FIBRE NATURALI E IMPATTO AMBIENTALE: STUDIO DI CASI. Carlo Santulli

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1 FIBRE NATURALI E IMPATTO AMBIENTALE: STUDIO DI CASI Carlo Santulli c.santulli@alice.it

2 STRUTTURE NATURALI Integrazione/gerarchizzazione Ottimizzazione Multifunzionalità Ambientamento Efficiente uso delle risorse Esistenza limitata nel tempo/fine vita progettata Riciclo totale del rifiuto Uso diretto ed indiretto energia solare Approccio reticolare (network) Sviluppo attraverso processo evolutivo (trial and error) In teoria, sfruttando tutte queste potenzialità, si ottengono prodotti con impatto ambientale molto ridotto

3 LE FIBRE NATURALI SONO PRODOTTI BIO DI FILIERA LOCALI STAGIONALI COLLOCAZIONE CARATTERE PRODUZIONE Il carattere bio (inerente) non porta necessariamente ad un impatto ambientale modesto, dipende da come si gestiscono questi fattori.

4 UNA PIANTA LOCALE QUANTO POCHE ALTRE Ma più saggia, ma tanto Meno inferma dell'uom, quanto le frali Tue stirpi non credesti O dal fato o da te fatte immortali (G. Leopardi, La ginestra, o il fiore del deserto, 1837) Per un potenziale utente (p.es., designer) è positivo o negativo usare fibre estratte da una pianta spontanea che ha proprietà anti-erosione?

5 GINESTRA, NOME BOTANICO SPARTIUM JUNCEUM Spartos in Greci antico significa usata per produrre funi. La leggenda degli spartoi, guerrieri che sorgevano già adulti e pronti alla battaglia dal terreno seminato di denti di drago dal principe fenicio Cadmo riflette un problema reale, che è la difficoltà di macerare le fibre per estrarle dallo stelo della pianta. Steli Fibre di ginestra estratte A fronte di incentivi, queste difficoltà possono essere superate

6 LE ESPERIENZE DELL AUTARCHIA Dissertazioni sulla canapa (Grazia, 1941) Orti di guerra (Roma ) Filatura della ginestra (Città di Castello 1937) Sia la canapa sia la fibra di ginestra, già usate entrambe in epoca romana, hanno avuto un significativo periodo d'interesse prima dell'ultima guerra, anche per motivi legati alla non disponibilità delle materie prime per cordami, tende e tessili resistenti. In Italia tra il 1937 ed il 1946 sono stati in funzione 60 ginestrifici sperimentali, localizzati in particolare in Toscana ed in Calabria, dove alcuni di essi erano preesistenti, come a Longobucco. Anche all'autarchia era legata l'esperienza degli orti di guerra.

7 RUOLO DELLE FIBRE NELLA FILIERA Prodotti di scarto di coltivazione polivalente Cocco Prodotti di scarto di coltivazione monovalente Ananas Prodotti importanti/primari di coltivazione in sviluppo Prodotti importanti/primari di coltivazione in declino Lino Juta Prodotti unici di pianta spontanea Agave? Canapa? Ginestra/ Ortica Interesse economico Necessità incentivi

8 La filiera diviene più interessante ed a valore aggiunto se si ha la possibilità di produrre bio-combustibili e/o bio-masse per incenerimento (!)

9 PARTI E PRODOTTI DELLA PIANTA DI CANAPA Foglie Stelo e corteccia Semi Fusti di canapa, da cui: Fibre lunghe (da tessere) Fibre corte (per stuoie) Canapulo Cellulosa (per carta, p.es.)

10 Il lino può essere assunto come esempio per l'impatto ambientale di qualunque fibra estratta da stelo (juta, canapa, kenaf, ecc.). L'estrazione di fibre da foglia presenta maggiore impatto sulla filatura, di solito più difficile e che richiede più trattamenti chimici.

11 CATENA PRODUTTIVA STUOIE DI CANAPA RACCOLTA TRASPORTO DECORTICAZIONE DEFIBRATURA ASCIUGATURA BINDING STRATIFICAZIONE PRESSATURA

12 FATTORI PER LA SELEZIONE DELLE FIBRE Costi di trasporto (le fibre locali possono essere preferibili: zero km ) Adattabilità all'applicazione Trattamento chimico/fisico richiesto per il miglioramento delle proprietà? Aspetti ambientali (LCA: Life Cycle Analysis) Aspetti biologici (origine e maturità delle fibre, estrazione) Appartenenza ad un sistema produttivo complesso Esistenza di tecnologie tradizionali ( cultura della fibra) Sistema produttivo: per esempio il lino può servire anche alla produzione di fibre per abbigliamento, cordami, olio (per usi alimentari, medici, cosmetici e bio-diesel), semi per usi commestibili (mangimi).

13 ESTRAZIONE (RETTING) L'estrazione permette la rimozione della pectina dalle fibre (in particolare quelle estratte dallo stelo, cioè decorticate) Estrazione naturale (macerazione) (in campi allagati, ad opera dei batteri) Estrazione enzimatica (lino) per mezzo di pectinasi (danneggia meno le fibre) Per aumentare la durezza superficiale delle fibre ottenute e/o per consentirne l incorporazione in una matrice polimerica, può essere necessario un trattamento (di solito chimico)

14 ORTICA (COSTRUZIONE DI UNA FILIERA) Recentemente anche l estrazione enzimatica delle fibre d ortica è stata tentata, allo scopo di facilitarne l utilizzo. Tagliatelle alle ortiche Shampoo all ortica Fibre di ortica in un gomitolo Una filiera food-non food ha una migliore accettabilità sociale ed ambientale

15 VALORIZZAZIONE (es. per la canapa) Varietà di utilizzi (es. food/non food) Rispetto della specificità (anche biologica) Ritorno d'immagine RICONOSCIBILITÀ VERSATILITA' Soupe au chanvre Corda di canapa Mattone di isolamento termico Tavolo marinaresco

16 CARATTERE LOCALE ED ADOZIONE Non tutte le fibre naturali od i materiali biologici sono necessariamente di origine locale: possono essere stati adottati Rafia (Lacco Ameno) (ma originaria del Madagascar) Corallo (Torre del Greco) Uso delle strutture interne dei cladodi (dai fichi d India)

17 ADOZIONI NOCIVE: L AILANTO La crescita dell ailanto è talmente rapida da permettergli di proliferare anche nelle crepe dei muri. L ailanto è fortemente infestante: introdotto originariamente come aiuto anti-erosione, ha foglie velenose, mentre ne viene usata la corteccia a scopo medico, e il legno in alcuni paesi asiatici, ma prevalentemente a scopo di combustione. Di conseguenza non si è pensato ad utilizzi produttivi in Italia.

18 La fitorimediazione (ad es., ad opera della canapa) è una possibilità per rendere più sostenibile la filiera (piante per fibre naturali non vanno piantate in sostituzione di coltivazioni per uso alimentare): permette di depurare terreni in cui si trovano metalli pesanti

19 VETIVER (Vetiveria Zizanoides) Ceneri di vetiver per uso nel cemento pozzolanico Il vetiver è un erba simile alla gramigna, di origine tailandese, con qualche uso nell ambito degli oli essenziali. E stata recentemente introdotta in Sardegna per uso di fitorimediazione, ma prevalentemente con l idea di utilizzarne le ceneri. Pannello di vetiver con adesivi naturali

20 LE LANE COME ESEMPIO DI SCARTO DI FIBRE NATURALI Le lane (fibre di cheratina), spesso oggi considerata come uno scarto, trattandosi di un materiale di cui la produzione continua, a fronte di una richiesta sempre più bassa e solo su livelli qualitativi e di prezzo molto elevati. FELTRO DI LANA SBIANCATO E CARDATO ALPACA

21 COSA PUO FARE UN DESIGNER PER PROMUOVERE UN USO SOSTENIBILE DELLE FIBRE NATURALI Migliorarne l immagine, promuovendo applicazioni a maggior valore aggiunto Rivitalizzare applicazioni storiche o locali nel rispetto della specificità della fibra stessa: a questo scopo, è importante conoscere il contesto storico e applicativo nel quale la fibra è inquadrata Promuovere la consapevolezza che prodotti bio come le fibre naturali hanno tuttavia un impatto ambientale, che può essere ridotto con operazioni sulla filiera, sul materiale o sul prodotto Fare attenzione alla possibile valorizzazione di scarti con operazioni appropriate (che distolgano l attenzione dall incenerimento)

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