Definizione di bosco

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Definizione di bosco"

Transcript

1 Definizione di bosco

2 Il testo del D.L.vo 227 del 18 maggio 2001, Orientamento e modernizzazione del settore forestale, recita: si considerano bosco i terreni coperti da vegetazione forestale arborea associata o meno a quella arbustiva di origine naturale o artificiale, in qualsiasi stadio di sviluppo, i castagneti, le sugherete e la macchia mediterranea, ed esclusi i giardini pubblici e privati, le alberature stradali, i castagneti da frutto in attualità di coltura e gli impianti di frutticoltura e d arboricoltura da legno di cui al comma 5. Le suddette formazioni vegetali e i terreni su cui essi sorgono devono avere estensione non inferiore a metri quadrati e larghezza media non inferiore a 20 metri e copertura non inferiore al 20 per cento, con misurazione effettuata dalla base esterna dei fusti.

3 La stazione e la sua caratterizzazione

4 Il luogo dove cresce un bosco si chiama tecnicamente stazione. Essa è caratterizzata da: una certa posizione geografica (latitudine,longitudine), topografia (quota, esposizione, pendenza, forma rispetto all'intorno, assolazione), caratteristiche del terreno (presenza di rocce, tipo di suolo e suo grado evolutivo), dotazione idrica (acqua che proviene dal cielo, da monte, da sottoterra, concentrata in corsi o diffusa), il clima che insiste in quel luogo (macroclima, o clima regionale, e microclima, o clima stazionale)

5 La sintesi di tutte queste caratteristiche porta a definire la fertilità stazionale, un parametro essenziale per valutare: l'evoluzione di un possibile bosco di un luogo la sua composizione la sua produttività biologica: se la fertilità è elevata il bosco che cresce o crescerà potrà essere molto produttivo e quindi sostenere la vita anche di molti altri esseri viventi, compreso l'uomo

6 Esempio di descrizione stazionale In questo caso ci troviamo nella Pianura padana, quindi con clima temperato, favorevole allo sviluppo di una foresta di latifoglie caducifoglie. La quota varia intorno a poche decine di metri dal livello del mare, quindi le temperature medie non sono influenzate dal tipico abbassamento dovuto alla quota (calo di 0,6 ogni 100 metri di risalita), l'esposizione ad est e sud è favorevole, anche perché i venti freddi da nord sono frenati a monte e la pendenza piuttosto rilevante comporta che i raggi solari incidano con un angolo elevato al suolo, riscaldandolo favorevolmente proprio quando il sole è basso sull'orizzonte, cioè in inverno. Non essendoci rilievi a sud che possono produrre ombreggiamenti, l'assolazione e forte e quindi tutta l'energia solare può essere intercettata dalle piante (tranne in inverno, con le nebbie, ma è proprio il momento che essi sono in buona parte in riposo vegetativo). La roccia madre (lo strato geologico che origina il suolo, sotto l'effetto del clima e dei

7 La roccia madre (lo strato geologico che origina il suolo, sotto l'effetto del clima e dei fattori biologici) è di tipo calcareo, quindi di origine sedimentaria, e capace di liberare nel tempo importanti elementi e nel corso dei milioni di anni ha portato alla formazione di un tipico suolo rosso, formatosi in climi più caldi e piovosi dell'attuale (come si osserva oggi in molte parti della fascia intertropicale), caratterizzato da una importante presenza di argille, ossidi di ferro (colore rosso) ma una certa delicatezza in termini di erosione.

8 I fattori climatici Luce Temperatura Acqua (pioggia e neve) Vento e perturbazioni atmosferiche Fulmini Fuoco

9 La temperatura è il fattore fondamentale che contribuisce a determinare la distribuzione delle specie vegetali e animali sulla terra. Ogni processo fisiologico si svolge in un determinato campo di variazione di valori della temperatura con un andamento ottimale in corrispondenza di un valore o di un intervallo che vengono chiamati optimum. La temperatura condiziona la produttività

10 Limite orientale e settentrionale ridisegnato degli areali di faggio (Fagus sylvatica), quercia (Quercus robur) e abete rosso (Picea abies) (da Walter, modificata). A) isoterma luglio 10 C; B) 4 mesi con temperatura maggiore di 10 C; C) isoterma gennaio -2 C.

11 Le piante possono essere classificate in relazione al loro adattamento allo stress da temperature troppo elevate o troppo basse: Piante termofile (vivono in ambienti caldi o in microclimi particolarmente favoriti termicamente, foreste tropicali subtropicali, vegetazione mediterranea) Piante mesofile (vivono in condizioni intermedie di temperatura, foreste temperate) Piante microterme (sopportano temperature molto fredde mediante adattamenti di tipo fisiologico e morfologico, foreste di montagna e boreali)

12

13 INVERSIONE TERMICA

14 L acqua è l elemento nel quale avvengono tutti i processi biochimici tipici degli organismi viventi (l acqua è un ottimo solvente per le sostanze ioniche). Gli alberi assumono l acqua attraverso le radici e la restituiscono (sotto forma di vapore acqueo) attraverso la traspirazione. La necessità in acqua di una foresta è certamente superiore a quella degli aggruppamenti erbacei ed è più elevata per le foreste di caducifoglie che per quelle di conifere. Per uno stesso tipo di aggruppamento essa può variare a seconda delle condizioni stazionali e dell'età delle piante. Si ricordi che la quantità di acqua utilizzata dalla vegetazione nel nostro clima non rappresenta che una parte della piovosità annuale, poichè la restante parte penetra nel terreno per infiltrazione o scorre su di esso per ruscellamento.

15 Specie: Igrofile: specie adatte a completa o parziale sommersione in acqua e che non possono vivere in suoli troppo asciutti. Mesofile: specie adatte a moderate disponibilità idriche, in genere intolleranti sia della sommersione e sia della siccità. Xerofile: piante dei climi aridi (o di suoli aridi localizzati in ambienti più freschi) e tolleranti l aridità.

16

17 Precipitazioni Ecosistema forestale Chiome -> barriera che intercetta una parte della pioggia Ritorno all'atmosfera per un'evaporazione Arrivo al suolo per scorrimento lungo rami e fusto (stemflow) Raccolta sulle foglie -> formazione di gocce più grosse che cadono al suolo.

18 Gocce d'acqua che si formano sulle foglie più grosse -> forza sul terreno > in assenza di lettiera (es. post-incendio) -> distruzione degli aggregati del terreno diminuzione della porosità Precipitazione secondaria Distribuzione irregolare: periferia delle chiome P > (20% conifere- 60% latifoglie) Zone coperte dalle chiome -> q. acqua molto minore Zona a contatto con il tronco -> acqua che scorre su di esso Raggiunta la saturazione delle foglie acqua -> peduncolo -> rami -> tronco -> suolo stem flow

19

20 Stem flow -> variabile abbondanza intensità di precipitazioni portamento dell'albero caratteristiche della corteccia Min -> alberi grossi, cortecce scabrose e spesse, coperte da epifite. Max -> faggio (9.6-13%) Valori bassi (<1%) -> abete rosso e pino silvestre Se stem flow elevato -> al suolo vicino al tronco q. acqua 2.5 volte > di quella che cade all'esterno Faggio Abete rosso Pino silvistre

21 Ripartizione delle precipitazioni in due tipi di foreste in relazione all intensità della pioggia

22

23 A sinistra bilancio idrico di un bosco: penetrazione lenta delle Precipitazioni nel terreno; immagazzinamento dell acqua nel suolo ed alimentazione continua delle sorgenti; aumento dell umidità atmosferica in seguito all elevata traspirazione. A destra: bilancio idrico dopo il disboscamento: la pioggia batte direttamente sul terreno nudo, compattandolo, e scorre in superficie (forte erosione); l acqua di percolazione dilava le sostanze nutritive del terreno non percorso dalle radici; alimentazione delle sorgenti debole e irregolare.

24 Piante ed esigenze di luce (eliofile e sciafile): 1) piante che vivono solo in presenza di luce forte, corrispondente al massimo di illuminazione solare: piante dei deserti, delle steppe e di alta montagna; 2) piante il cui optimum fisiologico corrisponde all'illuminazione massima (100%), ma che possono vivere con luce più debole (fino al 40%): piante delle rocce, delle praterie e delle macerie. E' questo il caso di numerose specie colonizzatrici di suoli nudi, quali i rovi, l'artemisia, l'epilobium angustifolium che si sviluppano abbondantemente nelle aree derivate dal taglio del bosco

25 3) piante tolleranti dell ombra (sciafile), che vivono con luce pari al 20-40% in media: Anemone nemorosa, Oxalis acetosella; 4) piante sciafile estreme che non possono vivere se non al di sotto di una copertura vegetale densa, e sono obbligatoriamente piante di sotto-bosco denso, come Prenanthes purpurea, il cui optimum e tra il 5 e il 10%, ma che possono ancora vivere, senza fiorire, anche quando l'illuminazione scende al 3%.

26 La distribuzione della radiazione nelle comunità vegetali Nelle fitocenosi -> condizioni di luminosità differente Dall'esterno all'interno della comunità la luce incidente è assorbita progressivamente nel passaggio attraverso i vari strati di piante presenti e viene utilizzata per la maggior parte Foreste di latifoglie della zona temperata, al sottobosco: 10-20% nel periodo vegetativo 50-70% nel periodo invernale con alberi spogli Foreste di conifere fitte e foreste tropicali meno dell'1% (limite di sopravvivenza per le piante vascolari)

27 2-3% boschi densi: insufficienti per la rinnovazione specie arboree

28 Risposta della vegetazione alla riduzione della luce nel bosco formazione foglie d'ombra disseccamento rami bassi degli alberi morte degli individui che crescono più lentamente abbondanza del sottobosco di specie sciafile o specie che svolgono la maggior parte del ciclo vegetativo prima della fogliazione (nei boschi di latifoglie decidue) Riduzione % piante superiori Aumento felci, muschi, alghe

29 Risposta della vegetazione alla riduzione della luce nel bosco formazione foglie d'ombra disseccamento rami bassi degli alberi morte degli individui che crescono più lentamente abbondanza del sottobosco di specie sciafile o specie che svolgono la maggior parte del ciclo vegetativo prima della fogliazione (nei boschi di latifoglie decidue) Riduzione % piante superiori Aumento felci, muschi, alghe

30 Quando un organismo vive entro limiti ristretti, ossia non tollera variazioni eccessive di un fattore ambientale, viene chiamato stenoico. Al contrario se i limiti di variazione sono ampi l individuo è detto euroico. Di un individuo stenoico si dice che ha una scarsa valenza ecologica mentre di un euroico che ha una ampia valenza ecologica.

31 CLASSIFICAZIONE FITOCLIMATICA DI PAVARI Pone in stretta relazione il clima di una determinata zona con le tipologie vegetazionali presenti (in particolare quelle forestali). E stata elaborata da Pavari nell anno 1916 ed è stata ulteriormente calibrata per il territorio nazionale da De Philippis (1937). Viene utilizzata per l'inquadramento del clima del nostro paese in relazione alle esigenze della selvicoltura e quindi della gestione forestale. Prevede la definizione di diverse zone diversificate sulla base di limiti termici, all interno delle quali sono previste sottozone sulla base ancora di limiti termici e, nelle zone più calde, di limiti pluviometrici.

32 I parametri climatici considerati sono: temperatura (media annua, media del mese più freddo, media del mese più caldo, media dei valori massimi, media dei valori minimi); precipitazioni (medie annue, medie del periodo estivo). Le diverse zone fitoclimatiche sono state distinte con nomi derivati da cenosi o da specie forestali particolarmente rappresentate nell ambito della zona stessa.

33 Le zone fitoclimatiche della classificazione del Pavari sono: A. LAURETUM T media annua 1 tipo: piogge uniformi sottozona calda tipo con siccità estiva sottozona media tipo con piogge estive sottozona fredda B. CASTANETUM sottozona calda (T m. mese+freddo >0 ) tipo senza siccità estiva 2 tipo con siccità estiva sottozona fredda (T m. mese+freddo > -1 ) tipo piogge > 700 mm/anno 2 tipo piogge < 700 mm/anno

34 C. FAGETUM Sottozona calda 7-12 Sottozona fredda 6-12 D. PICETUM Sottozona calda (T m. mese+freddo > -6 ) 3-6 Sottozona fredda (T m. mese+freddo anche < -6 ) 3-6 E. ALPINETUM (oltre il limite degli alberi) anche < 2

35

I grandi biomi terrestri

I grandi biomi terrestri I grandi biomi terrestri BIOMA: complesso di ecosistemi di un area geografica caratterizzato dalla vegetazione dominate. Si distinguono per alcune caratteristiche delle piante quali struttura (le forme

Dettagli

Zone fitoclimatiche GLI AR I BUSTI DEL CAS C T AS ANETUM T

Zone fitoclimatiche GLI AR I BUSTI DEL CAS C T AS ANETUM T Zone fitoclimatiche GLI ARBUSTI DEL CASTANETUM IL TERRITORIO ITALIANO La morfologia e le condizioni climatiche sono così varie che sono presenti numerosi ecosistemi. La vegetazione si è diffusa e affermata

Dettagli

IL CLIMA MEDITERRANEO MEDITERRANEA

IL CLIMA MEDITERRANEO MEDITERRANEA IL CLIMA MEDITERRANEO E LA MACCHIA MEDITERRANEA Il clima mediterraneo, secondo la classificazione climatica è il meno esteso dei climi temperati. È caratterizzato da un lungo periodo di siccità estiva

Dettagli

La biosfera e gli ecosistemi

La biosfera e gli ecosistemi La biosfera e gli ecosistemi La biosfera: l insieme di tutti gli ecosistemi L ecologia studia le interazioni tra gli organismi viventi e il loro ambiente a vari livelli: ECOSISTEMA COMUNITA POPOLAZIONE

Dettagli

IL GIARDINO ROCCIOSO. Dott. ssa geol. Annalisa Antonelli

IL GIARDINO ROCCIOSO. Dott. ssa geol. Annalisa Antonelli IL GIARDINO ROCCIOSO QUANDO È NATO? Origini che risalgono al Rinascimento (1350-1550); ricchi Signori collezionavano pietre, spugne, conchiglie, ossa di animali acquatici, ecc Periodo del paesaggismo inglese

Dettagli

Gli Incendi Boschivi. Relatore: Realizzato e curato dal. Il Rischio Incendi Boschivi in Lombardia. Centro Operativo AIB per la Lombardia Curno (BG)

Gli Incendi Boschivi. Relatore: Realizzato e curato dal. Il Rischio Incendi Boschivi in Lombardia. Centro Operativo AIB per la Lombardia Curno (BG) Gli Incendi Boschivi Il Rischio Incendi Boschivi in Lombardia Relatore: Realizzato e curato dal Centro Operativo AIB per la Lombardia Curno (BG) 24035 Via G. Galilei, 2 Tel. 035.611009 Fax 035.617722 E-mail

Dettagli

Latitudine e precipitazioni

Latitudine e precipitazioni Macroclima (clima regionale) il tipo di clima che si manifesta a livello territoriale in relazione con la geografia (long, lat, orografia, altitudine, ecc.) Mesoclima la variazione del macroclima, in relazione

Dettagli

Il clima sulla Terra. e i diversi ambienti

Il clima sulla Terra. e i diversi ambienti Il clima sulla Terra e i diversi ambienti L'uomo ha tracciato idealmente altre linee per potersi meglio orientare sulla terra: queste linee si chiamano paralleli e meridiani. Meridiani e paralleli formano

Dettagli

LEZIONE N. 4 SCIENZE MISURA DELLA CIRCONFERENZA TERRESTRE

LEZIONE N. 4 SCIENZE MISURA DELLA CIRCONFERENZA TERRESTRE Date: 13 e 27 ottobre 2015 Docente: Claudio Lancini LEZIONE N. 4 SCIENZE MISURA DELLA CIRCONFERENZA TERRESTRE Già al tempo degli antichi Egizi, molti scienziati avevano capito che la Terra non era piatta

Dettagli

LA CLASSIFICAZIONE DEI CLIMI

LA CLASSIFICAZIONE DEI CLIMI LA CLASSIFICAZIONE DEI CLIMI Wladimir Köppen ha studiato il problema della classificazione dei climi per quasi cinquant'anni, e cioè fin dal 1884. Dopo un primo tentativo di classificazione, basato essenzialmente

Dettagli

FATTORI ECOLOGICI. Uno stesso fattore può essere nello stesso tempo risorsa e condizione.

FATTORI ECOLOGICI. Uno stesso fattore può essere nello stesso tempo risorsa e condizione. FATTORI ECOLOGICI La presenza e il successo di un determinato organismo (specie, popolazione o individuo) in un dato ambiente è determinato dalla presenza di un complesso di fattori (parametri): FATTORE

Dettagli

Relazione Agropedologica

Relazione Agropedologica Comune di San Lorenzo del Vallo PSC Piano Strutturale Comunale LA PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO AGRARIO E FORESTALE Relazione Agropedologica Rossano (CS) lì, 22 maggio 2008 Roberto Sabatino Dott. Agronomo

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DEL LAZIO

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DEL LAZIO MISURA 8 Investimenti per lo sviluppo delle zone forestali e miglioramento della redditività delle foreste. (ex M. 123, M. 122, M. 221, M. 222, M. 223, M. 226, M. 227, artt. 17 e 21 Reg. UE 1305/2013)

Dettagli

PERCEZIONE DEL TERRITORIO

PERCEZIONE DEL TERRITORIO 5.2 PERCEZIONE DEL TERRITORIO Di seguito viene proposta l identificazione del comune attraverso visuali di foto aeree, che ne riportano la reale conformazione fisica, e attraverso ricostruzioni tridimensionali

Dettagli

Il Clima. Clima. G.Vitali. beamer-icsi-l

Il Clima. Clima. G.Vitali. beamer-icsi-l Il giuliano.vitali@unibo.it Il e Bilancio Idrico 1 Il e Bilancio Idrico Il e Bilancio Idrico 1 Il e Bilancio Idrico Il e Bilancio Idrico Denizione Il clima (gr: klima : inclinazione.. riferendosi a quella

Dettagli

Unità 8 - Il clima e le sue variazioni

Unità 8 - Il clima e le sue variazioni 1 1. I climi del pianeta: le fasce climatiche Nella Terra si distinguono in base alla latitudine: 5 GRANDI FASCE CLIMATICHE delimitate da isoterme 1 FASCIA CALDA TROPICALE 2 FASCE TEMPERATE 2 FASCE FREDDE

Dettagli

Perché le regole e come

Perché le regole e come Perché le regole e come Conseguenze sullo sviluppo umano Le norme ISO > http://www.sistemaambiente.net/form/it/iso/3_le_regole_internazionali.pdf Il sistema di gestione aiuta > http://www.sistemaambiente.net/form/it/iso/4_sistema_di_gestione.pdf

Dettagli

Climi e ambienti. Tempo atmosferico e clima

Climi e ambienti. Tempo atmosferico e clima Climi e ambienti Tempo atmosferico e clima Il tempo atmosferico indica le condizioni meteorologiche di un luogo per un periodo di tempo molto breve. Quando in un luogo c è il sole, ad esempio, diciamo

Dettagli

Unità 8 - Il clima e le sue variazioni

Unità 8 - Il clima e le sue variazioni Unità 8 - Il clima e le sue variazioni 1 1. I climi del pianeta In base alle temperature e alle precipitazioni sono stati individuati 5 gruppi climatici fondamentali 2 1. I climi del pianeta Il climatogramma

Dettagli

I BIOMI. La tundra e La foresta decidua temperata

I BIOMI. La tundra e La foresta decidua temperata I BIOMI La tundra e La foresta decidua temperata Cos è un bioma? Prima di tutto iniziamo dicendo cos è un bioma. Un BIOMA e' un ambiente terrestre individuato e classificato dalle modalita di crescita

Dettagli

Progetto di residenze con l'utilizzo di sistemi solari passivi e di raffrescamento naturale. ad Alfonsine (RA)

Progetto di residenze con l'utilizzo di sistemi solari passivi e di raffrescamento naturale. ad Alfonsine (RA) Giampaolo Silvestri & Cristina Bucchi Architetti UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI FERRARA Facoltà di Architettura Anno Accademico 1997-98 TESI DI LAUREA IN TECNOLOGIA Progetto di residenze con l'utilizzo di

Dettagli

Percorso di educazione allo sviluppo sostenibile. Liceo scientifico statale B. Croce Azione F 2 FSE Obiettivo F2

Percorso di educazione allo sviluppo sostenibile. Liceo scientifico statale B. Croce Azione F 2 FSE Obiettivo F2 Educazione ambientale Percorso di educazione allo sviluppo sostenibile Liceo scientifico statale B. Croce Azione F 2 FSE 2009 290 Obiettivo F2 Ambiente e natura Prima il clima Definizione e classificazione

Dettagli

Il clima. relazioni tra le variazioni del tempo ed esseri viventi. insolazione, precipitazioni, temperature, umidità, ecc.

Il clima. relazioni tra le variazioni del tempo ed esseri viventi. insolazione, precipitazioni, temperature, umidità, ecc. Il clima Climatologia Bioclimatologia Meteorologia Biometeorologia la scienza del clima effetti del clima sulla biosfera previsioni del tempo relazioni tra le variazioni del tempo ed esseri viventi Elementi

Dettagli

Come si forma il vento?

Come si forma il vento? Il v e n t o 1 Come si forma il vento? La terra cede all atmosfera il calore ricevuto dal sole, ma non lo fa in modo uniforme. Nelle zone in cui viene ceduto meno calore la pressione dei gas atmosferici

Dettagli

Hbitt Habitat ed aspetti ecologici delle macroterme mediterranee

Hbitt Habitat ed aspetti ecologici delle macroterme mediterranee Hbitt Habitat ed aspetti ecologici i delle macroterme mediterranee da tappeto erboso Prof.ssa Simonetta Fascetti, S.A.F.E.,Università degli Studi della Basilicata Potenza, venerdì 11 aprile 2014 Scuola

Dettagli

climaticamente questa vasta area ed eventualmente verificare se sono stati registrati cambiamenti significativi degli stessi

climaticamente questa vasta area ed eventualmente verificare se sono stati registrati cambiamenti significativi degli stessi I CLIMI IN ITALIA: LE AREE TEMPERATE UMIDE CON ESTATE CALDA Introduzione Con questo articolo inauguriamo una rassegna sui climi italiani iniziando da quelli identificati, nella convenzione internazionale,

Dettagli

I CLIMI IN ITALIA: LE AREE TEMPERATE CALDE MEDITERRANEE A SICCITA ESTIVA

I CLIMI IN ITALIA: LE AREE TEMPERATE CALDE MEDITERRANEE A SICCITA ESTIVA I CLIMI IN ITALIA: LE AREE TEMPERATE CALDE MEDITERRANEE A SICCITA ESTIVA Introduzione Continuiamo la trattazione sui climi italiani affrontando l analisi del clima mediterraneo identificato, nella convenzione

Dettagli

Questi indicatori sono stati elaborati in relazione al territorio della Provincia di Ravenna.

Questi indicatori sono stati elaborati in relazione al territorio della Provincia di Ravenna. 3 - LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA (Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA - SIMC) 3.1 - Gli indicatori meteorologici per lo studio della qualità dell

Dettagli

I movimenti e la struttura della terra

I movimenti e la struttura della terra I movimenti e la struttura della terra è un pianeta che appartiene al Sistema solare, infatti, è costituito da una stella: il Sole ed ha come satellite la Luna. è costituita da: La crosta Parte esterna

Dettagli

Carte meteorologiche, fronti, instabilità

Carte meteorologiche, fronti, instabilità Carte meteorologiche, fronti, instabilità Le scale meteorologiche Le masse d aria Alte e basse pressioni Le carte meteorologiche I sistemi frontali Plampincieux, 28 maggio 2007 Le scale meteorologiche

Dettagli

I flussi di calore sensibile e la temperatura dell aria

I flussi di calore sensibile e la temperatura dell aria I flussi di calore sensibile e la temperatura dell aria L aria in prossimità delle piante assorbe in misura ridotta la radiazione solare. Le variazioni nella temperatura dell aria sono determinate perciò

Dettagli

Ciclo idrologico. Ciclo idrologico in foresta

Ciclo idrologico. Ciclo idrologico in foresta Ciclo idrologico Il motore che alimenta il ciclo idrologico è la radiazione solare L energia radiante è in grado di far passare l'acqua dallo stato solido allo stato liquido e dallo stato liquido a quello

Dettagli

L AMBIENTE E GLI ECOSISTEMI

L AMBIENTE E GLI ECOSISTEMI L AMBIENTE E GLI ECOSISTEMI Ci sono moltissimi esseri viventi come le piante, gli animali e gli uomini, che abitano insieme. Questi organismi vivono in luoghi diversi che si chiamano ambienti. I pesci

Dettagli

IL CLIMA E L AMBIENTE

IL CLIMA E L AMBIENTE IL CLIMA E L AMBIENTE IL CLIMA L AMBIENTE LE ZONE TROPICALI Le zone tropicali sono comprese tra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno. Tra il Tropico del Cancro e il Tropico del Capricorno

Dettagli

Art. 7.2 Sistema delle aree forestali

Art. 7.2 Sistema delle aree forestali Art. 7.2 Sistema delle aree forestali DEFINIZIONE DI AREE FORESTALI sono tutte le superfici con vegetazione arborea ed arbustiva spontanea o di origine artificiale in grado di produrre legno o altri prodotti

Dettagli

LA CONOSCENZA DEL FENOMENO

LA CONOSCENZA DEL FENOMENO LA CONOSCENZA DEL FENOMENO Il processo di combustione L incendio è il prodotto della rapida combinazione di tre elementi fondamentali: il combustibile, l ossigeno e la temperatura necessaria per innescare

Dettagli

LE PARTI DELLA PIANTA

LE PARTI DELLA PIANTA LE PARTI DELLA PIANTA Esistono vari tipi di vegetali, ma quasi tutti sono formati da tre parti fondamentali: FOGLIE Le radici FUSTO Il fusto Le foglie RADICI Le radici hanno tre compiti principali: 1.

Dettagli

I tagli successivi. Tagli successivi

I tagli successivi. Tagli successivi I tagli successivi Con il trattamento a tagli successivi, il popolamento giunto alla maturità economica viene asportato tramite più interventi selvicolturali. La progressiva apertura del popolamento ha

Dettagli

Idrosfera. Leonardo Beccarisi. 29 marzo a lezione. 1 a parte. Corso di Ecologia Università degli Studi di Roma Tre

Idrosfera. Leonardo Beccarisi. 29 marzo a lezione. 1 a parte. Corso di Ecologia Università degli Studi di Roma Tre Idrosfera 1 a parte Leonardo Beccarisi Corso di Ecologia Università degli Studi di Roma Tre 29 marzo 2011 22 a lezione Sommario 1 Compartimenti idrici Classificazioni Volumi di acqua nei compartimenti

Dettagli

LA PIOGGIA. Marco Acutis. Corso di studi in Produzione e Protezione delle Piante e dei Sistemi del Verde

LA PIOGGIA. Marco Acutis. Corso di studi in Produzione e Protezione delle Piante e dei Sistemi del Verde LA PIOGGIA Marco Acutis Corso di studi in Produzione e Protezione delle Piante e dei Sistemi del Verde L acqua Fondamentale per i vegetali - costituente fino al 95% nei vegetali (98% nelle cactacee, 7%

Dettagli

CLIMA CLIMATOLOGIA scienza che studia il clima

CLIMA CLIMATOLOGIA scienza che studia il clima CLIMA CLIMATOLOGIA scienza che studia il clima Definizione Insieme delle condizioni meteorologiche medie che caratterizzano una località NB I dati statistici rimangono costanti per almeno 30 anni. Il clima

Dettagli

I CLIMI IN ITALIA: LE AREE MEDITERRANEE SECCHE TENDENTI ALLO STEPPICO

I CLIMI IN ITALIA: LE AREE MEDITERRANEE SECCHE TENDENTI ALLO STEPPICO I CLIMI IN ITALIA: LE AREE MEDITERRANEE SECCHE TENDENTI ALLO STEPPICO Introduzione Terminiamo la trattazione sui climi italiani affrontando l analisi delle aree caratterizzate da clima mediterraneo tendente

Dettagli

DESCRIZIONE QUALI- QUANTITATIVA DELLE PARTICELLE FORESTALI

DESCRIZIONE QUALI- QUANTITATIVA DELLE PARTICELLE FORESTALI DESCRIZIONE QUALI- QUANTITATIVA DELLE PARTICELLE FORESTALI Che cosa è la descrizione particellare? Insieme dei rilievi effettuati per acquisire le informazioni necessarie per la pianificazione della gestione

Dettagli

ECOLOGIA DELLE PIANTE DI TASSO DELL ISOLA D ELBA. Dott.ssa Francesca Anselmi

ECOLOGIA DELLE PIANTE DI TASSO DELL ISOLA D ELBA. Dott.ssa Francesca Anselmi ECOLOGIA DELLE PIANTE DI TASSO DELL ISOLA D ELBA Dott.ssa Francesca Anselmi Portoferraio, 08 ottobre 2009 Perché lo studio del tasso Taxus baccata L.: pianta estremamente antica, con complessa biologia;

Dettagli

Influenza del cambiamento climatico sulla biodiversità e sugli ecosistemi delle aree Protette

Influenza del cambiamento climatico sulla biodiversità e sugli ecosistemi delle aree Protette Perché si parla di cambiamenti climatici? Queste sono alcune delle variazioni finora riscontrate (i fatti): Negli ultimi 150 anni la temperatura media della superficie terrestre è aumentata di circa 0.74

Dettagli

Cosa sono le acque continentali?

Cosa sono le acque continentali? Cosa sono le acque continentali? Le acque sulla terraferma, cioè all'interno dei continenti, nell'insieme prendono il nome di acque continentali e contengono una bassa concentrazione di sostanze disciolte,

Dettagli

(Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA - SIMC)

(Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA - SIMC) Elaborazione dati della qualità dell aria Provincia di Ravenna - Rapporto 21 3 - LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA (Elaborazioni grafiche a cura di G. Bonafè - ARPA

Dettagli

Supporto Meteorologico alla Campagna AIB ARPA-SIMC

Supporto Meteorologico alla Campagna AIB ARPA-SIMC Supporto Meteorologico alla Campagna AIB ARPA-SIMC COSMO Accordo LAMI USAM ARPA Piemonte Attività Modellistica ARPA-SIM COSMO I7 (+72) COSMO I2 (+48) Previsione Deterministica Previsioni Numeriche Deterministiche

Dettagli

La presente Relazione Tecnica riguarda il sito n 10 del PIT ricadente nel Comune di Empoli (FI).

La presente Relazione Tecnica riguarda il sito n 10 del PIT ricadente nel Comune di Empoli (FI). RELAZIONE TECNICA SITO N 10 ALLEGATO A7 PONTORME NEL COMUNE DI EMPOLI (FI) DEL PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE CON VALENZA DI PIANO PAESAGGISTICO (PIT) La presente Relazione Tecnica riguarda il sito n

Dettagli

Terreno naturale e terreno agrario. rappresenta la successione degli orizzonti che costituiscono il terreno

Terreno naturale e terreno agrario. rappresenta la successione degli orizzonti che costituiscono il terreno Terreno naturale e terreno agrario il profilo del terreno rappresenta la successione degli orizzonti che costituiscono il terreno In relazione al tipo di profilo che un terreno presenta, possiamo distinguere:

Dettagli

Andamento meteorologico del mese

Andamento meteorologico del mese Bollettino agrometeorologico mensile settembre 2006 Temperatura Massima - Numero dei giorni superiori alla soglia di 25 C dal 01/09/2006 al 30/09/2006 Tempo prevalentemente stabile. 0 4 8 12 16 20 24 C

Dettagli

Area continentale. A cura di: Bruno Nichol. Coruzzi Federico. Ipogino Francesco. Maselli Angelo. Neri Giulia

Area continentale. A cura di: Bruno Nichol. Coruzzi Federico. Ipogino Francesco. Maselli Angelo. Neri Giulia Area continentale A cura di: Bruno Nichol Coruzzi Federico Ipogino Francesco Maselli Angelo Neri Giulia diversi programmi politico-economici rete urbana preesistente più rada fiumi navigabili vicinanza

Dettagli

DESCRIZIONE ICONE NUOVO BOLLETTINO AINEVA

DESCRIZIONE ICONE NUOVO BOLLETTINO AINEVA DESCRIZIONE ICONE NUOVO BOLLETTINO AINEVA 1. GRADO DI PERICOLO Assenza neve Informazioni insufficienti. Debole Moderato Marcato Molto e Forte pericolo di Aumento del pericolo durante il giorno 2. ESPOSIZIONI

Dettagli

Azoto. La molecola di azoto e formata da due atomi di azoto, legati insieme con un triplo legame:

Azoto. La molecola di azoto e formata da due atomi di azoto, legati insieme con un triplo legame: Aria ed atmosfera L aria Questo sottile strato, inodore ed incolore è una miscela di gas: 78 % di azoto; 21 % di ossigeno; 0,03 % di anidride carbonica; 0,97 % altri gas. Azoto La molecola di azoto e formata

Dettagli

SCUOLA 21 VERIFICA DI BIOLOGIA COGNOME CLASSE DATA NOME

SCUOLA 21 VERIFICA DI BIOLOGIA COGNOME CLASSE DATA NOME SCUOLA 21 VERIFICA DI BIOLOGIA COGNOME CLASSE DATA NOME 1 Completa con i termini mancanti. a) L...si occupa delle interazioni tra individui della stessa specie, tra individui di specie diverse e tra gli

Dettagli

La flora dell Appennino dell Emilia-Romagna

La flora dell Appennino dell Emilia-Romagna La flora dell Appennino dell Emilia-Romagna Alessandro Alessandrini, Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna Bologna I Mercoledì dell Archivio 10 Febbraio 2016 Definizioni: la flora La flora

Dettagli

I CLIMI. unità 8. Il clima e le sue variazioni. distribuzione della vegetazione. Le condizioni climaticoambientali

I CLIMI. unità 8. Il clima e le sue variazioni. distribuzione della vegetazione. Le condizioni climaticoambientali unità 8. Il e le sue variazioni I CLIMI distribuzione della vegetazione Le condizioni ticoambientali determinano distribuzione degli organismi animali formazione e caratteristiche dei suoli climi caldi

Dettagli

Servizio Agrometeorologico Regionale. Analisi climatica della Regione Toscana. Anno 2005

Servizio Agrometeorologico Regionale. Analisi climatica della Regione Toscana. Anno 2005 A.R.S.I.A. Agenzia Regionale Sviluppo e Innovazione nel Settore Agricolo-Forestale Servizio Agrometeorologico Regionale Analisi climatica della Regione Toscana Anno Maggio 6 Analisi climatica del territorio

Dettagli

Classe Colturale A - Fustaia di faggio di produzione PIANO DEI TAGLI E DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO

Classe Colturale A - Fustaia di faggio di produzione PIANO DEI TAGLI E DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO Classe Colturale A - Fustaia di faggio di produzione PIANO DEI TAGLI E DEGLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO N / 32 A) taglio di sementazione e liberazione nuclei di novellame 7 80 560 B) taglio di avviamento

Dettagli

CAI Milano Scuola di Scialpinismo MARIO RIGHINI

CAI Milano Scuola di Scialpinismo MARIO RIGHINI Fronte caldo L aria calda, scorrendo sulla superficie frontale, si alza, si raffredda, condensa e dà luogo a precipitazioni estese generalmente non molto intense. Queste sono annunciate dalla presenza

Dettagli

lessico di base in piccoli testi il rilievo

lessico di base in piccoli testi il rilievo il rilievo Montagna /monte Catena montuosa Massiccio Vetta / cima Territorio Rilievo Colle / collina Pianura Sul livello del mare Forma / formare Comprendere Sul territorio vivono gli esseri viventi: uomini,

Dettagli

INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE FORESTALE

INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI COMPONENTE FORESTALE REGIONE BASILICATA Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità Nome del Sito Codice SIC Serra di Calvello IT9210240 RETE NATURA 2000 Rilevatori / data Falconeri Giuseppe, Ferraro Luciano

Dettagli

Bollettino agrometeorologico regionale mensile Mese di aprile 2003

Bollettino agrometeorologico regionale mensile Mese di aprile 2003 REGIONE SICILIANA Assessorato Agricoltura e Foreste Servizio IX - Assistenza Tecnica, Sperimentazione, Ricerca Applicata e Divulgazione Unità Operativa 5 SIAS - Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano

Dettagli

LEGENDA DEI SIMBOLI UTILIZZATI NEL BOLLETTINO DOLOMITI NEVE E VALANGHE

LEGENDA DEI SIMBOLI UTILIZZATI NEL BOLLETTINO DOLOMITI NEVE E VALANGHE LEGENDA DEI SIMBOLI UTILIZZATI NEL BOLLETTINO DOLOMITI NEVE E VALANGHE ARPAV-DRST-SNV-UPPV novembre 2013 Versione 4.0 1. Area di interesse...2 2. Struttura del bollettino Dolomiti Neve e Valanghe...2 3.

Dettagli

La crescita. FRI dipende: dalla superficie fogliare dall architettura fogliare

La crescita. FRI dipende: dalla superficie fogliare dall architettura fogliare La crescita Il tasso di crescita dipende da due processi: Intercettazione della radiazione solare da parte delle foglie Efficienza nella trasformazione della radiazione intercettata in biomassa Data una

Dettagli

Bollettino agrometeorologico regionale mensile. Mese di settembre 2012

Bollettino agrometeorologico regionale mensile. Mese di settembre 2012 REGIONE SICILIANA Assessorato Risorse Agricole e Alimentari Servizio VI - Assistenza Tecnica in Agricoltura, Programmazione e Sistemi Informativi Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano Bollettino

Dettagli

Allegato C 1. Precipitazioni (grafico dimostrativo )

Allegato C 1. Precipitazioni (grafico dimostrativo ) Allegato C 1 Precipitazioni (grafico dimostrativo ) 1 segue Allegato C 1 Precipitazioni Mappe relative al numero di giorni in cui si sono verificate precipitazioni superiori ai 5 mm nei vari mesi degli

Dettagli

La montagna. Ghiacciai. Clima e vegetazione

La montagna. Ghiacciai. Clima e vegetazione La montagna Le montagne sono disposte in modo ordinato lungo una catena montuosa o in un massiccio (non in linea). I rilievi sono costituiti da versanti delimitati in cima dai crinali (o spartiacque) e

Dettagli

IRRIGAZIONE: Somministrazione di acqua in modo artificiale. Vantaggi: 1 incremento delle rese

IRRIGAZIONE: Somministrazione di acqua in modo artificiale. Vantaggi: 1 incremento delle rese IRRIGAZIONE: Somministrazione di acqua in modo artificiale. Vantaggi: 1 incremento delle rese 2 consente di coltivare colture in zone in cui è impossibile coltivare Fonte di acqua: canali consortili, pozzi

Dettagli

LE NUVOLE BREVE INTRODUZIONE

LE NUVOLE BREVE INTRODUZIONE LE NUVOLE BREVE INTRODUZIONE DEFINIZIONE Ammasso di goccioline d acqua o di minuscoli cristalli di ghiaccio in sospensione nell aria, di spessore e densità tali da impedire più o meno la vista del cielo,

Dettagli

Barbara Di Quattro. Fiumi di parole, testi, paesaggi,

Barbara Di Quattro. Fiumi di parole, testi, paesaggi, Fiumi di parole, testi, paesaggi, idee... 1 Tecnologia L'acqua: una risorsa limitata Il ciclo dell'acqua La quantità di dolce sulla superficie della Terra è una risorsa fissa e limitata: con la crescita

Dettagli

Progetto scuola 21 sull energia. C.f.p. Aldo Moro 2 opa Miriana Pulici, Keti Conti, Greta Riva Eleonora Citterio Anno 2012/13

Progetto scuola 21 sull energia. C.f.p. Aldo Moro 2 opa Miriana Pulici, Keti Conti, Greta Riva Eleonora Citterio Anno 2012/13 Progetto scuola 21 sull energia C.f.p. Aldo Moro 2 opa Miriana Pulici, Keti Conti, Greta Riva Eleonora Citterio Anno 2012/13 L indice Che cos è l energia? L energia del sole L acqua La geografia dell energia

Dettagli

IL SUOLO. La natura è un artista capace di modellare rocce e montagne nelle forme piu strane.

IL SUOLO. La natura è un artista capace di modellare rocce e montagne nelle forme piu strane. La natura è un artista capace di modellare rocce e montagne nelle forme piu strane. Esistono vari tipi di suolo. Questo, che sicuramente riconoscerai, è formato da tanti piccoli e finissimi granellini

Dettagli

Il legno legno scorza cilindro centrale corteccia epidermide libro legno cambio

Il legno legno scorza cilindro centrale corteccia epidermide libro legno cambio Il legno Comunemente si indica come legno la parte del fusto degli alberi che si trova sotto la cosiddetta scorza (comunemente detta corteccia). Nel 1 anno di vita del fusto si distingue una zona a funzione

Dettagli

Quando si deve concimare il vigneto? Come si deve concimare?

Quando si deve concimare il vigneto? Come si deve concimare? Quando si deve concimare il vigneto? Come si deve concimare? Quando si deve concimare il vigneto? Quando la naturale fertilità del suolo non è adeguata a sostenere il potenziale vegeto produttivo desiderato.

Dettagli

Impatti dei cambiamenti climatici a livello locale LIGURIA

Impatti dei cambiamenti climatici a livello locale LIGURIA CRES - Climaresilienti II INCONTRO: Misure di adattamento ai cambiamenti climatici Impatti dei cambiamenti climatici a livello locale LIGURIA Cosa è già cambiato Un riscaldamento globale medio di 0,74

Dettagli

PIANO DI PREVISIONE, PREVENZIONE E LOTTA ATTIVA CONTRO GLI INCENDI BOSCHIVI Ai sensi art. 8 L. 353/00

PIANO DI PREVISIONE, PREVENZIONE E LOTTA ATTIVA CONTRO GLI INCENDI BOSCHIVI Ai sensi art. 8 L. 353/00 CONSORZIO DEL PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO KONSORTIUM NATIONAL PARK STILFSER JOCH PIANO DI PREVISIONE, PREVENZIONE E LOTTA ATTIVA CONTRO GLI INCENDI BOSCHIVI Ai sensi art. 8 L. 353/00 Periodo di validità

Dettagli

1.1 La storia di un fiocco di neve Onde di Rossby lungo i meridiani...1

1.1 La storia di un fiocco di neve Onde di Rossby lungo i meridiani...1 INDICE 1 Cenni di circolazione generale dell atmosfera (Mario Giuliacci)...1 1.1 La storia di un fiocco di neve...1 1.1.1 Onde di Rossby lungo i meridiani...1 1.2 La circolazione generale dell atmosfera...3

Dettagli

salici da ceste CORSO DI CESTERIA

salici da ceste CORSO DI CESTERIA Ecomuseo delle Acque Largo Beorcje 12 - Borgo Molino 33013 Gemona del Friuli (UD) info@ecomuseodelleacque.it www.ecomuseodelleacque.it CORSO DI CESTERIA salici da ceste Il salice da vimini (S. viminalis)

Dettagli

Biologia marina (ambiente marino). Limnologia (ambiente di acqua dolce).

Biologia marina (ambiente marino). Limnologia (ambiente di acqua dolce). Geografia: scienza che studia, descrive e rappresenta le diverse parti della superficie terrestre. La distribuzione èinfluenzata da fattori geologici e (in piccola parte) umani. Biogeografia: scienza che

Dettagli

OLTRE ALLA STAGIONALITA OCCORRE FARE UN'ALTRA DISTINZIONE TRA COLTURE COLTIVATE IN PIENO CAMPO

OLTRE ALLA STAGIONALITA OCCORRE FARE UN'ALTRA DISTINZIONE TRA COLTURE COLTIVATE IN PIENO CAMPO OLTRE ALLA STAGIONALITA OCCORRE FARE UN'ALTRA DISTINZIONE TRA COLTURE COLTIVATE IN PIENO CAMPO E COLTURE COLTIVATE IN SERRA MA COSA E UNA SERRA? ABBIAMO DETTO CHE NON IN TUTTI I PERIODI DELL ANNO IL CLIMA

Dettagli

MASSE D ARIA E FRONTI. Prof.ssa C. Agizza

MASSE D ARIA E FRONTI. Prof.ssa C. Agizza MASSE D ARIA E FRONTI Prof.ssa C. Agizza 1 Porzione limitata di atmosfera. Si può estendere verticalmente fino al limite della troposfera. Massa d aria Caratterizzata da temperatura e umidità. Può coprire

Dettagli

RELAZIONE METEOROLOGICA MENSILE LOMBARDIA

RELAZIONE METEOROLOGICA MENSILE LOMBARDIA RELAZIONE METEOROLOGICA MENSILE LOMBARDIA SETTEMBRE 2015 Indice 1. Andamento meteorologico mensile... 2 2. Mappe dei principali parametri meteorologici... 3 2.1. Temperature... 3 2.2. Precipitazioni...

Dettagli

Settembre Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali

Settembre Il Clima in Piemonte. Arpa Piemonte Sistemi Previsionali Il Clima in Piemonte Settembre 2014 In Piemonte il mese di Settembre 2014 è stato caratterizzato da temperature superiori alla norma e precipitazioni inferiori alla climatologia del periodo 1971-2000.

Dettagli

IL NOSTRO PIANETA È RICCO DI DIVERSI PAESAGGI. ALCUNI AMBIENTI SONO DISABITATI, ALTRI TRASFORMATI DALL UOMO.

IL NOSTRO PIANETA È RICCO DI DIVERSI PAESAGGI. ALCUNI AMBIENTI SONO DISABITATI, ALTRI TRASFORMATI DALL UOMO. CLIMI E PAESAGGI DELLA TERRA IL NOSTRO PIANETA È RICCO DI DIVERSI PAESAGGI. ALCUNI AMBIENTI SONO DISABITATI, ALTRI TRASFORMATI DALL UOMO. IL FATTORE PIÙ IMPORTANTE CHE STA ALLA BASE DELLA DIVERSITÀ DEI

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. maggio Belvedere Torbole sul Garda (24 maggio 2016)

Analisi meteorologica mensile. maggio Belvedere Torbole sul Garda (24 maggio 2016) Analisi meteorologica maggio Belvedere Torbole sul Garda (24 maggio ) Maggio è risultato un po più freddo e più piovoso della media. (7 maggio ) CARATTERIZZAZIONE METEOROLOGICA DEL MESE DI Maggio, come

Dettagli

L argomento può essere affrontato in ogni momento del curriculum scolastico.

L argomento può essere affrontato in ogni momento del curriculum scolastico. PIANTE L argomento può essere affrontato in ogni momento del curriculum scolastico. Nella scuola dell infanzia e nei primi tre anni della scuola primaria, le attività dovranno essere incentrate sul nome

Dettagli

Osservatorio meteorologico di Moncalieri Collegio Carlo Alberto (TO) Statistiche anemometriche del periodo

Osservatorio meteorologico di Moncalieri Collegio Carlo Alberto (TO) Statistiche anemometriche del periodo Società Meteorologica Italiana - www.nimbus.it Osservatorio meteorologico di Moncalieri Collegio Carlo Alberto (TO) Statistiche anemometriche del periodo 2002-2012 L anemometro e la banderuola all osservatorio

Dettagli

Elementi di meteorologia. Corso per docenti delle scuole primaria, secondaria di I e II grado

Elementi di meteorologia. Corso per docenti delle scuole primaria, secondaria di I e II grado Elementi di meteorologia Corso per docenti delle scuole primaria, secondaria di I e II grado 1 BOLLETTINO METEO Il sole riscalda la terra 2 Come si crea il tempo meteorologico? 3 Il sole riscalda la terra

Dettagli

HEXAGONAL GREENHOUSE

HEXAGONAL GREENHOUSE HEXAGONAL GREENHOUSE Inquadramento territoriale La serra in progetto è collocata in Via Ermoaldo, Leno (BS). area per attività pubbliche Estratto PGT Il lotto oggetto dell intervento è adiacente all area

Dettagli

COMUNE DI VAIANO CREMASCO Provincia di Cremona

COMUNE DI VAIANO CREMASCO Provincia di Cremona , via donatori di sangue, 13, 2629 soncino (cr), tel. e fax 374 85486, e_mail: bassi.geologo@gmail.com COMUNE DI VAIANO CREMASCO Provincia di Cremona PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO STUDIO GEOLOGICO DEL

Dettagli

Spesso la pianura è attraversata da corsi d'acqua e per questo è un ambiente favorevole a molte attività umane e soprattutto all'agricoltura.

Spesso la pianura è attraversata da corsi d'acqua e per questo è un ambiente favorevole a molte attività umane e soprattutto all'agricoltura. LA PIANURA La pianura ha un'altitudine inferiore a 200 metri. In pianura non ci sono i rilievi. Le strade sono comode, molto trafficate, poco tortuose e prive ripide salite e discese. Ci sono autostrade,

Dettagli

Olivicoltura: le cure colturali. Muggia 11 maggio 2015

Olivicoltura: le cure colturali. Muggia 11 maggio 2015 Olivicoltura: le cure colturali Muggia 11 maggio 2015 Olivicoltura: le cure colturali Muggia 11 maggio 2015 Cos è la gestione agromonica? E l insieme di tutte le pratiche effettuate dall uomo per riuscire

Dettagli

Analisi meteorologica mensile. agosto Bocca del ghiacciaio del Mandrone (23 agosto 2016) Efisio Siddi

Analisi meteorologica mensile. agosto Bocca del ghiacciaio del Mandrone (23 agosto 2016) Efisio Siddi Analisi meteorologica agosto Bocca del ghiacciaio del Mandrone (23 agosto ) Efisio Siddi Agosto è risultato nella norma sia per quanto riguarda le temperature che le precipitazioni. Le temperature sono

Dettagli

Concimazione. Irrigazione

Concimazione. Irrigazione Lezione 3 Tecniche agronomiche Concimazione Irrigazione Concimazione La concimazione Qualsiasi organismo vegetale, per poter vivere, ha bisogno di elementi nutritivi, che trova nel terreno e che assorbe

Dettagli

Il letargo per le tartarughe di clima mediterraneo

Il letargo per le tartarughe di clima mediterraneo Il letargo per le tartarughe di clima mediterraneo Luca Bacciarini - 15 ottobre 2010 Letargo Dal greco, significa : stato di torpore simile a sonno profondo. In senso stretto solo per i mammiferi: ghiro,

Dettagli

GESTIONE delle RISORSE IDRICHE

GESTIONE delle RISORSE IDRICHE Corso di laurea specialistica in Ingegneria delle Acque e della Difesa del Suolo Corso di GESTIONE delle RISORSE IDRICHE a.a. 2003-2004 Lezione 4 Prof. Luca Lanza Dipartimento di Ingegneria Ambientale

Dettagli

La corteccia è liscia di colore marrone con tante lenticelle chiare nei fusti giovani (a dx) squamosa nei fusti più vecchi (a sx)

La corteccia è liscia di colore marrone con tante lenticelle chiare nei fusti giovani (a dx) squamosa nei fusti più vecchi (a sx) NOCCIOLO (Corylus avellana) riconoscerlo? Portamento: è un arbusto caducifoglio con una ceppaia da cui partono molti fusti detti polloni Si trova nel sottobosco dalla pianura fino a 1700 m Gemme ellittiche

Dettagli

Mese di settembre 2015

Mese di settembre 2015 Bollettino agrometeorologico regionale mensile REGIONE SICILIANA Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca mediterranea Servizio VI - Assistenza Tecnica in Agricoltura Programmazione e Sistemi Informativi

Dettagli

Decomposizione e biomi di Laura Cassata

Decomposizione e biomi di Laura Cassata Decomposizione e biomi di Laura Cassata Autore Laura Cassata Referente scientifico Michela Mayer Grado scolastico Scuola Secondaria di I grado Percorso collegato La vita in un pugno di terra Nucleo Leggere

Dettagli