Spsal Como 6 - FINISSAGGIO

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1 6 - FINISSAGGIO Il finissaggio tessile comprende tutte le lavorazioni che servono a rendere commerciabile il manufatto tessile con lo scopo di conferire al tessuto un determinato aspetto oppure una particolare mano (sensazione al tatto), o infine aumentare la resistenza agli agenti esterni di vario tipo. Possono essere sommariamente distinti due procedimenti: - Trattamento meccanico (senza l ausilio di sostanza chimiche) - Trattamento chimico (con l ausilio d appretti) Trattamento meccanico 6 1 Calandratura La calandratura del tessuto, cioè il passaggio su due o più cilindri riscaldati e che ruotano alla stessa velocità o a velocità differenti, serve a conseguire diversi effetti. Normalmente è effettuata per ammorbidire il tessuto, o per avere un effetto lucido o semi-lucido permanente. Sullo stesso tipo di impianto può essere ottenuta la Goffratura, cioè il passaggio del tessuto su due o più cilindri riscaldati, che ruotano alla stessa velocità e che riportano sul loro superficie dei disegni in rilievo; si ottiene così un tessuto goffrato cioè con un disegno in rilievo, permanente, ottenuto appunto con pressione a caldo. Su questi impianti il riscaldamento dei cilindri avviene a vapore, a olio diatermico o più frequentemente a riscaldamento diretto con fiamme libere, il cui bruciatore è alimentato a metano, più raramente a GPL 6 2 Smerigliatura -Spazzolatura E un operazione di preparazione alla garzatura e ha lo scopo di eseguire una pregarzatura e allentare i fili. 6 3 Garzatura - Cimatura E l operazione che permette di ottenere una un tessuto peloso su una o entrambe le facce. Tal effetto si ottiene facendo passare il tessuto su dei cilindri uncinati e che ruotano ad una velocità maggiore del tessuto ed in senso contrario allo stesso tessuto. Pericolosa risulta l operazione di pulizia degli aghi uncinati e l affilatura delle punte quando vengo eseguite in manuale 6 4 Sanforizzaggio E un trattamento che rende i tessuti di cotone irrestringibili; il tessuto è fatto passare su una macchina detta Sanfor. 6 5 Decatizzo Con questa tecnica di appretto si ottengono molteplici effetti sul tessuto: - si elimina l effetto lucido, dovuto alla calandratura o alla pressatura; - si stabilizza le dimensioni del tessuto alle sollecitazioni che si sviluppano sul capo confezionato; - si rende insensibile il tessuto alla macchia per caduta di goccia d acqua; - si dona al tessuto una mano più piena. Si tratta di un vaporizzaggio su tessuto avvolto, con vapore saturo. Solo per i tessuti particolarmente delicati in superficie (velluti), si fa su tessuto aperto. 56

2 Finissaggio chimico E l operazione che, con l ausilio di prodotti chimici detti appretti che reticolano in camere calde sul tessuto impregnato, conferisce particolari caratteristiche quali 6 6 Rameuse Su questo impianto predisposto con una macchina impianto di foulard per l impregnazione per ottenere diversi effetti finali come: - Antipiega - Morbido - Antifiamma - Antistatica - Antimacchia È seguita da una zona di introduzione mediante catene a pinza o spilli, sui quali è agganciato il tessuto in largo, con successivo passaggio in camera di reazione. Il riscaldamento di detta camera avviene mediante olio diatermico o più frequentemente a riscaldamento diretto con fiamme libere, con bruciatore alimentato a metano. Su un impianto simile si può eseguire anche la Spalmatura, operazione che riveste completamente un tessuto di un film plastico, con lo scopo di conferire particolarità al tessuto diverse da quelle originali. E la tecnica che permette di ottenere le finte pelli e le tele cerate. E eseguita spalmando il tessuto, mediante una racla, (che sostituisce il foulard di impregnazione) con una resina che deve reagire nella camera di reazione. Il tessuto alla fine, topo il taglio delle cimosse con una taglierina, vie raccolto in falda o su un arrotolatore. 57

3 6 1 CALANDRE Rischi lavorativi A Presenza di rulli girevoli contro rotanti a coppie / blocchi e adiacenti a elementi fissi collocati sia nella zona di ingresso sia in quella di uscita con possibilità di impigliamento e cattura. B presenza a bordo macchina di organi di trasmissione non protetti con possibilità di cattura dell operatore: - Cinghie / ingranaggi - Alberi e giunti. C Presenza di superfici a temperature superiori a 65 C, quali : - Tubazioni di adduzione del vapore / calore. - Cilindri riscaldati anche per unità goffratrici D Esposizione a gas di combustione per le calandre riscaldata a fiamma diretta con metano o GPL Danno atteso A Lesioni alle mani e agli arti superiori B Lesioni alle mani e agli arti superiori C Ustioni D intossicazione da CO Interventi prevenzionistici A Installare: - Ripari fissi o mobili interbloccati - Dispositivi di protezione fotoelettrici ( fotocellule ) che coprano l intera larghezza del punto di trascinamento - Dispositivi di tipo sensibile (ad esempio fune a strappo ) che coprano l intera larghezza del punto di trascinamento (foto 1 A) Foto 1 A 58

4 B ripari fissi o mobili interbloccati con segregazione completa delle parti della macchina interessate. Per i ripari fissi: - eliminazione dei sistemi di fissaggio dei ripari (ad esempio pomelli ) rimovibili da parte degli operatori senza l utilizzo di specifici strumenti di lavoro, quali cacciaviti. - impiego solo di sistemi di blocco non agevolmente rimovibili dall operatore della macchina, quali: viti, bulloni (foto 2 B e 3 B). Foto 2 B Foto 3 B C coibentazione e/o segregazione delle superfici calde con T > 65 C. Se vi è impossibilità di coibentazione e/o segregazione, apposizione di colorazione gialla con pittogramma indicante il pericolo termico. D Adeguata ventilazione o aspirazione localizzata per l evacuazione rapida dei fumi di combustione. RIFERIMENTI NORMA UNI EN ISO 11111: PERICOLI SIGNIFICATIVI E REQUISITI E/O MISURE DI SICUREZZA CORRISPONDENTI PER LE MACCHINE PER TINTURA E FINISSAGGIO 12.5 FINISSAGGIO CALANDRA 59

5 6 2-1 SMERIGLIATRICI Rischi lavorativi A Presenza di pericoli di natura meccanica (impigliamento, trascinamento, intrappolamento) in seguito all azione dei cilindri lavoratori, di trazione e di alimentazione. B Presenza del movimento d andirivieni del faldatore con possibilità di urto, schiacciamento o cesoiamento (in particolare se la distanza fra la parte inferiore del faldatore e il piano di calpestio è inferiore a 2,7 metri). C Diffusione di polveri nell ambiente di lavoro durante il normale ciclo di lavorazione, con possibilità di inalazione da parte degli addetti. Danno atteso A Lesioni a mani e arti superiori B Lesioni mani arti superiori da trascinamento C Effetti irritativi /tossici Interventi prevenzionistici Foto 1 A A Devono essere previsti dei ripari mobili interbloccati con bloccaggio del riparo sia nella parte anteriore sia nella parte posteriore della macchina, per impedire l'accesso ai cilindri operatori. Questi possono assumere la forma di schermi verticali a tutta altezza interbloccati con bloccaggio del riparo discendenti fino al pavimento. La spazzolatura e l'affilatura possono essere eseguite con il riparo anteriore aperto a condizione che: il cilindro operatore possa essere azionato soltanto mediante un dispositivo di comando per spostamenti limitati mentre i cilindri che girano nel senso del pelo e contropelo sono fermi; e possa funzionare soltanto un cilindro nel senso del pelo o contropelo mentre il cilindro è a riposo; e a velocità di affilatura dei cilindri che girano nel senso del pelo e contropelo sia minore di 1/4 della normale velocità di funzionamento. (foto 1 A) 60

6 B Ripari fissi o mobili interbloccati se la distanza fra la parte inferiore del faldatore e il piano di calpestio (pavimento o postazione sopraelevata) è inferiore a 2,7 metri. C Adeguato impianto di aspirazione dell aeriforme (polveri), che si origina durante il normale ciclo di lavorazione; inoltre deve essere prevista una canalizzazione delle polveri ad un adeguato impianto di bonifica dell aeriforme prima dell espulsione dello stesso all esterno dell ambiente di lavoro. ASSIMILABI AI RIFERIMENTI NORMA UNI EN ISO 11111: PERICOLI SIGNIFICATIVI E REQUISITI E/O MISURE DI SICUREZZA CORRISPONDENTI PER LE MACCHINE PER TINTURA E FINISSAGGIO 12.5 FINISSAGGIO GARZATRICE 61

7 6 2-2 SPAZZOLATRICI Rischi lavorativi A Possibilità da parte dell operatore di accedere all area di lavoro dei cilindri spazzolatori con pericolo di impigliamento, trascinamento o intrappolamento. B Presenza di rulli girevoli contro rotanti a coppie / blocchi e adiacenti a elementi fissi con possibilità di impigliamento, cattura delle mani e, in casi estremamente gravi, intrappolamento degli arti superiori. C Durante le operazioni di ingresso e/o uscita del tessuto dalla macchina vi è: presenza di materiale di processo in avvolgimento con possibilità di cattura e trascinamento dell operatore (l aumento del rischio associato è dato da velocità di rotazione elevate, generalmente superiori a 2 m/min); - possibilità di schiacciamento da parte del braccio di comando; - possibilità di ribaltamento del cavalletto di alloggiamento del tessuto; - possibilità di cattura da parte delle parti terminali dell asse dell arrotolatore in rotazione (sia l estremo libero, sia l estremo collegato all unità motrice ). D Presenza a bordo macchina di organi di trasmissione o elementi mobili non protetti con possibilità di cattura dell operatore: - cinghie / ingranaggi - alberi e giunti. E Diffusione di polveri nell ambiente di lavoro durante il normale ciclo di lavorazione, con possibilità di inalazione da parte degli addetti. Danno atteso A Lesioni mani arti superiori B Lesioni mani arti superiori con rischi di amputazione B - Lesioni da schiacciamento, trascinamento e torsione di mani e arti superiori D Effetti irritativi /tossici Interventi prevenzionistici A - Devono essere previste: - chiusure di protezione per i cilindri spazzolatori che possono essere costituite da una combinazione di ripari fissi e mobili (per esempio ripari mobili su tutta la larghezza) per consentire l'accesso per la pulizia. - I ripari mobili devono essere interbloccati con bloccaggio del riparo. (foto 1 A) Foto 1 A 62

8 B - Installare : - Ripari fissi o mobili interbloccati - Dispositivi di protezione fotoelettrici ( fotocellule ) che coprano l intera larghezza del punto di trascinamento. - Dispositivi di tipo sensibile (ad esempio fune a strappo ) che coprano l intera larghezza del punto di trascinamento (foto 2 B) Foto 2 B C Dispositivo di sicurezza fotoelettrico a presidio del punto di trascinamento; l azionamento del dispositivo deve determinare l arresto della trasmissione e il sollevamento immediato del cilindro ad una distanza maggiore di 120 mm dalla superficie del rotolo in avvolgimento /svolgimento; inoltre: - dispositivi di tipo sensibile (ad esempio fune a strappo ), posizionato sul lato operatore in maniera da poter essere azionato volontariamente ed involontariamente - fissaggio del cavalletto al suolo; - manicotti per la copertura completa degli estremi dell asse dell arrotolatore. In alternativa: - segregazione dell area con barriere fotoelettriche o recinzione con porte interbloccate. D Ripari fissi o mobili interbloccati con segregazione completa delle parti della macchina interessate Per i ripari fissi: - eliminazione dei sistemi di fissaggio dei ripari (ad esempio pomelli ) rimovibili da parte degli operatori senza l utilizzo di specifici strumenti di lavoro, quali cacciaviti; - impiego solo di sistemi di blocco non agevolmente rimovibili dall operatore della macchina, quali: viti, bulloni. E Adeguato impianto di aspirazione dell aeriforme (polveri), che si origina durante il normale ciclo di lavorazione e canalizzazione delle polveri ad un adeguato impianto di bonifica dell aeriforme prima dell espulsione dello stesso all esterno dell ambiente di lavoro. 12 PERICOLI SIGNIFICATIVI E REQUISITI E/O MISURE DI SICUREZZA CORRISPONDENTI PER LE MACCHINE PER TINTURA E FINISSAGGIO 12.1 PREPARAZIONE SPAZZOLATRICI 63

9 6 3 1 GARZATRICI Rischi lavorativi A Presenza di pericoli di natura meccanica (impigliamento, trascinamento, intrappolamento) in seguito all azione dei cilindri lavoratori, di trazione e di alimentazione, in particolare durante la pulizia o l affilamento delle punte dei cilindri uncinati manualmente. B Presenza del movimento d andirivieni del faldatore con possibilità di urto, schiacciamento o cesoiamento (in particolare se la distanza fra la parte inferiore del faldatore e il piano di calpestio è inferiore a 2,7 metri). C Presenza a bordo macchina di organi di trasmissione non protetti con possibilità di cattura dell operatore: - cinghie / ingranaggi; - alberi e giunti. D Diffusione di polveri nell ambiente di lavoro durante il normale ciclo di lavorazione, con possibilità di inalazione da parte degli addetti. Danno atteso A Lesioni mani arti superiori con rischi di amputazione amputazione arti superioni gravi B Lesioni mani e arti superiori C - Lesioni da schiacciamento, trascinamento e torsione di mani e arti superiori D Effetti irritativi /tossici Interventi prevenzionistici A Devono essere previsti dei ripari mobili interbloccati con bloccaggio del riparo sia nella parte anteriore sia nella parte posteriore della macchina, per impedire l'accesso ai cilindri operatori. (Foto 1 e 2 Rischio A) Questi possono assumere la forma di schermi verticali a tutta altezza interbloccati con bloccaggio del riparo discendenti fino al pavimento. La spazzolatura e l'affilatura manuale possono essere eseguite con il riparo anteriore aperto a condizione che: il cilindro garzatore possa essere azionato soltanto mediante un dispositivo di comando per spostamenti limitati mentre i cilindri che girano nel senso del pelo e contropelo sono fermi; possa funzionare soltanto un cilindro nel senso del pelo o contropelo mentre il cilindro è a riposo; e a velocità di affilatura dei cilindri che girano nel senso del pelo e contropelo sia minore di 1/4 della normale velocità di funzionamento; e il dispositivo di affilatura non crei pericolo di intrappolamento; e siano previste passerelle posizionate in modo conforme ai requisiti ergonomici; 64

10 Foto 1 Rischio A Foto 2 Rischio A B Ripari fissi o mobili interbloccati se la distanza fra la parte inferiore del faldatore e il piano di calpestio (pavimento o postazione sopraelevata) è inferiore a 2,7 metri. C Ripari fissi o mobili interbloccati Segregazione completa delle parti della macchina interessate. Per i ripari fissi: eliminazione dei sistemi di fissaggio dei ripari (ad esempio pomelli ) rimovibili da parte degli operatori senza l utilizzo di specifici strumenti di lavoro, quali cacciaviti, ; impiego solo di sistemi di blocco non agevolmente rimovibili dall operatore della macchina, quali: viti, bulloni. D Adeguato impianto di aspirazione dell aeriforme (polveri), che si origina durante il normale ciclo di lavorazione. Canalizzazione delle polveri ad un adeguato impianto di bonifica dell aeriforme prima dell espulsione dello stesso all esterno dell ambiente di lavoro. RIFERIMENTI NORMA UNI EN ISO 11111: PERICOLI SIGNIFICATIVI E REQUISITI E/O MISURE DI SICUREZZA CORRISPONDENTI PER LE MACCHINE PER TINTURA E FINISSAGGIO 12.5 FINISSAGGIO GARZATRICE 65

11 6 3 2 CIMATRICI Rischi lavorativi A Possibilità da parte dell operatore di accedere alle lame di taglio/cimatura con eventualità di taglio o recisione, sia durante le normali operazioni sia durante operazioni particolari (pulizia) B Presenza a bordo macchina di organi di trasmissione non protetti con possibilità di cattura dell operatore: - cinghie / ingranaggi; - alberi e giunti. C Diffusione di polveri nell ambiente di lavoro durante il normale ciclo di lavorazione, con possibilità di inalazione da parte degli addetti. Danno Atteso A Lesioni mani arti superiori con rischi di amputazione B - Lesioni mani e arti superiori C Effetti irritativi /tossici Interventi prevenzionistici Foto 1 A A Devono essere previste chiusure di protezione per impedire l accesso alle lame di taglio / cimatura. Queste devono essere costituite da ripari mobili interbloccati con bloccaggio del riparo. L'interblocco deve entrare in funzione quando le lame sono in movimento, sia in posizione di taglio sia in posizione sollevata; e Non deve essere possibile accedere alle lame di taglio/cimatura con le dita o con le mani dal retro della macchina; e Occorre fare in modo che le lame possano essere affilate rimanendo montate sulla macchina. Questo può essere possibile progettando la macchina in modo che la lama di taglio possa funzionare in senso inverso a velocità ridotta quando il riparo è aperto. (foto 1 A) B Ripari fissi o mobili interbloccati con segregazione completa delle parti della macchina interessate. Per i ripari fissi: - Eliminazione dei sistemi di fissaggio dei ripari (ad esempio pomelli ) rimovibili da parte degli operatori senza l utilizzo di specifici strumenti di lavoro, quali cacciaviti. 66

12 - Impiego solo di sistemi di blocco non agevolmente rimovibili dall operatore della macchina, quali: viti, bulloni. C Adeguato impianto di aspirazione dell aeriforme (polveri), che si origina durante il normale ciclo di lavorazione con canalizzazione delle polveri ad un adeguato impianto di bonifica dell aeriforme prima dell espulsione dello stesso all esterno dell ambiente di lavoro.(foto 2 C) Osservazione: Foto 2 C Nella maggioranza dei casi, la bonifica dell aeriforme è ottenuta mediante un sistema di filtrazione a secco (ad esempio: filtro a maniche). Si ricorda che, ai sensi del D.P.R. n. 203 del e disposti di legge ad esso collegati, le emissioni diffuse devono essere canalizzate all esterno dell ambiente di lavoro (in particolare, ex. Art. 27, comma c, D.P.C.M ). Nell esempio specifico dei filtri a maniche collocati all interno dell ambiente di lavoro, occorrerà provvedere alla completa carterizzazione degli stessi ed alla predisposizione di un condotto di espulsione in atmosfera dell aria filtrata. Si rammenta inoltre che l installazione di un nuovo punto di emissione può essere soggetta a preventiva denuncia agli organi compenti (tale valutazione deve essere calibrata in funzione delle realtà aziendali e territoriali). RIFERIMENTI NORMA UNI EN ISO 11111: PERICOLI SIGNIFICATIVI E REQUISITI E/O MISURE DI SICUREZZA CORRISPONDENTI PER LE MACCHINE PER TINTURA E FINISSAGGIO 12.1 PREPARAZIONE CIMATRICI, RASATRICI 67

13 6 4 SANFOR Rischi lavorativi A Presenza di pericoli di natura meccanica (trascinamento, intrappolamento) in seguito all azione di tappeto e cilindro d asciugamento, cinghia di restringimento e cilindro riscaldato manicotto di gomma e dispositivo di affilatura. Particolare rischio l operazione di rettifica dl tappeto. B Presenza di rulli girevoli contro rotanti a coppie / blocchi e adiacenti a elementi fissi collocati prevalentemente nella parte iniziale della macchina e nelle zone adiacenti alla postazione di comando dell unità C Durante le operazioni di ingresso e/o uscita del tessuto dalla macchina vi è: presenza di materiale di processo in avvolgimento con possibilità di cattura e trascinamento dell operatore (l aumento del rischio associato è dato da velocità di rotazione elevate, generalmente superiori a 2 m/min); possibilità di schiacciamento da parte del braccio di comando; possibilità di ribaltamento del cavalletto di alloggiamento del tessuto; possibilità di cattura da parte delle parti terminali dell asse dell arrotolatore in rotazione (sia l estremo libero, sia l estremo collegato all unità motrice ). D Presenza del movimento d andirivieni del faldatore con possibilità di urto, schiacciamento o cesoiamento (in particolare se la distanza fra la parte inferiore del faldatore e il piano di calpestio è inferiore a 2,7 metri). E Presenza a bordo macchina di organi di trasmissione non protetti con possibilità di cattura dell operatore: cinghie / ingranaggi alberi e giunti F Presenza di zone a temperature superiori a 65 C con possibilità di ustioni da parte dell operatore: tubazioni di adduzione del vapore / calore. superfici della macchina accessibili all operatore (cilindri riscaldatori) Danno atteso A Lesioni mani arti superiori con rischi di amputazione B Lesioni da schiacciamento, trascinamento e torsione di mani e arti superiori C Lesioni da schiacciamento, trascinamento e torsione di mani e arti superiori D Lesioni a mani e arti superiori E Lesioni a mani e arti superiori F Ustioni Interventi prevenzionistici A Quando si utilizza un dispositivo di affilatura per ravvivare il manicotto di gomma (cinghia di restringimento), l'entrata tra la cinghia e il dispositivo di affilatura deve essere protetta da ripari appositamente progettati 68

14 B - Ripari fissi o mobili interbloccati, o: - Distanziamento fra cilindri controrotanti e/o fra cilindri e parti fisse compreso fra mm o maggiore di 500 mm. - Dispositivi di protezione fotoelettrici ( fotocellule ) che coprano l intera larghezza del punto di trascinamento. - Dispositivi di tipo sensibile (ad esempio fune a strappo ) che coprano l intera larghezza del punto di trascinamento (foto 1 B) Si sottolinea che in caso di segregazione mediante recinzione interbloccate occorre, contrariamente al caso raffigurato, che: - la segregazione sia completa; - gli interblocchi non siano manomessi Foto 1 B C Dispositivo di sicurezza fotoelettrico a presidio del punto di trascinamento; l azionamento del dispositivo deve determinare l arresto della trasmissione e il sollevamento immediato del cilindro ad una distanza maggiore di 120 mm dalla superficie del rotolo in avvolgimento /svolgimento. Oppure: - Dispositivi di tipo sensibile (ad esempio fune a strappo ), posizionato sul lato operatore in maniera da poter essere azionato volontariamente ed involontariamente - Fissaggio del cavalletto al suolo - Manicotti per la copertura completa degli estremi dell asse dell arrotolatore In alternativa: - segregazione dell area con barriere fotoelettriche o recinzione con porte interbloccate. D Ripari fissi o mobili interbloccati se la distanza fra la parte inferiore del faldatore e il piano di calpestio (pavimento o postazione sopraelevata) è inferiore a 2,7 metri. Foto 2 E E Ripari fissi o mobili interbloccati - Segregazione completa delle parti della macchina interessate. Per i ripari fissi: - eliminazione di unità di fissaggio dei ripari (ad esempio pomelli ) rimovibili senza l utilizzo di specifici strumenti di lavoro, quali cacciaviti; - impiego solo sistemi di blocco non agevolmente rimovibili dall operatore della macchina, quali: viti, bulloni. (foto 2 E) F Coibentazione e/o segregazione delle superfici calde con T > 65 C; 69

15 Se vi è impossibilità di coibentazione e/o segregazione; apposizione di colorazione gialla con pittogramma indicante il pericolo termico. RIFERIMENTI NORMA UNI EN ISO 11111: PERICOLI SIGNIFICATIVI E REQUISITI E/O MISURE DI SICUREZZA CORRISPONDENTI PER LE MACCHINE PER TINTURA E FINISSAGGIO 12.4 FINISSAGGIO MACCHINE PER RESTRINGIMENTO 70

16 6 5 DECATIZZO Rischi lavorativi A Presenza di pericoli di natura meccanica (impigliamento, trascinamento, intrappolamento) in seguito all azione di rulli girevoli contro rotanti a coppie e/o blocchi e/o adiacenti a elementi fissi B Presenza del movimento d andirivieni del faldatore con possibilità di urto, schiacciamento o cesoiamento (in particolare se la distanza fra la parte inferiore del faldatore e il piano di calpestio è inferiore a 2,7 metri). C Presenza a bordo macchina di organi di trasmissione non protetti con possibilità di cattura dell operatore da parte di cinghie e/o ingranaggi, alberi e/o giunti D Presenza di zone a temperature superiori a 65 C : tubazioni di adduzione del vapore / calore. superfici della macchina accessibili all operatore. Danno atteso A - Lesioni a mani/arti superiori da trascinamento e torsione B Lesioni a mani/arti superiori da trascinamento C Lesioni a mani/arti superiori da trascinamento D Ustioni Interventi prevenzionistici A Distanziamento fra cilindri controrotanti e/o fra cilindri e parti fisse compreso fra mm o maggiore di 500 mm Ripari fissi o mobili interbloccati Dispositivi di protezione fotoelettrici ( fotocellule ) che coprano l intera larghezza del punto di trascinamento Dispositivi di tipo sensibile (ad esempio fune a strappo ) che coprano l intera larghezza del punto di trascinamento (foto1 A e 2 A) Foto 1 A Foto 2 A 71

17 B Ripari fissi o mobili interbloccati se la distanza fra la parte inferiore del faldatore e il piano di calpestio (pavimento o postazione sopraelevata) è inferiore a 2,7 metri. Foto 3 B Foto 3 B C -Ripari fissi o mobili interbloccati Segregazione completa delle parti della macchina interessate Per i ripari fissi: Eliminazione dei sistemi di fissaggio dei ripari (ad esempio pomelli ) rimovibili da parte degli operatori senza l utilizzo di specifici strumenti di lavoro, quali cacciaviti. Impiego solo di sistemi di blocco non agevolmente rimovibili dall operatore della macchina, quali: viti, bulloni Foto 4 C Osservazione: I requisiti di sicurezza devono essere rispettati anche per elementi pericolosi che si trovano in zone accessibili solo in particolari operazioni. Foto 4 C 72

18 D -Coibentazione e/o segregazione delle superfici calde con T > 65 C Se vi è impossibilità di coibentazione e/o segregazione; apposizione di colorazione gialla con pittogramma indicante il pericolo termico Foto 5 D Foto 5 D RIFERIMENTI NORMA UNI EN ISO 11111: PERICOLI SIGNIFICATIVI E REQUISITI E/O MISURE DI SICUREZZA CORRISPONDENTI PER LE MACCHINE PER TINTURA E FINISSAGGIO 12.5 FINISSAGGIO DECATITRICI 73

19 6-6 Rameuse Rischi lavorativi: A cattura e trascinamento da parte dei cilindri accoppiati delle foulard di spremitura, in particolare durante l operazione di incordatura, a causa di: 1 mancanza di protezioni sulla zona di imboccatura; 2 collocazione errata della protezione esistente sulla zona di imboccatura; 3 forma cilindrica della protezione esistente, che permette ancora la cattura; Durante le operazioni di ingresso e/o uscita del tessuto dalla macchina vi è: Presenza di materiale di processo in avvolgimento con possibilità di cattura e trascinamento dell operatore (l aumento del rischio associato è dato da velocità di rotazione elevate, generalmente superiori a 2 m/min) Possibilità di schiacciamento da parte del braccio di comando Possibilità di ribaltamento del cavalletto di alloggiamento del tessuto Possibilità di cattura da parte delle parti terminali dell asse dell arrotolatore in rotazione (sia l estremo libero, sia l estremo collegato all unità motrice ) B caduta dall alto quando gli operatori si trovano sui piani sopraelevati di alcuni impianti, a causa della parziale mancanza di parapetti idonei; C cattura da parte di organi in movimento quali catene a spilli scoperte, che agganciano il tessuto prima dell entrata in mansarda e lo sganciano all uscita delle camere; D cattura da parte del cilindro arrotolatore, nella parte finale dell impianto, sul subbio di raccolta del tessuto, a causa della formazione di una zona di imboccatura tra lo stesso cilindro e il cilindro spremitore; E cattura da parte dei cilindri in movimento presso il piano di lavoro, all entrata del tessuto in rameuse e da parte dei cilindri allargatori, presso la parte iniziale dell impianto; questi, pur non essendo contrapposti tra loro, possono, a seconda della velocità di trascinamento e della tensione del tessuto, catturare mani o altre parti del corpo; Presenza di rulli girevoli contro rotanti a coppie / blocchi e adiacenti a elementi fissi collocati prevalentemente nella parte iniziale della macchina e nelle zone adiacenti alla postazione di comando dell unità F esposizione a vapori di formaldeide, dovuta in particolare alle resine antipiega, sia durante le operazioni di preparazione dei bagni, sia nella fase di impregnazione su foulard. G Possibilità di impigliamento, trascinamento, cattura da parte di organi in movimento interni alla macchina in seguito alla apertura dei portelloni laterali e/o posteriori. H - Vi è inoltre possibilità di ustioni (pericolo termico) in seguito a esposizione ad alte temperature. I Esposizione a vapori tossici/nocivi irritanti 74

20 Danno atteso: A Lesioni a mani e arti superiori B Lesioni da precipitazione dall alto C Lesioni a mani e arti superiori D Lesioni a mani e arti superiori E Lesioni a mani e arti superiori F Effetti irritativi e nocivi G Lesioni a mani e arti superiori H Ustioni I Disagi microclimatici ( colpo di calore) Interventi prevenzionistici: Foto 1 A A - Nella zona di imboccatura del foulard installare ripari fissi o mobili interbloccati. o: - Distanziamento fra cilindri controrotanti e/o fra cilindri e parti fisse compreso fra mm o maggiore di 500 mm - Dispositivi di protezione fotoelettrici ( fotocellule ) che coprano l intera larghezza del punto di trascinamento - Dispositivi di tipo sensibile (ad esempio fune a strappo ) che coprano l intera larghezza del punto di trascinamento (Foto 1 A) in maniera da poter essere azionato volontariamente ed involontariamente - Fissaggio del cavalletto al suolo - Manicotti per la copertura completa degli estremi dell asse dell arrotolatore - (foro 2 A) In alternativa: - Segregazione dell area con barriere fotoelettriche o recinzione con porte interbloccate. (foto 2 Rischio A Foto 2 Rishio A 75

21 B Completamento delle protezioni dei parapetti C Completamento delle protezioni già esistenti anche sulle curve delle catene, sia in entrata dell impianto sia in uscita, dotando tali protezioni di cerniera, in modo da consentire un rapido cambio del tipo di aggancio, se la macchina ne è provvista, (da pinze a spilli e viceversa).(foto 3 C e 4 C) Foto 3 C Foto 4 C D Sono state proposte diverse soluzioni, tra cui quella di portare la zona di imboccatura all interno, verso l impianto, e renderla così meno accessibile rispetto alla posizione abitualmente assunta dal lavoratore. In ogni caso, considerato che durante l avvolgimento del tessuto, il diametro del subbio varia notevolmente, e che conseguentemente cambiano sia l angolazione del tessuto rispetto al cilindro, che la posizione della zona di imboccatura, in tutte le situazioni sono stati installati dei fili di arresto nei pressi della zona di imboccatura. Per le macchine in cui e tecnicamente possibile, installare protezioni auto- posizionanti (vedi punto A). E Nella maggior parte dei casi si installano griglie o carter trasparenti sui cilindri allargatori o protezioni analoghe.in alternativa: - Distanziamento fra cilindri controrotanti e/o fra cilindri e parti fisse compreso fra mm o maggiore di 500 mm - Ripari fissi o mobili interbloccati (foto 5 E e 6 E) Si osserva che, in generale, la pericolosità dei rulli non è dovuta esclusivamente alla presenza di rulli controrotanti o adiacenti a parti fisse, ma anche alla presenza di coppie aventi il medesimo senso di rotazione e velocità periferica diversa e coppie con differente copertura della superficie ma soprattutto alla velocità di avanzamento del 76

22 tessuto che nell industria serica si aggira dai m/minuti, per il cotoniero da m/minuto. Foto 5 E Foto 6 E F Installazione di box aspirati per la preparazione dei bagni e aspirazioni sulla vasca di impregnazione; aumento dei ricambi d aria del locale. G - Porte interbloccate con bloccaggio del riparo Foto 7 G - Porte apribili dall interno - Avviamento della macchina solo mediante azionamento del comando di avvio (proibito l avvio della macchina con la sola chiusura della porta); - Comando di avvio a ripristino automatico posizionato in modo che l operatore possa vedere l interno dell impianto, oppure - comando di azzeramento positivo posizionato accanto alla porta, senza l azionamento del quale non sia possibile avviare la macchina.(foto 7 G) H coibentazione delle superfici ustionanti I Ventilazione dell ambiente di lavro e eventuali aspirazioni localizzare RIFERIMENTI NORMA UNI EN ISO 11111: PERICOLI SIGNIFICATIVI E REQUISITI E/O MISURE DI SICUREZZA CORRISPONDENTI PER LE MACCHINE PER TINTURA E FINISSAGGIO 12.4 FISSAGGIO, IMBIBIZIONE, ESSICAZIONE RAMEUSE 77

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