COMUNE DI MODENA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE

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1 COMUNE DI MODENA Prot. Gen: 2014 / AM DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE L anno duemilaquattordici il giorno ventotto del mese di gennaio ( 28/01/2014 ) alle ore 09:00 nella Residenza Comunale di Modena, si è riunita la Giunta Comunale nelle persone dei signori: PR. AS. 1 PIGHI Giorgio Sindaco Presidente SI NO 2 BOSCHINI Giuseppe Vice Sindaco Assessore SI NO 3 GIACOBAZZI Gabriele Assessore SI NO 4 QUERZÈ Adriana Assessore SI NO 5 ALPEROLI Roberto Assessore SI NO 6 NORDI Marcella Assessore SI NO 7 PRAMPOLINI Stefano Assessore SI NO 8 POGGI Fabio Assessore SI NO 9 ARLETTI Simona Assessore SI NO 10 MALETTI Francesca Assessore SI NO 11 MARINO Antonino Assessore SI NO Assenti giustificati: Assiste il Segretario Generale del Comune Maria Di Matteo Il Presidente pone in trattazione il seguente TOTALE N OGGETTO n. 27 PROCEDURA DI VERIFICA (SCREENING) AI SENSI DELLA L.R. N. 9/99 E S.M. E I. E DEL D.LGS. N. 152/ PROGETTO PRELIMINARE DELLA CAVA DI GHIAIA E SABBIA "AREA I4 - I7" IN VIA DELL'AEROPORTO N. 135 MARZAGLIA - MODENA - POLO ESTRATTIVO N. 5 PROPONENTE SOCIETÀ GRANULATI DONNINI S.P.A. - ESITO DELLA PROCEDURA DI SCREENING

2 LA GIUNTA COMUNALE Premesso che la Legge Regionale n. 9 del 18 maggio 1999 e s.m. e i., attribuisce ai comuni la competenza in ordine alla gestione delle procedure finalizzate alla verifica della compatibilità ambientale delle attività estrattive; Visto: - che in data 25 settembre 2013 è stata presentata allo Sportello Unico per le Imprese del Comune di Modena istanza di ammissione alla procedura di screening del Progetto preliminare di coltivazione e ripristino di una cava di ghiaia e sabbia denominata AREA I4-I7 polo estrattivo n. 5 da parte della Società GRANULATI DONNINI S.P.A., acquisita agli atti con prot. n del ; - che, effettuata la verifica di completezza della documentazione presentata, si è proceduto con la pubblicazione dell'avviso di deposito il 23 ottobre 2013 sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna, BURERT, n. 310/2013 contestualmente all'affissione all'albo Pretorio del Comune di Modena per 45 giorni, per la presentazione di osservazioni da parte dei soggetti interessati; - che il deposito degli elaborati prescritti per l'effettuazione della procedura di screening è stato regolarmente effettuato presso il Settore Ambiente e Protezione Civile, Via Santi n. 40, e la documentazione è stata inoltre resa disponibile sul sito web del Comune di Modena; - che in data con lettera prot il Settore Ambiente e Protezione Civile ha comunicato l'avvio del procedimento e la convocazione della conferenza dei servizi preliminare con finalità istruttorie fissata per il giorno 14 novembre 2013; - che a seguito dell'istruttoria svoltasi nell'ambito della conferenza dei Servizi sono stati acquisiti agli atti i contributi pervenuti da ARPA prot del e della Provincia di Modena prot del ; - che in data con lettera prot il Settore Ambiente e Protezione Civile ha richiesto integrazioni alla documentazione prodotta, la richiesta ha sospeso i termini per la conclusione del procedimento; - che il proponente ha presentato la documentazione integrativa in data assunta agli atti con protocollo n del , riavviando in questo modo i termini per la conclusione del procedimento; - che in data con lettera prot l'autorità competente ha trasmesso le integrazioni richieste e convocato la Conferenza dei Servizi conclusiva, fissata per il 22 gennaio 2014;

3 - che in data ARPA ha trasmesso il suo contributo istruttorio assunto agli atti con prot. n del ; - che a seguito della conferenza dei servizi conclusiva è stato redatto il verbale della conferenza stessa prot. n del ; Dato atto: - che il progetto in esame riguarda la fase di coltivazione (comprensiva delle opere preliminari, caratteristiche e modalità di scavo) e la fase di ripristino dell'area interessata dall'estrazione; - che la documentazione pervenuta dal proponente risulta adeguatamente caratterizzare gli impatti associati alla proposta attività estrattiva; - che l'istruttoria tecnica, valutando gli impatti determinati dalla nuova attività estrattiva, li ha considerati compatibili dal punto di vista ambientale, anche in relazione alle opere di mitigazione previste, si è conclusa con la decisione di escludere il progetto dalla ulteriore procedura di V.I.A. ed ha definito precise prescrizioni e condizioni da recepire in sede di presentazione del progetto ai sensi della L.R. 17/1991; - che il procedimento amministrativo si è svolto con le seguenti modalità: = avvio del procedimento Pubblicazione sul BURERT ; = termine per la conclusione del procedimento (90gg) ; = data richiesta integrazioni ; = data riavvio del procedimento (consegna integrazioni) ; = nuovo termine per la conclusione del procedimento (45 gg dalla consegna delle integrazioni) ; - che durante il periodo di deposito non sono pervenute osservazioni; - che il proponente ha già provveduto a versare le spese istruttorie della procedura di verifica (screening) in misura di 500, come previsto con propria deliberazione n. 731 del 28 dicembre 2012, importo riscosso al cap./e Accertamento 2013/ Reversale 2013/11717; Richiamato l'art. 48 del T.U. n. 267/2000 ordinamento EE.LL.; Vista la disposizione del dirigente prot. n del 22/04/2013 sull attribuzione di funzioni ai Dirigenti Responsabili di Servizi ed Unità Specialistiche del Settore Ambiente e Protezione Civile, in base alla quale il Dirigente Responsabile del Servizio Tutela patrimonio naturale, Dott.ssa Giovanna Franzelli, può formulare proposte di deliberazioni ed adottare determinazioni di impegno di spesa in materia di propria competenza, previo visto di congruità del Dirigente Responsabile del Settore;

4 Visto il parere favorevole del Dirigente Responsabile Servizio Tutela patrimonio naturale, Dott.ssa Giovanna Franzelli, espresso in ordine alla regolarità tecnica, attestante la regolarità e la correttezza dell'azione amministrativa, ai sensi degli artt. 49, comma 1, e 147 bis, comma 1, del T.U. n. 267/2000 ordinamento EE.LL.; Acquisito il visto di congruità del Dirigente responsabile del Settore Ambiente e Protezione Civile, Pier Giuseppe Mucci; Visto il parere favorevole del Ragioniere Capo, dott. Carlo Casari, espresso in merito alla regolarità contabile ai sensi degli artt. 49, comma 1, e 147 bis, comma 1, del T.U. n. 267/2000 ordinamento EE.LL.; Ad unanimità di voti espressi in forma palese; D e l i b e r a - di escludere ai sensi dell'art. 10 comma 1 della L.R. n. 9 del 18 maggio 1999 e s.m. e i., dalla ulteriore procedura di V.I.A. il progetto preliminare di coltivazione e ripristino di una cava di di ghiaia e sabbia denominata AREA I4-I7 polo estrattivo n. 5; - di dare atto che il progetto esecutivo da redigere ai sensi della L.R. 17/1991 dovrà recepire le seguenti prescrizioni: 1) Aspetti e prescrizioni di carattere ambientale Matrice Acqua Per quanto attiene i deflussi provenienti dalle aree esterne all area di cava si sottolinea la necessità di realizzare i fossi di guardia al piede ed alla sommità delle scarpate di sistemazione come indicato nella relativa tavola, nonché sull attuazione della loro, altrettanto necessaria, manutenzione, al fine di evitare il deflusso di acque potenzialmente contaminate verso l area di cava, area ad elevata vulnerabilità per le acque sotterranee. Matrice Rifiuti Il Piano di Coltivazione dovrà contenere il Piano di Gestione dei Rifiuti di Estrazione definitivo comprensivo anche di tutti i dati di carattere gestionale/amministrativo con indicazione dell operatore della gestione dei rifiuti di estrazione, del detentore e produttore dei rifiuti di estrazione con la nomina del responsabile dei lavori. Matrice Aria Si ritengono indispensabili un piano di monitoraggio ed opportune misure gestionali di mitigazione. Relativamente al piano di monitoraggi, nel caso in cui il ricettore R13 (ricettore più prossimo all attività estrattiva), attualmente dichiarato disabitato, venisse occupato in maniera stabile, dovrà esserne data comunicazione, al fine di eventualmente prevedere i

5 monitoraggi in questo punto, invece che in R9. Si richiede inoltre che, contemporaneamente alle polveri, vengano misurati anche i parametri meteorologici a frequenza oraria. I campionamenti devono essere eseguiti secondo i metodi di riferimento indicati nel D.Lgs. 155/2010 per la valutazione della qualità dell aria ambiente. Poiché tra gli obiettivi di qualità, viene richiesta una raccolta minima di dati del 90%, il periodo di monitoraggio previsto, della durata di 15 giorni, deve essere prolungato se i dati invalidi superano il 10% del tempo di misura. Deve essere prevista una campagna prima dell avvio dell attività estrattiva ed una in corso d opera, da svolgersi entro il primo anno di esercizio o in fase di rimozione del terreno di copertura. Se la campagna in corso d opera dovesse evidenziare valori critici, si potranno prevedere ulteriori campagne di misura, nel corso del quinquennio della Fase A. Per ogni campagna è necessario fornire l esatta collocazione del punto di misura su opportuna planimetria con relativa documentazione fotografica del monitoraggio svolto, al fine di poter valutare la correttezza della sua collocazione. I dati di monitoraggio devono essere forniti anche in formato file excel; tale file deve contenere il resoconto di tutti i dati misurati, secondo le rispettive frequenze di campionamento (concentrazioni orarie per parametri meteo, medie giornaliere per PM10 e PTS). I dati in formato excel dovranno essere inviati ad ARPA Sezione Provinciale di Modena entro 60 giorni dallo svolgimento delle misure. Annualmente dovrà essere redatta una relazione, da inviare a Provincia, Comune ed ARPA, dei dati del monitoraggio e delle variabili meteorologiche contestualmente misurate, che dovrà essere corredata da un commento che colleghi le concentrazioni in aria con la meteorologia e soprattutto con le attività in corso nella cava, specialmente nel caso in cui si riscontrino concentrazioni elevate e anomale rispetto al trend storico dei dati. Relativamente alle misure gestionali di mitigazione, si condividono quelle proposte dal gestore, ritenendone necessaria la corretta e completa applicazione: - argini perimetrali in terra rinverditi con vegetazione arborea ed arbustiva posti a protezione dei ricettori limitrofi; - periodiche operazioni di bagnatura ed umidificazione del materiale movimentato; - periodiche operazioni di bagnatura delle piste e degli accumuli in stoccaggio. La frequenza e la periodicità di tali operazioni dipenderà dalle condizioni meteoclimatiche del periodo; durante la stagione estiva, e comunque in condizioni di caldo secco, tali operazioni saranno ripetute più volte al giorno per ridursi in quei periodi in cui la stagionalità dona naturalmente al materiale un grado di umidità tale da limitarne la diffusione; - movimentazione del materiale in mezzi con cassone coperto;

6 - in fase di carico, riduzione delle altezze di caduta del materiale estratto all interno del vano di carico; - annuale controllo dei gas di scarico dei mezzi di cava; si ritiene inoltre necessario che i camion e i mezzi meccanici utilizzati siano conformi alle ordinanze comunali e provinciali, nonché alle normative ambientali relative alle emissioni dei gas di scarico degli automezzi; - trasporti di materiale ghiaioso verso il frantoio da eseguirsi utilizzando le piste di cantiere e con cassone a pieno carico consentito, al fine di limitare il numero di viaggi; - riduzione del limite di velocità a 30 km/h all interno delle piste di cantiere. Matrice Rumore 1. Dovranno essere realizzate le opere di mitigazione così come proposte (argine di protezione rinverdito sul fronte nord in continuità con quello presente per l adiacente cava Corpus Domini e la giustapposizione di una recinzione ombreggiante sul lato orientale, nonché un ulteriore argine di protezione in corrispondenza del lato sud). 2. I ricettori impattati, al momento disabitati (ad esempio R13), dovranno essere considerati, come ricettori da tutelare, o eventualmente per il monitoraggio se più significativi, nel caso dovessero tornare utilizzati. 3. E' necessario che venga fornita l esatta collocazione del punto di misura su opportuna planimetria, che evidenzi la sua posizione rispetto alle sorgenti di rumore ed al ricettore d interesse, e l avvenuta collocazione presso il ricettore scelto in prima istanza, oppure l eventuale ricollocazione nei ricettori alternativi; è, inoltre, necessario che sia fornita una documentazione fotografica del monitoraggio svolto, al fine di poter valutare la correttezza della tecnica di misura stessa e del rapporto tra livelli acustici rilevati e collocazione del microfono. 4. Dovranno essere previste due campagne di monitoraggio annuali di durata una settimana ciascuna, così come stabilito nel PAE (Allegato 1). Il monitoraggio acustico dovrà rilevare il parametro LAeq, fornito con frequenza minima di 1 minuto, e mediato sul periodo diurno (ore 6-22) e sul periodo di funzionamento della cava (ore 7-18), completo di analisi spettrale del segnale acustico, al fine di valutare il rispetto del limite di immissione assoluto di zona e del limite differenziale. Le informazioni dovranno essere complete del dato meteorologico, relativo alla velocità del vento e precipitazioni, al fine di verificare la validità dei livelli acustici misurati. 5. I dati di monitoraggio devono essere forniti anche in formato file excel: tale file deve contenere il resoconto di tutti i dati misurati, secondo la frequenza di campionamento. I dati in formato excel dovranno essere inviati ad ARPA Sezione Provinciale di Modena - entro 60 giorni dallo svolgimento delle misure. 6. Annualmente dovrà essere redatta una relazione, da inviare a Provincia, Comune ed ARPA, dei dati del monitoraggio, che dovrà essere corredata da un commento che relazioni i livelli acustici rilevati con le attività in corso nella cava.

7 7. Resta inteso che il piano dovrà essere comunque rivisto nel caso si insedino nuovi impianti, diversi da quelli valutati, o vengano a modificarsi in modo sostanziale i perimetri delle attività di estrazione o il percorso previsto per i mezzi pesanti. Ulteriori prescrizioni di carattere ambientale: Stabilità delle scarpate Nella scelta dei parametri geotecnici per l esecuzione delle verifiche di stabilità, si fa riferimento solamente a parametri scelti da bibliografia o individuati per back-analisys; mentre è condivisibile la scelta eseguita per l individuazione dei parametri geotecnici delle ghiaie, non lo è quella dei materiali costituenti la copertura che possono essere indagati sia in situ sia in laboratorio per accertarne le reali caratteristiche sia in posto si a seguito del rimaneggiamento. In sede di PCS dovranno pertanto essere eseguite nuove verifiche di stabilità condotte impiegando valori meccanici ricavati da indagini specifiche sui terreni coinvolti; a questo si aggiunga la necessità di eseguire le verifiche di stabilità inserendo alle sommità delle scarpate i sovraccarichi, quando presenti, costituiti dagli argini provvisori o definitivi. Matrice acque sotterranee E' opportuno richiamare puntualmente nel PCS i piezometri in corrispondenza dell area di intervento, con la propria attuale denominazione assegnata dal Piano di Coordinamento come punti di monitoraggio delle acque sotterranee del Polo 5. Nel progetto di coltivazione definitivo e' infatti importante che siano facilmente identificabili anche le corrispondenze che sussistono tra le cave in coltivazione, i singoli i piezometri di riferimento monitorati, nonchè i corrispondenti profili e temporalità del monitoraggio piezometrico-idrochimico, al fine di rendere ulteriormente facilitata la interpretazione dei report da produrre. Matrice rumore/polvere Le discontinuità presenti nella siepe presente al lato orientale, sarebbe opportuno fossero recuperate mediante rinfittimento arboreo della medesima siepe esistente, piuttosto che con l'apposizione di una siepe ombreggiante sintetica. 2) Aspetti di carattere generale per il piano di coltivazione di cava 2.1) Nella relazione tecnica è specificato che l intervento interesserà anche mappali limitrofi ai confini di cava nei quali ricadono i fronti di rilascio della cava Corpus Domini 4 ampliamento e variante - lotto 9. Si valuta opportuno: - chiarire se i volumi compresi in tali mappali sono conteggiati nel computo finale del volume utile; - esplicitare i mappali per i quali è previsto l intervento ai fini di uno specifico richiamo nell atto autorizzativo. Il progetto preliminare presentato prevede per i fronti sud ed est confinanti con le future aree di espansione, o il rilascio di fine scavo (doppia alzata con gradone intermedio e pendenza scarpate a 45 ) o una sistemazione provvisoria (con rinfianco a pendio unico e

8 pendenza non superiore ai 30 e successivo inerbimento). E' opportuno prevedere all interno del piano di coltivazione, anche con uno specifico richiamo in convenzione, l ipotesi di sistemazione definitiva dei suddetti fronti, nel caso in cui non dovessero attuarsi gli interventi pianificati realizzando quindi un pendio dolce a 20 piantumato come da progetto per le scarpate definitive. 2.2) Prescrizioni per il progetto definitivo: Si rammenta che al momento della acquisizione della autorizzazione estrattiva, la Ditta dovrà attestare i requisiti di disponibilità del relitto di Stradello Boni del Fg. 192 incluso nella area di escavazione. Il progetto definitivo dovrà essere corredato dai frazionamenti dei mappali che ricadono parzialmente nell area di cava individuandone il relativo perimetro, (anche per evitare commistioni con altre autorizzazioni rilasciate). L avvicinamento alle infrastrutture presenti è subordinato all ottenimento delle relative deroghe così come lo scavo sul confine di proprietà è subordinato all assenso della proprietà confinante. Occorre ottenere l assenso dei proprietari anche dove si prevede di ripristinare a piano campagna a distanza inferiore da quanto ammesso dal C.C. A differenza di quanto indicato in Fasc. 1, pag. 19, la normativa vigente in materia prevede la suddivisione dell'intervento estrattivo in lotti annuali, in ordine di scavo predefinito. Dovranno essere verificati i conteggi dei volumi, esplicitando se gli stessi comprendano la geometria del cuneo sotteso dalle scarpate confinanti con le aree di cava in ampliamento; dovranno inoltre essere preventivati i volumi necessari alla sistemazione morfologica. Dovrà essere previsto un piccolo invaso/area depressa dove fare confluire le acqua meteoriche che si raccolgono all interno dell area di cava. Il terrapieno di separazione tra area impianti e area di cava dovrà essere realizzato con altezza non inferiore a 6 metri, con sistemazione a bosco planiziale su entrambi i lati, come da Tavola 2.2.i del Piano di Coordinamento. E' opportuno che i caposaldi siano appoggiati a punti stabili, che presentino condizioni minime o nulle di precarietà o incidentabilità nel tempo. 3) Potenzialità Archeologica E' richiesta particolare attenzione nelle modalità di scavo nonché l attuazione di verifiche preventive. In particolare, laddove l indagine archeologica preventiva ha evidenziato la presenza di aree a rischio certo, è opportuno indagare le evidenze già note preliminarmente all attività di escavazione, la cui autorizzazione sarà sempre subordinata agli esiti delle attività di scavo archeologico e al tipo di emergenze rilevate. Tali aree, diffuse entro tutto il perimetro del Polo 5, andranno di volta in volta concordate a seconda del procedere dei lavori.

9 Quanto alle restanti aree incluse del perimetro del Polo 5, per cui non sono noti siti o depositi archeologici, ma si rileva un forte potenzialità archeologica, i lavori dovranno essere effettuati mediante successive asportazioni dei terreni di copertura delle singole paleosuperfici che saranno individuate, al fine di verificare l eventuale presenza su ciascuna di esse di elementi archeologici da sottoporre a scavo stratigrafico. Tcontrolli, le cui modalità saranno successivamente precisate in base alla presenza e al tipo di evidenze rilevate, dovranno essere affidati a personale specializzato, sotto la direzione scientifica della per i Beni Archeologici dell'emilia Romagna, su cui non dovrà ricadere alcun onere e a cui dovrà essere poi fornita adeguata documentazione grafica e fotografica. - di disporre che a cura dei competenti uffici sia comunicato l'esito della procedura al proponente e agli Enti interessati; - di dare immediata eseguibilità alla presente deliberazione stante l'urgenza di provvedere entro il termine di conclusione del procedimento.

10 Letto, approvato e sottoscritto Il Sindaco f.to Giorgio Pighi Il Segretario Generale f.to Maria Di Matteo =============================================================== La presente deliberazione è immediatamente eseguibile ai sensi dell art. 134, comma 4, del T.U. 267/2000 ordinamento EE.LL. Il Segretario Generale f.to Maria Di Matteo

11 C O M U N E DI M O D E N A Settore Ambiente e Protezione Civile (17) Servizio Tutela Patrimonio Naturale Allegato alla deliberazione della Giunta comunale n. 27 del 28/01/2014 Oggetto: PROCEDURA DI VERIFICA (SCREENING) AI SENSI DELLA L.R. N. 9/99 E S.M. E I. E DEL D.LGS. N. 152/ PROGETTO PRELIMINARE DELLA CAVA DI GHIAIA E SABBIA "AREA I4 - I7" IN VIA DELL'AEROPORTO N. 135 MARZAGLIA - MODENA - POLO ESTRATTIVO N. 5 PROPONENTE SOCIETÀ GRANULATI DONNINI S.P.A. - ESITO DELLA PROCEDURA DI SCREENING - Si esprime parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica, attestante la regolarità e la correttezza dell'azione amministrativa, della presente proposta di deliberazione ai sensi degli artt. 49, comma 1, e 147 bis, comma 1, del T.U. n. 267/2000 ordinamento EE.LL. Modena, Visto di congruità Pier Giuseppe Mucci Il Dirigente Responsabile Giovanna Franzelli - Si esprime parere favorevole in merito alla regolarità contabile della presente proposta di deliberazione ai sensi degli artt. 49, comma 1, e 147 bis, comma 1, del T.U. n. 267/2000 ordinamento EE.LL. Il Ragioniere Capo Modena, Assessore proponente Simona Arletti