Rapporto sulla formazione e sull impiego in Italia e nel mondo. Andrea Gavosto

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1 Rapporto sulla formazione e sull impiego in Italia e nel mondo Andrea Gavosto andrea.gavosto@fga.it Montesilvano, 27 MAGGIO 2011

2 STRUTTURA DELLA PRESENTAZIONE Perché all Italia conviene investire in conoscenza? Luci e ombre delle riforme universitarie, dal 3+2 alla riforma Gelmini. Quale università vogliamo?

3 Perché all Italia conviene investire in conoscenza? Il doppio vantaggio L istruzione favorisce la mobilità sociale, consentendo alle persone di talento e meritevoli di raggiungere i più alti gradini della scala sociale e di occupare posti di responsabilità. L istruzione migliora la competitività del Paese. Nell economia globale, il capitale umano è il principale asset disponibile: secondo le stime presentate a un seminario dell Ocse presso la Fondazione Agnelli, il valore del capitale umano può raggiungere fino a 6 volte quello del capitale fisico. 3

4 Perché all Italia conviene investire in conoscenza? Nei paesi sviluppati il capitale umano è la principale componente della ricchezza. In Norvegia il valore stimato del capitale umano è mld di euro vs 327 mld. del capitale fisico 2007 Ricchezza finanziaria Capitale umano Capitale fisico Fonti non rinnovabili 4

5 Perché all Italia conviene investire in conoscenza? Il rendimento dell istruzione è oggi pari al 9% in Italia, nettamente superiore a titoli o infrastrutture Nord Ovest Nord Est Centro Mezzogiorno Titoli titoli a reddito fisso* * Azioni azioni* * * Media annuale del rendimento reale lordo di un investimento in Italia nel periodo Stima di Dimson, Marsh e Staunton (2002), citata in Cingano, Cipollone (2009). 5

6 Perché all Italia conviene investire in conoscenza? I benefici dell istruzione non si limitano al reddito individuale L istruzione allunga l aspettativa di vita di 5 anni e mezzo per gli uomini e di 6 e mezzo per le donne (Italia, 2001) Il 55% dei laureati con oltre 65 anni gode di ottima salute (USA), contro il 26% dei non diplomati Solo lo 0,1% dei laureati è in carcere, contro l 1,9% dei non diplomati (USA) I laureati svolgono 12 ore in più di volontariato al mese Il 61% dei giovani laureati sotto i 24 anni vota, il doppio rispetto ai soli diplomati 6

7 Perché all Italia conviene investire in conoscenza? L Italia ha un grande ritardo da colmare 100 Quota di popolazione adulta in possesso almeno del diploma, per classe di età (OECD, Education at a Glance, 2010) Spagna Italia Francia Regno Unito Finlandia Ungheria Svezia Polonia Norvegia Germania USA

8 Luci delle riforme L allargamento della base sociale Le riforme universitarie (dalla Dichiarazione di Bologna del 1999 all ultima riforma Gelmini del 2010) hanno favorito il passaggio da un Università di élite a una che deve accogliere e formare la maggioranza dei giovani italiani Titolo di studio dei genitori % Laureati di 1 livello nel 2009 Nessun titolo 0,4 Licenza elementare 4,9 Licenza media inferiore/avviamento 22,6 Scuola secondaria superiore 46,7 Un solo genitore con laurea 14,9 Entrambi i genitori con laurea 8,4 Informazione non disponibile 2,2 Tre quarti dei laureati triennali del 2009 hanno portato a casa il primo titolo universitario nella storia della famiglia (fratelli e sorelle esclusi) Totale 100 Fonte: Gasperoni G. per Fondazione Giovanni Agnelli su dati AlmaLaurea,

9 Luci delle riforme L aumento dei laureati (o delle lauree?) Nel 2000 i laureati in Italia sono stati ; nel , corrispondenti a lauree, incluse quelle magistrali Evoluzione dei titoli di studio conseguiti nel sistema universitario italiano, * Lauree pre-riforma Diplomi e scuole dirette a fini speciali Lauree di primo livello Lauree spec./magistrali a ciclo unico Lauree spec./mag. biennali Fonte: Gasperoni per Fondazione Giovanni Agnelli su dati Miur,

10 Luci delle riforme I laureati sono stati assorbiti dal mercato del lavoro Istat, Indagine sulle Forze di lavoro 10

11 Luci delle riforme La domanda di laureati è in aumento Quota di laureati sul totale delle assunzioni previste, , Indagini Excelsior 11,9% 12,5% 10,6% 8,8% 8,5% 9% 11

12 Luci delle riforme La riforma del 3+2 ha modernizzato l Università 1. Titoli offerti e conseguiti più omogenei con il resto d Europa: maggiore circolazione dei talenti 2. Sistema dei crediti, utile anche in una prospettiva di apprendimento permanente 3. Riduzione della dispersione universitaria: - Le mancate iscrizioni al II anno di corso diminuiscono dal 20% al 17%* - Inoltre, gli immatricolati inattivi (che non conseguono crediti nell anno solare successivo a quello di immatricolazione) scendono dal 24% al 13%* 4. Riduzione dei fuori corso estremi: i laureati fuori corso di tre anni e più passano dal 56% del 2000 al 23% del 2009** 5. L età alla laurea si riduce: dai 28,4 anni pre-riforma si passa ai 26 anni per i laureati di primo livello, ai 26,5 dei laureati a ciclo unico e ai 27 dei laureati delle specialistiche/magistrali di secondo livello** * Fonte: CNVSU ** Fonte: AlmaLaurea 12

13 Ombre delle riforme Dopo un ottimo avvio, stanno calando le immatricolazioni. E un segno di delusione da parte delle famiglie? 60% 55% 50% 45% 40% 35% 30% 13

14 Ombre delle riforme Calano le immatricolazioni precoci (18 anni) e tardive (dai 22 anni in su), tengono quelle regolari (19-21 anni) 2009_ _2009 Immatricolati all'università italiana per sesso ed età _ _ _ _ _ _ _ F 18 e - M 18 e - F M F 22 e + M 22 e + Elaborazioni su dati Ufficio Statistica del MIUR 14

15 Ombre delle riforme Le Università non sono riuscite a distinguere efficacemente le lauree triennali da quelle specialistiche tassi di passaggio dalla laurea triennale alla specialistica/magistrale: media degli ultimi 4 anni (da a ) Elaborazioni su dati Ufficio Statistica del MIUR 15

16 Ombre delle riforme Le Università non sono riuscite a differenziare le specializzazioni Quota di atenei statali con docenti appartenenti ai settori scientifico-disciplinari Elaborazioni su dati Ufficio Statistica del MIUR 16

17 Ombre delle riforme La moltiplicazione dei corsi di laurea ha determinato confusione fra i datori di lavoro DALL INDAGINE AIDP-FONDAZIONE AGNELLI : La riforma universitaria e la moltiplicazione dei corsi hanno complicato la vita alle imprese. A lauree con nomi simili possono corrispondere percorsi di studio sostanzialmente differenti PER NULLA D ACCORDO 5% POCO D ACCORDO 18% MOLTO D ACCORDO 42% Distribuzione delle risposte fornite da un campione di 226 direttori e responsabili del personale di imprese medio-grandi distribuite su tutto il territorio nazionale. ABBASTANZA D ACCORDO 35% 17

18 Ombre delle riforme L Italia non sta investendo nell Università. Anche la riforma Gelmini ha come obiettivo il taglio dei costi Tagli del Fondo di Finanziamento Ordinario nella legge 133/2008: 63,5 milioni di euro per il milioni di euro per il milioni di euro per il milioni di euro per il milioni di euro per il 2013 Aumento dei contributi richiesti agli studenti Il diritto allo studio solo parzialmente garantito sul territorio nazionale 18

19 Ombre delle riforme La riforma Gelmini La riforma contiene passi avanti sulla governance degli Atenei (cda aperto agli esterni), il reclutamento dei docenti (idoneità nazionale e scelta locale) e la valutazione della ricerca (didattica ai dipartimenti, creazione Anvur, penalizzazione di chi non produce ricerca di valore internazionale). Viene notevolmente ridotta l autonomia degli Atenei. La legge disciplina minuziosamente i requisiti minimi per l attivazione dei singoli insegnamenti, le discipline da includere nei corsi di laurea, persino le retribuzioni dei docenti a contratto. 19

20 Che Università vogliamo? La proposta della Fondazione Agnelli Obiettivo: portare almeno al 40% la percentuale di laureati sulla popolazione giovane (fra i 30 e i 34 anni) entro il Oggi la media europea (EU27) è pari al 32%, mentre quella italiana è solo al 19%. Proposte per le lauree triennali: ampia autonomia agli Atenei nella scelta dei corsi di laurea e nei criteri di ammissione, nel rispetto dei requisiti minimi fissati da Miur. Finanziamento per quote capitarie, differenziate per area disciplinare. Proposte per le lauree specialistiche/magistrali: solo gli Atenei accreditati potranno attivare corsi di laurea di 2 livello nelle diverse aree disciplinari. Numero chiuso per l ammissione degli studenti. Potenziamento e riequilibrio territoriale del sistema di borse di studio, in modo da coprire anche i costi della mobilità. 20

21 Che Università vogliamo? La valutazione dei responsabili HR sulle caratteristiche desiderabili dei laureati, secondo l indagine AIDP-Fondazione Agnelli 21

22 Che Università vogliamo? La Scuola di Formazione al Management La Scuola è stata creata dalle Fondazioni Agnelli, Garrone e Pirelli, sul modello del Collège des Ingenieurs, per dotare i migliori laureati tecnici di competenze gestionali, senza costi per i ragazzi. Il Master alterna 4 mesi di formazione di alto livello (docenti di Harvard, INSEAD, Politecnico di Torino, SDA Bocconi, Univ. di Southampton ) a 6 mesi di learning through action in azienda. Gli studenti nella sessione in corso sono 25 (rispetto ai 13 dell anno precedente): Obiettivo : partecipanti. Le aziende partner sono 19. Sono in corso azioni per ampliare il numero delle aziende partner. Obiettivo per il : 25 aziende. n.v. 4% in linea superiore 8% alle aspettative 28% Soddisf. aziende molto superiore aspettative 60% 22

23 Che Università vogliamo? La Scuola di Formazione al Management Il programma MBA Collège des Ingénieurs Italia prepara a: Ruoli in aziende che coniughino le competenze tecniche e quelle manageriali, anche in funzioni specialistiche. Ruoli di business development, marketing e supporto alla pianificazione strategica. Ruoli dove sia richiesta un elevata capacità di lavorare in contesti multiculturali e di promuovere l internazionalizzazione. Ruoli/aziende che ricerchino persone di alto potenziale, da far crescere velocemente anche attraverso esperienze diversificate. Start-up e realtà che perseguano elevati livelli di innovazione. I rischi: Politiche di inserimento e gestione che non reggano il confronto con l offerta di realta estere in termini di contenuti professionali, livelli retributivi e percorsi di crescita. Aon 1 Avio Group 1 Boston Consulting Group 1 Case New Holland 4 Comau 1 Edison 1 Erg 1 Exor 2 Ferrari 1 Fiat Group Automobiles 3 Fiat Revi 1 Fiat Services 1 Fiat SpA Finance 1 Johnson Controls 1 Juventus 1 Magneti Marelli 1 Pirelli 1 Prysmian 1 Telecom Italia 1 23