RELAZIONE TECNICA (Determinazione del livello sonoro di esposizione personale al rumore nell ambiente di lavoro)

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1 1 RELAZIONE TECNICA (Determinazione del livello sonoro di esposizione personale al rumore nell ambiente di lavoro)

2 Sommario 2 1. PREMESSA APPARECCHIATURA UTILIZZATA TECNICO COMPETENTE PROCEDIMENTO DI MISURA TABELLA DELLE MISURE LIVELLI SONORI EQUIVALENTI PONDERATI L AEQ ED L CEQ LIVELLO SONORO DI PICCO PONDERATO L C PICCO PLANIMETRIA PUNTI RUMORE LIVELLO DI ESPOSIZIONE PERSONALE DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI DELL UDITO SCHEDE ADDETTI CERTIFICATI DI TARATURA FIRME... 25

3 1. PREMESSA 3 Il Prof. RAPETTI Ugo, Datore di Lavoro dell istituto I.P.S.I.A. P. ANDRIANO, ha incaricato lo STUDIO DI INGEGNERIA STELLA, Corso Alfieri Asti, di effettuare una indagine fonometrica per determinare il livello di esposizione personale al rumore. I rilievi fonometrici sono stati effettuati in data 26/09/2012 presso l istituto I.P.S.I.A. P. ANDRIANO sito in Castelnuovo Don Bosco (Asti). 2. APPARECCHIATURA UTILIZZATA Le misure sono state effettuate utilizzando strumenti rispondenti ai requisiti della classe 1 stabiliti dalla norma CEI EN : e per quanto riguarda i fonometri integratori-analizzatori di frequenza dalla norma CEI EN 61260/97. Gli strumenti utilizzati sono idonei ad eseguire misure in ambiente di lavoro secondo quanto richiesto dal D.Lgs 81/08. Così come prevede la norma UNI 9432:2008, prima e dopo ogni serie di misure è stata effettuata, in condizioni ambientali di basso rumore di fondo, la calibrazione del fonometro impiegato, utilizzando un segnale sonoro campione emesso dal calibratore acustico le cui caratteristiche soddisfano i requisiti stabiliti dalla norma CEI EN Lo scostamento registrato tra la calibrazione iniziale e quella finale è risultato sempre inferiore a 0,5 db La strumentazione utilizzata viene sottoposta periodicamente (ad intervalli non superiori a due anni come recita la norma UNI 9432:2008) ad una taratura completa presso laboratori autorizzati SIT (Servizio Taratura in Italia). A tal proposito si allegano alla presente relazione copia dei certificati dell ultima taratura eseguita. Nella tabella sottostante è elencata la strumentazione utilizzata: Tipo Marca e modello N matricola Fonometro integratore RION NL Microfono RION UC-53A Preamplificatore RION NH Calibratore NORSONIC Fonometro analizzatore LARSON DAVIS 2800B 0502 Microfono LARSON DAVIS 7694

4 3. TECNICO COMPETENTE 4 I rilievi fonometrici e la stesura della presente relazione sono stati curati dall ing. MILANO Giuseppe, dello, sito in Corso Alfieri, 274 Asti, riconosciuto Tecnico Competente in acustica ambientale, ai sensi della legge n. 447/95, art. 2, commi 6 e 7 con Determinazione Dirigenziale n. 179 del 6/06/02, settore 22.4 della Regione Piemonte. 4. PROCEDIMENTO DI MISURA Onde eseguire misure di rumore negli ambienti di lavoro nel modo più corretto ed accurato possibile, assicurando al tempo stesso la ripetibilità e la comparabilità dei risultati ottenuti e conformemente a quanto stabilito nel capitolo 5 della norma UNI 9432, sono stati adottati i seguenti procedimenti di misura: Raccolta preliminare di informazioni Per poter procedere ad una preventiva pianificazione delle misure da fare, stabilendo, sia pure in linea di massima, il tipo di strumentazione necessaria, il numero delle rilevazioni microfoniche da effettuare, le caratteristiche prevalenti del rumore da misurare e i relativi tempi di misura, sono state raccolte, prima dell indagine fonometrica, attraverso la documentazione messa a disposizione dai responsabili aziendali e dal sopralluogo effettuato sui luoghi di lavoro, tutte le informazioni necessarie riguardanti: i cicli produttivi caratteristiche prevalenti delle sorgenti di rumore (costante, fluttuante, ciclico o impulsivo) caratteristiche fisiche dei locali dove sono presenti sorgenti di rumore significative numero e tipologia delle aree e delle lavorazioni dove si presume che vi sia rischio di danno da rumore numero delle postazioni di lavoro, dei gruppi omogenei e dei lavoratori a rischio procedendo ad una prima acquisizione dei tempi di permanenza e di esposizione A seguito delle informazioni raccolte sono state individuate le sorgenti da misurare e nel contempo è stato pianificato il numero di campionamenti. Per quanto riguarda le misure in esterno queste sono state effettuate in assenza di precipitazioni e con vento avente velocità inferiore a 5 m/s. Per le misure all interno sono state valutate, senza strumentazione ma in maniera soggettiva, le condizioni ambientali relative alla temperatura e all umidità relativa. In presenza di un alta concentrazione di umidità relativa (> 50%) e per temperature molto distanti dalla temperatura ambiente (< 0 C /> 40 C) non si è proceduto alla rilevazione della sorgente di rumore. L indagine fonometrica è stata effettuata nelle seguenti condizioni di lavoro: reparto a normale regime di funzionamento macchina in esame in condizioni operative di massima emissione sonora

5 5 Scelta e posizionamento della strumentazione Così come previsto dalla norma UNI 9432, durante i rilievi, il microfono è stato rivolto verso la sorgente di rumore e collocato all altezza dell orecchio del lavoratore maggiormente esposto al rumore, ad una distanza dall ingresso del canale uditivo esterno compreso tra i 10 e i 40 cm. In presenza di soffi d aria significativi è stato inserito sul microfono una cuffia antivento. In assenza del lavoratore, il microfono è stato sistemato al centro della zona occupata dalla sua testa. Per i posti di lavoro non presenziati al momento dell indagine fonometrica e la cui zona occupata non è risultata ben definita è stato posizionato il microfono ad un altezza pari a 1,55 m dal piano di calpestio, per i lavoratori che operano in piedi, mentre nel caso di lavoratori che operano seduti l altezza del microfono è stata fissata a 0,80 m rispetto al centro della seduta. Tutti i rilievi sono stati effettuati con l addetto alle misurazioni posto ad una distanza dallo strumento tale da evitare qualsiasi perturbazione del campo sonoro intorno al microfono e mai inferiore a 0,5 m. I rilievi fonometrici sono stati eseguiti secondo la seguente metodologia: fasi di lavoro che prevedono la presenza continua degli addetti: le misure sono state effettuate in punti fissi ubicati in corrispondenza della postazione di lavoro occupata dal lavoratore nello svolgimento della propria mansione; fasi di lavoro che comportano lo spostamento degli addetti lungo le diverse fonti di rumorosità: le misure sono state effettuate seguendo i movimenti dell operatore e sono state protratte per un tempo sufficiente a descrivere la variabilità dei livelli sonori. Scelta dei tempi di misura Come criterio generale di riferimento per la scelta dei tempi di misura, così come previsto dalla norma UNI 9432 è stato scelto di aggregare i rumori di tipo industriale, compresi quelli a carattere impulsivo, in tre distinte tipologie: rumori costanti, rumori ciclici, e rumori fluttuanti. Per ogni postazione di lavoro considerata è stata stabilita la categoria di appartenenza del rumore in esame in modo da poter impostare la durata del tempo di misura del L Aeq e associare l incertezza di campionamento specifica. In sintesi si riportano i tre criteri di campionamento indicati dalla norma UNI 9432: Tipologia rumore Numero di misure Tempo di misura Stabilizzazione misura Incertezza da campionamento COSTANTE 1 > 60 sec ± 0,3 db Zero 1 Tempo ciclo o suo CICLICO 1 o più di 1 multiplo intero Intero periodo di FLUTTUANTE 1 esposizione 2 Tempo ciclo o suo FLUTTUANTE 1 multiplo intero ± 0,3 db Zero -- Zero -- Zero FLUTTUANTE 3 3 > 5 min ± 0,3 db Zero

6 6 1 = in caso di più misure è stato calcolato il valor medio con relativa incertezza 2 = condizione operativa più gravosa 3 = non consecutive ma selezionate in modo casuale. Per differenze tra il minimo e il massimo dei valori rilevati inferiori a 5 db(a) si assume come L Aeq il loro valore medio. Per differenze superiori a 5 db(a) si ricorre ai due modi precedenti. Individuazione e misura di rumori a carattere impulsivo Così come previsto dal D.Lgs. 81/08, durante l indagine fonometrica si è proceduto all accertamento della presenza di eventuali rumori a carattere impulsivo e alla loro misurazione, tenuto conto che a parità di contenuto energetico medio, un rumore a carattere impulsivo può aggravare la situazione del rischio di danno uditivo. Per la misura dei livelli di picco è stata utilizzata la curva di ponderazione C. In merito ai livelli di picco il D.Lgs. 81/08 prescrive il non superamento di 140 db e individua due soglie d azione rispettivamente a 137 db(c) e 135 db(c). Valutazione e calcolo delle incertezze delle misurazioni Ad ogni misurazione è sempre associata un incertezza che il D.Lgs 81/08 richiede di determinare sia per le misure del livello sonoro continuo equivalente sia per quanto riguarda il livello sonoro di picco eseguite per l accertamento del rischio di danno da rumore negli ambienti di lavoro. Nella presente relazione tecnica si è tenuto conto, nella definizione e nel calcolo dell incertezza sul livello di esposizione personale, così come raccomandato dalla norma UNI 9432:2008, i seguenti contributi: incertezza strumentale pari a 0,5 db; incertezza da campionamento da calcolare; incertezza da posizionamento dello strumento pari a 1dB; incertezza legata all eventuale presenza di protettori auricolari da calcolare; incertezza relativa ai tempi di esposizione pari a zero. Per la valutazione e la procedura di calcolo di ognuna delle incertezze parziali sopra riportate e del conseguente valore complessivo da associare ai risultati delle misure eseguite, si è fatto riferimento a quanto riportato nel capitolo 5.11 e nell appendice C della norma UNI 9432:2008. Per quanto riguarda l incertezza dei tempi di esposizione, essendo questi forniti dal datore di lavoro a cui spetta eventualmente decidere se attribuire a tali valori un incertezza, il calcolo complessivo finale non ne tiene conto.

7 7 5. TABELLA DELLE MISURE 5.1 LIVELLI SONORI EQUIVALENTI PONDERATI L Aeq ED L Ceq Macchina Postazione Attrezzatura Attività L Aeq [db(a)] L Aeq [db(a)] (valore mediato) Incertezza ambientale (1) Incertezza totale (2) L Ceq [db(c)] Individuazione DPI-u (verifica di efficienza) (3) Misura N LABORATORIO MACCHINE UTENSILI 86.3 Tornio Comec n <SNR< Tornio Comec n <SNR< Tornio Graziano n <SNR< Tornio Graziano n <SNR< Tornio Zocchi n <SNR< Tornio Grazioli n <SNR< Tornio Grazioli n <SNR<

8 8 Macchina Postazione Attrezzatura Attività L Aeq [db(a)] L Aeq [db(a)] (valore mediato) Incertezza ambientale (1) Incertezza totale (2) L Ceq [db(c)] Individuazione DPI-u (verifica di efficienza) (3) Misura N 83 Tornio Grazioli n <SNR< Tornio Grazioli n <SNR< Tornio Zocchi n <SNR< Trapano fresa Bimak <SNR<17 11 (poco utilizzato) 81.2 Trapano fresa Bimak (poco utilizzato) Trapano fresa Famup (poco utilizzato) Fresatrice Berico Fresatrice Derl <SNR< <SNR< <SNR< <SNR< Fresatrice Lux <SNR<

9 9 Macchina Postazione Attrezzatura Attività L Aeq [db(a)] L Aeq [db(a)] (valore mediato) Incertezza ambientale (1) Incertezza totale (2) L Ceq [db(c)] Individuazione DPI-u (verifica di efficienza) (3) Misura N Trapani a colonna (poco utilizzati) <SNR<17 17 Magazzino materie prime 79.8 Con compressore silenziato in 80.4 funzione <SNR<17 18 Segatrice Con compressore silenziato in funzione Reparto saldatura (con utilizzo saldatrice) Banco aggiustaggio <SNR< <SNR<20 20 (con utilizzo di trapano manuale, 79.9 smerigliatrice, avvitatore elettrico) Mole Banco aggiustaggio (con utilizzo di trapano manuale, 81.9 smerigliatrice, avvitatore elettrico) <SNR<18 23 Banco aggiustaggio 84.4 (con utilizzo di trapano manuale, 84.8 smerigliatrice, avvitatore elettrico) <SNR<20 24 Cattedra (Rumore di fondo) Affilatrice (poco utilizzata) <SNR< <SNR<19 26

10 10 Macchina Postazione Attrezzatura Attività L Aeq [db(a)] L Aeq [db(a)] (valore mediato) Incertezza ambientale (1) Incertezza totale (2) L Ceq [db(c)] Individuazione DPI-u (verifica di efficienza) (3) Misura N Magazzino (Rumore di fondo) Rumore di fondo LAB MACCHINE UTENSILI con macchine in funzione Rumore di fondo LAB MACCHINE UTENSILI con macchine spente <SNR< <SNR< LABORATORIO CNC Fresatrice CNC Osai Tornio CNC Num Banchi pneumatica Cattedra (Rumore di fondo) <SNR< <SNR< <SNR< (1) Calcolato come da Norma UNI 9432:2008 punto C.2.1 Formula C.3; (2) Calcolato come da Norma UNI 9432:2008 punto C.2.6 Formula C.5; (3) Calcolato secondo il METODO SNR come da Norma UNI EN 458. * Per tutte le misurazioni viene considerata: Incertezza da posizionamento dello strumento (u L ) pari ad 1dB (come da Norma UNI 9432:2008 punto C.2.2); Incertezza sui tempi di esposizione (u T ) pari a 0 (come da Norma UNI 9432:2008 punto C.2.3); Incertezza strumentale (u S ) pari a 0.5 db (come riportato nei certificati di taratura e come da come da Norma UNI 9432:2008 punto C.2.4);

11 LIVELLO SONORO DI PICCO PONDERATO L C picco Il livello sonoro di picco ponderato L Cpicco viene misurato con curva di ponderazione C e con caratteristica dinamica picco, secondo la CEI EN , solo se in presenza di rumore impulsivo. Si definisce rumore impulsivo un rumore caratterizzato da una rapida crescita e da un rapido decadimento del livello sonoro, avente durata minore o uguale ad 1 s, e generalmente ripetuto ad intervalli. In altre parole, ci troviamo di fronte a rumore impulsivo quando l indice di impulsività K I, calcolato seguendo il criterio illustrato nell apice C della UNI EN ISO 11204, risulta essere maggiore o uguale a 3 db(a). Detto ciò è stato verificato che all'interno dell istituto I.P.S.I.A. P. ANDRIANO non vi sono macchinari, postazioni, attrezzature o attività alcune che presentino rumore impulsivo e pertanto non è stato necessario misurare e calcolare alcun livello sonoro di picco ponderato L c picco.

12 12 6. PLANIMETRIA PUNTI RUMORE

13 13 7. LIVELLO DI ESPOSIZIONE PERSONALE N Mansione L EX [db(a)] L Cpicco [db(c)] Fascia di esposizione* Esposizione a vibrazione Esposizione a ototossici 1 Operatore officina macchine utensili (Assistente tecnico) B Mano Braccio -- 2 I.T.P. officina macchine utensili A * Fascia di esposizione: Fascia A L EX < a 80 db(a) Fascia B 80 db(a) L EX < a 85 db(a) Fascia C L EX 85 db(a)

14 14 8. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI DELL UDITO La norma europea armonizzata EN 458 fornisce le linee guida per la selezione, l uso, la cura e la manutenzione. Per la selezione dell otoprotettore, i principali fattori da considerare sono: marcatura di certificazione attenuazione sonora confortevolezza del portatore ambiente di lavoro e attività lavorativa (alte temperature e umidità, polvere, segnali di avvertimento e trasmissione di messaggi verbali, ecc.) disturbi per la salute dell utilizzatore. Riguardo al corretto uso, innanzi tutto occorre verificare la compatibilità dell otoprotettore con eventuali altri DPI della testa (elmetti, occhiali, ecc.), che potrebbero determinare una riduzione delle prestazioni dell otoprotettore stesso. Inoltre è molto importante indossarli per tutto il periodo dell esposizione: se gli otoprotettori vengono tolti dall utilizzatore anche per un breve periodo, la protezione effettiva si può ridurre sensibilmente. Ad esempio, nel caso di una esposizione per 8 ore ad un rumore con Leq pari a 105 db(a), pur indossando un protettore auricolare con una attenuazione di 30 db che darebbe luogo ad un livello sonoro effettivo di Leq, 8h di 75 db(a), se il protettore non è utilizzato per soli 30 minuti il livello effettivo Leq, 8h diventa 93 db(a). Qualunque DPI uditivo, se indossato solo per metà tempo della giornata lavorativa (ipotizzata a rumore costante), fornisce una protezione effettiva che non supera i 3 db. Infine, è necessario che l utilizzatore sia addestrato e formato sul corretto indossamento dell otoprotettore, in quanto un indossamento scorretto fa scendere anche pesantemente la prestazione del DPI; da questo punto di vista, le cuffie sono meno critiche rispetto agli inserti. N.B.: i dati di attenuazione sonora dichiarati dal costruttore sono derivati da prove di laboratorio sulla soglia soggettiva di soggetti istruiti, che indossavano correttamente i protettori auricolari. Le prestazioni effettive sul campo possono essere sensibilmente minori a causa di un indossamento non corretto e della presenza di altri DPI tanto che alcuni enti americani consigliano, per tener conto del non perfetto indossamento e dei momenti in cui otoprotettori viene tolto per ascoltare messaggi verbali o per altri motivi, di dimezzare i valori di attenuazione sonora forniti dal costruttore del DPI nell effettuare i calcoli con i metodi descritti. La norma EN 458 fornisce anche le indicazioni per una corretta cura e manutenzione degli otoprotettori: i DPI devono essere maneggiati sempre con le mani pulite, evitando contaminazioni con liquidi o polveri, spesso causa di irritazioni cutanee; per i DPI riutilizzabili è importante una regolare manutenzione e pulizia;

15 15 gli inserti monouso non vanno riutilizzati, mentre gli altri tipi di inserto vanno lavati con cura prima di indossarli; il DPI riutilizzabile deve essere indossato sempre dalla medesima persona; è però possibile far utilizzare cuffie da più lavoratori ricorrendo a coperture monouso per i cuscinetti; DPI vanno conservati secondo le istruzioni fornite dal fabbricante, vanno ispezionati frequentemente per identificare difetti e danneggiamenti; i cuscinetti delle cuffie vanno sostituiti quando consumati, così come gli archetti deformati. Infine, pare importante richiamare che secondo la norma EN 458 le cuffie e gli inserti auricolari possono dare una protezione sufficiente anche in combinazione tra di loro, pur se l attenuazione fornita dall utilizzo congiunto non sempre corrisponde alla somma di quelle che caratterizzano i singoli protettori. In particolare: a. relativamente alla valutazione d efficienza, per la scelta del D.P.I.-u da utilizzare si veda la valutazione di efficienza riportata nella tabella delle misure per ogni singola macchina/postazione/attrezzatura; b. per la valutazione di efficacia occorre che non siano determinati peggioramenti nella funzionalità uditiva dei lavoratori utilizzando la relazione sanitaria anonima e collettiva redatta dal Medico Competente. Qualora emergessero peggioramenti uditivi significativi occorrerà verificarne il nesso con le condizioni espositive affrontando il problema con il Medico Competente stesso. Definiamo di seguito, per maggiore chiarezza, le classi o fasce di esposizione previste dal DLgs195/06: Fascia A L EX < 80dB(A) Fascia B 80dB(A) L EX < 85dB(A) Fascia C L EX 85dB(A) Entriamo nel dettaglio in merito alle scelte legate alla fornitura e utilizzo dei DPI-u secondo questa classificazione in fasce di esposizione dei lavoratori, considerando la casistica che potrebbe presentarsi all interno di ciascuna fascia: 1) Fascia A: LEX < 80dB(A) 1.1) Tutti i LAeq < 80dB(A) nessun obbligo di fornitura e utilizzo dei DPI-u; 1.2) Se vi sono esposizioni tali per cui 80 LAeq < 87 db(a) si suggerisce, dopo avere verificato l efficienza del DPI-u per i livelli superiori a 85 db(a), la fornitura e la formazione. L utilizzo è a discrezione dell utilizzatore; 1.3) Se vi sono esposizioni tali per cui LAeq 87 db(a) si suggerisce, dopo avere verificato l efficienza del DPI-u per i livelli superiori a 85 db(a), la fornitura, la formazione e l utilizzo da parte del lavoratore.

16 16 2) Fascia B: 80dB(A) LEX< 85dB(A) 2.1) Se vi sono esposizioni tali per cui tutti 80 LAeq < 85 db(a) si richiede la messa a disposizione e la formazione. L utilizzo è a discrezione dell utilizzatore; 2.2) Se vi sono esposizioni tali per cui vi sono LAeq 85 db(a) si richiede, dopo avere verificato l efficienza del DPI-u per tali livelli, la messa a disposizione e la formazione e si suggerisce l utilizzo da parte del lavoratore. 3) Fascia C: LEX 85dB(A) 3.1) Per tutte le esposizioni tali per cui LAeq 85 db(a) si richiede, dopo avere verificato l efficienza del DPI-u, la fornitura, la formazione e l obbligo di utilizzo da parte del lavoratore. 3.2) Per le eventuali esposizioni 80 LAeq < 85 db(a) si richiede la fornitura e la formazione. Si suggerisce l utilizzo a discrezione dell utilizzatore. I casi discussi nell ambito della fascia di esposizione A potrebbero per esempio essere tipici di mansioni dedicate allo stoccaggio merci dove il lavoratore nell espletare i propri compiti passa da ambienti relativamente silenziosi, quali appunto i magazzini, a reparti produttivi dove avvengono lavorazioni tali per cui il livello sonoro potrebbe essere piuttosto elevato. Si può verificare che pur avendo un esposizione giornaliera al di sotto del Valore Inferiore di Azione l intervallo temporale di esposizione a livelli superiori a 85dB(A) o addirittura a 87dB(A), può essere relativamente ampio. In sintesi si ritiene comunque opportuno l uso dei DPI per attività con LAeq 80 db(a) e la verifica dell efficienza per LAeq 85 db(a).

17 17 9. SCHEDE ADDETTI Di seguito vengono riportate le schede di riferimento per ciascun addetto riportanti il valore di esposizione settimanale L EX(W) e cioè il livello sonoro, espresso in db(a), dell esposizione del lavoratore al rumore normalizzato ad una durata convenzionale della settimana lavorativa pari a 5 giornate lavorative di 8 h ciascuna, come da Norma UNI 9432:2008 C.3.7 Formula 7. Per i calcoli dei livelli di esposizione personale degli assistenti tecnici e degli ITP si è fatto riferimento alle seguenti tempistiche: Assistente tecnico di laboratorio: 6 giorni lavorativi di 6 ore pari a 36 ore settimanali Insegnante Tecnico Pratico: 5 giorni lavorativi pari a 18 ore settimanali Nelle stesse vengono inoltre riportati i relativi valori di incertezza sul livello di esposizione settimanale L EX(W), calcolati combinando opportunamente i livelli sonori continui equivalenti, le relative incertezze ed alcune delle incertezze già citate nel paragrafo 5.1. Nello spirito di tutela dell udito del lavoratore, al fine di valutare i livelli di esposizione personale di ogni lavoratore sono stati considerati i tempi di esposizione (forniti dal datore di lavoro) che determinano la situazione più gravosa.

18 18 MANSIONE: I.P.S.I.A. P. ANDRIANO OPERATORE OFFICINA MACCHINE UTENSILI (ASSISTENTE TECNICO) - 36 h/sett Macchina Postazione Attrezzatura Attività L Aeq [db(a)] 1 u [db] 2 L Ceq [db(c)] 3 L Cpeak [db(c)] 4 T [h/sett] 5 NOTE Valore più critico tra i vari torni rilevati. Torni Fresatrici Segatrice Mole Reparto saldatura Banco aggiustaggio (con utilizzo di trapano manuale, smerigliatrice, avvitatore elettrico) Tornio CNC Num (LAB CNC) Fresatrice CNC Osai (LAB CNC) Rumore di fondo LAB MACCHINE UTENSILI con macchine in funzione Quando si svolge tale attività è necessario utilizzare DPI aventi 11.5<SNR<26.5 Valore più critico tra i vari torni rilevati. Quando si svolge tale attività è necessario utilizzare DPI aventi 11.5<SNR<26.5 Con compressore silenziato in funzione Quando si svolge tale attività è necessario utilizzare DPI aventi 5.5<SNR<20.5 Quando si svolge tale attività è necessario utilizzare DPI aventi 2.5<SNR<17.5 Con utilizzo saldatrice Quando si svolge tale attività è necessario utilizzare DPI aventi 5<SNR<20 Valore più critico tra i vari torni rilevati. Quando si svolge tale attività è necessario utilizzare DPI aventi 5<SNR<20 Quando si svolge tale attività è necessario utilizzare DPI aventi 3.5<SNR<18.5 Quando si svolge tale attività è necessario utilizzare DPI aventi 5.5<SNR<20.5 Manutenzione LAB MACCHINE UTENSILI con macchine in funzione Quando si svolge tale attività è necessario utilizzare DPI aventi

19 19 5.5<SNR<20.5 Rumore di fondo LAB MACCHINE UTENSILI con macchine spente Lex (w) = 84.2 db(a) Manutenzione LAB MACCHINE UTENSILI con macchine spente Quando si svolge tale attività è necessario utilizzare DPI aventi 1.5<SNR<16.5 VARIAZIONI: FIRMA DEL LAVORATORE PER PRESA VISIONE DEL VALORE DI ESPOSIZIONE AL RISCHIO RUMORE E DEI TEMPI DI ESPOSIZIONE FORNITI DAL DATORE DI LAVORO 1 = Valore che tiene conto dell incertezza da campionamento così come indicato nella tabella del paragrafo 5.1; 2 = Incertezza del livello pari al valore dell incertezza ambientale così come indicato nella tabella del paragrafo 5.1; 3 = Valore ottenuto con curva di ponderazione C utilizzato per la scelta dei D.P.I.-u. col metodo S.N.R.; 4 = Valore di picco rilevato in presenza di rumore con componenti impulsive; 5 = Tempo di esposizione massimo fornito dal datore di lavoro. L'incertezza ambientale del L ex(w) è 0.22 dba.(come da Norma UNI 9432:2008 punto C.2.7 Formula C.6). L'incertezza dello strumento è 0.50 dba. L'incertezza da posizionamento è 1.00 dba. L'incertezza totale del L ex(w) è 0.55 dba. (come da Norma UNI 9432:2008 punto C.2.7 Formula C.8).

20 20 I.P.S.I.A. P. ANDRIANO MANSIONE: I.T.P. OFFICINA MACCHINE UTENSILI - 18 h/sett Macchina Postazione Attrezzatura Attività Attività didattica OFFICINA MACCHINE UTENSILI con macchine in funzione Attività didattica OFFICINA MACCHINE UTENSILI con macchine spente L Aeq [db(a)] 1 u [db] 2 L Ceq [db(c)] 3 L Cpeak [db(c)] 4 T [h/sett] Lex (w) = 79 db(a) NOTE (Valore equivalente al rumore di fondo OFFICINA MACCHINE UTENSILI con macchine in funzione) (Valore equivalente al rumore di fondo OFFICINA MACCHINE UTENSILI con macchine spente) VARIAZIONI: FIRMA DEL LAVORATORE PER PRESA VISIONE DEL VALORE DI ESPOSIZIONE AL RISCHIO RUMORE E DEI TEMPI DI ESPOSIZIONE FORNITI DAL DATORE DI LAVORO 1 = Valore che tiene conto dell incertezza da campionamento così come indicato nella tabella del paragrafo 5.1; 2 = Incertezza del livello pari al valore dell incertezza ambientale così come indicato nella tabella del paragrafo 5.1; 3 = Valore ottenuto con curva di ponderazione C utilizzato per la scelta dei D.P.I.-u. col metodo S.N.R.; 4 = Valore di picco rilevato in presenza di rumore con componenti impulsive; 5 = Tempo di esposizione massimo fornito dal datore di lavoro. L'incertezza ambientale del L ex(w) è 0.42 dba.(come da Norma UNI 9432:2008 punto C.2.7 Formula C.6). L'incertezza dello strumento è 0.50 dba. L'incertezza da posizionamento è 1.00 dba. L'incertezza totale del L ex(w) è 0.65 dba. (come da Norma UNI 9432:2008 punto C.2.7 Formula C.8).

21 CERTIFICATI DI TARATURA

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25 11. FIRME 25 La presente relazione ha valore unicamente se controfirmata dalla committenza per conferma alle dichiarazioni in essa riportate. Asti, Il Tecnico: Ing. Giuseppe Milano Il Datore di Lavoro: Prof. Ugo Rapetti

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