Protezione contro i fulmini e sovratensioni per impianti biogas

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1 90 Protezione contro i fulmini e sovratensioni per impianti biogas

2 Nei moderni impianti a biogas vengono fatti fermentare in contenitori stagni (fermentatori) dei substrati organici biodegradabili, come liquame, letame, erba, paglia, rifiuti biodegradabili, residui della produzione del vino e della birra, avanzi alimentari e grassi. In questo ambiente anossico, i batteri producono il biogas dai componenti organici in fermentazione. Il biogas così prodotto viene utilizzato per la produzione di calore e energia elettrica. Nella Figura 9..1 è illustrato lo schema di un tipico impianto a biogas. Gli impianti a biogas spesso sono composti da una vasca di alimentazione per i substrati solidi e/o liquidi e da uno o più fermentatori riscaldati, una vasca di stoccaggio, un eventuale fermentatore secondario, uno serbatoio del gas e un'eventuale unità di trattamento del gas. Il motore a gas con scambiatore di calore e il generatore ad esso collegato viene indicato nel suo insieme come cogeneratore. Il cogeneratore produce, in funzione del contenuto energetico del biogas, energia elettrica con un rendimento del 0 % circa e calore con un rendimento del 60 % circa. L'energia elettrica viene immessa in rete, mentre parte del calore serve per il riscaldamento dei fermentatori e il calore in esubero viene utilizzato ad esempio per il riscaldamento di abitazioni e di strutture agricole. Esigenza di un sistema di protezione contro i fulmini Durante la produzione, l'accumulo e il recupero di energia da biogas possono presentarsi vari rischi e pericoli per le persone, l'ambiente e la tecnologia dell'impianto. Per poter prendere adeguate misure di prevenzione e protezione, bisogna effettuare un'analisi dei rischi che tenga conto delle potenziali fonti di rischio che possono causare guasti o eventi pericolosi, secondo quanto stabilito dalla legge federale tedesca sulle immissioni nel contesto della sicurezza dei processi industriali. Nel regolamento sulla sicurezza degli impianti agrari a biogas pubblicata dalla confederazione agraria tedesca, come pure nella norma tedesca BGR 104, viene precisato che in zone a rischio d esplosione devono essere applicate misure atte a prevenire l innesco di atmosfere a rischio d esplosione. Secondo la norma EN , sezione 5..1 si distinguono tredici diverse fonti di innesco. Nella sezione 5..8 della norma EN (come pure nella norma BGR 104), il fulmine viene indicato come fonte di innesco: Quando un fulmine si abbatte in una atmosfera esplosiva, questa viene sempre innescata". Inoltre, esiste la possibilità di un innesco tramite il riscaldamento dei percorsi di scarica del fulmine. Dal punto di impatto del fulmine fluiscono forti correnti elettriche che possono causare scintille in prossimità del punto di impatto. Perfino in assenza di una fulminazione diretta, delle scariche atmosferiche vasca primaria radiatore pompa contenitore pesatura mixer igienizzatore miscelatore serbatoio liquidi silo cereali pompa pompa di circolazione pesa mulino mixer pompa valvola fermentatore valvola valvola valvola miscelatore analizzatore gas valvola tubo gas storage tank pompa vasca di raffreddamento fiaccola CHP CHP quadro comando electrical equipment room unità trattamento gas energia elettrica calore rete gas Figura 9..1 Schema di sistema per un impianto biogas 282 GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI

3 durante temporali possono causare elevate tensioni indotte in impianti, apparecchi e componenti. raggio della sfera rotolante r Deve essere eseguita un analisi dei rischi condotta secondo il metodo di calcolo prescritto nella norma CEI EN (CEI 81-10/2) per definire le corrispondenti misure di protezione. La valutazione del rischio serve a determinare il rischio dei danni da fulminazioni dirette e indirette per la struttura, nonché per le persone e gli impianti in essa contenuti. Se il rischio è superiore a quello accettabile, vanno adottate delle misure di protezione per minimizzare il rischio di fulminazione, in modo da non superare il rischio accettabile. L'Integrazione 2 della norma tedesca DIN EN (VDE ) contiene informazioni aggiuntive sugli edifici speciali, le quali comprendono i requisiti sui mezzi di protezione da fulminazione per gli impianti a biogas. Gli impianti a biogas vanno protetti con dispositivi di captazione e calate isolate, se non si possono escludere del tutto i rischi di scariche pericolose su collegamenti, raccordi o giunti. Figura 9..2 Zona Ex 2 Applicazione del sistema DEHNiso-Combi per la protezione di un fermentatore con copertura in tela Protezione contro i fulmini esterna Il componente fondamentale degli impianti a biogas è il fermentatore. Perciò il sistema di protezione contro i fulmini deve essere sempre adattato alla struttura del fermentatore. Ci sono varie soluzioni per raggiungere gli stessi obiettivi di protezione. Come prescritto dalla normativa citata, un sistema di protezione contro i fulmini di classe LPS II risponde alle normali esigenze degli impianti con pericolo di esplosione e quindi anche degli impianti a biogas. Un sistema di protezione contro i fulmini è costituito da una protezione esterna e una interna. La protezione esterna capta tutte le fulminazioni, comprese quelle laterali sulla struttura e scarica la corrente di fulmine dal punto di impatto verso terra, disperdendola nel terreno, senza danni alla struttura da proteggere per effetti termici o meccanici. Tabella 9..1 DEHNiso Combi set Tipo DEHNiso-Combi Set, lunghezza totale 5700 mm Composto da: 1 punta di captazione INOX, lungh mm 1 palo di sostegno in Vetroresina/Alluminio, lungh mm staffe di fissaggio INOX (V2A) 2 pali di sostegno in Vetroresina/Alluminio, lungh. 100 mm Art Fermentatore con copertura in telo Negli impianti biogas vengono utilizzati spesso dei fermentatori con copertura in telo. Una fulminazione sulla copertura in telo del fermentatore ne comporta il danneggiamento. L'effetto di fusione e scintillamento nel punto di impatto può causare incendi ed esplosioni. Le misure di protezione contro i fulmini devono essere tali da prevenire le fulminazioni dirette sulla copertura in telo del fermentatore (Figura 9..2). Secondo le regole di sicurezza per impianti a biogas agricoli citate in precedenza, la zona Ex 2 si estende per un raggio di m intorno alla copertura in telo del fermentatore. Nella zona Ex 2 si riscontra un'atmosfera esplosiva solo eccezionalmente e per brevi periodi. Questo significa che la formazione di un'atmosfera esplosiva si verifica soltanto in caso di eventi non previsti (guasti e interventi di manutenzione). Nella zona Ex 2, secondo la norma CEI EN (CEI 81-10/) è quindi ammesso il posizionamento di dispositivi di captazione. L'altezza e il numero dei dispositivi di captazione vengono definiti con il metodo della sfera rotolante. In conformità a tale normativa, la penetrazione della sfera rotolante è fondamentale per la progettazione del sistema di captazione. Per la classe di protezione LPS II e per impianti con pericolo di esplosione, il raggio della sfera rotolante è di 0 m (Figura 9..2). La membrana interna nel serbatoio di accumulo del gas del fermentatore è in contatto con la parete metallica interna del fermentatore, a seconda della quantità di gas contenuta. Per prevenire le scariche disruptive dalla calata alla parete metallica del fermentatore, si installa una calata isolata. Il sistema di protezione contro i fulmini viene isolato dalle parti conduttrici GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI 28

4 raggio della sfera rotolante r raggio della sfera rotolante r Zona Ex 2 15 m 12.5 m 8.5 m Zona Ex 2 Figura 9..4 Protezione del fermentatore tramite asta di captazione isolata con un conduttore HVI (art ) Figura 9.. Protezione di un fermentatore con copertura in tela con pali di captazione componibili in acciaio raggio della sfera rotolante r del fermentatore isolando il tracciato della calata con distanziatori in vetroresina (GRP). La lunghezza dei distanziatori dipende dalla distanza di sicurezza calcolata secondo la norma CEI EN (CEI 81-10/). Il set DEHNiso-Combi, illustrato nella Tabella 9..1, viene utilizzato per l'esempio di installazione raffigurato nella Figura Un altra possibilità per evitare le fulminazioni dirette su un fermentatore è l'impiego dei pali di captazione componibili (Figura 9..). Questo tipo di pali viene installato nel terreno naturale o nelle fondazioni. Con questi pali si raggiungono altezze fino a 25 m sul livello del suolo, o anche maggiori grazie a esecuzioni speciali. I pali di captazione componibili di lunghezza standard vengono forniti in elementi di,5 m, che offrono particolari vantaggi per il trasporto. Informazioni più dettagliate per l applicazione dei pali di captazione componibili si trovano nelle istruzioni di montaggio N Una terza possibilità per la protezione di un fermentatore con copertura in tela dalle fulminazioni dirette è l'impiego di conduttori HVI. I conduttori HVI sono isolati e resistenti alle tensioni elevate e sono dotati di una speciale guaina di rivestimento esterna. Nel campo della protezione antifulmine, i conduttori HVI vengono generalmente impiegati come calate isolate per mantenere le distanze di isolamento secondo la norma CEI EN (CEI 81-10/). A tal fine, la distanza di isolamento deve essere calcolata secondo la norma ICEI EN (CEI 19 m 16.5 m Figura m > 0.2 m Zona Ex 2 Protezione del fermentatore tramite asta di captazione isolata con due conduttori HVI (art ) 81-10/) Poi bisogna controllare se la distanza di isolamento calcolata può essere realizzata per mezzo della distanza di isolamento equivalente della conduttura HVI. Esistono due possibili soluzioni. Soluzione 1: pali di captazione dotati di un conduttore HVI (Figura 9..4). La massima lunghezza totale del dispositivo di captazione dal livello equipotenziale (disper- 284 GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI

5 Figura 9..6 Fermentatore realizzato con lastre metalliche avvitate Figura 9..7 Protezione del fermentatore in lastre metalliche con dispositivo di captazione isolato (Fonte: Büro für Technik, Hösbach) sori di terra) fino alla punta di captazione è di 15 m (per classe LPS II). La massima altezza libera oltre la parte superiore del fermentatore non può superare gli 8,5 m (per motivi meccanici). Soluzione 2: pali di captazione dotati di due conduttori HVI (Figura 9..5). La massima lunghezza totale del dispositivo di captazione dal livello equipotenziale (dispersori di terra) fino alla punta di captazione è di 19 m (per LPS II). La massima altezza libera oltre la parte superiore del fermentatore è sempre 8,5 m. Nota: i due conduttori HVI devono essere posati paralleli a una distanza tra loro che sia superiore ai 20 cm. Informazioni più dettagliate sui conduttori HVI si trovano nelle rispettive istruzioni di installazione, reperibili presso Note per il servizio di progettazione I dispositivi di captazione isolati consistono di sistemi ampi e complessi. DEHN vi assisterà volentieri nella progettazione di sistemi di captazione isolati comprendenti conduttori HVI, il sistema DEHNiso Combi o pali di captazione componibili. Il servizio progettazione è disponibile dietro compenso e comprende: esecuzione del disegno per la protezione da fulmine (disegno di layout complessivo), esecuzione dei disegni dettagliati per il dispositivo di captazione isolato (in alcuni casi sotto forma di disegni esplosi), Figura 9..8 Serbatoio in acciaio saldato (Fonte: Eisenbau Heilbronn GmbH) GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI 285

6 distinta completa dei componenti necessari per il sistema di captazione isolato, realizzazione di un offerta basata sulla distinta materiali. Preghiamo gli interessati in Italia di rivolgersi direttamente alla sede di Bolzano ( Fermentatore realizzato con lastre metalliche avvitate I fermentatori in lastre metalliche hanno normalmente uno spessore da 0,7 a 1,2 mm. Le singole lastre sono avvitate tra loro (Figura 9..6). Per utilizzare superfici metalliche come componenti naturali del sistema di captazione vanno rispettati gli spessori delle lastre metalliche prescritti nella Tabella della norma CEI EN (CEI 81-10/). Se non risultano rispettati gli spessori minimi delle lastre metalliche prescritti dalla normativa sopra citata, una fulminazione può causare la fusione oppure un surriscaldamento inammissibile nel punto di impatto. In tal caso i fermentatori vanno protetti con un sistema di captazione supplementare per impedire una possibile fusione nel punto di impatto del fulmine. A tale scopo va installato un sistema di protezione contro i fulmini isolato. Il posizionamento del dispositivo di captazione viene determinato con il metodo della sfera rotolante. La calata viene fatta passare lungo le lastre metalliche su supporti distanziatori conformi alla distanza di isolamento calcolata (Figura 9..7). Serbatoi in acciaio Nella Figura 9..8 è illustrato un serbatoio per biogas con un involucro di lastre in acciaio completamente saldate. Le prescrizioni della tabella della norma CEI EN (CEI 81-10/) sono soddisfatte adottando sezioni minime di 4 mm per le pareti in acciaio. Il sistema di protezione contro i fulmini deve soddisfare le prescrizioni dell'allegato D della norma CEI EN (CEI 81-10/), Informazioni supplementari per LPS nelle strutture con rischio di esplosione. Se le zone Ex delle aperture di sfiato si trovano nel volume protetto delle parti metalliche dell'involucro che trasportano correnti di fulmine, non sono necessari dispositivi di captazione supplementari. Altrimenti vanno installati dei dispositivi di captazione supplementari per proteggere gli sfiati dalle scariche dirette. Concetto di messa a terra Per evitare delle elevate differenze di potenziale tra i singoli impianti di terra/dispersori, questi vengono uniti in un impianto di terra generale (Figura 9..9). Questo si ottiene tramite la magliatura dei singoli impianti di terra per strutture e sistemi. Si sono adottate come standard ed anche perché tecnicamente fattibili le larghezze di maglia da 20 m x 20 m fino a 40 m x 40 m. La magliatura di tutti gli impianti di terra permette di ridurre sensibilmente le differenze di potenziale tra le parti dell'impianto. Viene in tal modo ridotta anche la sollecitazione in tensione delle condutture elettriche tra le strutture in caso di scarica atmosferica. Collegamento alla rete elettrica Il biogas viene normalmente utilizzato in motori a gas o a iniezione pilota per la produzione di energia elettrica e termica. Questi motori sono noti come cogeneratori. I cogeneratori si trovano in un edificio operativo separato. Nello stesso locale dell'edificio operativo o in un suo locale dedicato sono installati i quadri di commutazione, i quadri di comando e le apparecchiature elettriche. L energia elettrica prodotta dal cogeneratore viene immessa nella rete elettrica pubblica (Figura 9..10). Uno dei componenti fondamentali del sistema di protezione contro i fulmini è il sistema equipotenziale, al quale devono essere collegate tutte le masse metalliche che entrano nella struttura. Il sistema equipotenziale antifulmine richiede che tutti i sistemi metallici siano integrati nel collegamento equipotenziale, possibilmente con collegamenti aventi la più bassa impedenza possibile, e tutti i sistemi sotto tensione siano integrati in modo indiretto tramite dispositivi di protezione da sovratensioni Tipo 1. Il collegamento equipotenziale antifulmine va realizzato nella posizione più prossima possibile al punto di ingresso della struttura, per impedire l'infiltrazione di correnti parziali di fulmine nell'edificio. Le linee entranti a 20/400 in corrente alternata dell impianto utilizzatore a bassa tensione (Figura 9..10) sono quindi protette da contro le sovratensioni da appositi dispositivi (SPD) di Tipo 1. Il dispositivo DEHNbloc, per esempio, è un dispositivo spinterometrico di protezione dalle sovratensioni di Tipo 1 RADAX-Flow per impianti di alimentazione. Questo scaricatore di corrente di fulmine ha una capacità di scarica che raggiunge i 50 ka (10/50 μs) per polo. Il principio brevettato di RADAX-Flow limita ed estingue le correnti di corto circuito dell'impianto (correnti susseguenti) fino a 100 ka rms. Vengono così evitate le interruzioni indesiderate dell'alimentazione causate da un intervento dei dispositivi principali di protezione da sovracorrente dell'impianto. Nei quadri secondari di distribuzione a valle sono installati dei limitatori di sovratensione DEHNguard M TNS 275 FM Tipo 2. Nel quadro di distribuzione del cogeneratore (CHP) viene installato uno scaricatore combinato multipolare modulare DEHNventil con elevato potere di limitazione delle correnti susseguenti (Figura 9..10). Lo scaricatore spinterometrico precablato comprende una basetta e dei moduli di protezione inseribili. DEHNventil assicura la massima continuità di servizio e la selettività di disconnessione nei confronti dei fusibili da 20 A gl/gg, come pure la limitazione e l'estinzione delle correnti 286 GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI

7 Quadro di misura immissione in rete locale tecnico cogeneratore comando/ regolazione (CHP) x 20 kv MEB MEB G ~ M stoccaggio finale silo cereali vasca primaria serbatoio liquidi M ~ ϑ fermentatore fermentatore secondario Protezione per il sistema dei dispersori Bandella Inox (AISI 16) 0 mm x,5 mm, Alternativa: tondino Inox (AISI 16), Ø 10 mm Morsetto a croce (AISI 16) Alternativa: morsetto SV Inox (AISI 16) Nota: nastro anticorrosione Figura 9..9 Impianto di terra ammagliato per impianto biogas Art Protezione per il sistema dei dispersori Barra equipotenziale Inox Alternativa: barra di messa a terra Bandiera di collegamento bandella raddrizzata Inox (AISI 16) o Bandiera di collegamento tondino Inox (AISI 16) Art susseguenti sulla rete, fino a correnti di corto circuito di 100 ka rms. Se il DEHNventil viene installato a breve distanza dagli utilizzatori ( 5 m) risulta assicurata anche la protezione per gli apparecchi utilizzatori. Controllo a distanza Il sistema di controllo a distanza permette la continua disponibilità dei dati operativi dell'impianto a biogas. I valori di misura specifici dell'impianto possono essere letti direttamente presso l'unità di acquisizione dati. L'unità di acquisizione dati è provvista di interfacce, come Ethernet o RS 485, per il collegamento a un PC e/o modem per la lettura e il controllo remoto. Tramite diagnosi a distanza, p.es. via modem, il personale di assistenza può collegarsi agli impianti esistenti in caso di guasti e fornire un'assistenza immediata all'utente. Il modem è collegato all'apparecchio di terminazione rete (NTBA) di un accesso base ISDN. Deve essere garantito anche l'inoltro dei dati rilevati tramite modem ISDN sulla rete di telecomunicazione fissa, per poter effettuare il controllo continuo e l'ottimizzazione della produttività dell impianto. Per questo viene protetta l'interfaccia U k0 a monte della borchia NTBA, alla quale è connesso il modem ISDN, con uno scaricatore combinato BLITZDUCTOR XT (Figura 9..11). Per la protezione degli apparecchi utilizzatori GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI 287

8 M scheda di distribuzione del CHP impianto di generazione 4 4 G M M impianto utilizzatore kv; ~ 50 Hz 125 A Pos. Limitatore di sovratensione Art. Note Sistema di alimentazione / scheda principale di distribuzione Figura Impianto TN-C x DEHNbloc DB M FM Scaricatore di corrente di fulmine unipolare Impianto TN-S 4 x DEHNbloc DB M FM con elevata limitazione della corrente Impianto TT susseguente e contatto di segnalazione a distanza Alternativa x DEHNbloc DB M FM + 1 x DEHNgap DGP M 255 FM Estratto dello schema a blocchi di un impianto a biogas Impianto TN-C x DEHNbloc Maxi DBM S Scaricatore di corrente di fulmine coordinato Impianto TN-S 4 x DEHNbloc Maxi DBM S con fusibile di protezione integrato Impianto TT per sistemi di distribuzione industriali a sbarre Alternativa x DEHNbloc Maxi DBM S + 1 x DEHNgap Maxi DGPM S Impianto TN-C x DEHNvenCI DVCI FM Impianto TN-S 4 x DEHNvenCI DVCI FM Impianto TT Quadro secondario x DEHNvenCI DVCI FM 1 x DEHNgap DGP M 255 FM Scaricatore combinato con prefusibile di protezione e livello di protezione 1,5 kv per apparecchi utilizzatori Impianto TN-C DEHNguard DG M TNC 275 FM Limitatore di sovratensione multipolare Impianto TN-S DEHNguard DG M TNS 275 FM con controllo termodinamico e contatto di Impianto TT DEHNguard DG M TT 275 FM segnalazione a distanza Impianto di generazione Impianto TN-C DEHNventil DV M TNC 255 FM Scaricatore combinato modulare con elevata Impianto TN-S DEHNventil DV M TNS 255 FM limitazione della corrente susseguen- Impianto TT DEHNventil DV M TT 255 FM te e livello di protezione 1,5 kv 288 GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI

9 edificio operativo ISDN NTBA PROFIBUS DP quadro comando PROFIBUS PA NT MEB Pos. Protezione per... Limitatore di sovratensione Art. Tecnologia dati / telecomunicazioni Figura Rete fissa Protezione da sovratensioni per l'installazione di reti informatiche BLITZDUCTOR BXT ML2 BD BXT BAS basetta Dispositivi ISDN DEHNprotector DPRO 2 ISDN Cavo coassiale (sistema di videotrasmissione) UGKF BNC Apparecchiatura di misura e controllo PROFIBUS DP Segnali analogici (in zona non pericolosa) PROFIBUS PA Ex (i) Misura della temperatura PT 100, PT 1000, Ni 1000 (in zona non pericolosa) Dispositivi di campo BLITZDUCTOR BXT ML4 BD HF 5 + BXT BAS basetta BLITZDUCTOR BXT ML4 BE 24 + BXT BAS basetta BLITZDUCTOR BXT ML2 BD S EX 24 + BXT BAS EX basetta BLITZDUCTOR BXT ML4 BC 24 + BXT BAS basetta ma, PROFIBUS PA, Fieldbus Foundation, Ex (i) DPI MD EX 24 M ma, PROFIBUS PA, Fieldbus Foundation, zone non pericolose DPI MD 24 M 2S di telecomunicazione e delle centrali telefoniche con connettori RJ sul lato alimentazione e sul lato segnale, si consiglia l'utilizzo di limitatori di sovratensione del tipo DEHNprotector. Nella Figura viene illustrata inoltre la protezione di una telecamera di sorveglianza. Per la protezione del cavo coassiale (trasmissione video) viene utilizzato un dispositivo di protezione contro le sovratensioni schermato UKGF BNC. Ulteriori informazioni per la protezione di impianti di videosorveglianza si trovano nel capito 9.7 Protezione contro i fulmini e sovratensione per impianti di video sorveglianza. GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI 289

10 Figura Moduli scaricatore combinato con LifeCheck Figura 9..1 Scaricatore di sovratensione DEHNpipe per esterno, avvitato su apparecchi in campo a due fili Controllo di processo L'unità di controllo è una delle componenti principali dell'impianto a biogas. L'unità effettua il controllo centralizzato di tutte le pompe e gli agitatori, registra i dati di processo (come la quantità e la qualità del gas), controlla la temperatura e rileva tutti i materiali in ingresso, visualizza e documenta tutti i dati. Se il controllo di processo si guasta per una sovratensione, vengono disturbati o interrotti i processi per la produzione del biogas. Visto che questi processi sono molto complessi, l'interruzione del servizio non prevista porta ad ulteriori problemi, tali che la durata della fermata dell'impianto si potrebbe prolungare per alcune settimane. L'unità di controllo si trova nel quadro di comando. Oltre agli ingressi e le uscite digitali, qui vengono elaborati i segnali analogici (per esempio segnali PT 100, 4 20 ma). Per garantire la continuità della trasmissione indisturbata dei dati di misura all'unità di controllo nel quadro di comando, le linee di comando e di segnale in arrivo dall'esterno, per esempio dai convertitori di frequenza e dagli attuatori, devono essere protette installando scaricatori della corrente di fulmine BLITZDUCTOR XT (categoria D1) il più vicino al punto di ingresso nell'edificio (Figura 9..12). In questo tipo di scaricatore è integrato un sistema di prova rapido e senza contatto (LifeCheck). La scelta dei dispositivi di protezione per sistemi informatici avviene in base alla massima tensione di esercizio, alla corrente nominale, al tipo di segnale (DC, LF, HF) e al tipo di trasmissione del segnale (bilanciata/sbilanciata). La Figura illustra degli esempi di dispositivi di protezione contro le sovratensioni per linee di segnale e di controllo. Per la protezione di apparecchi in campo a due fili, come sensori di pressione o di livello, valvole, trasmettitori di pressione, misuratori di portata, è consigliata l applicazione del limitatore di sovratensioni DEHNpipe (Figura 9..1). Questo limitatore di sovratensioni garantisce una protezione a coordinamento energetico, di minimo ingombro, per apparecchi in campo. 290 GUIDA ALLA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI

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