Rapporto tra costi del servizio di igiene ambientale e sicurezza del lavoratore

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1 Convegno Consorzio Padova Sud Monselice 7 giugno 2013 Rapporto tra costi del servizio di igiene ambientale e sicurezza del lavoratore Salvatore Livorno segretario FP CGIL Sintesi intervento In premessa è bene ricordare che, con decreto del Ministro del Lavoro del 26 febbraio 2013, sono state pubblicate le tabelle sul costo del lavoro elaborate sulla base dei valori economici previsti dai vigenti CCNL del settore dell igiene ambientale, ai sensi del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, concernente il Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive europee sul tema. Si tratta di aspetto estremamente importante perché il decreto ministeriale dovrà essere il riferimento nel determinare i costi del servizio sia esso in appalto o in affidamento. Peraltro le tabelle del costo del lavoro sono state determinate, per la prima volta, sia per il contratto delle imprese private (Fise/Assoambiente) che per le ex municipalizzate (Federambiente) e sono esattamente sovrapponibili in un percorso di parificazione verso in Contratto Unico di Settore. D ora in poi, dunque, in una logica di mercato regolato, la scelta contrattuale di riferimento diventa un fattore marginale anche alla luce del valore economico certificato di entrambi i contratti. Questo aspetto è particolarmente rilevante poiché il tema del costo del lavoro è molto importante ed è profondamente sbagliato ritenere che un servizio di qualità debba andare a scapito della qualità e sicurezza del lavoro, anzi è vero il contrario. Ad esempio uno dei punti critici è il numero di addetti previsto per il servizio che, sovente, negli appalti viene sottostimato. A volte nei cambi di appalto abbiamo assistito, tra le aziende, ad autentici ed indecorosi balletti sui numeri al sol fine di scaricare costi o disfarsi di lavoratori sgraditi. Una pratica che non può più continuare. Maggiore è la sicurezza, che non è un costo, ma un investimento e migliore sarà la resa e più contenuti i costi come vedremo più avanti 1

2 Vale la pena di rammentare che i lavoratori del settore, in qualità di addetti al servizio di raccolta e trasporto rifiuti alle stazioni di smaltimenti o riciclaggio, sono soggetti a titolo esemplificativo, ma non esaustivo ai seguenti rischi: 1. investimento; 2. vibrazioni; 3. rumore; 4. scivolamento/inciampo; 5. biologico; 6. chimico; 7. movimenti ripetitivi; 8. movimentazione manuale dei carichi; 9. movimentazione dei carichi con uso di attrezzature, 10. colpo di calore/microclima 11. stress da lavoro correlato che va misurato e quindi valutato tramite un questionario anonimo compilato da ogni singolo lavoratore e la cui bozza va comunque preventivamente discussa e condivisa. Con il DVR ciascuno di questi rischi dovrebbe essere stato analizzato, valutato, misurato, eliminato o ridotto tramite i dispositivi di protezione collettiva (DPC) oppure tramite i dispositivi di protezione individuale sino a rendere il rischio residuo e accettabile in quanto non espone a danno il lavoratore e l attività lavorativa viene svolta in sicurezza. A tale fine, ai sensi e per gli effetti del DLGS 81/08, è fondamentale che su tutte le misure previste, programmate, adottate per ogni singolo rischio e contemporaneamente ci sia l adozione tempestiva e l attuazione rapida di un piano di formazione per la sicurezza, nel rispetto dei vigenti accordi Stato Regioni, rivolta a tutti i lavoratori addetti alla raccolta e al trasporto rifiuti, ottemperando altresì all obbligo di addestramento ove previsto. Altro aspetto da evidenziare è il piano di sorveglianza sanitaria inerente i singoli rischi cui sono esposti i lavoratori e gli esiti statistici registrati in ordine ad eventuali patologie. Accanto agli aspetti di ordine generale sopra richiamati va soffermata l attenzione sui seguenti rischi: vibrazioni; movimenti ripetitivi; movimentazione manuale dei carichi; movimentazione dei carichi con uso di attrezzature; i suddetti rischi risultano essere tra l altro cumulativi e portatori di disturbi muscolo 2

3 scheletrici dei quali i lavoratori lamentano una sempre maggiore frequenza e diffusione. Vibrazioni: la misurazione del rischio deve essere fatta con gli appositi strumenti atti a rilevare la vibrazioni trasmesse a tutto il corpo, combinazione tra esposizione a vibrazioni potenzialmente dannose e i fattori disergonomici derivanti da una postura assisa o frequenti movimenti di torsione del rachide, nonché verificando la combinazione tra i precedenti fattori e l ulteriore stress derivante dalle attività di discesa e risalita rispetto al posto di guida nonché al sollevamento e spostamento di carichi manuali e dei movimenti ripetitivi di cui sono soggetti i lavoratori. Movimenti ripetitivi: l analisi deve riguardare sia gli arti superiori che quelli inferiori. La misurazione deve essere riferita ai tempi di esecuzione dei movimenti, la frequenza oraria e giornaliera dei singoli movimenti per singola postazione lavorativa, cioè per singolo movimento di raccolta, discesa e risalita, ecc. Movimentazione manuale dei carichi: la misurazione va in primo luogo ad identificare il peso di ogni singolo carico sollevato e/o spostato manualmente e la sua conformazione. Deve anche rilevare il numero di spostamenti, sollevamenti, trascinamenti orari e giornalieri dei carichi. Occorre anche rilevare le posture degli arti coinvolti nella movimentazione manuale dei carichi: 1. postura del capo; 2. postura del tronco, 3. postura delle gambe; 4. postura delle braccia. Notando bene che la statura e la dimensione fisica della persona sono una variabile molto importante per la valutazione del sovraccarico biomeccanico, così come lo spazio di lavoro influisce sulla qualità del movimento e sulla postura congrua o incongrua. Nei mesi scorsi abbiamo segnalato alcune problematiche comuni a tutte le aziende che operano per conto del Bacino Padova Sud. Difatti prendendo in esame la movimentazione manuale dei contenitori del vetro abbiamo applicato il metodo NIOSH integrato da UNI EN per calcolare il peso raccomandato e l indice di sollevamento giungendo a risultati preoccupanti che qui riportiamo con due ipotesi: lavoratore maschio con più di 18 anni, ma meno di 45: può sollevare sino a 25 KG; 3

4 CP=25 FA=0,96 FB=0,86 FC=0,50 FD=0,81 FE=0,90 FF=0,85 FI=0,80 Il peso limite raccomandato è dato dalla moltiplicazione di tutti gli indici e corrisponde a Kg 5,12 L indice di sollevamento è dato dalle divisione tra il peso sollevato e P.L.R. i contenitori pesano da 7 kg a 17 kg fino a 22 kg. Secondo il livello di riempimento, manca una quantificazione numerica delle diverse tipologie di peso. Il risultato comunque è il seguente: 22/5,12= 4,30; 17/5,12= 3,32; 7/5,12= 1,368 Poiché R e maggiore di 1 si entra automaticamente in area rossa e ciò diagnostica un rischio elevato per molti lavoratori/tutti richiedendo un incremento di prevenzione primaria. Necessità, cioè, un intervento immediato di prevenzione poiché l indice è superiore a 3 nel caso dei 22 e kg e comunque richiede un intervento anche per il terzo caso in quanto l indice è superore ai 45 anni per numerosi lavoratori e quindi la situazione di rischio si aggrava. Moltiplicando il peso limite raccomandato pari a 20 kg per gli indici di cui sopra il risultato è pari a 3,275 kg. L indice di sollevamento diventa il seguente: 22/3,75= 6,71; 17/3,27= 5,19; 7/3,27 = 2,31 Come si evince gli indici sono 6 volte il consentito nel primo caso e 5 volte il consentito nel secondo caso, 2,31 volte nel terzo caso. Tutto questo senza aggiungere altri indici di sollevamento composto che alzano la probabilità e gravità del rischio di lesione muscolo scheletrica. Per ciò che concerne la movimentazione dei carichi con l uso di attrezzature è necessario attivare i corsi previsti in materia dagli accordi Stato Regioni del 22/02/2012. In definitiva, come abbiamo evidenziato a tutte le aziende che operano con le medesime modalità, occorre adoperare le migliori tecnologie esistenti (contenitori carrellati) allo scopo di eliminare o quanto meno ridurre a rischio accettabile la movimentazione, il 4

5 trascinamento e il sollevamento manuale dei carichi anche ricorrendo al finanziamento del 50% della spesa per il progetto attraverso il bando INAIL che qualora sia costruito in collaborazione con le organizzazioni sindacali potrà comportare per l azienda un bonus aggiuntivo. Vale la pena di evidenziare che la stazione appaltante nei bandi di gara deve inserire per quanto ci concerne, a pena di esclusione, una clausola ferrea di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori che si coniuga con investimenti adeguati ad una maggiore produttività determinata proprio dalla migliore tutela della salute e della sicurezza per i lavoratori. Altro tema di non poco conto è la sicurezza dei mezzi, non sempre soddisfacente per la tendenza delle imprese a tagliare i costi di manutenzione. A questo aspetto va abbinato l aspetto del frequente sovraccarico con cui viaggiano gli automezzi, nel tentativo, evidentemente, di contenere i costi del servizio. Niente di più sbagliato poiché sovraccaricare i mezzi può voler dire più frequenti rotture degli stessi e, dunque, maggiori costi di manutenzione. Peraltro non occorre dimenticare che i summenzionati aspetti non si limitano alla sola sicurezza degli operatori, ma anche di terzi, dei cittadini essendo mezzi che girano sulle strade per espletare un servizio pubblico. Occorre anche precisare che il senso di responsabilità deve riguardare tutti, ovviamente gli stessi lavoratori, che devono operare nel rispetto delle norme sulla sicurezza e del codice della strada, nel proprio interesse e nell interesse dei cittadini. Qualcuno potrà forse chiedersi se tutto ciò comporta costi maggiori Ovviamente il costo de servizio deve favorire l investimento il quale se è un costo iniziale produrrà un maggior beneficio per tutti: fonti ONU e OMS, ma anche dell UE. Tali fonti affermano che chi investe un euro in sicurezza ne guadagna poi 2,2. Dunque la sicurezza è un investimento che frutta, senza dimenticare che la mancata sicurezza implica maggiori costi per tutta la collettività e per il Servizio Sanitario Nazionale (infortuni e malattie) e senza tacere il rischio di avere un numero crescente di lavoratori inidonei con un sistema previdenziale che vede allontanarsi sempre più l uscita dal mondo del lavoro cosa questa che sarebbe moralmente inaccettabile e socialmente insostenibile. Salvatore Livorno segretario FP CGIL 5

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