Gabriele Bardasi Arpa Emilia-Romagna - Direzione Tecnica
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1 WORKSHOP Roma 8 e 9 maggio 2014 Il trattamento e la gestione dei fanghi di depurazione: stato dell arte, normativa e innovazione Gabriele Bardasi Arpa Emilia-Romagna -
2 Fanghi primari La linea fanghi Fanghi secondari Pre-ispessimento Stabilizzazione aerobica o anaerobica Post-ispessimento condizionamento Disidratazione meccanica Fanghi allo smaltimento
3 Smaltimento finale dei fanghi in Emilia-Romagna In Emilia-Romagna i metodi normalmente utilizzati per lo smaltimento finale dei fanghi prodotti sono: Spandimento in agricoltura; Deposito in discarica; Incenerimento; Trasporto a centri specializzati nel compostaggio. D.Lgs 99/92 D.Lgs 152/2006 (e sue modifiche) DM 27 settembre 2010
4 D. Lgs. 99/92 Ai sensi dell art. 3 Condizioni per l utilizzazione, i fanghi di depurazione possono trovare utilizzo in agricoltura nel rispetto delle seguenti condizioni: Devono essere stati sottoposti a trattamento (ossia a stabilizzazione per contenere/eliminare i possibili effetti igienico sanitari); Devono essere idonei a produrre un effetto concimante e/o ammendante e correttivo del terreno; Non devono contenere sostanze tossiche e nocive e/o persistenti, e/o bioaccumulabili in concentrazioni dannose per il terreno, per le colture, per gli animali, per l uomo e per l ambiente in generale.
5 D. Lgs. 99/92 - Autorizzazione all utilizzazione dei fanghi in Articolo 9: agricoltura Per poter utilizzare in attività agricole proprie o di terzi, i fanghi si deve: ottenere l autorizzazione dalla Regione; notificare, con almeno 10 giorni di anticipo, alla Regione, alla Provincia ed al Comune di competenza, l inizio delle operazioni di utilizzazione dei fanghi.
6 D. Lgs. 99/92 Articolo 10 Analisi di terreno: l utilizzatore dei fanghi è tenuto ad effettuare analisi preventive dei terreni secondo lo schema riportato in Allegato II A; Articolo 11 - Analisi dei fanghi: i fanghi prodotti presso gli impianti di depurazione devono essere analizzati ogni volta che intervengano dei cambiamenti sostanziali nella qualità delle acque trattate e comunque ogni tre mesi per gli impianti di potenzialità superiore a A.E., ogni 6 mesi per gli impianti di potenzialità inferiore a A.E. Nel caso di impianti esclusivamente civili, con capacità inferiore a A.E., si procederà ad almeno un analisi all anno.
7 D. Lgs. 99/92 - Allegato IA Valori massimi di concentrazione di metalli pesanti nei suoli agricoli destinati all utilizzazione dei fanghi di depurazione Parametro Valore limite (mg/kg S.S.) Cadmio 1,5 Mercurio 1 Nichel 75 Piombo 100 Rame 100 Zinco 300
8 D. Lgs. 99/92 - Allegato IIA Le analisi dei terreni devono vertere sui seguenti parametri: ph, C.S.C., cadmio, mercurio, nichel, piombo, rame, zinco. Campionamento: per superfici omogeneee inferiori od uguali a cinque ettari viene preparato un campione medio ricavato dalla mescolanza di almeno 5 prelievi per ettaro. Nel caso di particolare disomogeneità del terreno può essere richiesto un maggior numero di campioni rispetto a quanto indicato.
9 D. Lgs. 99/92 - Allegato IB Valori massimi di concentrazione di metalli pesanti nei fanghi destinati all utilizzazione in agricoltura Parametro Valore limite (mg/kg S.S.) Cadmio 20 Mercurio 10 Nichel 300 Piombo 750 Rame 1000 Zinco 2500
10 D. Lgs. 99/92 - Allegato IB Caratteristiche agronomiche e microbiologiche nei fanghi destinabili all utilizzazione in agricoltura Parametro Limite Carbonio organico % S.S. (min.) 20 Fosforo tot. (P) % S.S. (min.) 0,4 Azoto tot. % S.S. (min.) 1,5 Salmonelle MPN/g S.S. (max.) 10 3
11 Disposizioni regionali in materia di disciplina dell utilizzo dei fanghi in agricoltura L.R. 15/97: delega delle funzioni autorizzative alle Province; Circolare esplicativa del 16 ottobre 1997 del Direttore Generale Agricoltura: Esplicitazione di alcuni criteri autorizzativi Flusso informativo verso la Regione; Deliberazione GR n. 736/96 e 1142/97: Riproposizione delle zone di divieto e dei limiti di azoto delle Zone Vulnerabili ai nitrati da fonte agricola del Comparto Zootecnico Del CR 570/97
12 Disposizioni regionali in materia di disciplina dell utilizzo dei fanghi in agricoltura Deliberazione GR 30 dicembre 2004 n Primi indirizzi alle Province per la gestione e l autorizzazione all uso dei fanghi di depurazione in agricoltura ; Deliberazione GR 14/02/2005 n. 285 che rappresenta rettifica alla deliberazione 2773/2004;
13 Disposizioni regionali in materia di disciplina dell utilizzo dei fanghi in agricoltura Determinazione del Direttore Generale Ambiente e Difesa della Costa n del 29/07/2005: Orientamenti tecnici inerenti le metodiche di analisi dei fanghi di depurazione utilizzati in agricoltura di cui alla delibera GR 2773/2004, come modificata dalla DGR n.285/2005 ; Determinazione del Direttore Generale Ambiente e Difesa della Costa n del 29/07/2005: Orientamenti applicativi della fase transitoria e quesiti interpretativi in materia di utilizzo in agricoltura dei fanghi di depurazione di cui alla delibera GR 2773/2004, come modificata dalla DGR n.285/2005 ;
14 Disposizioni regionali in materia di disciplina dell utilizzo dei fanghi in agricoltura DGR 7 novembre 2005 n. 1801: Integrazione delle disposizioni in materia di gestione dei fanghi in agricoltura DGR 550/2007: Programma di approfondimento delle caratteristiche di qualità dei fanghi di depurazione utilizzati in agricoltura (Toluene e Idrocarburi pesanti)
15 Disposizioni regionali in materia di disciplina dell utilizzo dei fanghi in agricoltura DGR 297/2009: Adeguamenti e misure semplificative delle disposizioni in materia di gestione dei fanghi di depurazione in agricoltura (esclusione del parametro LAS e introduzione valori soglia per Toluene e Idrocarburi pesanti)
16 Obiettivi delle disposizioni regionali Prevenire possibili fenomeni di contaminazione del suolo e dell ambiente ed evitare effetti dannosi sull uomo, sugli animali e sulla vegetazione, favorendo allo stesso tempo la corretta utilizzazione dei fanghi; introdurre disposizioni in merito a: modalità del sistema autorizzativo; condizioni di utilizzo dei fanghi in relazione alla loro composizione, alle modalità di trattamento, alle caratteristiche dei suoli e alle dosi applicabili; strumenti per garantirne la corretta utilizzazione agronomica sulla base delle colture praticate nonché le ulteriori limitazioni e divieti di utilizzo
17 Principali elementi di cambiamento introdotti Massima responsabilizzazione del produttore del fango nella fase iniziale di caratterizzazione preventiva; Caratterizzazione analitica del fango al fine di valutarne il livello di pericolosità, analizzando parametri aggiuntivi; Divieto di utilizzo di alcune tipologie di fanghi (ad es. fanghi dal trattamento di scarichi industriali); Obbligo a carico del soggetto utilizzatore di disporre di sistemi di stoccaggio, di capacità adeguata e organizzati in lotti funzionali; Caratterizzazione analitica di ogni partita omogenea prima dell utilizzo; Obbligo di predisporre, in sede di richiesta di autorizzazione, un Piano di Distribuzione contenente: quantitativi, tempi, colture e modalità per parcella di terreno; Obbligo a carico del soggetto utilizzatore di effettuare specifiche analisi dei suoli, prima della scadenza dell autorizzazione Obbligo di turnazione degli appezzamenti di terreno (messa a riposo), secondo le modalità riportate
18 Divieti Periodo di divieto: dal 1 novembre a fine febbraio. La Provincia può derogare per fanghi palabili in presenza di particolari caratteristiche agro-pedologiche dei suoli e di favorevoli condizioni meteo; Divieto d utilizzo per: Fanghi tal quali da vasche settiche/biologiche, Imhoff adibite al trattamento delle acque reflue domestiche da case sparse; Fanghi di depurazione derivanti dal trattamento delle acque reflue industriali; Fanghi di depurazione prodotti da impianti di depurazione di acque di scarico, autorizzati al trattamento di rifiuti. Escluse le sezioni di pretrattamento degli impianti delle acque reflue urbane adeguati al D. Lgs. 367/2003 (Allegato B 5).
19 Delibera GR 1801/2005. Impianti di depurazione con trattamento rifiuti Impianti di depurazione di acque reflue industriali (comparto agroalimentare). Superamento del divieto all utilizzo dei fanghi in agricoltura alle seguenti condizioni: I rifiuti provengano dai produttori primari e non dai centri di gestione di rifiuti; I rifiuti siano compresi nella lista positiva della delibera 1801/2005 (tabella 1); I rifiuti diversi dalla lista positiva provengano da settori dell Allegato 2 DGR 2773/2004; e che si sia acquisita la caratterizzazione di base, la quale non evidenzi l utilizzo di sostanze pericolose; Siano adottate le prescrizioni introdotte dalla direttiva reg. 1053/2003 (pretrattamenti, stoccaggi, ecc ); Sia stata eseguita la procedura di omologa (caratterizzazione qualitativa) dei rifiuti conferiti, da parte del gestore dell impianto, e siano effettuati i controlli periodici.
20 Tabella 1 - Delibera GR 1801/2005 TABELLA 1 - LISTA POSITIVA DEI RIFIUTI TRATTABILI IN IMPIANTI DI DEPURAZIONE DELLE ACQUE DI SCARICO SENZA PRECLUDERE L'USO DEI FANGHI IN AGRICOLTURA Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, selvicoltura, acquacoltura, caccia e pesca Fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia Feci animali, urine e letame, etc Rifiuti della preparazione e del trattamento di carne, pesce ed altri alimenti di origine animale Fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti Rifiuti della preparazione e del trattamento di frutta, vegetali, cereali, oli alimentari, cacao, caffè, tè e tabacco; della produzione di conserve alimentari; della produzione di lievito ed estratto di lievito; della preparazione e fermentazione di melassa Fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di componenti Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti Rifiuti prodotti dalla raffinazione dello zucchero Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti Rifiuti dell'industria lattiero-casearia Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti Rifiuti dell industria dolciaria e della panificazione Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti Rifiuti della preparazione di bevande alcoliche ed analcoliche (tranne caffè, tè e cacao) Rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima Rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche Rifiuti prodotti dai trattamenti chimici Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti
21 Allegato 2 - Delibera GR 2773/2004 Settori / Attività produttive con produzione di fanghi potenzialmente idonei per essere destinati all utilizzo in agricoltura Preparazione e trattamento di carne, pesce ed altri alimenti di origine animale, ferme restando le vigenti norme relative ai sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano di cui al Regolamento CE/1774/2002 (codice CER ) preparazione e trattamento di frutta, verdura, cereali, oli alimentari, cacao, caffè, tè e tabacco; dalla produzione di conserve alimentari; dalla produzione di lievito ed estratto di lievito; dalla preparazione e fermentazione della melassa (codice CER ) raffinazione dello zucchero (codice CER ) industria lattiero - casearia (codice CER ) industria dolciaria e della panificazione (codice CER ) produzione di bevande alcoliche ed analcoliche (tranne caffè, tè e cacao) (codice CER ) produzione e lavorazione di polpa, carta e cartone (codice CER ). depurazione biologica degli effluenti di allevamento zootecnico (codice CER con la dicitura fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti di allevamento zootecnico ) Tale elenco è aggiornato entro un anno dall'emanazione
22 Delibera GR 1801/2005. Impianti di depurazione con trattamento rifiuti Impianti delle acque reflue urbane del Servizio Idrico Integrato: Valgono le stesse indicazioni riportate nella slide precedente; Nel caso che la caratterizzazione di base evidenzi la presenza di sostanze pericolose in concentrazione >20 volte gli SQA del Decreto 367/2003 occorre effettuare dei trattamenti dedicati.
23 D. Lgs. 152/06 Art. 110 comma 2 (trattamento di rifiuti presso gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane) In deroga al comma 1, l autorità competente, d intesa con l Autorità d ambito, in relazione a particolari esigenze e nei limiti della capacità residua di trattamento, autorizza il gestore del servizio idrico integrato a smaltire nell impianto di trattamento di acque reflue urbane rifiuti liquidi, limitatamente alle tipologie compatibili con il processo di depurazione. L attività di cui ai commi 2 e 3 può essere consentita purchè non sia compromesso il possibile riutilizzo delle acque reflue e dei fanghi.
24 D. Lgs. 152/06 Art. 110 comma 3(trattamento di rifiuti presso gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane) Il gestore del servizio idrico integrato, previa comunicazione all autorità competente ai sensi dell art.124, è comunque autorizzato ad accettare in impianti con caratteristiche e capacità depurative adeguate, che rispettino i valori limite di cui all articolo 101, commi 1 e 2, i seguenti rifiuti e materiali, purchè provenienti dal proprio Ambito territoriale ottimale oppure da altro Ambito sprovvisto di impianti adeguati: a)rifiuti costituiti da acque reflue che rispettino i valori limite stabiliti per lo scarico in fognatura; b)rifiuti costituiti dal materiale proveniente dalla manutenzione ordinaria di sistemi di trattamento di acque reflue domestiche previste ai sensi dell articolo 100, comma 3; c)materiali derivanti dalla manutenzione ordinaria della rete fognaria nonché quelli derivanti da altri impianti di trattamento delle acque reflue urbane, nei quali l ulteriore trattamento dei medesimi non risulti realizzabile tecnicamente e/o economicamente. L attività di cui ai commi 2 e 3 può essere consentita purchè non sia compromesso il possibile riutilizzo delle acque reflue e dei fanghi.
25 Stoccaggio dei fanghi Gli stoccaggi vanno predisposti in relazione allo stato fisico dei fanghi e alle modalità di utilizzazione; Devono essere impermeabili e devono evitare l inquinamento del suolo e delle acque; La copertura per proteggere il fango dalle precipitazioni con la DGR 1801/2005 è divenuta a discrezione; È vietato l utilizzo di lagoni in terra battuta; I sistemi di stoccaggio sono autorizzati come R13 (Recupero)
26 Stoccaggio dei fanghi (segue) Disponibilità sistemi di stoccaggio (presso unità propria impianto di produzione presso terzi) di capacità pari ad almeno 1/3 della quantità annua portata a recupero; Gli stoccaggi devono essere articolati per lotti. La permanenza massima dei fanghi è di 1 anno
27 Richiesta di autorizzazione Relazione tecnica generale Tipologia dei fanghi (natura, provenienza, tipologia acque reflue trattate, caratterizzazione analitica); Impianto di stoccaggio (ubicazione, cartografia, lotti funzionali, stima quantitativi movimentati per anno, autorizzazione, dichiarazione atto di notorietà per disponibilità stoccaggio) Piano di distribuzione dei fanghi Documento che definisce, in sede di richiesta di autorizzazione, i quantitativi, per singola parcella di terreno, i tempi e le modalità di apporto dei fanghi, in funzione delle caratteristiche dei terreni e delle tipologie delle colture che seguiranno; Il documento deve essere conforme ai criteri indicati nell Allegato 5 DGR 2773/2004; Analisi dei terreni interessati dall utilizzo dei fanghi, secondo quanto previsto nell Allegato 3.
28 Caratterizzazione preventiva dei fanghi Fanghi da acque reflue urbane fanghi da Settori produttivi idonei per almeno 6 mesi Frequenza campioni: 1,5 mesi (Impianti > AE), 3 mesi (Impianti < AE), 6 mesi (Impianti < AE) Numero campioni: rispettivamente campioni medi costituiti da 3 campioni elementari (Tab. 1 Allegato 4 DGR 285/2005) Grado di stabilizzazione (Allegato /2004): abbattimento minimo delle sostanze sospese volatili effettivamente presenti (S.S.V.) per almeno il %, oppure un età del fango superiore a 30 giorni.
29 Caratterizzazione preventiva dei fanghi Valori limite di conformità Tabella A - Caratteristiche chimico - fisiche e microbiologiche Tabella A 1 Caratteristiche chimico - fisiche Parametro Valore di riferimento PH ph Sostanza secca (residuo secco a 105ºC) Residuo secco a 600ºC Salinità (meq/100gr) Indice SAR (da ricercare se il valore della salinità è > 50) <20 Grado di umificazione DH >60% Tabella A 2 - Metalli e non metalli Cadmio Cromo totale Mercurio Nichel Piombo Rame Zinco Arsenico Parametro Valore Limite < 20 mg/kg ss < 1000 mg/kg ss < 10 mg/kg ss < 300 mg/kg ss < 750 mg/kg ss < 1000 mg/kg ss < 2500 mg/kg ss < 10 mg/kg ss Tabella A 3 - Parametri agronomici Carbonio organico Azoto totale Fosforo totale Parametro Valore Limite > 20 %ss > 1.5 %ss > 0.4 %ss Tabella A 4 - Caratteristiche microbiologiche Salmonelle Parametro Valore Limite < 1000 MPN/g di ss
30 Caratterizzazione preventiva dei fanghi Valori limite di conformità Tabella B Composti / sostanze organiche persistenti Composti organici Valori limite (mg/kg SS) AOX LAS DEHP NPE 4 50 PAH 5 6 PCB 6 0,8 Diossine/Furani Valori limite (ng TE/kg SS) PCDD 7 /PCDF Sommatoria dei composti organici alogenati considerando almeno i seguenti: lindano, endosulfan, tricloroetilene, tetracloroetilene, clorobenzeni; 2 Alchilbenzensolfonato lineare; 3 Di(2-esil)ftalato; 4 Comprende nonilfenolo e nonilfenolo etossilato con 1 o 2 gruppi etossi; 5 Sommatoria dei seguenti idrocarburi policiclici aromatici: acenaftene, fenantrene, fluorene, fluorantene, pirene, benzo(b+j+k)fluorantene, benzo(a)pirene, benzo(g,h,i)perilene, indeno(1,2,3-c,d)pirene; 6 Sommatoria dei componenti dei policlorobifenili numeri 28, 52, 101, 118, 138, 153, 180; 7 Policlorodibenzodiossine; 8 Policlorodibenzofurani
31 Richiesta di autorizzazione (segue) Consenso allo spandimento da parte di chi ha il diritto d uso ad esercitare l attività agricola sui terreni interessati; Titolo di disponibilità dei terreni; Stralcio planimetrico della C.T.R. (1: / 1:10.000) Relazione tecnica impianto/i di depurazione Descrizione processo/schema a blocchi/portata acque reflue industriali e tipologie attività. Estremi autorizzazione allo scarico D. Lgs. 152/99; Descrizione livello di trattamento fanghi, quantitativi annualmente prodotti e quantitativi destinati in agricoltura; Dichiarazione che sussistono le condizioni dell articolo 3-1 del D. Lgs. N. 99/92
32 Notifica di spandimento I dati (tipo di fango, quantitativo, analisi) fanno riferimento al lotto in uso del sistema di stoccaggio; Quantitativi totali, azoto totale apportato per ha e per anno, secondo i limiti massimi per coltura fissati dalla tabella 2 dell Allegato 5 (2773/2004) e secondo il piano di distribuzione autorizzato; Nelle zone vulnerabili il limite di N/ha/anno è di 170 kg, fatti salvi i limiti inferiori per coltura; La validità della notifica è di 6 mesi; Deve essere prodotta una comunicazione alla Provincia e al Servizio Territoriale ARPA, a mezzo fax, 2 giorni lavorativi prima dell inizio delle operazioni di spandimento, che indichi: Le date in cui si procederà alle operazioni di utilizzo I dati identificativi dei terreni ove avverrà lo spandimento La ditta che esegue le operazioni, i quantitativi di fanghi interessati.
33 Integrazioni DGR 1801/2005 Adeguamento dei sistemi di stoccaggio I programmi di adeguamento definiti dai soggetti utilizzatori in attuazione della DGR 2773/2004 sono completati entro 36 mesi dalla data di entrata in vigore della DGR 1801/2005; Le Province in fase di autorizzazione definiscono specifiche prescrizioni per l attuazione del programma e individuano le fasi di monitoraggio del percorso di adeguamento
34 Integrazioni DGR 1801/2005 Fanghi comparto agro-alimentare Le semplificazioni si attuano nel caso in cui vi sia coincidenza fra produttore e soggetto utilizzatore Stabilimenti agro-alimentari ad attività continuativa o ad attività periodica che coinvolge comunque i mesi invernali dove vi è il divieto: la capacità di stoccaggio resta pari ad 1/3; Stabilimenti agro-alimentari ad attività periodica, diversi da quelli descritti al punto precedente, con produzione ed estrazione periodica di fanghi di depurazione: la capacità di stoccaggio di cui disporre deve essere pari alla produzione media mensile di fanghi, considerato il periodo complessivo di lavorazione; Stabilimenti agro-alimentari ad attività stagionale con produzione ed estrazione stagionale di fanghi di depurazione: in virtù della coincidenza del periodo di produzione con quello di utilizzo si prevede la totale esenzione dagli obblighi di stoccaggio Lavorazione del solo pomodoro. In condizioni meteo non compatibili con la buona pratica agricola, si va allo smaltimento; Per il comparto del pomodoro: grado di stabilizzazione valutato in ragione della % di SSV presenti nel fango da destinare all utilizzazione agronomica; Garanzie finanziarie: modifica DGR 1991/2003. Fanghi non agroalimentari 70 Euro/t; fanghi agro-alimentari 40 Euro/t
35 D. Lgs. 152/06 Art. 127(fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue urbane) Ferma restando la disciplina di cui al decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 99, i fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue sono sottoposti alla disciplina dei rifiuti, ove applicabile. I fanghi devono essere riutilizzati ogni qualvolta il loro reimpiego risulti appropriato.
36 Impianti di trattamento delle acque reflue urbane presenti in Emilia-Romagna per classe di consistenza dell agglomerato e per Provincia Provincia\classe > Totale (n ) (n ) (n ) (n ) (n ) (n ) Piacenza Parma Reggio-Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Totale
37 Impianti di trattamento delle acque reflue urbane presenti in Emilia-Romagna. Potenzialità di progetto per classe di consistenza dell agglomerato e per Provincia Provincia\classe > Totale (AE) (AE) (AE) (AE) (AE) (AE) Piacenza Parma Reggio-Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Totale
38 Ubicazione degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane di potenzialità > AE
39 N. di impianti di trattamento > AE dotati di trattamenti specifici per la rimozione dell azoto
40 N. di impianti di trattamento > AE dotati di trattamenti specifici per la rimozione del fosforo
41 Unità presenti nella linea fanghi degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane di potenzialità > AE Provincia N impianti Preispessimento Digestione aerobica Digestione anaerobica Postispessimento Condizionamento chimico (n ) (n ) (n ) (n ) (n ) (n ) Piacenza Parma Reggio Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì - Cesena Rimini Totale
42 Processo di disidratazione dei fanghi Ai fini di agevolare lo smaltimento dei fanghi e di contenerne i costi, la concentrazione in solidi del fango deve essere almeno pari al 15-20%. Ciò è possibile attraverso i seguenti processi: Disidratazione naturale Letti di essiccamento (in fase di abbandono, ora solitamente utilizzati per i casi di emergenza). Disidratazione meccanica Filtrazione: Filtro a vuoto; Nastropressa; Filtropressa. Centrifugazione: Centrifuga. Trattamenti termici Essiccamento Incenerimento
43 Impianti analizzati filtropresse nastropresse centrifughe letti di essicamento essicamento termico senza disidratazione Numero degli impianti, aventi potenzialità > AE, per sistema di disidratazione utilizzato Provincia (n ) (n ) (n ) (n ) (n ) (n ) (n ) Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Totale complessivo
44 Quantitativi di fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane (t/y ss) per il periodo Nome provincia (t/y ss) (%) (t/y ss) (%) (t/y ss) (%) Piacenza , , ,4 Parma , , ,4 Reggio Emilia , , ,1 Modena , , ,4 Bologna , , ,7 Ferrara , , ,0 Ravenna , , ,1 Forlì - Cesena , , ,6 Rimini , , ,1 Totale , , ,0
45 Quantitativi di fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane (t/y ss) in Emilia-Romagna nel periodo Anno RER Fanghi di depurazione prodotti Codice CER (t/anno sost secca)
46 Forme di smaltimento in ER dei fanghi di depurazione urbani Codice CER Valori % nel periodo Agricoltura Compostaggio Discarica Incenerimento Altro ($) (%) (%) (%) (%) (%) Anno Anno Anno Anno Anno Anno Anno Anno ($) recupero presso cementifici e impianti di condizionamento sperimentali. Solo per le annualità 2004, 2005 e 2007 destinati fuori regione.
47 Destinazione fanghi di depurazione in Italia e in Europa (valore in giallo). Fonte: Commissione Europea, UWWTD 2011, anno di riferimento 2009) DISCARICA: 44% 12% INCENERIMENTO: 3% 16% COMPOSTAGGIO: 9% 10% AGRICOLTURA: 30% 55% ALTRO: 13% 7%
48 Stima destinazione fanghi di depurazione in Europa (Commissione Europea, anno di riferimento 2009)
49 Quantitativi di fanghi di depurazione utilizzati in agricoltura in Emilia-Romagna (urbani e agroalimentari). Periodo Fanghi utilizzati (t/anno sost secca) Superficie terreni interessata (ha) Anno Nel 2012 il 74% dei fanghi destinati in agricoltura in RER è costituito da fanghi agroalimentari. I fanghi del comparto agroalimentare derivano dal trattamento in loco degli effluenti (Codici CER , , , , ) prodotti dalle aziende ubicate in territorio regionale.
50 Incidenza percentuale dei fanghi da attività agroalimentari nel periodo (%) (%) (%) (%) (%) Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Totale
51 Caratteristiche qualitative dei fanghi di depurazione utilizzati in agricoltura, in Emilia-Romagna Flusso informativo Direttiva 86/278/CEE D. Lgs. 99/92 Parametro / anno Limite Media Media Dev std Percentile ($) Media Dev std Percentile ($) (mg/kg SS) (mg/kg SS) (mg/kg SS) (mg/kg SS) (mg/kg SS) (mg/kg SS) (mg/kg SS) (mg/kg SS) METALLI Cadmio 1,1 0,8 0,75 1,00 0,71 0,58 1,00 20 Rame 238,4 192,8 152,40 277,00 207,33 155,70 260, Nichel 41,9 42,5 26,42 63,14 39,93 25,69 60, Piombo 29,0 20,0 21,26 36,08 22,15 20,77 39, Zinco 442,6 314,6 308,69 527,80 355,84 377,43 538, Mercurio 0,5 0,4 0,64 0,70 0,35 0,53 0,52 10 Cromo (+) 59,7 59,0 42,36 88,39 58,01 40,43 85, Arsenico (+) 3,2 4,00 2,81 7,23 4,18 2,65 7,03 10 ELEMENTI (%SS) (%SS) (%SS) (%SS) (%SS) (%SS) (%SS) (%SS) Carbonio organico 27,8 27,05 10,74 14,48 27,32 10,47 15,51 Min 20 Azoto totale 3,2 3,1 1,56 1,69 3,26 1,63 1,79 Min 1,5 Fosforo totale 1,5 1,4 1,01 0,45 1,41 0,95 0,43 Min 0,4 (+) parametri aggiuntivi previsti nella DGR 2773/2004 rispetto al D. Lgs. 99/92 ($) per i metalli si fa riferimento all 80-esimo percentile mentre per gli elementi al 20- esimo percentile
52 3 Rapporto sulla depurazione 3 RAPPORTO SULLE ATTIVITÀ DI SMALTIMENTO DELLE ACQUE REFLUE URBANE E DEI FANGHI ASSESSORATO AMBIENTE, RIQUALIFICAZIONE URBANA Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua Relazione Rev.1 Lo studio è disponibile sul sito internet: zia.asp?id=3012&idlivello=112 Bologna, giugno 2011
53 Grazie per l attenzione
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