PLC. PROGRAMMABLE LOGIC CONTROLLER 2a parte CON RIFERIMENTO ALLE CPU SIEMENS ST 200 ED AL SW STEP 7 MICRO/WIN 32
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- Gloria Pieri
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1 PLC PROGRAMMABLE LOGIC CONTROLLER 2a parte CON RIFERIMENTO ALLE CPU SIEMENS ST 200 ED AL SW STEP 7 MICRO/WIN 32
2 SOFTWARE DI PROGRAMMAZIONE NORMATIVA IEC SCHEMI SEQUENZIALI FUNZIONALI (SFC) SCHEMI LADDER (LD-KOP) DIAGRAMMI A BLOCCHI FUNZIONALI (FBD) LISTA ISTRUZIONI (AWL) TESTO STRUTTURATO (ST) 2
3 SOFTWARE DI PROGRAMMAZIONE NORMATIVA IEC
4 Linguaggi di programmazione testuali Questi modi di programmazione sono quelli più "ostici" per chi si approccia al mondo PLC dal settore elettrotecnico. Tali sistemi di programmazione sono di provenienza prettamente elettronica e/o informatica e quindi costituiscono dei veri linguaggi di programmazione con enormi possibilità di sviluppare le necessità del progetto. Lista Istruzioni - IL - Instruction List Questo modo di programmazione è praticamente il linguaggio macchina, ossia un linguaggio che usa direttamente le istruzioni del microprocessore. Tale sistema oltre che poco intuitivo e poco pratico, in quanto no ha alcuna rappresentazione grafica e richiede molto tempo al programmatore per la ricerca di errori nel programma o guasti all'impianto controllato. Alcuni PLC non permettono l'uso di questo sistema, mentre con altri e indispensabile per sfruttare appieno le potenzialità del PLC. Testo Strutturato (ST) Questo è un linguaggio di programmazione ad alto livello, come lo sono il Pascal, il Basic, il linguaggio C++, ecc. Talvolta è indispensabile determinate applicazioni e/o reti di comunicazione 4
5 Linguaggi di programmazione Grafici Tuttaltro mondo è quello dei linguaggi di programmazione grafici, che si presentano al programmatore come veri e propri schemi elettrici o schemi a blocchi. Schema a contatti - LD - Ladder Diagram Questo è il linguaggio di programmazione più usato, in quanto è analogo ad uno schema elettrico funzionale.ladder significa letteralmente "scala a pioli", dato che esteticamente lo schema ricorda appunto una scala; nel mondo anglosassone ogni ramo orizzontale viene chiamato rung, ossia piolo. Schema Blocchi di Funzione - FBD - Funcion Block Diagram E' un linguaggio a "porte logiche" che permette di disegnare uno schema classico dell'elettronica digitale E' molto usato nei sistemi di controllo dei grossi impianti di processo (centrali termoelettriche, impianti chimici, ecc). Schema Funzionale in Seguenza - SFC - Sequential Funcion Chart E' un linguaggio sviluppato in Francia con il nome di "Linguaggio Grafcet". Rappresenta il funzionamento per passi di un processo automatico in modo del tutto similare ad un Flow-chart, ma dove ogni blocco rappresenta uno stato del processo di lavorazione della macchina. 5
6 Lo Schema Funzionale Europeo Nelle norme del gruppo EN riguardanti la documentazione degli impianti elettrici, il termine "schema funzionale" non esiste. Il termine schema funzionale è comunque ampiamente consolidato, e consente di distinguere chiaramente lo schema di comando (tipicamente un circuito FELV), dallo schema di potenza (tipicamente a 230/400Vac). In esso si trovano i contatti e tutti i relé che compongono la parte elettrica, cosicché talvolta nel gergo viene chiamato anche "Schema degli ausiliari". Precisazione. Il più simile al termine nella norma EN /5 è il termine Circuit Diagram, che indica un disegno nel quale può essere trascritto sia lo schema di comando, sia lo schema di potenza. Per completezza, nella norma si trova anche il termine logic-function diagram, ma esso indica uno schema a porte logiche, ad uso abituale nell'elettronica digitale, che corrisponde appunto al linguaggio FBD. 6
7 Lo Schema Funzionale Europeo Lo schema funzionale, in ogni caso, è un disegno che si sviluppa con i rami disposti in senso verticale, e nel quale si trova nella parte alta la sorgente di alimentazione dei circuiti ausiliari, e nella parte bassa il conduttore "comune" (detto anche di ritorno o anche neutro nel caso di circuiti a 230V). 7
8 Corrispondenza contatti NA/NC e stato dell informazione binaria NA a riposo NA azionato NC a riposo NC azionato CONTATTO STATO CONTATTO STATO PER IL PLC NA NC A riposo Azionato A riposo Azionato 0 8
9 Guasti interni ad un sistema di comando - passivo, se si traduce in un circuito di uscita aperto (non viene inviato alcun ordine agli attuatori) - attivo, se si traduce in un circuito di uscita chiuso In un comando di azionamento, un guasto attivo provoca l inserimento errato dell azionamento stesso In un circuito di allarme, un guasto passivo impedisce la segnalazione di una situazione di pericolo (blocco della procedura di allarme) 9
10 AVVIAMENTO DIRETTO DI UN MOTORE SCHEMA FUNZIONALE SCHEMA DI POTENZA L1 L2 L3 S1 N S1 RT W1 V1 U1 3 ac 10 M
11 LOGICA CON PLC SCHEMA DI POTENZA L1 L2 L3 N +24V COM I0.0 Q0.0 RT S1 I0.1 Q0.1 I0.2 Q0.2 I0.3 Q0.3 PLC Q0.3 Q04 W1 V1 U M 3 ac
12 MARCIA E ARRESTO CON AUTORITENUTA SCHEMA FUNZIONALE SCHEMA DI POTENZA L1 S1 S2 L2 L3 N S1 S2 RT W1 V1 U1 3 ac 12 M
13 LOGICA CON PLC SCHEMA DI POTENZA L1 L2 L3 N +24V COM S1 I0.0 I0.1 Q0.0 Q0.1 RT S2 I0.2 Q0.2 I0.3 Q0.3 PLC Q0.3 Q04 W1 V1 U M 3 ac
14 MARCIA AVANTI INDIETRO CON INTERBLOCCO ELETTRICO SCHEMA FUNZIONALE SCHEMA DI POTENZA L1 RT L2 L3 S1 S2 K2 K2 K2 RT K2 3 ac 14 M
15 LOGICA CON PLC SCHEMA ELETTRICO 220V 0V K2 STOP START A START I TERMICA +24V I0.0 I0.1 I0.2 I0.3 COM Q0.0 Q0.1 Q0.2 Q0.3 PLC Q0.3 Q
16 FINE della II^ parte 16
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