Accordo di Programma - Quadro tra il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Campania

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1 INTESA ISTITUZIONALE DI PROGRAMMA TRA IL GOVERNO DELLA REPUBBLICA E LA GIUNTA DELLA REGIONE CAMPANIA Accordo di Programma - Quadro tra il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Campania Linee programmatiche Allegato 1 1

2 Accordo di Programma - Quadro tra il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Campania Premessa Linee Programmatiche Il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Campania, a fronte dell ingente patrimonio culturale che caratterizza il territorio regionale, ritengono determinante la convergenza delle iniziative volte a preservare e valorizzare, nell ottica dello sviluppo economico, la storia e l identità culturale della regione. La definizione dell'accordo di Programma Quadro tiene conto della necessità di ricondurre in un quadro unitario di programmazione il complesso degli strumenti e delle risorse comunitarie, nazionali e regionali rese disponibili per il conseguimento dei medesimi obiettivi di sviluppo, ai diversi livelli della strategia di valorizzazione dei beni culturali della Campania. La parallela stipula dell Accordo di programma Quadro "Infrastrutture per i Sistemi Urbani", siglato il 6 febbraio 2001, consente di ricomprendere in una visione d'insieme il complesso degli interventi destinati alla valorizzazione dell'offerta territoriale ed ambientale della Campania, considerata come fattore e circostanza dello sviluppo economico. Più in generale, il superamento della logica della frammentazione e separazione della programmazione nei suoi vari livelli ed articolazione, impegna prioritariamente la Regione Campania nella costruzione di un piano di convergenza tra Intesa Istituzionale e Programma Operativo Infatti, con la stesura e l'approvazione del Complemento di Programmazione, si determinano per la Campania le condizioni per effettuare una sostanziale convergenza tra le azioni riconducibili agli Accordi di Programma quadro (già stipulati o da stipularsi) e le iniziative programmabili in attuazione del POR Campania. La costituzione degli organismi di coordinamento ed attuazione dell' Intesa - il Comitato Istituzionale di Gestione, il Comitato Paritetico di Attuazione, il Comitato di Gestione - dell'accordo di programma, consente la messa a punto delle procedure di verifica e monitoraggio in itinere delle iniziative già avviate, e la predisposizione delle azioni necessarie alla definizione dei contenuti degli ulteriori Accordi. La struttura ed il contenuto dell'accordo di Programma Quadro L impostazione e la struttura dell Accordo di Programma Quadro sono stati definiti attraverso una preliminare ricognizione, effettuata in stretta collaborazione tra la Regione e gli organi centrali e periferici del Ministero, che ha dato conferma delle notevoli opportunità esistenti in Campania per la valorizzazione dei beni culturali. Si è così delineato il quadro dei principali interventi di restauro e di valorizzazione, in corso, programmati o in via di programmazione da parte del Ministero, finanziati attraverso fondi ordinari, fondi derivanti dagli introiti del Lotto, o altre risorse riguardanti a leggi di settore. 2

3 Nell ultimo triennio il MBAC ha investito per interventi nel territorio della regione Campania risorse per un importo complessivo di oltre 90 mld di lire che si aggiungono ai finanziamenti di fonte regionale e che hanno già determinato risultati significativi sul miglioramento dell offerta di servizi culturali. Possono citarsi per tutti il recupero di grandi complessi museali di Napoli (Certosa di San Martino, Capodimonte, Museo Archeologico Nazionale) o l ampliamento della fruizione di siti archeologici tra i più importanti a livello mondiale (Pompei, Paestum, Velia). Numerose altre iniziative, in continuità e coerenza con le annualità precedenti, sono gia in programma per il periodo Tali programmi settoriali completano il quadro strategico dell intervento che complessivamente, ai vari livelli istituzionali, sarà attuato sui beni culturali della regione, ponendosi in una logica di affiancamento sia rispetto ai principali indirizzi e contenuti del Programma Operativo Regionale della Campania - e dei relativi Complementi di Programmazione afferenti all'asse II Risorse culturali - sia rispetto agli obiettivi previsti dall'intesa. Gli obiettivi dell Intesa ed il rapporto con il Programma Operativo Regionale Il Programma Operativo della Campania si configura come un grande quadro strategico, coerente con le politiche nazionali ed europee di medio periodo, frutto della partecipazione attiva e dell'articolato confronto con le Istituzioni e le forze sociali ed imprenditoriali che operano sul territorio Regionale. Alla sua realizzazione è dedicato un impegno finanziario che prevede, da un lato, l'utilizzo di risorse pubbliche per oltre 14mila miliardi e, dall'altro, una mobilitazione di risorse private valutata in circa quattro mila miliardi. Le priorità definite dal Programma - che riprendono e ribadiscono in buona parte gli obiettivi fissati nell'intesa Istituzionale- circoscrivono pertanto l'area di convergenza verso cui dovranno puntare il complesso di piani, programmi e progetti di carattere settoriale cui la Regione darà vita e sostegno nei prossimi anni. Il Complemento di Programmazione del POR - definitivamente approvato con il contributo dei partners istituzionali e delle parti sociali - sottolinea come questo processo di convergenza debba prioritariamente interessare le azioni promosse sulla base di Accordi di Programma - Quadro stipulati nell'ambito dell'intesa Istituzionale. Analisi e strategia di sviluppo La Campania detiene, insieme al Lazio, il primato dei visitatori dei beni culturali statali (Istituti statali di antichità: musei, gallerie, monumenti, scavi), raccogliendo circa il 40% delle presenze nel Mezzogiorno. Anche l offerta campana è fra le più rilevanti a livello nazionale e mondiale e si presenta, già nella configurazione attuale, maggiormente articolata sul territorio rispetto all offerta laziale e toscana, fortemente polarizzata sui rispettivi capoluoghi. Essa si caratterizza infatti sia per la presenza di numerosi poli di assoluto rilievo, sia per un ampio patrimonio diffuso, spesso non conosciuto, localizzato in particolare nelle aree interne. I trend della domanda di turismo culturale e di turismo naturale sono fortemente positivi e costituiscono i segmenti di mercato con maggiori potenzialità di crescita. Il grande patrimonio regionale di risorse culturali, storiche ed archeologiche (insieme ai monumenti della natura che la regione offre) è tuttavia scarsamente protetto, poco gestito, e ancor meno utilizzato per promuovere uno sviluppo stabile e sostenibile. 3

4 Coerentemente con gli orientamenti del QCS, la strategia di Asse II del POR è finalizzata alla valorizzazione delle risorse culturali della regione come elemento in grado di determinare sviluppo economico e produttivo, attraverso i seguenti principali canali di intervento: - creazione di condizioni favorevoli all iniziativa imprenditoriale collegata direttamente o indirettamente alla valorizzazione del patrimonio culturale, con particolare riferimento ai settori dell artigianato, dei servizi, del recupero e del restauro, del turismo. Si tratta in particolare di creare condizioni atte a determinare effetti permanenti sul territorio in termini di gestione del patrimonio e di sviluppo occupazionale e imprenditoriale, rompendo il tradizionale circuito restauro museificazione degrado intervento pubblico restauro ma creando le condizioni per innescare un circuito virtuoso basato su: restauro conservazione e valorizzazione sviluppo di attività economiche dirette e indotte (filiera dei beni culturali) contribuzione alla salvaguardia del bene coinvolgimento del capitale privato nel restauro di beni gestione della risorsa. Quest approccio mette in primo piano, fra l altro, la partecipazione del capitale privato alla salvaguardia ed alla valorizzazione dei beni culturali; - predisposizione di condizioni atte a rendere la Campania più attraente nei confronti degli investimenti nel settore, anche attraverso un azione di conoscenza e riqualificazione del patrimonio; la creazione di reti di beni culturali, in grado di moltiplicare, diversificare, ampliare l offerta( si tratta sia di reti materiali, gli itinerari, che immateriali); la creazione e/o il potenziamento dei centri e nodi del sistema (poli museali, centri di studio, sperimentazione e conservazione ecc.); l innesto delle nuove tecnologie legate alla società dell informazione per la fruizione e la comunicazione; la promozione e il sostegno alla costituzione della filiera produttiva, progettando in modo integrato con le componenti imprenditoriali anche del mondo della cooperazione e del terzo settore gli interventi sul territorio, la organizzazione e l applicazione di nuove modalità gestionali; - predisposizione di condizioni favorevoli alla progressiva attenuazione di situazioni di degrado territoriale o sociale, attraverso azioni imperniate sulla valorizzazione del patrimonio esistente di luoghi e memorie di forte valenza storica e culturale, in particolare nelle aree interne; - sviluppo di un identità culturale e regionale, come contributo determinante al conseguimento delle finalità generali di coesione sociale del Programma Operativo. La strategia di sviluppo dell asse è fortemente interconnessa con quella dello sviluppo della rete ecologica, con lo sviluppo del turismo, con l asse Città. 1) il POR identifica gli ambiti strategici di intervento in materia di Beni Culturali nelle categorie dei: - grandi giacimenti/ attrattori; - itinerari ( reti di beni culturali) di valenza regionale. 2) nel POR gli obiettivi specifici dei Beni Culturali si realizzano prevalentemente ( azioni a,b,c) attraverso Progetti integrati a contenuto prevalente di cui all'asse 2, eventualmente implementati con misure afferenti ad altri assi. L Accordo di Programma Quadro sui Beni Culturali parte dalla condivisione di queste categorie programmatiche, nell'ottica sopra illustrata della costruzione di una politica comune tra Stato - Regione per i Beni Culturali della Campania, tesa ad una moderna tutela e conservazione del patrimonio ma anche alla sua valorizzazione ai fini dello sviluppo sostenibile dei territori e della crescita dell' occupazione nei settori del turismo culturale e dei servizi collegati. 4

5 L Accordo di Programma Quadro, in accordo con quanto previsto dal POR e in coerenza con il principio di concentrazione richiamato dal QCS, - definisce grandi giacimenti-attrattori campani, quei sistemi architettonici archeologici e paesistici, di riconosciuto rilievo nazionale ed internazionale, motore primario dello sviluppo locale ed emblemi della identità e dei grandi valori culturali della Campania. - Identifica cinque grandi giacimenti- attrattori - Individua, per i cinque primari "giacimenti" o "grandi attrattori" monumentali, architettonici ed archeologici, un sistema di interventi prioritari e strutturali, programmando in maniera pluriennale, le risorse economiche, necessarie alla loro valorizzazione, che unitamente itinerari (o reti di beni culturali) di valenza regionale ed agli interventi sulle principali aree urbane- sono identificati come ambiti strategici di intervento. - Gli obiettivi specifici richiamati nel POR si realizzano attraverso progetti integrati, anche implementati con risorse derivanti da misure riferite ad altri assi. La identificazione degli ambiti è stata effettuata, in coerenza con le procedure del POR, ed in particolare con le procedure previste per l Asse 2 e per la misura 2.1., con Delibera di Giunta Regionale n.. del.. Giacimenti/Grandi attrattori Criteri di individuazione: La individuazione è stata effettuata tenendo conto dei seguenti criteri: - valore intrinseco e conclamato del loro patrimonio storico, architettonico, archeologico, paesaggistico, artistico. - numero di visitatori annui; - potenzialità di sviluppo ancora inespresse; Per la identificazione, al fine della coerenza con le procedure ed i contenuti del POR, si è tenuto inoltre conto degli ambiti di P.I., a contenuto prioritario Asse 2, proposti dalle Province, nell'ambito del Tavolo Regione / Province Protocollo d Intesa del 16 gennaio 2001 I grandi attrattori individuati sono: 1) Reggia di Caserta 2) Pompei, Ercolano e sistema archeologico vesuviano 3) Campi Flegrei 4) Paestum - Velia 5) Certosa di Padula L individuazione di tali attrattori è stata effettuata: a) sulla base della proposta avanzata in seno al Comitato Tecnico di Coordinamento Regione - Ministero Beni Culturali, costituito in attuazione delle procedure previste dall'asse 2 del POR; b) tenendo conto degli ambiti di Progettazione Integrata, proposti dalle Province nell'ambito del Tavolo Regione / Province, in attuazione del POR. La seconda fase dell'accordo, che potrà anche essere definita in più sottofasi, riguarderà gli "Itinerari ( reti di beni culturali) di valenza Regionale", individuando come prioritari gli 5

6 interventi nelle aree interne quali l itinerario dei castelli e dell abbazia del Goleto, l itinerario culturale dell Alta Irpinia, il Parco Archeologico di Caudium e Telesia ed altri e gli interventi sulle principali aree urbane, attesa la articolata e complessa procedura di identificazione degli ambiti e di formazione dei P.I. prevista dal POR. Tenuto conto delle tematiche afferenti i sistemi urbani, la Regione ed il Ministero BAC definiranno gli obiettivi specifici e la copertura finanziaria degli interventi riferiti ai principali centri urbani della regione (Napoli, Caserta, Benevento, Avellino e Salerno), con espresso riferimento anche alle risorse previste negli altri Assi di sviluppo del POR. Fin d ora, il Ministero per i beni e le attività culturali assicura il cofinanziamento di alcuni interventi prioritari riferiti al sistema museale e storico - architettonico della città di Napoli. La qualità della Progettazione Con il presente Accordo di Programma Regione Campania e Ministero per i Beni Culturali si impegnano a perseguire il massimo livello della qualità della progettazione architettonica e paesaggistica come valore primario per l affermazione dei valori della contemporaneità. A tal fine sarà promosso il ricorso al concorso di progettazione in tutte le forme previste dalla legge e dal regolamento sui Lavori Pubblici. Le risorse finanziarie dell'accordo Per il sostegno degli interventi previsti nell'ambito del presente Accordo è previsto, da parte regionale, l'impegno di fonti finanziarie facenti riferimento alle risorse del POR Campania. La copertura finanziaria della quota messa a disposizione dal Ministero BAC deriva: dall attuazione delle leggi 513/1999 e 400/2000; dalla legge 237/99; dalle risorse ordinarie riferibili ai bilanci e , nonché dalla programmazione dei fondi Lotto per il medesimo periodo. Confluiscono inoltre a cofinanziamento dell Accordo risorse derivanti dai fondi per le aree depresse attribuiti alle Intese Istituzionali di Programma con delibere CIPE. Descrizione degli interventi ricompresi ne i Grandi Attrattori Complesso della Reggia di Caserta Il Complesso Vanvitelliano di Caserta rappresenta una creazione unica dello spirito settecentesco, che ha saputo coniugare edifici monumentali di grande valore architettonico e paesaggio naturale di non comune bellezza e sapientemente ridisegnato in termini scenografici. La reggia, opera di Luigi Vanvitelli, racchiude, tra l altro, gli appartamenti reali, vero e proprio museo delle arti applicate e dell artigianato artistico del Regno; il parco con l annesso giardino inglese e l eccezionale preesistenza del Bosco Vecchio (sistema di boschetti artificiali e giardini segreti integrato dal Vanvitelli nel disegno del parco), completato da Carlo Vanvitelli con il giardiniere britannico G.A.Graefer, il bosco artificiale di S Silvestro, con la sua duplice funzione di luogo di svago e di tenuta agrozootecnica modello, iniziato nel 1773 ha visto l impegno del Collecini, principale collaboratore del Vanvitelli la tenuta di S. Leucio, con i quartieri operai di S. Carlo e S.Ferdinando, opera del Collecini, dalle pregevolissime architetture, rappresenta un esperimento economico-produttivo di 6

7 altissima qualità. Le manifatture seriche leuciane ancora oggi sono attive e note a livello internazionale. Gli interventi proposti dall Accordo di Programma Quadro, sono strettamente correlati in quanto parte di una complessiva azione di valorizzazione dell intero complesso e della rete dei Siti Reali borbonici. L insieme sistematico di opere individuato per la Reggia attua un progetto generale di valorizzazione e rifunzionalizzazione museale dell intero Complesso Vanvitelliano denominato Grande Reggia. Gli interventi finanziati dal presente Accordo di programma quadro previsti per il Complesso Vanvitelliano sono: Reggia L intervento comprende: - completamento dei restauri in corso e l estensione degli interventi conservativi alle aree progressivamente dismesse dall aeronautica Militare, alle Reali Cavallerizze e all annesso giardino della Flora ; - completamento dell allestimento dell Appartamento storico settecentesco e di quello ottocentesco; - miglioramento della sicurezza - allestimento di spazi per mostre e manifestazioni, attività didattica, centro di orientamento, eventi di particolare valenza e risonanza culturale nell ambito della promozione turistica del territorio, spettacoli dal vivo; - ampliamento della collezione di arte contemporanea e allestimento di una Galleria il cui nucleo originario è il fondo Terrae Motus - Valorizzazione del patrimonio monumentale, storico, artistico e paesaggisticoambientale della Reggia attraverso le attività divulgative e diffusione delle informazione anche con l ausilio di mezzi informatici e multimediali; Parco e giardino inglese L intervento comprende: - completamento dei restauri, delle fabriques, delle vie d acqua e del contesto ambientale; - restauro e ripristino della rete di viali, sentieri e calpestii interni e rifunzionalizzazione degli impianti originali; - restauro e integrazione degli arredi; - ripristino delle collezioni botaniche del Giardino inglese; - completamento dei cantieri sperimentali di restauro della Castelluccia e del Bosco Vecchio. La divulgazione dei risultati delle particolari tecniche d intervento servirà alla formazione sul campo delle maestranze. Bosco di S. Silvestro L intervento comprende: - Completamento del restauro del muro di cinta, del casino e delle pertinenze; - restauro del bosco artificiale, delle statue, degli arredi; Tenuta di San Leucio L intervento comprende: - completamento del restauro e potenziamento dei sistemi di sicurezza; Pompei/Ercolano e sistema archeologico vesuviano 7

8 L area archeologica di Pompei Nel 1996 il sito archeologico di Pompei è stato incluso nel primo Elenco dei 100 Monumenti da Salvare e il World Monuments Watch Fund ha finanziato lo studio di un programma per la tutela dell'intera zona archeologica della città antica. Il risultato è stato Un Piano per Pompei", una struttura programmatica e organizzativa che affronta in modo globale il problema della conservazione della città di Pompei. Un Piano per Pompei" si è inoltre posto l'obiettivo di coordinare, integrandoli fra di loro, i diversi, e talvolta anche cospicui, interventi finanziari che hanno interessato l'area archeologica di Pompei, individuando le azioni di completamento necessarie per ricondurre ad un unico progetto integrato le opere a vario titolo già finanziate. Accanto alla conservazione delle strutture antiche è infatti necessario offrire la città ai visitatori attraverso un adeguato sistema di fruizione, comunque in equilibrio con le necessità della tutela. Il flusso dei visitatori negli ultimi quindici anni, si più che raddoppiato, passando da a circa presenze, e le stime tendenziali prevedono una crescita annua di unità. Le proposte oggi avanzate sono finalizzate ad aumentare le condizioni di fruizione e di valorizzazione del patrimonio archeologico vesuviano. Articolate in quattro categorie, ognuna afferente a specifiche tipologie di intervento, sono collegabili tra loro così, da accrescere un sistema complessivo di fruizione e valorizzazione più avanzato di quanto oggi si possa constatare. 1) fasce di collegamento tra le aree archeologiche vesuviane, di pertinenza demaniale, ed il contesto urbano circostante. Tali fasce svolgono il ruolo di vetrina per i visitatori. E, quindi, curarne il decoro e l efficienza assicura un primo impatto favorevole, oltre che riverberare sull intorno. 2) il restauro di taluni edifici antichi che godono, sia nella letteratura specifica sia nell immaginario dei visitatori, di particolare rinomanza. La realizzazione progressiva dei lavori indurrà, oltre ad una migliore conservazione del singolo bene, una maggiore attenzione da parte del pubblico ai punti emergenti, e di consolidata tradizione, del patrimonio archeologico vesuviano. Inoltre si propongono modelli innovativi nell esecuzione delle fasi tecniche. 3) ampliamento e funzionamento del Centro di Documentazione elettronica della Soprintendenza. In esso sono già archiviate tutte le informazioni relative agli affreschi, ai mosaici, ai giornali di scavo, alla planimetria dell antica città di Pompei. Il centro sarà tra breve consultabile tramite il sito web. Strumento efficace e di grande capacità di diffusione e di informazione è già stato strutturato per gestire le informazioni relative a tutto il resto del patrimonio archeologico vesuviano. 4) Centro di eccellenza per le tecnologie di conservazione, restauro e valorizzazione dei beni archeologici. Le aree archeologiche vesuviane presentano almeno due caratteristiche oggettive di particolare interesse come suscettibili di attività, anche avanzate, di ricerca e di sperimentazione scientifica: la quantità e la varietà delle documentazioni archeologiche, la certezza storica della distruzione con evidenze di assicurata cronologia. 8

9 L ex Reggia di Quisisana, già restaurata con i fondi ex lege 64 dal Comune di Castellammare di Stabia, potrà essere adibito alla sede per lo sviluppo di un Centro di eccellenza per l integrazione delle attività di ricerca applicate al patrimonio archeologico della Soprintendenza di Pompei. Interventi previsti: - Restauro delle casa di Obellio Firmo e della casa dei Gladiatori lungo la via di Nola. - Valorizzazione dell asse via Stabiana - via Vesuvio con il restauro delle case di Marco Lucrezio, di Cecilio Giocondo e degli Amorini Dorati tra le più note Pompei - Valorizzazione asse di via dell Abbondanza con interventi di restauro sulle case di Casca Longus, dell Efebo e del Sacerdos Amandus e la messa in sicurezza di tutte le strutture della stessa insula. I tre assi viari rappresentano i futuri assi di sviluppo nel progetto di ridistribuzione di flussi dei visitatori all'interno della città antica. L'ipotesi di lavoro è quella di strutturare progressivamente un percorso che unisca Villa dei Misteri con l'anfiteatro. Inoltre con la riapertura di Via Nola si collega direttamente il centro della città con la necropoli e l area di sosta presso porta Nola, da non molto resa fruibile. Sono inoltre in via di realizzazione due importanti progetti l uno relativo alla realizzazione in quest area di un impianto d illuminazione notturna l altro che vede la costruzione, in vista dell apertura di un terzo, nuovo, percorso di accesso agli scavi, nelle prospettive destinato a diventare il principale, delle prime, moderne, strutture di accoglienza al pubblico adeguate all importanza del sito. Pompei Scavi- Depositi archeologici e sistemazione reperti - L intervento, che si riconnette al progetto di restauro e funzionalizzazione del vicino Antiquarium a struttura per esposizioni temporanee, prevede la realizzazione di un volume interrato, sull area di sedime della demolenda attuale sede della Soprintendenza, di circa mq, dotato di un piccolo ma efficiente laboratorio di restauro per i piccoli interventi di manutenzione ordinaria. Area archeologica ercolanese La valorizzazione dell area ercolanese prevede una serie di progetti di notevole portata per interventi strutturali, realizzazione di infrastrutture, allestimento di spazi mueali e completamento di interventi di restauro: - Riqualificazione e recupero di percorsi attrezzati sul fronte nord del parco archeologico di Ercolano. L intervento costituisce un fondamentale recupero statico e funzionale della zona a monte del parco archeologico di Ercolano. L assetto ambientale sarà poi definito e caratterizzato da un percorso in quota che sfruttando il dislivello tra lo scavo e la città moderna crei un collegamento attrezzato praticabile dal pubblico in visita, che sfociando sull attuale Corso Resina fungerà da trait d union tra l antico ed il moderno sito. - Realizzazione di un ponte di attraversamento ed approdo alla città antica di Ercolano. Il progetto costituisce uno degli interventi funzionali rientranti fra le moderne infrastrutture a servizio del parco archeologico Il ponte, raccordo con il nuovo ingresso agli Scavi, i nuovi parcheggi, l approdo marittimo ed il polo museale 9

10 dell area archeologica ercolanese, permette di raggiungere dal versante della passeggiata archeologica la sponda antica smontando sull antico III cardo. Realizzazione di un Parco attrezzato posto in prossimità del nuovo ingresso agli scavi. Permetterà di usufruire di spazi ludici con manifestazioni di qualità,corredando in tal senso il Parco archeologico di importanti iniziativi di crescita sociale e culturale. - Completamento dell allestimento dell Antiquarium, in via di ultimazione ed apertura al pubblico e restauro dei reperti archeologici da esporre nell Antiquarium ; - Restauro e musealizzazione della barca romana di Ercolano, cantiere di applicazione e sperimentazione di materiali e processi innovativi. - Sopraelevazione del corpo edilizio delle ex officine posto a ridosso dell Antiquarium lungo il versante dell odierna via Mare, per migliorare la gestione dell area archeologica. Area vesuviana Una delle linee di azione prevede il completamento di un adeguato sistema di fruizione dell insieme delle aree archeologiche. In quest ottica assume particolare rilevanza la valorizzazione dell area archeologica di Oplontis e l avvio del Parco archeologico di Stabia: Area archeologica di Oplontis: - Villa di Poppea, consolidamento delle strutture, rifacimento del sistema delle coperture, restauro di affreschi e mosaici, sistema informativo al pubblico e sistema di sicurezza; - Villa B, consolidamento di strutture e affreschi, completamento delle coperture, prosieguo parziale dello scavo. Parco archeologico di Stabia: Restoring Ancient Stabiae, l avvio del parco archeologico avverrà attraverso la costruzione degli edifici di servizio e dei tratti demaniali dei percorsi verdi di collegamento ipotizzati nel Master Plan elaborato in collaborazione con l Università del Maryland. Il Ministero provvederà a realizzare un intervento complessivo di manutenzione straordinaria degli splendidi complessi oggi già parzialmente in vista sul pianoro di Varano. Pur se non rientranti nel presente accordo si ritiene di individuare nell ambito delle priorità collegate alla progettazione integrata dell area vesuviana il restauro e la frubilità della Villa Favorita di Ercolano. Campi Flegrei Nell area Flegrea si concentrano gran parte delle tipologie di problemi ma anche delle opportunità per avviare uno sviluppo sostenibile in Campania. Intorno al grande giacimento archeologico ancora non sufficientemente conosciuto, tutelato e valorizzato si concentrano, in uno strettissimo ed indissolubile rapporto, importanti valori architettonici, storici, letterari, paesaggistici, naturalistici, e grandi problematiche come il delicato 10

11 equilibrio idrogeologico, la presenza vulcanica ancora attiva, una forte crisi dell apparato industriale, un devastante abusivismo edilizio. Sin dalla fondazione dei vari insediamenti l area Flegrea si è configurata come un vero e proprio sistema territoriale unitario. Le strade consolari, i tunnel scavati nel tufo (le cosiddette grotte), il sistema di canali realizzati in tutto o in parte o solo progettati, il ricco sistema portuale, costituirono la rete di connessione di un sistema di centri urbani fortemente specializzati e secondi solo a Roma. L Idea guida per gli interventi nei Campi Flegrei (da integrare nella formazione del PI), in analogia con l antico sistema territoriale, punta alla costituzione di un grande itinerario di visita archeologico - paesistico in cui alcuni grandi Poli di visita ( Pozzuoli, Baia, Miseno, Cuma, lago Fusaro, lago di Averno)saranno connessi da antichi e nuovi percorsi di varia natura: nuovi ed antichi tunnel scavati nel tufo; strade romane sommerse, percorsi archeologico-naturalistici, percorsi su ferro. La prospettiva del decadimento del vasto patrimonio diffuso territorialmente, richiede per la valorizzazione una strategia integrata, sistemica e di respiro territoriale, che utilizzi le notevoli risorse programmate da POR Campania un itinerario territoriale di prima importanza I grandi valori inespressi, la particolare inscindibilità di problemi ed opportunità, afferenti a diversi settori ed Assi del POR; la forte unitarietà territoriale; la riconoscibilità nazionale ed internazionale dei luoghi, rendono quindi opportuno ed indispensabile disegnare ed attivare una strategia di valorizzazione delle risorse archeologiche, architettoniche e paesaggistiche dei Campi Flegrei attraverso il presente Accordo sui Beni Culturali strettamente collegata alla immediatamente successiva formazione di un Progetto Integrato incentrato sui Beni Culturali dell area Flegrea. La identificazione degli interventi è stata effettuata oltre che sulla base del disegno di itinerario, anche in funzione della lettura dei luoghi dove si addensano le più importanti presenze monumentali, i maggiori significati e le migliori opportunità di valorizzazione e, quindi, di una corretta e qualificata gestione e conservazione nel tempo. Sulla base di tali criteri le macro - aree individuate sono: 1) Il Rione Terra ed il sistema archeologico di Pozzuoli. 2) il complesso borbonico del lago Fusaro 3) Il parco archeologico di Cuma 4) Il lago d Averno 5) Il Castello Aragonese, il Parco archeologico delle Terme ed il Palatium imperiale di Baia 6) Il parco archeologico di Misenum 7) La necropoli di Cappella 8) Il Parco archeologico di Quarto Rione Terra e il sistema archeologico di Pozzuoli Il rione Terra è il cuore antico dei Campi Flegrei, non ha mai avuto nei secoli fasi di interruzione ed abbandono totali, è stato infatti occupato, senza soluzione di continuità, dal 194 a.c. al Per questa ragione sono in esso conservate a strati le memorie di tutta l area flegrea e importantissimi monumenti come il Duomo, l antico Tempio di Augusto. In seguito ad una crisi bradisismica l intero Rione Terra é stato evacuato nel marzo 1970 rischiando l interruzione di una storia civile e culturale millenaria. Ciò ha portato a condizioni di massimo degrado e di assoluta mancanza di interventi di manutenzione e di custodia. 11

12 Il primo progetto di recupero ha individuato un unico complesso strutturale composto nella parte superiore dalle murature di epoca più recente e, nei livelli inferiori, da pareti e volte in muratura romana. L intervento in corso, nella complessità inscindibile di studio, indagine, scavo, restauro e recupero, è da considerare nella metodologia e negli obiettivi un caso esemplare di archeologia urbana. L intervento proposto prevede: - il completamento del restauro di gran parte del Rione Terra. Nell immediato sono inoltre previsti: - Il completamento dell allestimento del percorso archeologico urbano mirato alla valorizzazione dei cospicui resti di strutture antiche. - Indagini preliminari e indizione di un concorso internazionale per la progettazione del restauro del Duomo Parco archeologico delle necropoli. I tratti più imponenti della necropoli romana di Pozzuoli sono ancora oggi conservati lungo il corso dell antica via consolare che collegava Pozzuoli con Capua. Si prevede di riportare alla luce le strutture lungo la via consolare in località S. Vito. Verrà completata l acquisizione degli immobili vincolati ma ancora di proprietà privata, completato lo scavo, il recupero e la sistemazione del complesso di aree archeologiche costituenti la necropoli dell antica Puteoli. Villa di Cicerone, Mausoleo di Adriano e stadio di Antonino Pio. La valorizzazione dell importante complesso prevede l esproprio, lo scavo archeologico, il restauro conservativo e la sistemazione di aree esterne con creazione di percorsi di visita e la realizzazione di un sottopasso della attuale via Domiziana. Tempio di Serapide. Nell ambito di un intervento più complessivo che punta alla riqualificazione dell area con la demolizione di una soprelevata in c.a. e un intervento di restauro del paesaggio urbano, si prevede il restauro delle strutture archeologiche, la sistemazione del percorso di visita e lla realizzazione di un centro di accoglienza per i turisti. Anfiteatro Flavio L intervento prevede il completamento di strutture di servizio ed attrezzature al fine di completare l intervento di recupero complessivo dell Anfiteatro per manifestazioni culturali e ricreative per 2000 spettatori. Il complesso Borbonico del Lago Fusaro Il lago Fusaro, l antica Acherusia palus è situato a nord-ovest di Napoli, a sud dell antica Cuma, sul litorale del mar Tirreno, nel pieno dell area Flegrea. Il lago è collegato al mare con tre foci: quella meridionale, di epoca romana, attraversa il promontorio tufaceo di Torregaveta, sul quale esistono cospicui resti della villa marittima attribuita al senatore romano Servilio Vatia,; la foce nord, aperta in epoca borbonica (1859) e la foce di mezzo, del L ambiente del Fusaro fu uno dei siti di caccia prediletti da Ferdinando IV di Borbone, che a sud-est del lago, sopra un isolotto, fece sorgere il bellissimo Casino reale, la Casina Vanvitelliana gioiello dell architettura tardo - settecentesca, uno dei monumenti più 12

13 significativi dei Campi Flegrei, che con il Giardino Inglese di Caserta e la Villa di Chiaia, costituisce una delle ultime opere di rilievo progettate da Carlo Vanvitelli (1782). L intero perimetro del lago, circa metri, è cinto da una Banchina, realizzata in epoca borbonica, costituita da blocchi di pietra vesuviana. Il progetto di recupero della Banchina permetterà l inserimento delle presenze archeologiche in un percorso di visita storico-naturalistico, caratterizzato dall attraversamento della fascia vegetazionale lungo la duna che separa il lago dal mare, dal parco storico, dai terreni coltivati a nord, dalla macchia mediterranea, dai canneti, e dalla vasta lecceta che ingloba il parco Quarantenario. Nel 1817 fu costruito un nuovo fabbricato, detto l Ostrichina, sulle rive del lago, di fronte alla Casina Vanvitelliana, su progetto dell architetto di corte Antonio de Simone. Si prevede: - il completamento del restauro e la riqualificazione funzionale del fabbricato Ostrichina, ad uso museale, espositivo e convegnistico Il giardino storico nasce insieme alla realizzazione del fabbricato dell Ostrichina e degli Stalloni, ed occupa l area compresa tra l ingresso al parco e la sponda del lago prospiciente la casina Vanvitelliana. L intervento mira: - alla riqualificazione delle specie arboree, dei viali esistenti - al recupero dei tracciati risalenti al disegno originario del parco; alla realizzazione degli impianti di illuminazione e di servizio. A segnare l accesso al parco dell Ostrichina, furono realizzati due fabbricati simmetrici ad un solo livello, i così detti Stalloni : L intervento prevede: - la riqualificazione e rifunzionalizzazione con destinazione ad aree di orientamento per il turismo culturale. La lecceta, occupa una vasta area (circa mq) della duna costiera, compresa tra il lago e il mare, caratterizzata dalla compresenza di diverse valenze paesistiche e naturalistichge. Sono previsti: - la riqualificazione delle specie arboree; - il consolidamento delle dune in corrispondenza della sponda ovest del lago; la creazione ed il ripristino di percorsi pedonali ed itinerari naturalistici di visita, Si propone che questo intervento sia affiancato, all interno del P.I.T., da interventi volti al completamento del ripristino e della riattivazione delle foci ed al disinquinamento delle acque del lago anche mediante la regimentazione degli scarichi fognari. Parco archeologico di Cuma Cuma è la prima città fondata in Italia dai greci d occidente nel VII secolo a.c., ha fondato Neapolis ed è una delle culle della cultura occidentale. L intervento mira a riportarne alla luce importanti parti e ad una sua adeguata valorizzazione. L importante intervento di valorizzazione di Cuma riguarda l area urbana antica della città bassa, le mura nord della città ed il restauro paesaggistico ambientale della zona dell ex lago di Licola. Si prevede: - lo scavo completo dell area urbana antica; - la messa in luce dell area extraurbana nord, nonché delle mura settentrionali per la creazione di un percorso archeologico all esterno delle mura urbane, che 13

14 preveda, (eventualmente in fase di stesura del PIT), la dismissione dell alveo del depuratore. Tale percorso procederà verso il mare, con arrivo alla stazione di Cuma della ferrovia Circumflegrea ( nell ambito di un intervento di potenziamento di tale mezzo di collegamento che possa su alcune tratte fungere da treno archeologico ). - un intervento di riqualificazione paesaggistica-ambientale della zona dell ex lago di Licola, intervento che potrà costituire un esperienza pilota nel campo del recupero dell edilizia abusiva e della valorizzazione Parco Archeologico del Lago d Averno e della Grotta di Cocceio La Grotta di Cocceio, galleria militare realizzata nel 38/36 a. C.,su progetto dell architetto Cocceio, collega il lago d Averno con l antica città di Cuma. - Un primo intervento sulla scorta di indagini preliminari relative al dissesto geotecnico e statico della camera principale di scoppio della galleria effettuate dall Università degli Studi Federico II - si prefigge il recupero, la conservazione e la valorizzazione del monumento, e il completo ripristino anche del ramo secondario nell ambito della valorizzazione dell area archeologica di Cuma. - Un secondo intervento prevede la valorizzazione dell area archeologica dell Averno con la sistemazione dell area di pertinenza del tempio di Apollo al fine di consentire l accessibilità dall acqua e la realizzazione di un percorso attrezzato di visita lungo le sponde del lago. Baia: Il Castello Aragonese, il Parco archeologico delle Terme ed il Palatium imperiale Baia rappresenta un unicum straordinario dal punto di vista architettonico ( Castello Aragonese), archeologico (Parco archeologico delle Terme e del Palatium Imperiale, Parco archeologico subacqueo), naturalistico e paesaggistico. Il Programma prevede una serie di interventi per la conservazione e la valorizzazione definitiva del territorio. Castello aragonese Il castello, già in parte recuperato negli ultimi anni, ospita il museo archeologico dei campi Flegrei con alcune importanti sale e servizi. - L intervento prevede il completamento del restauro e l adeguamento funzionale impiantistico complessivo per assicurare la piena fruibilità dell intero Museo e le sistemazioni di tutti i percorsi esterni di alta valenza paesistica. - Si prevedono inoltre una serie di interventi sulle aree esterne del Castello, tra i quali il completamento dei percorsi di visita e il completamento della rete dei sottoservizi e degli impianti tecnologici previsti per il funzionamento dell intero complesso. Sentiero archeologico-naturalistico-paesistico di Baia - L intervento, a completamento di quello già finanziato con i fondi del P.O.P , mira al ripristino della passeggiata nella vasta area del Parco Monumentale. Parco archeologico delle Terme e Palatium imperiale di Baia - L intervento darà un assetto definitivo per la completa fruizione e valorizzazione al grandioso complesso residenziale romano di epoca tardo-repubblicano-imperiale. Parco archeologico subacqueo:via Erculanea, Villa dei Pisoni, Ninfeo di Punta Epitaffio 14

15 L area archeologica sommersa del golfo di Baia, antistante la Punta dell Epitaffio, corrisponde ai resti del Ninfeo di età claudia, sito ai piedi della Punta stessa, della contigua Via Herculanea, e dei resti della vasta Villa dei Pisoni. Un primo nucleo di parco archeologico sommerso è stato costituito dalla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta nell area della Villa dei Pisoni. - Il presente intervento prevede la perimetrazione dello specchio marino, al fine di delimitare l area di parco archeologico sommerso, per poi procedere alla riqualificazione del contesto ambientale al fine di consentire la visita in un ambiente naturale corrispondente a quello subacqueo originario. Vista la particolare natura dell intervento si prevede di effettuare ricorso ad un concorso internazionale di idee per la progettazione e la fruizione del parco. Parco archeologico di Misenum Porto romano Il porto della colonia marittima militare di Misenum, fondata all inizio del I sec. d.c., fu installato nel duplice bacino del Maremorto e della Rada di Miseno, con funzioni rispettivamente di bacino interno e di porto vero e proprio, collegati da un canale. - Intervento per la protezione, l esplorazione e lo scavo dei bacini e delle strutture in sito per l attivazione di successivi interventi volti al recupero, alla conservazione e alla valorizzazione del area portuale. Teatro romano di Misenum - Con l attuale progetto si sistemerà l accesso dal mare al teatro consolidando il costone tufaceo ad esso sovrastante; si espleterà l esproprio dell area necessaria a rendere accessibile anche da terra il monumento, verranno portate alla luce le parti libere della cavea e dell orchestra, provvedendo contestualmente al consolidamento strutturale e al restauro conservativo delle strutture esistenti. La necropoli di Cappella in Monte di Procida Nella Piazzetta di Cappella, recenti saggi archeologici preventivi hanno documentato la presenza di una necropoli romana costituita da tombe monumentali del I-II sec. d.c. con decorazione dipinta, disposte su più file, e di una stratificazione di tombe a tegola e a fossa databili fino al VI sec. d.c. Si tratta degli unici colombari pervenuti intatti tra quelli appartenenti alla necropoli romana di Miseno,lungo l antica strada romana. - L intervento proposto intende collegare lo scavo ad una più ampia riqualificazione ambientale della piazza di Cappella e della antica strada che collegava Miseno a Cuma, attualmente ricalcata dalla moderna via Cappella. Nell ambito del PIT potranno essere avviati anche interventi di recupero del paesaggio urbano circostante Il parco archeologico di Quarto L intervento mira alla realizzazione del parco archeologico già previsto nel PRG del comune attraverso lo scavo complessivo dell area e la realizzazione di un centro di accoglienza nella mansio ad quartum 15

16 Paestum Velia L area archeologica di Paestum costituisce oggi uno dei punti nodali della valorizzazione delle testimonianze della civiltà della Magna Grecia e uno dei più completi esempi di urbanistica antica in Italia. Il Parco Archeologico Territoriale di Paestum e del Museo Archeologico Nazionale, interessati ormai da un flusso di circa visitatori l anno, saranno oggetto di o interventi di completamento di progetti, già avviati e definiti, finalizzati al recupero e alla valorizzazione complessiva, in termini diretti e indiretti, del patrimonio archeologico. Museo Nazionale Archeologico di Paestum: - definitivo adeguamento funzionale, con il completamento delle opere di consolidamento strutturale e di impiantistica, nonché degli allestimenti e delle attrezzature di laboratorio e di deposito. - allestimento del complesso di materiali provenienti dall Heroon del fondatore di Poseidonia, del tetto fittile del più antico tempio della città, sito a Sud dell Athenaion e il completamento dell allestimento della sezione pre-protostorica. Zona archeologica di Paestum: - prosieguo del restauro della cinta muraria e di alcuni edifici (insulae di abitazione di età romana). - Heraion del Sele, sistemazione dell area archeologica del santuario, integrazione delle opere didattico- informative relative al costituendo museo. Museo delle necropoli e del territorio di Paestum: - acquisizione dell immobile ex fabbrica Cirio, adiacente ad un area sacra della città greca. - recupero e rifunzionalizzazione della struttura industriale a funzioni espositive delle rilevanti testimonianze archeologiche. Parco Archeologico di Velia Velia è il nome che in età romana fu dato alla città greca di Elea, fondata poco dopo il 540 a.c., divenuta Municipio Romano nell 88 a.c., la cui cinta difensiva racchiude un area di oltre 80 ettari,. Il MBAC da tempo opera con propri fondi per la valorizzazione di uno dei siti archeologici più importanti del Mediterraneo, attraverso una serie di interventi mirati. Gli interventi attualmente previsti ne costituiscono la necessaria continuazione o il completamento: - Quartiere Meridionale completamento dello scavo, del restauro e della musealizzazione delle insulae di età romana, con conseguente riorganizzazione definitiva dell intero quartiere, in corrispondenza del quale si trova l ingresso principale dell area archeologica. - Restauro della cinta muraria antica nel tratto di crinale tra l Acropoli e il Castelluccio. L intervento consentirà di valorizzare una parte della città, attualmente sconosciuta, inserendo il percorso di visita notevolmente ampliato in un paesaggio eccezionalmente preservato. - Casa degli Affreschi: completamento dello scavo, restauro e musealizzazione. L intervento consentirà di recuperare alla fruizione un monumento privato di 16

17 eccezionale interesse. L ubicazione della Casa degli Affreschi, nello scenografico Quartiere delle Terrazze costituisce, nel percorso di visita, il punto di raccordo e l anello di collegamento intermedio tra la città bassa e l Acropoli. La Certosa di Padula La Certosa di San Lorenzo a Padula, fondata intorno al 1306 da Tommaso Sanseverino, conte di Marsico, è, con i suoi metri quadri fra spazi coperti, chiostri, cortili e giardini il più grande e monumentale monastero dell Italia meridionale. Il MBCA ha da tempo intrapreso opere di restauro, adeguamento e allestimento della Certosa, l attuale programma di interventi è finalizzato al completamento dei lavori di restauro e riqualificazione funzionale degli spazi recuperati e all avvio degli interventi di riqualificazione dell area urbana antistante il complesso monumentale. Gli interventi attuali sono relativi ai fabbricati, di proprietà comunale, localizzati lungo il prospetto esterno, già interessati da opere di consolidamento e rifacimento delle coperture: - Spezieria, opere edili di finitura, impianti; - Chiesa delle Donne, restauri, opere edili di finitura, impianti; - Casali esterni, scavi per rimuovere i materiali alluvionali del torrente Fabbricato, restauri, impianti; - Torre degli armigeri, scavo esterno, sistemazione dell ingresso al plesso della scuola media, consolidamento, restauro, impianti. Una volta completati i lavori, gli spazi recuperati potranno essere utilizzati dall amministrazione comunale per il potenziamento dei servizi di accoglienza del monumento e per l avvio di attività economiche compatibili con la natura dello stesso (sale mostre, sale convegni etc.) Riqualificazione urbana dell area antistante la Certosa La riqualificazione urbana e paesaggistica dell area antistante la Cerosa rappresenta il naturale proseguimento del programma di restauro avviato per il monumento e la proiezione di questo verso l esterno, al fine di innescare un processo reattivo e di recupero che veda coinvolte amministrazioni locali, operatori economici, popolazione residente e fruitori. Sono programmati i seguenti interventi: - scavo e recupero dell antico viale lastricato sottostante l attuale via Vascella; - bonifica, sistemazione e rinaturalizzazione degli argini e del letto del torrente Fabbricato; - spostamento dell asse viario e dell attuale ponte di attraversamento del torrente, realizzazione di una rotabile di servizio agli edifici e di raccordo con la viabilità locale, parallela a via Vascella; - interventi di raccordo della nuova viabilità comunale con la viabilità provinciale; - restauro del monumento a S. Brunone, di un edicola votiva, del portale dell antica fattoria esterna alla Certosa e sistemazione delle aree di pertinenza e degli spazi antistanti. 17

18 Le Opere e i Giorni Il progetto prevede una serie di manifestazioni culturali internazionali, curate da un organismo stabile composto da rappresentanti della Amministrazioni responsabili del progetto, degli Enti territoriali, da responsabili scientifici e referenti culturali del mondo dell arte e dello spettacolo. Il progetto prevede le seguenti tipologie di interventi: - organizzazione di mostre anche di arte contemporanea; - organizzazioni di convegni relativi alle mostre o ad ambiti culturali diversi; - attivazione di servizi gestionali e realizzazione di reti multimediali in grado di diffondere gli eventi su larga scala; - acquisto di materiali e supporti per la creazione e la realizzazione, nelle celle-ateliers, di opere pittoriche, sculture e attività creative; - allestimento di spazi attrezzati per attività di laboratorio, di sperimentazione, di didattica. Il patrimonio archivistico Il MBAC conduce interventi di ricupero e rifunzionalizzazione di edifici sede di Archivi di Stato, con particolari accorgimenti per mettere in risalto le valenze artistiche e architettoniche degli edifici monumentali, in vista di usi molteplici e un allargata fruizione a scopo non solo di studio e di ricerca. Il MBAC ha in corso, dopo altri interventi nella Regione, la ristrutturazione funzionale e l allestimento della parte strutturale delle sedi dell Archivio di Stato di Napoli, ex Convento dei SS. Severino e Sossio, e dell Archivio di Stato di Caserta, ex Caserma Pollio del Complesso Vanvitelliano. Effettua inoltre interventi relativi alla salvaguardia e valorizzazione dei fondi d archivio, con particolare riguardo a quelli degli antichi Istituti di assistenza, delle strutture sanitarie e delle istituzioni ecclesiastiche, considerando di rilevanza mondiale il patrimonio archivistico sul territorio regionale Sistema delle biblioteche e dei servizi multimediali in rete In Campania è già stato avviato, in collaborazione con la Regione, il Piano di azione Mediateca 2000: Progettazione di sei mediateche presso le biblioteche di Avellino, Caserta, Mondragone, Pozzuoli, Salerno, Atripalda Finanziamento di milioni (2001) derivante da Deliberazione CIPE 132/98 in attuazione della legge n. 208/1998, che destina un contributo di 15 miliardi nel periodo , finalizzato alla promozione di occupazione e di impresa, per la realizzazione delle mediateche. Tale finanziamento è stato attribuito, alle biblioteche delle Amministrazioni Provinciali di Avellino, Benevento e Salerno e a quelle dei Comuni di Angri, Ariano Irpino, Atripalda, Baronissi, Casagiove, Eboli, Minori, Pomigliano d Arco, Pozzuoli il potenziamento dei servizi della rete delle biblioteche e delle mediateche regionali attraverso progetti comuni di recupero catalografico in SBN e digitalizzazione di 18

19 raccolte di particolare pregio nell ambito della creazione della Biblioteca digitale italiana. Nell ambito del comitato di coordinamento Ministero beni e attività culturali-regione Campania per l attuazione del POR, saranno individuate le modalità di integrazione degli interventi relativi al patrimonio archivistico e al sistema delle biblioteche e dei servizi multimediali in rete con ulteriori finanziamenti. 19

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