Procura della Repubblica di Pescara

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2 Procura della Repubblica di Pescara RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO - artt. 416, 417 c.p.p., 130 D.Lv. 271/89 - Al Giudice per l'udienza preliminare presso il Tribunale di Pescara Il Pubblico Ministero dott.ssa Anna Rita MANTINI, Sost. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Pescara, Visti gli atti del procedimento penale indicato in epigrafe, nei confronti di: 1. DI PAOLO Camillo, n. Casalanguida (CH) il 23 novembre 1944, res. Sulmona (AQ), Via Sardi Gennaro, 44 elett.te domiciliato presso lo studio del suo difensore ; assistito dall avv. Baccaredda Boy del Foro di Milano, con studio in Milano Viale Bianca Maria nr AGUGGIA Maurilio, n. Desana (VC) il 16 settembre 1935, res. Spinetta Marengo (AL), Via Torre Ernesto, 1 elett.te domiciliato presso lo studio del suo difensore; assistito e difeso dall Avv.to Nadia Alecci del Foro in Milano, con studio in Milano Corso di Porta Vittoria nr SANTAMATO Vincenzo, n. Bari il 4 agosto 1951, res. Milano, Via dei Tulipani, 2 elett.te domiciliato presso lo studio del suo difensore; assistito e difeso dall Avv.to Nadia Alecci del Foro in Milano, con studio in Milano Corso di Porta Vittoria nr ANGIOLINI Guido, n. Ravenna il 23 agosto 1932, res. Milano, Via Pusiano, 30 elett.te domiciliato presso lo studio legale dell Avv.to Marco De Luca, sito in Milano Piazza Castello nr. 21; Assistito dall Avv.to Marco De Luca del Foro di Milano e dall Avv.to Tullio Padovani del foro di Pisa, con studio in Pisa Via Zamenhof nr. 12;

3 5. COGLIATI Carlo, n. Milano il 16 agosto 1938, ivi res. Via Primaticcio, 140 elett.te domiciliato presso lo studio del suo difensore; assistito e difeso dall Avv.to Giovanni Paolo Accinni del foro di Milano, con studio in Milano Via Carducci nr. 22; 6. SABATINI Nicola, n. Casalanguida (CH) il 5 marzo 1926, res. Chieti, Via Francesco Viaggi, 3; elettivamente dom.to per le notificazioni in Milano, Viale Bianca Maria, 25, presso lo studio dell Avv. Baccareda Boy con studio in Milano Viale Bianca Maria nr. 25 ; assistito e difeso di fiducia dagli Avv.ti e Carlo SASSI del Foro di Milano e dall Avv. to Baccaredda Boy, con studio in Milano 7. ALLEVA Domenico Angelo, nato a Bussi il 28/07/1938 res. Bussi sul Tirino (PE), Via Caduti sul Lavoro, 1 elett.te domiciliato presso lo studio del difensore Carlo Baccaredda, sito in Milano Vle Bianca Maria nr. 25; assistito e difeso di fiducia dagli Avv.ti Carlo BACCAREDDA BOY del Foro di Milano e dall Avv. Augusto LA MORGIA del Foro di Pescara 8. SANTINI Nazzareno, n. Roma il 10 ottobre 1934, res. Montesilvano (PE), Via Adda, 21; elettivamente dom.to per le notificazioni in Milano, C.so Matteotti, 11, presso lo studio dell Avv. Carlo SASSI; assistito e difeso di fiducia dall Avv. Carlo SASSI del Foro di Milano ed Augusto la Morgia del foro di Pescara 9. GUARRACINO Luigi, n. Silvi (TE) il 29 febbraio 1956, res. Alessandria, Via Galilei, 4; elettivamente dom.to per le notificazioni in Milano, Viale Majno nr. 3, presso lo studio dell Avv. Francesco Arata; assistito e difeso di fiducia dall Avv. Francesco Arata del Foro di Milano 10. MORELLI Giancarlo, n. Pescara il 18 maggio 1949, res. Montesilvano (PE), Via Strada della Fontana, 4; elettivamente dom.to per le notificazioni in Milano, Viale Bianca Maria, 25, presso lo studio dell Avv. Baccaredda Boy; assistito e difeso di fiducia dall Avv. Carlo BACCAREDDA BOY del Foro di Milano e dall Avv. Augusto LA MORGIA del Foro di Pescara 11. QUAGLIA Giuseppe, n. Vittorito (AQ) il 20 novembre 1945, ivi res. Via Aldo Moro, 10; elettivamente dom.to per le notificazioni in Popoli (PE), Via Capponi, 25, presso lo studio dell Avv. Tommaso MARCHESE in Popoli Via Capponi nr. 25; assisto dall Avv.to Tommaso Marchese e dall Avv.to Augusto La Morgia, foro di Pescara

4 12. VASSALLO Carlo, n. Salerno il 2 agosto 1948, res. Pescara, Via Marina da Caramanico, 16 elett.te domiciliato presso lo studio del suo difensore Carlo Sassi; Assistito dagli Avv.ti Carlo Sassi con studio in Milano Corso Matteotti nr. 11 e Michele De Luca, con studio in Milano Piazza Castello nr FURLANI Luigi nato Ponte di Piave (TV) il 10 giugno 1948, ivi residente via Prevedello 7 Assistito dall avv.gaetano CENTONZE del Foro di Lecce con studio in Lecce via Idomeneo MASOTTI Alessandro, n. Bologna il 7 gennaio 1939, res. Bollate (MI), Via Montenero, 2 elett.te presso lo studio del suo difensore lo studio del suo difensore; Assistito dall Avv.to Gaetano Centonze del Foro di Lecce, con studio in Lecce, Via Idomeneo nr. 23; 15. PARODI Bruno, n. Alessandria il 20 febbraio 1943, ivi res. Via Torre, 26 elett.te domiciliato presso lo studio del suo difensore; Assistito dall Avv.to Gaetano Centonze del Foro di Lecce, con sudio in Lecce, Via Idomeneo nr. 23; 16. MOLINARI Mauro, n. Genova il 4 marzo 1950, res. Roma, Via San Giovanni Laterano n. 238 elett.te domiciliato presso lo studio dell avv.to Paola Severino, Roma Via Ciro Menotti nr. 4 ; Avv.to Paola Severino del Foro di Roma, Via Ciro Menotti nr CAPOGROSSO Leonardo n. Falconara Marittima (AN), il 30 dicembre 1939, res. Spinetta Marengo (AL), Via Frugarolo, 4 elett.te domiciliato presso lo studio dell Avvto Carlo Sassi del foro di Milano, con studio in Milano Corso Matteotti nr 11; Assistito dall Avv.to Carlo Sassi del foro di Milano, con studio in Milano Corso Matteotti nr 11; 18. PIAZZARDI Maurizio, n. Milano il 5 febbraio 1971, res. Buccinasco (MI), Via Emilia, 5/c elett.te domiciliato presso la sua residenza; Assistito dall Avv.to Roberto Losengo del Foro di Milano con studio in Milano Via Podgora nr. 13

5 19. BONCORAGLIO Salvatore, n. Limbiate (MI) il 30 luglio 1943, res. Milano, Via del Tago, 2 elett.te domiciliato presso lo studio del suo difensore; assistito e difeso dall Avv.to Nadia Alecci del Foro in Milano, con studio in Milano Corso di Porta Vittoria nr D AMBROSIO Giorgio, n. Pescara il 19 maggio 1957, res. Pianella (PE), C.da Astignano, 108/A; residenza dichiarata ai fini delle notificazioni presso la sua residenza anagrafica; assistito e difeso di fiducia dall Avv. Giuseppe AMICARELLI del Foro di Pescara 21. RONGIONE Roberto, n. Pescara il 19 giugno 1951, res. Pescara, Via Monte Pagano n. 59 elett.te domiciliato in Pescara, presso la res.za anagrafica; Assistito dall Avv.to Maria Teresa Pierfelice, con studio in Pescara Pzza. Alessanrini nr DI GIOVANNI Bartolomeo, nato a Roccamorice (PE) il 22 ottobre 1953, res. Pescara, Via Parco Nazionale d Abruzzo n.5 elett.te domiciliato presso la sede ACA in Pescara Via Maestri del Lavoro d Italia nr. 81; Avv.to Giula Bongiorno, foro di Roma ed Avv.to Fabrizio Di Carlo del Foro di Pescara, Via E. De Amicis nr LIVELLO Lorenzo, n. Pescara il 16 ottobre 1962 ivi res. Via Tiburtina Valeria n. 409 elett.te domiciliato presso la sede ACA in Pescara Via Maestri del Lavoro d Italia nr. 81; Assistito dall Avv.to Giulia Bongiorno, del Foro di Roma Piazza Di San Lorenzo in Lucina nr. 4 e Avv.to Sergio Della Rocca, del Foro di Pescara, con studio in Via Mazzarino nr. 8 e Fabrizio Di Carlo del Foro di Pescara Via De Amicis nr ANGELUCCI Roberto, n. a Roma il 21 dicembre 1953, res. Francavilla al Mare (CH), Viale Alcione n.75/b elett.te domiciliato presso la sua res.za anagrafica; Assistito dall Avv.to Angelucci Giovanni del foro di Chieti 25. FELICIANI Franco, n. Atri (TE) il 25 maggio 1956 ivi res. C.da Colle Saracco, snc m elett.te domiciliato presso la propria res.za anagrafica; Assistito dall Avv.to Pierluigi Mattucci del Foro di Teramo con studio in Atri, Via del Commercio nr. 2; 26. FRANCI Sergio, n. Civitella Casanova (PE) il 18 novembre 1933, res. Pescara, Via Kennedy, 135/2 elett.te domiciliato presso la sua residenza anagrafica;

6 assistito e difeso di fiducia dall Avv. Augusto LA MORGIA del Foro di Pescara Vle Pindaro nr CATENA Bruno, nato a Pescara il 24/05/1962, residente in città Sant angelo, Via Dei Ciclamini n. 12/c elett.te domiciliato preso la sede ACA in Pescara Via Maestri del Lavoro d Italia nr. 81; Assistito e difeso dall Avv.to Giulia Bongiorno con studio in Roma Piazza S. Lorenzo in Lucina nr. 4 IMPUTATI ANGIOLINI Guido, COGLIATI Carlo, BONCORAGLIO Salvatore, SABATINI Nicola, SANTINI Nazzareno, VASSALLO Carlo, ALLEVA Domenico, DI PAOLO Camillo, AGUGGIA Maurilio, GUARRACINO Luigi, MORELLI Giancarlo, QUAGLIA Giuseppe, CAPOGROSSO Leonardo, FURLANI Luigi, MASOTTI Alessandro, PARODI Bruno, SANTAMATO Vincenzo, MOLINARI Mauro, PIAZZARDI Maurizio A) Del delitto p. e p. dagli artt. 110, 439 Cod. Pen. perché, nella rispettiva qualità di : 1) ANGIOLINI Guido: Amministratore Delegato pro-tempore di MONTEDISON ( ) nonché di SERVIZI IMMOBILIARI MONTEDISON S.p.a. e COME INIZIATIVE IMMOBILIARI S.r.l. (società resesi cessionarie, nel tempo, del sito di cui al successivo capoverso A), membro del CdA AUSIMONT ( ), Presidente del CdA di AGORA (controllante AUSIMONT, dal 2001 al 2002), procuratore speciale di EDISON ( ); 2) COGLIATI Carlo: Amministratore delegato pro-tempore di AUSIMONT; 3) BONCORAGLIO Salvatore: responsabile PAS della sede centrale di Milano; 4) SABATINI Nicola: vicedirettore pro-tempore dello stabilimento MONTEDISON sito in Bussi sul Tirino ( ); 5) SANTINI Nazzareno: direttore pro-tempore dello stabilimento MONTEDISON/AUSIMONT sito in Bussi sul Tirino ( ); 6) VASSALLO Carlo: direttore pro-tempore dello stabilimento MONTEDISON/AUSIMONT sito in Bussi sul Tirino ( ); 7) ALLEVA Domenico: responsabile tecnico della discarica di cui al successivo capoverso c); 8) GUARRACINO Luigi: direttore pro-tempore dello stabilimento MONTEDISON/AUSIMONT sito in Bussi sul Tirino ( ); 9) MORELLI Giancarlo: responsabile PAS (protezione ambientale e sicurezza) dello stabilimento MONTEDISON/AUSIMONT sito in Bussi sul Tirino ( ); 10) DI PAOLO Camillo: responsabile PAS (protezione ambientale e sicurezza) Bussi; 11) AGUGGIA Maurilio: responsabile PAS della sede centrale di Milano; 12) CAPOGROSSO Leonardo: coordinatore dei responsabili dei servizi PAS degli stabilimenti facenti capo alla MONTEDISON/AUSIMONT di Milano;

7 13) QUAGLIA Giuseppe: responsabile del laboratorio controllo e analisi dello stabilimento di Bussi, nonché responsabile sviluppo prodotti e responsabile SVA; 14) PIAZZARDI Maurizio: perito chimico e tecnico incaricato della HPC ENVIRONTEC S.r.l.; 15) FURLANI Luigi: responsabile PAS Porto Marghera Gruppo MONTEDISON/AUSIMONT; 16) MASOTTI Alessandro: responsabile PAS Bollate Gruppo MONTEDISON/AUSIMONT; 17) PARODI Bruno: responsabile PAS MONTEDISON/AUSIMONT; tutti comunque quali autori delle condotte loro qui di seguito ascritte; mediante i fatti e le condotte qui di seguito meglio specificati, posti in essere in tempi diversi ed anche indipendentemente l uno dall altro, concorrevano ad avvelenare acque destinate all alimentazione umana prima che fossero attinte o comunque distribuite per il consumo. In particolare cagionavano l evento mediante: a. La realizzazione, a partire dal 1963 e fino al 1972 circa (vice direttore SABATINI), su terreno attualmente di proprietà (dal 4 maggio 1999) della COME INIZIATIVE IMMOBILIARI S.r.l. (oggi MONTEDISON S.r.l., società interamente riconducibile al gruppo MONTEDISON/EDISON), terreno censito al foglio 21, part.lle 50, 66 e 69 del Comune di Bussi sul Tirino, di una mega-discarica abusiva dalle dimensioni gigantesche (circa metri cubi), all interno di un area pianeggiante, estesa circa mq ,00, posta a meno di 20 metri di distanza dalla sponda destra del fiume Pescara, prospiciente la stazione ferroviaria di Bussi sul Tirino (località Tre Monti/Valle della Pola) e destinata allo smaltimento illegale e sistematico di ogni genere di rifiuti, specialmente le cd. peci clorurate (residui cioè costituiti prevalentemente da pentacloretano e esacloretano derivanti dalla operazione, nel reparto cloro-metani, di separazione dei composti grezzi tetracloruro di carbonio, cloroformio, cloruro di metilene ed altobollenti derivanti dalla miscelazione del cloro con il metano); rifiuti che, fino al 1963 circa, venivano scaricati direttamente, allo stato liquido, nel fiume Pescara; b. La realizzazione di una seconda discarica, posta più a monte rispetto all insediamento industriale di che trattasi, e meglio nota come discarica 2A (delle dimensioni, insieme con quella di cui al capoverso che segue, di circa ,00 metri quadri), nella quale, in contrasto con l autorizzazione regionale allo smaltimento dei soli inerti (DGR 128/5 del 14 dicembre 1983 e successiva nr del 5 agosto 1987), e al più tardi fino all aprile 1990 (SANTINI direttore), venivano invece smaltiti (anche) rifiuti tossico-nocivi contenenti mercurio, piombo, zinco, tetracloroetilene, idrocarburi leggeri e idrocarburi pesanti; c. La realizzazione di una terza discarica (SANTINI direttore, responsabile tecnico ALLEVA Domenico), posta più a monte rispetto all insediamento industriale di che trattasi, e meglio nota come discarica 2B nella quale, in contrasto con l autorizzazione regionale allo smaltimento di soli rifiuti speciali (DGR nr del 5 maggio 1988), venivano invece smaltiti (anche) rifiuti tossico-nocivi contenenti mercurio, piombo, boro, cloroformio, dicloro etilene, tricloro etilene, tetracloro etilene; d. La realizzazione, in adiacenza alla discarica 2A, e fino agli anni 1960, di una quarta discarica (del tutto abusiva) estesa circa ,00 metri quadri nella

8 quale venivano smaltiti, in modo indifferenziato, tutti i rifiuti prodotti dai processi di lavorazione del polo chimico; e. La consistente dispersione, nel suolo sottostante l area di sedime degli impianti, di piombo derivante principalmente dall attività produttiva avviata dalla S.I.A.C. (Società Italiana Additivi per Carburanti) dal 1966 e fino al 1995/1997 (epoca di demolizione della struttura); f. La attuazione di una vera e propria strategia d impresa finalizzata ad eludere gli obblighi derivanti dalla necessità di eliminare le conseguenze delle condotte sopra descritte, a rappresentare quindi una situazione ambientale distorta e diversa rispetto alla realtà; strategia avviata nel 1994 e culminata con la predisposizione e presentazione, da parte del GUARRACINO, di un piano di caratterizzazione (marzo 2001) redatto in (apparente e formale) ossequio al D.M. 471/99 da HPC ma (sostanzialmente) informato alla filosofia del nessun rischio per l esterno (sotto e a valle per la falda) l inquinamento non esce, non c è emergenza, ma bonifica da risolvere in accordo con le autorità occorre non spaventare chi non sa (così testualmente l appunto manoscritto indirizzato il 19 marzo 2001 ad HPC), e fondato su (e supportato da) dati parziali, falsi, frutto di dolose manipolazioni, soppressioni e modifiche (di concerto con il COGLIATI, il CAPOGROSSO ed il BONCORAGLIO, autori di vere e proprie direttive in tal senso, il PIAZZARDI per HPC, il QUAGLIA, il MORELLI ed il GUARRACINO) al fine di occultare la pesantissima (e compromessa) situazione di inquinamento del sito industriale e delle aree ad esse esterne e il fatto che persino le falde acquifere più profonde e gli stessi pozzi di captazione dell acqua potabile, posti due chilometri più a valle dell insediamento, erano stati interessati da tale fenomeno (situazione questa a loro ben nota ed anche al SANTINI, al VASSALLO, al DI PAOLO ed all AGUGGIA - perché evidenziata da un primo studio del 1991 commissionato dalla stessa MONTECATINI/MONTEDISON alla società PRAOIL e quindi in un audit ambientale interno del novembre 1992 nel quale, peraltro, si paventava espressamente il rischio di consumazione dello stesso reato oggi contestato sotto la rubrica di cui all art. 439 cod. pen. e si invitava la direzione a prendere tutti i provvedimenti necessari per tentare di limitare la contaminazione degli acquiferi); studio ed audit ai quali facevano seguito: 1. un secondo audit ambientale del 1994 (redatto con il concorso del personale alle dipendenze della MONTECATINI, nonché del personale AUSIMONT, nelle persone, del Sig. FURLANI, del dott. MASOTTI, del Sig. PARODI, del Sig. SANTAMATO, tutti coordinati dall Ing. AGUGGIA) nel quale la pesante situazione di contaminazione evidenziata in quello del 1992 già da allora ed in assenza di ogni e qualsivoglia intervento (pur richiesto nello studio PRAOIL e nell audit 92) dato invece per falsamente eseguito - veniva drasticamente (e falsamente) ridimensionata, minimizzata, data (per quanto attiene l interessamento delle falde acquifere) per non più esistente; 2. un terzo studio, condotto nel 1997 dalla HPC in zona ex Società Italiana Additivi Carburanti (SIAC) su 100 campioni di terreno analizzati e 20 prelievi di acqua di falda, che evidenziava elevate concentrazioni di piombo sia nel terreno che in falda, studio mai

9 inserito nel documento ufficiale del piano di caratterizzazione PDC/2001 ed accompagnato da analisi del 30 aprile 1997, indirizzate dal QUAGLIA al CAPOGROSSO e recanti la dicitura non ufficializzate ; 3. un quarto studio (Relazione geologico-tecnica sulla situazione del sottosuolo dello stabilimento AUSIMONT di Bussi) redatto nel giugno 1998 dal MOLINARI (lo stesso che aveva già redatto il rapporto PRAOIL del 1991), che incredibilmente escludeva il peggioramento della situazione da lui stesso rilevata nel 1991, addirittura attestava l assenza di mercurio nei piezometri perforati al limite sud dello stabilimento, non effettuava alcuna ricerca dei clorometani ed era supportato da referti analitici falsi siccome manipolati rispetto a quelli veri (così descritti e rinvenuti separatamente nel corso delle indagini); 4. la predisposizione di una vera e propria doppia documentazione da affiancare alle analisi effettivamente effettuate e contraddistinta con la dicitura falso, rispetto a quelle contraddistinte con la dicitura vero; tutti dunque concorrendo, con le suddette azioni dolosamente omissive e commissive, a cagionare e/o comunque a non impedire, consapevolmente, l ulteriore aggravarsi di un evento che avevano l obbligo d impedire; così che per effetto dell insieme delle condotte sopradette già dai primi anni 90 cominciavano ad essere attinte le falde acquifere superficiali e profonde (fino a 100 metri di profondità) che, attraversando il sito industriale, alimentavano 8 pozzi di captazione per l acqua potabile realizzati più a valle dall A.C.A. negli anni 80/ 90 (cd. Campo Pozzi di Colle Sant Angelo, sito circa Km. 2,5 a valle, in tenimento dei Comuni di Castiglione a Casauria e Tocco da Casauria), destinati a soddisfare il fabbisogno idrico-alimentare di tutta la Val Pescara e risultati irreversibilmente inquinati certamente a far data dal 1 ottobre 2002, per la presenza di sostanze altamente nocive e tossiche per la salute dell uomo (ed in taluni casi anche cancerogene), sostanze presenti non solo prima dell attingimento per il consumo ma, da ultimo, anche ai punti di distribuzione finale ed, in particolare: sostanze rilevate in falda superficiale: - metalli ed assimilati (arsenico 1, cromo totale, cromo esavalente, mercurio 2, nichel, piombo, boro 3 ); - idrocarburi aromatici; - idrocarburi policiclici aromatici (benzo(a)antracene, benzo(a)pirene, benzo(b)fluorantene, benzo(k)fluorantene, benzo(g,h,i)perilene); - alifatici clorurati cancerogeni (clorometano 4, triclorometano 5, cloruro di vinile 6, 1,2-dicloroetano 7, 1,1-dicloroetilene 8, tricloroetilene 9, tetracloroetilene 10, esaclorobutadiene 11 ); Per valori 56 volte superiori il minimo consentito. Per valori 1240 volte superiori il minimo consentito. Per valori pari a 74 volte il minimo consentito. Per valori volte superiori il minimo consentito. Per valori volte superiori il minimo consentito.

10 - alifatici clorurati non cancerogeni (1,2-dicloroetilene, 1,2- dicloropropano, 1,1,2-tricloroetano 12, 1,1,2,2-tetracloroetano 13 ); - alifatici alogenati cancerogeni (tribromometano 14, 1,2-dibromoetano 15, dibromoclorometano 16, bromodiclorometano 17 ); - idrocarburi totali; sostanze rilevate in falda profonda 18 : - metalli ed assimilati (arsenico, piombo, boro); - idrocarburi aromatici; - idrocarburi policiclici aromatici (benzo(a)pirene, benzo(g,h,i)perilene); - alifatici clorurati cancerogeni (triclorometano, monocloroetilene, 1,2- dicloroetano, 1,1-dicloroetilene, tricloroetilene, tetracloroetilene, esaclorobutadiene); - alifatici clorurati non cancerogeni (1,2-dicloroetilene, 1,2- dicloropropano, 1,1,2,2-tetracloroetano); - sostanze rilevate in prossimità dei pozzi: solventi clorurati (triclorometano 19, esacloroetano, 1,1-dicloroetilene, tricloroetilene 20, tetracloroetilene 21, tetraclorometano 22, esaclorobutadiene 23, 1,1,2,2- tetracloroetano 24, esaclorobutadiene 25 ); - sostanze rilevate alla distribuzione: o esacloroetano, tetracloruro di carbonio, 1,2 dicloroetilene (prelievi del 5 luglio 2007 su fontane pubbliche di Torre de Passeri, Pescara e Chieti); o esacloroetano, dicloroetilene (prelievi del 24, 25, 26 luglio 2007 presso varie fontane pubbliche); o esacloroetano (prelievi dell 8, 9 e 16 agosto 2007 in fontane di Pescara e Torre de Passeri); o tetracloruro di carbonio, esacloroetano, esaclorobutadiene (prelievo del 29 ottobre 2007, in Torre de Passeri); Per valori 1960 volte superiori il minimo consentito. Per valori 193 volte superiori il minimo consentito. Per valori volte superiori il minimo consentito. Per valori 7867 volte superiori il minimo consentito. Per valori volte superiori il minimo consentito. Per valori 667 volte superiori il minimo consentito. Per valori volte superiori il minimo consentito. Per valori volte superiori il minimo consentito. Per valori 21 volte superiori il minimo consentito. Per valori 180 volte superiori il minimo consentito. Per valori 120 volte superiori il minimo consentito. Per valori 152 volte superiori il minimo consentito. Vengono qui riportate solo quelle che hanno superato i valori minimi di legge. Sostanza classificata come nociva, irritante e sospetta/probabilmente cancerogena. Sostanza classificata come nociva e verosimilmente cancerogena, probabilmente mutagena. Sostanza classificata come sospetta cancerogena. Sostanza classificata come tossica, sospetta cancerogena. Sostanza classificata come sospetta cancerogena. Sostanza classificata come molto tossica. Sostanza classificata come sospetta cancerogena.

11 In Castiglione a Casauria e Tocco da Casauria a partire da epoca anteriore e prossima al 1 ottobre 2002 e con permanenza della condotta fino ad epoca immediatamente successiva al 29 ottobre 2007 B) Del delitto p. e p. dagli artt. 110, 434, comma 2 Cod. Pen. perché, nella loro già indicata qualità, mediante le condotte loro rispettivamente ascritte al capo d imputazione che precede, condotte tenute in un area di particolare ed elevato pregio ambientale, collocata al confine tra il Parco Nazionale della Majella ed il Parco Nazionale del Gran Sasso, posta in prossimità della confluenza di due fiumi, il Tirino ed il Pescara, in una dunque zona ricca d acqua superficiale e profonda, per la concomitante presenza dei due fiumi e di molte sorgenti, concorrevano a cagionare un disastro ambientale di immani proporzioni che riguardava l intero suolo e sottosuolo (anche profondo, comprese, ovviamente le falde di cui al capo d imputazione che precede) delle aree interne ed esterne al polo chimico-industriale di Bussi, siccome interessate da una sistematica attività di illecito interramento/smaltimento di rifiuti prodotti dai cicli produttivi degli stabilimenti ivi presenti, per quantità pari a centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti, con grave compromissione della salubrità dell ambiente così pesantemente, diffusamente ed irreversibilmente inquinato dalla presenza di composti organici clorurati, mercurio e piombo ed in particolare: aree interne allo stabilimento: - metalli ed assimilati (arsenico, mercurio 26, piombo, zinco); - alifatici clorurati cancerogeni (diclorometano, triclorometano 27, cloruro di vinile, 1,2-dicloroetano, 1,1-dicloroetilene, tricloroetilene 28, tetracloroetilene 29 ); - alifatici clorurati non cancerogeni (1,2-dicloroetilene, 1,1,2-tricloroetano, 1,1,2,2-tetracloroetano); - alifatici alogenati cancerogeni (1,2-dibromoetano 30 ); - piombo tetraetile 31 ; - idrocarburi; aree esterne allo stabilimento: - metalli ed assimilati (arsenico, cromo esavalente 32, mercurio 33, piombo 34, rame, zinco); - alifatici clorurati cancerogeni (tetracloroetilene); Per valori 3780 volte superiori il minimo consentito. Per valori 165 volte superiori il minimo consentito. Per valori 26,4 volte superiori il minimo consentito. Per valori 44 volte superiori il minimo consentito. Per valori 18,8 volte superiori il minimo consentito. Per valori 1529 volte superiori il minimo consentito. Per valori 8,1 volte superiori il minimo consentito. Per valori 187,8 volte superiori il minimo consentito. Per valori 35,4 volte superiori il minimo consentito.

12 - idrocarburi 35 ; In Bussi sul Tirino, da epoca anteriore e prossima al 1 ottobre 2002 (si prescrive il 1 aprile 2015) D AMBROSIO Giorgio, CATENA Bruno, DI BARTOLOMEO Giovanni, LIVELLO Lorenzo, RONGIONE Roberto C) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 442, in relazione all art. 439, Cod. Pen. perché, nella rispettiva qualità di: 1) D AMBROSIO Giorgio: Presidente pro-tempore dell A.T.O.; 2) CATENA Bruno: Presidente pro-tempore del C.d.A. dell A.C.A. (21 aprile maggio 2005); 3) DI GIOVANNI Bartolomeo: Direttore Generale dell A.C.A.; 4) LIVELLO Lorenzo: Direttore Tecnico dell A.C.A.; 5) RONGIONE Roberto: responsabile SIAN dell A.S.L. di Pescara; E tutti comunque quali autori delle condotte loro qui di seguito ascritte; mediante i fatti e le condotte qui di seguito meglio specificati, posti in essere in tempi diversi ed anche indipendentemente l uno dall altro, concorrevano a somministrare per il consumo, immettendole nella rete acquedottistica, le acque destinate all alimentazione umana emunte dai pozzi di cui al capo A della rubrica e contaminate da sostanze altamente tossiche per la salute umana. In particolare e premesso che: a. I pozzi del Campo Sant Angelo (realizzati nei primi anni 80 a valle dell insediamento industriale di cui al capo A della rubrica, a circa km. 2,5 di distanza) sin dal 1992 avevano cominciato a dare segni di contaminazione da composti organoalogenati (situazione questa descritta anche nel rapporto PRAOIL 91 e nell audit ambientale MONTEDISON del 1992) con punte significative nel 1997 (prelievi del 15 maggio, 29 settembre, 11 novembre); b. Il 27 marzo 2001 la AUSIMONT aveva avviato la procedura di messa in sicurezza d emergenza, bonifica e ripristino ambientale del sito di sua proprietà; c. Già dal 2002, all esito di procedure di controllo analitico interno, affidate dall ACA alla LaboratoRI Spa di Roma, era emerso un superamento dei valori (congiunti) di tetracloroetilene e tricloroetilene (pozzo sponda dx, analisi nr dell 8 ottobre 2002, prelievo del 1 ottobre 2002); d. Con nota prot. nr. 4589/SCPE/SC, in data 13 agosto 2004, a firma del Dirigente della Sezione Inquinamento Idrico e Attività Produttive dell ARTA Dipartimento Provinciale di Pescara Dr.ssa Emanuela SCAMOSCI, ed indirizzata tra gli altri e sia pure per conoscenza anche all A.C.A., veniva segnalato il costante superamento, per i mesi di maggio/giugno 2004, dei valori limite D.M. 471/99 per le acque sotterranee del Campo Pozzi Giardino (Sant Angelo) in relazione al parametro tetracloroetilene; in un caso anche dei valori relativi al parametro cloroformio, tricloroetilene, composti alifatici alogenati totali e tetracloroetilene; 35 Per valori 177 volte superiori il minimo consentito.

13 e. Il 25 agosto 2004 il pozzo nr. 7 era risultato contaminato da presenza di tricloroetilene+tetracloroetilene in quantità percentuali (13,3 mg/l) superiori ai limiti ammessi e stabiliti dall Allegato I Parte B D.L.vo 31/01 (10,0 mg/l), ma anche da cloroformio (sostanza questa che dovrebbe essere presente a seguito di processi manipolativi e disinfettanti dell acqua, non già alla fonte di captazione ed in natura) e tetracloruro di carbonio (sostanza non prevista nemmeno dal D.L.vo 31/01); f. Lo stesso giorno il pozzo nr. 6 era risultato contaminato da presenza di tricloroetilene+tetracloroetilene in quantità percentuali (15,1 mg/l) superiori ai limiti stabiliti dall Allegato I Parte B D.L.vo 31/01 (10,0 mg/l), ma anche da cloroformio e tetracloruro di carbonio; g. Il 28 agosto 2004 il pozzo nr. 7 era risultato contaminato da presenza di tricloroetilene+tetracloroetilene in quantità percentuali (12,1 mg/l) superiori ai limiti stabiliti dall Allegato I Parte B D.L.vo 31/01 (10,0 mg/l) ma anche da cloroformio e tetracloruro di carbonio; h. Anche tutti gli altri pozzi erano risultati contaminati da cloroformio e tetracloruro di carbonio; i. Con nota prot. nr DP del 6 settembre 2004 a firma del Responsabile SIAN della ASL di Pescara, Dr. RONGIONE, i risultati delle analisi di cui ai capoversi b), c), d) ed e) che precedono venivano trasmessi alla Regione Abruzzo (Responsabile Ufficio IAN Direzione Sanità) ed all A.C.A. con sollecitazione alla adozione di atti urgenti in considerazione del grave pregiudizio per la qualità delle acque destinate al consumo umano; j. Dal 2 al 10 novembre 2004 l ARTA, nell ambito di un progetto di monitoraggio delle acque sotterranee, aveva eseguito uno studio sul Campo Pozzi Sant Angelo all esito del quale era emerso che le acque erano contaminate da 1.2 dicloroetano, tricloroetilene, cloroformio, tricloroetano, clorodibromometano, esclorobutadiene, percloroetilene, tetracloruro di carbonio; k. Il 27 ottobre 2005 s era tenuta in Prefettura, a Pescara, una riunione, aperta a tutti gli enti competenti in materia (compresi ovviamente ACA ed ATO) ed alla Procura della Repubblica di Pescara, con all ordine del giorno inquinamento delle acque sotterranee pozzi Colle S.Angelo di Castiglione a Casauria ed a seguito della quale lo stesso ATO, con deliberazione del suo CdA del 7 novembre 2005, aveva disposto la chiusura provvisoria ed il non utilizzo dei pozzi in questione; l. La Giunta Regionale, con deliberazione nr dell 11 novembre 2005, aveva dichiarato lo stato d emergenza idrico a seguito dell inquinamento delle acque emunte dall ATO nr. 4 Pescarese dal Campo Pozzi Sant Angelo ; tutte circostanze che, comunque, già sul piano oggettivo (per dislocazione dei pozzi, per la presenza delle sostanze nei pozzi stessi, per la durata della contaminazione, per la natura delle sostanze inquinanti, per presenza di un dichiarato intervento di bonifica e messa in sicurezza del sito a monte che ospitava un polo chimico-industriale) rendevano assolutamente certa (e comunque altamente probabile con un grado prossimo alla certezza) la circostanza che le fonti dell inquinamento dei pozzi non potessero essere attribuite a fattori contingenti, né a normali processi manipolativi dell acqua, né a rilascio di sostanze dai tubi in PVC in cui la stessa avrebbe dovuto scorrere, bensì ad una situazione endemica derivante

14 dalla presenza, a monte degli stessi, di un sito inquinato da un polo chimicoindustriale i cui cicli produttivi erano assolutamente compatibili con la produzione delle sostanze inquinanti rilevate nei pozzi (circostanza peraltro nota all ACA ed all ATO); tutto ciò premesso, mediante: 1. l omesso accertamento, sin dal loro primo manifestarsi, delle cause della presenza, nei pozzi, di sostanze inquinanti pericolose per la salute dell uomo e la contestale (omessa) adozione di ogni e qualsiasi provvedimento idoneo finalizzato al ripristino della qualità delle acque somministrate per il consumo; 2. la pervicace, sistematica, persistente e consapevole lettura riduttiva del fenomeno, pur dopo la scoperta della mega-discarica di cui al capo A/a della rubrica), e la ricerca di soluzioni (filtraggio dei pozzi) di per sé (e prese da sole) inutilmente costose siccome valide solo per tamponare situazioni provvisorie e nemmeno utili ad eliminare del tutto il pericolo di immissione in rete di sostanze dannose (o pericolosamente dannose) per la salute dell uomo; 3. l utilizzo, a tal fine, di dati non veridici, manipolati, e/o comunque ottenuti con procedure espressamente vietate dalla legge ed in contrasto con essa; 4. la contestuale distrazione di notevoli risorse finanziarie, pur destinabili alla ricerca di fonti di approvvigionamenti alternative e sicure ed in grado di risolvere definitivamente il problema dell approvvigionamento idrico della Val Pescara, in favore di inutili e dispendiose soluzioni tampone nell ottica di continuare ad utilizzare pozzi ormai soggetti ad un processo di inquinamento irreversibile, noto da anni e pericoloso per la salute umana; 5. l inerzia, consapevolmente tenuta sin da quando il fenomeno aveva cominciato ad assumere contorni ed a imporre soluzioni non più eludibili (2004), nell imporre il divieto dell uso dell acqua emunta dai pozzi e nella ricerca di fonti alternative e nella contestuale chiusura dei pozzi, inerzia accompagnata, invece, dalla decisa volontà a tenerli aperti a tutti i costi arrivando ad adottare, in totale carenza di potere, provvedimenti volti a riaprirli dopo che ne era stata ordinata la chiusura; 6. l adozione, insomma, di comportamenti ed atti amministrativi in grave e consapevole violazione delle procedure e dei doveri (anche d informazione) imposti dall art. 10 D.L.vo 31/01; ed in particolare: a. CATENA: ometteva del tutto di attuare le procedure di cui all art. 10, D.L.vo 32/01, di monitorare costantemente la presenza di composti organo-alogenati nell acqua, facendo anzi effettuare i controlli interni a laboratori (ISEA S.r.l. di Pescara, dal 18 marzo 1999 al 25 maggio 2002 e quindi ACA Sviluppo) del tutto privi di professionalità adeguate, siccome provvisti di dottori in filosofia, biologi, tecnici di laboratorio, ma del tutto sprovvisti di chimici, e con cadenze di gran lunga inferiori a quelle previste per legge (11/12 controlli l anno a fronte dei 136 previsti come soglia minima per i controlli annui di routine);

15 b. RONGIONE: ometteva del tutto di ordinare, da subito, l immediata chiusura dei pozzi e di ordinare la cessazione dell erogazione dell acqua colà emunta ed anzi esprimendo parere favorevole alla emissione dell ordinanza di riapertura dei pozzi di cui al successivo capoverso j) benché fosse a conoscenza della continua presenza nell acqua erogata alle fontane pubbliche delle sostanze rilevate alla distribuzione di cui al capo A della rubrica, della chiara ed evidente la inutilità dei filtri di cui al successivo capoverso h), da egli stesso ritenuti, da sempre ed in ogni suo scritto, soluzione idonea solo se provvisoria e temporanea (da 30 a 90 giorni); c. Dopo che ASL ed ARTA avevano, nel 2004, effettuato le segnalazioni di cui ai punti d) ed i) del secondo capoverso che precede, con varie note a firma LIVELLO/DI GIOVANNI, del 6, 14 e 24 settembre, 19 ottobre e 6 dicembre 2004, l ACA tranquillizzava i relativi destinatari sulla non persistenza del fenomeno inquinante, sempre risultato sotto la soglia minima prevista per legge a seguito di ripetuti prelievi ed analisi, e garantiva la potabilità in distribuzione facendo ricorso però alla non consentita (ed anzi espressamente vietata) miscelazione delle acque emunte dai pozzi con quelle dell acquedotto Giardino (effettuando cioè i prelievi a valle della confluenza delle acque emunte dai pozzi con quelle portate dal Giardino); d. Soltanto dopo che il Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio, con parere dell 8 giugno 2005, aveva espressamente stigmatizzato il ricorso alla espressamente vietata miscelazione delle acque emunte dai pozzi inquinati con quelle (buone) del Giardino, dopo aver chiuso i pozzi 5, 6 e 7, attivavano (ACA ed ATO) il ricorso alle acque emunte dal Campo Pozzi San Rocco di Bussi sul Tirino e ciò benché, sin dal 2003, la Regione Abruzzo, con determinazione dirigenziale nr. DH16/396/USI CIVICI del 13 giugno 2003, avesse fatto obbligo a quel Comune di concedere (a titolo oneroso) l uso per servitù di acquedotto e opere annesse dei relativi terreni, obbligo però mai adempiuto per il rifiuto dell ACA di sottoscrivere la relativa convenzione; e. Continuavano tuttavia ad immettere in rete le acque emunte dai pozzi 1, 2, 3, 4 ed 8 che, nel settembre 2005, risultavano inquinate da tetracloruro di carbonio in quantità superiori ai valori di riferimento OMS-ISS (in alcuni casi anche più del doppio, in taluni quasi triplo); f. Utilizzando un verbale, non sottoscritto, redatto il 7 novembre 2005 su carta intestata ATO e recante gli interventi effettuati durante la riunione del 27 ottobre 2005, verbale i cui contenuti sono sensibilmente diversi rispetto alle decisioni prese ed agli interventi registrati in quella sede, così come rivenienti dall unico appunto manoscritto redatto dal V.Prefetto, Dott. GUETTA (nel quale solo incidentalmente si parla del ricorso all uso dei filtri, laddove viene evidenziato l inquinamento diffuso dell area e la necessità di ricorrere a soluzioni definitive), il D AMBROSIO, con nota prot del 9 novembre 2005, sollecitava la Regione Abruzzo a finanziare, tra gli altri e per un importo complessivo di ,00 (al netto dei soli costi per lavori), l intervento di potenziamento del campo pozzi Bussi (a medio termine e stimato per un costo di ,00), e l installazione di filtri ad assorbimento su carbone attivo sui tre pozzi chiusi (costo dell intervento stimato pari ad ,00, più della metà dell intero finanziamento e tre volte tanto il canone annuo stabilito dalla Regione Abruzzo per l utilizzo dei pozzi di Bussi); finanziamento che la Regione Abruzzo, dichiarato lo stato di

16 emergenza idrica, riconosceva per il solo importo di ,00 (determinazione dirigenziale nr. DC/125 del 23 novembre 2005); g. Con determinazione nr. 110/ST del 4 maggio 2006, l ATO (esulando del tutto dalle proprie competenze, non operative) concedeva in appalto i lavori di realizzazione di due nuovi pozzi in Bussi sul Tirino (per un importo di ,66) benchè quel Comune, già dal 19 aprile 2006, avesse reso nota l impossibilità di procedere ai lavori, decidendo quindi, il 4 aprile 2007, di utilizzare le rinvenienti economie per l acquisto e la posa in opera di ulteriori gruppi filtranti; h. Decideva quindi, il D AMBROSIO, con distinti provvedimenti dell 8 agosto 2006, del 17 gennaio 2007 e del 16 luglio 2007, la riapertura dei pozzi chiusi il 7 novembre 2005 siccome muniti di filtri senza però contestualmente assicurare un programma effettivo di loro manutenzione e sostituzione, benché ne fosse comunque evidente, in base alle analisi, la loro inutilità ed in contrasto con i pareri della ASL tutti favorevoli ad un uso temporaneo e provvisorio (30/60 giorni); i filtri, infatti, non erano assolutamente in grado di impedire l immissione in rete del tetracloruro di carbonio e di idrocarburi totali che, tra l ottobre 2006 e l agosto 2007 (come accertato dall ARTA), venivano rilasciati in concentrazioni superiori a quelle stabilite dall OMS-ISS e addirittura superiori a quelle pre-filtro anche in costanza di sostituzione dei filtri stessi; i. Dopo che il Commissario Delegato, GOIO Armando, con decreto reso il 3 agosto 2007 (nr. 15), aveva disposto la chiusura dei pozzi, con istanza a firma congiunta D AMBROSIO, CATENA, DI GIOVANNI, LIVELLO dell 11 agosto 2007, l ATO e l ACA ne richiedevano la riapertura sostenendo la conformità, post-filtro, delle percentuali di presenza di tetracloruro di carbonio ai valori OMS-ISS adducendo però, a tal fine, e prospettando (nello specchietto di pag. 2 dell istanza, posto in basso) valori non veri, siccome approssimati per difetto onde ricondurli ai valori di ammissione (da 3,5 a 3, da 4,6 a 4), rispetto a quelli rilevati dall ARTA a seguito di analisi del 5 e 24 luglio 2007 che avevano invece evidenziato valori di supero delle percentuali ammesse; j. Quindi, avendo il Commissario GOIO non accolto l istanza, il D AMBROSIO, con proprio provvedimento reso il 22 agosto 2007 (provvedimento, tra l altro, reso in carenza di potere in tal senso e fondato sui valori non veri di cui al capoverso che precede) ordinava all ACA di riaprire i pozzi 4 e 6 utilizzando anche un parere reso alla Regione Abruzzo dall Istituto Superiore di Sanità il 6 agosto 2007 nel quale era chiaramente detto che (comunque) l esistenza di discariche di rifiuti tossici in aree a monte della zona di captazione di acque da destinare al consumo umano configura una situazione di potenziale rischio per la salute umana in relazione alla non prevedibile contaminazione delle acque sotterranee in seguito al rilascio di composti organoalogenati volatili; così facendo somministravano per il consumo acque da altri avvelenate siccome contaminate da sostanze altamente tossiche e nocive per la salute dell uomo (cloruro di vinile, tetracloruro di carbonio, tricloroetilene, idrocarburi ciclici aromatici, tetracloroetilene, tricloroetano, tetraclorometano, piombo) e classificate come note per gli effetti cancerogeni sull uomo (cloruro di vinile) o perché dovrebbero considerarsi cancerogene per l uomo (tricloroetilene e taluni idrocarburi ciclici

17 aromatici) o tenute in sospetto per possibili effetti cancerogeni sull uomo (tetracloroetilene, tricloroetano, tetraclorometano, piombo); sostanze alcune delle quali, come descritto al capo A della rubrica, rilevate anche ai rubinetti di pubbliche fontane. In Castiglione a Casauria, Tocco da Casauria, Pescara e altrove fino al 30 novembre 2007 D AMBROSIO Giorgio, ANGELUCCI Roberto, FELICIANI Franco, FRANCI Sergio D) del delitto p. e p. dagli artt. 110, 353, comma 2, Cod. Pen. perché, agendo in concorso fra loro, nella rispettiva qualità di: 1) D AMBROSIO Giorgio: Presidente del C.d.A. dell ATO 4 di Pescara; 2) ANGELUCCI Roberto: Vice Presidente del C.d.A. dell ATO 4 di Pescara; 3) FELICIANI Franco: Componente del C.d.A. dell ATO 4 di Pescara; 4) FRANCI Sergio: Direttore dei Lavori; e dunque nella loro qualità di pubblici ufficiali, mediante mezzi fraudolenti, impedivano la gara per l aggiudicazione dei lavori di fornitura e posa in opera di un terzo gruppo filtrante da realizzare in località Campo Pozzi del Comune di Castiglione a Casauria così ingiustamente avvantaggiando la CASCINI GROUP S.n.c. di Pianella. In particolare, e premesso che: - la CASCINI GROUP S.n.c di Pianella, giusta determinazione ATO 4 Pescara nr. 110/ST del 4 maggio 2006, s era aggiudicata la gara per realizzazione di due nuovi pozzi in località San Rocco di Bussi sul Tirino per un importo di ,66 al netto dell IVA e del ribasso d asta (23%); - i lavori erano stati integralmente finanziati dalla Regione Abruzzo giusta determinazione dirigenziale nr. DC/125 del 23 novembre 2005 che, in attuazione della deliberazione di Giunta Regionale di cui al capoverso l) dell imputazione che precede, aveva disposto uno stanziamento di ,00; - sin dal 19 aprile 2006, e dunque ancor prima della aggiudicazione dei lavori, il Comune di Bussi, con nota prot a firma del Responsabile dell Ufficio Tecnico (pervenuta all ATO il 2 maggio 2006 e trasmessa al FRANCI come da appunto in alto a destra), aveva manifestato all ATO l impossibilità di procedere alla esecuzione dei lavori stessi perché in contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti ed adottati in quel Comune; - nel frattempo, il 18 marzo 2006 ed il 21 agosto 2006, con deliberazioni rispettivamente nr. 63/ST e 202/ST, l ATO aveva provveduto ad aggiudicare alla PCM S.n.c. di Campobasso i lavori di fornitura e posa in

18 opera di due gruppi filtranti, per il complessivo importo di ,96, al netto dell IVA e dei ribassi d asta; - alla aggiudicazione dei lavori del 4 maggio 2006 aveva fatto seguito, solo il 28 febbraio 2007 e benché ne fosse evidente l impossibile esecuzione, la stipula del contratto d appalto nr. 22 tra ATO e CASCINI; impedivano l esecuzione di una gara d appalto per l affidamento dei (nuovi) lavori di fornitura e posa in opera del terzo gruppo filtrante per un importo di lavori a base d asta pari ad ,00 (al lordo di eventuali ribassi d asta) facendo artificiosamente ricorso alla procedura delle varianti in corso d opera di cui all art. all art. 132, comma 1, lett. b), D.L.vo 163/06 (Codice degli Appalti Pubblici) e così operando: 1) il FRANCI, nella sua già indicata qualità, dopo soli 20 giorni dalla stipula del contratto nr, 22 sopra indicato, rimetteva al CdA dell ATO una perizia di variante e suppletiva datata 20 marzo 2007 avente ad oggetto lavori (fornitura e posa in opera di gruppo filtrante) del tutto diversi ed stranei rispetto a quelli appaltati (realizzazione di due pozzi a Bussi), con una previsione addirittura di maggior spesa pari ad ulteriori ; in tal modo, anche attraverso l espresso richiamo all art. 132 cit., forniva all ATO un atto prodromico e necessario, nella sequenza procedimentale, all adozione della determina di cui al punto che segue; 2) il C.d.A., dal canto suo, con determinazione nr. 27 del 4 aprile 2007 (alla cui adozione partecipavano il D AMBROSIO, l ANGELUCCI ed il FELICIANI), approvava la perizia ed il nuovo quadro economico dei lavori avallando e facendo proprie, a tal fine, le considerazioni del direttore dei lavori in ordine alla sussistenza dei presupposti di cui all art. 132, comma 1, lett. b) cit. che veniva espressamente richiamato a giustificazione e fondamento della determinazione e ciò benché in alcun modo ricorressero, sul piano sostanziale, le condizioni per il ricorso alla procedura prevista da detta norma solo per varianti in corso d opera e sempre che si tratti di varianti - per situazioni impreviste ed imprevedibili, né, sul piano procedurale, si fosse proceduto alla rigorosa procedura di verificazione istruttoria scandita e disciplinata dall art. 134 del DPR 554/99. In Pescara, il 4 aprile 2007 Identificate le persone offese in: 1. MINISTERO PER L AMBIENTE in persona del Sig. Ministro pro-tempore in Roma, c/o Direzione Generale Qualità della Vita e c/o Avv.ra Distr.le dello Stato, L Aquila; 2. REGIONE ABRUZZO, in persona del Sig. Presidente della Giunta Regionale pro-tempore, Palazzo Centi, L Aquila; 3. COMMISSARIO DELEGATO PER IL BACINO ATERNO-PESCARA, in persona dell Arch. Armando GOIO, c/o Regione Abruzzo Uffici di Protezione Civile Via L. Da Vinci, 6, L Aquila;

19 4. PROVINCIA DI PESCARA, in persona del Sig. Presidente della Giunta Provinciale pro-tempore, Piazza Italia, Pescara; 5. COMUNE DI PESCARA, in persona del Sig. Sindaco del Comune protempore; 6. COMUNE DI CHIETI, in persona del Sig. Sindaco del Comune pro-tempore; 7. COMUNE DI BUSSI SUL TIRINO, in persona del Sig. Sindaco del Comune pro-tempore; 8. COMUNE DI TORRE DE PASSERI, in persona del Sig. Sindaco del Comune pro-tempore; 9. COMUNE DI TOCCO DA CASAURIA, in persona del Sig. Sindaco del Comune pro-tempore; 10. COMUNE DI CASTIGLIONE A CASAURIA, in persona del Sig. Sindaco del Comune pro-tempore; 11. ENTE PARCO NAZIONALE DEL GRAN SASSO E MONTI DELLA LAGA, in persona del Presidente pro-tempore, con sede in Assergi (AQ), Via del Convento; elett.te dom.to per le notificazioni in Teramo,via Pigliaceli 46, presso lo studio dell avv.tommaso Navarra; 12. W.W.F., con sede in Roma, Via Po, 25/c, in persona del legale rappresentante pro-tempore; elettivamente dom.to per le notificazioni in Teramo, Via Pigliacelli, 46, presso lo studio dell Avv. Tommaso NAVARRA; 13. ITALIA NOSTRA, con sede in Roma, Via Sicilia, 66, in persona del legale rappresentante pro-tempore; elettivamente dom.to per le notificazioni in Milano, Piazza 5 Giornate, 3, presso lo studio dell Avv. Veronica DINI del Foro di Milano; 14. MAREVIVO, con sede in Pescara, Viale Regina Margherita, 27, in persona del legale rappresentante pro-tempore; elettivamente dom.to per le notificazioni in Milano, Piazza 5 Giornate, 3, presso lo studio dell Avv. Veronica DINI del Foro di Milano; 15. MILA/DONNAMBIENTE, con sede in Pescara, Via Chieti, 20, in persona del legale rappresentante pro-tempore; elettivamente dom.to per le notificazioni in Milano, Piazza 5 Giornate, 3, presso lo studio dell Avv. Veronica DINI del Foro di Milano; 16. EVA Ecoistituto Verde Abruzzese, con sede in Pescara, Via Monte Faito, 65, in persona del legale rappresentante pro-tempore; elettivamente dom.to per le notificazioni in Milano, Piazza 5 Giornate, 3, presso lo studio dell Avv. Veronica DINI del Foro di Milano; 17. SOLVAY S.A., con sede legale in Bruxelles (Belgio) e sede secondaria in Rosignano Solvay (LI), Via Piave, 6; SOLVAY SOLEXIS S.p.a., con sede in Milano, Via Turati, 12; SOLVAY CHIMICA BUSSI S.p.a., con sede in Rosignano Solvay (LI), Via Piave, 6, tutte legalmente rappresentante, Avv. Marco BAGNOLI, elettivamente dom.to per le notificazioni presso gli Avv.ti Luca SANTA MARIA, con studio in Milano, Via Serbelloni, 1 e Dario BOLOGNESI, con studio in Ferrara, Via Borgo dei Leoni, 32; 18. BUCCI Domenico Tommaso e SETTA Katiuscia, in proprio e quali legali rappresentanti dei figli minorenni Guerino Antonio e Donato Francesco, residenti in Bussi sul Tirino (PE), Via della Stazione, 2; elettivamente dom.ti per le notificazioni in Pescara, Viale Marconi, 316, presso lo studio del difensore di fiducia, Avv.to Fabrizio DI LUIGI del Foro di Pescara 19. LEGAMBIENTE ONLUS, con sede in Roma, via Salara 403, in persona del legale rappresentante pro-tempore;,elettivamente dom.to per le notificazioni in

20 Pescara, via Parco Nazionale D Abruzzo, 5, presso lo studio dell avv.fabio DE MASSIS del Foro di Pescara; 20. ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTA LEGA ANTIVIVISEZIONE ONLUS, con sede in Roma, via Piave 7, in persona del legale rappresentante pro-tempore;,elettivamente dom.to per le notificazioni in Pescara, via Parco Nazionale D Abruzzo, 5, presso lo studio dell avv.fabio DE MASSIS del Foro di Pescara; Evidenziata l'acquisizione delle seguenti fonti di prova: Nota Giunta Regionale Abruzzo Richiesta ACA per attivazione di emergenza pozzi Tirino-San Rocco nel Comune di Bussi d.d ; Nota ACA Richiesta attivazione provvisoria pozzi Tirino causa inquinamento pozzi S.Angelo di Castiglione A.C. Nota Comune Bussi sul Tirino - Opere di captazione della falda basale del Gran Sasso Nota ACA Trasmissione analisi straordinarie acqua potabile pozzi San Angelo Nota ARTA Risultati controlli analitici su campioni di acqua potabile Nota informativa ACA su inquinamento pozzi acqua potabile località Sant Angelo di Castiglione Informativa Giunta Regionale Servizio prevenzione collettiva Superamento valori limite D.M.471/99 per acque sotterranee Campo Pozzi Giardino Informativa ACA Trasmissione dati di portata e concentrazione nitrati sorgente Informativa Giunta Regionale SGR Segnalazione di pozzi e sorgenti inquinate Informativa WWF Aggiornamente analisi destinate al consumo umano Informativa ACA Analisi straordinarie acqua potabile Pozzi san Rocco Rapporti Prova ARTA Informativa CFS con tutti gli allegati in essa richiamati d.d Informativa CFS con tutti gli allegati in essa richiamati d.d Informativa CFS con tutti gli allegati in essa richiamati d.d Informativa CFS con tutti gli allegati in essa richiamati d.d Informativa CFS con tutti gli allegati in essa richiamati d.d Informativa CFS con tutti gli allegati in essa richiamati d.d Informativa CFS con tutti gli allegati in essa richiamati d.d Informativa CFS Ricostruzione cronologica dal 1996 al 2007 degli eventi connessi allo stato di inquinamento dei pozzi di acqua potabile di Colle Sant Angelo gestiti dall ACA con tutti gli allegati in essa richiamati d.d Rapporti di prova trasmessi dalla Provincia di Pescara Polizia Provinciale C.T.U dott.fracassi con tutti gli allegati in essa richiamati C.T.U. dott.di MOLFEtta con tutti gli allegati in essa richiamati RILEVATO CHE _ si è proceduto alla notifica dell avviso di conclusione indagini ai sensi e per gli effetti di cui all art. 415bis c.p.p.; Visti gli artt. 416, 417 c.p.p.

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