Valutazione di impatto ambientale Modifica impianto di recupero rifiuti
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- Aureliana Giulia De Marco
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1 Sede legale: Località Ca Nova Tacconi Bussolengo (VR) Impianto: Località Ca Cerè Pescantina (VR) PROGETTO DI MODIFICA DI UN IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI INERTI SITO IN LOCALITÀ CA CERÈ PESCANTINA (VR) D.LGS 152/06 ART. 19 E SEGUENTI L.R. 3/2000, ARTT. 22 E SEGUENTI Valutazione di impatto ambientale Modifica impianto di recupero rifiuti Piano di sicurezza (DGRV 242/2010) e Piano di ripristino dott. ing. Marco Torresendi Inerti San Valentino s.r.l.
2 INDICE 1 PIANO DI SICUREZZA Premessa Individuazione delle Fonti di Pericolo e dei Potenziali Eventi Tipi e Valutazione di possibili Incidenti Fase di Stoccaggio Rifiuti Conferiti e Materiali Ottenuti Fase di Trattamento dei Rifiuti PIANO DI RIPRISTINO Premessa Attività di ripristino Opere di mitigazione...6 PS e PR - Modifica impianto autorizzato Pagina 1 di 6
3 1 PIANO DI SICUREZZA 1.1 PREMESSA Relativamente al Piano di Sicurezza Ambientale ai sensi della Legge Regionale n. 3/2000, tutte le considerazioni svolte nel precedente Studio di Assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale non vengono modificate dalla variante in quanto non si modifica il ciclo di trattamento, non vengono introdotti ulteriori macchinari. Per completezza si riporta il Piano di Sicurezza. La Legge n. 3/2000 della Regione Veneto all'art 22, affronta il tema dell'emergenza relativamente alle misure da attuare in caso di prevenzione degli accadimenti di emergenze all'esterno delle aree di lavoro. Si richiede, in sostanza, al sistema aziendale che l'organizzazione interna per affrontare l'eventuale stato dì emergenza sia uno strumento operativo facente parte a tutti gli effetti dell'insieme dei provvedimenti di sicurezza da attuare. Si premette che l attività di recupero rifiuti speciali non pericolosi prevede lo stoccaggio e la lavorazione di rifiuti solidi inerti, cioè rifiuti i quali presentano, per loro natura caratteristiche di non pericolosità e reattività. L obiettivo che si pone il presente piano è quello di predisporre procedure relative agli scenari di emergenza ragionevolmente prevedibili in impianto che, se dovessero verificarsi, trasporterebbero il problema della sicurezza delle persone e dell ambiente, all esterno dell area dell impianto. Non vengono presi in considerazione i rischi derivanti dall attività lavorativa in quanto regolamentati dal Decreto Legislativo 626/94 e successivi e oggetto di valutazione da parte del datore di lavoro. 1.2 INDIVIDUAZIONE DELLE FONTI DI PERICOLO E DEI POTENZIALI EVENTI Le situazioni critiche, che possono dar luogo a situazioni di emergenza, possono essere suddivise in: eventi legati ai rischi propri dell'attività; eventi legati a cause esterne (terremoti, condizioni meteorologiche estreme, dolo). Al fine di procedere ad un'idonea analisi dei potenziali eventi che si possono estendere al perimetro esterno dello stabilimento produttivo (analisi dei rischi), il processo di valutazione ha preso in considerazione lo stato della situazione ambientale e le attività dell impianto sulla base di: situazione urbanistico-ambientale della zona; attività di gestione effettuate. PS e PR - Modifica impianto autorizzato Pagina 2 di 6
4 Dal punto di vista urbanistico, come evidenziato in precedenza, l impianto è ubicato in zona conforme e priva di particolari vincoli o caratteristiche ambientali che limitano la normale attività. A livello generale gli inconvenienti che possono verificarsi e dare origini a potenziali situazioni di rischio sono molto limitati. Come emerge dalla descrizione del processo di trattamento e dalla descrizione dei rifiuti inerti recuperati e recuperabili in impianto (che sono esattamente analoghi a quelli dello stato già autorizzato), non sono prevedibili particolari criticità di esercizio. A livello operativo generale saranno previste le seguenti norme comportamentali (già adottate nello stato autorizzato): lo stoccaggio dei rifiuti in ingresso all impianto avviene nelle aree predisposte; saranno evitate eccessive e ripetute movimentazioni dei rifiuti stessi all interno dell impianto, così da ridurre al minimo la possibilità di produrre rumorosità e di generare emissioni diffuse; sarà vietato l accesso al personale estraneo all impianto. 1.3 TIPI E VALUTAZIONE DI POSSIBILI INCIDENTI Per la valutazione di possibili scenari, sono stati presi in considerazione alcuni aspetti ambientali che per il tipo di attività in progetto si ritengono più probabili e ne è stata valutata la significatività in riferimento alla fase di lavorazione (Tabella 1). Si tratta dei medesimi scenari previsti nello stato autorizzato. Aspetti ambientali in Fase di attività situazione normale Conferimento rifiuti. Produzione Stoccaggio e frantumazione di rumore Contaminazione del suolo Messa in riserva, movimentazione Contaminazione dei corpi idrici interna, lavorazione, stoccaggio. Emissioni in atmosfera Movimentazione materiali e processo di frantumazione Tabella 1 Valutazione dei possibili incidenti. Valutazione di significatività Media Non significativa Non significativa Media Nel seguito vengono analizzate nel dettaglio le tipologie di rischio evidenziate, suddivise per le fasi di attività dell impianto: stoccaggio rifiuti e trattamento rifiuti. 1.4 FASE DI STOCCAGGIO RIFIUTI CONFERITI E MATERIALI OTTENUTI La tipologia dei rifiuti gestiti (rifiuti inerti) normalmente presenta problemi legati alla produzione di polverosità nelle fasi di scarico e movimentazione. PS e PR - Modifica impianto autorizzato Pagina 3 di 6
5 La Ditta ha già predisposto nello stato autorizzato la bagnatura dei cumuli di materiali da frantumare durante i periodi estivi con scarsa piovosità. Le zone di transito degli automezzi vengono periodicamente umidificate per mezzo di una autobotte. 1.5 FASE DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI Per trattamento dei rifiuti si intendono le attività di selezione, cernita, frantumazione, vagliatura, eventuale miscelazione, per l ottenimento di materiali e materie prime seconde. Nella normale attività di trattamento dei rifiuti possono essere evidenziati quali potenziali eventi causa di impatto ambientale: Emissioni in atmosfera a carattere diffuso; Rumore. Relativamente alle emissioni diffuse, come già osservato nello stato autorizzato, si puntualizza che: l area dedicata allo stoccaggio dei rifiuti in ingresso e l impianto di frantumazione sono collocati ad una quota di circa 20 metri sotto il piano campagna; i rifiuti in stoccaggio presentano pezzatura grossolana e, in particolare nelle stagioni secche, verranno periodicamente umidificati; il materiale frantumato e vagliato verrà miscelato con gli inerti di cava ed entra nel circuito di lavorazione ad umido dei suddetti materiali. Per quanto riguarda la contaminazione del suolo o di corpi idrici, si osserva che la gestione dei rifiuti in ingresso avviene su un area impermeabilizzata dotata di sistema di raccolta delle acque di dilavamento (acque meteoriche o derivanti dalle attività di bagnatura dei cumuli). PS e PR - Modifica impianto autorizzato Pagina 4 di 6
6 2 PIANO DI RIPRISTINO 2.1 PREMESSA La struttura dell impianto di recupero rifiuti, le attività in esso realizzate ed i macchinari necessari allo svolgimento della stessa sono dettagliatamente descritti nella Relazione di progetto e si intendono richiamati. Il presente documento viene redatto in conformità al punto 11 della D.G.R.V. n del che stabilisce quanto segue: Il Piano dovrebbe contenere indicativamente la descrizione delle eventuali opere di mitigazione ambientale, nonché degli interventi di ricomposizione e riqualificazione dell area, da effettuarsi a seguito della dismissione dell impianto, in osservanza delle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti. Nel caso di dismissione e riconversione dell area, il ripristino ambientale dovrà avvenire previa verifica dell assenza di contaminazione o, in caso contrario, bonifica da attuare con le procedure e le modalità indicate dalla normativa vigente in materia di siti inquinati. 2.2 ATTIVITÀ DI RIPRISTINO L attività verrà svolta come descritto nella Relazione Tecnica e nel Piano Operativo di Gestione, in conformità alle normative e regolamenti vigenti ed alle prescrizioni autorizzative. Le strutture verranno realizzate come indicato in Relazione Tecnica. Pertanto, nel presente paragrafo si intendono richiamate le caratteristiche costruttive del piazzale e dell impianto di trattamento delle acque meteoriche. Si tratta in ogni caso di strutture basilari (pavimentazioni, muretti e basamenti in calcestruzzo, pannelli mobili autostabili e altri manufatti prefabbricati in calcestruzzo, ecc ) che assieme agli impianti elettromeccanici (frantoio, vaglio, nastri trasportatori ) sono di comune uso anche nella tradizionale attività estrattiva e di conseguenza sono comunque compatibili con le strutture circostanti. Per quanto detto, è possibile affermare che il Piano di ripristino dell area da eseguirsi al momento della dismissione dell impianto seguirà i seguenti steps: 1. Pulizia delle aree di deposito e lavorazione degli ultimi rifiuti in stoccaggio; 2. Allontanamento dei rifiuti prodotti eventualmente ancora presenti all interno dell impianto e pulizia delle relative aree; 3. Rimozione dei macchinari utilizzati per l attività di recupero eventualmente non più utilizzabili in sito ed eventuale vendita o destinazione al recupero; 4. Pulizia delle condotte di raccolta delle acque meteoriche e manutenzione finale dell impianto di depurazione. Qualora durante l esercizio dell attività di recupero, dovessero verificarsi degli incidenti che possano causare un potenziale rischio di inquinamento dell area, la ditta provvederà alla PS e PR - Modifica impianto autorizzato Pagina 5 di 6
7 caratterizzazione del sito (anche mediante indagini invasive quali carotaggi e/o trincee). Nel caso in cui l area dovesse risultare inquinata (superamento dei limiti della attuale Colonna A Tabella 1 Allegato V al Titolo 5 del D.Lgs n. 152/2006), oltre a dare immediata comunicazione agli Enti competenti, si procederà con l intervento di messa in sicurezza di emergenza e successivo progetto di bonifica. 2.3 OPERE DI MITIGAZIONE L area dell impianto è inserita in un ambito estrattivo, posto ad una quota di circa 20 m sotto il piano campagna. Tutte le attività richieste dalla dismissione dell impianto riguardano materiali a tutti gli effetti analoghi a quelli trattati nello stesso impianto (inerti) e pertanto gli apprestamenti ambientali di mitigazione dovranno essere mantenuti attivi fino alla completa dismissione. In particolare, si materranno attive le prese idriche al fine di consentire l umidificazione dei cumuli, dei materiali e delle aree anche durante le operazioni di pulizia e movimentazione funzionali al ripristino. Analogamente si manterrà in funzione il sistema di captazione e trattamento delle acque meteoriche al fine di assicurare la massima tutela della risorsa idrica. PS e PR - Modifica impianto autorizzato Pagina 6 di 6
- PIANO DI RIPRISTINO -
IMPIANTO DI RECUPERO RIFIUTI NON PERICOLOSI - PIANO DI RIPRISTINO - (D.Lgs 152/2006 L.R. Veneto n. 3/2000) Redattore: Via dell Elettricità n. 3/d 30175 Marghera (VE) Tel. 041.5385307 Fax. 041.2527420 Cell.
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