- due Guerre Mondiali con 17 milioni di morti nella Prima e 58 milioni di morti nella Seconda ;

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1 PREMESSA L'avvocato Bartolo Longo nel 1901, all'atto dell'inaugurazione della basilica (poi pontificia) dedicata alla madonna del rosario di Pompei scriveva una parola tanto semplice quanto significativa "PAX ". "secolo breve" così definito perché fuggito via tra : Uno stato a cui tendere, un obiettivo da raggiungere da parte di questa umanità inquieta che di lì a poco avrebbe dato inizio al - due Guerre Mondiali con 17 milioni di morti nella Prima e 58 milioni di morti nella Seconda ; - la fine di quattro Imperi: Asburgico, Tedesco, Russo ed Ottomano; - la nascita (1917) e la dissoluzione (1991) dell'unione Sovietica; - il genocidio degli Armeni, più di un milione, ( ) e degli ebrei, quasi sei milioni ( ) e la lenta ma incessante persecuzione dei cristiani. Tra i pochi eventi positivi ci sono da citare : - la Tregua di Natale, il 25 dicembre 1914 nel Regno del Belgio, durante la quale gli umani, illuminati dalla Nascita del Salvatore, furono capaci di fermare la guerra e scambiarsi dei doni; - la conquista dello spazio e lo sbarco sulla Luna (20 luglio 1969); - il crollo del Muro di Berlino, il 9 novembre 1989; - lo scioglimento del Patto di Varsavia, primo luglio 1991; Costruzione della Pace e prevenzione dei conflitti Pagina 1

2 - la felice soluzione della Crisi dei missili di Cuba tra USA e URSS nel Siamo ormai alla vigilia del 22esimo anno del nuovo secolo, un secolo segnato da una terribile pandemia da coronavirus (COVID-19 Sars Cov-2) che ha colpito 278 milioni di persone procurando, purtroppo, quasi 5 milioni e mezzo di vittime. Indimenticabile il Santo Padre, da solo, sotto una pioggia incessante in Piazza San Pietro a pregare davanti al crocifisso di San Marcello al Corso, bagnato dalle lacrime del cielo e quelle del Papa venuto dalla "fine del mondo". Ciò nonostante, la pandemia e la reazione negativa che sta procurando negli animi della gente, questo Santo Natale di Gesù', del Nazareno che ha cambiato le sorti del Mondo, non vede un mondo in Pace, come voleva l'avvocato pugliese Bartolo Longo, da 40 anni innalzato alla Gloria degli Altari come Beato. Questo Santo Natale di recrudescenza della pandemia da coronavirus vede ancora in atto guerre guerreggiate o conflitti latenti oppure diatribe interrazziali e tribali o status quo a seguito di irrisolte conflittualità. Sarebbe estremamente lungo citarli tutti e questo non e' neanche lo scopo di questa disamina che, invece, vuole mettere in risalto l'attualità di un obiettivo a cui tendere individuato dal Beato Bartolo Longo nel lontano Si rammentano pertanto quelle più vicine a noi o che possono influire su noi Cattolici Apostolici Romani o sulla nostra politica estera ad iniziare, chiaramente, dalla Terra Santa. Costruzione della Pace e prevenzione dei conflitti Pagina 2

3 L'IMPEGNO DELL'ITALIA E LA SITUAZIONE ATTUALE NELLE AREE DI NOSTRO MAGGIORE INTERESSE. L'impegno dell'italia L'Italia e' impegnata attualmente con più di uomini e donne in 33 missioni e Operazioni Internazionali in 20 Nazioni del Mondo. La massima presenza dei nostri militari in teatri operativi ha raggiunto nel corso del 2021 la punta di 6400 unità, anche in occasione dello straordinario ponte umanitario dall'afghanistan svolto dalle Forze Armate in collaborazione con gli altri Organismi dello Stato italiani coinvolti. Sono stati portati in Italia 5000 cittadini afghani, intere famiglie che avevano collaborato con il nostro Paese durante i vent'anni di Occupazione. Tra le aree strategiche, fulcro di interesse della nostra strategia di sicurezza e difesa, il mediterraneo allargato, che incorpora il Medio Oriente, il Golfo Persico e, passando per la fascia subsahariana, si estende fino al Golfo di Guinea. L'Italia estende inoltre la propria fascia di interesse nei Balcani occidentali e sostiene le strategie di dissuasione e deterrenza adottate dall'alleanza Atlantica sul fianco Est con un atteggiamento che tiene insieme fermezza e dialogo. I militari italiani sono dislocati ed impegnati in operazioni ONU, Nato, Unione Europea nelle seguenti Nazioni: Iraq, Libano, Kosovo, Bosnia, Romania, Albania, Mediterraneo, Somalia, Golfo di Guinea, Sahel Niger/Mali, Gibuti, Lettonia. Conflitto Israelo-Palestinese E' un conflitto politico, armato e sociale che trae origine all'inizio del XX secolo ed e' parte del più vasto conflitto Arabo-Israeliano che vede quattro principali ostacoli alla sua soluzione: - la creazione di confini sicuri e definiti; - il controllo congiunto di Gerusalemme; - gli insediamenti israeliani in territorio palestinese; Costruzione della Pace e prevenzione dei conflitti Pagina 3

4 - la libertà di movimento dei palestinesi in netto contrasto con le necessità di sicurezza israeliane. Il Presidente del Consiglio Palestinese Mahamud Abbas non e' mai riuscito a trovare la quadra alla soluzione di questi problemi nei suoi lunghi anni di discussioni e di incontri con il Primo Ministro Israeliano Benjamin Netanyahu. Essendo da poco cambiato il Governo Israeliano, le diplomazie di tutti gli attori interessati si sono messe in moto per smussare i problemi e giungere ad una soluzione concordata nella quale Israele riconosca uno Stato Palestinese che comprenda tutta la Cisgiordania e la cosi detta Striscia di Gaza. Gli attori principali in questa annosa diatriba sono: Russia, Stati Uniti, Unione Europea, Nazioni Unite, Lega araba ed Egitto. SIRIA Nel marzo 2011 il governo siriano guidato dal Presidente Bashar al-assad ha dovuto assistere ad una serie di proteste senza precedenti a favore dell'avvento della democrazia nel paese. I manifestanti chiedevano la fine del regime di Assad, che nel 2000 aveva preso il posto del padre, Hafiz al-assad, in carica dal Per reprimere le manifestazioni le autorità facevano ampio uso della violenza a tal punto che, nel settembre 2011 le milizie irregolari iniziavano combattimenti contro le truppe governative. La crisi in Siria è ormai giunta al decimo anno e, in molte zone, i bisogni umanitari sono elevatissimi. Nonostante l'attuale situazione di netta prevalenza delle forze governative nella guerra guerreggiata e, quindi, nella maggior parte del territorio nazionale, la situazione per i civili, tra i quali i cattolici di Aleppo rimane estremamente instabile. Quel che è peggio e, per ora, irreparabile è che l'interminabile conflitto ha devastato la vita di una generazione di bambini che conoscono solo la guerra e, pertanto, vivendo in una spaventosa crisi alimentare, preferiscono, dall'età di Costruzione della Pace e prevenzione dei conflitti Pagina 4

5 appena sette anni, essere reclutati da gruppi armati diventando inconsapevoli assassini. Spesso si tratta di bambini o bambine che, durante la guerra, hanno perso uno o entrambi i genitori. Il conflitto pertanto ha avuto un impatto drammatico su chi dovrebbe costituire la popolazione futura ed ha influito negativamente sul benessere fisico, mentale, emotivo e psicosociale dei minori. IL CALIFFATO ISLAMICO IN SIRIA ED IRAQ A rendere sempre più difficile il ritorno alla tregua e, quindi, alla pace, è stata la nascita e lo sviluppo del califfato islamico. nel luglio del 2014 Abù Bakr al-baghdadi (sembra un ex colonnello dei fedelissimi di Saddam) dalla moschea di Raqqa, capitale dello stato, autoproclamandosi Califfo, disse: " Il califfato è il sogno di ogni mussulmano ed il desiderio di ogni jihadista e non esiste alcuna scusa religiosa da parte di tutti i mussulmani del mondo per non sostenere il califfato " il mondo occidentale, per la maggioranza cristiano, cominciava ad avere un po' paura della ben orchestrata propaganda jihadista del califfato dove mussulmani vestiti di nero issavano la loro bandiera nera con scritte coraniche su tutti i monumenti identificativi di una nazione (la Casa Bianca) o di una religione (la Basilica di San Pietro). Fortunatamente dopo 4 anni di espansione e propaganda una coalizione composta dall'esercito regolare siriano e dalle forze armate curdo/arabe fortemente appoggiate dagli Stati Uniti (che nel frattempo avevano cambiato Presidente, Segretario di stato e politica) nel marzo del 2019 conquistava Baghuz, ultima roccaforte dello stato islamico in Siria. La sconfitta sul territorio, purtroppo non significa che il disegno strategico di un califfato mussulmano sia svanito perché la parola d'ordine degli sconfitti è "propagare il terrore ed il terrorismo dovunque anche tramite lupi solitari ". E' in Costruzione della Pace e prevenzione dei conflitti Pagina 5

6 questa strategia che può essere inquadrato l'assassinio del giornalista italiano ( quindi cristiano ) Antonio Megalizi. Il conflitto in Siria, anche se molto attenuato non è ancora finito. tocca ora alle Nazioni Unite trovare una soluzione definitiva a questa crisi ed anche a quella sorta dopo la sconfitta dell'is tra la Turchia ed il popolo curdo diviso in tre nazioni e, per ora, senza patria perché il potentissimo Presidente turco Recept Erdogan ( mussulmano ) considera i curdi (cristiani) terroristi. LIBANO Il Libano sta sprofondando in una crisi economica e politica senza precedenti. Cristiani (per la maggioranza maroniti) e mussulmani al potere si sfidano, scollegati dalla realtà quotidiana, impedendo così l'attuazione delle riforme che permetterebbero di ricevere i finanziamenti del FMI e, quindi, una via d'uscita alla crisi. In questa maniera le tensioni politico-confessionali si intensificano e l'ombra della guerra civile, come nel 1982 e nel 2006, incombe. Le cifre sulla situazione economico finanziaria sono allarmanti : l'80% dei libanesi vive al di sotto della soglia della povertà, la moneta nazionale (lira) è svalutata del 90% e chi ha le possibilità economiche sufficienti espatria. In Libano, 4 milioni di abitanti, vivono 2 milioni di profughi : un milione e mezzo siriani e mezzo milione palestinesi e questo non agevola affatto la situazione generale bensì la aggrava come la aggrava la catastrofica esplosione avvenuta al porto di Beirut il 4 agosto 2020 che, oltre ad aver ucciso 300 persone ne ha lasciato circa 3000 senza lavoro ed intere famiglie senza tetto. In sintesi il paese dei cedri è in caduta libera e non si intravede una soluzione pacifica per risolvere la gravissima situazione. Costruzione della Pace e prevenzione dei conflitti Pagina 6

7 OPERAZIONE LEONTE IN AMBITO UNIFIL, DAL 2018 A GUIDA ITALIANA L'operazione LEONTE è una missione militare italiana di mantenimento della pace - peacekeeping operation-. Il nostro contingente fa parte dell'unifil ed opera secondo le disposizioni della risoluzione n delle Nazioni Unite. Si tratta di una forza di interposizione nel Libano del sud tra le forze armate israeliane e le milizie Hezbollah. L'operazione ha avuto inizio il 17 luglio del 2006 ed è stata inizialmente portata avanti dalla marina militare italiana, e, quindi, dal 2007 dall'esercito. Dall'agosto del 2018 guida l'intera missione UNIFIL ( unità provenienti da 45 nazioni ) il Generale di divisione italiano Stefano Del Col. L'Italia contribuisce alla missione internazionale ininterrottamente dal 2007 con una media giornaliera che va dalle 1000 alle 1500 unità. LIBIA L'Italia non può assolutamente disinteressarsi della Libia, innanzitutto per le sue esigenze energetiche, quindi per la vicinanza strategica ed infine perché la maggior parte dei "Viaggi della speranza" di chi fugge dal continente africano per approdare in Europa partono dalla Libia. La Libia ha tuttora riserve petrolifere ingenti ed anche immense riserve di acqua potabile che, in Africa, vale come il petrolio. MU'AMMAR al-gheddafi (o Geddafi), riunificatore delle diverse Etnie Libiche sotto un'unica bandiera ed incontrastato Presidente della Repubblica Libica per 40 anni ( ) fu ucciso a Sirte il 20 ottobre Le vere cause della sua perdita di prestigio internazionale risalgono, secondo me, non al fatto che la maggior parte dei terroristi islamici si addestravano e partivano dalla Libia, bensì al tentativo di sostituire il Franco FCA (il Franco delle Colonie Francesi in Africa), successivamente diventato acronimo di Comunità Finanziaria Africana a guida francese, con una moneta pan-africana e di creare Costruzione della Pace e prevenzione dei conflitti Pagina 7

8 una Banca centrale africana per sostituire il Fondo Monetario Internazionale. La Banca africana avrebbe consentito la costruzione delle necessarie infrastrutture per lo sviluppo ed eliminato il ricorso ai prestiti e, conseguenti interessi sul prestito da restituire all'occidente. Questo dichiarato obiettivo del leader libico determinava la reazione della Francia di Sarkozy (a cui, tra l'altro, Geddafi aveva finanziato la vincente e dispendiosa campagna elettorale) che chiedeva un immediato intervento dell'onu per bloccare il terrorismo palestinese, arabo e musulmano. In sede ONU la Francia trovava l'immediato appoggio degli Stati Uniti (tramite l'allora Segretario di Stato di Obama: HiIlary Clinton) e della Gran Bretagna. L'Italia di Silvio Berlusconi che, meno di due mesi prima, aveva firmato a Roma un patto di mutuo soccorso con Geddafi non interveniva ma neanche si opponeva. Fatto sta che la floridissima nazione Libica di Mu'ammar al-gheddafi precipitava nel caos e subiva incessanti bombardamenti fino alla cattura ed alla morte dell'ex Rais a Sirte il 20 ottobre Lo stato attuale vede DUE FAZIONI, ciascuna appoggiata da un discreto numero di partner internazionali: una FAZIONE ad Est: la CIRENAICA; una FAZIONE ad Ovest: la TRIPOLITANIA. La Cirenaica sotto il comando del Generale HAFTAR appoggiato per diversi interessi e diversi motivi da Francia, Russia, Egitto ed Arabia Saudita; La Tripolitania, sotto il comando di al-sarraj appoggiato da Italia, Turchia, Qatar e unico riconosciuto dalle Nazioni Unite. Purtroppo l'italia del Primo Ministro Mario Draghi deve faticare e non poco per mantenere il controllo dei pozzi di petrolio e dei giacimenti di gas sotto il controllo dell'eni. Da un lato, la Francia appoggia il Generale HAFTAR (che sembra sia ammalato) perché nel caso di una sua vittoria sul campo, le riserve energetiche passerebbero alla Francia; dall'altro l'impegno determinante della Turchia di Erdogan (con uomini in armi, mezzi militari, carri armati obici, ecc.) che, allo Costruzione della Pace e prevenzione dei conflitti Pagina 8

9 stato, non ha consentito alle forze armate di Haftar di conquistare il controllo del Paese spingeranno al-sarraj ad essere in qualche modo riconoscente a scapito dell'italia. In questa, come in altre complicate situazioni, avere un Ministro degli Esteri che non parla correntemente l'inglese e non ha un sufficiente know-how strategico non aiuta. ALTRE SITUAZIONI DI CONFLITTUALITA' DI NOSTRO INTERESSE NEL MEDITERRANEO ALLARGATO. ALGERIA Intorno alla Seconda Metà degli Anni Novanta, sanguinose stragi commesse dagli estremisti islamici si contrapponevano a violente controffensive da parte dell'esercito governativo. Dopo morti la guerra non è ancora conclusa, sebbene, attualmente, sta attraversando una fase di relativa tranquillità. CONGO R.D. Una "guerra mondiale africana", come è stata definita, che vede contrapposto l'esercito regolare e diversi gruppi armati ognuno supportato da potenze straniere che mirano al possesso delle immense risorse minerarie (diamanti, oro e coltan) del Congo orientale. Analfabetismo diffuso e grandi carestie non fanno prevedere alcun traguardo di pace le vittime del conflitto fin ad oggi. ERITREA - ETIOPIA Dopo una guerra trentennale ( ) l'eritrea ottiene nel 1993 la propria indipendenza dall'etiopia senza però che vengano stabiliti confini chiari e definitivi. Questo determina una nuova guerra a tutto campo ( ). Dopo 2 anni di conflitto e vittime, Etiopia ed Eritrea cessano le ostilità e si affidano all'onu. I due Paesi sono ancora ben lontani ad aver trovato un accordo. YEMEN Costruzione della Pace e prevenzione dei conflitti Pagina 9

10 Attualmente il Paese più povero del mondo per una interminabile guerra della quale non si intravede una via d'uscita. Sono coinvolti l'esercito governativo di Abed Rabbo Mansour Hadi ed i ribelli sciiti Houthi da un lato e dall'altro un conflitto tra i terroristi di Al-Qaida ed il Governo Yemenita sostenuto dagli Stati Uniti. Nel conflitto è presente anche l'arabia Saudita (Sunnita) che teme l'escalation della minoranza sciita. Costruzione della Pace e prevenzione dei conflitti Pagina 10