La Valutazione di Incidenza

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1 La Valutazione di Incidenza Uno strumento preventivo di supporto alle decisioni finalizzato alla individuazione e valutazione degli effetti diretti e indiretti di un progetto sull'ambiente: la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) Relatrici: Dott.ssa Biol. Maria Teresa Palmese Ing. Annamaria Deplano

2 con la Legge n 124 del 14 febbraio 1994 l Italia ha ratificato la Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD, Rio de Janeiro 1992), i cui tre obiettivi principali sono: la conservazione della diversità biologica, sia a livello di patrimonio genetico, sia a livello di specie, sia di comunità ed ecosistema; l utilizzazione durevole, o sostenibile, dei suoi elementi; la giusta ed equa ripartizione dei vantaggi che derivano dallo sfruttamento delle risorse genetiche e dal trasferimento delle tecnologie ad esso collegate. Arrestare la perdita di biodiversità entro il 2010 e oltre.

3 Biodiversità la variabilità degli organismi viventi di ogni origine, degli ecosistemi terrestri, marini ed acquatici e i complessi ecologici di cui fanno parte; ciò include la diversità nell'ambito della specie, tra le specie e degli ecosistemi diversità genetica diversità di specie diversità ecosistemica

4 in numeri. L Italia è una delle nazioni con la massima concentrazione di specie endemiche, distribuite soprattutto in alcuni settori delle Alpi, dell Appennino e delle isole maggiori. In ambiente terrestre: circa 1/3 delle specie animali europee e la metà di quelle vegetali. In ambiente marino: nelle acque italiane si ritrovano gran parte delle specie del Mar Mediterraneo gruppo n. specie endemiche rispetto all Europa animali % il più alto numero di specie animali in Europa flora vascolare (piante superiori) briofite 1130 funghi > ,26% il Paese europeo con maggior diversità floristica licheni fra i paesi europei con la massima diversità lichenica macro alghe marine La Valutazione di Impatto Ambientale > 9oo

5 Flora sarda secondo recenti aggiornamenti conta 2494 taxa (Conti et al., 2007), con un componente endemico di 347 taxa, pari quasi al 15%. Il contingente endemico è in parte esclusivo sardo (159, pari al 6,6%), in parte condiviso soprattutto con la Corsica (endemismo sardo-corso), la Sicilia, le Baleari, e altre isole mediterranee. Specie endemiche: entità esclusive di un dato territorio, più o meno ristretto. Vinca sardoa Limonium sp.

6 Le pratiche agricole tradizionali hanno creato diversità di habitat, idonei ad ospitare comunità di piante ed animali molto ricche, tanto da portare a riconoscere delle aree agricole ad alto valore naturalistico (High Nature Value Farmland).

7 Perdita di biodiversità in Europa, si stima siano minacciati di estinzione: il 42% dei mammiferi, il 43% degli uccelli, il 45% dei lepidotteri, il 30% degli anfibi, il 45% dei rettili e il 52% dei pesci di acqua dolce; la maggior parte degli stock ittici marini è al di sotto della soglia biologica di sicurezza e circa 800 specie vegetali europee sono a rischio di estinzione globale. cambiamenti nelle forme di vita inferiori, (invertebrati, funghi e popolazioni microbiche) con conseguenze imprevedibili. Minacce Perdita, frammentazione o trasformazione di habitat dovute alle attività antropiche (agricoltura, urbanizzazione, deforestazione) Sovrasfruttamento delle specie (pesca, caccia, deforestazione) Inquinamento Diffusione di specie alloctone Cambiamenti climatici

8 Specie alloctone danno ecologico (competizione con le specie autoctone) danno economico (alle attività di pesca, alle colture, al verde urbano; es nutria, punteruolo rosso) necessità di interventi costosi di eradicazione (invasività assenza di nemici naturali )

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10 Ecosistema comunità biotiche + ambiente fisico Comprende l insieme delle relazioni e delle interazioni reciproche tra le specie e l ambiente in cui vivono. La biodiversità è essenziale per il mantenimento di quella rete di connessioni, processi e sistemi vitali, che provvedono a fornirci aria, acqua, cibo, materiali, ambiente di vita salubre. meno biodiversità = meno funzioni La Valutazione di Impatto Ambientale

11 Servizi ecosistemici I Servizi ecosistemici, ("ecosystem services ), sono, secondo la definizione data dal Millenium Ecosystem Assessment (2005), "i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano". la nostra assicurazione sulla vita categorie di beni e servizi ecosistemici: La Valutazione di Impatto Ambientale supporto alla vita (ciclo dei nutrienti, formazione del suolo, produzione primaria) approvvigionamento (cibo, acqua potabile, materiali o combustibile) regolazione (regolazione del clima, depurazione dell'acqua, impollinazione e controllo delle infestazioni) valori culturali (estetici, spirituali, educativi e ricreativi)

12 Rete Natura 2000 un sistema integrato di aree europee importanti per la conservazione della biodiversità Si fonda sull applicazione di due direttive comunitarie, quella sugli uccelli selvatici e quella sugli habitat, dette, nell insieme, le direttive sulla natura I siti della rete Natura 2000 (ZPS e SIC) occupano il 17% del territorio dell Unione Europea, con oltre siti. Nel territorio italiano rappresentano il 19%. rete ecologica: Aree ad alta naturalità Zone cuscinetto Corridoi ecologici La Valutazione di Impatto Ambientale

13 Direttiva Uccelli Direttiva 79/409/CEE (GU L 103 del ) sostituita da Direttiva 2009/147/CE concernente la conservazione degli uccelli selvatici (GU L 20 del ) La Direttiva 79/409/CEE aveva come termine di recepimento il 7 aprile 1981, ma lo Stato italiano ha provveduto soltanto nel 1992 con la Legge 11 febbraio 1992, n. 157 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio.

14 obiettivo: la conservazione di tutte le specie di uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio europeo, attraverso la protezione, la gestione e la regolazione dello sfruttamento. Per le specie riportate nell allegato I, la Direttiva indica la necessità di misure speciali di conservazione per quanto riguarda l habitat, per garantirne la sopravvivenza e la riproduzione nella loro area di distribuzione. Gli Stati Membri sono tenuti a classificare i territori più idonei, in numero e in superficie, alla conservazione di tali specie come zone di protezione speciale (ZPS).

15 Direttiva Habitat La Valutazione di Impatto Ambientale Direttiva 92/43/CEE relativa ala conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (GU L 206 del ) obiettivo: contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo degli Stati membri. portare gli habitat e le specie prioritarie, che rischiano di scomparire, ad uno stato di conservazione soddisfacente, attraverso l individuazione di areali in cui sono applicate misure speciali finalizzate al conseguimento di tale obiettivo, definiti Zone Speciali di Conservazione (ZSC).

16 La definizione delle ZSC avviene in tre fasi. 1. le Regioni individuano, in relazione alla presenza di habitat e specie prioritarie, i proposti Siti di Importanza Comunitaria (psic) e il Ministero inoltra gli elenchi alla CE; 2. la Commissione Europea seleziona gli elenchi adottando un elenco di Siti d Importanza Comunitaria (SIC) per ognuna delle nove regioni biogeografiche dell UE. 3. Il Ministro dell Ambiente, entro il termine massimo di sei anni dall inserimento nell elenco adottato dalla Commissione europea, designa i SIC selezionati quali Zone speciali di conservazione (ZSC).

17 La Direttiva Habitat è stata recepita nell ordinamento italiano con il D.P.R n. 357, integrato successivamente dal D.P.R. 12 marzo 2003 n 120. Negli Allegati A, B, C, D ed E del DPR 357/1997 sono indicati gli habitat naturali di interesse comunitario (All. A) e le specie animali e vegetali d'interesse comunitario (All. B). Per l Italia vengono indicati 133 habitat comunitari. Negli Allegati A e B sono contrassegnati da un asterisco (*) gli habitat naturali e le specie animali e vegetali prioritari ossia quelli/e che rischiano di scomparire e per la cui conservazione la Comunità ha, in virtù della loro importanza, una responsabilità particolare.

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19 2250*: Dune costiere con Juniperus spp.

20 2270*: Dune con foreste di Pinus pinea e/o Pinus pinaster

21 poche erbe, sterpi e spine? Habitat 5330: Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici

22 Solo specie erbacee, con rada vegetazione arborea? 6310: Dehesas con Quercus spp. Sempreverde (boschi di sclerofille utilizzati come terreni di pascolo)

23 La Rete Natura 2000 in Sardegna La Valutazione di Impatto Ambientale La Rete Natura 2000 in Sardegna è attualmente composta da 92 SIC, in attesa di diventare ZSC, e da 37 ZPS. A questi si aggiungono 2 nuovi psic Castello di Medusa, nei comuni di Asuni, Laconi e Samugheo Corongiu de Mari, a Iglesias

24 SIC a mare La Valutazione di Impatto Ambientale Recentemente, con la Deliberazione G.R. n. 21/62 DEL la Sardegna ha provveduto alla individuazione di nuovi siti Natura 2000 a mare. Scopo: ricomprendere al loro interno habitat e specie marini prima non sufficientemente considerati, come l habitat prioritario 1120* Praterie di Posidonia 1.SIC Isole di Tavolara, Molara e Molarotto 2. SIC Isola dell Asinara 3. SIC Isola Mal di Ventre e Catalano 4. SIC Isola dei Cavoli, Serpentara e Punta Molentis

25 Casi particolari altre piccole isole SIC ITB Isola di San Pietro occupa quasi l intero territorio comunale circa l'80% del territorio comunale di Stintino è compreso all'interno di due SIC e una ZPS (SIC ITB Stagno di Pilo e Casaraccio - SIC ITB Coste ed Isolette a Nord-Ovest della Sardegna - ZPS ITB Stagno di Pilo, Casaraccio e Saline di Stintino)

26 Formulario standard: Rappresenta un documento sintetico che contiene le informazioni essenziali sul sito (superficie, descrizione, specie e habitat di interesse comunitario presenti, ambiente, fattori di minaccia). Piano di Gestione: Per ciascun sito, sulla base di linee guida ministeriali le regioni adottano appropriati piani di gestione, che precisano le attività e usi compatibili. DM 17 ottobre 2007 e s.m.i. recante Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone speciali di conservazione (ZSC) e a Zone di protezione speciale (ZPS) sono previste specifiche misure per evitare il degrado degli habitat naturali e degli habitat di specie nonché la perturbazione delle specie per cui i siti sono stati designati.

27 La Procedura di Valutazione d incidenza L art. 6 della Direttiva Habitat stabilisce che Qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso o necessario alla gestione del sito ma che possa avere incidenze significative su tale sito, singolarmente o congiuntamente ad altri piani e progetti, forma oggetto di una valutazione appropriata dell incidenza che ha sul sito, tenendo conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. I piani territoriali, urbanistici e di settore e i progetti che possono avere incidenze significative sui siti della Rete Natura, devono essere accompagnati da uno studio, volto ad individuare e valutare, secondo gli indirizzi espressi nell'allegato G del DPR 357/1997 e s.m.i., i principali effetti che possono avere sul sito interessato. L'autorità competente al rilascio dell'approvazione definitiva del piano o del progetto è tenuta ad acquisire preventivamente la valutazione di incidenza.

28 Il percorso procedurale FASE 1: verifica (screening) - processo che identifica la possibile incidenza di un piano o un progetto su un sito della rete Natura 2000, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, e che porta a verificare la necessità o meno di effettuare una valutazione d incidenza; FASE 2: valutazione appropriata - analisi dell incidenza del piano o del progetto sull integrità del sito, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, nel rispetto della struttura e della funzionalità del sito e dei suoi obiettivi di conservazione, e l individuazione delle misure di mitigazione o compensazione eventualmente necessarie; FASE 3: analisi di soluzioni alternative - individuazione e analisi di eventuali soluzioni alternative per raggiungere gli obiettivi del progetto o del piano, evitando incidenze negative sull integrità del sito.

29 CONTENUTI della RELAZIONE PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA di piani e progetti - All. G DPR 357/1997 e s.m.i. 1. Caratteristiche dei piani e progetti Le caratteristiche di piani e progetti debbono essere descritte con riferimento, in particolare: - alle tipologie delle azioni e/o opere; - alle dimensioni e/o ambito di riferimento; - alla complementarietà con altri piani e/o progetti; - all'uso delle risorse naturali; - alla produzione di rifiuti; - all'inquinamento e disturbi ambientali; - al rischio di incidenti per quanto riguarda, le sostanze e le tecnologie utilizzate.

30 2. Area vasta di influenza dei piani e progetti interferenze con il sistema ambientale : Le interferenze di piani e progetti debbono essere descritte con riferimento al sistema ambientale considerando: componenti abiotiche; componenti biotiche; connessioni ecologiche. Le interferenze debbono tener conto della qualità, della capacità di rigenerazione delle risorse naturali della zona e della capacità di carico dell'ambiente naturale, con riferimento minimo alla cartografia del Progetto CORINE LAND COVER. la scala da adottare deve essere adeguata: alla dimensione del Sito alla tipologia di habitat, al tipo di progetto

31 Da evidenziare La Valutazione di Impatto Ambientale La Valutazione è fortemente specifica, la stessa opera proposta può comportare problemi in un sito e non in un altro Non sono previste, a differenza della VIA tipologie di progetti o soglie. Anche un piccolo intervento può causare un effetto significativo, in relazione al sito di intervento. È attivata non quando si ha la certezza di una incidenza significativa, ma dalla probabilità. Può essere richiesta anche per effetti indiretti sui siti, non solo per i piani e progetti ricadenti all interno dei siti stessi. Valutazione rispetto agli obiettivi di conservazione. Si deve tener conto degli effetti cumulativi con altri piani e progetti. La procedura di VI è autonoma, ma per piani e progetti sottoposti a VAS e VIA è integrata in queste procedure.

32 Per approfondire: Comitato IUCN, Lista Rossa dei Vertebrati Italiani Stamperia Romana Srl Comitato IUCN, Lista Rossa della Flora italiana policy species- Stamperia Romana Srl ISPRA, Aree Agricole ad alto valore naturale: dall individuazione alla gestione. Manuali 12/2010 ISPRA, Il valore economico della biodiversità e degli ecosistemi. Manuali e linee guida 64/2010 ANPA, La biodiversità nella regione biogeografica mediterranea. Stato dell ambiente 4/2001 Odum, 1987 Basi di Ecologia - Piccin Pignatti (1982) Flora d Italia Edagricole Comissione Europea, Orientamenti in materia di buone pratiche per limitare, mitigare e compensare l impermeabilizzazione del suolo EUROPEAN COMMISSION, Interpretation Manual of European Union Habitats Siti web ftp://ftp.dpn.minambiente.it/natura2000/trasmissionece_2012/ www3.corpoforestale.it (manuale italiano di interpretazione degli habitat della Direttiva 92/43/CEE)

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