8 novembre 2013 Sessione: La qualità dell aria negli ambienti indoor: le esperienze italiane, il controllo e la prevenzione

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1 8 novembre 2013 Sessione: La qualità dell aria negli ambienti indoor: le esperienze italiane, il controllo e la prevenzione Risparmio energetico in edilizia e inquinamento indoor: sinergie e antagonismi Silvia Brini, Arianna Lepore e Roberto Caselli Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)

2 Le principali fonti di emissione di inquinanti indoor sono l uomo e le sue attività, i prodotti edilizi e i sistemi di trattamento dell aria, i materiali utilizzati per la costruzione e l arredamento e la presenza di impianti di ventilazione/condizionamento inadeguati e/o in cattivo stato di manutenzione La miscela di inquinanti indoor aerodispersi, a seguito dell installazione di infissi più efficienti viene diluita in modo meno efficace che in passato a meno che non si esegua con sistematicità il ricambio dell aria interna con aria esterna pulita e che non si esegua correttamente e con regolarità la manutenzione degli impianti di ventilazione/condizionamento Gli impianti per la climatizzazione sono destinati a svolgere le funzioni di controllo delle condizioni termiche e di umidità dell aria, di ricambio controllato dell aria e di cattura per filtrazione di polveri e altre particelle trasportate Ma

3 . se i filtri degli impianti di climatizzazione: non sono utilizzati correttamente, specie per quanto attiene allo loro pulizia e manutenzione non sono sostituiti seguendo una programmazione adeguata o se ci si trova di fronte a errori di microprogettazione climatica degli ambienti I filtri possono trasformarsi in sorgenti di diffusione di contaminanti indoor e i microrganismi che possono proliferare in vari punti degli impianti di condizionamento possono essere causa di patologie respiratorie anche gravi Necessità di armonizzare le esigenze dettate dalla necessità di contenere i consumi energetici e la dispersione termica con il miglioramento della qualità dell aria indoor

4 Dal IX Rapporto ISPRA sulla qualità dell ambiente urbano Set di indicatori Indicatore proxy Unità di misura Anno/i considerati Ambito territoriale considerato Affollamento abitativo Numero medio di stanze comuni per residente Reddito annuale necessario per acquistare una casa di buona qualità Euro/anno comuni Umidità nelle abitazioni Percentuale di famiglie con presenza di umidità nei muri, nei pavimenti, nei soffitti o nelle fondamenta regioni Percentuale di fumatori (persone di 14 anni e più) Percentuale di famiglie dotate di condizionatori Percentuale regioni Percentuale regioni Incidenza di casi di legionellosi Numero di casi per milione di residenti province

5 Analisi degli indicatori Situazioni di rischio fumo passivo: circa il 22% degli italiani convive in famiglia con almeno un fumatore. Per quanto riguarda i fumatori attivi, nel 2012 la percentuale è pari al 21,9% ma è da notare che il trend nazionale degli anni risulta in diminuzione di quasi due punti percentuali presenza di umidità nelle abitazioni: problema rilevato in una quota considerevole delle famiglie italiane (circa 17% nell anno 2010), anche se l andamento del fenomeno risulta in diminuzione (nel 2004 la percentuale di famiglie risultava pari al 19,1%) percentuale di famiglie dotate di condizionatore: nel 2011 sale al 33%; negli anni per le Regioni si rileva un aumento dell ordine di 22 punti percentuali medi, mentre per i principali capoluoghi si tratta di 25 punti percentuali aumento dell incidenza di casi di legionellosi: tra il 1996 e il 2010 si passa da 2,3 a 17,9 casi per milione di residenti (dato 2010 provvisorio) Segnali positivi non risultano evidenti problemi di affollamento: nelle 60 città ogni abitante dispone di almeno una stanza andamento del reddito necessario per l acquisto di una casa di buona qualità: pur aumentando mediamente del 16% nell arco temporale , dall anno 2008 si evidenzia un inversione di tendenza

6 Il Patto dei Sindaci CovenantofMayors Le città utilizzano circa l 80% dell energia consumata in Europa, generando alti livelli di emissioni di CO 2 L UE si è impegnata a ridurre entro il 2020 le proprie emissioni totali almeno del 20% rispetto al Le autorità locali hanno un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi climatici ed energetici fissati dall UE. Il Patto dei Sindaci è un iniziativa lanciata dalla Commissione Europea nel 2008 per cui paesi, città e regioni si impegnano volontariamente a ridurre le proprie emissioni di CO 2 oltre l obiettivo del 20%. Questo impegno formale deve essere perseguito attuando dei Piani di Azione per l Energia Sostenibile (PAES) Il PAES è un documento chiave che indica come i firmatari del Patto rispetteranno gli obiettivi che si sono prefissati per il Tenendo in considerazione i dati dell Inventario di Base delle Emissioni, il documento identifica i settori di intervento più idonei e le opportunità più appropriate per raggiungere l obiettivo di riduzione di CO2. Definisce misure concrete di riduzione, insieme a tempi e responsabilità, in modo da tradurre la strategia di lungo termine in azione. I firmatari si impegnano a consegnare il proprio PAES entro un anno dall adesione. (JRC 2010: linee guida Come sviluppare un piano d azione per l energia sostenibile PAES) In Italia sono i comuni che al 31/05/2013 avevano aderito al Patto Dei Sindaci interessando una popolazioni di abitanti pari a circa il 48% del totale nazionale.

7 Il Patto dei Sindaci CovenantofMayors LE AZIONI PER IL RISPARMIO ENERGETICO NEL SETTORE RESIDENZIALE Centralità del settore residenziale per le misure di contenimento energetico essendo questo settore responsabile circa del 40% dei consumi totali di energia Settore residenziale costituito per circa l 80% da edifici antecedenti il 1980 [ISTAT 2001], realizzati, quindi, prima dell entrata in vigore della L. 373/76 che ha introdotto il concetto di isolamento termico minimo per ogni edificio. risparmio energetico potenziale del patrimonio edilizio esistente particolarmente rilevante: miglioramento dei consumi finali di energia che può arrivare ad oltre il 25% [ENEA, 2011] L importanza e l originalità dei PAES come strumento fondamentale per i Comuni al fine di individuare una serie di misure che possano essere di stimolo per gli interventi effettuati dai proprietari privati finalizzati al miglioramento della efficienza energetica degli edifici esistenti.

8 Il Patto dei Sindaci CovenantofMayors Le principali azioni finalizzate al risparmio energetico negli edifici esistenti emerse dall analisi dei 26 PAES presenti nel campione di 60 città capoluogo di provincia con popolazione superiore a abitanti analizzate nel IX Rapporto sulla Qualità dell Ambiente Urbano (ISPRA 2013)

9 La normativa sul risparmio energetico in edilizia (1/4) Obiettivi della Direttiva comunitaria 2010/31/CE: Costruire entro il 2020 (2018 per gli edifici pubblici) unicamente edifici a energia quasi zero Migliorare le prestazioni energetiche degli edifici esistenti. Si applica, infatti, anche agli interventi di ristrutturazione nel caso in cui questi riguardino quote significative del fabbricato Gli edifici a energia quasi zero, ad altissima prestazione energetica, hanno un fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo, coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta all interno del sistema dell edificio stesso.

10 La normativa sul risparmio energetico in edilizia (2/4) Per raggiungere tali obiettivi è necessario operare su due direzioni: 1) miglioramento tecnologico ed uso più corretto degli impianti tecnici (domotica) compresa la sostituzione degli elettrodomestici nelle abitazioni 2) accorgimenti tecnici per migliorare la prestazione energetica dell involucro edilizio riducendo, cioè, gli scambi termici fra l interno e l esterno del fabbricato e di conseguenza l energia necessaria per il riscaldamento invernale ed il raffrescamento estivo degli ambienti confinati; in termini tecnici migliorando la trasmittanza termica dell edificio

11 La normativa sul risparmio energetico in edilizia (3/4) Per ridurre la trasmittanza termica è necessario aumentare l isolamento termico degli edifici agendo sia sulle parti opache (murature perimetrali, coperture,ecc.) sia sulle parti trasparenti (gli infissi esterni) che delimitano l involucro edilizio. Entrambe le tipologie di intervento hanno ripercussioni sulla qualità dell ambiente interno: un maggiore isolamento termico evita la presenza di parti di muratura con diversa temperatura, i così detti ponti termici, responsabili, specialmente in periodo invernale, della formazione di muffe i moderni infissi a taglio termico con doppio o triplo vetro necessari per ridurre le dispersioni termiche, sigillano gli ambienti interni impedendo quel naturale ricambio dell aria che veniva consentito dagli infissi in legno che nel tempo subivano quelle piccole deformazioni dei telai che producevano i così detti spifferi

12 La normativa sul risparmio energetico in edilizia (4/4) L intervento di sostituzione degli infissi, nelle unità immobiliari esistenti, è numericamente molto rilevante: I dati statistici provenienti dalle pratiche di detrazione fiscale di una quota parte delle spese sostenute per gli interventi di efficienza energetica, agevolazione in vigore dal gennaio 2007, rilevano che fino al marzo 2011 erano circa un milione gli utenti che si erano avvalsi dell incentivo fiscale e di questi il 55 % riguardava proprio gli interventi di sostituzione degli infissi esterni

13 L isolamento termico e l uso degli impianti di condizionamento (1/4) L obiettivo imposto dalle più recenti normative sul risparmio energetico in edilizia che si traduce in maggiori livelli di isolamento termico e di ermeticità pone importanti interrogativi: 1) potenziale surriscaldamento interno 2) possibile scarsa qualità dell aria indoor 1) Anderson et al. (2013), partendo dall evidenza che le alte temperature dell ambiente outdoor provocano un aumento dei tassi di morbidità e mortalità, sottolineano addirittura la necessità di soglie di calore interno nel Regno Unito. 2) II panorama normativo europeo è diversificato ma in Italia non esistono dei veri e propri riferimenti normativi che indicano soglie di concentrazione indoor di inquinanti che possano correre in aiuto dei costruttori e degli abitanti in generale. Sembrerebbe che la prima linea di difesa per la salute e il benessere della popolazione sia l utilizzo dei sistemi di aria condizionata

14 L isolamento termico e l uso degli impianti di condizionamento (2/4) Idealmente la funzione di controllo esercitata da un impianto di condizionamento sulle condizioni di qualità dell aria si espleta su due fronti: Controllando la portata di aria esterna e l efficienza di filtrazione di quest'ultima, si mantiene la concentrazione dei contaminanti noti entro valori tali da non causare condizioni di malessere per gli occupanti o, addirittura, arrecare danno alla salute; Controllando i parametri termoigrometrici si consente di evitare condizioni favorevoli allo sviluppo di muffe e microrganismi Ma. È ormai scientificamente condiviso che gli impianti di condizionamento quando non correttamente installati e/o manutenuti possono diventare un fattore di rischio per la salubrità dell ambiente interno

15 L isolamento termico e l uso degli impianti di condizionamento (3/4) I sistemi di ventilazione possono rimuovere inquinanti dall ambiente indoor o diluire le loro concentrazioni portandole a livelli accettabili, ma possono anche causare effetti negativi sulla qualità dell aria indoor se i sistemi non sono opportunamente progettati, installati e manutenuti Sick Building Syndrome (SBS) perdita in prestazione e produttività lavorative scarsa qualità dell aria percepita allergie respiratorie e asma infezioni

16 L isolamento termico e l uso degli impianti di condizionamento (4/4) In Italia c è una certa consapevolezza circa la problematica Accordo, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano sul documento recante: Linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione (Provvedimento 5 ottobre 2006) Si basa sul presupposto che impianti di climatizzazione non opportunamente installati o gestiti possono influire negativamente sulla qualità dell aria indoor causando rischi per la salute e compromettere il benessere degli occupanti.

17 Conclusioni (1/2) Le principali misure da adottare per minimizzare i rischi legati all inquinamento indoor vanno dalla riduzione delle sorgenti inquinanti, alla rimozione degli inquinanti rilasciati, alla ventilazione introducendo aria esterna, alla prevenzione/riduzione dell esposizione osservando norme precauzionali e adottando comportamenti appropriati Nel caso di sostituzione di infissi tradizionali con infissi ad elevata tenuta, particolare attenzione deve essere rivolta ai sistemi di ventilazione/climatizzazione che, se da una parte possono favorire un miglioramento del microclima, dall altra possono diventare sorgenti di diffusione di contaminanti, a causa di errate progettazioni e installazioni, scarsa igiene e inappropriata manutenzione. Al momento le norme nazionali sul risparmio energetico in edilizia danno indicazioni e incentivi per realizzare nuovi edifici a bassi consumi e per apportare le debite modifiche negli edifici esistenti ma nulla dicono riguardo alla necessità che tali interventi debbano garantire una buona qualità dell aria indoor.

18 Conclusioni (2/2) I contenuti dell Accordo Stato Regioni in materia di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione non garantiscono che venga effettuata una corretta progettazione e manutenzione degli impianti poiché non hanno natura cogente. Sarebbe quanto mai opportuno inserire nelle norme sul risparmio energetico il richiamo all utilizzo obbligatorio dei criteri di progettazione contenuti nell Accordo sopra citato e abilitare con apposite certificazioni i tecnici progettisti degli impianti. Questo aumenterebbe le competenze degli addetti alla progettazione e realizzazione degli impianti e migliorerebbe la sensibilità degli utenti stimolandoli a effettuare un più accurato uso e una più regolare manutenzione degli impianti che utilizzano migliorando senz altro la qualità dell aria indoor nelle proprie abitazioni

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