Risiko sulle ex municipalizzate ma la partita è solo al primo tempo

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2 press une 2/02/202 Il Sole2 Risiko sulle ex municipalizzate ma la partita è solo al primo tempo di Laura Galvagni Il riassetto di Edison, che havisto consegnata ai soci italiani Edipower con le sue nove centrali, potrebbe rivelarsi un catali7zatore per il risiko delle ex municipa li 7zate. A partire da A2A e Iren, che dopo avere raggiunto faticosamente un accordo per ridisegnare il modello di business e la governance della ex genco Enel, nei prossimi mesi potrebbero prendere in esame un aggregazione, magari coinvolgendo anche Hera. «Ne nascerebbe - ricorda spesso Bruno Tabacci, assessore al Bilancio del Comune di Milano - un gigante da 4 miliardi di fatturato». Un progetto che, pe- raltro, ricalca il sogno dell'attuale e storico presidente di A2A (e precedentemente di Aenr Milano), Giuliano Zuccoli, da poco scomparso, che da almeno un lustro lavorava a quella che sarebbe una "Rwe del Nord", prendendo spunto, nel nome, dal gruppo tedesco oggi trai colossi europei dell'energia. disegno oggi potrebbe anche sfruttare il fatto che le giunte di Genova e Torino (che fanno capo a ben), di Milano (controllante di AMA con Brescia) e di Bologna (Hera) sono guidate al centrosinistra. Lo stesso Tabacci, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e l'omologò torinese Piero Fassino hanno già posto un altro punto fermo: nel contesto del riassetto di Edi- son si sono detti disponibili a rinunciare ai ricchi dividendi delle partecipate pur di promuovere un nuovo progetto energetico di ampio respiro, visto di buon occhio anche dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera A2A controlla il 56% della nuova Edipower tutta italiana (ben è il secondo socio con il 20%) e, considerata insieme alla ex genco Enel, cui fanno capo nove impianti per una capacità installata di 6,4 MW, rappresenta già oggi il secondo operatore energetico del Paese. Ma nel futuro prossimo è ipotizzabile che la multiutility lombarda si possa fondere direttamente con Edipower, i cui azionisti (oltre a hen anche Dolomiti Energia e la bolzanina Sel) potrebbero così ritrovarsi una quota nella stessa A2A. È chiaro che questa potrebbe essere la premessa per un'aggregazione di più ampio respiro, che coinvolgerebbe anche Hera. Sullo sfondo, peraltro, resta anche la romana Acea che, diversamente dalle utility fin qui citate, ha poco debito e liquidità a disposizione ma è ancora alla ricerca di capacità produttiva. Infine, resta da capire il ruolo del Fon- Il business Miliardi di valore atri Un patr imonio d a2 7miliard7.a 9 lu e qie' uanto e!anserriadalla so ricerca effettuata dall'anci, zione nazionale dei comun i,. su 662saziende attive su tutto il territorio esclusele et e quotate in Borsa. ' do strategico italiano di Cdp, che potrebbe entrare nel risiko delle utility in una seconda fase per rafforzare le spalle dell'azionariato e offrire capitale per lo sviluppo così come prevede il suo statuto. Le prospettive sono interessanti. Anche se, sottolineano gli addetti ai lavori, non saranno tutte rose e fiori. Ammesso che si trovi l'intesa politica tra tutti i Comuni coinvolti (fatto non scontato), sul progetto Edipower grava l'incognita del gas. Eccezion fatta per le ultime settimane, che causa freddo hanno visto consumi record, la crisi ha rallentato la richiesta di energia da parte di aziende e famiglie. Ciò si è riflesso sul conto economico delle centrali a gas (il parco impianti di Edipower ne comprende quattro su nove) e rischia di farlo ulteriormente nei prossimi due anni. Poi, se ripartirà l'economia e si correggerà lo squilibrio tra offerta e domanda di materia prima, potrebbe arrivare la svolta progetto della super utility del Nord non potrebbe che giovarne. D RIPRODUZIONE RISERVATA

3 press une 2/02/202 Il Sole2 ANALISI Utility locali ultimo feudo dei potentati politici di Simone Filippetti La politica e l'energia nel nostro Paese vanno da sempre a braccetto. Ancor più quando si tratta dell'italia di provincia. La grande ondata di privatizzazioni di fine anni 90 ha portato sul mercato e in Borsa tante municipalizzate. Sorte come aziende pubbliche, di proprietà delle Pa locali, oggi le utilities locali sono un ibrido, un centauro: un azionista di maggioranza, soci di minoranza privati, un business e una governance che si devono confrontare col mercato. Se fmora il modello è rimasto in piedi, adesso le municipalizzate si trovano di fronte aun bivio. A valle il mercato dell'energia vede i margini in continua contrazione (per colpa del crescente costo della materia prima e dei consumi elettrici in calo per colpa della crisi e della recessione). A monte i comuni azionisti sono alla disperata ricerca di soldi. I tagli dello Stato agli enti locali (in primis l'abolizione dell'ici da parte del NON SOLO GOVERNANCE Materie prime in aumento e calo dei consumi elettrici tagliano i margini: oltre alle regole di gestione, da ripensare anche il business Governo Berlusconi che li ha privati di una fonte di introiti indispensabile) e la recessione stanno mettendo a duraprova i loro già traballanti bilanci. Così i dividendi diventano una leva essenziale: i soci pubblici pretendono cedole sempre più corpose mentre il mercato suggerisce di essere prudenti con lo spolpare aziende indebitate soprattutto mentre sta per abbattersi una recessione. La strada obbligata è quella delle aggregazioni: nonostante una prima ondata di fusioni abbia ridotto il numero di municipalizzate, sono ancora tante e troppo piccole per reggere agli urti del mercato. E così ecco che la politica tira fuori dai cassetti un disegno accarezzato da tempo, quello di creare una grande super-municipalizzata del Nord Italia. Nonostante oggi la classe politica non goda di grande credito, l'idea ha una sua solidità industriale (anche perché non è nuova, si tratterebbe soltanto di copiare il modello tedesco di Rwe dove i Lander hanno creato una compagnia sovraregionale quotata). Per farlo, bisognerebbe scardinare l'annoso problema delle municipalizzate: per decenni sono state un'estensione della politica locale che ne ha fatto un feudo dove piazzare manager e dipendenti in base a logiche di spartizione del potere e di lottizzazione. Le fusioni e le aggregazioni, invece, dimezzano le poltrone: significa andare a toccare interessi stratificati. La politica non vuole perdere posizioni di potere e clientele; il mercato chiede una gestione efficiente. Una soluzione di compromesso è quella insita nel modello tedesco a cui già si sta guardando: per separare le due esigenze al colosso Rwe è stato messo un filtro. È stata creata una sorta di camera di compensazione: una holding dove i vari soci hanno i loro rappresentanti, mentre la società operativa quotata ha una sua autonomia e un suo management. C RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 2 Enel verde drori O Bor,U mes all'insegna dell'ono e soioalprmunempt

4 press une 2/02/202 Gianni Trovati MILANO Parte ufficialmente dopodomani il terzo capitolo della rilevazione dei «fabbisogni standard» dei Comuni, chiamato a sostituire progressivamente dall'anno prossimo la spesa storica nella definizione del livello di entrate che il fondo di riequilibrio (e, dal 204, quello di perequazione) dovranno garantire a ogni Comune. Da giovedì saranno disponibili agli operatori sul sito ad hoc della Sose ( i questionari relativi alle attività comunali del 200 nell'istruzione pubblica, predisposti dai tecnici dell'ifel (l'istituto per la fmanz45 e l'economia locale dell'associazione dei Comuni) e ingegnerizzati dalla Società per gli studi di settore. Per rispondere ci saranno 6o giorni di tempo, 'dopo di che le informazioni registrate dai Comuni e dalle Unioni saranno elaborate alla ricerca dei dati fuori linea e delle conseguenti medie ponderate a cui ancorare i livelli di fmanziamento garantito. Forti anche dell'esperienza maturata sul campo, i nuovi questionari cercano di indirizzare le risposte su binari definiti, richiamando il più possibile informazioni già elaborate dal Comunè nei certificati di bilancio consuntivo e nel conto annuale del personale. L'impresa ovviamente non è semplice, perché l'istruzione coinvolge i Comuni in più ambiti (oltre alla scuola dell'infanzia e primaria, su cui la competenza è più diretta, ci sono per esempio i locali e i servizi di supporto per le medie e le superiori), e conpiù modalità organizzative: soprattutto negli enti più piccoli, e in maniera più accentuata in seguito al ridisegno della geografia scolastica prodotta dal piano di razionalizzazione introdotto nel 2008 dall'allora ministro Mariastella Gelmini, l'istruzione coinvolge forme di gestione associata parziale o totale, dalle Unioni ai consorzi. In tutto, secondo le analisi dell'ifel, l'istruzione assorbe il Io% della spesa corrente dei Comuni: in gioco c'è quindi una grandezza che oscilla intorno ai 5,2 miliardi di giuro all'anno. La base di lavoro, come detto, è in larga parte offerta dai dati dei certificati consuntivi e dei conti del personale, mai questionari devono ovviamente fare qualche passo in più. Con tre obiettivi: un grado' di dettaglio maggiore, una riclassificgzione che consenta di fare confronti fra diverse soluzioni organizza- Il Sole2 Scuole e Comuni, sotto esame spese da 5 miliardi l'anno tive, e un'aggiunta di informazioni sui "risultati" garantiti dai servizi. Ogni spesa, di conseguenza, va articolata a seconda del livello di scuola a cui si riferisce, le entrate vanno distinte per la tipologia del servizio a cui si riferiscono (dalla refezione al trasporto e all'assistenza dei disabili), e per le risorse umane i calcoli cambiano in base all'impegno, totale o parziale, sulla funzione e alla modalità organizzativa, compreso il personale in convenzione o distacco. Sul versante degli «output», l'analisi chiede di misurare i risultati, per esempio in termini di pasti serviti e persone trasportate. La fotografia, inoltre, deve estendersi alle strutture utilizzate, anch'esse distinte per tipologia di servizio effettuato. Sempre nel corso del2o2, occorrerà poi mettere mano agli aggiornamenti al 200 della prima ondata di informazioni, su Polizia locale e amministrazione generale, che l'anno scorso hanno rappresentato il debutto ufficiale della macchina dei «fabbisogni standard». Il quarto settore, che sarà posto sotto monitoraggio prossimamente, è invece quello relativo a viabilità e trasporti. gianni.trovati@ilsole24ore.com C RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 24 tori con premio fedeltà

5 press une 2/02/202 ItaliaOggi Comuni, Entrate e Finanza uniti nella lotta all'evasione Amministrazioni, Agenzia delle entrate e Guardia di finanza insieme nella lotta all'evasione. È nata «Rete comuni», una soluzione già sperimentata dal comune di Milano e che ora si estende anche ad altre realtà. Rete comuni è stata presentata con l'anci ieri a Palazzo Marino. Si tratta della condivisione di strategie e strumenti tra diversi enti locali lombardi nella lotta all'evasione. L'assessore al Bilancio del Comune di Milano, Bruno Tabacci, spiega che il progetto «rappresenta un ampliamento, su scala regionale e nazionale, di quanto già realizzato con il patto fra Agenzia delle entrate, Comune di Milano e Guardia di finanza sottoscritto nel dicembre scorso. Un accordo che ha reso possibile contrastare più efficacemente evasione ed elusione grazie all'incrocio delle informazioni in possesso delle banche dati dei tre enti. La nuova convenzione», prosegue l'assessore, «permette, attraverso un'ulteriore condivisione e incrocio di dati, di far luce su situazioni e stili di vita non coerenti con quanto dichiarato». Per quanto riguarda gli strumenti che il Comune di Milano ha intenzione di utilizzare, l'assessore ha menzionato «i vigili urbani per le indagini che sono state fatte d'accordo con l'agenzia delle entrate e il coordinamento delle banche dati». Tabacci ha poi ribadito il «no» all'aumento dell'irpef nel 202 a Milano, un «impegno che Palazzo Marino intende assumere considerato l'accordo positivo raggiunto dal Comune con le banche sui derivati» (si veda ItaliaOggi del 8/02/2). Matteo Rigamonti Riproduzione riservata Pagina 28 anone Hai. e rholta

6 . press une 2/02/202 ItaliaOggi Le caratteristiche professionali messe nero su bianco dalla Corte dei conti Identikit del revisore legale Per la regione serve laurea e lunga esperienza DI ANTONIO G. PALADINO a Corte dei conti traccia /'identikit del revisore legale presso le regioni. Questo rofessionista dovrà essere in possesso di un diploma di laurea in scienze economiche o giuridiche, un'anzianità di almeno dieci anni di iscrizione nel registro dei revisori contabili o nell'albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Un'esperienza comprovata nel settore degli enti territoriali avendo svolto, per almeno cinque anni, un incarico di revisore dei conti presso province o comuni di almeno 50 mila abitanti, oppure presso enti del servizio sanitario nazionale, università pubbliche o aziende di trasporto pubblico locale, ovvero lo svolgimento di incarichi (sempre almeno quinquennali) presso i predetti enti con la qualifica di responsabile dei servizi finanziari. A questa esperienza deve essere affiancato il possesso di almeno dieci crediti formativi in materia di contabilità pubblica, ottenuti attraverso percorsi di formazione e aggiornamento qualificati. A tracciare Fidentikit la Sezione delle Autonomie della Corte dei conti che l'ha messo nero su bianco nella deliberazione n.3 diffusa ieri sul proprio sito internet istituzionale, in ossequio alle disposizioni contenute all'articolo 4, comma, letle) della manovra bis di Ferragosto 20. Norma che, introducendo novità in materia di controlli interni sulle amministrazioni regionali e comunali, ai fini di un più efficace coordinamento della finanza pubblica, prevede, in ambito regionale, la nomina di un collegio dei revisori dei conti «quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell'ente», i cui nominativi devono essere estratti a sorte da un apposito elenco. Gli iscritti in tale elenco devono possedere i requisiti previsti dai principi contabili internazionali, avere la qualifica di revisori legali di cui al decreto legislativo 27 gennaio 200, n. 39, ed essere in possesso di specifica qualificazione professionale in materia di contabilità pubblica e gestione economica e finanziaria anche degli enti territoriali, secondo i criteri individuati dalla Corte dei conti. Per la Corte, svolgere la funzione di revisore all'interno delle regioni, assume una valenza di primo ordine nel panorama delle professionalità che caratterizzano l'attività dei revisori contabili. Sotto questo profilo, pertanto, i criteri delineati dalla Corte non possono non prescindere da un'appropriata formazione ed esperienza professionale, particolarmente tecnicistica e specializzata in materia di revisione dei conti, che costituisce il primo presupposto per il corretto svolgimento dei controlli e la credibilità dei relativi risultati. A questo si aggiunga il possesso di un adeguato livello di competenza professionale specifica anche nelle materie della contabilità pubblica e della gestione economico-finanziaria degli enti pubblici territoriali. Requisito, questo, essenziale per la correttezza, la qualità ed il pregio dell'attività di revisione degli Collegi, i quali, così operando «favoriranno l'attività degli amministratori regionali con forme di supporto collaborativo». Vi è un ulteriore profilo contenuto nella riforma, che deve garantire il principio di terzietà del revisore. Ecco perché la norma sottrae al consiglio la possibilità di scelta del collegio e lo demanda alla previa iscrizione in un costituendo elenco. Da ciò, appare scontato che tra i requisiti per l'iscrizione e l'eventuale successiva scelta del revisore devono essere presenti i requisiti di «onorabilità, professionalità ed indipendenza») ex articolo 2 del dlgs n.23/20. Riassumendo, occorrerà il possesso del diploma. di laurea in materie economiche, aziendali o giuridiche e il superamento del tirocinio triennale presso un revisore abilitato (ivi incluso il superamento dell'esame di idoneità professionale), un'anzianità di almeno dieci anni di iscrizione nel registro dei revisori contabili, ovvero nell'albo dei dottori commercialisti ed esperti contabili, (comunque cumulabili), una qualificata esperienza gestionale nel settore degli enti territoriali con lo svolgimento, per almeno cinque anni, di incarichi di revisore dei conti presso enti territoriali di dimensioni medio-grandi o presso enti del servizio sanitario, università pubbliche o aziende di trasporto pubblico locale. In alternativa, potrà considerarsi lo svolgimento di incarichi di responsabile dei servizi economici e finanziari. -CO Riproduzione riservata Pagina 33 Identikit d resisore legale.. regime agvolato e non opera sui prerni. assicanntive.

7 press une 2/02/202 ItaliaOggi Dubbi sulla classcazione commerciale dell'attività didattica. eicimarra (Agicke): già ora in passivo Paritarie in allarme per l'imu Gli istituti rischiano di dover pagare la nuova lei di Monti DI EMANUELA MICUCCI rmento nella scuola paritaria cattolica per la nuova Imu, la tassa sugli immobili che prenderà il posto dell'ici, e che potrà essere estesa anche sugli immobili degli enti non commerciali, compresi quelli appartenenti alla Chiesa cattolica. Fotografare il fenomeno non è cosa semplice: i dati sugli istituti interessati non sono disponibili né presso il Centro studi scuola cattolica della Cei, né presso l'anci, nonostante siano i comuni a incassare la nuova tassa, spiega il direttore generale dell'associazione, Angelo Rughetti. Al momento l'unica cosa certa è quanto annunciato da Mario Monti in merito alla volontà del governo di riscrivere la materia delle esezioni. L'orientamento del governo sarebbe di intervenire con una abrogazione dell'estensione delle esenzioni agli immobili con attività che «non abbiano esclusivamente natura commerciale» introdotta dal governo Prodi nel Le scuole cattoliche paritarie finora non hanno pagato l'ici nel caso in cui il proprieta- rio dell'immobile sia un ente non commerciale, esattamente come tutti gli altri enti pubblici o privati non profit, enti ecclesiastici appartenenti ad altre confessioni religiose. «L'esenzione dipende dal proprietario dell'immobile» sottolinea Vincenzo Silvano, presidente della Foe (federazione opere educative) Alcune scuole sono in immobili in affitto, che pagano dunque l'ici, altri invece sono presso edifici di proprietà». Per godere, dell'esenzione, l'immobile deve essere destinato esclusiva- mente all'attività didattica paritaria e gli eventuali avanzi di gestione devono essere reinvestiti totalmente in questa attività. Così, all'istituto De Merode, nel centro di Roma, «l'unità immobiliare che ospita la scuola è esente ma per il piccolo albergo e alcuni locali affittati paghiamo l'ici secondo quanto stabilito dalla legge», spiega fratel Carlo Conti, economo della congregazione. Mentre gli utili dell'istituto vengono reinvestiti per le attività di altre strutture educative lasalliane che accolgono studenti di famiglie disagiate a Scampia o Acireale. Se la nuova esenzione Imu dovesse scattare solo per le attività Pagina 39 l'at ilarie in allarme per I Inni

8 press une 2/02/202 ItaliaOggi non commerciali, resterebbe da capire se l'attività scolastica va considerata o meno commerciale, «e se attività commerciale significa profitto mentre un'attività non commerciale non è profitto», sottolinea padre Francesco Ciccimarra, presidente dell'agidae, l'associazione gestori degli istituti dipendenti dall'autorità ecclesiastica. Infatti, mentre la normativa vigente parla di «enti non commerciali», le future norme del governo, stando al comunicato ufficiale di Palazzo Chigi, richiederebbero per ottenere l'esenzione che l'attività svolta nell'immobile debba essere «esclusivamente non commerciale». **Per le legge italiana sono attività commerciali quelle svolte in maniera organizzate per le quali si paga un corrispettivo. E una scuola paritaria deve essere fatta solo in modo organizzato e prevede il pagamento di una retta. Rientrerebbe quindi nelle attività commerciali? Molti istituti sono in palazzi grandi e in zone di pregio storico-artistico. «Se ora dovessero pagare l'imu in base alle volumetrie aggiunge Ciccimarra chiuderebbe '80% delle scuole paritarie cattoliche in 2 anni Con ricadute anche occupazionali gravissime. I bilanci delle nostre scuole sono in passivo. Negli ultimi due anni stiamo firmando contratti di solidarietà con cui si riducono le retribuzioni dei nostri dipendenti fino al 25% pur di mantenere aperte le scuole e garantire l'occupazione». «Sei miliardi all'anno, tanto la sola paritaria fa risparmiare alla casse pubbliche», ricorda Maria Grazia Colombo, presidente dell'agesc. «La metà dei bambini italiani frequenta le scuole cattoliche per l'infanzia», aggiunge Luigi Morgano, «segretario nazionale del Fims, « allievi in istituti, che rappresenta i 2/3 del sistema paritario italiano. Di questi il 62,9% sono scuole cattoliche, cioè gestite direttamente dall'autorità ecclesiastica o da una persona giuridica ecclesiastica, e il 37,% di ispirazione cristiana». Don Francesco Macrì, presidente della Fidae, chiede di tener conto dell'uytilià sociale e di non prendere decisioni «contrarie all'interesse del bene comune». Riproduzione riservata Pagina 39 S=Ta l'at ilarie in allat nìe per I Inni

9 press une 2/02/202 ItaliaOggi Monito Abi su situazione imprese Presto soluzione su crediti da p.a. a trovata una soluzione per l'ingente mole di crediti che le imprese vantano nei confronti della pubblica amministrazione. Da parte nostra c'è la volontà di coadiuvare ogni azione utile per giungere al pagamento, almeno parziale, dei debiti p.a., svolgendo anche in questo caso il nostro ruolo». Questa la posizione del presidente dell'abi, Giuseppe Mussaci, sulla questione dei crediti, stimati in circa 70 miliardi, di cui le imprese italiane attendono il pagamento. «Lavoriamo per lo sblocco dei crediti p.a.», ha aggiunto Mussari. «Stiamo cercando una formula tecnica per risolvere il problema e definire come questi crediti possano diventare certi e quindi essere mobilizzati». Su questo e altri temi che vedono in primo piano le banche e la p.a. è in programma a Roma, giovedì e venerdì, il Forum 202. Due giorni di lavoro con tavole rotonde e approfondimenti specifici su tutti gli aspetti di maggior interesse in questo campo. Il focus dell'incontro di apertura sarà quello di fare il pun- Mus to sullo scenario economico dei rapporti tra banche, imprese e pubblica amministrazione, anche alla luce dei provvedimenti inseriti nei decreti Salva Italia, Liberalizzazioni e Semplificazione. Saranno analizzate tutte le possibilità per ampliare le risorse economiche disponibili per l'economia e il ruolo delle banche al fianco della p.a. Riproduzione riservata Pagina 47

10 LA CLASSIFICA DEL BENESSERE La regina è Faenza "ECONOMIA E SOCIETÀ 20" Dopo otto anni un comune del ravennate conquista finalmente lo scettro. Maglia nera stabile a Portico- San Benedetto aenza si laurea per il 20 prima città romagnola per benessere e qualità di vita: lo sentenzia la ricerca "Economia e Società in Romagna", costituita dagli indicatori tratti dalla banca-dati "Benessere - Facoltà di Scienze Statistiche". Il dossier è realizzato in esclusiva per "La Voce di Romagna" da un qualificato staff universitario ed è svolta in continuità dal Nel frattempo alcune cose sono cambiate (i dati utilizzati in questa edizione sono perfettamente confrontabili con quelli del triennio, precedentemente invece alcuni criteri erano diversi) e soprattutto la Romagna si è "allargata" con l'ingresso dei 7 comuni dell'alta Valmarecchia. Dando uno sguardo sintetico agli ultimi anni, dopo una prevalenza assoluta di Riccione nelle primissime edizioni, la svolta era venuta col primo posto di Savignano sul Rubicone, poi con Cesena. Quest'anno, per la prima volta, è una cittadina della provincia di Ravenna a salire sul gradino più alto. Nella "top ten" troviamo due comuni della provincia di Ravenna (Faenza e Sant'Agata sul Santerno), quattro della provincia di Forlì,Cesena (nell'ordine Cesena, Forlì, Forlimpopoli, Savignano sul Rubicone) e altrettanti della provincia di Rimini (Riccoine, Mordano di Romagna, San Giovanni in Marignano, Rimini). Se sommiamo i punteggi totalizzati dai comuni nella graduatoria generale "Economia e Società 20", vediamo che la provincia di Ravenna conquista in totale il bottino di.292 punti, quello più basso nonostante il primato as- soluto di Faenza, la provincia di Rimini e quella di Forlì-Cesena Un'altra chiave di lettura, è la dialettica tra capoluoghi di provincia e località più piccole (ma non meno gloriose). In genere è proprio ai comuni "medi" che arride il benessere, e Faenza ne è una conferma. La "grossa" città non arriva prima, tuttavia i tre capoluoghi e Cesena si trovano tutti entro i primi dodici posti. Si confermano invece agli ultimi posti, i comuni montani: Portico-San Benedetto stabile "maglia nera", Tredozio, Pennabilli e Gemmano sono poco sopra. Le ultime undici caselle sono tutte di località appenniniche o collinari, in generale le più periferiche rispetto agli assi maggiori di viabilità sono agli ultimi trenta posti. Nelle pagine seguenti, gli approfondimenti dell'analisi. E da domani, il "focus" su ogni singola provincia romagnola. Molte le fonti consultate Le fonti consultate dagli analisti: 'STAI', Banca d'italia, ACI, Banca dati Unioncamere Emilia-Romagna, Ministero della salute,ermes Emilia-Romagna - bilancio comunale consuntivo, Osservatorio del sistema sportivo regionale, Pagine Bianche, INPS, Ministero dell'interno, Siti dei comuni interessati, Infoimprese, Agenzia del territorio, Banca dati Emilia-Romagna Sociale, Osservatorio sulla cultura nella regione Emilia-Romagna, Report rifiuti di ARPA Emilia-Romagna. Gli anni cui si riferiscono i dati utilizzati, sono indicati nell'elenco dei singoli indicatori della pagina seguente. Pagina 3 ROMAGNA La regina FaCIVAI

11 CLASSIFICA GENERALE N. Comune Punteggio Posizione 200 Differenza FAENZA CESENA PICCIONE FORLI' SANT'AGATA SUL SANTERNO = 6 FORLIMPOPOLI MORCIANO DI ROMAGNA SAN GIOVANNI MARIGNANO RIMINI 63 0 SAVIGNANO SUL RUBICONE 6 r -3 COPIANO RAVENNA LUGO GALEATA CATTOLICA RUSSI SAN CLEMENTE BAGNARA DI ROMAGNA MASSA LOMBARDA = 20 SANTARCANGELO DI R CASTEL BOLOGNESE CERVIA VERUCCHIO ALFONSINE BELLARIA-IGEA MARINA BAGNO DI ROMAGNA SOGLIANO AL RUBICONE MONTEGRIDOLFO MISANO ADRIATICO CASOLA VALSENIO GAMBETTOLA COTIGNOLA SAN MAURO PASCOLI 563 Zr FUSIGNANO GATTEO TORRIANA RIOLO TERME LONGIANO CESENATICO MERCATO SARACENO MONDAINO SARSINA POGGIO BERNI MONTEFIORE CONCA NOVAFELTRIA BAGNACAVALLO CONSELICE PREDAPPIO SALUDECIO BERTINORO TALAMELLO MONTESCUDO SAN LEO SANTA SOFIA BORGHI MODIGLIANA CIVITELLA DI ROMAGNA MELDOLA = 59 ROCCA SAN CASCIANO DOVADOLA SOLAROLO = 62 SANT'AGATA FELTRIA MONTIANO CASTROCARO TERME E TERRA DEL SOLE PREMILCUORE MONTE COLOMBO BRISIGHELLA RONCOFREDDO CASTELDELCI MAIOLO VERGHERETO GEMMANO PENNABILLI TREDOZIO PORTICO E SAN BENEDETTO = CN Pagina 3

12 IL METODO DELLA RILEVAZIONE 5 criteri usati UN UNICUM: il riferimento costante alla G4 popolazione effettiva", e non solo i residenti anagrafici, per tutte le variabili che lo richiedono indicatore della qualità della vita, sviluppato dalla Facoltà di Scienze Statistiche dell'università di Bologna (sede di Rimini), è ottenuto mediante sintesi di cinque blocchi di indicatori che 'forniscono indici per ciascuna delle cinque aree di valutazione: Tenore di vita, Imprenditorialità, Servizi pubblici e ambiente, Socio-demografia, Cultura, sport e tempo libero. Ogni area di valutazione è composta da 5 indicatori utilizzati per fotografare la realtà dei singoli comuni, e riferiti ai singoli comuni e agli anni 2009, 200 o 20 in base alla loro disponibilità (si considera sempre il dato più recente). Alcuni dati mancanti sono stati imputati sulla base di metodologie statistiche. Per confrontare gli indicatori dei singoli comuni è necessario procedere a standardizzazione. Non è infatti possibile comparare direttamente il numero di ristoranti o di cinema di un comune turistico come, ad esempio, Rimini, con quelli di un comune dell'interno come, ad esempio, Meldola. La metodologia utilizzata è basata su rigorosi criteri scientifici (cfr. A. Guizzardi, 'Statistica) Methods and Applications" 2005) che risolvono le contraddizioni e le aporie delle precedenti metodologie (Il Sole 24 ore, Italia Oggi) che dividendo le grandezze comunali per la popolazione residente ottengono valori pro-capite non confrontabili laddove occorre comparare Comuni con un alta presenza di non residenti (turisti, lavoratori, studenti) con Comuni la cui popolazione è sostanzialmente uguale a quella residente durante tutto l'anno. Gli indicatori qui usati fanno invece riferimento alla popolazione effettiva per tutte le variabili che lo richiedono (pro residenti effettivi). Il punteggio Per ciascuno dei 25 indicatori è attribuito punteggio.000 al comune con situazione migliore; tutti gli altri sono riparametrizzati in riferimento a questo. Per ogni area di valu- tazione i punteggi sono dati dalla media tra i singoli indicatóri del settore di riferimento. La graduatoria finale è elaborata in base alla media dei punteggi riportati da ciascun comune nelle singole graduatorie delle aree di valutazione. Uno per uno tutti gli indicatori utilizzati nelle varie aree di valutazione TENORE DI VITA:.Imponibile IR- PRP per residente; anno 2009; 2.Depositi bancari per residente; anno 200; 3.Autovetture e motocicli per residente; anno 2009; 4.Spesa per affitto al metro quadro;. semestre 20; 5.Pensioni di vecchiaia per residente in età pensionistica; anno IMPRENDITORIALITA:.Rapporto Iscrizioni/Cessazioni sul totale delle imprese; anno 200; 2.Percentuale di imprenditori sul totale della popolazione residente; anno 200; 3.Rapporio imprese del terziario "avanzato"(intermecliazione monetaria e finanziaria, attività immobiliare, noleggio, informatica, ricerca)/ imprese attive; anno 200; 4.Percentuale di imprenditoria femminile sul totale degli imprenditori; anno 200; 5.Prestiti per l'impresa, impieghi bancari; anno SERVIZI PUBBLICI E AMBIENTE:.Imprese di servizi pubblici ogni 0000 residenti effettivi; anno 200; 2.Spese correnti comunali per residente effettivo per viabilità e trasporti; anno 2009; 3.Chilometri stradali ogni 000 residenti effettivi; anno 20; 4.Spese correnti comunali per residente per il settore sociale; anno 2009; 5. Percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti; anno SOCIO-DEMOGRAFIA:.Densità demografica per kmq; anno 20: 2.Rapporto tra individui giovani e anziani; anno 20: 3.Saldo migratorio: rapporto iscrizioni/cancellazioni anagrafiche; media anni 2009, 200: 4.Differenziale tra morti attese e osservate ogni 000 residenti; media anni 2008, 2009, 200: 5.Rapporto tra il numero di votanti sul totale degli elettori; media anni 200, CULTURA SPORT' f EMPO LIBERO:.Spese correnti comunali per residente effettivo per Beni Culturali; anno 2009: 2.Cinema e Teatri ogni 000 residenti effettivi; anno 20: 3.Ristoranti ogni 000 abitanti effettivi; anno 2009, Spesa corrente comunale per residente effettivo nel settore sportivo e ricreativo; anno 2009: 5.Percentuale di volontari e di iscritti ad associazioni sul totale della popolazione residente; anno 20. La tabella in questa pagina La tabella riproduce i 75 comuni nell'ordine della graduatoria complessiva "Economia e Società 20", ed i loro punteggi in ognuna delle cinque aree di valutazione, in modo da poter avere una visuale rapida delle performance di ogni singolo comune nei vari settori. Gli autori dello studio Autori della ri- cerca sulla banca dati "Benessere - Facoltà di Scienze Statistiche", il professor Andrea Guizzardi dell'università di Bologna - Polo scientifico-didattico di Rimini, con la collaborazione di Marco Temeroli e Giovanni Angelini. Il palmarès Dal 2005 per 4 anni consecutivi Riccione si è aggiudicato il primo posto, poi Savignano nel 2009, e u- na doppietta di Cesena. Pagina 4

13 N. Comune Tenore di vita Imprenditonalità Servizi pubblici e ambiente Socio- Cultura sport e demografia tempo libero Economia e società FAENZA CESENA RICCIONE FORLI' SANT'AGATA SUL SANTERNO FORLIMPOPOLI MORCIANO DI ROMAGNA SAN GIOVANNI MARIGNANO RIMINI SAVIGNANO SUL RUBICONE CORIANO RAVENNA LUGO GALEATA CATTOLICA RUSSI SAN CLEMENTE BAGNARA DI ROMAGNA MASSA LOMBARDA SANTARCANGELO DI R CASTEL BOLOGNESE CERVIA VERUCCHIO ALFONSINE BELLARIA-IGEA MARINA BAGNO DI ROMAGNA SOGLIANO AL RUBICONE MONTEGRIDOLFO MISANO ADRIATICO CASOLA VALSENIO GAMBETTOLA COTIGNOLA SAN MAURO PASCOLI FUSIGNANO ATTE) TORRIANA RIOLO TERME LONGIANO CESENATICO MERCATO SARACENO MONDAINO SARSINA POGGIO BERNI MONTEFIORE CONCA NOVAFELTRIA BAGNACAVALLO CONSELICE PREDAPPIO SALUDECIO BERTINORO TALAMELLO MONTESCUDO SAN LEO SANTA SOFIA BORGHI MODIGLIANA CIVITELLA DI ROMAGNA MELDOLA ROCCA SAN CASCIANO DOVADOLA SOLAROLO SANT'AGATA FELTRIA MONTIANO CASTROCARO TERME E TERRA DEL SOLE PREMILCUORE MONTE COLOMBO BRISIGHELLA RONCOFREDDO CASTELDELCI MAIOLO VERGHERETO GEMMANO PENNABILLI TREDOZIO PORTICO E SAN BENEDETTO Pagina 4 5 eri Ieri usati

14 Breve comparazione con l'analisi sulla qualità della vita pubblicata da Sole 24 Ore" 5 dicembre 20 il quotidiano economico "Il Sole 24 Ore" ha pubblicato la nuova edizione dell'indagine, giunta alla ventiduesima pubblicazione, sulla qualità della vita nelle 07 province italiane. In riferimento alle città di nostro interesse riportiamo le posizioni in classifica assegnate alle tre province romagnole: 5 Ravenna (+9 posizioni; rispetto alla stessa indagine in edizione 200), Rimini (+6 posizioni), 2 Forlì-Cesena (+7 posi- zioni). Le differenze rispetto alla graduatoria generale pubblicata nella pagina precedente mettono in e- videnza l'importante ruolo dei Comuni non capoluogo nel determinare il risultato complessivo. Limitandosi ai soli comuni capoluogo infatti le posizioni in classifica da noi assegnate sono: 2 Cesena (- posizione; rispetto alla stessa indagine in edizione 200), 4 rodi (- posizione), 9 Rimini (stabile), 2 Ravenna (+2 posizioni). Se però aggreghiamo il benessere nei singoli comuni per Provincia si ritrova esattamente la graduatoria riportata sulle pagine del quotidiano economico. In dettaglio: Ravenna, 2 Rimini, 3 Forlì-Cesena. La coincidenza avvalora la capacità di misura del nostro indicatore. Rimane il fatto che il nostro lavoro è il solo in grado di cogliere ed interpretare aspetti - più profondi e dettagliati - delle realtà comunali. Pagina 4

15 I PIÙ EVIDENTI CAMBIAMENTI FRA I COMUNI DEL FORLIVESE E DEL RAVENNATE Santa Sofia cresce in tenore di vita FORLIMPOPOLI continua a salire. Massa Lombarda segna il passo ella provincia di Ravenna il capoluogo torna a occupare la 2a posizione generale, come nel 2009, nonostante un lieve calo nell'area «tenore di vita» dovuta soprattutto a un alimento dei canoni d'affitto e a una diminuzione del rapporto tra le pensioni di vecchiaia e- rogate ed i residenti in età pensionabile. Cervia prosegue un trend negativo nella classifica generale Romagna che dura ormai da 3 anni: il calo più significativo lo registra nell'area «tenore di vita» in cui perde 32 posizioni. CasolaValsenio precipita di 0 posizioni diminuendo in tutte le aree di valutazione, eccetto il tenore d ivita. Penalizzante soprattutto la morìa imprenditoriale, un settore in cui si indebolisce anche Bagnacavallo. Nella provincia di Forlì-Cesena, Borghi fa segnare il maggior calo in classifica scendendo di 2 scalini visto il peggioramento in tutte le aree di valutazione. Continua a salire Forlimpopoli, che eccelle in servizi pubblici-ambiente e in cultura-sport-tempo libero. Savignano, "regina" nel 2009, resta per un soffio nella top ten per il calo nel tenore di vita. Cesenatico subisce un lieve arretramento per i tagli a varie spese comunali. Sia Cesena che Forlì scendono di una posizione rispetto all'anno precedente: la città malatestiana causa i punti persi nell'indicatore sportivo-ricreativo, Forlì sostanzialmente per gli alti canoni d'affitto, la densità demografica e il rapporto giovani-anziani. Dando uno sguardo alle due aree di valutazione dì cui pubblichiamo le tabelle in pagina, il tenore di vita fa segnare un miglioramento evidente a Santa Sofia che cresce di 6 posizioni nell'area. Reddito, depisiti bancari, auto e moto, affitti e pensioni contribuiscono alla performance. Santa Sofia conferma il primato nell'imprenditoria femminile. E' Massa Lombarda a far segnare nell'area il peggioramento più evidente (meno 2 posizioni). Nell'imprenditorialità, si segnala il balzo di 8 posizioni di Montefiore Conca grazie al 5 posto assoluto (più 4 posizioni) nel rapporto iscrizioni/cancellazioni di imprese. Sogliano al Rubicone è protagonista della peggiore perdita nell'area causa il calo nello stesso indicatore che premia Montefiore. Pagina 5 Santa Soffici,.e in tenore di vita

16 la AREA DI VALUTAZIONE: TENORE DI VITA 2a AREA DI VALUTAZIONE: IMPRENDITORIALITA Posiz.Comune Punteggio Pos.200 Diff.posiz. Posiz. Comune Punteggio 200 CESENA CATTOLICA 89 2 LUGO RIMINI 88 3 FAENZA RICCIONE MORCIANO DI ROMAGNA CESENA COTIGNOLA FORLI' ALFONSINE MORCIANO DI ROMAGNA CASTEL BOLOGNESE CERVIA FORLI' CESENATICO RAVENNA RAVENNA SANT'AGATA SUL SANTERNO BELLARIA-IGEA MARINA MONTEGRIDOLFO FAENZA RUSSI 79-2 VERUCCHIO CASOLA VALSENIO LUGO MODIGLIANA SAVIGNANO SUL RUBICONE BAGNACAVALLO SAN CLEMENTE NOVAFELTRIA SANTARCANGELO DI R BAGNARA DI ROMAGNA BAGNO DI ROMAGNA LONGIANO MISANO ADRIATICO BERTINORO MONTEGRIDOLFO FORLIMPOPOLI CORIANO RIOLO TERME SAN MAURO PASCOLI SAN MAURO PASCOLI SANT'AGATA SUL SANTERNO MONTIANO SAN GIOVANNI MARIGNANO GAMBETTOLA TORRIANA MONTEFIORE CONCA GATTEO FUSIGNANO GAMBETTOLA TALAMELLO NOVAFELTRIA GATTEO FORLIMPOPOLI SALUDECIO RUSSI SANTA SOFIA CASTEL BOLOGNESE TREDOZIO MONTESCUDO SOLAROLO GALEATA CONSELICE CASTELDELCI CORIANO ALFONSINE CIVITELLA DI ROMAGNA MONTEFIORE CONCA BRISIGHELLA SAN LEO MONDAINO MONTIANO SAN CLEMENTE MERCATO SARACENO RIMINI SANTA SOFIA MASSA LOMBARDA LONGIANO SANTARCANGELO DI R RIOLO TERME SAN GIOVANNI MARIGNANO SARSINA CASTROCARO TERME E TERRA DEL SOLE 44 SAVIGNANO SUL RUBICONE TALAMELLO 45 MELDOLA CATTOLICA GEMMANO ROCCA SAN CASCIANO MASSA LOMBARDA GEMMANO MAIOLO PREMILCUORE PORTICO E SAN BENEDETTO BAGNO DI ROMAGNA BAGNACAVALLO MAIOLO SOGLIANO AL RUBICONE TORRIANA BERTINORO PREDAPPIO PREMILCUORE CASTROCARO TERME 53 MELDOLA E TERRA DEL SOLE BORGHI GALEATA PREDAPPIO SAN LEO DOVADOLA SOGLIANO AL RUBICONE FUSIGNANO CERVIA SALUDECIO RONCOFREDDO SARSINA MONTE COLOMBO RONCOFREDDO BORGHI COTIGNOLA MONTESCUDO PENNABILLI VERUCCHIO SOLAROLO SANT'AGATA FELTRIA VERGHERETO MERCATO SARACENO MONDAINO RICCIONE ROCCA SAN CASCIANO PENNABILLI POGGIO BERNI POGGIO BERNI MONTE COLOMBO DOVADOLA CASOLA VALSENIO PORTICO E SAN BENEDETTO BAGNARA DI ROMAGNA 7 VERGHERETO CONSELICE 72 CASTELDELCI MODIGLIANA 73 MISANO ADRIATICO SANT'AGATA FELTRIA 74 BELLARIA-IGEA MARINA BRISIGHELLA 75 CESENATICO TREDOZIO Diff. posiz Pagina 5 Santa Soffici,.e in tenore di vita

17 NEL RIMINESE, BALZO IN AVANTI DI SANTARCANGELO E VERUCCHIO IN TREND POSITIVO La Perla Verde diventa di bronzo ra i comuni del riminese, il capoluogo resta nella top ten romagnola, con miglioramenti nell'area socio-demografica, ma un peggioramento nella spesa sociale. Ricciole, dopo quattro anni al posto assoluto e due anni al 2 posto, va sul 3 gradino del podio perdendo qualcosa sul terreno dell'imprenditorialità. Cattolica scende di 5 posizioni soprattutto a causa dei tagli alle spese correnti operati dal Comune. Ha comunque il primato assoluto per imprese di servizi pubblici ogni I Omila abitanti effettivi. Santarcangelo compie un balzo in a- vanti di 4 posizioni migliorando nei servizi pubblici e nella socio-demogra- fia. Verucchio (foto) conferma il trend positivo che l'ha portata dal 37 posto del 2008 all'attuale 23 : sale soprattutto grazie agli ottimi dati di raccolta differenziata e spesa sociale. Ma venendo alle tabelle generali Romagna delle rispettive aree di valutazione pubblicate in questa pagina, segnaliamo alcune chiavi di lettura sulle località che maggiormente saltano agli occhi. Morciano nei servizi pubblici e ambiente sale di ben venti posizioni: eccezionale performance dovuta al miglioramento della raccolta differenziata dei rifiuti. E' invece Misano a perdere otto posizioni, con tagli al sociale e a viabilità e trasporti.. Mondaino in socio-demografiaa gua- dagna 35 posti, il comune più migliorato nell'area. Ottimo il saldo migratono. Al contrario Maiolo perde 33 posizioni, causa il differenziale di morte molto negativo. Nell'area cultura, sport e tempo libero, Mercato Saraceno conquista 7 posizioni, exploit dovuto alla spesa corrente nel settore sportivo e ricreativo. Buon risultato anche per Sant'Agata Feltria (più 0 posizioni nell'area): co-.nerinata anche la prima posizione assoluta nell'indicatore km stradali ogni.000 residenti effettivi. E' invece Tredozio perdendo 5 posti a far registrare il peggioramento più evidente. Purtroppo per questo comune il peggioramento riguarda quasi tutte le aree di valutazione, eccetto il tenore di vita. Variazione metodologica Rispetto all'edizione 200, si è rivisto il metodo di calcolo degli indicatori relativi a «depositi bancari per residente» e «prestiti per l'impresa, impieghi bancari». In particolare la dove Banca d'italia non fornisce il dato disaggregato per Comune si è imputato il valore dei depositi procapite e degli impieghi per impresa residente, considerando gli analoghi valori nei soli comuni confinanti. Pagina 6 La Perla Ve,xle diventa di bronzo

18 I 3a AREA DI VALUTAZIONE SERVIZI PUBBLICI E AMBIENTE 4a AREA. DI VALUTAZIONE SOCIO-DEMOGRAFIA 5A AREA DI VALUTAZIONE CULTURA SPORTEMO LIBERO Posiz. Comune Punteggio Pos200 Dtft Posiz, Comune Punteggio Pos. 200 Diff.posiz. Posizione Comune Punteggio Posiz.200 posizioni TORRIANA Diftposiz. PICCIONE 623 = 2 BAGNARA DI ROMAGNA GALEATA SAN GIOVANNI MARIGNANO MONTE COLOMBO ,FAENZA SANT'AGATA SUL SANTERNO SAN CLEMENTE FORLIMPOPOLI MASSA LOMBARDA BORGHI CATTOLICA FORLIMPOPOLI COPIANO PICCIONE MORCIANO DI ROMAGNA SOGLIANO AL RUBICONE CASOLA VALSENIO SANTARCANGELO DI R POGGIO BERNI l 7 SAVIGNANO SUL RUBICONE SARSINA MONTEGRIDOLFO BAGNARA DI ROMAGNA PREDAPPIO GATTEO FORLI' SAN CLEMENTE 49 MONTESCUDO MONDAINO SANT'AGATA FELTRIA SANTAGATA SUL SANTERNO SOGLIANO AL RUBICONE CORIANO MONTEFIORE CONCA FUSIGNANO ALFONSINE MERCATO SARACENO SANT AGATA SUL SANTERNO CESENA RUSSI SAN GIOVANNI MARIGNANO VERUCCHIO MONTIANO CESENA GAMBETTOLA RONCOFREDDO RIMINI MODIGLIANA NOVAFELTRIA MASSA LOMBARDA LUGO BERTINORO BELLARIA-IGEA MARINA BELLARIA-IGEA MARINA FAENZA RUSSI _ FAENZA 457 _4-6 2 MASSA LOMBARDA RIOLO TERME MISANO ADRIATICO LONGIANO SALUDECIO FORLI' CONSELICE CORIANO RUSSI CASTEL BOLOGNESE RAVENNA POGGIO BERNI CIVITELLA DI ROMAGNA TALAMELLO COTIGNOLA SAN MAURO PASCOLI SAN LEO CONSELICE SAVIGNANO SUL RUBICONE VERUCCHIO Q 26 COTIGNOLA RIMINI MORCIANO DI ROMAGNA SAVIGNANO SUL RUBICONE SANTARCANGELO DI R POGGIO BERNI SOGLIANO AL RUBICONE BAGNO DI ROMAGNA MISANO ADRIATICO CASTEL BOLOGNESE VERGHERETO PREMILCUORE ROCCA SAN CASCIANO SALUDECIO CASTEL BOLOGNESE BAGNO DI ROMAGNA BAGNO DI ROMAGNA COTIGNOLA CERVIA MERCATO SARACENO RAVENNA DOVADOLA CERVIA MONDANO RAVENNA LUGO RIOLO TERME CATTOLICA BAGNACAVALLO FUSIGNANO 37 CESENA = 37 CONSELICE ALFONSINE BERTINORO SAN MAURO PASCOLI CASOLA VALSENIO SAN LEO ALFONSINE TALAMELLO GATTEO TREDOZIO GALEATA 4 SAN GIOVANNI M CESENATICO LONGIANO CASOLA VALSENIO GALEATA = 42 MONTEFIORE CONCA BAGNARA DI ROMAGNA = 43 SARSINA NIELDOLA PREDAPPIO GAMBETTOLA MERCATO SARACENO SANTA SOFIA LONGIANO MONTESCUDO MAIOLO ROCCA SAN CASCIANO SOLAROLO FORLIMPOPOLI DOVADOLA CASTELDELCI BRISIGHELLA = 48 MONTEGRIDOLFO CESENATICO BAGNACAVALLO VERUCCHIO MONTEGRIDOLFO FUSIGNANO SANTA SOFIA RIOLO TERME MODIGLIANA SANTARCANGELO DI R BAGNACAVALLO MORCIANO DI ROMAGNA GATTEO BORGHI MISANO ADRIATICO MELDOLA = 54 SAN MAURO PASCOLI FORLI' TORRIANA = 55 NOVAFELTRIA SOLAROLO CASTROCARO TERME 56 MONDAINO CERVIA E TERRA DEL SOLE SALUDECIO LUGO BORGHI SANTA SOFIA MELDOLA PREDAPPIO MON TEFIORE CONCA fi 59 SARSINA CIVITELLA DI ROMAGNA PENNABILLI = 60 CESENATICO BERTINORO BRISIGHELLA GAMBETTOLA SAN CLEMENTE = 62 VERGHERETO SANT'AGATA FELTRIA SANT'AGATA FELTRIA CIVITELLA DI ROMAGNA CASTROCARO TERME 62 NOVAFELTRIA CASTROCARO TERME E TERRA DEL SOLE SOLAROLO E TERRA DEL SOLE ROCCA SAN CASCIANO MONTESCUDO RONCOFREDDO BELLARIA-IGEA MARINA MODIGLIANA MAIOLO CASTELDELCI MONTE COLOMBO TREDOZIO DOVADOLA BRISIGHELLA TALAMELLO RIMINI PENNABILLI TORRIANA PORTICO E S. BENEDETTO = 69 GEMMANO = 70 MONTIANO PREMILCUORE VERGHERETO SAN LEO PENNABILLI PORTICO E SAN BENEDETTO GEMMANO = 72 GEMMANO RONCOFREDDO = 73 PREMILCUORE TREDOZIO MONTIANO = 74 MONTE COLOMBO PICCIONE = 74 MAIOLO = 75 PORTICO E SAN BENEDETTO CATTOLICA = 75 CASTELDELCI = cs,,r? I i "'H'^ Pagina 6

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