STUDIO DI SETTORE SD28U

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1 ALLEGATO 1 NOTA TECNICA E METODOLOGICA STUDIO DI SETTORE SD28U

2 NOTA TECNICA E METODOLOGICA CRITERI PER LA COSTRUZIONE DELLO STUDIO DI SETTORE Di seguito vengono esposti i criteri seguiti per la costruzione dello studio di settore. Oggetto dello studio sono le attività economiche: Lavorazione e trasformazione del vetro piano; Lavorazione e trasformazione del vetro cavo; Lavorazione e trasformazione di vetro a mano e a soffio; Fabbricazione e lavorazione di altro vetro (vetro tecnico e industriale per altri lavori). La finalità perseguita è di determinare un ricavo potenziale tenendo conto non solo di variabili contabili, ma anche di variabili strutturali in grado di determinare il risultato di un impresa. A tale scopo, nell ambito dello studio, vanno individuate le relazioni tra le variabili contabili e le variabili strutturali, per analizzare i possibili processi produttivi e i diversi modelli organizzativi impiegati nell espletamento dell attività. Al fine di conoscere le informazioni relative alle strutture produttive in oggetto si è progettato ed inviato ai contribuenti interessati un questionario per rilevare tali informazioni (il codice del questionario relativo allo studio in oggetto è SD28). Il numero dei questionari inviati è stato pari a I questionari restituiti sono stati 3187, pari al 73,8% degli inviati Lavorazione e trasformazione del vetro piano Lavorazione e trasformazione del vetro cavo Lavorazione e trasformazione di vetro a mano e a soffio Numero Numero % sul totale questionari questionari questionari inviati inviati restituiti , , , Fabbricazione e lavorazione di altro vetro (vetro tecnico e industriale per altri lavori) ,6 TOTALE ,8 Sui questionari sono state condotte analisi statistiche per rilevare la completezza, la correttezza e la coerenza delle informazioni in essi contenute. Tali analisi hanno comportato, ai fini della definizione dello studio, lo scarto di 830 questionari, pari al 26,0% dei questionari rientrati. I principali motivi di scarto sono stati: ricavi dichiarati maggiori di 10 miliardi di lire; quadro B del questionario (unità locali) non compilato; compilazione di più quadri B; quadro E del questionario (produzione e commercializzazione) non compilato; quadro G del questionario (elementi specifici dell attività) non compilato; quadro M del questionario (elementi contabili) non compilato; 2

3 presenza di attività secondarie con un incidenza sui ricavi complessivi superiore al 20% ad eccezione di attività quali la commercializzazione diretta di prodotti finiti; errata compilazione delle percentuali relative alle modalità di produzione in conto proprio/conto terzi e commercializzazione (quadro E del questionario); errata compilazione delle percentuali relative alla tipologia di clientela (quadro E del questionario); errata compilazione delle percentuali relative ai prodotti ottenuti e/o lavorati (quadro G del questionario); incongruenze fra i dati strutturali e i dati contabili contenuti nel questionario. A seguito degli scarti effettuati, il numero dei questionari oggetto delle successive analisi è risultato pari a IDENTIFICAZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI Per segmentare le imprese oggetto dell analisi in gruppi omogenei sulla base degli aspetti strutturali, si è ritenuta appropriata una strategia di analisi che combina due tecniche statistiche: una tecnica basata su un approccio di tipo multivariato, che si è configurata come un analisi fattoriale del tipo Analyse des données e nella fattispecie come un Analisi in Componenti Principali 1 ; un procedimento di Cluster Analysis 2. L utilizzo combinato delle due tecniche è preferibile rispetto a un applicazione diretta delle tecniche di clustering. In effetti, tanto maggiore è il numero di variabili su cui effettuare il procedimento di classificazione, tanto più complessa e meno precisa risulta l operazione di clustering. Per limitare l impatto di tale problematica, la classificazione dei contribuenti è stata effettuata a partire dai risultati dell analisi fattoriale, basandosi quindi su un numero ridotto di variabili (i fattori) che consentono, comunque, di mantenere il massimo delle informazioni originarie. In un procedimento di clustering di tipo multidimensionale, quale quello adottato, l omogeneità dei gruppi deve essere interpretata, non tanto in rapporto alle caratteristiche delle singole variabili, quanto in funzione delle principali interrelazioni esistenti tra le variabili esaminate che contraddistinguono il gruppo stesso e che concorrono a definirne il profilo. Le variabili prese in esame nell Analisi in Componenti Principali sono quelle presenti in tutti i quadri di cui si compone il questionario ad eccezione del quadro M che contiene gli stessi dati contabili presenti nella dichiarazione dei redditi. Tale scelta nasce dall esigenza di caratterizzare le imprese in base ai possibili modelli organizzativi, alle diverse tipologie di clientela, all area di mercato, alle diverse modalità di espletamento dell attività (materie prime, fasi di lavorazione, tipo prodotto), ecc.; tale caratterizzazione è possibile solo utilizzando le informazioni relative alle strutture operative, al mercato di riferimento e a tutti quegli elementi specifici che caratterizzano le diverse realtà economiche e produttive di una impresa. I fattori risultanti dall Analisi in Componenti Principali vengono analizzati in termini di significatività sia economica sia statistica, al fine di individuare quelli che colgono i diversi aspetti strutturali delle attività oggetto dello studio. La Cluster Analysis ha consentito di identificare sette gruppi omogenei di imprese. 1 L Analisi in Componenti Principali è una tecnica statistica che permette di ridurre il numero delle variabili originarie di una matrice di dati quantitativi in un numero inferiore di nuove variabili dette componenti principali tra loro ortogonali (indipendenti, incorrelate) che spieghino il massimo possibile della varianza totale delle variabili originarie, per rendere minima la perdita di informazione; le componenti principali (fattori) sono ottenute come combinazione lineare delle variabili originarie. 2 La Cluster Analysis è una tecnica statistica che, in base ai fattori dell analisi in componenti principali, permette di identificare gruppi omogenei di imprese (cluster); in tal modo le imprese che appartengono allo stesso gruppo omogeneo presentano caratteristiche strutturali simili. 3

4 DESCRIZIONE DEI GRUPPI OMOGENEI Le attività produttive che rientrano nel seguente studio fanno parte del settore della lavorazione del vetro che comprendono sia lavorazione automatizzate che altre svolte in maniera completamente manuale. La principale caratteristica di quasi tutti i prodotti in vetro è la fragilità; qualora vi sia abbinata anche la presenza di dimensioni elevate il vincolo logistico assume un peso estremamente rilevante. Solo alcune aziende che eseguono produzioni di elevato pregio e che rientrano nella categoria del vetro lavorato a mano hanno la possibilità di operare in un mercato che supera i confini nazionali. I principali aspetti strutturali delle imprese considerati nell analisi sono: dimensione della struttura; modalità organizzativa della produzione; tipo di lavorazione; tipologia di prodotti realizzati. Il fattore dimensionale ha permesso di distinguere tra aziende con una struttura organizzativa e produttiva di dimensioni contenute e quelle di più grandi dimensioni. Il secondo fattore suddivide il settore in imprese operanti prevalentemente in conto proprio (cluster 1,3,4,6) e in conto terzi (cluster 2 e 7) mentre il cluster 5 è contraddistinto da una sostanziale parità tra conto proprio e conto terzi. Per quanto riguarda infine il tipo di lavorazione e la tipologia di prodotti realizzati si distinguono, nell ambito della lavorazione del vetro piano, imprese specializzate nella produzione di vetro piano tagliato (cluster 1), di vetrocamera (2, 3) e di vetrate artistiche (4); fra quelle che svolgono la lavorazione a mano e a soffio si individuano specializzazioni nella produzione di articoli in cristallo (cluster 6) e in quella di vetro ad uso tecnico (cluster 7). La lavorazione a lume è caratteristica delle aziende del cluster 5. CLUSTER 1 - IMPRESE IN CONTO PROPRIO SPECIALIZZATE IN LAVORAZIONI MECCANICHE DI VETRO PIANO NUMEROSITÀ: 709 Le imprese che appartengono al cluster operano in prevalenza come ditte individuali (61%) con una presenza media di 3 addetti di cui 1 dipendente. Gli spazi destinati allo svolgimento dell attività sono composti mediamente da 173 mq di produzione, 97 mq di locali destinati a magazzino e 14 di uffici. La produzione è realizzata prevalentemente in conto proprio (in media il 61% dei ricavi); non è trascurabile il peso della commercializzazione di prodotti finiti acquistati da terzi (13% dei ricavi). Il tipo di lavorazione è svolta quasi esclusivamente sul vetro piano (89% delle imprese), infatti il 49% dei ricavi deriva dalla produzione di vetro piano tagliato, il 12% di vetro a specchio per l edilizia/arredamento e l 8% di vetrocamera per infissi. Le materie prime sono costituite per la maggior parte da lastre di vetro float (in media 4896 mq). Il ciclo di produzione si compone delle fasi di taglio e troncaggio (74%), foratura (61%), molatura (58%), lavaggio (32%), sabbiatura (31%) e creazione del modello (28%). Altre fasi sono invece affidate a terzi: bisellatura (28%), tempratura (28%) e assemblaggio di vetrocamera (27%). La dotazione di beni strumentali è minima e comprende in media: 1 banco di taglio e troncaggio ed 1 molatrice. II 24% dei ricavi deriva dalla posa in opera dei prodotti realizzati o commercializzati. La tipologia di clientela è rappresentata da privati (in media il 34% dei ricavi), artigiani (22%) e industria (20%). L area di mercato va dal livello comunale a quello regionale. 4

5 CLUSTER 2 - PRODUTTORI DI VETROCAMERA IN CONTO TERZI A CICLO INTEGRATO NUMEROSITÀ: 269 Le imprese appartenenti al cluster operano sia sotto forma di ditte individuali (43%) che di società di persone (47%). Gli addetti sono in media 5 di cui 3 dipendenti. Le superfici destinate allo svolgimento dell attività sono composte mediamente da 312 mq di produzione, 177 mq destinati a magazzino e 24 mq di uffici. Si tratta di imprese che producono prevalentemente in conto terzi (in media l 83% dei ricavi). I prodotti ottenuti derivano principalmente dalla lavorazione del vetro piano (96% dei soggetti) e comprendono vetrocamera per infissi (36% dei ricavi), vetro piano tagliato (29%), vetro laminato/multistrato (12%) e vetro a specchi per l edilizia/arredamento (9%). Il consumo di lastre di vetro float si attesta su un valore medio di mq. Il ciclo produttivo è integrato e comprende le fasi di taglio e troncaggio (94% dei soggetti), foratura (83%), molatura (78%), lavaggio (70%), assemblaggio vetrocamera (68%) e sabbiatura (51%). Ove presenti vengono affidate a terzi le fasi di tempratura (37%) e stratificazione (20%). La dotazione dei beni strumentali è costituita da 1 macchina per movimentazione/sollevamento/ribaltamento del vetro piano, 1 banco di taglio e troncaggio, 1 macchina per lavaggio vetro, 1 macchina per sigillatura vetrocamera e 1 molatrice. La tipologia di clientela è rappresentata da artigiani (46% dei ricavi), da privati e industria (entrambe con il 16%) e da imprese edili (10%). L area di mercato si estende dal livello provinciale a quello regionale. CLUSTER 3 - PRODUTTORI DI VETROCAMERA IN CONTO PROPRIO A CICLO INTEGRATO NUMEROSITÀ: 495 Le imprese appartenenti al cluster operano sia sotto forma di ditte individuali (46%) che di società di persone (43%), con una struttura mediamente composta da un totale di 5 addetti di cui 3 dipendenti. La struttura produttiva è costituita in media da 311 mq di produzione, 191 mq di locali destinati a magazzino e 30 mq di uffici. La modalità di produzione è in prevalenza il conto proprio (in media il 76% dei ricavi). Il tipo di lavorazione è svolto essenzialmente sul vetro piano (94% dei soggetti); i prodotti che ne derivano sono infatti il vetrocamera per infissi (49% dei ricavi), il vetro piano tagliato (25%) e il vetro laminato/multistrato (10%). Le materie prime impiegate sono lastre di vetro float, per un impiego medio complessivo di mq. Il ciclo di produzione è integrato e si compone delle fasi di taglio e troncaggio (indicato nell 89% dei casi), assemblaggio vetrocamera (88%), lavaggio (79%), foratura (72%), molatura (59%) e sabbiatura (42%). Sono invece affidate a terzi altre lavorazioni come la tempratura (27%) e la bisellatura (25%). La dotazione di beni strumentali è costituita in media da 1 macchina per movimentazione/sollevamento/ribaltamento del vetro piano, 1 banco di taglio e troncaggio, 1 macchina per lavaggio vetro, 1 macchina per sigillatura vetrocamera ed 1 molatrice. Le aziende del cluster si rivolgono ad una clientela composta da artigiani (46% dei ricavi), privati (20%) e imprese edili (14%). L area di mercato si estende dal livello provinciale a quello regionale. CLUSTER 4 - LABORATORI SPECIALIZZATI NELLA LAVORAZIONE DI VETRATE ARTISTICHE NUMEROSITÀ: 240 L 82 % delle imprese del cluster è rappresentato da ditte individuali con un numero di addetti mediamente pari a 2. Gli spazi utilizzati per lo svolgimento dell attività sono composti in media da 71 mq di produzione e da 21 mq di locali destinati a magazzino. 5

6 La produzione è realizzata quasi esclusivamente in conto proprio (in media l 82% dei ricavi). All interno del cluster l 84% dei soggetti esegue lavorazioni del vetro piano, mentre un 28% dichiara di eseguire anche lavorazioni a mano ed a soffio. La produzione è concentrata su poche categorie di prodotti: le vetrate artistiche (68%) e i vetri per complemento d arredamento (11%). Il ciclo produttivo è sostanzialmente integrato e si compone delle fasi di montaggio di tessere per mosaico (88%), creazione del modello (85%), taglio e il troncaggio (75%), saldatura (58%), fusione (44%) e colorazione (38%). La dotazione di beni strumentali si limita ad 1 forno di fusione di dimensione inferiore al metro cubo e 1 molatrice. La tipologia di clientela coerentemente con i prodotti, è costituita essenzialmente da privati (63% dei ricavi) e da artigiani (13%). L area di mercato è limitata ad un ambito provinciale e talvolta si estende a livello regionale. CLUSTER 5 - LABORATORI SPECIALIZZATI NELLA LAVORAZIONE A LUME NUMEROSITÀ: 158 Le imprese appartenenti al cluster sono rappresentate nel 83% dei casi da ditte individuali con una struttura produttiva mediamente composta da un totale di 2 addetti di cui 1 dipendente. Le aree destinate all attività presentano le dimensioni più piccole di tutti i gruppi omogenei individuati: 34 mq di produzione e 17 mq di locali destinati a magazzino. Si tratta di imprese operanti sia in conto proprio che in conto terzi. Il tipo di lavorazione più eseguito è quello del vetro a lume (83 % dei casi); sono presenti anche la lavorazione/fabbricazione di vetro a mano e a soffio (27%) e la lavorazione del tipo murrina/perla (13%). Le imprese realizzano un processo produttivo estremamente semplice che prevede essenzialmente il riscaldamento delle bacchette di vetro colorato e la successiva lavorazione manuale al fine di ottenere l oggetto desiderato. Le fasi di lavorazione sono la creazione del modello (59% in conto proprio e 46% in conto terzi), la fusione (40% e 32%) e la soffiatura (20% in conto proprio). La forte componente di manualità presente nelle lavorazioni rende minima la dotazione di beni strumentali. I prodotti ottenuti sono quasi esclusivamente bigiotteria ed oggettistica in vetro (88% dei ricavi). La tipologia di clientela è composta principalmente da commercianti al dettaglio (42% dei ricavi), commercianti all ingrosso (25%) e privati (23%). Ad un area di mercato limitata ad un ambito comunale si contrappone un area di mercato nazionale ed estera. L export costituisce in media l 8% dei ricavi. Le aziende del cluster sono localizzate prevalentemente nel comune di Venezia. CLUSTER 6 - IMPRESE IN CONTO PROPRIO DI PIÙ GRANDI DIMENSIONI PRODUTTRICI DI ARTICOLI IN CRISTALLO NUMEROSITÀ: 215 Le imprese appartenenti al cluster operano nel 60% dei casi sotto forma di società con una struttura composta mediamente da un totale di 6 addetti, di cui 4 dipendenti. Gli spazi destinati allo svolgimento dell attività comprendono in media 250 mq di produzione, 239 mq di locali destinati a magazzino, 34 mq di uffici, 26 mq di esposizione e 8 mq di vendita in locali contigui alla produzione. La produzione è effettuata prevalentemente in conto proprio (in media il 66% dei ricavi); non è trascurabile la commercializzazione di prodotti finiti acquistati da terzi (10%). Tra gli appartenenti al cluster il 59% esegue lavorazione di vetro a mano ed a soffio e il 19% lavorazione di vetro cavo. Il ciclo produttivo è integrato e comprende le seguenti fasi: creazione del modello (50%), soffiatura (30%), molatura (29%), taglio e troncaggio (26%), fusione (26%), foratura (21%), colorazione (20%), ricottura (19%) e tempratura (18%). La presenza di beni strumentali è funzione della specializzazione produttiva: il 18% dei soggetti dispone in media di 2 forni di fusione fino ad 1 metro cubo, il 19% di 2 forni di ricottura fino ad 1 metro cubo e il 10% di 1 forno 6

7 di tempratura fino ad 1 metro cubo. Il 15% delle imprese dispone di 1 sabbiatrice e il 9% di una macchina serigrafica, mentre tutte le imprese dispongono di almeno 1 molatrice. I prodotti ottenuti sono classificabili all interno di 3 raggruppamenti. Il primo è quello degli oggetti in cristallo e comprende al proprio interno la cristalleria da tavola (18% dei ricavi) e gli oggetti di vario genere sempre in cristallo (12%). Il secondo gruppo è più eterogeneo e comprende i prodotti in vetro ad uso ornamentale, all interno del quale si trovano i vetri per complementi d arredo (23%) e l oggettistica varia in vetro (14%). L ultimo gruppo comprende prodotti in vetro per la casa di uso quotidiano all interno del quale troviamo casalinghi in vetro (5%) e vetreria per uso alimentare (4%). La tipologia di clientela è rappresentata prevalentemente dal commercio (all ingrosso e al dettaglio entrambi per il 31%) e dai privati per il 6%. La grande importanza a livello internazionale delle produzioni italiane di cristalli e di altri vetri ad uso ornamentale si evidenzia nella forte presenza di un area di mercato sia nazionale che internazionale; infatti il 53% delle imprese presenta una quota di export pari al 31% dei ricavi. Inoltre il 25% degli appartenenti al cluster si avvale di una rete di vendita composta in media da 4 agenti o rappresentanti. CLUSTER 7 - PRODUTTORI IN CONTO TERZI SPECIALIZZATI NELLA LAVORAZIONE DI VETRO AD USO TECNICO E DI VETRO REALIZZATO A MANO E A SOFFIO NUMEROSITÀ: 80 Il cluster è composto da imprese che operano sia sotto forma di ditta individuale (50% dei soggetti) che di società di persone (31%), con una struttura produttiva che si avvale mediamente di un totale di 5 addetti di cui 4 dipendenti. Gli spazi adibiti all attività sono costituiti in media da 253 mq di produzione, 102 mq di locali destinati a magazzino, 25 mq di uffici e 13 mq destinati all esposizione. La produzione è svolta quasi esclusivamente in conto terzi (in media l 85% dei ricavi). Il 68% delle imprese esegue lavorazione di vetro a mano e a soffio e il 21% lavorazioni di vetro ad uso tecnico. Il ciclo di produzione, che può considerarsi integrato, si compone delle fasi di creazione del modello (51%), fusione (43%), taglio e troncaggio (44%), soffiatura (68%), tempratura (50%), ricottura (28%), foratura (24%), molatura (28%) e colorazione (14%). La dotazione di beni strumentali è essenzialmente costituita da 1 banco di taglio e troncaggio e 1 molatrice; inoltre figurano 2 forni di fusione (nel 18% dei casi), 1 forno di ricottura fino ad 1 metro cubo (15%), 1 forno di tempratura oltre 1 metro cubo (23%) ed infine 1 macchina serigrafica (15%). In questo caso è possibile suddividere i prodotti realizzati in due gruppi distinti: i vetri ad uso tecnico ed i vetri per arredamento. Il primo contiene canne e tubi di vetro (16%), vetro temperato (11%), vetreria per uso laboratorio (10%). Il secondo comprende vetri per complemento d arredamento (21%). La tipologia di clientela è costituita da industria (32% dei ricavi), artigiani (19%) e commercio (al dettaglio il 21% e all ingrosso il 17%). L area di mercato è prevalentemente nazionale. DEFINIZIONE DELLA FUNZIONE DI RICAVO Una volta suddivise le imprese in gruppi omogenei è necessario determinare, per ciascun gruppo omogeneo, la funzione matematica che meglio si adatta all andamento dei ricavi delle imprese appartenenti al gruppo in esame. Per determinare tale funzione si è ricorso alla Regressione Multipla 3. 3 La Regressione Multipla è una tecnica statistica che permette di interpolare i dati con un modello statistico-matematico che descrive l andamento della variabile dipendente in funzione di una serie di variabili indipendenti relativamente alla loro significatività statistica. 7

8 La stima della funzione di ricavo è stata effettuata individuando la relazione tra il ricavo (variabile dipendente) e alcuni dati contabili e strutturali delle imprese (variabili indipendenti). E opportuno rilevare che prima di definire il modello di regressione si è proceduto ad effettuare un analisi sui dati delle imprese per verificare le condizioni di normalità economica nell esercizio dell attività e per scartare le imprese anomale; ciò si è reso necessario al fine di evitare possibili distorsioni nella determinazione della funzione di ricavo. In particolare sono state escluse le imprese che presentano: costo del venduto dichiarato negativo; costi e spese dichiarati nel quadro M superiori ai ricavi dichiarati. Successivamente sono stati utilizzati indicatori economico-contabili specifici delle attività in esame: rendimento per addetto = (ricavi - costo del venduto 4 - costo per la produzione di servizi)/(numero addetti ); indice di durata delle scorte = (giacenza media del magazzino 6 /ricavi) 365. Per ogni gruppo omogeneo è stata calcolata la distribuzione ventilica di ciascuno degli indicatori precedentemente definiti e poi sono state selezionate le imprese che presentavano valori degli indicatori contemporaneamente all interno di un determinato intervallo, per costituire il campione di riferimento. Per il rendimento per addetto sono stati scelti i seguenti intervalli: dal 3 al 19 ventile, per i cluster 1, 2 e 3; dal 2 al 19 ventile, per i cluster 4 e 5; dal 1 al 18 ventile, per il cluster 6; dal 1 ventile, per il cluster 7. Per l indice di durata delle scorte sono stati scelti i seguenti intervalli: fino al 18 ventile, per i cluster 1, 4 e 6; dal 1 al 18 ventile, per il cluster 2; dal 1 al 17 ventile, per il cluster 3; fino al 19 ventile, per il cluster 5; non sono stati effettuati tagli per il cluster 7. Così definito il campione di imprese di riferimento, si è proceduto alla definizione della funzione di ricavo per ciascun gruppo omogeneo. Per la determinazione della funzione di ricavo sono state utilizzate sia variabili contabili (quadro M del questionario) sia variabili strutturali. La scelta delle variabili significative è stata effettuata con il metodo stepwise. Una volta selezionate le variabili, la determinazione della funzione di ricavo si è ottenuta applicando il metodo 4 Costo del venduto = Esistenze iniziali + acquisti di materie prime, sussidiarie, semilavorati e merci rimanenze finali 5 Le frequenze relative ai dipendenti sono state normalizzate all anno in base alle giornate retribuite. Numero addetti = (persone fisiche) numero addetti = (società) 1 + numero dirigenti + numero quadri + numero impiegati + numero operai generici + numero operai qualificati e specializzati + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratto di formazione e lavoro o a termine + numero lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell impresa + numero collaboratori dell impresa familiare e coniuge dell azienda coniugale + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell impresa numero dirigenti + numero quadri + numero impiegati + numero operai generici + numero operai qualificati e specializzati + numero dipendenti a tempo parziale + numero apprendisti + numero assunti con contratto di formazione e lavoro o a termine + numero lavoranti a domicilio + numero collaboratori coordinati e continuativi che prestano attività prevalentemente nell impresa + numero associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell impresa + numero soci con occupazione prevalente nell impresa + numero amministratori non soci 6 Giacenza media del magazzino = (Esistenze iniziali + rimanenze finali) / 2 8

9 dei minimi quadrati generalizzati, che consente di controllare l eventuale presenza di variabilità legata a fattori dimensionali (eteroschedasticità). Affinché il modello di regressione non risentisse degli effetti derivanti da soggetti anomali (outliers), sono stati esclusi tutti coloro che presentavano un valore dei residui (R di Student) al di fuori dell intervallo compreso tra i valori -2,5 e +2,5. Nella definizione della funzione di ricavo si è tenuto conto anche delle possibili differenze di risultati economici legate al luogo di svolgimento dell attività. A tale scopo si sono utilizzati i risultati di uno studio relativo alla territorialità del comparto manifatturiero della lavorazione e trasformazione del vetro 7, che ha avuto come obiettivo la suddivisione del territorio nazionale in aree omogenee in rapporto al: grado di specializzazione; grado di concentrazione; grado di densità imprenditoriale. Si sono inoltre utilizzati i risultati di uno studio relativo alla territorialità generale a livello comunale 7, non mirato quindi ad uno specifico comparto produttivo, che ha avuto come obiettivo la suddivisione del territorio nazionale in aree omogenee in rapporto a: grado di benessere; livello di qualificazione professionale; struttura economica. Nella definizione della funzione di ricavo le aree territoriali sono state rappresentate con un insieme di variabili dummy ed è stata analizzata la loro interazione con le variabili logaritmo del costo del venduto + costo per la produzione di servizi per la territorialità generale e per la territorialità del comparto manifatturiero della lavorazione e trasformazione del vetro, alla radice quadrata del valore dei beni strumentali per la territorialità generale. Tali variabili hanno prodotto, ove le differenze territoriali non fossero state colte completamente nella Cluster Analysis, valori correttivi da applicare rispettivamente al coefficiente del logaritmo del costo del venduto + costo per la produzione di servizi e della radice quadrata del valore dei beni strumentali nella definizione della funzione di ricavo. Nell allegato 1.A vengono riportate le variabili ed i rispettivi coefficienti della funzione di ricavo. APPLICAZIONE DEGLI STUDI DI SETTORE ALL UNIVERSO DEI CONTRIBUENTI Per la determinazione del ricavo della singola impresa sono previste due fasi: l Analisi Discriminante 8 ; la stima del ricavo di riferimento. Nell allegato 1.B vengono riportate le variabili strutturali risultate significative nell Analisi Discriminante. Non si è proceduto nel modo standard di operare dell Analisi Discriminante in cui si attribuisce univocamente un contribuente al gruppo di massima probabilità; infatti, a parte il caso in cui la distribuzione di probabilità si concentri totalmente su di un unico gruppo omogeneo, sono considerate sempre le probabilità di appartenenza a ciascuno dei gruppi omogenei. Per ogni impresa viene determinato il ricavo di riferimento puntuale ed il relativo intervallo di confidenza. Tale ricavo è dato dalla media dei ricavi di riferimento di ogni gruppo omogeneo, calcolati come somma dei prodotti fra i coefficienti del gruppo stesso e le variabili dell impresa, ponderata con le relative probabilità di appartenenza. 7 I criteri e le conclusioni dello studio sono riportati nell apposito Decreto Ministeriale. 8 L Analisi Discriminante è una tecnica che consente di associare ogni impresa ad uno dei gruppi omogenei individuati per la sua attività, attraverso la definizione di una probabilità di appartenenza a ciascuno dei gruppi stessi. 9

10 Anche l intervallo di confidenza è ottenuto come media degli intervalli di confidenza, al livello del 99,99%, per ogni gruppo omogeneo ponderata con le relative probabilità di appartenenza. 10

11 ALLEGATO 1.A COEFFICIENTI DELLE FUNZIONI DI RICAVO SD28U VARIABILI CLUSTER 1 CLUSTER 2 CLUSTER 3 CLUSTER4 CLUSTER 5 CLUSTER 6 CLUSTER 7 Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi 1,1208 1,1092 1,0776 1,2174 1,0761 1,1110 1,1501 Logaritmo in base 10 di (Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi) 1.625, , , Spese per acquisti di servizi 0,9741 1,3248 1,1074 1,6841 1,1534 1,7077 1,7214 Spese per lavoro dipendente e per altre prestazioni diverse da lavoro dipendente afferenti l attività d impresa Collaboratori dell'impresa familiare e coniuge dell'azienda coniugale (numero) Associati in partecipazione che apportano lavoro prevalentemente nell impresa (numero) + Soci con occupazione prevalente nell impresa (numero) Radice quadrata del valore dei beni strumentali 128, ,5320 Valore dei beni strumentali 1,2668 1,1229 1,3766 1,0681 1,1075 1,1002 1, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , La radice quadrata è calcolata per i soli valori maggiori di zero della variabile cui si riferisce. - Le variabili contabili vanno espresse in migliaia di lire. 11

12 CORRETTIVI TERRITORIALI CLUSTER 1 CLUSTER 2 CLUSTER 3 CLUSTER4 CLUSTER 5 CLUSTER 6 CLUSTER 7 TERRITORIALITÀ GENERALE Correttivo da applicare al coefficiente della Radice quadrata del valore dei beni strumentali Gruppo 2 Aree con livello di benessere non elevato, bassa scolarità, sistema economico locale poco sviluppato e basato prevalentemente su attività commerciali Gruppo 5 Aree di marcata arretratezza economica, basso livello di benessere e scolarità poco sviluppata Correttivo da applicare al coefficiente del logaritmo in base 10 di (Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi) Gruppo 2 Aree con livello di benessere non elevato, bassa scolarità, sistema economico locale poco sviluppato e basato prevalentemente su attività commerciali Gruppo 5 Aree di marcata arretratezza economica, basso livello di benessere e scolarità poco sviluppata TERRITORIALITÀ DEL COMPARTO DELLA LAVORAZIONE E TRASFORMAZIONE DEL VETRO Correttivo da applicare al coefficiente del logaritmo in base 10 di (Costo del venduto + Costo per la produzione di servizi) Gruppo 1 Area del distretto storico del vetro artistico di Murano -56, , SD28U -39, , , La radice quadrata è calcolata per i soli valori maggiori di zero della variabile cui si riferisce. - Le variabili contabili vanno espresse in migliaia di lire. 12

13 ALLEGATO 1.B VARIABILI DELL ANALISI DICRIMINANTE QUADRO B: Mq locali destinati a magazzino Quadro E: Produzione conto terzi Agenti e rappresentanti esclusivi Agenti e rappresentanti non esclusivi Area di mercato nazionale: Italia Area di mercato estera: Unione Europea Area di mercato estera: Extra Unione Europea Tipologia della clientela: Industria Tipologia della clientela: Imprese edili Tipologia della clientela: Artigiani Tipologia della clientela: Commercianti all ingrosso Tipologia della clientela: Commercianti al dettaglio Export e cessioni intracomunitarie QUADRO G: Tipo di lavorazione: Lavorazione del vetro piano Tipo di lavorazione: Lavorazione del vetro cavo Tipo di lavorazione: Lavorazione e/o fabbricazione di vetro a mano ed a soffio Tipo di lavorazione: Lavorazione di vetro ad uso tecnico ed industriale Tipo di lavorazione: Lavorazione murrina/perla Tipo di lavorazione: Lavorazione a lume Materie prime: Materiale per opacatura (kg) Materie prime: Materiale per spruzzatura (kg) Materie prime: Colori serigrafici (kg) Materie prime: Percentuale di vetro colorato calcolata sugli acquisti di cui al rigo G8 Fasi della lavorazione: Creazione del modello - conto proprio produzione interna Fasi della lavorazione: Creazione del modello - conto terzi produzione interna Fasi della lavorazione: Fusione - conto proprio produzione interna Fasi della lavorazione: Fusione - conto terzi produzione interna Fasi della lavorazione: Taglio e troncaggio - conto proprio produzione interna Fasi della lavorazione: Taglio e troncaggio - conto terzi produzione interna Fasi della lavorazione: Taglio e troncaggio - affidate a terzi Fasi della lavorazione: Curvatura - conto proprio produzione interna Fasi della lavorazione: Soffiatura - conto proprio produzione interna Fasi della lavorazione: Soffiatura - conto terzi produzione interna Fasi della lavorazione: Molatura - conto proprio produzione interna Fasi della lavorazione: Molatura - conto terzi produzione interna Fasi della lavorazione: Molatura - affidate a terzi Fasi della lavorazione: Fresatura - conto proprio produzione interna Fasi della lavorazione: Fresatura - conto terzi produzione interna Fasi della lavorazione: Fresatura - affidate a terzi 13

14 Fasi della lavorazione: Sabbiatura - conto terzi produzione interna Fasi della lavorazione: Bisellatura - conto proprio produzione interna Fasi della lavorazione: Bisellatura - conto terzi produzione interna Fasi della lavorazione: Bisellatura - affidate a terzi Fasi della lavorazione: Foratura - conto proprio produzione interna Fasi della lavorazione: Foratura - conto terzi produzione interna Fasi della lavorazione: Foratura - affidate a terzi Fasi della lavorazione: Saldatura - conto terzi produzione interna Fasi della lavorazione: Ricottura - conto proprio produzione interna Fasi della lavorazione: Ricottura - conto terzi produzione interna Fasi della lavorazione: Nastratura e acidatura - conto proprio produzione interna Fasi della lavorazione: Tempratura - conto terzi produzione interna Fasi della lavorazione: Assemblaggio vetrocamera - conto proprio produzione interna Fasi della lavorazione: Assemblaggio vetrocamera - conto terzi produzione interna Fasi della lavorazione: Assemblaggio vetrocamera - affidate a terzi Fasi della lavorazione: Montaggio tessere mosaico con rame e piombo - conto proprio produzione interna Fasi della lavorazione: Montaggio tessere mosaico con rame e piombo - conto terzi produzione interna Fasi della lavorazione: Terzo fuoco - conto proprio produzione interna Fasi della lavorazione: Opacatura - conto proprio produzione interna Prodotti ottenuti e/o lavorati: Vetro piano tagliato Prodotti ottenuti e/o lavorati: Vetrocamera per infissi Prodotti ottenuti e/o lavorati: Vetrocamera per facciata continua Prodotti ottenuti e/o lavorati: Vetro laminato/multistrato Prodotti ottenuti e/o lavorati: Vetro temperato Prodotti ottenuti e/o lavorati: Vetro a specchi per edilizia/arredamento Prodotti ottenuti e/o lavorati: Casalinghi in vetro Prodotti ottenuti e/o lavorati: Cristalleria da tavola Prodotti ottenuti e/o lavorati: Oggetti vari in cristallo Prodotti ottenuti e/o lavorati: Vetreria per uso farmaceutico Prodotti ottenuti e/o lavorati: Vetreria per uso laboratorio Prodotti ottenuti e/o lavorati: Vetreria per uso alimentare Prodotti ottenuti e/o lavorati: Vetrate artistiche Prodotti ottenuti e/o lavorati: Vetri per complemento d'arredamento (lampadari,ecc.) Prodotti ottenuti e/o lavorati: Bigiotteria ed oggettistica in vetro Altri elementi specifici: Percentuale dei ricavi per posa in opera/installazioni rispetto ai ricavi totali QUADRO I: Banchi di taglio e troncaggio (numero) Macchine per sigillatura vetrocamera (numero) Macchine spruzzatici (numero) Forno di ricottura oltre 1 metro cubo (numero) Forno di tempratura oltre 1 metro cubo (numero) 14

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