Ecco la mia fortuna, addio! disse la ragazza, e saltò sul carro. Da quel giorno, la prima figlia della lavandaia non fu più veduta.

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Gennara Manca
7 anni fa
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1 Il Toro Nero di Norroway (fiaba inglese) C era una povera lavandaia che aveva tre figliole, e niente da offrire loro se non la sua bravura di lavandaia. Un giorno la figlia maggiore disse: Madre, preparami qualche focaccia e un po di manzo, perché voglio andare a cercare la mia fortuna. Poi mise il cibo che la madre le aveva preparato nel cestino e si mise in cammino. Cammina, cammina, arrivò vicino a una casa sul bordo di un bosco, dove stavano una strega e sua figlia. Chi sei e cosa vuoi? chiese la strega. Sono la figlia maggiore di una lavandaia, e cerco la mia fortuna rispose la ragazza. Allora entra in casa, mettiti vicino alla finestra, e guarda fuori: quando la tua fortuna arriverà, la riconoscerai. La ragazza entrò e si mise a guardare fuori dalla finestra, e vide nebbia e sole, e vide i cervi e vide gli scoiattoli, ma non vide altro. Al terzo giorno, ecco fermarsi vicino al cancello un bel carro con un cocchiere, due lacchè e quattro cavalli. Ecco la mia fortuna, addio! disse la ragazza, e saltò sul carro. Da quel giorno, la prima figlia della lavandaia non fu più veduta. Dopo qualche tempo, la seconda figlia della lavandaia disse: Madre, tagliami un po di torta e della salsiccia, che voglio andare a cercare la mia fortuna. Con il cibo nel cestino, la ragazza camminò a lungo e arrivò vicino alla casa della strega. Chi sei e cosa vuoi? Sono la seconda figlia di una lavandaia, e cerco la mia fortuna. Entra, e guarda dalla finestra: quando la tua fortuna arriverà, la riconoscerai.

2 Per 3 giorni la ragazza non vide nulla, ma poi un gran carro si fermò davanti al cancello, con un cocchiere, 4 lacchè in livrea rossa, e sei cavalli che pestavano inquieti il terreno. La ragazza corse fuori e salì sul carro. E anche la seconda figlia della lavandaia non fu più vista da quelle parti. Due mesi più tardi, la terza figlia, che si chiamava Meg, disse alla madre: Per favore, imburrami del pane e tagliami un po di formaggio, perché vado a cercare la mia fortuna. Anche lei arrivò alla casa della strega, le disse chi era, ed entrò in casa a guardare: per una settimana non vide nulla, ma il primo giorno della seconda settimana, il Toro Nero di Norroway scese giù per la strada e allora la strega disse: Ragazza, sei venuta a cercare la tua fortuna, eccola lì! Non avere paura, saltagli in groppa, e và dove ti porta. La ragazza, anche se aveva paura, salì in groppa al toro, e si fece portare via. Il Toro Nero marciava lentamente, ma alla fine arrivarono in vista di un castello dal colore grigioverde, in una vallata dove scorreva un fiume. Ecco la casa del mio primo fratello disse il Toro Nero E qui che ci fermeremo questa notte. Quando entrarono nel castello, fu aiutata a scendere dal Toro e invitata a partecipare ad un banchetto e poi riposare in una bella camera con un letto di piume d oca. Al mattino, quando rimontò in groppa al toro, uno dei suoi ospiti le diede una mela grigioverde, liscia e profumata, e le disse: Non aprirla, finchè nella tua vita, per la prima volta, avrai davvero bisogno di aiuto. Il Toro Nero, si rimise in cammino finchè giunsero a un castello giallo vicino a un torrente. Questa è la casa del mio secondo fratello disse il toro.

3 La gente del castello accolse molto gentilmente Meg e al mattino dopo le diedero una pera liscia e profumata, e le dissero: Non aprire questa pera, ragazza, finchè avrai, nella tua vita, davvero bisogno d aiuto per la seconda volta. Il giorno seguente, si fermarono presso un castello viola, e dopo il bel riposo Meg ebbe una prugna liscia e profumata, con la raccomandazione di non aprirla prima di avere, per la terza volta, davvero bisogno d aiuto. Cammina cammina, il Toro Nero entrò in una valle buia, circondata da rupi altissime, dove non entrava la luce del sole. Scendi, ragazza, e aspetta. Se vincerò in combattimento il Guardiano della Valle di Vetro, potremo uscire vivi di qui, altrimenti siamo perduti. Tu rimani qui, ferma: se solo muovi un capello, io non ti potrò più trovare. Meg aspettò e rimase immobile. C era un silenzio assoluto. Tutto intorno si colorò di blu e lei seppe che il Toro aveva vinto il combattimento: era così piena di gioia che, dimenticando la promessa, incrociò i piedi. E così il Toro non la vide e se ne andò. Non le rimase altro da fare che incominciare a camminare, ma la valle era di vetro e spesso scivolava e cadeva. Stanca e insanguinata. Alla fine pensò che quella doveva essere la prima volta nella sua vita in cui aveva davvero bisogno d aiuto. Pensò di aprire, quindi, la mela grigioverde, ma prima di farlo si avvicinò alla bottega di un fabbro. Gli raccontò le sue disavventure e lui le rispose: Tutto qui? Lavora per me sette anni senza lamentarti, pompando il mantice e tenendo le tenaglie, e io ti farò un paio di scarpe di ferro per uscire dalla valle. Per sette anni Meg lavorò e non si lamentò nemmeno una volta. Alla fine dei sette anni il fabbro le fece un paio di scarpe di ferro con la suola piena di punte. Le scarpe erano dure e pesanti ed ogni passo era una tortura, ma camminò e così uscì dalla Valle di Vetro. Arrivò alla casa di una strega e le chiese ospitalità: Certo che puoi restare! disse la strega. Ieri sera il Principe di Norroway ha lasciato qui

4 dei vestiti da lavare: pelle nera macchiata di sangue e la donna che riuscirà a lavarli sarà sua sposa. Io ho provato, e consumato sette spazzole e sette magie, ma le macchie diventano sempre più grandi. Tu, figlia di lavandaia, saprai fare meglio di me. Nonostante i piedi dolenti, Meg andò al torrente e sulle pietre stese i vestiti di pelle nera e cominciò a strofinarli. Ed ecco che appena lo straccio le toccò, le macchie di sangue sparirono, e la pelle tornò splendente, e i piedi della ragazza tornarono sani come quelli di una bambina. La strega vide gli abiti puliti, chiuse Meg in soffitta e al principe disse che era sua figlia che aveva pulito i vestiti. Il principe doveva mantenere la sua promessa e decise che avrebbe sposato la figlia della strega dopo 3 giorni. Intanto Meg, pensò che era davvero la prima volta in cui aveva bisogno d aiuto. Quindi spezzò la mela. Invece dei semi, dentro c erano perle. Quando la figlia della strega entrò nella soffitta, Meg la pregò di lasciarla uscire per andare a cantare una canzone al Principe in cambio delle perle. La strega però mette del sonnifero nel vino del Principe e quindi il Principe non si sveglia al canto di Meg. Meg canta: Sette anni ti ho servito, vetro liscio ho scalato per te, ho lavato il tuo vestito: svegliati, vieni da me!. Il mattino dopo Meg era di nuovo chiusa in soffitta. Quella notte Meg spezzò la pera e vide che il torsolo era d oro intrecciato. Allora chiamò la figlia della strega: Se mi permetti di cantare al Principe stanotte, questo sarà tuo!. Anche questa volta la strega mette il sonnifero nel vino del principe. Meg canta: Sette anni ti ho servito, vetro liscio ho scalato per te, ho lavato il tuo vestito: svegliati, vieni da me!. Ma il principe dormiva, e quando chiese la colazione, Meg era di nuovo in soffitta.

5 Per la terza volta Meg spezzò la prugna. E trovò un grosso diamante al posto del nocciolo. La figlia della strega prese il diamante, ma non disse nulla a sua madre, che quindi non diede il sonnifero al principe. Nascose il diamante nella paglia davanti al muso dell asino e andò a dormire, lasciando uscire Meg che incominciò a cantare e il principe si svegliò. Sette anni ti ho servito, vetro liscio ho scalato per te, ho lavato il tuo vestito: svegliati, vieni da me!. Il mattino dopo il Principe e Meg si sposarono e tutte le campane di Norroway suonarono a festa. La strega e sua figlia cercarono le perle e il torsolo d oro intrecciato ma trovarono solo semi di mela e un torsolo di pera. E il diamante? L asino se l era già mangiato insieme alla paglia.

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