Università di Ferrara Facoltà di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali. Corso di laurea in Tecnologie per i beni culturali Anno Accademico

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1 Università di Ferrara Facoltà di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali Corso di laurea in Tecnologie per i beni culturali Anno Accademico Metodologie per le ricerca archeologica Metodi di Studio

2 La ricerca archeologica si avvale di una serie di scienze nate e sviluppatesi con propria dignità in altri ambienti scientifici che sono state cooptate in modo da permettere all archeologo di comprendere l ambiente, i tempi ed i modi in cui si sono svolte le varie vicende umane. Gli ambienti scientifici da dove provengono queste scienze sono quelli geologici, paleontologici, fisici e chimici

3 GEOLOGIA Stratigrafia Sedimentologia Paleopedologia Geomorfologia

4 Invertebrati PALEONTOLOGIA Vertebrati Paleobotanica Ostracodi Foraminiferi Molluschi Pesci Anfibi Rettili Uccelli Mammiferi Legni Fitoliti Pollini Spore

5 Depositi glaciali Il volume d acqua dolce attualmente immagazzinato sotto forma di ghiaccio dovrebbe raggiungere i 30 milioni di km3, pari al 2% dell acqua del mondo ed il 98% dell acqua dolce disponibile. Esistono due tipi di ghiacciai: calotte di ghiaccio di grandi dimensioni - inlandis ghiacciai vallivi di tipo - alpino Le morene si presentano come un miscuglio eterogeneo: insieme di materiali dalle dimensioni più svariate, da parecchi metri alla farina di ghiaccio In Europa è stato ipotizzato un peggioramento climatico intorno ai 3 MA ma vere e proprio tracce di un reale peggioramento climatico sono situate intorno a 1,8 MA.

6 Periodo interglaciale Periodo glaciale

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13 In Europa sono presenti sia inlandis che ghiacciai di tipo alpino Il Quaternario appare come una successione di fasi fredde separate da oscillazioni temperate di ampiezza variabile Le fasi glaciali corrispondono a periodi sufficientemente lunghi e freddi da causare la scomparsa di una popolazione vegetale forestale, rimpiazzata da una steppa erbosa. Le fasi interglaciali corrispondono a periodi in cui si assiste alla ripresa completa della vegetazione forestale Gli stadi rappresentano i periodi freddi delle fasi glaciali, interrotti da interstadi che costituiscono oscillazioni climatiche temperate minori, comportano la ripresa parziale e botanicamente incompleta della foresta sulla steppa.

14 Depositi eolici: LOESS Sono depositi continentali, pulvurulenti, di colore giallo-bruno, costituiti essenzialmente da granuli di quarzo, minerali argillosi, minerali pesanti e, spesso, calcare. Si accumulano per azione del vento. i granuli di quarzo sono di forma arrotondata ed opaca le curve granulometriche delle sabbie sono caratteristiche. L accumulo di loess avviene a scapito (erosione) di zone periglaciali (conoidi fluvioglaciali) e la composizione dipende dalla petrografia del settore di erosione. L erosione eolica dipende dal clima che deve essere molto secco o molto freddo oppure, ipotesi più valida, da un clima freddo secco. Infatti all interno del loess vi è sempre una fauna di tipo freddo. Il loess si altera facilmente, al variare del clima, in lehm (ossidazione del sedimento ricco di sali ferrici che danno una tinta rossa al deposito). Quando sul loess si instaura una ripresa arborea si forma sulla superficie un suolo bruno tipico chiamato, se antico, paleosuolo.

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18 Les Trois Freres

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20 Pech Merle

21 Rouffignac

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24 Rouffignac

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28 Depositi di carbonati Quando il bicarbonato di calcio sciolto nell acqua raggiunge la sovrassaturazione vi è deposito. croste calcaree livelli stalagmitici tufi travertini

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32 Depositi vulcanici Il depositi vulcanici in archeologia hanno una importanza di tipo indiretto. Servono a proteggere reperti vedi Pompei ed Ercolano oppure vengono utilizzati per fare datazioni assolute con il metodo del Potassio/Argon. Esistono rarissimi esempi di reperti che si sono conservati nel materiale vulcanico

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37 Laetoli, Tanzania anni

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39 Teano. Formazione di Rocca Monfina anni fa

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42 Depositi i grotta e ripari sotto roccia I principali fattori di deposito sono il clima, l uomo e gli animali. Notevole è l importanza di questo tipo di deposito in quanto in questa situazione protetta vi è una buona conservazione dei materiali.

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46 Depositi lacustri I sedimenti lacustri sono importanti per le possibilità di studio delle serie polliniche in essi contenuti e per i depositi di tipo antropico che possono essere presenti (ambiente anossico).

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48 Depositi marini Spiagge fossili. Terrazzamento di linee di costa distribuite a diverse altezze lungo le coste attuali come conseguenza (non sempre) delle variazioni del livello del mare. Studi a livello regionale hanno evidenziato variazioni nel corso del Pleistocene tra +40 e La regressione (abbassamento) più importante ha permesso il collegamento di alcune zone della piattaforma continentale fino ad allora separate: l Eurasia con l America del nord, il continente europeo con le isole britanniche, ecc.

49 Periodo glaciale Periodo interglaciale

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51 Venezia BP Venezia Po - 20 Po BP Venezia Po BP BP Venezia Po

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53 Ricostruzione dell ambiente durante il 2 Pleniglaciale. La grotta sembra essere stata frequentata due volte. Una tra e B.P. e l altra tra e B.P.

54 Grotta Cosquer Entrata attualmente localizzata a 40 m di profondità.

55 grotta Cosquer

56 grotta Cosquer

57 PALEONTOLOGIA ANIMALE Studio delle caratteristiche degli animali, fossili, dal punto di vista evolutivo

58 ARCHEOZOOLOGIA Disciplina che studia le relazioni tra l uomo ed il mondo animale nel passato. Oggetto di studio sono i reperti di origine animale rinvenuti in seguito allo scavo di siti archeologici.

59 Principali tappe della ricerca Riconoscimento e descrizione delle specie animali con cui i gruppi umani hanno interagito. Stabilire la natura delle relazioni tra gruppi umani e specie animali, cioè comprendere la ragione della loro presenza in un sito (carognaggio, caccia, pesca, raccolta, allevamento, ecc.) e l uso che ne è stato fatto (nutrimento, materia prima, rituali, ecc.). mettere in evidenza sulle specie animali le conseguenze biologiche e/o ecologiche dell intervento umano (domesticazione, modificazione dell ambiente, ecc.). contribuire alla conoscenza dei gruppi umani, del loro ambiente, del loro modo di vita, del loro habitat, della demografia, ecc.).

60 Materiali di studio Ossa di mammiferi, uccelli, anfibi, rettili, pesci. Conchiglie di molluschi (terrestri e marini). Mummie naturali e non (es. rinoceronte lanoso a Starunia, Polonia; torbiere). Animali congelati (es. mammut e rinoceronti lanosi, Siberia; bisonti, Alaska). Insetti. Parassiti Coproliti Uova

61 TAFONOMIA Studio della transizione, in tutti i suoi aspetti, dei resti organici dalla biosfera alla litosfera. Rispetto ad un insieme di animali è il passaggio dalla biocenosi (insieme di individui vivi) alla tanatocenosi (insieme di individui morti).

62 TRACCE di origine antropica strie di macellazione stigmate di percussione di origine naturale solchi vascolari roditori/carnivori radici calpestio

63 Invertebrati Foraminiferi. Foraminiferi planctonici (globigerine) che occupano vasti territori e si evolvono rapidamente, sono buoni indicatori cronologici. Foraminiferi bentonici, essendo legati al fondale dipendono molto dalle condizioni locali. Molluschi (Malacologia). I molluschi terrestri, così come quelli acquatici sono particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici, perciò forniscono indicazioni molto precise dal punto di visto ecologico e climatico. Dal punto di vista culturale dal Paleolitico superiore in poi l uomo ha sempre manifestato un forte interesse per i molluschi marini che venivano utilizzati per parure. Anche dal punto di vista alimentare i molluschi in alcuni momenti sono stati oggetto di forti attenzioni. Esistono ammassi di conchiglie di grandi dimensioni che forniscono buone indicazioni sull alimentazione: chiocciolai, escargotières, kjökkenmöding.

64 Grotta di Fumane: specie presenti Jujubinus striatus Cyclope pellucida Nassarius circumcinctus Nassarius incrassatus Nassarius mutabilis Cyclope neritea Clanculus corallinus Clanculus jussieui Homalopoma sanguineum Osilinus articulatus Glycymeris insubrica

65 Rimontaggi su Glycymeris insubrica 1 cm

66 Rimontaggi su Glycymeris insubrica 1 cm

67 97c+f A2 88c A2tetto 108 D6+A2tetto 107 D6 97g A1 S21

68 Vertebrati Pesci Studio ancora poco sviluppato. I reperti sono, di norma, conseguenza di pesca. Possono dare anche indicazioni sulla stagionalità. Anfibi e rettili Gli anfibi si fossilizzano male e si rinvengono raramente. Più facile trovare dei rettili (cheloni) in quanto, in alcuni periodi, sono stati oggetto di caccia. Uccelli Anche in questo caso lo studio è poco avanzato. I reperti, in alcuni siti, sono abbastanza frequenti. Provengono tutti dalla caccia e possono dare anche indicazioni sulla stagionalità.

69 Mammiferi Classe molto importante di vertebrati in quanto molto utilizzata dall uomo (caccia). Vengono distinti in micromammiferi e macromammiferi. Micromammiferi. Sono principalmente importanti per la ricostruzione ambientale. Si trovano quasi esclusivamente nei sedimenti di grotta o riparo dove sono stati portati dai rapaci. roditori (scoiattoli, ghiri, arvicole, lemming, topi, ecc.) insettivori (toporagni, talpe, ricci) chirotteri

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72 Macromammiferi. Lo studio dei macromammiferi porta a risultati di ordine paleontologico, stratigrafico, paleoclimatico, paleoecologico e paleoeconomico.

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77 RiparoTagliente US 10 5,0% 1,1% 9,2% 0,7% 8,1% 1,7% 2,8% 0,6% 70,3%

78 Riparo Tagliente Fauna dei livelli epigravettiani Capra ibex Rupicapra rupicapra Bos e Bison Alces alces 20 Capreolus capreolus Sus scrofa Cervus elaphus 10 10c b 0

79 Riparo Tagliente

80 Taxon Lepus sp. Marmota marmota Canis lupus Vulpes vulpes Ursus sp. Leopardo Meles meles Martes martes Equus sp. Sus scrofa Alces alces Cervus elaphus Capreolus capreolus Capra ibex Rupicapra rupicapra Bos sp. Totale Taglio 35 N.R.Dt N.M.I Taglio 36 N.R.Dt N.M.I Taglio 37 N.R.Dt N.M.I Tagli N.R.Dt N.M.I Riparo Tagliente

81 Riparo Tagliente t. 36 Sesamoidi Metapodiali Metatarsali Tarsali Fibula Tibia Femore Coxale Falangi Metacarpali Carpali Ulna Radio Radioulna Omero Costa Vertebre Denti Mandibola Cranio Alce 30 Cervo Capriolo 20 Capriolo/Camoscio Cervide 10 Stambecco Camoscio 0

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83 Grotta di Fumane Rapporti di frequenza tra gli ungulati (numero resti)

84 Numero reperti faunistici rinvenuti 250 Le pus tim idus Marm ota m arm ota Cas tor fiber 200 Hys trix cristata Canis lupus Alope x lagopus 150 Vulpe s vulpe s Alope x-vulpe s Urs us arctos Urs us s pe le us 100 Urs us s p. Gulo gulo Crocuta crocuta Muste la 50 aurignaziano Lynx lynx Panthea leo Panthera pardus Equs s caballus Sus s crofa D3 D 7-6 A3 A 4III-II A7 A 10 Lepus tim idus A Cas tor fiber Hys trix cristata M arm ota m arm ota Grotta di Fumane Me galoceros Alopex lagopus Canis lupus Panthera pardus Panthe a leo Lynx lynx M uste la Crocuta crocuta Gulo gulo Urs us sp. Ursus spele us Ursus arctos Alopex-Vulpe s Vulpes vulpes Rupicapra rupicapra Capra ibex Bovidi Bis on pris cus Capre olus capre olus Cervus e laphus M egaloce ros Sus scrofa Equs s caballus 0 Ce rvus elaphus Capre olus capre olus Bis on pris cus Bovidi Capra ibe x Rupicapra rupicapra musteriano

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90 Riparo Tagliente

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110 Riparo Tagliente

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116 Riparo Tagliente

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127 Riparo Tagliente

128 Mandeval de Sora

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152 L analisi funzionale (tracciologia) consiste nello studio delle tracce d uso conservate sui manufatti archeologici. La disciplina si basa sul confronto tra le tracce prodotte sperimentalmente e quelle osservate sui pezzi originali

153 200 X strie 10 X politure arrotondamenti sbrecciature Osservazioni a diversi ingrandimenti

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155 Sbrecciature dovute alla lavorazione del corno Azione di raschiatura Azione di taglio

156 Raschiatura della pelle. Politura e arrotondamento (Microscopio metallografico 200X).

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158 Raschiatura di cuoio su fronte di grattatoio. Politura, forte arrotondamento e strie trasversali (Microscopio metallografico 200X)

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