le mele resistenti alla ticchiolatura

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1 LA RICERCA CONTINUA DA OLTRE MEZZO SECOLO Cultivar di melo resistenti alla ticchiolatura Le cultivar resistenti rappresentano un opportunità di innovazione come risposta alle esigenze di sicurezza alimentare e rispetto dell ambiente, ma stentano a decollare. Attualmente sono solo una nicchia nella nicchia delle produzioni biologiche, nonostante il miglioramento degli standard qualitativi Gino Bassi, Silvio Pellegrino La rincorsa per accaparrarsi «la novità» ha contagiato da tempo il mondo frutticolo e il successo che ottengono i nuovi cloni che apportano perfezionamenti alla colorazione, come nel caso delle Gala, delle Braeburn o delle Fuji, o l introduzione di novità varietali che si differenziano per aspetto, sapore, o modalità di commercializzazione, come sta avvenendo per la cultivar Pink Lady, sono esempi della vivacità del comparto melicolo quando intravede un filone innovativo da sviluppare e nuove opportunità di successo sul mercato. In questo contesto sorprende constatare come una delle più grandi innovazioni ottenute negli ultimi cinquant anni dalla ricerca mondiale in campo frutticolo, le cultivar di melo resistenti alle malattie e in particolare alla ticchiolatura, non siano ancora riuscite a ritagliarsi un ben che minimo spazio nel mercato convenzionale, compreso quello delle produzioni integrate e rimangono addirittura sottoutilizzate dalle stesse produzioni biologiche, che si avvalgono prevalentemente delle varietà di mele tradizionali, quali Golden Delicious, Red Delicious e Morgenduft (Sansavini, 1993; Bassi e Schiavon, 1999; Palara e Missere, 1999). Questo fatto appare ancor più incomprensibile se si considera quanto il consumatore europeo sia sensibile e attento alle tematiche ecologiche e ambientali e quanto sia forte la domanda di prodotti salubri e di ambiente pulito, spesso invece disattesa (Nasolini e Quadretti, 2001). Il «plus qualitativo» che le cultivar resistenti presentano, al momento si traduce solo in un abbattimento delle spese per la difesa fitosanitaria sia con metodo tradizionale, integrato o biologico, dato che non necessitano di alcun trattamento fitoiatrico per le avversità cui sono resistenti (Palara e Cavicchi, 1998), ma ciò non è reso visibile al consumatore che non le conosce, non è in grado di premiarle e continua a dare la preferenza alle mele tradizionali. Non bisogna sottovalutare inoltre i benefici collaterali, consistenti nella riduzione dell impatto sull ambiente per la minor immissione di prodotti di sintesi o «naturali», nella riqualificazione e valorizzazione territoriale delle zone turistiche e agrituristiche e nella tutela della salute degli operatori agricoli. Possibili impieghi sul mercato Per molto tempo a livello commerciale non è risultato conveniente promuovere le mele resistenti alla ticchiolatura che creavano della diffidenza verso il prodotto tradizionale che tutt oggi rappresenta la quasi totalità delle vendite. Nell ultimo decennio la situazione si è evoluta positivamente per la crescente domanda di prodotto biologico che ha dato un lieve impulso anche all impiego delle varietà resistenti «rilanciando» la cultivar Florina* anche in ragione della sua attitudine alla trasformazione industriale. Più recentemente, oltre a consolidarsi la domanda di prodotto biologico, è cresciuta quella di sicurezza igienico-sanitaria anche delle produzioni convenzionali, intesa come un prerequisito di ciò che si acquista e si stanno affacciando sul mercato della grande distribuzione nuove linee di produzione certificate e garantite a residuo controllato, sempre più prossimo allo zero. Un indagine recentemente svolta in Svizzera (Weibel e Grab, 2001), oltre ad evidenziare gli spazi di mercato per cultivar resistenti alla ticchiolatura coltivate con metodo biologico, motiva la ritrosia della grande distribuzione all acquisto di queste mele semplicemente perché portano nomi sconosciuti, non appartenenti all assortimento varietale convenzionale. Per superare questa «resistenza» è stata attuata con successo una strategia sperimentale di marketing che, con il semplice uso di etichette colorate abbinate a una caratterizzazione del sa- Impianto alla quarta foglia con le cultivar Florina* (a sinistra) e Primiera* (a destra) L INFORMATORE A GRARIO 38/

2 Foto: DCA di Bologna Red Free Prime Red* Summerfree* Sansa Sel. x6398 (TNR 42A60) Querina - Florina* Primiera* Golden Orange* pore, ha suddiviso le mele in gruppi riconducibili ad «archetipi» noti (es. archetipo Golden: mele gialle con sapore da equilibrato a dolce), superando così la problematica del nome. In continua crescita è anche l impiego di materie prime a residuo controllato e biologiche per la trasformazione industriale, soprattutto per la realizzazione dei prodotti per la prima infanzia dove appare irrinunciabile la domanda di sicurezza alimentare. Nell ambito di queste produzioni varietà resistenti alla ticchiolatura come Golden Orange*, Golden Lasa* e Primiera*, insieme alla sperimentata Florina*, hanno mostrato interessanti attitudini alla trasformazione conferendo alle puree sapore equilibrato e gradevole, colorazione gialla aranciata attraente e densità talora superiore a quella di Golden Delicious (Pellegrino, 2000; Occelli et al., 2001). In tutte queste diversificate produzioni sia per il fresco che per il trasformato, l impiego di varietà resistenti rientra in una logica che mira a semplificare le tecniche di difesa, in quanto diminuisce l uso sia di prodotti di sintesi sia di quelli «naturali» e questo ne avvalora l incentivazione pubblica che da alcuni anni è mirata in questo senso. 70 L INFORMATORE A GRARIO 38/2001 Oltre mezzo secolo di ricerca Forse però è necessario fare un passo indietro e ripercorrere alcune tappe di un mezzo secolo di ricerca che hanno portato all ottenimento di queste cultivar. Appare così lungimirante l ideazione nel lontano 1946 di un programma di ricerca statunitense volto a realizzare cultivar di melo resistenti alle più gravi patologie fungine, segnatamente la ticchiolatura e l oidio. Questi sono dei patogeni fungini, il primo più virulento negli ambienti in piano e il secondo in quota, ma entrambi presenti, che deturpano i frutti e danneggiano fortemente la vegetazione. Le strategie da adottare per la difesa in campo da questi patogeni lasciano ancora insonni molti frutticoltori e richiedono molteplici trattamenti fungicidi per controllarli a seconda delle condizioni climatiche e della sensibilità varietale, nonostante si disponga di principi attivi a più lungo e ampio spettro d azione. Il programma è stato svolto in cooperazione tra le tre Università statunitensi Purdue, Rutgers e Illinois (da cui la sigla PRI) e si basava sull utilizzo di una fonte di resistenza genetica monogenica dominante Vf presente nella linea 821 del Malus floribunda, specie diversa dal melo da frutto (Malus domestica Borkh), il quale produce delle meline amarognole grandi come una ciliegia. Non dovrebbe stupire quindi che siano state necessarie ben 5 generazioni di reincrocio (oltre 30 anni di tempo) prima di ottenere negli anni 70 le prime varietà resistenti accettabili anche dal punto di vista merceologico; così nell arco di oltre un cinquantennio direttamente o attraverso Centri di ricerca collegati (HRI di East Malling, Inra di Angers) sono state ottenute numerose generazioni di varietà resistenti alla ticchiolatura e in alcuni casi con una buona tolleranza all oidio (Sansavini, 1993, l.c.; Palara et al., 1987). Per la verità, le prime generazioni lasciavano alquanto a desiderare, soprattutto per sapore, aspetto e serbevolezza e ciò giustifica il loro scarso impiego. Con il passare degli anni c è stato un continuo miglioramento delle accessioni, tanto che oggi si dispone di una serie di varietà di tutto rispetto, che però rimangono ancora nascoste, ai margini di quella che è la produzione di mele. Parallelamente molti studi sono stati effettuati per conoscere a fondo la biologia dell agente patogeno della ticchiolatura (Venturia inaequalis - Fu-

3 Piante di Golden Lasa* Golden Lasa* Golden Mira* Topaz* Enova* Pianta di Harmonie - Delorina* Harmonie - Delorina* Pilot* sicladium dendriticum), che risulta costituito da un pool di razze in continua evoluzione. Al momento ne sono state identificate sette, che presentano una differente virulenza al variare della cultivar, che può risultare quindi molto sensibile o tollerante a una o più razze (Gessler et al., 2000). Questo spiega il motivo per cui quando si introduce una nuova varietà in un tipico ambiente di coltivazione del melo può risultare temporaneamente poco sensibile o addirittura immune all attacco, proprio per la mancanza di una massa di inoculo sufficiente di una o più razze virulente (per quella cultivar) che negli anni successivi va a costituirsi; il risultato è che la cultivar dimostratasi temporaneamente tollerante, nel tempo può rivelare una normale sensibilità al patogeno. Si può assistere allo stesso fenomeno introducendo il melo in un ambiente dove non è abitualmente coltivato. Questo chiarisce perché la frutticoltura del passato tutt oggi testimoniata in certe zone di collina e montagna dalla presenza di numerosi grandi alberi di melo sparsi di svariate cultivar senza avvalersi di alcun tipo di fitofarmaco, presentava contenuti livelli di infezione, anche se variabili di anno in anno e da albero ad albero, nonostante alle verifiche di laboratorio la maggior parte del germoplasma testato sia risultata variabilmente sensibile alla ticchiolatura e solo una modesta percentuale abbia mostrato scarsissima suscettibilità alla malattia (Sansavini, 1993). Le caratteristiche proprie dell agricoltura del passato promiscuità di cultivar e specie disposte in ampi spazi costituiscono un naturale «antidoto» contro la ticchiolatura in quanto solo alcune razze trovano tutte le condizioni per poter costituire un inoculo sufficientemente virulento e in questo modo ogni anno vi sono alcune varietà attaccate e altre che sfuggono all infezione, garantendo così una certa quantità di prodotto ogni anno (Gessler et al., 2000, l.c.). Al contrario, nella frutticoltura moderna, la specializzazione spinta e il numero limitato di varietà favoriscono la selezione delle razze più aggressive e quindi l aumento della virulenza del patogeno, che è risultato capace di adattarsi a svariate strategie impiegate per neutralizzarlo, siano esse di natura chimica o genetica; sono numerosi, infatti, gli esempi di resistenza a principi attivi (Gullino, 2000) e, più contenuti ma segnalati, quelli di superamento delle resistenze genetiche da parte di ceppi mutati. Molto preoccupante appare la recente segnalazione di una Stazione sperimentale francese della rottura della resistenza proprio del gene Vf da parte della razza 7 (Lespinasse et al., 1999). Questo fatto, ancorché occasionale, è un campanello d allarme, perché potrebbe vanificare l immenso lavoro svolto per costituire le cultivar resistenti attualmente sul mercato, che si basano proprio sulla resistenza ottenuta dal gene Vf, e rafforza l idea che per combattere un nemico tanto «adattabile e plastico» sia necessario adottare strategie diverse e più complesse. Si sta procedendo all introduzione di più geni di resistenza funzionalmente differenti (resistenze «verticali») combinati con resistenze poligeniche (controllate da più geni) che sono definite «orizzontali», per costituire individui a «struttura piramidale», durevoli, non soggetti a rischi di «rottura». Un altra strategia consiste nell assommare nello stesso individuo resistenze a più patogeni. (Sansavini, 1999; Gessler et al., 2000, l.c.). Le prime accessioni di questa attività di miglioramento genetico avveniristica sono già disponibili (Alka, Saturn e Ariwa), anche se molto lavoro deve essere compiuto per migliorare soprattutto la qualità estetica e organolettica dei frutti. L INFORMATORE A GRARIO 38/

4 Corail - Pinova* Brina* Tabella 1 - Residuo secco rifrattometrico (RSR), acidità e durezza alla raccolta e a metà gennaio dopo conservazione in atmosfera controllata (a.c.) ( 1 ) sulla produzione di un impianto di cv resistenti a ticchiolatura alla 2 a foglia nel Veronese Cultivar RSR alla raccolta ( Brix) RSR dopo conservazione in atm. contr. ( Brix) Durezza alla raccolta (kg/cm 2 ) Durezza dopo conservazione in a.c. (kg/cm 2 ) Acidità alla raccolta (meq/ 100 cc) Acidità dopo conservazione in a.c. (meq/100 cc) Delorina* 12,9 13,1 7,8 6,7 6,4 5,9 Florina* 12,8 12,2 6,2 4,0 5,2 3,3 Golden Lasa* 13,6 12,2 9,3 5,4 7,1 5,1 Golden Mira* 12,5 11,7 7,4 4,3 3,5 Golden Orange* 12,8 12,7 7,4 4,7 9,4 5,7 GoldRush* 13,4 14,7 8,3 7,5 9,7 9,2 Primiera* 13,2 11,7 8,1 5,5 8,0 5,0 ( 1 ) CO 2 : 2,5%; O 2 : 1,5%; T: 2 C; UR: 90-95%. Parimenti rimane di fondamentale importanza l individuazione e l impiego del materiale vegetale che, pur non avendo una resistenza definita da uno o più geni specifici, presenta una tolleranza più o meno spiccata su tutte le razze del patogeno, soggetto quindi a contenuti livelli di infezione e magari su organi diversi dal frutto. Scelta varietale Se da un lato quindi è necessario proseguire nella ricerca per perseguire questi nuovi obiettivi, altrettanto fondamentale è la verifica del materiale vegetale disponibile, al fine di valutarne la qualità e l adattabilità ai diversi ambienti di coltivazione. È questo uno degli obiettivi che si prefigge anche il Progetto Mipaf - Regioni «Liste di orientamento varietale», in cui operano 15 Unità operative per il melo, distribuite sul territorio nazionale. Oltre alle cultivar convenzionali, valutano il comportamento delle più promettenti cultivar resistenti (Bassi et al., 2001; Stainer et al., 2001). Il programma implementa l attività già svolta da alcune Unità operative molto addentro a questa tematica. Il numero di varietà di melo resistenti alla ticchiolatura si è recentemente arricchito per l apporto dell attività di miglioramento genetico, anche italiana (da parte della Sezione di Trento dell Isf di Roma e del Dca di Bologna) (Bergamini, 1996; Sansavini et al., 1997), e oggi si dispone di materiale vegetale che va a coprire un ampio calendario di raccolta, dalla seconda metà di luglio fino a metà ottobre. Si procede di seguito a descrivere le cultivar resistenti alla ticchiolatura ritenute più interessanti e disponibili sul mercato, a cui se ne affiancheranno alcune risultate al momento tolleranti. La presentazione segue l ordine di maturazione. 72 L INFORMATORE A GRARIO 38/2001 Varietà estive La disponibilità di cultivar che maturino tra la fine di luglio e il mese di agosto è ancora piuttosto limitata, nonostante la richiesta di mele precoci da parte del mercato biologico sia buona, considerato che non si dispone di prodotto conservato dall anno precedente, come avviene per il prodotto convenzionale. Sono proponibili le varietà a buccia rossa Prime Red*, che matura a cavallo tra luglio e agosto e Summerfree*, che si raccoglie 2 settimane più tardi. Per anticipare ulteriormente la raccolta a metà luglio ci si può avvalere della precocissima Red Free, con frutti di forma appiattita di un bel rosso brillante; il retrogusto amarognolo testimonia che appartiene alle prime «generazioni» di resistenti. È interessante anche Sansa cultivar tollerante alla ticchiolatura (Bergamini et al., 1998; Sansavini, 1999, l.c.), confermata anche nell «umida» pianura veronese che è caratterizzata da un frutto di media pezzatura, dal colore rosso striato, un po opaco, talora con presenza di rugginosità, caratterizzato da buon sapore dolce e aromatico e da serbevolezza buona per l epoca; il suo limite agronomico è costituito dall alternanza di produzione. A seguito di Summerfree* si segnala la produttiva selezione francese 6398 (TNR 42A60), che matura tra agosto e settembre, dal frutto completamente rosso, di buon sapore, aromatica, ma purtroppo di limitata serbevolezza. Prime Red* (Prima Summerred). Pianta di vigoria medio-elevata, a portamento espanso, di buona produttività anche se alternante. Il frutto è di bell aspetto e buona pezzatura, caratterizzato da una colorazione rosso intensa brillante e uniforme, che raggiunge anche in piano. Può andare soggetta a scottature da insolazione e a cascola pre-raccolta. Si raccoglie a partire da fine luglio in più stacchi e si deve consumare rapidamente, dato che il buon sapore acidulo e la consistenza della polpa decadono rapidamente. Proponibile solo nel breve segmento di calendario che precede Gala. Summerfree* (Ed Gould Golden PRI ). Pianta di vigore medioscarso, molto produttiva, che necessita di precoce e intenso diradamento dei frutticini, per favorire la pezzatura e limitare l alternanza. Occorre lasciare non più di un frutto per corimbo, per evitare la cascola pre-raccolta dovuta a pressione dei frutti contigui. Il frutto tronco-conico è attraente, di buona pezzatura con esteso sovraccolore rosso striato su fondo verdechiaro. La polpa è fine, di buona consistenza per l epoca, succosa con sapore molto dolce, che predomina sulla componente acidula; di tutto rispetto la componente aromatica. Matura nel periodo Gala e presenta una discreta serbevolezza, che la svincola dall immediato consumo. Varietà autunnali Il gruppo di mele ticchiolatura resistenti del periodo autunnale è il più consistente. Permette un ampia possibilità di scelta da affiancare a Florina*, che è ancora la cultivar maggiormente impiegata nelle produzioni biologiche, anche in ragione della sua duplice attitudine. Presenta tuttavia notevoli limiti di gestione dell albero per l elevato vigore, la facile alternanza di produzione con presenza di frutti negli anni di scarica di pezzatura eccessiva e di colore rosso opaco, che non inducono a prevederne un ulteriore espansione. Tra le numerose varietà Golden-simili sono da preferire per le coltivazioni in piano la produttiva Primiera*, con frutti leggermente schiacciati, esenti da rugginosità e di discrete caratteristiche organolettiche, e Golden

5 GoldRush* Frutti di GoldRush* con evidenti spaccature Piante di GoldRush* Orange*, dalla produttività soddisfacente, caratterizzata da un frutto attraente tronco-conico oblungo, privo di rugginosità, talora sfaccettato di rosa-aranciato. Entrambe sono preferibili alla costoluta Golden Lasa*, che peraltro ha mostrato ottima attitudine alla trasformazione industriale. Tra le rosse, per il piano e le zone di fondovalle, si segnala Harmonie -Delorina*, dalla tipica forma cilindrico-allungata dei frutti, di buona serbevolezza, ma di calibro medio-piccolo tanto da essere sconsigliata nelle aree montane (Kelderer et al., 2001). Preferibile per le coltivazioni in quota, la bicolore Topaz*, di forma tipica appiattita, dalle eccellenti qualità organolettiche, che purtroppo stenta a colorare in piano. Tra le novità più recenti ancora in corso di valutazione si segnalato due varietà proposte dall Istituto sperimentale per la frutticoltura di Roma, Sezione di Trento, ancora in corso di valutazione: la rosso-aranciata Énova* e la gialla Golden Mira. Nell ambito di questo periodo sono da segnalare Corail Pinova* e Pilot *, due cultivar segnalate come tolleranti alla ticchiolatura (Bergamini et al., 1998 l.c.; Sansavini, 1999, l.c.), interessanti per i pregi gustativi, ma che raggiungono colorazione accettabile solo in quota o in ambienti particolarmente predisposti. Pinova* presenta forma e dimensione del frutto molto simili a Golden Delicious; ne differisce per la colorazione rosso aranciato sfumato sul 60% del frutto e per un sapore più acidulo e aromatico. Pilot * è caratterizzata da un frutto dall aspetto «povero», per via della forma tronco-conica breve, delle irregolarità della buccia e del colore rosso opaco, ma presenta sapore e aroma spiccati ed equilibrati. Topaz* (Rubin Vanda). L albero è di medio vigore, dotato di buona rusticità con branche assurgenti: il portamento è simile a una cv spur, ma le branche si rivestono di corti brindilli. L epoca di fioritura è precoce. La produttività è elevata e costante ma la maturazione è scalare, a partire da una settimana dopo Golden Delicious. Presenta scarsa sensibilità anche all oidio. L aspetto del frutto è tipico e distinguibile con forma appiattita. Negli ambienti d altitudine il colore assume tonalità rosso brillanti-aranciate, con striature su fondo verde chiaro; al contrario in pianura stenta a raggiungere una colorazione soddisfacente. Presenta una caratteristica rugginosità dorata disposta a stella intorno alla cavità peduncolare. La polpa è fine, soda, croccante e succosa. Il sapore è prevalentemente acidulo, con un importante sviluppo aromatico. Presenta anche buona serbevolezza che, insieme all aspetto e alle qualità gustative distinguibili, potrebbero giustificare una diffusione in esclusiva, quale cultivar-filiera riservata al circuito biologico. Primiera* (Golden Delicious COOP 17). L albero è di vigore medio-elevato con buon rivestimento di rami, molto simile a Golden Delicious per portamento, distribuzione della fruttificazione e costanza di produzione. Matura una decina di giorni dopo Golden Delicious. Il frutto è di forma più compressa rispetto a Golden Delicious; è esente da rugginosità, di pezzatura elevata e uniforme. Il sapore del frutto, per un limitato periodo dopo la raccolta, risulta simile ma nel complesso inferiore a Golden con polpa fine, succosa, soda, ma poco croccante. Dopo due-tre mesi dalla raccolta tende a decadere, soprattutto nella componente acida. Nel complesso risulta una cultivar dalle ottime caratteristiche agronomiche, superiori anche alla cultivar di riferimento e l assenza di rugginosità consente di prenderla in considerazione per le aree di pianura, limitatamente per il segmento autunnale o per utilizzazioni industriali (la purea che se ne ottiene è di sapore gradevole, con aroma fruttato, molto intenso). Golden Lasa* (Ed Gould Golden PRI ). L albero è di vigore medio, con fruttificazione simile a Golden Delicious; il portamento basitono, unito ad abbondante ramificazione, consente una facile gestione del frutteto. La fioritura è intermedia e la maturazione avviene poco prima di Golden Delicious. Presenta una certa sensibilità all oidio. La produttività è elevata e costante. Il frutto è Golden-simile con buccia più liscia, gialla senza sfaccettature, esente da rugginosità, con poche e grandi lenticelle. La forma è tronco-conica, in sezione trasversale costoluta. Talora in piano raggiunge pezzature eccessive. La polpa è fine, di discrete caratteristiche gustative nei primi mesi successivi alla raccolta; la serbevolezza è limitata e dal periodo invernale il sapore è inferiore a Golden Delicious. L attitudine alla trasformazione industriale è buona: se ne ottiene una purea di elevata densità, di sapore gradevole, con lieve nota acidula e aroma spiccato. Golden Orange* (Ed Gould Golden PRI ). L albero è di modesto vigore, presenta un legno elastico e una fruttificazione distribuita sui brindilli nella parte distale delle branchette, che gli fanno assumere un portamento «piangente», che consente la realizzazione di meleti «pedonali». L epoca di fioritura è intermedia, appena posteriore a Golden Delicious. Presen- L INFORMATORE A GRARIO 38/

6 Tabella 2 - Cultivar in valutazione da almeno due anni nei campi sperimentali dell Isf di Verona Baujade Brina* Harmonie - Delorina* Enterprise* Vigoria pianta medio-elevata media media medio-elevata media elevata media medio-elevata media media Epoca di fioritura tardiva medio-tardiva tardiva media medio-tardiva media media media tardiva medio-tardiva Produttività medio-elevata medio- medio- medio-elevata medio- medio-elevata medio- media medio- medioalternante elevata elevata alternante elevata alternante elevata elevata elevata Data raccolta ( 1 ) Stacchi (n.) 1 1 o o 2 1 o o RSR ( Brix) 12,4 15, ,7 15,2 15, , ,9 Acidità (meq/100 cc) 11,2 6,7 7,2 8,9 4,9 6,5 8,5 7,5 8,4 7,3 Durezza (kg/cm 2 ) 9,8 7,5 7,6 7,3 9 7,5 7,5 6,1 8,1 9 Peso medio (g) Forma frutto sferoidale/piatta, tronco-conica cilindrica tronco-conica- tronco- tronco-conica piatta ellissoidale cilindrico- tronco-conica disforme breve uniforme breve, conica breve, ellissoidale breve disforme disforme oblunga disforme Colore verde verde chiaro giallo-verde verde giallo verde chiaro verde verde chiaro gialla-verde giallo-verde Sovraccolore assente rosso rosso rosso cupo rosso- rosso, presenza rosso- assente aranciato aranciato brillante brillante aranciato di pruina aranciato Estensione (%) Tipo sovraccolore uniforme striato uniforme uniforme striato striato sfaccettato sfaccettato Rugginosità scarsa peduncolo scarsa scarsa scarsa scarsa medio-scarsa medio-scarsa medio-scarsa assente scarsa e calice al peduncolo al peduncolo al peduncolo al peduncolo al peduncolo al peduncolo al peduncolo al peduncolo e calice Caratteristiche della polpa tessitura fine, fine, tessitura fine, tessitura tessitura tessitura fondente, fondente, tessitura tessitura alla raccolta soda, di media abbastanza succosa, fine, soda fine, fine, farinosa farinosa fine, soda, media, soda, succosità consistente, fondente fondente, croccante croccante, croccante e fondente, succosa e succosa succosa succosa succosa Sapore discreto, buono, buono, discreto, buono, buono, discreto, discreto, buono, discreta, abbastanza dolce-acidulo, dolce acidulo, aromatico poco acido, equilibrato, poco poco dolce dolce-acidulo, dolce aromatico aromatico molto succoso spiccato spiccato acidulo, poco aromatico e aromatico aromatico aromatico Periodo di consumo autunnale autunnale autunnale autunnale autunnale autunnale immediato immediato autunnale autunnale (invernale) e invernale e invernale Note simile a buona tenuta difetta butteratura particolare alternanza aspetto serbevolezza ideonea a idonea Granny Smith in pianta di pezzatura e scottature aroma e presenza e serbevolezza molto trasformazione a di aspetto anicino di pruina scarsi scarsa industriale trasformazione ma non di sapore industriale Giudizio espresso dal Progetto X C B pianura X montagna C B X X B pianura C Mipaf-Regioni ( 2 ) C altre zone C altre zone C altre zone Énova* Querina - Florina* Freedom (*) Differenza rispetto a Golden Delicious. (**) A = cultivar consigliate in tutti gli ambienti; B = cultivar di interesse per aree o mercati limitati; C = cultivar promettenti; X = cultivar giudicate negativamente. Sir Prize Golden Orange* Golden Lasa* ta un potenziale produttivo soddisfacente ed è poco soggetta ad alternanza. Matura 8-10 giorni dopo Golden. Presenta scarsa sensibilità all oidio. Il frutto si differenzia rispetto a Golden Delicious per avere la buccia traslucida, la presenza di sfaccettatura aranciata-rosata, peraltro non sempre in pianura, e l assenza di rugginosità. La polpa è molto soda, acidula, croccante e succosa alla raccolta; durante la conservazione, consistenza e croccantezza decadono più rapidamente rispetto alla cultivar di riferimento, mentre l acidità raggiunge un gradevole equilibrio con la componente zuccherina, contribuendo a mantenere un soddisfacente livello gustativo. È risultata idonea a varie utilizzazioni industriali, quali purea e pezzi disidratati. Harmonie -Delorina* (Grifer Florina). L albero è di vigore medio-elevato 74 L INFORMATORE A GRARIO 38/2001 con portamento aperto e buona ramificazione. È caratterizzato da un epoca di fioritura tardiva e una produttività elevata e costante, anche se necessita di un precoce e accurato diradamento per favorire la pezzatura dei frutti. La maturazione è concentrata ed è sufficiente effettuare un solo stacco, circa una settimana dopo Golden Delicious. È piuttosto sensibile all oidio. La forma cilindrica allungata del frutto è particolare e riconoscibile; il calibro, anche per via della forma, risulta medio-piccolo. Il colore è rosso brillante uniforme, esteso nei frutti esposti, mentre difetta all interno della chioma. La polpa è fine, soda, fondente e succosa al consumo, con equilibrato rapporto dolce acidulo e buone caratteristiche gustative. Il frutto presenta una buona serbevolezza e può essere conservato per 6-7 mesi in atmosfera controllata con 1% di O 2 e CO 2 con temperature non inferiori a 2 C, dato che può essere soggetto a danni da freddo (Kelderer et al., 2001, l.c.). È quindi una cultivar interessante per la bella presentazione e il buon sapore, ma penalizzata dalla difficoltà di raggiungere pezzature adeguate e per tale motivo sconsigliata per le coltivazioni in quota. Tale caratteristica potrebbe tradursi in pregio se proposta nel circuito del biologico per le mense scolastiche delle scuole materne ed elementari, dove sono preferibili frutti salubri ma di ridotte dimensioni. Énova* (Lutz Golden Priscilla). L albero presenta vigoria medio-elevata e portamento espanso. La produttività si è rivelata medio-elevata, ma alternante. L epoca di fioritura è intermedia, appena successiva a Golden Delicious. La maturazione anticipa di qual-

7 Golden Mira* Gold Rush* Primiera* Summerfree* Topaz* medio- medio- medio- medio- media elevata scarsa elevata scarsa tardiva media media media precoce medio- elevata elevata medio- medioelevata elevata elevata o 3 2 o 3 13,6 14,5 12,9 14,8 13,2 4,9 12,4 7,2 7,2 11, ,7 7, tronco-conica- tronco- tronco- tronco-conica- piatta, oblunga conica- conica-breve/ oblunga disforme oblunga sferoidale giallo giallo-verde giallo- verde verde verde chiaro chiaro rosa assente arancione rosso rosso aranciato brillante aranciato sfaccettato sfaccettato striato striato assente scarsa assente scarsa a stella al peduncolo al peduncolo al peduncolo e calice tessitura tessitura tessitura tessitura tessitura media, fondente, fine fine, fine, fine, abbastanza molto soda, soda, abbastanza soda, succosa, succosa e poco consistente, croccante compatta, soda croccante croccante succosa discreto, ottimo, buono, buono, buono, dolce, intenso, dolce dolce prevalenza poco molto dolce poco e aromatico acido, acido e molto acido acido aromatico autunnale autunnale autunnale estivo autunnale e invernale e invernale aspetto lenticellosi, idonea cascola colorazione migliore spaccature a trasfor- pre-raccolta, scarsa di sapore e frutti mazione scottature in piano serbevolezza industriale da sole C B in quota B pianura C B in quota C pianura C altre zone C pianura che giorno Golden Delicious. Il frutto è di forma tronco-conica oblunga, di grossa pezzatura. Presenta una colorazione rossa sfumata sul 50-70% della buccia. La polpa è fine, soda, abbastanza croccante, succosa, di sapore prevalentemente dolce. L acidità è scarsa, ciononostante sviluppa un aroma intenso, con una caratteristica componente anicina. Le osservazioni preliminari sulla conservabilità ne consigliano un immissione al consumo nei mesi autunnali. Nel complesso appare una mela di presentazione originale e gradevole, per forma e colorazione, adatta soprattutto per gli ambienti montani, dove assume una colorazione più attraente. Golden Mira* (Coop 17 Perleberg 3). L albero presenta vigoria, portamento e distribuzione della fruttificazione simili a Golden Delicious. L epoca di fioritura è intermedia e la maturazione è pressoché contemporanea a Golden Delicious. Si raccoglie in un solo stacco. È poco sensibile all oiolio. Il frutto è di gradevole presentazione, con buccia di colore giallo intenso con sfaccettatura arancio, che compare anche in pianura. Si discosta da Golden Delicious per la buccia traslucida, esente da rugginosità. La forma è tronco-conica oblunga. La polpa è mediamente succosa, di tipo fondente; la consistenza è mediocre e le osservazioni preliminari mostrano che declina rapidamente. Il sapore è prevalentemente dolce con scarsa acidità. Resta da verificare l attitudine alla conservazione. Varietà invernali Chiudiamo la panoramica con le mele invernali dove sono soltanto tre le cultivar che hanno mostrato performance accettabili nonostante evidenzino qualche specifico difetto: Enterprise*, di colore rosso-cupo e scarsa attrattività, già valutata negativamente in quota; Brina*, recente cultivar di colore rosso brillante ancora in corso di valutazione; infine la più nota GoldRush*, dalle ottime caratteristiche organolettiche del frutto, che però ha mostrato in più occasioni particolare sensibilità a screpolature che originano dalle evidenti lenticelle che possono degenerare in spaccature a stella, su cui si instaurano agenti di marciumi. Brina* (PRI L.I.). L albero è vigoroso e rustico con portamento espanso. La fruttificazione è di tipo IV, come Morgenduft: la parte basale delle branche tende a spogliarsi, mentre quella distale si riveste prevalentemente di lamburde. La produttività è elevata e costante. L epoca di fioritura è medio-tardiva. L epoca di maturazione è tardiva: circa 10 giorni dopo Golden; l evoluzione della maturazione è lenta, tale da consentire un ampia finestra di raccolta. È poco sensibile all oidio. Il frutto è di media pezzatura, con forma tronco-conica breve; il colore è rosso brillante, sfumato, esteso sul 60-80% della buccia, con gradevole effetto estetico perché stacca sul fondo bianco-crema. La polpa è fine, di buona consistenza, fondente ma succosa, di sapore dolce-acidulo equilibrato, con aroma caratteristico. Positivi i primi riscontri sulla serbevolezza. Dalle prime indicazioni appare quindi una cultivar di notevole plasticità agronomica, con frutti che presentano punti di forza, sia dal punto di vista estetico che gustativo. GoldRush* (Golden Delicious Coop 17). L albero è di scarso vigore, di tipo semi-spur con vegetazione rada e foglie piccole ripiegate a doccia. Richiede l abbinamento con portinnesti sufficientemente vigorosi, quale l M9-EM- LA. Presenta buon rivestimento di rami, con fruttificazione simile a Golden Delicious, distribuita prevalentemente sui brindilli. Nel complesso quindi una cultivar di facile gestione anche nel caso di impianti fitti. La produttività è elevata e costante. L epoca di fioritura è medio-precoce. La maturazione è molto tardiva, concentrata in un solo stacco, da effettuarsi giorni dopo Golden Delicious. Non è soggetta a cascola pre-raccolta. Il frutto può essere definito una Golden-simile dall aspetto meno attraente almeno per gli standard convenzionali ma dalle migliori caratteristiche organolettiche, più simili a Tentation -Delblush*. La pezzatura è media (è necessario un accurato diradamento!); la colorazione verdastra non sempre riesce a virare completamente al giallo oro, che ne impreziosisce l aspetto. Le numerose ed evidenti lenticelle rugginose conferiscono un impronta di immediata riconoscibilità, utilizzabile per distinguere il frutto per destinazioni commerciali alternative, ma possono originare screpolature sulla buccia. La polpa è molto compatta, croccante, succosa, con profilo gustativo prevalentemente acidulo nel periodo invernale, in equilibrio con l elevato tenore zuccherino nel periodo primaverile, quando il sapore acquista corpo e si arricchisce di aromi. Mantiene le pregevoli caratteristiche gustative anche per un periodo di conservazione prolungato. Queste caratteristiche la renderebbero di sicuro interesse se gli ambienti per la sua coltivazione non fossero ristretti all alta pianura e nella prima collina, dato che in montagna stenta a completare la maturazione e in pianura è esposta a screpolature della buccia, soprattutto in areali umidi e in annate con piogge persistenti in prossimità della raccolta. Nuove cultivar all orizzonte L attività di miglioramento genetico per la resistenza alla ticchiolatura ha ricevuto un impulso notevole nello scorso decennio, cosicché la costituzione di nuove cultivar avviene ora a ritmi incalzanti. Si segnalano, per quanto riguarda l attività italiana, le nuove cultivar licenziate dalla Sezione di Trento dell Isf di Roma: Netta e Ciosa, appena introdotte nel circuito di sperimentazione. Sono in sperimentazione cultivar ottenute da Istituzioni europee, quali la Faw di Wädenswill (si segnala la già citata multiresistente Ariwa*) e l Inra di Angers, con la precoce Ini- L INFORMATORE A GRARIO 38/

8 Crimson Crisp Constance* Ariwa* tial*. Il fatto nuovo è che anche editori privati stanno licenziando materiali resistenti a ticchiolatura; si cita ad esempio Dalimbel* di Davodeau-Ligonnière. Progressi significativi giungono ancora dal Programma americano PRI, ora coordinato dal prof. Jules Janick, della Purdue University. Le nuove cultivar edite dal Progetto sono Scarlet O Hara (Coop 25), Constance*, Juliet (Coop 43) e Crimson Crisp (Coop 39). I primi risultati fanno registrare significativi passi avanti. Scarlet O Hara è una Red Delicious-simile, con una colorazione rosso brillante, anche se meno estesa rispetto alle attuali mutazioni di Red Delicious. In compenso, la polpa presenta caratteristiche gustative superiori in termini di compattezza, succosità, contenuto ed equilibrio in zuccheri-acidità. L albero è di medio vigore, molto e costantemente produttivo. La fruttificazione è di tipo IV e l albero assume un caratteristico portamento «piangente». L epoca di fioritura è intermedia; matura contemporaneamente ai cloni spur di Red Delicious. Constance* è una Golden-simile triploide. Esteticamente si distingue dalla varietà di riferimento per la forma tondeggiante. La qualità organolettica è notevole e superiore a Golden. La polpa è soda, croccante e succosa; mantiene tali caratteristiche anche dopo una prolungata conservazione. Alla raccolta l acidità maschera l elevato contenuto zuccherino, mentre al consumo raggiunge un perfetto equilibrio, a vantaggio di sapore e aroma. L epoca di fioritura è intermedia; matura 4-6 giorni dopo Golden Delicious. Crimson Crisp sposa la notevole qualità organolettica con l aspetto estetico. Presenta un frutto rosso vivo 76 L INFORMATORE A GRARIO 38/2001 luminoso su gran parte della buccia; la forma è tondeggiante, regolare. La polpa è fine, molto soda, croccante e succosa. La qualità gustativa è eccellente, a partire dai mesi autunnali, fino stando alle prime osservazioni sulla conservabilità a primavera inoltrata. L albero è di medio vigore. Fruttifica prevalentemente su brindilli, nella parte distale della branca. L epoca di fioritura è medio-tardiva. La raccolta è di qualche giorno posteriore a Golden Delicious. Conclusioni La coltivazione del melo con pochi interventi fitoiatrici non è più un utopia, grazie all impiego di varietà resistenti alla ticchiolatura. Bisogna però prendere atto che, nonostante i vantaggi tecnici, ecologici, salutistici ed economici, a portata di mano con queste cultivar, esse stentano a decollare e al momento sono solo una nicchia nella nicchia delle produzioni biologiche. D altro canto non bisogna trascurare che, se le mele resistenti hanno raggiunto standard paragonabili a quelle convenzionali per produttività, aspetto esteriore, pezzatura, colorazione e in molti casi sapore e consistenza dei frutti, molte difettano ancora in serbevolezza, requisito sempre più importante per proporre e imporre una qualsiasi mela. Dopo anni di «consumi di massa», in cui il prezzo è stato l elemento decisivo per la scelta di un prodotto, ci si sta avviando verso una fase di «consumi intelligenti», dove la differenziazione, l identificazione, la tracciabilità, la garanzia del prodotto e del processo sono caratteristiche determinanti sulla scelta e sulla fidelizzazione del consumatore. Quest ultimo è pronto a recepire l innovazione insita in queste mele ed è disponibile anche a «cedere» sull aspetto estetico, pur di ottenere in cambio garanzie igienico-sanitarie, gustative e dietetiche. È necessario però che questo «plus qualitativo» sia fatto conoscere con mirate strategie di informazione e di promozione; sono inoltre necessari volumi di prodotto sufficienti, la cosiddetta massa critica, a supportare tale attività di comunicazione. Al momento siamo ancora lontani da queste minime basi di partenza; anzi sono molte le ritrosie dei coltivatori e le resistenze degli operatori commerciali della media e grande distribuzione. Ciò rallenta il processo di collaborazione, programmazione e coordinamento, che appare indispensabile per la valorizzazione di questo «nuovo filone», che può contribuire al rafforzamento, alla diversificazione e alla specializzazione delle più tipiche aree melicole del nostro Paese, dove la difesa dalle avversità comporta un sempre più indesiderato ricorso ai prodotti fitosanitari. Gino Bassi Istituto sperimentale di frutticoltura Provincia di Verona gino.bassi@provincia.vr.it Silvio Pellegrino Piemonte Asprofrut Cuneo silvio.pellegrino@asprofrut.com * Protezione brevettuale. Pubblicazione Progetto Mipaf-Regioni «Liste di orientamento varietale dei fruttiferi» n La bibliografia verrà pubblicata negli estratti.

9 BIBLIOGRAFIA Bassi G., Pellegrino S., Stainer R., Sansavini S. (2001) - Liste varietali frutticole: melo. Terra e Vita, Supplemento al n. 18: Bassi G., Schiavon L. (1999) - Cultivar resistenti alla ticchiolatura per rilanciare la mela di pianura. L Informatore Agrario, 2: Bergamini A. (1996) - Il miglioramento genetico del melo presso la Sezione di Trento dell Istituto sperimentale per la frutticoltura. Frutticoltura, 11: Bergamini A., Bergamaschi M., Montanari M. (1998) - Ticchiolatura: tutte le mele resistenti. Terra e Vita, 21: Gessler C., Kellerhals M., Gianfranceschi L. (2000) - Metodi di selezione per la resistenza a patogeni fungini nel melo: passato, presente e futuro. Frutticoltura, 6: Gullino M.L. (2000) - Le resistenze ai fungicidi delle colture arboree da frutto. Frutticoltura, 6: Kelderer M., Casera C., Lardschneider E. (2001) - Epoca di raccolta e comportamento post-raccolta della cultivar Delorina. Frutticoltura, 9: Lespinasse Y. Parisi L., Pinet C., Laurens F., Durel C.E., Sansavini S., Tartarini S., Gennai F., Cesari A. (1999) - DARE: progetto europeo sulla resistenza durevole del melo a ticchiolatura ed oidio. Frutticoltura, 10: Nasolini T., Quadretti R. (2001) - Italia, frutteto biologico d Europa. Frutticoltura, 1: Occelli A., Pellegrino S., Moiso S. (2001) - Valutazione di varietà di melo resistenti a ticchiolatura per l utilizzazione industriale. Terra e Vita, in stampa. Palara U., Cavicchi L. (1998) - Aspetti varietali, tecnici ed economici della coltivazione di meli resistenti alla ticchiolatura nella Pianura Padana. Frutticoltura, 6: Palara U., Missere D. (1999) - Le mele resistenti a ticchiolatura in Italia: realtà e prospettive. Frutticoltura, 10: Palara U., Sansavini S., Grandi M. (1987) - Cultivar e selezioni di melo resistenti alla ticchiolatura. Frutticoltura, 9/10: Pellegrino S. (2000) - Frutticoltura ecologica e biologica. Più facile con la disponibilità di meli resistenti a ticchiolatura. Quaderni della Regione Piemonte, V, 22: Sansavini S. (1993) - Le mele resistenti a ticchiolatura e oidio: una svolta per la frutta sana e pulita. Economia trentina, 2: Sansavini S. (1999) - La sfida delle varietà di melo resistenti ai patogeni. Frutticoltura, 10: Sansavini S., Ventura M., Barbieri M. (1997) - Avanti con i programmi di introduzione di resistenze genetiche alla ticchiolatura del melo: primi risultati al CMVF di Bologna. Frutticoltura, 1: Stainer R., Sansavini S., Pellegrino S. (2001) - Il rinnovamento varietale del melo accelerato dall evoluzione del mercato mondiale. Frutticoltura, 7/8: Weibel F., Grab F. (2001) - Nuovi concetti di marketing per introdurre nella grande distribuzione le mele resistenti alla ticchiolatura coltivate con metodi biologici. Frutticoltura, 1: L INFORMATORE A GRARIO 38/2001 1

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