Pubblica Assistenza Valnure Via F. Parri 10 Ponte dell'olio (PC) Tel
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1 Via F. Parri 10 Ponte dell'olio (PC) Tel
2 APPARATO RESPIRATORIO Per trasformare l energia delle sostanze nutritive, come lo zucchero, in energia utilizzabile, la maggior parte delle cellule si servono di un processo biochimico chiamato respirazione cellulare. La produzione di energia per mezzo di questo processo richiede un rifornimento continuo di ossigeno e genera, come sostanza di rifiuto, diossido di carbonio. Il sistema respiratorio provvede allo svolgimento della respirazione cellulare prelevando l ossigeno dall ambiente ed eliminando diossido di carbonio dall organismo. Per svolgere queste due funzioni, l atto respiratorio si svolge in due fasi: l inspirazione e l espirazione. Durante l inspirazione laria ricca di ossigeno entra attivamente nei polmoni, grazie ad un movimento di espansione della gabbia toracica, la quale aumenta di volume. A questo scopo il diaframma, che in posizione di riposo è a forma di cupola, si appiattisce e contemporaneamente i muscoli intercostali si contraggono e spingono in alto e in fuori la gabbia toracica. Insieme a questa si espandono anche i polmoni. Più intensa è l azione dei muscoli intercostali più aria entra nei polmoni. 2
3 APPARATO RESPIRATORIO 3
4 APPARATO RESPIRATORIO L espirazione, durante la quale l aria povera di ossigeno viene espulsa passivamente, avviene quando i muscoli intercostali e il diaframma, che hanno provocato l inspirazione, si rilasciano. Ciò determina una costrizione della gabbia toracica ed una contrazione dei polmoni che, essendo molto elastici, espellono l aria. L espirato contiene ancora una certa quantità di ossigeno. Il ritmo della respirazione è automatico, ma i muscoli coinvolti sono volontari ed ogni loro contrazione è stimolata da impulsi nervosi. Questi impulsi si originano nel centro respiratorio presente nel midollo allungato. Il centro respiratorio è diviso in due parti addette rispettivamente all inspirazione e all espirazione. La frequenza respiratoria, dunque, è determinata soprattutto dalla quantità di anidride carbonica che è necessario espellere dall organismo. Questo fenomeno varia nelle patologie denominate BPCO, ove la frequenza respiratoria è determinata dalla quantità di ossigeno presente nel sangue. 4
5 APPARATO RESPIRATORIO 5
6 APPARATO RESPIRATORIO 6
7 APPARATO RESPIRATORIO 7
8 APPARATO RESPIRATORIO 8
9 Prima fase: conduzione dei gas. Il Naso. E la prima parte del corpo che viene a contatto con l aria inspirata. Le vie nasali costituiscono la prima barriera all ingresso di particelle estranee all interno del sistema respiratorio. Al fine di proteggere le vie respiratorie da agenti patogeni e di agevolare il passaggio dell aria, si svolgono essenzialmente tre fasi: - Filtraggio - Riscaldamento - Umidificazione. 9
10 Faringe L aria introdotta dal naso raggiunge il segmento superiore del faringe detto rinofaringe. Il faringe è una camera comune al sistema respiratorio e a quello digerente in quanto stabilisce una comunicazione sia con il laringe, sia con l esofago. Nel faringe si distinguono tre segmenti: superiore: rinofaringe medio: orofaringe inferiore: laringofaringe. 10
11 Laringe Dopo il passaggio dal faringe, l aria si immette nel laringe. All ingresso del laringe si trova l epiglottide, un lembo di tessuto cartilagineo che regola il passaggio dell aria. Infatti durante la normale respirazione, l epiglottide si piega verso l alto, permettendo all aria di fluire liberamente nel laringe. Durante la deglutizione, invece, l epiglottide si piega verso il basso, coprendo il laringe e indirizzando il cibo verso l esofago e quindi verso il canale digerente. Affinché le vie aeree rimangano pervie, anche in condizioni di forti variazioni della pressione atmosferica nel distretto cervicale, il laringe necessita di uno scheletro : le cartilagini laringee. Lo scheletro cartilagineo del laringe è costituito dalla cartilagine tiroidea, dall epiglottide, dalla cricoide e dalle due cartilagini aritenoidee, collegate tra loro da membrane connettivali e da muscoli. 11
12 Epiglottide 12
13 Laringe 13
14 Trachea Al laringe segue la trachea, un tubo rigido e nello stesso tempo flessibile, le cui pareti sono rinforzate da anelli cartilaginei incompleti. La trachea è lunga nel suo complesso solo cm e generalmente un diametro superiore a 2 cm. Essa è costituita da anelli cartilaginei a forma di ferro di cavallo la cui apertura è diretta posteriormente. Fra i singoli anelli cartilaginei si tende un legamento elastico, il legamento anulare. Gli anelli cartilaginei impediscono alle vie aeree di collassare durante l inspirazione. La trachea è indispensabile per consentire uno spostamento del laringe e dei polmoni durante la respirazione profonda e la deglutizione. All estremità inferiore, circa all altezza della IV vertebra toracica, la trachea si biforca in due grossi bronchi che riforniscono d aria i due polmoni. 14
15 I Bronchi I bronchi hanno la stessa struttura della trachea e sono costituiti da 5-10 anelli cartilaginei collegati da membrane elastiche e rivestiti da un particolare tessuto muscolare e connettivo. Man mano che la loro ramificazione procede, la forma degli anelli cartilaginei diviene sempre più irregolare; nella parete bronchiale si trovano placche cartilaginee sempre più distanziate e più piccole. I bronchi si ramificano in bronchi lobari, zonali o segmentali e lobulari, nonché in diversi tipi di bronchioli di diametro decrescente. Il naso, il faringe, la laringe, la trachea e gli stessi bronchi e bronchioli non partecipano alla fase di scambio dei gas, ma hanno solo il compito di trasportare aria ossigenata agli alveoli polmonari e di rimuovere da questi l aria satura di anidride carbonica 15
16 Seconda fase: scambio dei gas L effettivo scambio di gas avviene all interno degli alveoli. I due polmoni si trovano all interno della gabbia toracica. A causa della posizione asimmetrica del cuore, il polmone sinistro è del 10-20% più piccolo rispetto al destro. Il polmone destro è formato da tre lobi polmonari, mentre quello sinistro soltanto da due lobi polmonari. I tre lobi del polmone destro sono rispettivamente quello inferiore, medio e superiore. Il polmone sinistro non presenta il lobo medio, questo determina un volume decisamente maggiore del lobo superiore rispetto al destro. 16
17 Seconda fase: scambio dei gas Durante la normale respirazione i polmoni si espandono e si contraggono facilmente e ritmicamente all interno della gabbia toracica. Per facilitare questo movimento e lubrificare le parti che si muovono, ogni polmone è avvolto da una membrana umida e liscia, la pleura,composta da due strati, quello parietale e quello viscerale. Lo strato più esterno, pleura parietale, è addossato alla gabbia toracica. Tra i due foglietti pleurici, c è lo spazio pleurico, che permette alle due pleure di scorrere liberamente l una sull altra durante i movimenti respiratori. La più piccola unità polmonare visibile ad occhio nudo è il lobulo, costituito da uno o più bronchioli, da rami arteriosi e venosi del circolo bronchiale e da migliaia di alveoli 17
18 Gli Alveoli L alveolo, delle dimensioni di 1/10 di mm, possiede una parete intorno alla quale, capillari estremamente sottili trasportano sangue povero di ossigeno. Nel complesso i due polmoni, possiedono circa 300 milioni di alveoli, che gli conferiscono l aspetto macroscopico di una spugna porosa. L enorme numero di alveoli spiega per quale ragione è indispensabile un sistema bronchiale così ramificato in grado di distribuire l aria in modo uniforme in un simile labirinto. Gli alveoli, distribuiti a grappolo d uva attorno ad un bronchiolo terminale, sono completamente avvolti da un fittissimo intreccio di capillari microscopici. 18
19 Gli Alveoli Poiché lo spessore delle pareti alveolari e dei capillari non è mai superiore a quello di una cellula, l aria viene a trovarsi vicina al sangue circolante. Le cellule epiteliali degli alveoli sono ricoperte permanentemente da una sottile pellicola fluida, nella quale i gas possono sciogliersi e diffondere così attraverso le membrane. Il sangue che irrora gli alveoli è quello pompato ai polmoni dal ventricolo destro del cuore dopo aver completato il suo giro per tutto il corpo. Esso è perciò povero di ossigeno, consumato dalle cellule del corpo e ricco di diossido di carbonio prodotto dalle stesse cellule. Negli alveoli quindi la concentrazione di ossigeno ( mmhg) è più bassa di quella dell aria inspirata e più alta di quella del sangue nei capillari circostanti. Nel caso del diossido di carbonio, la differenza è più piccola, ma è sufficiente, grazie alla buona diffusibilità di questo gas, ad eliminare l anidride carbonica prodotta. 19
20 Patologie correlate all apparato respiratorio Una piccola prefazione: L ossigenoterapia: raffronto tra presidi Mezzo di somministrazione Portata: Lt/min % di ossigeno Impieghi Occhialini Da 1 a Patologie mediche con pazienti collaboranti Venti-Mask Da 6 a Patologie traumatiche senza segni di shock Maschera con reservoir Da 8 a Patologie traumatiche con segni di shock e\o ipossia severa 20
21 BPCO : Broncopneumopatia cronica ostruttiva Comprende: Bronchite acuta Enfisema polmonare Altre malattie respiratorie E un problema tipico dei pazienti di mezza età o anziani, dovuto all esposizione prolungata al fumo, agli allergeni, a sostanze chimiche, all inquinamento atmosferico o ad infezioni ripetute. 21
22 Bronchite cronica E una infiammazione del rivestimento mucoso dei bronchioli, nei quali si realizza una produzione in eccesso di muco che non viene eliminato. Segni e sintomi. Tosse persistente Respiro breve Attacchi di vertigini in alcuni casi Nei casi più gravi. Cianosi Edema delle estremità inferiori (gambe e piedi gonfi) Desiderio del paziente di recuperare o mantenere la posizione seduta per poter respirare meglio 22
23 Enfisema polmonare Malattia polmonare caratterizzata da un aumento oltre il normale, delle dimensioni degli spazi aerei distali ai bronchiali terminali, con alterazioni distruttive delle pareti Segni e sintomi. Spesso il paziente ha già avuto in passato problemi o allergie respiratorie Tosse persistente Respiro breve Vertigini Nei casi più gravi. Polso rapido a volte irregolare Respirazione con sbuffi attraverso labbra increspate Torace a botte Sibili Anche nei casi avanzati la pressione arteriosa è solitamente normale 23
24 Trattamento delle BPCO Mantenere pervie le vie aeree Monitorare i parametri vitali (P.A., SpO2, F.C., F.R.) Consentire al paziente di assumere la posizione più confortevole (seduto o semiseduto) Somministrare ossigeno. ATTENZIONE AL FLUSSO. I pazienti che presentano segni di sofferenza grave, stato di shock, tachicardia o ictus, devono ricevere ossigeno ad alta concentrazione tramite maschera Allentare qualsiasi indumento stretto Mantenere caldo il paziente, ma non surriscaldarlo Fate tutto il possibile per ridurre lo stress Trasportare il paziente in ospedale con urgenza, ma con tutta la prudenza richiesta quando si guida un mezzo di soccorso. 24
25 Ossigenoterapia nelle BPCO Nei pazienti affetti da queste patologie respiratorie, lo stimolo respiratorio non dipende dall aumento dell anidride carbonica nel sangue arterioso, come avviene in una persona sana, bensì dal calo di ossigeno. Ciò dipende dal fatto che i centri respiratori hanno perso la sensibilità all anidride carbonica e sono perciò stimolati solo dalla riduzione dell ossigeno del sangue; quindi la somministrazione di ossigeno in concentrazione elevata, causa l inibizione dei centri respiratori, potendo derivarne una ridotta ventilazione fino all ARRESTO RESPIRATORIO. L ossigenoterapia in tali casi deve essere intrapresa con un flusso debole (circa 2 Lt/min) di ossigeno a concentrazione inferiore al 30% (la percentuale viene regolata direttamente sulle maschere di erogazione) e gradualmente aumentata fino ad un massimo di 6 Lt/min, se, in assenza di depressione respiratoria i segni clinici della riduzione di ossigeno nel sangue persistono. Naturalmente il rischio di causare una depressione respiratoria si giustifica se il paziente con BPCO richiede maggiori quantità di ossigeno in rapporto a disturbi concomitanti tra cui uno stato di shock. 25
26 Asma E una patologia sia delle persone anziane che di quelle giovani; è normalmente episodica. L attacco d asma può essere provocato da una reazione allergica, a qualcosa di inalato o inghiottito, oppure iniettato nel corpo. Gli attacchi possono essere provocati dalla puntura di un insetto, da infezioni, da uno sforzo fisico, da agenti inquinanti o da uno stress emotivo. Nell attacco d asma, i bronchioli che portano agli alveoli polmonari si restringono a causa della contrazione dei muscoli lisci delle vie aeree a cui concomita un aumento delle secrezioni. L azione congiunta delle contrazioni e dell aumento delle secrezioni fa si che gli stretti passaggi dei bronchioli si chiudano, limitando il flusso di aria agli alveoli. Quando il paziente inspira, i polmoni che si espandono esercitano una forza verso l esterno, aumentando il diametro delle vie respiratorie e permettendo all aria di raggiungere gli alveoli. Durante l espirazione accade il contrario, con conseguente intrappolamento dell aria all interno degli alveoli. Per questo motivo il paziente è costretto ad espirare forzatamente, per permettere la fuoriuscita dell aria e producendo i caratteristici sibili respiratori legati a questa malattia. 26
27 Asma Segni e sintomi. Suoni sibilanti Il paziente è in evidente difficoltà ad espirare Tachicardia che può raggiungere i b/min, con polso ritmico Nervosismo Agitazione Ansia Il paziente spesso è molto spaventato Dilatazione delle vene del collo Spalle piegate verso l interno e torace sollevato nel tentativo di respirare Cianosi tardiva Tosse Trattamento. Tentare di rassicurare e calmare il paziente Assistere il paziente mentre assume i farmaci prescritti contro l asma Aiutare il paziente ad assumere la posizione più comoda Erogare O2 ad alta concentrazione (10-12 Lt/min) possibilmente umidificato Se non sapete determinare con certezza quale è il disturbo effettivo, o se il paziente ha più di 50 anni ed è un fumatore, somministrare ossigeno come previsto nei pazienti affetti da BPCO Trasportare il paziente in ospedale con urgenza, ma con tutta la prudenza richiesta quando si è alla guida di un mezzo di soccorso ATTENZIONE: porre molta attenzione al paziente asmatico che si stanca e poi si tranquillizza, potrebbe essere vicino ad un arresto respiratorio 27
28 Iperventilazione E una condiziona temporanea durante la quale gli atti respiratori sono troppo rapidi e profondi, e come conseguenza si ha una eccessiva eliminazione di anidride carbonica (che in soggetti sani regola il centro respiratorio). Spesso l iperventilazione è dovuta ad uno spavento o ad una esperienza sgradevole dal punto di vista emotivo. Gli atti respiratori rapidi e profondi riducono i livelli di anidride carbonica nel sangue determinando una serie di sintomi come: Stordimento Senso di costrizione toracica Insensibilità alle dita delle mani e dei piedi Mani a cucchiaio facendo spesso credere al paziente di essere vittima di un arresto cardiaco. Questo pensiero comporta un successivo aumento della frequenza respiratoria con conseguente aggravamento del disturbo. 28
29 Iperventilazione Segni e sintomi. Respirazione eccessivamente rapida e profonda Formicolii agli arti superiori e/o inferiori e/o crampi alle dita Alcuni pazienti possono lamentare dolore toracico o altri sintomi simili ad un attacco cardiaco imminente Trattamento. Calmare e rassicurare il paziente Informare il paziente che la sua sensazione di vertigini, formicolio e/o dolore toracico è dovuta ad una respirazione troppo rapida Controllare i parametri vitali per escludere che l iperventilazione sia il segno di un altra patologia di base quale l infarto del miocardio, lo shock o l ipossia. ATTENZIONE nel riconoscere l iperventilazione primitiva, la quale non necessita di somministrazione di ossigeno, a differenza di quella secondaria, nella quale è necessario dare ossigeno. 29
30 Patologia traumatica dell apparato respiratorio Le lesioni toraciche possono essere classificate come: Aperte e Chiuse. La lesione si definisce Aperta quando la cute è lacerata e la parete toracica è stata perforata. E Chiusa quella lesione nella quale la parete toracica non è lesa e la cute è normalmente integra. Segni e sintomi. Una ferita evidente Dolore in corrispondenza della zona lesa Respirazione dolorosa e difficoltosa Segni di shock Cianosi Tosse con emissione di sangue rosso vivo (emottisi) Dilatazione delle vene del collo Deviazione della trachea La parete toracica interessata non si espande correttamente (ricercare eventuali affossamenti o asimmetrie della gabbia toracica) Enfisema sottocutaneo (caratteristico crepitio sulla parte lesa dato dalla presenza di aria nei tessuti molli del collo e del torace) Segni lasciati dalle cinture di sicurezza. 30
31 Pneumotorace aperto Lesione che mette in comunicazione diretta il cavo pleurico con l ambiente esterno. Segni e sintomi. Presenza di una ferita toracica Dispnea, il paziente ansima perché ha fame d aria In presenza di espettorato rosso e schiumoso o di macchie di sangue sulle labbra (non dovute a lesioni del cavo orale) ci si può trovare innanzi ad un EMOTORACE ( presenza massiva di sangue all interno della cavità toracica dovuta a lacerazione di vasi sanguigni intercostali o intratoracici o dei polmoni) Trattamento. A B C D E Monitorare continuamente i parametri vitali Somministrare O2 ad alti flussi Allertare il
32 Pneumotorace iperteso Raccolta d aria tra i due foglietti pleurici, ove la pressione dell aria extrapolmonare determina una compressione sui grandi vasi toracici impedendo il ritorno del sangue venoso al cuore. SI PUO GIUNGERE MOLTO RAPIDAMENTE ALL ARRESTO CARDIACO. Segni e sintomi. Enfisema sottocutaneo Ipossia severa (SpO2 molto bassa) Dispnea con vie aeree pervie Distensione delle vene del collo Deviazione della trachea Ipotensione arteriosa Movimenti irregolari della parete toracica Stato di shock Trattamento. A B C D E Monitorare continuamente i parametri vitali Somministrare O2 ad alti flussi Allertare il
33 Pneumotorace iperteso 33
34 GRAZIE PER L ATTENZIONE DOMANDE? COMMENTI? 34
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