ARO 8/BA Comuni di Conversano, Mola di Bari, Monopoli, Polignano a Mare GESTIONE RACCOLTE DIFFERENZIATE DEI RIFIUTI URBANI E SERVIZI DI IGIENE URBANA

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1 ARO 8/BA Comuni di Conversano, Mola di Bari, Monopoli, Polignano a Mare GESTIONE RACCOLTE DIFFERENZIATE DEI RIFIUTI URBANI E SERVIZI DI IGIENE URBANA MODULI e GUIDE

2 Il presente progetto è realizzato per conto di CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi - Via Pompeo Litta, Milano) nell ambito di quanto previsto al capitolo 5 dell Accordo di Programma Quadro ANCI- CONAI sulla raccolta degli imballaggi ANCI-CONAI per lo di sviluppo della raccolta differenziata e dell industria del riciclo nelle aree in difficoltà. Indice dei volumi: - Vol.1 Relazione tecnica. - Vol.2 Schede tecniche economiche stima dei costi; - Vol.3 Disciplinare tecnico di gara; - Vol.4 Bando di gara; - Vol.5 Capitolato speciale di appalto; - Vol.6 Contratto di servizio; - Vol.7 Carta dei servizi; - Vol.8 - Regolamento comunale tipo; - Vol.9 Moduli e Guide; - Vol.10 Comunicazione e start up Oggetto: ARO 8/BA Comuni di Conversano, Mola di Bari, Monopoli, Polignano a Mare. Gestione raccolte differenziate dei rifiuti urbani e servizi di igiene urbana MODULI e GUIDE Data: Versione file: Vol.9.0 ARO 8_BA Moduli e Guide Destinatari: CONAI Commissario ad acta - Comuni VISTO: Il numero del volume è seguito, dopo il punto, dal numero della eventuale versione del documento. Pag. 2

3 Sommario Premessa Fase preliminare: Scheda di rilevamento dati utenze domestiche Fase preliminare: Scheda di rilevamento dati utenze NON Domestiche START UP: lettera agli utenti START UP: COMUNICAZIONE MANCATA CONSEGNA CONTENITORI Contratto di comodato d uso dei contenitori domiciliari e condominiali ART. 1 - (Oggetto) ART. 2 - (Obblighi del comodante) ART. 3 (Obblighi del comodatario) ART. 4 - (Richiamo normativo) ART. 5 - (Eventuali controversie) ART. 6 - (Registrazione) Modulo segnalazione mancato ritiro / svuotamento di rifiuti urbani Scheda rifiuti conferiti al Centro di raccolta Scheda rifiuti avviati al recupero / smaltimento dal Centro di raccolta Modulo consegna contenitori domiciliari Modulo informativo per la raccolta dei rifiuti nelle fiere e mercati Guida al compostaggio domestico Perché compostare i rifiuti organici? Cosa si può compostare? La miscelazione dei diversi materiali Consigli per favorire una buona fermentazione e produzione di compost Dove fare il compost: composter o cumulo? Il cumulo La compostiera o composter Dove posizionare il composter? Quando utilizzare il compost Guida alla gestione dei rifiuti inerti da costruzioni e demolizioni Premessa Caratteristiche dei rifiuti da costruzioni e demolizioni Rifiuti C&D prodotti in Italia La gestione delle raccolte delle produzioni domestiche di rifiuti da costruzione e demolizione Pag. 3

4 Organizzazione delle raccolte Costo di gestione del servizio Allegato A - Dec. 2011/753/Ue Allegato III Allegato B - Elenco non esaustivo dei possibili rifiuti prodotti durante l attività di costruzione e demolizione (secondo CER) Bibliografia Guida per una corretta separazione dei rifiuti domestici dall A alla Z Premessa I rifiuti dalla A alla ZETA Pag. 4

5 Come illustrato nel Volume 12 Comunicazione, una corretta e costante informazione ai cittadini è elemento strategico essenziale e imprescindibile per una buona riuscita del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Tutti i soggetti pubblici e privati sono chiamati a collaborare per promuovere una comunicazione e informazione rivolta agli utenti, con la quale illustrare il servizio svolto e le modalità di conferimento delle diverse frazioni di rifiuto urbano. I cambiamenti introdotti da una rivoluzione del servizio, come quello che caratterizza la raccolta differenziata domiciliare, come un rinnovato potenziamento della raccolta stradale, sono tali che obbligano ad informare compiutamente e correttamente i cittadini al fine di evitare confusione, conferimenti errati e il fallimento dell iniziativa. Inoltre le campagne informative non dovranno quindi limitarsi soltanto alla fase precedente all avvio del servizio, ma dovranno avere periodici richiami con sistemi di comunicazione diversi, con immagini differenti ad eccezione dell eventuale logo adottato per il servizio. All interno dei materiali informativi dovrà essere dato ampio spazio alle ordinanze comunali che regolamentano la materia, soffermandosi sui divieti e le eventuali sanzioni previste per chi trasgredisce le norme adottate. La comunicazione non si limita però ad informare, ma deve anche formare il personale che dovrà poi comunicare ai cittadini i cambiamenti. Anche i soggetti formati dovranno avere ben presenti i fattori basilari della comunicazione, ovvero dovranno essere capaci di comunicare, di stabilire un contatto emotivo, con gli altri e non dovranno soltanto conoscere i nuovi sistemi di raccolta nei dettagli. Alle campagne informative si associano una serie di comunicazioni scritte che Pag. 5

6 partono dalla lettera agli utenti, fino alla segnalazione di disservizio che devono creare un costante colloquio con gli utenti per informarli ma anche per educarli verso comportamenti corretti. Quindi la Comunicazione è un complesso articolato di azioni che deve agire su uno spettro ampio e diversificato di soggetti in maniera diversa, coinvolgendoli ognuno per il proprio ruolo e per la propria funzione. Forniamo qui di seguito alcuni esempi di lettere e moduli che vengono normalmente impiegati per comunicare e informare gli utenti nelle varie fasi dello startup e della fase a regime del servizio di raccolta rinnovato. Pag. 6

7 Il rilevamento degli utenti può essere effettuato in molti modi. Spesso le aziende o gli uffici comunali che gestiscono i tributi o delle società che gestiscono la tariffa, sono in possesso di elenchi dettagliati e aggiornati degli utenti domestici e non domestici. Questi elenchi forniscono codici, indirizzi, superficie tassata, categoria, ecc. ma non forniscono informazioni importantissime per determinare il tipo di contenitori da assegnare (kit domiciliare per la raccolta a singolo utente oppure contenitori condominiali), dove collocarli, se la pertinenza privata possiede spazi idonei ad ospitare i contenitori condominiali. I rilievi possono essere fatti manualmente compilando le due successive schede relative ad ogni singolo numero civico di utenze domestiche o non domestiche, oppure possono essere effettuati con sistema GPS-GIS che georeferenzia ogni singolo utente e/o ogni singola postazione di contenitori stradali. LA RILEVAZIONE CARTACEA PUÒ ESSERE SOSTITUITA DALLA RILEVAZIONE GPS- GIS CON APPARATI DI GEREFERENZIAZIONE. La rilevazione di punti corrispondenti a numeri civici (oppure alla dislocazione di contenitori stradali) può essere fatta con apparati GPS / GIS (palmari) con database incorporato che memorizza le informazioni relative al numero civico, utenze, accessibilità, ecc. I motivi per cui può essere importante georeferenziare punti sul territorio urbano sono i seguenti: 1) Individuare cu cartografia GIS o su fotografie aeree punti determinati; 2) Associare ad ogni punto informazioni e dati (data base informativi territoriali)); 3) Associare ad ogni punto immagini; 4) Gestire i dati rilevati per sottozone; 5) Elaborare i dati e le informazioni inserite (complessive o per area); 6) Modificare nel tempo le informazioni inserite (nuovi punti o eliminazione di punti); 7) Decidere da remoto (senza dover fare sopralluoghi) modifiche o interventi. Pag. 7

8 La georeferenziazione delle postazioni stradali di cassonetti nella gestione dei rifiuti urbani ha i seguenti motivi: 1) Creare il data base dei contenitori sul territorio per la raccolta stradale; 2) Gestire da remoto la collocazione dei contenitori stradali; 3) Gestire da remoto i percorsi degli automezzi calcolando automaticamente i volumi svuotabili durante il percorso, la lunghezza dei percorsi, i tempi di percorrenza, ecc.; 4) Stimare i volumi (litri/utente) disponibili sul territorio; 5) Creare una memoria storica della collocazione delle postazioni. La georeferenziazione delle utenze nella gestione delle raccolte differenziate dei rifiuti urbani risponde invece alle seguenti motivazioni: 1) Creare la banca dati territoriale delle utenze (domestiche e non domestiche); 2) Verificare la densità delle utenze per determinare i volumi necessari dei contenitori per ogni tratto di strada; 3) Far emergere eventuali discrepanze fra data base utenze e utenze rilevate; 4) Nella raccolta domiciliare/condominiale (porta a porta): - individuare ogni punto di conferimento e raccolta dei rifiuti urbani; - documentare le condizioni del punto di ritiro (presenza di spazio per i contenitori, spazi agevoli per la movimentazione, presenza di ostacoli); - stimare (approssimativamente) il numero di utenze; - determinare il numero e il tipo di contenitori condominiali; - gestire da remoto ogni singolo punto di prelievo le informazioni che si possono raccogliere con il sistema georeferenziato e informatizzato sono maggiori rispetto a quanto si possa fare con una semplice scheda cartacea e possono essere le seguenti: DATI GENERALI - Operatore (pre-compilato dopo il primo inserimento) - Data (pre-compilato dopo il primo inserimento) - Ora (automatico) Pag. 8

9 - Nome punto (automatico) UTENZE - Num.ID tratta - Via_Piazza - Num. Civico - Interno - Spazio cont. Pre-compilato su (si può selezionare su «NO») - Accesso agevole Pre-compilato su (si può selezionare su «NO») - Gradini Pre-compilato su «NO» (si può selezionare su ) - Nota Pre-compilato «OK» (si possono aggiungere 40 lettere) CATEGORIE UTENZE NON DOMESTICHE - CAMPO VUOTO - NESSUNA - 30 CATEGORIE (DPR n.158 e Regolamento attuativo) PRE-COMPILATO POSTAZIONI - Operatore (pre-compilato dopo il primo inserimento) - Data (pre-compilato dopo il primo inserimento) - Ora (automatico) - Nome punto (automatico) - Num.ID tratta - Via_Piazza - Num. Civico - Note - Num. Carta inserire il numero di cassonetti - Tipo Carta opzioni selezionabili: - Nessuno - Bidone carrellato - Cassonetto su ruote - Cassonetto statico - Campana - Torre - Litri Carta opzioni selezionabili: Pag. 9

10 altro - SEGUE IDEM PER OGNI MATERIALE DIFFERENZIATO PER OGNI PUNTO RILEVATO È POSBILE SCATTARE UNA O PIÙ IMMAGINI! La scheda cartacea invece può essere come la seguente: Pag. 10

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15 CONTRATTO DI COMODATO L anno (duemila ) nel mese di il giorno (xxxxxxxxx) fra le seguenti parti: - Sig. nato a ( ) il / / (Codice Fiscale AAA BBB 12C34 D567E) e residente a ( ), in Via, n, in qualità di utente del servizio di igiene urbana del comune di Potenza (oppure: non in proprio ma in qualità di amministratore del condominio ; oppure: non in proprio ma in qualità di delegato dai condomini ), del fabbricato (oppure: dell esercizio commerciale denominato ; oppure: dell attività ) posto/a in Via n, in qualità di comodante; e - Sig. nato a ( ) il / / (Codice Fiscale AAA BBB 12C34 D567E) e residente a ( ), in Via, n, non in proprio ma in qualità di legale rappresentante di Comune di con sede legale ed amministrativa in Via n XX, 00X00 Città, P.IVA 0XYZ0XYZ0XY, in qualità di comodatario, si conviene e si stipula quanto segue: ART. 1 - (Oggetto) 1. Comune di consegna, nella forma del comodato gratuito, al comodante i seguenti contenitori: - N bidoni carrellati da litri ; - N cassonetti da litri ; affinché vengano utilizzati per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. ART. 2 - (Obblighi del comodante) 1. Il comodante si obbliga a conservare, custodire ed effettuare il lavaggio dei contenitori ricevuti con cura, massima diligenza ed eventualmente a restituirli se richiesto da Comune di. 2. Il comodante si impegna altresì a collocare i contenitori nel luogo concordato con Comune di e a garantire che siano sempre accessibili agli operatori e ai mezzi per lo svuotamento. 3. Il comodante si dichiara informato che, qualora i contenitori non fossero accessibili agli operatori e agli automezzi, Comune di non provvederà al loro svuotamento. Pag. 15

16 4. Il comodante dichiara di essere informato che qualora i rifiuti collocati all interno dei contenitori non fossero separati secondo le frazioni indicate, Comune di potrebbe non provvedere loro svuotamento. 5. Il comodante si dichiara altresì informato che non potrà concedere per nessuno motivo ad un terzo il godimento dei contenitori di cui all articolo Il comodante si impegna a comunicare agli uffici indicati da Comune di eventuali malfunzionamenti o danneggiamenti dei contenitori per i quali deve essere effettuata una manutenzione straordinaria a cura di Comune di. ART. 3 (Obblighi del comodatario) 1. Comune di si impegna a svolgere il servizio di svuotamento dei contenitori secondo i termini del Contratto di servizio stipulato con il Comune di e si impegna altresì a provvedere periodicamente alla igienizzazione degli stessi attraverso trattamento con enzimi o prodotti simili nonché alla loro manutenzione straordinaria qualora necessario. 2. Comune di si impegna a comunicare, attraverso moduli prestampati, gli eventuali motivi del mancato svuotamento dei contenitori. ART. 4 - (Richiamo normativo) Per tutto quanto non previsto nel presente contratto, le parti fanno riferimento agli artt e seguenti del Codice Civile. ART. 5 - (Eventuali controversie) Tutte le controversie che potessero sorgere relativamente ai rapporti derivanti dal presente accordo e che non si fossero potute definire in via amichevole saranno risolte tramite arbitrato. ART. 6 - (Registrazione) Il presente atto è soggetto a registrazione in caso d uso, ai sensi del D.P.R n. 131 (Art. 5, 2 comma) a cura e spese del richiedente. Il comodante Il comodatario Comune di Sig. Le parti accettano e sottoscrivono espressamente ai sensi dell art C.C. la clausola compromissoria di cui all art. 5 del presente contratto. Il comodante Sig. Il comodatario Comune di Pag. 16

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21 Comune di FIERE e MERCATI NORME DI COMPORTAMENTO DEI VENDITORI AMBULANTI PER LA RACCOLTA DEI RIFIUTI Durante l orario di apertura del mercato il gestore della raccolta dei rifiuti urbani provvederà a distribuire il presente pro-memoria per il conferimento differenziato dei rifiuti urbani prodotti dai venditori durante il mercato. Tutti i concessionari e gli occupanti di posti di vendita nei mercati di ogni genere tenuti in aree pubbliche e private soggette ad uso pubblico devono mantenere e lasciare, al termine del mercato, il suolo loro assegnato pulito e privo di rifiuti di ogni genere, raccogliendo quanto proveniente dalla loro attività in sacchi o contenitori appositi e conferendoli al Gestore del Servizio in base alle modalità da questo stabilite. I rifiuti prodotti dovranno essere separati e collocati nei contenitori distribuiti o presenti nell area secondo i seguenti materiali: - IMBALLAGGI in CARTA e CARTONE Dovranno essere piegati e/o inseriti l uno dentro l altro e accumulati, separati dalle altre tipologie di rifiuto, in prossimità del banco di vendita. I cartoni non devono essere dispersi o disperdersi a causa del vento. Pag. 21

22 - IMBALLAGGI in PLASTICA (e polistirolo) - IMBALLAGGI in METALLO (ferro, banda stagnata e alluminio, flaconi e scatolette) Dovranno essere inseriti nei sacchi semitrasparenti di colore giallo che verranno distribuiti ad ogni banco durante il mercato. I sacchi dovranno essere chiusi e collocati in prossimità del banco di vendita. - CASSETTE in PLASTICA; Devono essere impilate e lasciate in prossimità del banco di vendita. - IMBALLAGGI in VETRO; Nelle prossimità del mercato sono collocati dei cassonetti di colore verde con coperchio bloccato e bocca tarata per l inserimento di bottiglie e flaconi di vetro. Nei cassonetti NON deve essere inserita ceramica o pyrex che devono essere smaltiti come residuo non differenziabile. Pag. 22

23 - CASSETTE in LEGNO; Devono essere impilate e lasciate in prossimità del banco di vendita. - REDUI ORGANICI di FRUTTA e VERDURA o ALTRI REDUI ALIMENTARI; Dovranno essere inseriti nei sacchi semitrasparenti da 70 litri compostabili che verranno distribuiti, durante il mercato, ad ogni banco di frutta e verdura o alimentari. I sacchi dovranno essere chiusi e collocati in prossimità del banco di vendita. - REDUO NON DIFFERENZIABILE Dovranno essere inseriti nei sacchi semitrasparenti di colore grigio che verranno distribuiti ad ogni banco durante il mercato. I sacchi dovranno essere chiusi e collocati in prossimità del banco di vendita. Non è consentito inserire nei sacchi grigi materiali riciclabili che possono essere differenziati descritti in precedenza. In caso di accertamento verrà redatto verbale e applicate le sanzioni previste dal Regolamento Comunale. Pag. 23

24 Il compost che si produce dagli scarti alimentari e dai residui di potature verdi e sfalcio dei prati non è un concime, ma un ammendante che arricchisce il terreno principalmente di sostanza organica, ma anche di piccole quantità di elementi fertilizzanti. Il compost quindi migliora la struttura del terreno, la ricchezza in humus e in fertilità, favorendo lo sviluppo di prati e ortaggi di ottima qualità. E facile produrlo ed elimina potenziali rifiuti ed una raccolta separata domestica destinandola direttamente alla compostiera. Per la produzione di un buon compost di qualità, che può essere utilizzato per l orto o per il giardino, è importante seguire alcuni consigli e indicazioni tecniche. Perché compostare i rifiuti organici? Gettare i rifiuti organici della cucina e dell orto o del giardino in un cassonetto di rifiuti è come gettare via un bene prezioso. Chi possiede un orto o un giardino può risparmiare nell acquisto di sacchi di terriccio e di fertilizzante, senza spostare sacchi dal negozio all auto e poi dall auto al giardino o all orto, senza perdita di tempo, producendo in proprio un ottimo terriccio, o compost, ammendante del terreno. Gli ammendanti, a differenza dei concimi, contengono un minore quantitativo di sostanze fertilizzanti ma in più migliorano le caratteristiche fisiche del suolo. In un terreno sciolto (tendenzialmente ricco di sabbia) l'apporto di sostanza organica (s.o.), fornita con una concimazione con sostanza organica (letame, compost o sovescio con l interramento dei residui della coltura precedente), aumenta la trattenuta dell acqua e aumenta i nutrienti. SCHEDA: i tipi di terreno I terreni sciolti sono quei terreni molto ricchi di sabbia che non trattengono l acqua e che in genere non sono ricchi di sostanza organica. I terreni troppo sciolti non sono adatti alla coltivazione di prati e ortaggi e hanno bisogno di molta irrigazione. I terreni compatti sono terreni ricchi di argilla o limo, poco permeabili all acqua, dove sono facili i ristagni. In un terreno argilloso o compatto l interramento di compost favorisce l aggregazione delle particelle del terreno in glomeruli che rendono il terreno più permeabile e meno pesante alle lavorazioni. Pag. 24

25 La sostanza organica contenuta nel compost aumenta la fertilità del terreno, la ricchezza di microrganismi che arricchiscono la terra e le piante che vi vengono coltivate e apporta piccoli quantitativi di sostanze fertilizzanti come l azoto, il fosforo e il potassio. Se periodicamente non arricchiamo il terreno con nuova sostanza organica, questo si impoverisce quanto più viene sfruttato. Il compost aiuta a mantenere il terreno in equilibrio, sano e fertile. Circa un terzo dei rifiuti prodotti dalle famiglie è composto da rifiuti organici che possono perciò essere reintrodotti nei cicli della natura. Il compostaggio dei rifiuti organici della cucina e dell'orto è la soluzione più naturale per smaltire questi rifiuti e produrre al tempo stesso dell'ottimo humus da restituire alla terra. Il compost è infatti il più antico e naturale concime del terreno che si conosca. Cosa si può compostare? Si possono compostare quasi tutti i resti di vegetali e animali, ovvero tutto ciò che un tempo è stato vivente e che i microrganismi possono "digerire". La selezione dei materiali inizia in cucina dove è predisposto il secchiello per la raccolta della frazione umida. I rifiuti da compostare: Scarti di frutta e verdura scarti di cibi cotti filtri di tè e caffè gusci di uova triturati residui di sfalci del prato residui di potature verdi (non inserire rami di legno di diametro superiore a 0,2-0,5 cm) foglie secche fiori secchi resti di lana penne segatura di legno naturale non verniciato e non trattato In piccole quantità si possono aggiungere anche: cenere di legna carta non stampata e cartone escrementi di piccoli animali Pag. 25

26 COSA NON METTERE NELLA COMPOSTIERA plastica, gomma, materiali sintetici, vetro, ceramica scarti di natura minerale (es. gusci di conchiglie) carne, pesce e formaggi freschi (favoriscono fermentazioni anomale) liquidi anche se biodegradabili (es. latte) lettiere a base di argilla espansa fogli di giornale odi carta stampata la stampa contiene piombo e coloranti) cenere del camino accesa o dormiente (la cenere può bruciare la compostiera) sassi oggetti metallici detersivi Ricordarsi che sotto (e dentro) la cenere cova sempre il fuoco. Bisogna quindi assicurarsi che la cenere sia effettivamente spenta (può essere bagnata abbondantemente per sicurezza) per evitare di vedere andare a fuoco la compostiera di legno o addirittura sciogliersi la compostiera di plastica. La miscelazione dei diversi materiali È fondamentale garantire agli organismi viventi che prendono parte al processo di decomposizione una nutrizione equilibrata. La regola d'oro pertanto è: quanto più è vario e miscelato il materiale da compostare, tanto più equilibrata sarà la sua composizione e più facile il compostaggio. A questo proposito bisogna tener presente che i materiali organici possono essere suddivisi in due gruppi: sostanze ricche di carboidrati come fogliame, paglia, residui di potature, carta, materiali legnosi; sostanze ricche di proteine come rifiuti della cucina, erba verde, letame, parti verdi di piante. Pag. 26

27 Affinché gli organismi viventi possano trasformare facilmente i residui organici in buon humus il rapporto Carboidrati e proteine deve essere compreso tra 20:1 e 30:1. E importante mescolare i materiali con caratteristiche diverse. Si possono eventualmente aggiungere in piccole quantità di terriccio, letame e terreno naturale. Altro suggerimento importante è quello di miscelare i diversi materiali in modo da non creare una massa troppo densa o troppo leggera. Una massa troppo densa (con molta terra o molto compressa con pochi spazi vuoti) tende a fermentare più lentamente per carenza di ossigeno e impiega più tempo a trasformarsi in compost. Al contrario una massa in compostaggio troppo leggera (ovvero soffice e ricca di spazi vuoti al suo interno per la presenza di rami o foglie) può fermentare troppo rapidamente o addirittura marcire (ammuffire). In generale un compost poco miscelato, composto da sole foglie, oppure sola erba, oppure solo scarti di cucina, è un compost che maturerà male. E sempre utile rimescolare il compost e miscelarlo con componenti diverse oppure integrarlo con terra e sabbia. E consigliabile triturare o ridurre di dimensione i materiali più grossi (es: ramaglie, fette di cocomero) perché si offre ai microrganismi una maggiore superficie di attacco accelerandone la decomposizione. E importante controllare regolarmente, circa una volta al mese, l'andamento della decomposizione. Pag. 27

28 Per compostare anche residui legnosi di potature (es siepi o rametti) può essere utilizzato un trituratore elettrico. Ne esistono in commercio diversi modelli a prezzi variabili. Ovviamente sono consigliati per chi intende produrre compost con costanza e prevede di avere periodicamente quantità importanti di materiali da triturare. La parte legnosa non deve eccedere rispetto alla parte verde e alimentare oltre il 10-20% anche se triturata. Consigli per favorire una buona fermentazione e produzione di compost La decomposizione dei materiali organici è un processo biologico al quale prende parte un numero inimmaginabile di organismi viventi (batteri, funghi, lombrichi, insetti, etc.) i quali possono operare solo se posti nelle condizioni adatte. Affinché questi preziosi organismi possano svolgere il loro compito dobbiamo perciò garantire loro: aria (ossigeno) acqua una nutrizione equilibrata (composizione materiale) sufficiente sviluppo di calore È necessario evitare che nel compost venga a mancare l'ossigeno perché in tal caso la sostanza organica invece di trasformarsi in buon humus, marcisce. Il materiale non deve essere troppo compresso e se molto sminuzzato è bene aggiungere qualche pezzo grossolano che favorisca l'aerazione, soprattutto sul fondo del composter. È essenziale che il materiale da compostare mantenga un'umidità equilibrata. Senz'acqua non c'è vita. Il materiale non deve mai seccarsi e pertanto in estate va annaffiato. Non deve nemmeno contenere troppa acqua, altrimenti viene a mancare l'ossigeno. Se il materiale è troppo bagnato si deve aggiunge materiale secco. Pag. 28

29 Ogni volta che lo strato di materiale fresco aggiunto raggiunge uno spessore di cm. tende a compattarsi è bene smuoverlo con la forca e aerarlo. Il rivoltamento (rimescolamento) del compost dopo circa 6-12 settimane è conveniente perché apporta ossigeno al materiale compattato ed accelera la maturazione. È questo il momento migliore per aggiungere ancora eventualmente calcare, terra dell'orto o bentonite. Ecco alcune regole d'oro del compostaggio: sminuzzare bene i materiali, soprattutto quelli duri e legnosi; mescolare bene materiali diversi (asciutti e bagnati, grossolani e fini, stagionati e freschi, rifiuti della cucina, rifiuti del giardino), cercando di equilibrare la composizione; aggiungere di tanto in tanto qualche palata di terra, i resti del compost maturo setacciato e qualche manciata di cenere; mantenere sempre il materiale coperto con uno spesso strato di sfalcio d'erba o di paglia per contenere la presenza di moscerini evitare che il materiale si secchi completamente. Nei periodi siccitosi ricordarsi di annaffiare se il compost puzza di solito è perché è troppo bagnato e il processo di decomposizione non decorre correttamente. Oltre a materiale secco in tal caso aggiungere un po' di cenere o farina di argilla per legare gli odori e l'acqua in eccesso arieggiare il compost periodicamente sarebbe una buona tecnica, ma nella compostiera questo è assai difficile. Esistono in commercio compostiere che hanno delle griglie interne che consentono una moderata areazione. Ricordiamo che una eccessiva areazione ossigena la frazione organica e la decompone troppo rapidamente, facendo perdere parte importante della frazione organica qualora si disponga di grandi quantità di uno stesso materiale, compostarlo separatamente, previa aggiunta di sostanze che ne equilibrino la composizione. Dove fare il compost: composter o cumulo? Il compostaggio dei rifiuti organici domestici può essere fatto in una compostiera o direttamente sul terreno in un cosiddetto cumulo. Pag. 29

30 5.1 Il cumulo è un mucchio di sostanza organica che viene aggiunta periodicamente in senso orizzontale a accumuli precedenti. Si ottiene così una trincea o andana che ha diversi gradi maturazione lungo il suo sviluppo. Il cumulo non deve essere più alto di cm, a meno che non sia composto da molta paglia, fieno o lettiera di stalla. Eccessiva altezza e stratificazione impediscono l areazione della massa e favoriscono fermentazioni indesiderate (anaerobiche). Nella prima fase di maturazione (fermentazione) il cumulo dovrebbe essere rovesciato diverse volte ogni giorni. Con il rivoltamento si può aggiungere terra se la composizione è troppo morbida (ricca di foglie, fieno e, per esempio, povera di scarti alimentari o letame). Dopo due o tre rivoltamenti il cumulo viene lasciato fermentare e maturare per almeno altri 6-8 mesi, fino a quando non si è trasformato in un terriccio dall odore di bosco. In questo lungo periodo fermenta (spesso produce piccole nubi di vapore caldo che si possono vedere soprattutto in inverno), si arricchisce in fasi diverse di organismi diversi: batteri, funghi e muffe, lombrichi. Pag. 30

31 Nel periodo estivo il cumulo deve essere mantenuto umido con alcune annaffiature e protetto dai forti raggi del sole. L ideale sarebbe posizionarlo al di sotto di alberi a foglia caduca che lo ombreggiano in estate e lo lasciano scoperto in inverno. In alternativa, in primavera, si può seminare sul compost della zucca gialla strisciante che, con le sue larghe foglie, protegge in estate il cumulo dai raggi solari diretti. Le annaffiature e la sostanza organica in trasformazione generano spesso delle zucche di dimensioni considerevoli. Unico grande rischio per il cumulo è la visita dei roditori che trovano negli scarti alimentari cibo in abbondanza per le loro esigenze. In questo caso il cumulo può diventare un albergo di lusso per questi mammiferi che possono sottrarre tutta la componente proteica del compost riducendone il valore nutritivo, oltre a creare un luogo di riproduzione per animali non sempre graditi. Pag. 31

32 5.2 La compostiera o composter: sono contenitori di forma e volumetrie variabili (in genere di capacità compresa fra i 300 e i litri), in plastica o in legno, nei quali gli scarti organici vengono caricati dall alto. Il processo di trasformazione in compost avviene all interno della compostiera dall alto verso il basso, anziché in orizzontale come nel cumulo. Quando il compost è maturo si raccoglie da apposite aperture praticate nella parte bassa. Esistono anche compostiere orizzontali che ruotano su di un asse o intorno ad una struttura di sostegno. La gestione delle compostiere è più semplice per il loro riempimento, ma è più delicata e complessa per la omogeneizzazione ed areazione della massa. Alcuni modelli sono forati o contengono griglie o canalizzazioni interne che consentono una parziale areazione, mentre quelle rotanti consentono un rimescolamento più semplice e agevole della massa in fermentazione. Queste ultime però non hanno una sequenza di maturazione in fasce, in quanto la massa viene omogeneizzata con la rotazione. Quando questi modelli sono riempiti al 60-70%, si interrompe l inserimento di nuova sostanza organica e si procede con rotazioni periodiche fino a completa maturazione. Durante questo periodo vengono utilizzate altre compostiere. Difetto di questi modelli è il mancato scambio con il terreno di organismi che può essere surrogato con l inserimento di piccoli quantitativi di terreno. Altro limite è la produzione di liquami che devono essere spurgati sul terreno, mentre nelle compostiere verticali in genere sono assorbiti dalla massa o hanno uno scambio più lento con il terreno sottostante. Pag. 32

33 Dove posizionare il composter? È bene scegliere un luogo parzialmente ombreggiato, riparato dal vento e dall'insolazione diretta, meglio se lontano dai confini con altri giardini. Il composter deve poggiare direttamente sul terreno, mai su un fondo impermeabile come cemento o asfalto. Il contatto del fondo direttamente con il terreno favorisce lo scambio di micro e macrorganismi (enzimi, batteri, lombrichi, ecc.) che accelerano i processi di maturazione della sostanza organica. Unico inconveniente il possibile ingresso di roditori dal basso. Si può evitare collocando una rete zincata a maglie fini (1 cm) sotto alla compostiera se questa appoggia direttamente sul terreno. Quando utilizzare il compost Quando è maturo il compost? Se il compostaggio viene condotto correttamente il compost prodotto può essere utilizzato già dopo 4-6 mesi e solitamente è "maturo" dopo 8-10 mesi. Il valore nutritivo del composto cambia notevolmente in relazione al suo grado di maturazione. Come impiegarlo? Il compost semigrezzo (dopo 4-6 mesi) è un compost non completamente maturo che contiene una grande quantità di elementi nutritivi prontamente disponibili per le piante e apporta al suolo molti organismi viventi. È indicato per concimare tutti gli alberi e gli arbusti da frutto e gli ortaggi con forti esigenze nutritive come cavoli, pomodori, porri, patate, sedano, rabarbaro, mais, cetrioli, zucchini e zucche. Il compost maturo (dopo circa 8-12 mesi) è un terriccio nero, soffice, con odore di terra di bosco, molto ricco di acidi umici, utile soprattutto per migliorare la struttura del terreno. Può essere utilizzato anche per la preparazione di terricci per le semine e per le piante in vaso, per la concimazione degli ortaggi meno esigenti e più sensibili come Pag. 33

34 piselli, fagioli, carote, cipolle, insalate, infine per i fiori e le piante ornamentali del giardino e per il prato. Prima dell'utilizzo in alcuni casi è meglio setacciarlo. Il contenuto in elementi nutritivi comunque può variare molto a seconda dei materiali di partenza e di eventuali additivi. È consigliabile distribuire circa 5-6 Kg. di compost per mq. ogni anno, che corrisponde a circa 3 palate di compost colme per mq. Sia il compost semigrezzo che quello maturo non vanno mai interrati profondamente, ma solo superficialmente, nei primi 5-10 cm del suolo. A cura di: Thesis Ambiente s.r.l. Viale XX Settembre, 177 F/ Avenza Carrara (MS) Pag. 34

35 Questo è un documento generico per impostare una progettazione specifica di gestione della produzione di rifiuti da costruzioni e demolizioni altrimenti noti come rifiuti inerti di origine domestica prodotti da utenze private domestiche. Il presente documento è frutto della progettazione THES AMBIENTE s.r.l. e non è un progetto esecutivo bensì un documento di indirizzo per la progettazione della raccolta in diverse realtà piccole o grandi. La gestione della fase post-raccolta, ovvero la realizzazione e gestione di impianti di demolizione e recupero di inerti da costruzioni e demolizione è oggetto di altri documenti. Secondo la Decisione della Commissione 18 novembre 2011, n. 2011/753/Ue (Guue 25 novembre 2011 n.l310), Regole e modalità di calcolo per il rispetto degli obiettivi di riciclaggio e recupero dei rifiuti, all articolo 1 vengono definiti rifiuti da costruzioni e demolizioni, i rifiuti corrispondenti ai codici di cui al capitolo 7 dell allegato della decisione 2000/532/Ce della Commissione, esclusi i rifiuti pericolosi e il materiale allo stato naturale di cui alla voce In particolare all art. 4 della suddetta Dec. Ue si recita come segue: Articolo 4 Rifiuti da costruzioni e demolizioni 1. Per il calcolo dell obiettivo di cui all articolo 11, paragrafo 2, lettera b), della direttiva 2008/98/Ce in merito ai rifiuti da costruzioni e demolizioni, gli Stati membri applicano la metodologia di calcolo di cui all'allegato III (vedi Allegato A) della presente decisione. Pag. 35

36 2. Le relazioni degli Stati membri sull'applicazione delle misure in materia di rifiuti da costruzioni e demolizione sono conformi ai requisiti specifici di cui all'allegato III (vedi Allegato A). 3. La quantità di rifiuti utilizzata per operazioni di colmatazione è comunicata separatamente dalla quantità di rifiuti preparata per essere riutilizzata, riciclata o usata per altre operazioni di recupero di materiale. Anche il ritrattamento di rifiuti per ottenere materiali da utilizzare in operazioni di colmatazione deve essere dichiarato quale colmatazione. Un altra definizione di rifiuti inerti è quella della Direttiva 1993/31/CE che recita come segue: Rifiuti che non subiscono alcuna trasformazione fisica, chimica e biologica significativa. Non si dissolvono, non bruciano e non sono soggetti ad altre reazioni fisiche e chimiche, non sono biodegradabili e, in caso di contatto con altre materie, non comportano effetti nocivi tali da provocare inquinamento ambientale o danno alla salute umana. La tendenza a dar luogo a percolati e la percentuale inquinante globale dei rifiuti, nonché l'ecotossicità dei percolati devono essere trascurabili e, in particolare, non danneggiare la qualità delle acque, superficiali e sotterranee Ne sono esempi i rifiuti provenienti da attività di demolizione e costruzione e i rifiuti non pericolosi provenienti da attività di scavo. La Direttiva del parlamento e del Consiglio del 19 novembre 2008 n. 2008/98/CE, relativa ai rifiuti, oltre a stabilire molti principi fondamentali per la gestione dei rifiuti, stabilisce che: Articolo 11 Riutilizzo e riciclaggio 1. Gli Stati membri adottano le misure necessarie per promuovere il riutilizzo dei prodotti e le misure di preparazione per le attività di riutilizzo, in particolare favorendo la costituzione e il sostegno di reti di riutilizzo e di riparazione, l uso di strumenti economici, di criteri in materia di appalti, di obiettivi quantitativi o di altre misure. Gli Stati membri adottano misure intese a promuovere il riciclaggio di alta qualità e a tal fine istituiscono la raccolta differenziata dei rifiuti, ove essa sia fattibile sul piano tecnico, ambientale ed economico e al fine di soddisfare i necessari criteri qualitativi per i settori di riciclaggio pertinenti. Pag. 36

37 - omissis 2. Al fine di rispettare gli obiettivi della presente direttiva e tendere verso una società europea del riciclaggio con un alto livello di efficienza delle risorse, gli Stati membri adottano le misure necessarie per conseguire i seguenti obiettivi: - omissis b) entro il 2020 la preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio e altri tipi di recupero di materiale, incluse operazioni di colmatazione che utilizzano i rifiuti in sostituzione di altri materiali, di rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi, escluso il materiale allo stato naturale definito alla voce dell elenco dei rifiuti, sarà aumentata almeno al 70 % in termini di peso. In generale si intende per rifiuti generati da attività di costruzione e demolizione i rifiuti da operazioni di costruzione e demolizione, cui sono attribuiti i CER del capitolo 17, nonché rifiuti diversi, cui sono attribuiti CER diversi dai 17, che possono essere prodotti nelle normali attività di costruzione e demolizione (esempio, rifiuti da imballaggi); Oltre alle norme già citate la seguente normativa di riferimento: a) Decreto Legislativo 2/4/2006, n. 152 e successive modifiche e integrazioni; b) D.M. 5/2/1998 e successive modifiche e integrazioni; c) Circolare Ministeriale 15/7/2005, n. UL/2005/5205. Pag. 37

38 Caratteristiche dei rifiuti da costruzioni e demolizioni La ripartizione merceologica media dei rifiuti da costruzione demolizione è caratterizzata da una presenza prevalente di laterizio e calcestruzzo per circa l 80% del totale. La restante parte è suddivisa fra materiali cellulosici (carta e cartone), metalli, e materiali provenienti dagli scavi (terre, rocce e asfalti). Composizione merceologica media dei rifiuti da C&D.(Fonte: Il mattone ritrovato Prov. Bologna ) Nell Allegato B si riportano tutti i CER che possono essere prodotti dalle attività di costruzione e demolizione. Pag. 38

39 Rifiuti C&D prodotti in Italia Da un punto di vista economico il settore delle costruzioni appare strutturalmente più fragile rispetto all industria. Una dimensione media delle imprese (2,7 addetti) più ridotta di quella nazionale (3,0) ed un contributo all occupazione regionale (9,4%) abbastanza modesto rispetto alla rilevanza del settore in termini di numero di imprese (14,8%). La crescente attenzione della Comunità Europea verso questo settore ha stimolato nel tempo l interessamento della Pubblica amministrazione. La Direttiva europea 2008/98/CE ha introdotto due importanti elementi definendo: un target di recupero di materia dei rifiuti inerti non pericolosi pari al 70% da raggiungere entro il 2020; il concetto di end of waste. Per raggiungere l obiettivo fissato dalla Commissione Europea è innanzitutto necessario conoscere con buona precisione il dato di produzione annuale di rifiuti da C&D e sono quindi necessarie valutazioni ad hoc per quanto riguarda la quantificazione della produzione. La produzione dei rifiuti speciali e quindi anche dei rifiuti da C&D si ricava dalle informazioni contenute nelle banche dati MUD relative alle dichiarazioni annuali effettuate ai sensi della normativa di settore. Il D.Lgs. 152/2006 prevede però diverse esenzioni dall obbligo di dichiarazione e pertanto la banca dati MUD non può essere considerata ugualmente esaustiva per tutti i settori. Dal 2001 al 2011 la produzione annuale di rifiuti da C&D dichiarata da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, già APAT, Agenzia per la Protezione dell'ambiente e per i servizi Tecnici) è aumentata da 14 milioni di tonnellate alle attuali 56,7 milioni di tonnellate. Pag. 39

40 Al riguardo, si può presumere che non vi sia stata una crescita così importante della produzione, ma semplicemente si siano cominciati ad affinare gli strumenti di calcolo. L ultimo dato, seppure già molto significativo, potrebbe quindi essere ancora sottostimato dal momento che in alcune realtà italiane, come ad esempio la provincia di Trento, sono stati stimati indici di produttività notevolmente superiori a quelli indicati da ISPRA. Anche per quanto concerne i dati relativi alla gestione di questi rifiuti, sempre ISPRA non è in grado di fornire dati specifici ed attendibili, anche se nell ultimo Rapporto Rifiuti Speciali 2012 si ipotizza che essi vengano quasi interamente destinati al riciclo/recupero. Pag. 40

41 Come si vede dal seguente grafico, secondo il rapporto Rifiuti Speciali 2012 reso noto da ISPRA, il settore che produce la maggiore quantità di questa famiglia di rifiuti è quello delle costruzioni con il 43,3% e naturalmente si tratta di rifiuti da costruzioni e demolizioni. Se si restringe il campo ai soli rifiuto speciali non pericolosi la percentuale prodotta dal settore costruzioni sale al 46,2%. Pag. 41

42 La ripartizione geografica della produzione italiana di rifiuti speciali è riportata nel seguente grafico: Il dato per regione nell anno 2010 (fonte ISPRA) è invece rappresentato nelle seguenti tabelle e nei successivi grafici: Pag. 42

43

44 Pag. 44

45 Pag. 45

46 Pag. 46

47 Come si vede da tutti dati e i grafici riportati in precedenza la parte preponderante dei rifiuti speciali è costituita dai rifiuti da costruzioni e demolizioni (C&D). Ciò rende necessaria una riflessione su cosa si debba fare per assicurare il raggiungimento degli obiettivi UE entro il 2020 e che cosa si intenda per riciclo/recupero. È infatti importante distinguere una corretta attività di riciclaggio, che porta alla produzione di aggregati di qualità, veri e propri materiali da costruzione, da attività in cui i rifiuti da C&D sono usati tal quali o dopo semplici trattamenti di riduzione volumetrica. L apparente semplicità delle operazioni di recupero dei rifiuti da C&D ha suggerito a molti operatori di entrare in questo mercato, anche se spesso con una evidente improvvisazione. In molti cantieri sono intervenuti gli organi di controllo rilevando non conformità con la normativa ambientale sul recupero dei rifiuti, così come molti direttori lavori hanno dovuto affrontare i problemi creati da materiali inadatti per l uso a cui erano stati dedicati. La gestione delle raccolte delle produzioni domestiche di rifiuti da costruzione e demolizione. I materiali di scarto derivanti dalle attività di costruzione e demolizione trovano, ormai quasi ovunque, una loro destinazione in impianti autorizzati al trattamento e recupero degli inerti. Nelle aree dove ancora questi impianti non sono presenti o sono insufficienti il problema si presenta negli abbandoni o in usi impropri come lo spargimento su sedimi stradali non asfaltati, in sottofondi di aree di pertinenza di abitazioni o in interramenti non autorizzati. Questi abbandoni possono riguardare sia piccoli quantitativi prodotti da attività domestiche in economia che non trovano un luogo in grado di accogliere i rifiuti prodotti, si grandi quantitativi prodotti da imprese edili che non sempre trovano impianti autorizzati per il trattamento di questi rifiuti.

48 ARO BA8 Comuni di Conversano, Mola di Bari, Monopoli, Polignano a Mare Volume 9.0 Moduli e Guide L elemento più importante per un Comune e per un gestore è distinguere fra produzione di rifiuti da costruzione e demolizione di origine domestica e quelli da attività edilizie vere e proprie. Lo spartiacque è di difficile definizione se non in base al quantitativo prodotto. Orientativamente possono essere stabilite tre fasce quantitative: 1 fascia fino a 0,5 metri cubi; 2 fascia oltre 0,5 metri cubi e 5 metri cubi; 3 fascia oltre 5 metri cubi. La prima fascia generalmente sono le piccole opere di ristrutturazione effettuate in proprio che comportano un conferimento presso i Centri di raccolta da parte del proprietario del fabbricato o dell impresa che effettua il lavori. Per questa fascia non sono previsti contenitori particolari e il rifiuto viene trasportato con contenitori dell utente o con un mezzo dell impresa che ha effettuato il lavori; La seconda fascia riguarda piccole ristrutturazioni (spesso DIA) che possono produrre un certo quantitativo di inerti che possono essere trasportati 8anche a più riprese) da un automezzo capiente dell impresa edile, oppure immessi in contenitori posizionati appositamente dal gestore del servizio di raccolta dei rifiuti urbani. La terza fascia comprende ristrutturazioni edilizie o nuove costruzioni che necessitano della movimentazione di rilevanti quantitativi di inerti e che devono essere gestite direttamente dall impresa che deve provvedere in proprio a conferire i rifiuti prodotti agli impianti autorizzati. In ogni caso può essere sufficiente prevedere in ogni concessione edilizia, come nelle DIA (Dichiarazione di Inizio Attività), la quantificazione preventiva del materiale che si prevede di produrre e il pagamento di una tariffa di smaltimento che dà diritto al conferimento in impianti autorizzati fino al volume dichiarato. Per questo è fondamentale adeguare il Regolamento edilizio direttamente o attraverso il Regolamento di gestione dei rifiuti e di igiene urbana che integra il Regolamento edilizio esistente. Per le piccolissime manutenzioni domestiche in economia (inferiori al mezzo metro cubo) il conferimento può essere effettuato direttamente nei Centri di raccolta di cui al DM 8 aprile

49 ARO BA8 Comuni di Conversano, Mola di Bari, Monopoli, Polignano a Mare Volume 9.0 Moduli e Guide Il costo della raccolta, conferimento e trattamento di questa tipologia di rifiuti può essere azzerato dall Amministrazione Comunale o dall Azienda che gestisce il servizio, se il Regolamento edilizio prevede una tariffa a copertura dei costi che viene concordata annualmente con gli impianti esistenti. Questo sia nel caso di conferimento al Centro di raccolta, con successivo trasporto verso l impianto, che presso l impianto o gli impianti convenzionati con l Amministrazione stessa. Organizzazione delle raccolte Il conferimento dei rifiuti può avvenire presso uno dei punti indicati in precedenza, ma può essere organizzato anche un servizio a domicilio che preveda la dislocazione di un contenitore idoneo presso il luogo del cantiere. Qualora la collocazione dovesse essere su superficie pubblica (strada o marciapiede), deve essere prevista anche la concessione di suolo pubblico con il pagamento della relativa tassa comunale. Anche questo particolare può essere introdotto con il Regolamento di gestione dei rifiuti urbani che integra il Regolamento comunale sull occupazione del suolo pubblico. I contenitori più adatti sono cassoni scarrabili di piccole dimensioni che devono comunque essere movimentati da mezzi idonei in grado di sollevare contenitori che, una volta riempiti, hanno un peso rilevante. La DIA, o la concessione edilizia, devono prevedere la durata del cantiere compresa la data di inizio, entro la quale il gestore dovrà collocare il contenitore nel luogo indicato dalla concessione di occupazione di suolo pubblico. 49

50 ARO BA8 Comuni di Conversano, Mola di Bari, Monopoli, Polignano a Mare Volume 9.0 Moduli e Guide Il titolare della DIA o Concessione edilizia dovrà avvisare il gestore, con un congruo tempo di anticipo il riempimento del contenitore da svuotare o sostituire. In caso contrario il gestore provvederà alla rimozione entro la data di scadenza della concessione di occupazione di suolo pubblico. Costo di gestione del servizio Come già accennato in precedenza questo servizio, che evita l abbandono di questi rifiuti in luoghi non autorizzati, può essere organizzato a costo zero per le amministrazioni, offrendo ai cittadini un servizio sicuro e funzionale, in cambio del pagamento di una tariffa prestabilita che comprenda i seguenti costi: Fascia 1 costo di trasporto dal Centro di raccolta all impianto di trattamento; costo di trattamento; ammortamento di contenitori e automezzi (del centro di raccolta); costo del personale. Fascia 2 costo di movimentazione del cassone scarrabile; costo di trasporto dal Centro di raccolta all impianto di trattamento; costo di trattamento; ammortamento di contenitori e automezzi; costo del personale. Fascia 3 costo di conferimento all impianto per il trattamento; ammortamento di contenitori e automezzi; costo del personale. 50

51 ARO BA8 Comuni di Conversano, Mola di Bari, Monopoli, Polignano a Mare Volume 9.0 Moduli e Guide ALLEGATI 51

52 ARO BA8 Comuni di Conversano, Mola di Bari, Monopoli, Polignano a Mare Volume 9.0 Moduli e Guide Allegato A - Dec. 2011/753/Ue Allegato III Metodologie di calcolo dell'obiettivo in materia di rifiuti da costruzioni e demolizioni ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 1, della presente decisione Metodologia di calcolo Tasso di recupero dei rifiuti da costruzioni e demolizioni; in % = Quantità recuperata di rifiuti da costruzioni e demolizioni / Quantità totale di rifiuti prodotti da costruzioni e Demolizioni. Requisiti specifici per le relazioni sull'applicazione degli Stati membri 1) Requisiti specifici per le relazioni sull'applicazione degli Stati membri. Le informazioni riguardanti le quantità recuperate di rifiuti da costruzioni e demolizioni (numeratore della formula) includono esclusivamente i seguenti codici dell'allegato della decisione 2000/532/Ce: Elenco dei rifiuti, capitolo 17 - Rifiuti da costruzioni e demolizioni: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , Elenco dei rifiuti, sottocapitolo Rifiuti da trattamento meccanico dei rifiuti (per esempio selezione, triturazione, compattazione, granulazione), se sono prodotti dal trattamento dei rifiuti da costruzioni e demolizioni: , , , , , , Nella relazione, che deve essere trasmessa unitamente ai dati, gli Stati membri illustrano le modalità adottate per evitare la doppia contabilizzazione dei rifiuti. 2) Le informazioni riguardanti la produzione di rifiuti da costruzioni e demolizioni (denominatore della formula) sono trasmesse conformemente al regolamento (Ce) n.2150/2002 e comprendono: a) rifiuti prodotti dalla sezione F del codice Nace Rev. 2 quale citato nell'allegato I, sezione 8, punto 17, del regolamento, costituiti dai seguenti codici di cui all'allegato I, sezione 2, dello stesso regolamento: Rifiuti di metallo ferroso Rifiuti di metallo non ferroso Rifiuti metallici misti Rifiuti di vetro Rifiuti in plastica Rifiuti in legno b) il totale della categoria di rifiuti (di tutte le attività economiche): - Rifiuti minerali da costruzioni e demolizioni conformemente all'allegato III del regolamento summenzionato. 52

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