GROENLANDIA, COSTA EST Spedizione sci alpinistica esplorativa APRILE PHOTO GALLERY (Copyright Avalco Travel)

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1 GROENLANDIA, COSTA EST Spedizione sci alpinistica esplorativa APRILE 2010 PHOTO GALLERY (Copyright Avalco Travel) In partenza da Milano con destinazione Kulusuk, via Reykjavik Prima di arrivare a Reykjavik sorvoliamo le isole Faroe e sulla costa islandese distinguiamo il pennacchio fumoso del Eyjafjallajokull, senza sapere che dopo 10 giorni questo vulcano avrebbe bloccato i voli di mezza Europa. 1

2 A Reykjavik facciamo una breve sosta, poi il giorno seguente voliamo alla volta della costa est della Groenlandia. In meno di 2 ore atterriamo sulla minuscola striscia di fango dell aeroporto di Kulusuk, alla latitudine di circa. Con efficientissimi mezzi moderni trasferiamo i bagagli al nostro alloggio 2

3 una delle tante casette colorate, messaci a disposizione da un abitante del luogo. Kulusuk, distretto di Angmagssalik, 300 abitanti, una scuola ed un supermercato I kayak sono lì pronti per quando si sarà sciolta la banchisa 3

4 Gli inuit del posto sono soprattutto cacciatori e pescatori. Solo 20 orsi possono essere uccisi in un anno. Ecco un futuro cacciatore locale che per il momento si allena con la bicicletta! Wow il giorno seguente splende un bel sole a Kulusuk! 4

5 Il nostro musher prepara la slitta per il viaggio fino al campo base. I cani vengono impastoiati a regola d arte sono davvero impazienti di partire! 5

6 Attraversiamo 12 km di mare ghiacciato, trainati dalle slitte con i cani fantastico! Arrivati al ghiacciaio, lasciamo proseguire le slitte e noi, messe le pelli, saliamo in sci 6

7 fino al campo base, ad appena 130 m sul livello del mare, sull isola di Apusiajik. Inizia il duro lavoro di preparazione del campo, a cominciare dai muri di neve a protezione dal vento, un blocco alla volta ecco fatto, Martino ed Emiliano si sono già sistemati. 7

8 Finalmente è installata anche la mess tent. Ci concediamo un po di relax... Il giorno seguente il tempo è perfetto, dunque in marcia! Qui Lorenz controlla il fucile (anti-orso) prima di lasciare il campo. Il nostro primo obiettivo è subito la vetta più alta dell isola, una bella cima di 827 m, senza nome sulla carta, che noi chiameremo Apusiajik Nunatak (nunatak = picco roccioso circondato dai ghiacci, in lingua inuit) 8

9 Il panorama dalla vetta lascia senza fiato! Uno sguardo verso il mare aperto, dove dal ghiaccio spuntano gli iceberg. Ci buttiamo lungo questo ampio canale con neve farinosa perfetta 9

10 Belle curve per 827 m di dislivello con il mare davanti Scusi, è qui il Paradiso? Siamo a quota zero s.l.m, gnam gnam! è ora di uno spuntino. 10

11 Attraversiamo un pezzo di mare, verso ovest, per portarci poi sul vallone individuato come possibile via di ritorno. In pratica, faremo un percorso anello. Risaliamo su bei pendii fino ad un colle a circa 550 m di quota e al colle, piccolo salto della cornice e giù 11

12 Filippo rientrato al campo base dopo una giornata da favola Alle prime oscurità della notte, lo spettacolo affascinante dell aurora boreale spazza il cielo con sciabolate di luce verde e gialla. 12

13 Gli antichi sciamani inuit non conoscevano le cause scientifiche delle aurore boreali, e le temevano. Il giorno dopo il tempo è variabile, ma realizziamo comunque un altro itinerario ad anello sul lato ovest dell isola. Terzo giorno, tempo buono: una bella cima vergine a vista dal campo base attrae la nostra attenzione. Per arrivare alla vetta occorre superare una breve cresta di misto. 13

14 Ramponi e picca, e via! Ci inventiamo una linea di discesa piuttosto varia: prima un canale, poi pendii aperti fino al mare! Siamo al quarto giorno, tempo brutto, nevica, restiamo pigramente nelle tende. 14

15 Day 5: con 40 cm di neve fresca, in tarda mattinata ci muoviamo per conquistare una bella cima di 743 m, che chiameremo Ualeq Nunatak (= cima del pomeriggio, in lingua inuit). Quasi in vetta Groenlandia costa est: una magìa della natura. 15

16 Lorenz non molla mai il suo fucile! Uno veduta verso lo Schweizerland, distesa infinita di montagne, quasi tutte senza nome. Anche oggi avremo realizzato un giro ad anello, gli spazi ci sono e la fantasia non manca! Day 6: non si può resistere a questa vetta piramidale ben visibile dal campo base. 16

17 Arriviamo in vetta, ma il tempo cambia e ci troviamo avvolti nella nebbia fitta ( grazie GPS!). Day 7: tempo nuvoloso, facciamo solo un piccolo tour per tenersi in forma. Susie è contenta lo stesso. Day 8: tempo bello, calma di vento GO! Oggi saliremo di nuovo il Ualek Nunatak 17

18 per scendere un nuovo canale, e infine pendii sempre più ampi. Ci spostiamo ad ovest sulla penisola di Torssukatak, dove scollinando arriviamo ad ammirare lo splendido fiordo Angmagssalik. Grandi spazi, grandi curve. 18

19 Martino si gusta le ultime curve prima di arrivare al mare. Li sotto però, la banchisa non terrebbe il peso di uno sciatore. Alé, oggi ri-pelliamo per la terza volta (e ci sarà una quarta)! 19

20 Dislivello totale di oggi 1270 m, con uno sviluppo di almeno 14 km. Day 9: ha fatto un vento furioso tutta la notte. Decidiamo di fare una bella cima con un pendio regolare sui 40, con neve dura. Emiliano impegnato nella parte centrale del pendio. 20

21 Lorenz acquista velocità quando la pendenza diminuisce Day 10: come convenuto arrivano le slitte ed i cani per riportarci a Kulusuk. A malincuore lasciamo il ghiacciaio Apusiajik. Eccoci di nuovo a Kulusuk. 21

22 Sulla casa del nostro musher ci sono pelli di vecchi cani esposte ad essiccare! Un papà inuit è appena andato a prendere il figlio all asilo. Kulusuk è un villaggio dove il tempo si è fermato. 22

23 Appena fuori dal pease, il cimitero è costituito da semplici croci nella neve; secondo l usanza inuit i morti vengono bruciati. Per l ultima notte in Groenlandia, ci concediamo l unico hotel di Kulusuk, a gestione danese. L aereo ci riporta in Islanda; dal cielo ammiriamo la splendida costa groenlandese. 23

24 A Reykjavik restiamo bloccati due giorni, a causa dei molti voli cancellati per l eruzione del vulcano Eyjafajallajokull. Ne approfittiamo per farci un bagno caldo alla Blue Lagoon. luogo molto turistico ma senz altro piacevole. Infine non possiamo rinunciare ad andare a vedere l Eyjafjallajokull in eruzione. Arriviamo a pochi km sul versante ovest della montagna. Un guado impegnativo ed una jeep della polizia locale ci impediscono di proseguire oltre. 24

25 Immancabile la visita a Geyser. Le acque dei geyser creano colori vivaci sul terreno. Impressionanti le cascate di Gulfoss in primavera, con ancora intorno ghiaccio e neve. 25

26 Ogni cascata al mondo è diversa, ma Gulfoss è veramente unica. Alla fine, i nostri impegni ci obbligano a tornare con il primo volo disponibile. Emiliano all arrivo a Fiumicino, stanco ma pronto a ripartire per la prossima avventura. FINE DELLA PHOTO GALLERY Per informazioni sul viaggio: consultare oppure inviare una a: club@avalcotravel.com 26