ISTITUTO FIGLIE DI NOSTRA SIGNORA AL MONTECALVARIO OSPEDALE CRISTO RE PROGETTO DI REALIZZAZIONE DI UNA NUOVA SCALA ANTINCENDIO PRESSO IL OPADIGLIONE A

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1 TRIVEL SONDAGGI S.r.l. Att. SOA n.8850/17/00 Cat. OS21 Cl. III Sondaggi geognostici Esplorazione del sottosuolo con mezzi meccanici Prove penetrometriche statiche e dinamiche Micropali - Iniezioni - Tiranti ISTITUTO FIGLIE DI NOSTRA SIGNORA AL MONTECALVARIO OSPEDALE CRISTO RE PROGETTO DI REALIZZAZIONE DI UNA NUOVA SCALA ANTINCENDIO PRESSO IL OPADIGLIONE A Roma ottobre 2013 RELAZIONE GEOLOGICA I

2 INDICE 1.INTRODUZIONE 2.INDAGINI ESEGUITE 3.INQUADRAMENTO MORFOLOGICO 4.INQUADRAMENTO GEOLOGICO 5.INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO 6. CONSIDERAZIONI GEOTECNICHE 7.SISMICITA 8.CONCLUSIONI 9.BIBLIOGRAFIA Allegati : Ubicazione area stralcio CTR scala 1 : Stralcio ortofotografico Stralcio planimetrico Stralcio planimetria ubicazione indagini Stralcio Foglio Roma della carta geologica scala 1: Tabulati stratigrafici Tabulati prove di laboratorio geotecnico Tabulati geofisici Allegati fotografici

3 1. PREMESSA In relazione al progetto di realizzazione di una nuova Scala Antincendio esterna in aderenza al Padiglione A dell Ospedale Cristo Re di Roma di proprietà dell Istituto Figlie di Nostra Signora al Montecalvario viene redatta la presente relazione in cui si delineavano le caratteristiche morfologiche, geologiche, idrogeologiche sismiche e geotecniche dell area in esame sulla base anche dei risultati di una specifica campagna di indagini geognostiche eseguita nel mese di ottobre 2013 nell area di progetto della nuova scala e dei risultati di una prospezione Masw eseguita nel 2010 per il progetto di ampliamento del vicino padiglione F del comprensorio Ospedaliero. Secondo quanto previsto dalla DGR 10 /2012 l area di imposta della nuova tribuna ricade fra quelle interessate da media pericolosità geologica. Correlando tale dato con la classe d uso dell opera e con la considerazione del fatto che l opera è inserita in un contesto ospedaliero strategico si è ritenuto necessario eseguire le nel mese di ottobre 2013 le seguenti indagini geognostiche, geofisiche e geotecniche : - N. 1 sondaggio geognostico eseguito a rotazione acarotaggio continuo spinto fino alla profondità di m 30 dal p.c. - N. 6 prove penetrometriche dinamiche spt eseguite nel foro di sondaggio - N. 3 prelievi di campioni indisturbati nel foro di sondaggio - Prove di laboratorio su n. 2 campioni indisturbati - Prospezione sismica down hole nel foro del sondaggio S1

4 Area di imposta della nuova scala Come già detto nella stesura della presente relazione si è fatto riferimento anche ai risultati di uno studio geologico eseguito nel 2010 per il progetto di ampliamento del padiglione F ed in particolare ad una prospezione Masw eseguita in quella sede ad una distanza di poche decine di metri dall area di imposta delle nuova scala antincendio.. L area di indagine è stata ubicata su uno stralcio planimetrico catastale, uno stralcio della carta tecnica regionale e uno stralcio orto fotografico della situazione attuale che si allegano alla presente..

5 STRALCIO CARTA TECNICA REGIONALE ( sez ) CON UBICAZIONE DELL AREA IN ESAME Scala originaria 1: (immagine ingrandita) Area in esame

6 STRALCIO AEROFOTOGRAFICO CON UBICAZIONE DELL AREA IN ESAME Scala originaria 1: (immagine ingrandita) COORDINATE GEOGRAFICHE (datum WGS84) Latitudine Longitudine Quota (slm) ,34 N E 95 m Area di imposta della nuova scala antincendio

7 STRALCIO PLANIMETRICO DEL FOGLIO 354 PARTICELLA 16 DEL CATASTO URBANO DI ROMA CON UBICAZIONE DELL OSPEDALE CRISTO RE E DELLA NUOVA SCALA ANTINCENDIO OSPEDALE CRISTO RE Ubicazione nuova scala antincendio

8 2. INDAGINI ESEGUITE La campagna di indagine eseguita nel mese di ottobre è stata costituita da. - N. 1 sondaggio geognostico eseguito a rotazione acarotaggio continuo spinto fino alla profondità di m 30 dal p.c. - N. 6 prove penetrometriche dinamiche spt eseguite nel foro di sondaggio - N. 3 prelievi di campioni indisturbati nel foro di sondaggio - Prove di laboratorio su n. 2 campioni indisturbati - Prospezione sismica down hole nel foro del sondaggio S1 Come già detto nella stesura della presente relazione si è fatto riferimento anche ai risultati di uno studio geologico eseguito nel 2010 per il progetto di ampliamento del padiglione F2. Di seguito si riporta l ubicazione delle indagini eseguite su specifico stralcio planimetrico e di descrivono in dettaglio le metodologie operative seguite per la esecuzione delle sopraelencate indagini.

9 STRALCIO PLANIMETRICO DI DETTAGLIO CON UBICAZIONE DELLE INDAGINI ESEGUITE S1 MASW 1 LEGENDA Prospezione sismica MASW Sondaggio geognostico con prospezione sismica Down hole

10 2.1 Sondaggio Geognostico Per la caratterizzazione litostratigrafica e tecnica dei terreni dell area interessata dal progetto è stato eseguito n 1 sondaggio a carotaggio continuo, utilizzando la metodologia a rotazione con aste e carotiere semplice a circolazione diretta di acqua. Sondaggio Profondità dal p.c. (m) Coordinate geografiche EGS 84 F33 S ,50 N ,02 E Per l esecuzione del sondaggio è stata utilizzata una sonda tipo CMV MK 420 montata su carro cingolato. --velocità di rotazione variabile tra 0 e 500 giri/min; --spinta > 4000 kg; --tiro > 4000 kg; --coppia max = kmg. Gli utensili di perforazione hanno permesso il carotaggio integrale del terreno attraversato senza procurare frantumazioni o dilavamenti. Sono stati usati carotieri semplici, con corone in widia. Il rivestimento del foro è stato effettuato con una tubazione metallica di spessore e resistenza atta a sostenere le pareti. Inoltre la sonda è stata dotata di tutti gli accessori necessari per la corretta esecuzione del lavoro e degli utensili per la riparazione dei guasti d ordinaria natura.

11 La perforazione a carotaggio continuo è stata realizzata a secco, senza impiego di acqua di circolazione, utilizzando un carotiere semplice di diametro 101 mm munito di corona in widia. Tale metodologia, evitando di dilavare il materiale, ha consentito di ottenere la percentuale di carotaggio ottimale e di recuperare tutte le varie frazioni costituenti il terreno. Durante la perforazione si è provveduto al sostegno delle pareti del foro mediante infissione di rivestimenti metallici provvisori di diametro pari a 127 mm con circolazione di acqua. Le carote estratte nel corso della perforazione sono state riposte in apposite casse catalogatrici in legno munite di setti separatori, successivamente fotografate. L esame delle carote recuperate dai sondaggi ha permesso l identificazione di intervalli della successione stratigrafica macroscopicamente omogenei (strati), costituiti cioè o da un tipo di terreno predominante o da alternanze più o meno regolari di terreni differenti. Definita la successione degli strati è stata redatta la descrizione geologica e geotecnica in accordo con le specifiche tecniche e le Raccomandazioni AGI (1977). Prove penetrometriche standard SPT Nell ambito del sondaggio sono state eseguite n. 6 prove penetrometriche dinamiche in situ tipo S.P.T., a punta chiusa e determinazione del grado di addensamento/consistenza; L attrezzatura impiegata per la prova SPT, in accordo alle Raccomandazioni AGI, è costituita da un maglio del peso di 63.5 kg, predisposto per la caduta da un'altezza di 76 cm. Le aste di collegamento del maglio al campionatore terminale hanno un peso proprio pari a 7.2 kg/m.

12 L'esecuzione della prova è avvenuta secondo le seguenti modalità: - perforazione a carotaggio; - estrazione della batteria di perforazione; - stabilizzazione delle pareti del foro con tubi di rivestimento metallico, con arresto della corona ad una quota superiore di circa 10 cm rispetto a quella prevista, di inizio prova; - discesa nel foro della batteria di aste con annesso campionatore; - controllo della quota di arresto della batteria di prova; - identificazione di 3 tratti contigui, di 15 cm ciascuno, lungo la porzione di batteria sporgente in superficie; - collegamento del dispositivo di percussione (maglio) alla batteria di prova; - inizio della prova vera e propria: il campionatore viene infisso nel terreno per mezzo di colpi impressi con la massa battente, ad un ritmo di percussione prossimo a 25 colpi al minuto. I colpi vengono contati in successione, avendo cura di separare il numero di colpi necessari per l'avanzamento del campionatore per i tre tratti consecutivi di 15 cm. Il valore di NSPT è dato dalla somma dei colpi ottenuti nel 2 e 3 tratto (ultimi 30 cm), che vengono annotati nel rapporto di prova. Un numero di colpi superiore a 50 per l'infissione di uno dei 3 tratti di 15 cm determinerebbe il raggiungimento del "rifiuto" e quindi la fine della prova. Al termine della prova il campionatore a scarpa è stato estratto e aperto; il materiale recuperato è stato catalogato e conservato in apposito contenitore. Nelle tabelle seguenti vengono schematizzati i rapporti tra le qualità meccaniche dei terreni ed il numero Nspt per orizzonti granulari e coesivi.

13 TERRENI GRANULARI SCHEMA DELLE RELAZIONI N SPT / ADDENSAMENTO N SPT Stato di addensamento 0 4 Sciolto 4 10 Poco addensato Moderatamente addensato Addensato > 50 Molto addensato TERRENI COESIVI SCHEMA DELLE RELAZIONI NSPT/ CONSISTENZA N SPT Consistenza < 2 Privo di consistenza 2 4 Poco consistente 4 8 Moderatamente consistente 8 15 Consistente Molto consistente > 30 Estremamente consistente Nelle tabelle sono riassunti i dati relativi alla prova S.P.T. eseguita : SCHEMA RIASSUNTIVO PROVE SPT Sondaggio Profondità # SPT (m) Litotipo N spt Consistenza Tipo Punta S1-1 1,70 Piroclastite arg-lim.-sabb 40 Molto consistente C S1-2 3,50 Piroclastite arg-lim-sabb 30 Estremamente consistente C S Piroclastite sabb-limosa 33 Moderatamente addensate C S Piroclastite sabb. limosa 47 Addensate C S Piroclastite pozzolanacea Rif Molto addensate C S Limi argillosi Rif Estremamente consistenti C Al termine della perforazione il foro del sondaggio è stato attrezzato per tutta la lunghezza con una tubazione in PVC pesante (diam 80 mm) cementata al terreno con iniezione di boiacca cementizia in risalita dal basso verso l alto. La testa del

14 foro è stata infine protetta con un chiusino in acciaio munito di lucchetto di chiusura. Prelievo dei campioni indisturbati in sondaggio I campioni indisturbati sono stati prelevati con campionatori a pareti sottili tipo Shelby. E' stata usata una fustella campionatrice in acciaio inox avente le seguenti dimensioni: -diametro interno 85 mm; -lunghezza utile 60 cm; -spessore della parete 3 mm. La fustella, una volta estratta con il campione, è stata accuratamente paraffinata in testa ed in scarpa. I campioni destinati al laboratorio sono stati sistemati verticalmente e protetti dalle intemperie. Ogni prelievo di campione indisturbato è stato preceduto dal rivestimento del sondaggio con tubi metallici fino alla quota di fondo foro. Il campionatore è stato quindi introdotto nel foro utilizzando le aste di perforazione, confrontando la quota di arresto della batteria con la profondità di perforazione raggiunta, per accertarsi della completa pulizia del foro. Dopo il campionamento, ogni fustella è stata accuratamente ripulita alle estremità da eventuali parti detritiche e si è misurata la lunghezza del campione estratto. La sigillatura del contenitore è stata eseguita per colaggio di paraffina alle estremità e chiusura con tappi a tenuta.

15 Nell ambito del sondaggio S1 sono stati prelevati n. 3 campioni indisturbati Sondaggio / # campione Quota (m) Campionatore S1/ C1 1,40-1,70 Shelby S1/ C2 3,00-3,50 Shelby S1/ C3 10,00 10,40 Shelby Prove di laboratorio geotecnico I campioni prelevati durante la campagna di indagini sono stati sottoposti ad analisi geotecniche di laboratorio. Le analisi sono consistite nella determinazione delle caratteristiche fisiche e meccaniche compatibilmente con la qualità del campione. Le prove di laboratorio sono state eseguite presso il laboratorio geotecnico SOGEA Srl di Roma. Sui due campioni analizzati sono state eseguite le prove di riconoscimento fisico (densità, umidità, porosità, granulometria, limiti ecc.), una prova di taglio diretto alla scatola di Casagrande in condizioni drenate e una prova di compressibilità edometrica. Le prove di taglio diretto, mirate alla determinazione delle caratteristiche meccaniche di resistenza, sono state eseguite ad una velocità non superiore a mm/min ed è stata spinta sino alla stabilizzazione dello sforzo di taglio. Le analisi sono state realizzate secondo le norme tecniche ASTM. Nella tabella seguente, si espongono i risultati delle prove di laboratorio effettuate rimandando per maggiori dettagli ai tabulati di prova allegati alla presente.

16 Sondaggio e Campione Profondità dal p.c. Granulometria Contenuto di H 2 O Peso di Volume Limite Liquido Limite Plastico S1-C1 1,40-1,70 S1-C ,50 m W(%) kn/m 3 % % Piroclastite argilloso limosa deb. Sabbiosa Piroclastite argilloso limosa deb. Sabbiosa 32 17,5 33,1 NP 47,1 14,5 42,3 NP Sondaggio e Campione Profondità dal p.c. Granulometria Prova di Taglio diretto Modulo edom 25-50kPa S1-C1 1,40-1,70 S1-C ,50 Piroclastite argilloso limosa deb. Sabbiosa Piroclastite argilloso limosa deb. Sabbiosa φ ' C (kpa) 35, E (kpa) 8084

17 ø mm R v r A s Pz metri batt. LITOLOGIA Campioni RP VT Prel. % Standard Penetration Test RQD % prof. m S.P.T. N m D E S C R I Z I O N E ) Diametro del foro / Tipo di carotiere Tubo aperto 2) Rivestimento tubo cieco 3) Profondità dell'acqua (rinvenimento e stabilizzazione) 4) Piezometri finestrato 5) Scala metrica con limiti delle battute (>) 6) Simbolo litologico 7) Campioni (numero, tipo, profondità testa e scarpa) She = Shelby 8) Resistenza alla punta (kg/cm²) 9) Vane test (kg/cm²) 10) Percentuale di prelievo (1-10, 11-20,..., %) 11) Profondità di inizio della prova S.P.T. 12) Prova S.P.T. 13) Valore di Nspt 14) Percentuale R.Q.D. (1-10, 11-20,..., %) 15) Profondità della base dello strato (m) 16) Descrizione della litologia dello strato Den = Denison Ost = Osterberg Maz = Mazier Crp = Craps nk3 = NK3 Ind = Indisturbato Dis = Disturbato SDi = Semi disturbato SPT = SPT Casagrande tubo cieco cella drenaggio cementazione

18 Riferimento: ISTITUTO FIGLIE DI NOSTRA SIGNORA A MONTE CALVARIO Località: Ospedale Cristo Re - via delle Calasanziane 25 - Roma Impresa esecutrice: Trivelsondaggi srl Coordinate: Perforazione: Caroteiere semplice ø mm R v r A s Pz metri batt. LITOLOGIA Campioni RP VT Prel. % Standard Penetration Test RQD % prof. m S.P.T. N m 0,2 Magrone STRATIGRAFIA SCALA 1 : 133 Pagina 1/1 Sondaggio: S1 Quota: Data: ottobre 2013 Redattore: Geol. Roberto Salucci D E S C R I Z I O N E ) She < 1,40 1,70 2) She < 3,00 3,50 1, , ,2 Materiale di riporto di natura pozzolanacea a granulometria sabbioso limosa di colore marrone, sciolto. Piroclastite pozzolanacea a granulometria argilloso limosa debolmente sabbiosa, di colore marrone verdastro, da mediamente addensata ad addensata , ,2 Piroclastite pozzolanacea a granulometria sabbioso limosa, di colore marrone da mediamente addensata ad addensata ) She < 10,00 10,40 10, >5 >5 11,2 Limi argillosi di natura piroclastica,di colore marrone grigiastro, consistenti e non plastici , /8cm Rif 15,2 16,0 Piroclastite pozzolanacea di colore marrone scuro a granulometria sabbiosa, addensata. Limi argillosi di colore avana grigiastro, consistenti e poco plastici. Con livello ricco in trovanti travertinoidi da m 18,70 a m 21, , /6cm Rif ,0 Sabbia fine di colore avana rossiccio, da sciolta a moderatamente addensata ,0 Il foro di sondaggio è stato attrezzato con tubazione per esecuzione di prove sismiche in foro Down Hole.

19 Riferimento: ISTITUTO FIGLIE DI NOSTRA SIGNORA A MONTE CALVARIO Località: Ospedale Cristo Re - via delle Calasanziane 25 - Roma Impresa esecutrice: Trivelsondaggi srl Coordinate: Perforazione: Caroteiere semplice STRATIGRAFIA Fotografie - Pagina 1/4 Sondaggio: S1 Quota: Data: ottobre 2013 Redattore: Geol. Roberto Salucci Posizionamento sondaggio S1 Sondaggio S1 - cassa 1 - da m 0.0 a m 5.0

20 Riferimento: ISTITUTO FIGLIE DI NOSTRA SIGNORA A MONTE CALVARIO Località: Ospedale Cristo Re - via delle Calasanziane 25 - Roma Impresa esecutrice: Trivelsondaggi srl Coordinate: Perforazione: Caroteiere semplice STRATIGRAFIA Fotografie - Pagina 2/4 Sondaggio: S1 Quota: Data: ottobre 2013 Redattore: Geol. Roberto Salucci Sondaggio S1 - cassa 2 - da m 5.0 a m 10.0 Sondaggio S1 - cassa 3 - da m 10.0 a m 15.0

21 Riferimento: ISTITUTO FIGLIE DI NOSTRA SIGNORA A MONTE CALVARIO Località: Ospedale Cristo Re - via delle Calasanziane 25 - Roma Impresa esecutrice: Trivelsondaggi srl Coordinate: Perforazione: Caroteiere semplice STRATIGRAFIA Fotografie - Pagina 3/4 Sondaggio: S1 Quota: Data: ottobre 2013 Redattore: Geol. Roberto Salucci Sondaggio S1 - cassa 4 - da m 15.0 a m 20.0 Sondaggio S1 - cassa 5 - da m 20.0 a m 25.0

22 Riferimento: ISTITUTO FIGLIE DI NOSTRA SIGNORA A MONTE CALVARIO Località: Ospedale Cristo Re - via delle Calasanziane 25 - Roma Impresa esecutrice: Trivelsondaggi srl Coordinate: Perforazione: Caroteiere semplice STRATIGRAFIA Fotografie - Pagina 4/4 Sondaggio: S1 Quota: Data: ottobre 2013 Redattore: Geol. Roberto Salucci Sondaggio S1 - cassa 6 - da m 25.0 a m 30.0

23 AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE QUALITA' UNI EN ISO 9001:2008 CERTIFICATO DA CERTIQUALITY Certificazione Ufficiale - Settore «A» - Prove di laboratorio sulle terre AUTORIZZAZIONE MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Decreto 57027/ Art. 59 DPR 380/ Circolare 7618/STC/2010 COMMITTENTE: RIFERIMENTO: Istituto delle Figlie di Nostra Signora A Monte Calvario Ospedale Cristo Re - Roma SONDAGGIO: 1 CAMPIONE: 1 PROFONDITA': m MODULO RIASSUNTIVO CARATTERISTICHE FISICHE Umidità naturale 32,0 % Peso di volume Peso di volume secco Peso di volume saturo Peso specifico ANALISI GRANULOMETRICA kn/m³ kn/m³ kn/m³ Indice dei vuoti 0,848 Porosità 45,9 % Grado di saturazione 94,2 % Limite di liquidità Limite di plasticità Indice di plasticità Indice di consistenza Passante al set. n 40 33,1 % Non plastico Limite di ritiro % Classif. CNR-UNI 17,5 13,3 17,8 2,50 SI Ghiaia 0,2 % Sabbia 40,9 % Limo 33,7 % Argilla 25,2 % D 10 D 50 D 60 D 90 0, , , mm mm mm mm Passante set ,4 % Passante set ,7 % Passante set ,9 % COMPRESSIONE kpa TAGLIO DIRETTO Prova consolidata-lenta c c Res COMPRESSIONE TRIASSIALE C.D. C.U. U.U. c c' c c d cu cu u kpa kpa PROVA EDOMETRICA E Cv k kpa kpa cm²/sec cm/sec kpa kpa kpa kpa Rim Res ' kpa 6,3 12, ,5 25, , ,38E-09 25,0 50, , ,78E-09 50,0 100, , ,41E ,0 200, ,0 400, ,0 800, ,0 1600, ,0 3200, d cu cu u PERMEABILITA' Coefficiente k cm/sec Tufo terroso, a granulometria sabbioso limoso argillosa, elementi ghiaiosi sparsi, di colore marrone (Rp > 500 kpa) SGEO - Laboratorio

24 AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE QUALITA' UNI EN ISO 9001:2008 CERTIFICATO DA CERTIQUALITY Certificazione Ufficiale - Settore «A» - Prove di laboratorio sulle terre AUTORIZZAZIONE MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Decreto 57027/ Art. 59 DPR 380/ Circolare 7618/STC/2010 CERTIFICATO DI PROVA N : Pagina 1/1 DATA DI EMISSIONE: 29/10/13 Inizio analisi: 16/10/13 VERBALE DI ACCETTAZIONE N : 180 del 15/10/13 Apertura campione: 16/10/13 Fine analisi: 17/10/13 COMMITTENTE: RIFERIMENTO: Istituto delle Figlie di Nostra Signora A Monte Calvario Ospedale Cristo Re - Roma SONDAGGIO: 1 CAMPIONE: 1 PROFONDITA': m CONTENUTO D'ACQUA ALLO STATO NATURALE Modalità di prova: Norma ASTM D 2216 Wn = contenuto d'acqua allo stato naturale (media delle tre misure) = 32,0 % Struttura del materiale: Omogeneo Stratificato Caotico Temperatura di essiccazione: 110 C Dimensione massima delle particelle: 4,75 mm Tufo terroso, a granulometria sabbioso limoso argillosa, elementi ghiaiosi sparsi, di colore marrone (Rp > 500 kpa). SGEO - Laboratorio Lo sperimentatore Dott. Andrea Screpanti Il direttore del laboratorio Dott. Sergio Rabottino

25 AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE QUALITA' UNI EN ISO 9001:2008 CERTIFICATO DA CERTIQUALITY Certificazione Ufficiale - Settore «A» - Prove di laboratorio sulle terre AUTORIZZAZIONE MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Decreto 57027/ Art. 59 DPR 380/ Circolare 7618/STC/2010 CERTIFICATO DI PROVA N : Pagina 1/1 DATA DI EMISSIONE: 29/10/13 Inizio analisi: 16/10/13 VERBALE DI ACCETTAZIONE N : 180 del 15/10/13 Apertura campione: 16/10/13 Fine analisi: 16/10/13 COMMITTENTE: RIFERIMENTO: Istituto delle Figlie di Nostra Signora A Monte Calvario Ospedale Cristo Re - Roma SONDAGGIO: 1 CAMPIONE: 1 PROFONDITA': m PESO DI VOLUME ALLO STATO NATURALE Modalità di prova: Norma BS 1377 T 15/E Determinazione eseguita mediante fustella tarata Peso di volume allo stato naturale (media delle due misure) = 17,5 kn/m³ Tufo terroso, a granulometria sabbioso limoso argillosa, elementi ghiaiosi sparsi, di colore marrone (Rp > 500 kpa). SGEO - Laboratorio Lo sperimentatore Dott. Andrea Screpanti Il direttore del laboratorio Dott. Sergio Rabottino

26 AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE QUALITA' UNI EN ISO 9001:2008 CERTIFICATO DA CERTIQUALITY Certificazione Ufficiale - Settore «A» - Prove di laboratorio sulle terre AUTORIZZAZIONE MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Decreto 57027/ Art. 59 DPR 380/ Circolare 7618/STC/2010 CERTIFICATO DI PROVA N : Pagina 1/1 DATA DI EMISSIONE: 29/10/13 Inizio analisi: 29/10/13 VERBALE DI ACCETTAZIONE N : 180 del 15/10/13 Apertura campione: 16/10/13 Fine analisi: 29/10/13 COMMITTENTE: RIFERIMENTO: Istituto delle Figlie di Nostra Signora A Monte Calvario Ospedale Cristo Re - Roma SONDAGGIO: 1 CAMPIONE: 1 PROFONDITA': m PESO SPECIFICO DEI GRANULI Modalità di prova: Norma ASTM D 854 s sc = Peso specifico dei granuli (media delle due misure) = = Peso specifico dei granuli corretto a 20 = 2,50 2,50 Metodo: A B Capacità del picnometro: 100 ml Temperatura di prova: 26,1 C Dimensione massima delle particelle: 4,75 mm Disaerazione eseguita per bollitura Tufo terroso, a granulometria sabbioso limoso argillosa, elementi ghiaiosi sparsi, di colore marrone (Rp > 500 kpa). SGEO - Laboratorio Lo sperimentatore Dott. Andrea Screpanti Il direttore del laboratorio Dott. Sergio Rabottino

27 AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE QUALITA' UNI EN ISO 9001:2008 CERTIFICATO DA CERTIQUALITY Certificazione Ufficiale - Settore «A» - Prove di laboratorio sulle terre AUTORIZZAZIONE MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Decreto 57027/ Art. 59 DPR 380/ Circolare 7618/STC/2010 CERTIFICATO DI PROVA N : Pagina 1/1 DATA DI EMISSIONE: 29/10/13 Inizio analisi: 25/10/13 VERBALE DI ACCETTAZIONE N : 180 del 15/10/13 Apertura campione: 16/10/13 Fine analisi: 26/10/13 COMMITTENTE: RIFERIMENTO: Istituto delle Figlie di Nostra Signora A Monte Calvario Ospedale Cristo Re - Roma SONDAGGIO: 1 CAMPIONE: 1 PROFONDITA': m LIMITI DI CONSISTENZA LIQUIDO E PLASTICO Modalità di prova: Norma ASTM D 4318 Limite di liquidità Limite di plasticità Indice di plasticità 33,1 % Non Determinabile La prova è stata eseguita sulla frazione granulometrica passante al setaccio n 40 (0.42 mm) Numero di colpi Umidità (%) LIMITE DI LIQUIDITA' ,6 33, ,4 LIMITE DI PLASTICITA' Umidità (%) Umidità media 46 Determinazione del Limite di liquidità W % Numero di colpi Tufo terroso, a granulometria sabbioso limoso argillosa, elementi ghiaiosi sparsi, di colore marrone (Rp > 500 kpa). SGEO - Laboratorio Lo sperimentatore Dott. Fabrizio Rabottino Il direttore del laboratorio Dott. Sergio Rabottino

28 AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE QUALITA' UNI EN ISO 9001:2008 CERTIFICATO DA CERTIQUALITY Certificazione Ufficiale - Settore «A» - Prove di laboratorio sulle terre AUTORIZZAZIONE MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Decreto 57027/ Art. 59 DPR 380/ Circolare 7618/STC/2010 CERTIFICATO DI PROVA N : Pagina 1/1 DATA DI EMISSIONE: 29/10/13 Inizio analisi: 24/10/13 VERBALE DI ACCETTAZIONE N : 180 del 15/10/13 Apertura campione: 16/10/13 Fine analisi: 28/10/13 COMMITTENTE: RIFERIMENTO: Istituto delle Figlie di Nostra Signora A Monte Calvario Ospedale Cristo Re - Roma SONDAGGIO: 1 CAMPIONE: 1 PROFONDITA': m ANALISI GRANULOMETRICA Modalità di prova: Norma ASTM D 422 Ghiaia 0,2 % Sabbia 40,9 % Limo 33,7 % Argilla 25,2 % Coefficiente di uniformità Passante setaccio 10 (2 mm) 99,4 % Passante setaccio 40 (0.42 mm) 86,7 % Passante setaccio 200 (0.075 mm) 58,9 % --- Coefficiente di curvatura --- D10 D30 D50 D60 D , , , ,50892 mm mm mm mm mm C Ghiaia Sabbia Limo Argilla P A S S A N T E % T R A T T E N U T O % mm Diametro mm Passante % 8, ,00 4, ,77 2, ,37 1, ,31 0, ,47 Tufo terroso, a granulometria sabbioso limoso argillosa, elementi ghiaiosi sparsi, di colore marrone (Rp > 500 kpa). SGEO - Laboratorio Limiti delle classi granulometriche secondo la classificazione ASTM Diametro mm Passante % 0, ,53 0, ,82 0, ,75 0, ,96 0, ,91 Diametro mm Passante % 0, ,59 0, ,64 0, ,93 0, ,20 0, ,87 Lo sperimentatore Dott. Andrea Screpanti Diametro mm Passante % 0, ,91 0, ,95 0, ,80 Diametro Passante mm % Il direttore del laboratorio Dott. Sergio Rabottino

29 AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE QUALITA' UNI EN ISO 9001:2008 CERTIFICATO DA CERTIQUALITY Certificazione Ufficiale - Settore «A» - Prove di laboratorio sulle terre AUTORIZZAZIONE MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Decreto 57027/ Art. 59 DPR 380/ Circolare 7618/STC/2010 CERTIFICATO DI PROVA N : Pagina 1/2 DATA DI EMISSIONE: 29/10/13 Inizio analisi: 16/10/13 VERBALE DI ACCETTAZIONE N : 180 del 15/10/13 Apertura campione: 16/10/13 Fine analisi: 28/10/13 COMMITTENTE: RIFERIMENTO: Istituto delle Figlie di Nostra Signora A Monte Calvario Ospedale Cristo Re - Roma SONDAGGIO: 1 CAMPIONE: 1 PROFONDITA': m Caratteristiche del campione Peso di volume (kn/m³) Umidità (%) Peso specifico Altezza provino cm Diametro provino cm Sezione provino (cm²) Volume provino (cm³) Volume dei vuoti (cm³) Indice dei vuoti Porosità (%) Saturazione (%) 17,50 32,0 2,50 2,05 5,03 19,87 40,64 PROVA EDOMETRICA Modalità di prova: Norma ASTM D 2435 e 0,860 0,840 0,820 0,800 0,780 0,760 0,740 0,720 DIAGRAMMA PRESSIONE - INDICE DEI VUOTI 18,64 0,700 0,85 0,680 45,88 94,2 0, kpa 0,0 0,2 % 0,4 0,6 0,8 1,0 1,2 1,4 DIAGRAMMA TEMPO - CEDIMENTO 25,0 50,0 100,0 Pressione kpa Cedim. mm/100 Indice Vuoti 6,3 0,5 0,847 12,5 2,3 0,846 0,005 25,0 6,6 0,842 0,013 50,0 12,9 0,836 0, ,0 22,4 0,827 0, ,0 34,8 0,816 0, ,0 52,3 0,800 0, ,0 74,4 0,780 0, ,0 110,0 0,748 0, ,0 188,3 0,678 0, ,0 174,9 0, ,0 160,2 0,703 50,0 144,7 0,717 12,5 129,8 0,730 Cc 1,6 1,8 2,0 0, t min Tufo terroso, a granulometria sabbioso limoso argillosa, elementi ghiaiosi sparsi, di colore marrone (Rp > 500 kpa). SGEO - Laboratorio Lo sperimentatore Dott. Andrea Screpanti Il direttore del laboratorio Dott. Sergio Rabottino

30 AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE QUALITA' UNI EN ISO 9001:2008 CERTIFICATO DA CERTIQUALITY Certificazione Ufficiale - Settore «A» - Prove di laboratorio sulle terre AUTORIZZAZIONE MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Decreto 57027/ Art. 59 DPR 380/ Circolare 7618/STC/2010 CERTIFICATO DI PROVA N : Pagina 2/2 DATA DI EMISSIONE: 29/10/13 Inizio analisi: 16/10/13 VERBALE DI ACCETTAZIONE N : 180 del 15/10/13 Apertura campione: 16/10/13 Fine analisi: 28/10/13 COMMITTENTE: RIFERIMENTO: Istituto delle Figlie di Nostra Signora A Monte Calvario Ospedale Cristo Re - Roma SONDAGGIO: 1 CAMPIONE: 1 PROFONDITA': m PROVA EDOMETRICA Modalità di prova: Norma ASTM D 2435 LETTURE INTERMEDIE - TABELLE RIASSUNTIVE Pressione 25,0 kpa Pressione 50,0 kpa Pressione 100,0 kpa Pressione -- kpa Tempo minuti Cedim. mm/100 Tempo minuti Cedim. mm/100 Tempo minuti Cedim. mm/100 Tempo minuti Cedim. mm/100 0,00 2,3 0,25 5,5 1,00 5,6 2,00 5,7 4,00 5,8 7,00 5,9 10,00 5,9 20,00 6,0 40,00 6,1 70,00 6,2 100,00 6,3 200,00 6,4 500,00 6,5 1440,00 6,6 0,00 6,6 0,25 11,3 1,00 11,4 2,00 11,6 4,00 11,7 7,00 11,8 10,00 11,9 20,00 12,1 40,00 12,2 70,00 12,4 100,00 12,5 200,00 12,6 500,00 12,8 1440,00 12,9 0,00 12,9 0,25 19,9 1,00 20,2 2,00 20,4 4,00 20,6 7,00 20,7 10,00 20,8 20,00 21,1 40,00 21,3 70,00 21,5 100,00 21,7 200,00 21,9 500,00 22,1 1440,00 22,4 Pressione -- kpa Pressione -- kpa Pressione -- kpa Pressione -- kpa Tempo minuti Cedim. mm/100 Tempo minuti Cedim. mm/100 Tempo minuti Cedim. mm/100 Tempo minuti Cedim. mm/ SGEO - Laboratorio Lo sperimentatore Dott. Andrea Screpanti Il direttore del laboratorio Dott. Sergio Rabottino

31 AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE QUALITA' UNI EN ISO 9001:2008 CERTIFICATO DA CERTIQUALITY Certificazione Ufficiale - Settore «A» - Prove di laboratorio sulle terre AUTORIZZAZIONE MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Decreto 57027/ Art. 59 DPR 380/ Circolare 7618/STC/2010 COMMITTENTE: RIFERIMENTO: Istituto delle Figlie di Nostra Signora A Monte Calvario Ospedale Cristo Re - Roma SONDAGGIO: 1 CAMPIONE: 2 PROFONDITA': m MODULO RIASSUNTIVO CARATTERISTICHE FISICHE Umidità naturale 47,1 % Peso di volume Peso di volume secco Peso di volume saturo Peso specifico ANALISI GRANULOMETRICA kn/m³ kn/m³ kn/m³ Indice dei vuoti 1,462 Porosità 59,4 % Grado di saturazione 79,5 % Limite di liquidità Limite di plasticità Indice di plasticità Indice di consistenza Passante al set. n 40 42,3 % Non plastico Limite di ritiro % Classif. CNR-UNI 14,5 9,8 15,6 2,47 NO Ghiaia % Sabbia 20,6 % Limo 54,4 % Argilla 25,0 % D 10 D 50 D 60 D 90 0, , , mm mm mm mm Passante set ,9 % Passante set ,3 % Passante set ,4 % COMPRESSIONE kpa TAGLIO DIRETTO Prova consolidata-lenta c c Res COMPRESSIONE TRIASSIALE C.D. C.U. U.U. c c' c c d cu cu u PROVA EDOMETRICA E Cv k kpa kpa cm²/sec cm/sec Rim 0,0 kpa 35,1 kpa kpa kpa kpa kpa Res ' d cu cu u kpa PERMEABILITA' Coefficiente k cm/sec Piroclastite limoso argillosa debolmente sabbiosa di colore marrone (Rp >500 kpa) SGEO - Laboratorio

32 AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE QUALITA' UNI EN ISO 9001:2008 CERTIFICATO DA CERTIQUALITY Certificazione Ufficiale - Settore «A» - Prove di laboratorio sulle terre AUTORIZZAZIONE MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Decreto 57027/ Art. 59 DPR 380/ Circolare 7618/STC/2010 CERTIFICATO DI PROVA N : Pagina 1/1 DATA DI EMISSIONE: 29/10/13 Inizio analisi: 23/10/13 VERBALE DI ACCETTAZIONE N : 180 del 15/10/13 Apertura campione: 23/10/13 Fine analisi: 24/10/13 COMMITTENTE: RIFERIMENTO: Istituto delle Figlie di Nostra Signora A Monte Calvario Ospedale Cristo Re - Roma SONDAGGIO: 1 CAMPIONE: 2 PROFONDITA': m CONTENUTO D'ACQUA ALLO STATO NATURALE Modalità di prova: Norma ASTM D 2216 Wn = contenuto d'acqua allo stato naturale (media delle tre misure) = 47,1 % Struttura del materiale: Omogeneo Stratificato Caotico Temperatura di essiccazione: 110 C Dimensione massima delle particelle: 2,00 mm Piroclastite limoso argillosa debolmente sabbiosa di colore marrone (Rp >500 kpa) SGEO - Laboratorio Lo sperimentatore Dott. Andrea Screpanti Il direttore del laboratorio Dott. Sergio Rabottino

33 AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE QUALITA' UNI EN ISO 9001:2008 CERTIFICATO DA CERTIQUALITY Certificazione Ufficiale - Settore «A» - Prove di laboratorio sulle terre AUTORIZZAZIONE MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Decreto 57027/ Art. 59 DPR 380/ Circolare 7618/STC/2010 CERTIFICATO DI PROVA N : Pagina 1/1 DATA DI EMISSIONE: 29/10/13 Inizio analisi: 23/10/13 VERBALE DI ACCETTAZIONE N : 180 del 15/10/13 Apertura campione: 23/10/13 Fine analisi: 23/10/13 COMMITTENTE: RIFERIMENTO: Istituto delle Figlie di Nostra Signora A Monte Calvario Ospedale Cristo Re - Roma SONDAGGIO: 1 CAMPIONE: 2 PROFONDITA': m PESO DI VOLUME ALLO STATO NATURALE Modalità di prova: Norma BS 1377 T 15/E Determinazione eseguita mediante fustella tarata Peso di volume allo stato naturale (media delle due misure) = 14,5 kn/m³ Piroclastite limoso argillosa debolmente sabbiosa di colore marrone (Rp >500 kpa) SGEO - Laboratorio Lo sperimentatore Dott. Andrea Screpanti Il direttore del laboratorio Dott. Sergio Rabottino

34 AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE QUALITA' UNI EN ISO 9001:2008 CERTIFICATO DA CERTIQUALITY Certificazione Ufficiale - Settore «A» - Prove di laboratorio sulle terre AUTORIZZAZIONE MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Decreto 57027/ Art. 59 DPR 380/ Circolare 7618/STC/2010 CERTIFICATO DI PROVA N : Pagina 1/1 DATA DI EMISSIONE: 29/10/13 Inizio analisi: 29/10/13 VERBALE DI ACCETTAZIONE N : 180 del 15/10/13 Apertura campione: 23/10/13 Fine analisi: 29/10/13 COMMITTENTE: RIFERIMENTO: Istituto delle Figlie di Nostra Signora A Monte Calvario Ospedale Cristo Re - Roma SONDAGGIO: 1 CAMPIONE: 2 PROFONDITA': m PESO SPECIFICO DEI GRANULI Modalità di prova: Norma ASTM D 854 s sc = Peso specifico dei granuli (media delle due misure) = = Peso specifico dei granuli corretto a 20 = 2,46 2,47 Metodo: A B Capacità del picnometro: 100 ml Temperatura di prova: 25,7 C Dimensione massima delle particelle: 2,00 mm Disaerazione eseguita per bollitura Piroclastite limoso argillosa debolmente sabbiosa di colore marrone (Rp >500 kpa) SGEO - Laboratorio Lo sperimentatore Dott. Andrea Screpanti Il direttore del laboratorio Dott. Sergio Rabottino

35 AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE QUALITA' UNI EN ISO 9001:2008 CERTIFICATO DA CERTIQUALITY Certificazione Ufficiale - Settore «A» - Prove di laboratorio sulle terre AUTORIZZAZIONE MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Decreto 57027/ Art. 59 DPR 380/ Circolare 7618/STC/2010 CERTIFICATO DI PROVA N : Pagina 1/1 DATA DI EMISSIONE: 29/10/13 Inizio analisi: 24/10/13 VERBALE DI ACCETTAZIONE N : 180 del 15/10/13 Apertura campione: 23/10/13 Fine analisi: 25/10/13 COMMITTENTE: RIFERIMENTO: Istituto delle Figlie di Nostra Signora A Monte Calvario Ospedale Cristo Re - Roma SONDAGGIO: 1 CAMPIONE: 2 PROFONDITA': m LIMITI DI CONSISTENZA LIQUIDO E PLASTICO Modalità di prova: Norma ASTM D 4318 Limite di liquidità Limite di plasticità Indice di plasticità 42,3 % Non Determinabile Numero di colpi Umidità (%) LIMITE DI LIQUIDITA' ,9 42, ,4 LIMITE DI PLASTICITA' Umidità (%) Umidità media 54 Determinazione del Limite di liquidità W % Numero di colpi Piroclastite limoso argillosa debolmente sabbiosa di colore marrone (Rp >500 kpa) SGEO - Laboratorio Lo sperimentatore Dott. Fabrizio Rabottino Il direttore del laboratorio Dott. Sergio Rabottino

36 AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE QUALITA' UNI EN ISO 9001:2008 CERTIFICATO DA CERTIQUALITY Certificazione Ufficiale - Settore «A» - Prove di laboratorio sulle terre AUTORIZZAZIONE MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Decreto 57027/ Art. 59 DPR 380/ Circolare 7618/STC/2010 CERTIFICATO DI PROVA N : Pagina 1/1 DATA DI EMISSIONE: 29/10/13 Inizio analisi: 24/10/13 VERBALE DI ACCETTAZIONE N : 180 del 15/10/13 Apertura campione: 23/10/13 Fine analisi: 28/10/13 COMMITTENTE: RIFERIMENTO: Istituto delle Figlie di Nostra Signora A Monte Calvario Ospedale Cristo Re - Roma SONDAGGIO: 1 CAMPIONE: 2 PROFONDITA': m ANALISI GRANULOMETRICA Modalità di prova: Norma ASTM D 422 Ghiaia 0,0 % Sabbia 20,6 % Limo 54,4 % Argilla 25,0 % Coefficiente di uniformità Passante setaccio 10 (2 mm) 99,9 % Passante setaccio 40 (0.42 mm) 95,3 % Passante setaccio 200 (0.075 mm) 79,4 % --- Coefficiente di curvatura --- D10 D30 D50 D60 D , , , ,18343 mm mm mm mm mm C Ghiaia Sabbia Limo Argilla P A S S A N T E % T R A T T E N U T O % mm Limiti delle classi granulometriche secondo la classificazione ASTM Diametro mm Passante % 4, ,00 2, ,89 1, ,39 0, ,49 0, ,61 Diametro mm Passante % 0, ,52 0, ,71 0, ,09 0, ,42 0, ,57 Diametro mm Passante % 0, ,98 0, ,42 0, ,24 0, ,67 0, ,69 Diametro mm Passante % 0, ,10 0, ,71 Piroclastite limoso argillosa debolmente sabbiosa di colore marrone (Rp >500 kpa). Diametro Passante mm % SGEO - Laboratorio Lo sperimentatore Dott. Andrea Screpanti Il direttore del laboratorio Dott. Sergio Rabottino

37 AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE QUALITA' UNI EN ISO 9001:2008 CERTIFICATO DA CERTIQUALITY Certificazione Ufficiale - Settore «A» - Prove di laboratorio sulle terre AUTORIZZAZIONE MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Decreto 57027/ Art. 59 DPR 380/ Circolare 7618/STC/2010 CERTIFICATO DI PROVA N : Pagina 1/2 DATA DI EMISSIONE: 29/10/13 Inizio analisi: 23/10/13 VERBALE DI ACCETTAZIONE N : 180 del 15/10/13 Apertura campione: 23/10/13 Fine analisi: 25/10/13 COMMITTENTE: RIFERIMENTO: Istituto delle Figlie di Nostra Signora A Monte Calvario Ospedale Cristo Re - Roma SONDAGGIO: 1 CAMPIONE: 2 PROFONDITA': m PROVA DI TAGLIO DIRETTO Modalità di prova: Norma ASTM D 3080 Provino n : Condizione del provino: Tempo di consolidazione (ore): Pressione verticale (kpa): Indisturbato Indisturbato Umidità iniziale e umidità finale (%): 48,1 53,5 46,8 53,3 Peso di volume (kn/m³): 14,3 14,5 Tipo di prova: Consolidata - lenta Velocità di deformazione: 0,021 mm / min Indisturbato ,4 51,9 14,6 kpa DIAGRAMMA Tensione Deformazione orizzontale mm DIAGRAMMA Deformazione verticale Deformazione orizzontale ,3 0,2 0,1 0,0-0,1-0,2 mm -0, mm Piroclastite limoso argillosa debolmente sabbiosa di colore marrone (Rp >500 kpa) SGEO - Laboratorio Lo sperimentatore Dott. Andrea Screpanti Il direttore del laboratorio Dott. Sergio Rabottino

38 AZIENDA CON SISTEMA DI GESTIONE QUALITA' UNI EN ISO 9001:2008 CERTIFICATO DA CERTIQUALITY Certificazione Ufficiale - Settore «A» - Prove di laboratorio sulle terre AUTORIZZAZIONE MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI Decreto 57027/ Art. 59 DPR 380/ Circolare 7618/STC/2010 CERTIFICATO DI PROVA N : Pagina 2/2 DATA DI EMISSIONE: 29/10/13 Inizio analisi: 23/10/13 VERBALE DI ACCETTAZIONE N : 180 del 15/10/13 Apertura campione: 23/10/13 Fine analisi: 25/10/13 COMMITTENTE: RIFERIMENTO: Istituto delle Figlie di Nostra Signora A Monte Calvario Ospedale Cristo Re - Roma SONDAGGIO: 1 CAMPIONE: 2 PROFONDITA': m PROVA DI TAGLIO DIRETTO Modalità di prova: Norma ASTM D 3080 Provino 1 Spostam. mm Tensione kpa Deform. vert. mm 0, ,01 0, ,01 0, ,01 0, ,01 1, ,01 1, ,03 1, ,05 1, ,07 2, ,09 2, ,11 2, ,14 2, ,16 3, ,18 3, ,19 3, ,19 3, ,19 4, ,19 4, ,19 Provino 2 Spostam. mm Tensione kpa Deform. vert. mm 0, ,00 0, ,00 0, ,00 0, ,00 0, ,01 0, ,03 1, ,05 1, ,06 1, ,08 1, ,10 2, ,11 2, ,13 2, ,14 2, ,15 2, ,16 3, ,17 3, ,18 3, ,19 3, ,20 4, ,20 4, ,21 4, ,22 4, ,22 5, ,23 5, ,23 5, ,23 Provino 3 Spostam. mm Tensione kpa Deform. vert. mm 0, ,01 0, ,02 0, ,02 0, ,02 0, ,02 0, ,02 1, ,01 1, ,01 1, ,00 2, ,00 2, ,00 2, ,00 2, ,00 3, ,00 3, ,01 3, ,02 4, ,03 4, ,04 4, , SGEO - Laboratorio Lo sperimentatore Dott. Andrea Screpanti Il direttore del laboratorio Dott. Sergio Rabottino

39 2.2 Indagine sismica Down Hole La prospezione Down Hole è stata eseguita all interno del foro del sondaggio S1. Per l esecuzione della prova è stata utilizzata la seguente attrezzatura : - Sismografo digitale ABEM Instrument AB (Allén 1, S Sundbyberg Sweden modello Terraloc MK8 (matricola n ) a 24 canali dotato di: - visualizzazione istantanea delle tracce su display 8,4 TFT LCD attivo; - registrazione ad incremento di segnale (stacking); - funzione di monitoring dei disturbi; - dispositivi di filtraggio selettivo; - ritardo di acquisizione preselezionabile; - zoom delle tracce video; - computer interno Low power AMD LX MHz/1 GB RAM (OS Windows XP) con software di acquisizione SeisTW; - interfaccia USB 2.0 per lo scaricamento dei dati; - Convertitore A/D 21Bits; - Intervallo minimo di campionamento 25µs e numero massimo di campioni Geofono da foro AMBROGEO ( composto da: - n. 2 geofoni tridimensionali intervallati di un metro - e solidali tramite supporto rigido in teflon; - ancoraggio dei geofoni al foro con sistema pneumatico; - cavo geofonico di 100 metri; - sistema di orientamento dei geofoni orizzontali di tipo

40 - meccanico mediante aste quadre in alluminio. La possibilità di allineare i geofoni orizzontali con la direzione di propagazione delle onde di taglio permette di riconoscere l onda S rispetto alla P che risulterà smorzata. Invertendo il verso di vibrazione, attraverso l esecuzione di energizzazioni trasversali opposte, si ottiene un onda S con fase positiva e negativa, mentre l onda P normalmente non si polarizza. Quindi Il riconoscimento del primo arrivo dell onda S risulterà evidente con l arrivo contemporaneo delle due fasi. L inizio della registrazione al sismografo è dato da un impulso di tipo elettrico che si attiva al contatto tra piastra di battuta e massa battente. L impulso sismico è generato meccanicamente, attraverso la percussione di una piastra in alluminio, solidale col terreno, ad opera di una mazza di 6 kg. Modalità operative La fase di acquisizione consiste nel registrare l arrivo delle onde elastiche che si propagano nel terreno, opportunamente generate attraverso una massa battente. Le onde longitudinali (P) sono ottenute con un colpo verticale della massa battente sulla piastra di alluminio, ubicata a distanza fissa dal foro. Le onde trasversali (S) sono generate da un colpo orizzontale su di una trave solidale col terreno. L operazione viene ripetuta su entrambi i lati della trave per riconoscere, sul sismogramma l inversione di fase delle onde trasversali (picco positivo - picco negativo). La prova down hole in esame è stata eseguita effettuando misure ogni metro, a partire da un metro dal piano campagna e fino a fondo foro (30m). L allineamento dei geofoni da pozzo è stato mantenuto lungo tutta la verticale del foro grazie all utilizzo di aste quadre. La tabella in basso riporta lo schema di misura dei down-hole.

41 Sondaggio Profondità (m) Numero misure Distanza foro/punto energizzazione (m) Data esecuzione DH-S ,0 ottobre-13 L intervallo di campionamento utilizzato (sample interval) è stato di 0,050 s per le onde P e 0,100 s per le onde S, con un numero di campioni (number of samples) La scelta è stata effettuata sulla base della stratigrafia e attraverso la comparazione di più acquisizioni fatte con diverse modalità di campionamento. Analisi dei dati I sismogrammi acquisiti e registrati su hard disk sono stati successivamente analizzati per l acquisizione dei tempi di arrivo delle onde longitudinali (P) e trasversali (S). Per il miglioramento del rapporto segnale rumore è stata utilizzata, nella fase di acquisizione, la modalità (stacking). Essa d Punto di energizzazione Punto di misura consiste nella possibilità di migliorare il rapporto segnale/rumore del sismogramma di una misura con la sommatoria di più energizzazioni. I tempi dell onda P e S sono stati normalizzati rispetto alla verticale del foro tramite semplici calcoli trigonometrici che tengono conto della distanza del punto di energizzazione rispetto alla quota del geofono nel foro di sondaggio. p Dall elaborazione emerge un modello sismostratigrafico definito dagli intervalli di Vp e Vs distinto in diverse unità, che presentano velocità simili; dal punto di vista litostratigrafico si tratta oltre il primo metro di riporti, di piroclastiti sino a 11m, seguiti da una piroclastite limoso argillosa a tratti sabbiosa (16m) e poi fino quota di 22 m

42 da limi argillosi. Successivamente è presente un livello di soli 2m circa di argille debolmente limose, ed infine uno strato costituito da sabbie medio fini fino a fondo foro. Schematicamente la tabella seguente mostra le diverse unità geofisiche riconosciute: Intervallo di profondità (m) Vp (m/s) Vs (m/s) Le dromocrone delle onde P ed S nonché i loro profili di velocità e quelli degli altri parametri elastici sono consultabili negli elaborati raccolti nella sezione ALLEGATI, in coda la rapporto. Di seguito vengono riassunte la Categoria di suolo e la Vs30 riferite al piano campagna (livello di calpestio dell area di cantiere nel mese di ottobre 2013). VS30 E CATEGORIA DI SOTTOSUOLO Down hole Vs30 m/s Categoria di sottosuolo DH-S C Sulla base del profilo di velocità delle onde S è stato definita la Categoria di sottosuolo ai sensi delle NTC 2008: quest ultima è risultata essere C.

43 Postazione per down-hole DH-S1 con sismografo ABEM Postazione per down-hole DH-S1 con sismografo ABEM e punto di energizzazioni verticali DHS1 Particolare del punto di energizzazione verticale con piastra e martello Postazione per down-hole DH-S1 con sismografo ABEM e trave per energizzazioni trasversali Postazione per down-hole DH-S1 con sismografo ABEM e trave per energizzazioni trasversali

44 Committente Progetto Prova Località Data OSPEDALE "CRISTO RE" dell Istituto Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario" Realizzazione di scala esterna antincendio Padiglione A DH-S1 Profondità 30m Roma, via delle Calasanziane Municipio XIV (ex XIX) Ottobre 2013 Tabella dei Tempi e Velocità Prof. Dist. piastra Dist. trave T(p) T(p)cor T(s) T(s)cor Vp Vs m m m ms ms ms ms m/s m/s Stratigrafia 1 1,5 1,6 9,00 4,99 15,00 7, Riporto 2 1,5 1,6 9,00 7,20 13,00 10, ,00 8,05 15,60 13, ,5 1,6 11,00 10,30 17,60 16, ,5 1,6 12,00 11,49 21,40 20, ,5 1,6 15,00 14,55 24,80 23, Piroclastiti argillose e sabbiose 7 1,5 1,6 17,60 17,21 27,40 26, ,5 1,6 18,20 17,89 29,00 28, ,5 1,6 18,30 18,05 31,50 31, ,5 1,6 19,20 18,99 33,20 32, ,5 1,6 19,60 19,42 34,00 33, ,5 1,6 20,20 20,04 35,20 34, ,5 1,6 20,70 20,56 37,60 37, ,5 1,6 21,80 21,68 40,60 40, Piroclastite argillosa 15 1,5 1,6 22,40 22,29 43,40 43, ,5 1,6 23,30 23,20 46,30 46, ,5 1,6 23,60 23,51 48,60 48, ,5 1,6 24,30 24,22 50,60 50, ,5 1,6 24,90 24,82 53,00 52, Limi argillosi 20 1,5 1,6 25,70 25,63 56,00 55, ,5 1,6 26,30 26,23 61,80 61, ,5 1,6 27,30 27,24 65,80 65, ,5 1,6 29,20 29,14 69,20 69, Argille debolmente limose 24 1,5 1,6 30,70 30,64 71,40 71, ,5 1,6 31,80 31,74 74,20 74, ,5 1,6 32,40 32,35 76,60 76, ,5 1,6 33,10 33,05 79,40 79, Sabbie medio-fini 28 1,5 1,6 33,80 33,75 82,00 81, ,5 1,6 34,40 34,35 84,20 84, ,5 1,6 35,00 34,96 86,40 86,

45 Committente Progetto Prova Località Data OSPEDALE "CRISTO RE" dell Istituto Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario" Realizzazione di scala esterna antincendio Padiglione A DH-S1 Profondità 30m Roma, via delle Calasanziane Municipio XIV (ex XIX) Ottobre 2013 Dromocrone onde P Tempi (ms) Vp= 200 m/s 5 Vp= 480 m/s Profondità (m) Vp= 1697 m/s Vp= 1429 m/s Strato Prof. (m) Vp da a (m/s) Vp= 666 m/s 25 Vp= 1534 m/s 30

46 Committente Progetto Prova Località Data OSPEDALE "CRISTO RE" dell Istituto Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario" Realizzazione di scala esterna antincendio Padiglione A DH-S1 Profondità 30m Roma, via delle Calasanziane Municipio XIV (ex XIX) Ottobre 2013 Dromocrone onde S 0 Tempi (ms) Vs= 126 m/s Vs= 297 m/s 5 Profondità (m) Vs= 548 m/s Vs= 385 m/s Strato Prof. (m) Vs da a (m/s) Vs= 305 m/s 25 Vs= 403 m/s 30

47 Committente Progetto Prova Località Data OSPEDALE "CRISTO RE" dell Istituto Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario" Realizzazione di scala esterna antincendio Padiglione A DH-S1 Profondità 30m Roma, via delle Calasanziane Municipio XIV (ex XIX) Ottobre 2013 Grafico Vp e Vs Profondità (m) Vp (m/s) Profondità (m) Vs (m/s)

48 Committente Progetto Prova Località Data OSPEDALE "CRISTO RE" dell Istituto Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario" Realizzazione di scala esterna antincendio Padiglione A DH-S1 Profondità 30m Roma, via delle Calasanziane Municipio XIV (ex XIX) Ottobre 2013 Coefficiente di Poisson Coefficiente di Poisson (ν) Profondità (m) 0,00 0,10 0,20 0,30 0,40 0, Prof. v m 1 0,17 2 0,19 3 0,19 4 0,19 5 0,19 6 0,19 7 0,19 8 0,44 9 0, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

49 Committente Progetto Prova Località Data OSPEDALE "CRISTO RE" dell Istituto Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario" Realizzazione di scala esterna antincendio Padiglione A DH-S1 Profondità 30m Roma, via delle Calasanziane Municipio XIV (ex XIX) Ottobre 2013 Modulo di Young (E) Modulo di Taglio (G) Moduli Elastici (MPa) Profondità (m) E 2 G Prof. ρ E G m T/mc MPa MPa 1 1, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

50 Committente Progetto Prova Località Data OSPEDALE "CRISTO RE" dell Istituto Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario" Realizzazione di scala esterna antincendio Padiglione A DH-S1 Profondità 30m Roma, via delle Calasanziane Municipio XIV (ex XIX) Ottobre 2013 V S metri SISMOSTRATIGRAFIA Prof. (m) DH Vs (m/s) da a Vs (m/s) SISMOSTRATIGRAFIA USATA PER IL CALCOLO DELLE VS30 Prof. (m) DH Vs (m/s) da a Profondità VALORE DELLA V S30 (m/s) calcolato al piano campagna 346 CATEGORIA DEL SOTTOSUOLO ai sensi del DM C

51 Prospezione sismica MASW Per la classificazione sismica del sito e dei suoli in ottemperanza al NTC 2008 è stata eseguita una prospezione di sismica a rifrazione di tipo Masw. Tale prospezione è stata eseguita nel 2010 per il progetto di ampliamento del padiglione F del complesso ospedaliero del Cristo re a qualche decina di metri di distanza dall area di imposta della nuova scala. Nella maggior parte delle indagini sismiche per le quali si utilizzano le onde compressive, più di due terzi dell energia sismica totale generata viene trasmessa nella forma di onde di Rayleigh, la componente principale delle onde superficiali. Ipotizzando una variazione di velocità dei terreni in senso verticale, ciascuna componente di frequenza dell onda superficiale ha una diversa velocità di propagazione (chiamata velocità di fase) che, a sua volta, corrisponde ad una diversa lunghezza d onda per ciascuna frequenza che si propaga. Questa proprietà si chiama dispersione. Sebbene le onde superficiali siano considerate rumore per le indagini sismiche che utilizzano le onde di corpo (riflessione e rifrazione), la loro proprietà dispersiva può essere utilizzata per studiare le proprietà elastiche dei terreni superficiali. La costruzione di un profilo verticale di velocità delle onde di taglio (Vs), ottenuto dall analisi delle onde piane della modalità fondamentale delle onde di Rayleigh è una delle pratiche più comuni per utilizzare le proprietà dispersive delle onde superficiali. Questo tipo di analisi fornisce i parametri fondamentali comunemente utilizzati per valutare la rigidezza superficiale, una proprietà critica per molti studi geotecnici. L intero processo comprende tre passi successivi: L acquisizione delle onde superficiali (ground roll), la costruzione di una curva di dispersione (il grafico della velocità di fase rispetto alla frequenza) e l inversione della curva di dispersione per ottenere il profilo verticale delle Vs.

52 Per ottenere un profilo Vs bisogna produrre un treno d onde superficiali a banda larga e registrarlo minimizzando il rumore. Una molteplicità di tecniche diverse sono state utilizzate nel tempo per ricavare la curva di dispersione, ciascuna con i suoi vantaggi e svantaggi. L inversione della curva di dispersione viene realizzata iterativamente, utilizzando la curva di dispersione misurata come riferimento sia per la modellizzazione diretta che per la procedura ai minimi quadrati. Dei valori approssimati per il rapporto di Poisson e per la densità sono necessari per ottenere il profilo verticale Vs dalla curva di dispersione e vengono solitamente stimati utilizzando misure prese in loco o valutando le tipologie dei materiali. Quando si generano le onde piane della modalità fondamentale delle onde di Reyleigh, vengono generate anche una molteplicità di tipi diversi di onde. Fra queste le onde di corpo, le onde superficiali non piane, le onde riverberate (back scattered) dalle disomogeneità superficiali, il rumore ambientale e quello imputabile alle attività umane. Le onde di corpo sono in vario modo riconoscibili in un sismogramma multicanale. Quelle rifratte e riflesse sono il risultato dell interazione fra le onde e l impedenza acustica (il contrasto di velocità) fra le superfici di discontinuità, mentre le onde di corpo dirette viaggiano, come è implicito nel nome, direttamente dalla sorgente ai ricevitori (geofoni). Le onde che si propagano a breve distanza dalla sorgente sono sempre onde superficiali. Queste onde, in prossimità della sorgente, seguono un complicato comportamento non lineare e non possono essere trattate come onde piane. Le onde superficiali riverberate (back scattered) possono essere prevalenti in un sismogramma multicanale se in prossimità delle misure sono presenti discontinuità

53 orizzontali quali fondazioni e muri di contenimento. Le ampiezze relative di ciascuna tipologia di rumore generalmente cambiano con la frequenza e la distanza dalla sorgente. Ciascun rumore, inoltre, ha diverse velocità e proprietà di attenuazione che possono essere identificate sulla registrazione multicanale grazie all utilizzo di modelli di coerenza e in base ai tempi di arrivo e all ampiezza di ciascuno. La scomposizione di un campo di onde registrate in un formato a frequenza variabile consente l identificazione della maggior parte del rumore, analizzando la fase e la frequenza in funzione dalla distanza dalla sorgente. La scomposizione può essere quindi utilizzata in associazione con la registrazione multicanale per minimizzare il rumore durante l acquisizione. La scelta dei parametri di elaborazione così come del miglior intervallo di frequenza per il calcolo della velocità di fase, può essere fatto con maggior accuratezza utilizzando dei sismogrammi multicanale. Una volta scomposto il sismogramma, una opportuna misura di coerenza applicata nel tempo e nel dominio della frequenza può essere utilizzata per calcolare la velocità di fase rispetto alla frequenza. La velocità di fase e la frequenza sono le due variabili (x; y), il cui legame costituisce la curva di dispersione. E anche possibile determinare l accuratezza del calcolo della curva di dispersione analizzando la pendenza lineare di ciascuna componente di frequenza delle onde superficiali in un singolo sismogramma. In questo caso MASW permette la miglior registrazione e separazione ad ampia banda ed elevati rapporti S/N. Un buon rapporto S/N assicura accuratezza nel calcolo della curva di dispersione, mentre l ampiezza di banda migliora la risoluzione e la possibile profondità di indagine del profilo Vs di inversione. Le onde di superficie sono facilmente generate da una sorgente sismica quale, ad esempio, una massa battente. La configurazione base di campo e la routine di acquisizione per la procedura MASW sono generalmente le stesse utilizzate in una convenzionale indagine a riflessione (CMP). Però alcune regole operative per

54 MASW sono incompatibili con l ottimizzazione della riflessione. Questa similitudine permette di ottenere, con la procedura MASW, delle sezioni superficiali di velocità che possono essere utilizzate per accurate correzioni statiche dei profili a riflessione. MASW può essere efficace con anche solo dodici canali di registrazione collegati a geofoni singoli a bassa frequenza(<10hz). L illustrazione mostra le proprietà di dispersione delle onde di superficie. Le componenti a bassa frequenza (lunghezze d onda maggiori), sono caratterizzate da forte energia e grande capacità di penetrazione, mentre le componenti ad alta frequenza (lunghezze d onda corte), hanno meno energia e una penetrazione superficiale. Grazie a queste proprietà, una metodologia che utilizzi le onde superficiali può fornire informazioni sulle variazioni delle proprietà elastiche dei materiali prossimi alla superficie al variare della profondità. La velocità delle onde S (Vs) è il fattore dominante che governa le caratteristiche della dispersione.

55 VANTAGGI DELLA REGISTRAZIONE MULTICANALE Sismogramma Acquisizione li l A: onde in aria E: onde rifratte B: onde dirette F: onde riverberate C: onde di superficie D: onde riflesse G: rumore ambientale Il principale vantaggio di un metodo di registrazione multicanale è la capacità di riconoscimento dei diversi comportamenti, che consente di identificare ed estrarre il segnale utile dall insieme di varie e differenti tipi di onde sismiche. Quando un impatto è applicato sulla superficie del terreno, tutte queste onde vengono simultaneamente generate con differenti proprietà di attenuazione, velocità e contenuti spettrali. Queste proprietà sono individualmente identificabili in una registrazione multicanale e lo stadio successivo del processo fornisce grande versatilità nell estrazione delle informazioni utili.

56 DESCRIZIONE GENERALE DELLA PROCEDURA MASW La procedura MASW può sintetizzarsi in tre stadi distinti: - acquisizione dei dati di campo; - estrazione della curva di dispersione; - inversione della curva di dispersione per ottenere il profilo verticale delle Vs (profilo 1-D) che descrive la variazione di Vs con la profondità Gli allegati relativi alle prove MASW riportano la stratigrafia delle Vs ricavata dalla prova, le curve di dispersione misurate e calcolate, il sismogramma acquisito ed infine la documentazione fotografica delle attività di campagna. In alto è riportato il valore del parametro Vs30 calcolato utilizzando la stratigrafia Vs e la seguente formula: 30 VS30 = Σ i = 1, N hi / Vi dove hi e Vi indicano lo spessore (in m) e la velocità delle onde di taglio (m/s) dello strato i esimo, per un total e di N strati presenti nei 30 m superiori. Strumentazione impiegata

57 L attrezzatura utilizzata per le indagini sismiche è costituita da: 1) Sismografo digitale ABEM mod.terraloc MK6 a 24 canali dotato di: - possibilità di visualizzazione istantanea delle tracce su display LCD a colori retroilluminato; - possibilità di sommatoria (stacking); - funzione di monitoraggio dei disturbi; - dispositivi di filtraggio selettivo; - ritardo di acquisizione preselezionabile; - zoom delle tracce video; - computer interno Pentium 133 MHz/16 Mb RAM consoftware di acquisizione Teknor Industrial Computers inc.; - interfaccia seriale per lo scaricamento dei dati. 2) Geofoni verticali a 4,5 Hertz. I geofoni verticali del tipo elettromagnetico a bobina mobile, con frequenza caratteristica di 4,5 Hz, consentono di convertire in segnali elettrici gli spostamenti che si verificano nel terreno. Sono particolarmente adatti per essere utilizzati nei metodi che si basano sulle onde superficiali (MASW REMI) perché ampliano la spettro di frequenza verso il basso e consentono quindi profondità di indagine maggiori. Il sistema di acquisizione si completa con i seguenti elementi: - Cavi sismici multipolari schermati armati in Kevlar per stendimenti fino a 290 m di lunghezza - Massa battente da 8 Kg - Funzione time-break assolta da un dispositivo ad chiusura di contatto L elaborazione dei dati sismici è stata eseguita con software dedicato Surfseis Ver 2.05, a cura del Kansas Geological Survey.

58 Nell area in esame è stato eseguito un rilievo MASW avente la geometria che di seguito viene schematizzata: Configurazione base sismica per rilievo MASW 2m 2 m 2.0 m La linea MASW, eseguita nel mese di giugno 2010, ha quindi avuto una lunghezza complessiva di 46 metri. Di seguito vengono riassunte la Categoria di suolo e la Vs30 riferite al piano campagna (livello di calpestio dell area di cantiere nelle vicinanze del padiglione F nel 2010). VS30 E CATEGORIA DI SOTTOSUOLO Masw Vs30 m/s Categoria di sottosuolo Masw C Sulla base del profilo di velocità delle onde S è stato definita la Categoria di sottosuolo ai sensi delle NTC 2008: anche in questo caso come per la prospezione Down Hole quest ultima è risultata essere C.

59 Committente: Ospedale Cristo re MASW_Ospedale Cristo Re Progetto: Ristrutturazione padiglione F Località: Roma Via delle Calasanziane 25 Vs30 = 355 m/s Data: Settembre 2010 CLASSE C NTC 14/01/2008

60 Committente: Ospedale Cristo re MASW_Ospedale Cristo Re Progetto: Ristrutturazione padiglione F Località: Roma Via delle Calasanziane 25 Vs30 = 355 m/s Data: Settembre 2010 CLASSE C NTC 14/01/ m 2.3 m 6.6 m 17.6 m

61 Committente: Ospedale Cristo re MASW_Ospedale Cristo Re Progetto: Ristrutturazione padiglione F Località: Roma Via delle Calasanziane 25 Vs30 = 355 m/s Data: Settembre 2010 CLASSE C NTC 14/01/2008

62 3. INQUADRAMENTO MORFOLOGICO Il carattere morfologico principale dell'area del centro storico della città di Roma è dato dalla ampia valle e dal corso del Fiume Tevere alla presenza del quale Roma è stata strettamente legata nel bene e nel male nel corso dei secoli. La città è in parte sviluppata proprio in corrispondenza della pianura alluvionale del Tevere, dove il piano campagna raggiunge attualmente quote medie di circa metri s.l.m. e, sino alla definitiva realizzazione dei muraglioni alla fine del secolo scorso, è stata continuamente soggetta ad episodi di alluvionamento talvolta anche disastrosi per la vita della città. In riva destra del Tevere è presente come motivo morfologico dominante la dorsale Monte Mario - Monte Vaticano - Gianicolo, che in direzione circa N-S si estende parallelamente alla valle del Tevere per circa 10 km, raggiungendo la quota massima di 139 metri s.l.m. in corrispondenza del Monte Mario, e deprimendosi via via di quota sino ai 50 metri s.l.m. nel settore sud-occidentale della città. In riva sinistra del Tevere il motivo morfologico dominante è dato dalla presenza dei famosi "colli" di Roma, che, notevolmente meno elevati in quota rispetto alla dorsale in riva destra (40 50 metri s.l.m.), ed interessati da una serie di incisioni fluviali secondarie, conferivano originariamente a questo settore un aspetto più articolato. In particolare l area in esame è situata in riva destra idrografica del fiume Tevere sulla porzione sommitale di un rilievo collinare posto a quote comprese fra 90 e 100 m slm che costituisce il naturale spartiacque fra le due incisioni del fosso della Valle del Inferno a sud est ed il fosso di Monte Spaccato e NW. Attualmente tutta l area risulta antropizzata con un regime edificativo molto intenso e costituito da fabbricati a più piani.

63 Il lotto in esame presenta una morfologia pianeggiante con una quota media di circa 95 m slm.

64 4. INQUADRAMENTO GEOLOGICO L'area della città di Roma si trova localizzata in corrispondenza del margine tirrenico dell'appennino Centrale, dove una serie di faglie dirette a direzione NW- SE ribassano i depositi carbonatici meso-cenozoici che costituiscono la struttura dell'appennino al di sotto di sequenze sedimentarie marine plio-pleistoceniche prevalentemente argillose ricche in abbondanti faune a foraminiferi databili fra i 3,4 ed i 1.8 Milioni di anni. Al di sopra di tali sequenze, si imposta nel Pleistocene inferiore ( 0.88 milioni di anni) una sedimentazione di tipo continentale collegata alla presenza di un grosso corso d'acqua proveniente da Nord-Ovest identificabile come Paleotevere abbondantemente alimentato dalla catena appenninica che genera la deposizione di terreni alluvionali di ambiente fluviale e palustre. Nel Pleistocene medio, lungo la fascia tirrenica centrale, si sviluppa una attività vulcanica di tipo prevalentemente esplosivo che a partire da circa 0.6 milioni di anni, con momenti di particolare intensità, si protrae per tutto il corso del Pleistocene superiore; l'area romana viene interessata, in particolare, dai prodotti del Distretto vulcanico dei Monti Sabatini, localizzato a Nord-Ovest e da quelli del Distretto vulcanico dei Colli Albani, situato a Sud-Est dell'area sulla quale sorgerà la città di Roma. La deposizione di grandi quantità di prodotti vulcanici, in particolare sotto forma di colate piroclastiche (ignimbriti) e di piroclastiti di ricaduta, causa un notevole sconvolgimento del precedente assetto morfologico dell'area, nonché del suo reticolo idrografico, determinando lo spostamento dei corsi d'acqua principali (Paleotevere e Paleoaniene) nelle posizioni occupate attualmente dai loro omologhi moderni. Durante l'ultima regressione quaternaria (regressione würmiana, cica anni fa ) il livello del mare scese fino ad oltre -120 metri rispetto all'attuale. In conseguenza di tale abbassamento del suo livello di base, l'alveo del Tevere scese corrispondentemente in maniera considerevole, incidendo dapprima il substrato

65 pleistocenico, e successivamente il substrato pliocenico sino alla profondità massima di circa - 50 metri s.l.m. nell'area urbana meridionale. Assieme al corso del Tevere, anche tutto il reticolo idrografico da questo controllato, come il fosso di Grotta Perfetta, subì un approfondimento, in particolare nei tratti di raccordo con il fiume, con gradienti di profondità abbastanza elevati e una profondità media di metri s.l.m.. A partire da circa anni fa (Boudillon et al., 1994), età in cui l'abbassamento del livello marino superava i 120 metri, il livello del mare iniziò a risalire, dapprima rapidamente e poi via via più lentamente (Bellotti et al, 1989), sino ad arrivare a stabilizzarsi al livello attuale, colmando di depositi alluvionali la profonda valle tiberina precedentemente formata e tutto il reticolo di affluenti primari e secondari. Geologicamente l area in esame è interessata dalla presenza, al letto di una coltre di copertura, da uno spessore di circa 15 m di terreni legati alla attività parossistica pleistocenica del complesso vulcanico Sabatino, che poggiano a loro volta su depositi sedimentari pleistocenici del paleotevere di ambiente misto sia continentale che marino ( depositi del Siciliano e maremmano auct). Il bedrock di tutta l area è costituito dalle formazioni marine plioceniche. La carta geologica conferma la successione stratigrafica appena descritta. I depositi piroclastici sono caratterizzati da una alternanza di livelli a diversa granulometria, consistenza e stato di alterazione con spessore variabile da alcuni centimetri al metro. La potenza complessiva di tale unità nell area in esame risulta essere di circa m. Alla base dei depositi piroclastici si rinvengono livelli sedimentari continentali costituiti nella parte alta da uno spessore di circa 8 m di argille limose con intercalazioni travertinoidi poggianti su una unità sabbiosa. Tali unità sono note in

66 letteratura come unità di valle giulia, unità Aurelia ed unità di Vitinia ex unità Fluvio palustri auct. e affiorano con continuità su tutti versanti collinari dell area. Il substrato sedimentario antico di tutta la zona è costituito da una potente serie argillosa pleistocenica costituita dalle argille di Monte Vaticano che affiora sporadicamente ai piedi dei versanti collinari.. Si descrivono di seguito più in dettaglio le unità geologiche che interessano l area di imposta del nuovo fabbricato. COPERTURE RECENTI "Unità dei riporti OLOCENE La morfologia dell'area di Roma è stata nel corso dei secoli notevolmente modificata dall'intervento dell'uomo, che, in oltre 2500 anni, ha completamente trasformato la superficie topografica originaria. Terreni provenienti da sbancamenti finalizzati alla costruzione di opere pubbliche, scarichi di antiche cave e materiali residui di antichi incendi e distruzioni, sono stati utilizzati nei secoli passati allo scopo di terrazzare aree di versante o come riempimenti di preesistenti paleomorfologie.. Tali riporti sono costituiti generalmente da materiale prevalentemente piroclastico di colore marrone grigiastro a granulometria sabbiosa e sabbioso limosa ricco in inclusi di natura lateritica e tufacea. Si presentano generalmente sciolti o poco addensati. Rappresentano il frutto degli interventi urbanistici che dagli anni 50 in poi hanno interessato la zona. Nell area in esame tale copertura presenta spessori compresi fra 1,0 e 1,5 m.

67 DEPOSITI PLEISTOCENICI VULCANICI "Unità delle piroclastiti di Sacrofano e del Tufo della Storta. PLEISTOCENE MEDIO SUPERIORE Tali terreni rappresentano il prodotto della attività parossistica esplosiva del complesso vulcanico Sabatino con centri eruttivi situati a nord ovest della città di Roma. Sono costituiti da una alternanza non sempre regolare di unità pozzolanacee più o meno scoriacee, unità tufacee e unità cineritiche, con frequenti livelli di paleosuoli. I rilievi eseguiti nell area di imposta della nuova scala antincendio hanno evidenziato che tale formazione presenta spessori di circa 15 m e risulta costituita da una piroclastite a granulometria argilloso limosa debolmente sabbiosa passante a una priroclastite più granulare sabbioso limosa. DEPOSITI PLEISTOCENICI SEDIMENTARI "Unità di Tor de Cenci e Unità di Ponte Galeria PLEISTOCENE MEDIO SUPERIORE Tale sequenza, presente nell'area urbana di Roma, è caratterizzata da una successione di depositi fluvio-lacustri continentali pre-vulcanici in buona parte collegata alla attività deposizionale di un Paleotevere progenitore dell attuale Tevere.. In letteratura tali terreni sono noti come Unità di Tor de Cenci e unità di Ponte GAleria (Depositi del Siciliano Auct.) ed affiorano con frequenza lungo tutti i versanti dei rilievi collinari presenti in destra idrografica del Tevere.

68 Sono costituiti da una alternanza non regolare di argille, limi e sabbie con sporadici livelli ghiaiosi. Il colore è variabile da avana grigiastro a rossiccio. La consistenza varia da sciolte a molto addensate. Il sondaggio eseguito ha evidenziato la presenza di una unità argilloso limosa superiore di spessore pari a circa 8 m poggiante su una sottostante unità sabbiosa di spessore certo investigato pari a circa 6 m. Nella porzione superiore si rinvengono livelli ricchi in concrezioni di natura travertinoide. Tali unità interessano l area in esame ad una profondità compresa fra i 15 ed i 16 m circa dal p.c.. Si allega di seguito uno stralcio ingrandito del foglio Roma della carta geologica d italia, progetto CARg in scala 1: in cui è stata evidenziata l area in esame e di cui si riporta anche uno stralcio della legenda originaria.

69 STRALCIO FOGLIO ROMA - CARTA GEOLOGICA depositi alluvionali (a 2 ) (Olocene) successione di La Storta (LTT) (Pleistocene medio) successione di Sacrofano (SKF) (Pleistocene medio) unità di Tor de Cenci (TDC) (Pleistocene medio) unità di Ponte Galeria membro della Pisana litofacies c (PGL3c) (Pleistocene m/in) Scala originaria 1:10.000

70 5. INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO Da un punto di vista idrogeologico, la zona centrale della città di Roma è ubicata a cavallo delle due grandi strutture idrogeologiche vulcaniche costituite dai Monti Vulsini Cimini Sabatini a NW e dai Colli Albani a SE in una area in cui il substrato impermeabile di base è costituito dalle argille grigio-azzurre dell'"unità del Monte Vaticano" ("Argille azzurre", Ventriglia, 1971; "Marne Vaticane" Auct.). Al di sopra di questo substrato impermeabile nell area in esame sono presenti i seguenti complessi idrogeologici. 1 - complesso idrogeologico dei sedimenti pleistocenici Tale complesso idrogeologico è costituito sia dalle sequenze sedimentarie marine della parte bassa del Pleistocene inferiore che dalle sequenze sedimentarie continentali depositate dal Paleotevere durante la parte alta del Pleistocene inferiore. E' costituito da una eterogeneità di sedimenti quali argille, limi, sabbie, ghiaie, diatomiti, travertini, e mostra quindi una permeabilità variabile connessa con la differente natura dei terreni che la compongono. Questo complesso presenta la principale circolazione idrica in corrispondenza dei livelli ghiaiosi e sabbiosi di base tamponati al letto dalle argille dell'"unità del Monte Vaticano" al contatto con le quali in epoca storica si trovavano numerose sorgenti alcune delle quali ancora visibili e produttive. In corrispondenza della valle del Tevere e di alcune valli secondarie tale acquifero risulta interessato dall'erosione; tali valli costituiscono così importanti vie di drenaggio dell'acquifero. Questo complesso, che presenta una generale permeabilità medio alta per porosità, interessa l area in esame anche se risulta in buona parte eroso e drenato dalla incisione fluviale del fosso della Valle dell Inferno e da quella del fosso di Monte Spaccato.

71 2 - complesso idrogeologico delle vulcaniti Tale complesso idrogeologico è costituito dalle unità vulcaniche deposte dalla attività dei distretti vulcanici Albano e Sabatino. Questi depositi vulcanici la cui permeabilità è estremamente variabile sia in senso orizzontale che verticale, possono essere considerati in alcuni casi mediamente permeabili per porosità (piroclastiti scoriacee o pomicee) e in alcuni casi (tufi litoidi fratturati) per fessurazione. Nell area in esame tale complesso, che presenta una permeabilità media per porosità, risulta trascurabile in quanto totalmente affiorante e completamente drenato dalle incisioni fluviali. 3 - complesso idrogeologico dei depositi alluvionali Tale complesso è costituito da terreni impermeabili o poco permeabili, come argille o limi, ai quali sono intercalati lenti maggiormente permeabili costituite da sabbie e/o ghiaie. Questo complesso può raggiungere spessori di varie decine di metri, in particolare lungo il corso principale del fiume Tevere, mentre si riduce ad alcuni metri nelle valli interessate dai corsi d'acqua secondari. Presenta diverse circolazioni idriche sovrapposte, confinate ed in pressione, la più importante delle quali per potenzialità ed estensione è quella confinata nel livello basale di ghiaie che, con continuità, costituisce il letto delle alluvioni recenti del Tevere, a diretto contatto con i sottostanti terreni pliocenici impermeabili. Le circolazioni, che interessano i sedimenti alluvionali che colmano le depressioni del fosso della Maglianella e del fosso del Campo, risultano in contatto idraulico con l acquifero dei depositi pleistocenici sedimentari con cui sono in contatto stratigrafico laterale. I sedimenti alluvionali sono anche essi interessati da circolazioni locali di una certa entità legate alla raccolta delle acque di infiltrazione dei vicini rilievi collinari e da eventuali perdite della rete fognaria e delle condotte idriche.

72 Tale complesso che presenta una permeabilità bassa per porosità non interessa direttamente il lotto in esame ma costituisce il riempimento delle valli del fosso della Valle dell Inferno e del fosso di Monte Spaccato. 4 - complesso idrogeologico dei terreni di riporto L area di Roma è interessata anche dalla presenza di un secondo complesso idrogeologico di minore importanza costituito dalle coltri di riporti, ruderi ed accumuli di macerie e, nei settori che insistono o sono prossimi alla valle del Tevere e/o dei suoi affluenti, da scarichi e terreni di bonifica interstratificati con i depositi delle alluvioni storiche che si sono succedute nel corso dei secoli. Il loro spessore risulta talvolta decisamente elevato in particolare in corrispondenza della parte centrale delle paleovalli antropizzate dei vari affluenti del Tevere. La permeabilità dei terreni di riporto può essere considerata media, ma varia fortemente sia in senso orizzontale che verticale in relazione alla variazione di porosità, e cioé della natura e del grado di compattazione dei materiali di riporto. In particolari condizioni, i riporti possono essere sede di una circolazione idrica diffusa o localizzata. Tali circolazioni raggiungono una certa consistenza in corrispondenza della pianura del Tevere e delle valli secondarie oggi parzialmente colmate dai riporti, dove si riscontra un generale drenaggio verso l alveo del Tevere.. In alcuni casi particolari, dove la circolazione mostra delle potenzialità elevate, è ipotizzabile che all'infiltrazione diretta ad opera delle precipitazioni (resa minima ad opera dell'urbanizzazione) si aggiunga una alimentazione da parte delle antiche sorgenti, oggi sepolte dai riporti, o da parte di perdite nella rete dell acquedotto o fognaria. Tale complesso interessa l area in esame. In conclusione l area in esame è interessata dalla presenza di una falda di base contenuta nella formazione sedimentaria pleistocenica che si stabilizza ad una profondità di circa m dal p.c anche se si segnala la possibilità di rinvenire

73 circolazioni idriche stagionali nelle coltri superficiali dei terreni di riporto e dei terreni piroclastici legate al regime delle precipitazioni meteoriche e a possibili perdite di reti idriche e fognarie ammalo rate.

74 6 CONSIDERAZIONI GEOTECNICHE Nel seguente paragrafo si descrivono le unità stratigrafiche evidenziate dalle indagini da un punto di vista geotecnico basando la parametrizzazione sui risultati delle prove penetrometriche dinamiche in foro e delle prove di laboratorio eseguite sui campioni indisturbati. - Coltre di terreni copertura e di riporto Si tratta di una unità molto eterogenea costituita da pezzame di natura lateritica e tufacea immerso in una matrice pozzolanacea sciolta. Mostra uno spessore variabile da 1,0 a 1,5 m circa e dei parametri fisico meccanici molto variabili e scadenti. Si omette di parametrizzare tale unità in quanto da asportare completamente in modo da garantire l intestazione delle fondazioni della nuova scala direttamente sulla sottostante formazione piroclastica in posto. - Unità dei terreni piroclastici Si tratta di una unità costituita da una alternanza di livelli scoriacei e pozzolanacei. Mostra uno spessore di circa 15 m con dei parametri fisico meccanici discreti. Le prove di laboratorio eseguite su due campioni prelevati in tale unità alle profondità di 1,7 e 3 m dal p.c. hanno evidenziato i seguenti risultati : Sondaggio e Campione Profondità dal p.c. Granulometria Contenuto di H 2 O Peso di Volume Limite Liquido Limite Plastico S1-C1 1,40-1,70 S1-C ,50 m W(%) kn/m 3 % % Piroclastite argilloso limosa deb. Sabbiosa Piroclastite argilloso limosa deb. Sabbiosa 32 17,5 33,1 NP 47,1 14,5 42,3 NP

75 Sondaggio e Campione Profondità dal p.c. Granulometria Prova di Taglio diretto Modulo edom 25-50kPa S1-C1 1,40-1,70 S1-C ,50 Piroclastite argilloso limosa deb. Sabbiosa Piroclastite argilloso limosa deb. Sabbiosa φ ' C (kpa) 35, E (kpa) Unità dei terreni sedimentari pleistocenici Si tratta di una unità costituita da una porzione superiore limoso argillosa debolmente sabbiosa di spessore pari a circa 8 m poggiante su una formazione sabbiosa da mediamente a molto addensata di spessore certo investigatori circa 6 m. Una prova penetro metrica dinamica Spt eseguita nella porzione argilloso limosa superiore alla profondità ha evidenziato un valore di Nspt a rifiuto a conferma di un grado di addensamento e consistenza decisamente elevato.

76 7 SISMICITA Storia del quadro normativo recente in materia antisismica - O.P.C.M. n.3274 del 2003 Il recente riordino della normativa antisismica in Italia inizia con l Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.3274 del 2003 che fornisce i primi elementi in materia di classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica. E in questa ordinanza che viene introdotta la classificazione dei terreni in base al parametro Vs30. - NTC 23 settembre 2005 Il 23 settembre 2005 vengono pubblicate in Gazzetta Ufficiale le nuove NTC, che contengono tutta la normativa italiana relativa alla progettazione degli edifici. È previsto che le nuove NTC entrino in vigore il 23 ottobre 2005; per la precisione in tale data inizia un periodo di 18 mesi di applicazione sperimentale durante il quale è possibile far riferimento alla vecchia normativa (legge 1086/1971, legge 64/1974). - DM 14 gennaio 2008 Il 4 febbraio 2008 viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 14 gennaio 2008 contenente le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, la cui entrata in vigore era prevista per il 5 marzo Le norme definiscono i principi per il progetto, l esecuzione e il collaudo delle costruzioni, le prestazioni richieste in termini di resistenza meccanica e stabilità, anche in caso di incendio, e di durabilità. Forniscono i criteri generali di sicurezza, precisano le azioni che devono essere utilizzate nel progetto, definiscono le caratteristiche dei materiali e dei prodotti e trattano gli aspetti attinenti alla sicurezza strutturale delle opere.

77 A fine gennaio 2008 una Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri fornisce indicazioni per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale, con riferimento alle NTC. La proroga assegnate al decreto non si applica alle verifiche tecniche e alle nuove progettazioni degli interventi relativi agli edifici di interesse strategico e alle opere infrastrutturali la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le finalità di protezione civile. Lo stesso vale per gli edifici e le opere infrastrutturali che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un loro eventuale collasso. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti fornisce, con la Circolare 617/2009, le istruzioni per l applicazione delle nuove NTC di cui al DM del 14 gennaio 2008, che rappresenta ha spiegato il Ministero la più avanzata espressione normativa a tutela della pubblica incolumità nel settore delle costruzioni. L 8 aprile del 2009 la Commissione Ambiente della Camera ha impegnato il Governo a rendere nel più breve tempo possibile obbligatoria l applicazione del DM 14 gennaio 2008, abrogando la proroga al 30 giugno Per ciò che riguarda la normativa della regione Lazio è di recente pubblicazione la DELIBERA DI GIUNTA REGIONALE n. 387 del 22 Maggio 2009 che ha per oggetto la Nuova classificazione sismica del territorio della Regione Lazio in applicazione dell Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n 3519 del 28 Aprile 2006 e della DGR Lazio 766/03. Sismicità dell area Romana Il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) ha adottato, con ordinanza del Presidente del Consiglio n 3274 del 20/03/2003, la nuova riclassificazione sismica nazionale con le nuove normative tecniche per gli edifici, i ponti e le opere di fondazione e sostegno dei terreni. Il Comune di Roma è passato dalla categoria N.C. (non classificato) alla terza categoria di rischio della Ordinanza OPCM 3274/03 che ha sostituito la vecchia

78 zona ad alto rischio sismico di III categoria (D.M. 24/01/86 e succ agg.) per le quali si assumeva un grado di sismicità S = 6. Il terremoto può trasmettere sia sollecitazioni dinamiche con fenomeni di amplificazione locale o dare luogo a fenomeni di instabilità dinamica con cedimenti, liquefazione e frane. Pertanto in fase di progettazione di opere in zone sismiche, è necessario partire dall ipotesi di un terremoto di progetto, basato sulla conoscenza della sismicità della zona. Le caratteristiche geologiche e tettoniche sono in stretto contatto con quella che è l attività sismica di un area, sia in termini di intensità sia in termine di frequenza dei terremoti. Le prime indicazioni di eventi sismici risalgono all epoca romana, più tardi in pieno medioevo, si hanno notizie più precise, ma soltanto nell ultimo secolo sono stati registrati in maniera scientifica. Dall analisi di tali informazioni risulta che la maggior parte degli eventi è compresa tra il secondo e il terzo grado della scala Mercalli-Sieberg, mentre soltanto raramente le scosse hanno raggiunto il sesto grado. L elenco aggiornato al 1984 indica un numero di scosse pari a 42. Tale attività sismica ha sede essenzialmente nella struttura profonda di questo settore dell Italia Centrale ed è dovuta, presumibilmente, all intensa fratturazione presente nel basamento carbonatico, causata dai movimenti compressivi e distensivi che hanno favorito l instaurarsi dei fenomeni vulcanici. L attività sismica è concentrata nei territori di comuni dei Colli Albani e si presenta con un caratteristico sciame sismico del I tipo di UTSU, distribuito uniformemente in sequenza ed intervallato da periodi di maggiore attività, con epicentri molto superficiali da poche centinaia di metri a qualche chilometro di profondità. La modesta profondità ipocentrale ha fatto si che eventi di bassa e/o media magnitudo, compresa tra i 3 e i 5,2, abbiano causato sismi di intensità elevata fino al VII della scala MS.

79 La frequenza degli eventi sismici e la modesta variazione della magnitudo all aumentare del tempo di ritorno, fanno ritenere che la massima intensità registrata storicamente (VIII MS), sia la massima compatibile in relazione alla struttura tettonica della regione. Nella classificazione definita dai Decreti emessi fino al 1984 la sismicità è espressa il grado di sismicità S. Nella proposta di riclassificazione del GDl del 1988 la sismicità è definita in termini di tre categorie più una categoria di Comuni Non Classificati (NC). Nella classificazione 2003 la sismicità è definita mediante 4 zone, numerate da 1 a 4. La corrispondenza tra queste diverse definizioni è riportata qui di seguito: 1 Prima categoria S=12 Zona 1 2 Seconda categoria S=9 Zona 2 3 Terza categoria S=6 Zona 3 4 Quarta categoria Zona 4 Ai fini dell applicazione di queste norme, il territorio nazionale viene suddiviso, quindi, in zone sismiche, ciascuna contrassegnata da un diverso valore del parametro ag (accelerazione orizzontale massima su un suolo di categoria A). I valori di ag, espressi come frazione dell accelerazione di gravità g, da adottare in ciascuna delle zone sismiche del territorio nazionale, sono riportate di seguito: Zona Valori di a g 1 0,35 g 2 0,25 g 3 0,15 g 4 0,05 g Nel 2006 la OPCM 3519 ha emanato i criteri generali per l individuazione delle zone sismiche e per la formazione e l aggiornamento degli elenchi delle

80 medesime zone. In attuazione alla suddetta OPCM 3519 la regione lazio ha approvato il 22 maggio 2009 la DGR 387 con cui è stato riclassificato il territorio laziale. Il comune di Roma è stato suddiviso in 19 Unità amministrative Sismiche (UAS) corrispondenti alle 19 municipalità in essere nel 2006 e definite con una zona ed una sottozona simica. UNITA AMINISTRATIVE SISMICHE COMUNE DI ROMA ( DGR 387/2009)

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