PROGETTO DI POTENZIAMENTO STORIA DELL ARTE. Attività svolta. Classe IV sez. H. Anno Scolastico 2015 / 2016.

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1 PROGETTO DI POTENZIAMENTO STORIA DELL ARTE. Attività svolta. Classe IV sez. H Anno Scolastico 2015 / Denominazione progetto: Ritrattistica nell arte: dall antichità al Barocco Responsabile del progetto: prof. Enrico Zichella Introduzione. Ritratto uno dei generi antichi più praticati fin dall antichità. Rappresentazione dei tratti fisionomici di un individuo: 1. isolato o in gruppo. 2. Indagine psicologica dell individuo attraverso rappresentazione atteggiamenti e dell espressione. Tipologie di rappresentazione sono diverse: ci si concentra spesso sul volto, mentre sul corpo si può rappresentare corpo intero o mezzo busto. Obiettivi della ritrattistica nei secoli: 1. Somiglianza realistica al modello. 2. Idealizzazione del modello. 3. Manifestazione simbolica del ruolo e del potere di sovrani e governanti. 4. Raffigurazione di una determinata condizione sociale o di devozione. 5. Espressione delle passioni o dei turbamenti dell animo. 6. Funzione di mantenere vivo il ricordo di qualcuno. 7. Esaltare la celebrazione della figura. Ritratto attraverso i secoli = il soggetto riflette sia i valori personali che quelli del suo tempo e della sua società contemporanea. Ritratto nell antichità: idealizzazione e naturalismo. Dal mondo antico ci sono arrivati molti ritratti di sovrani, governatori e personaggi dell alta società soprattutto in forma di scultura e rilievo. Finalità del ritratto nell epoca antica: 1. Celebrare il proprio ruolo sociale e le imprese del personaggio rappresentato. 2. Incutere timore e rispetto ai nemici ed ai sudditi. 3. Immagini destinate ai riti funerari e alle immagini funebri. Epoca preistorica. Idealizzazione con finalità simbolico espressive.

2 Veneri preistoriche = Venere di Willendorf, a.c., pietra calcarea, Vienna. Epoca Mesopotamica ed egizia. Le figure risultano idealizzate e non somiglianti al vero. Le figura rispondono a dei canoni prefissati e sono spesso accompagnate da elementi simbolici. Il Governatore Gudea, 2150 a.c., diorite, 62 com, Parigi / Louvre. Stele di Hammurabi, 1760 a.c., bassorilievo su basalto, Parigi / Louvre. Ritratto Faraone e consorte: Micerino e Khamerer Nebti, 2520 a.c., basalto, 142 cm., Boston / Musem of Fine Art. Busto ritratto di Nefertiti, 1340 a.c., pietra calcarea dipinta, 50 cm, Berlino / Neues Museum. Akhenaton, rilievo, 1350 a.c., calcare, Museo Egizio, Berlino. Epoca greco ellenistica Inizio della ritrattistica come aderenza al naturale a partire dal IV sec. a.c. con Lisippo (390 / dopo 306 a.c.). Ritratto di Alessandro Magno, copia da Lisippo, 330 a.c., Monaco / Staatliche Museum. Ritratti di El Fayum, II sec. a.c., British Musem. Epoca Etrusco Romana. A Roma il culto degli antenati favorì la produzione di ritratti fortemente realistici, che descrivevano con precisione i tratti fisionomici dei membri delle famiglie patrizie. Contemporaneamente anche la ritrattistica ufficiale mostrava di aderire alle reali fattezze del modello, pur mantenendo elementi di idealizzazione, a fini propagandistici (cfr. modelli classici greci). Sarcofago degli Sposi, 520 a.c., Museo nazionale etrusco Villa Giulia, Roma. L Arringatore, Aule Meteli, fine II inizi I sec. a.c., Museo archeologico nazionale, Firenze. Ritratto privato romano. A partire dal IV secolo a.c. = si sviluppa un arte scultorea autonoma a Roma, prima del IV secolo a.c. la scultura non presenta ancora caratteri romani ma è esclusivamente opera di artisti etruschi o greci. Il culto degli antenati e i ritratti scolpiti. Il culto degli antenati = uno dei cardini della religione romana, gli antenati erano i detentori e i garanti dei valori morali della stirpe e attraverso l antico utilizzo delle maschere funerarie di cera dei defunti impiegate ed indossate durante i funerali si puntava a tramandare alle generazioni future i valori virili, la forza e l autorità degli antenati della famiglia patrizia (solo ai patrizi era consentito conservare in casa volti scolpiti dei familiari; le virtù da tramandare sono quindi virtù di casta prima che individuali). I primi ritratti = enfatizzano elementi quali la serietà, l austerità, la capacità del defunto di adempiere ad incarichi pubblici, attraverso i lineamenti che sottolineano l età avanzata e quindi la saggezza del personaggio, lo sguardo sobrio indice di sani principi morali, ecc. I volti non sono ideali, eternamente giovanili o perfetti proporzionalmente.

3 Opere di riferimento analizzate: Statua Barberini, fine I sec. a.c., Centrale Montemartini, Roma. Ritratto di un patrizio romano (e donna anziana di epoca imperiale), I sec. a.c., Villa Torlonia, Roma. Ritratto di donna anziana, I sec. a.c., Museo Nazionale Romano, Roma. Ritratto femminile di dama (Vibia Matidia), Musei capitolini. Ritratto pubblico imperiale. La statua onoraria = è il genere di statua che risente più direttamente dell influenza della scultura greca del periodo classico cercando di richiamare proporzioni più armoniose, una parziale idealizzazione del corpo e un impostazione più libera della figura. Augusto di Prima Porta, 20 a.c., Musei Vaticani, Roma. Augusto come pontefice massimo, I sec. a.c., Museo Nazionale Romano, Roma. Ritratto imperiale tardo impero. Nel IV sec. l abbandono di Roma da parte del potere comportò dei mutamenti anche nell arte. Nel ritratto ufficiale scultoreo si assiste ad un progressivo allontanamento dal realismo ellenistico, a favore di nuovi valori simbolici ed espressivi: il modello del filosofo o dell Imperatore filosofo (con volto pensoso, severo e malinconico); ritratto come formula ricorrente in cui le fattezze proprie della persona ritratta sono alterate e diventano secondarie rispetto a quello che il volto solenne, imperturbabile stereotipato in contatto diretto con il divino deve trasmettere e significare. Busto ritratto di Commodo Ritratti giganti di Costantino. Medioevo. Madonne, Santi e donatori. 1. In epoca alto medievale si assiste al prevalere dei valori spirituali su quelli umani e questo comportò il relegare il ritratto in una posizione marginale rispetto alla rappresentazione delle figure sacre. 2. Nelle tavole a soggetto religioso, ai piedi del soggetto religioso, fecero progressivamente la loro comparsa i committenti o i donatori: re, papi, vescovi, ritratti inginocchiati e di misura nettamente inferiore ai soggetti religiosi. 3. Nel Basso Medioevo con l ascesa delle classi mercantili, il ritratto diventò lo strumento per esprimere ricchezza, condizione sociale e devozione dei nuovi committenti in modo tale che i loro ritratti affiancarono quelli degli angeli e dei santi. Ritratto musivo di Teodorico e Massimiano, Basilica di S. Vitale, Ravenna,

4 Ritratto a Carlo I d Angiò, Arnolfo di Cambio, Musei Capitolini, Roma, Rinascimento. Nel Quattrocento molti illustri personaggi del tempo diventarono i veri protagonisti di alcune immagini religiose. Nei ritratti, il recupero della classicità si manifestò con l immagine di profilo sul modello delle medaglie celebrative e delle monete dell antichità. Dittico di Urbino, Uffizi, Firenze. Jan Van Eyck, Coniugi Arnolfini, 1434, National Gallery, Londra. Ritratto d Uomo, Antonello da Messina. La Dama con l'ermellino, Leonardo Da vinci, / /15 = La gioconda, Parigi, Louvre. XVI secolo: il ritratto ufficiale (di Stato). 1. Nel cinquecento al ritratto si affidarono insieme finalità dinastiche, pubbliche, personali ed intime. 2. Nacque così il cosiddetto State portrait (ritratto ufficiale) di grandi dimensioni e memore della ritrattistica aulica dell antichità, il cui scopo era quello di magnificare le gesta e la potenza del singolo. 3. L immagine spesso tornò a spersonalizzarsi trascurando l indagine psicologica per dare maggior rilievo ai segni del potere e dell autorità atteggiamento, abiti sontuosi e ornamenti a volte ancora con il ricorso ad elementi allegorici. Ritratto dell imperatore Carlo V a cavallo, 1548, Tiziano, El Prado, Madrid. Paolo III con i nipoti Alessandro e Ottavio Farnese, 1546, Gallerie Nazionali di Capodimonte, Napoli. Ritratto di vecchio con nipote, Domenico Ghirlandaio, 1490, Louvre, Parigi. Ritratto nel Seicento. Las Meninas, olio su tela di cm, 1656, Museo del Prado. Diego Velazquez. Triplo autoritratto, Johannes Gump, 1646, Uffizi, Firenze. Ritratto di Costanza Bonarelli, Gian Lorenzo Bernini, , Museo Nazionale del Bargello, Firenze.Davide con la testa di Golia, 1609 ed il 1610, Michelangelo Merisi da Caravaggio, Galleria Borghese di Roma. Lavoro laboratoriale. Prima fase. Produzione di singole schede relative all analisi di opere d arte scelte dai singoli discenti all interno dei periodi storico artistici analizzati durante il corso.

5 Punti di analisi delle singole schede: 1. Nome dell opera / Artista / Soggetto / Data. 2. Storia del personaggio ritratto. 3. Il perché dell esecuzione dell opera. 4. Quale messaggio vuole trasmettere l opera. 5. Analisi stilistica dell opera. 6. Rapporti con la società del tempo dell artista o del soggetto ritratto. 7. Elementi visivi da sottolineare. Seconda fase. Produzione di schede di analisi di un autoritratto del discente realizzato sullo schema visivo dell opera analizzata da lui precedentemente scelta e schedata. Punti di analisi delle singole schede: 1. Soggetto. 2. Storia del discente ritrattosi. 3. Analisi del modo di rappresentarsi in rapporto all opera d arte presa a riferimento. 4. Quale messaggio si vuole trasmettere. 5. Analisi stilistica dell immagine autoritratta. 6. Rapporti con la società del tempo del discente ritratto. 7. Analizzare la tipologia di selfie e gli elementi ricorrenti all interno della rappresentazione di sé stessi. Data, 07 / 06 / 2016 Il responsabile del progetto Enrico Zichella