IL VANGELO SECONDO GIOVANNI
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- Claudia Biagi
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1 INTRODUZIONE: IL VANGELO SECONDO GIOVANNI Giovanni non è considerato un Vangelo Sinottico. Anzi, da alcuni viene definito Vangelo teologico, perché si differenzia dagli altri Vangeli, presentando episodi più ampi (rispetto alle brevi narrazioni dei sinottici), e riflessioni teologiche elaborate. GIOVANNI E I SINOTTICI: PUNTI COMUNI Stesso genere letterario (Vangelo) Alcune unità narrative comuni (ci sono 5 racconti come nei Sinottici) Alcuni loghia comuni Storia della Passione (stessa struttura con episodi comuni) PUNTI DIFFERENTI Schema: concezione geografica e cronologica diversa > 3 Pasque, centro del ministero a Gerusalemme, 4 viaggi a Gerusalemme, purificazione del Tempio all'inizio Racconti propri: miracoli come segni Discorsi: Gesù non nasconde la Sua identità. IO SONO Temi: non si parla tanto del Regno di Dio, ma tutto è concentrato sulla rivelazione della gloria del Figlio di Dio Sembra che Giovanni conosca i sinottici o almeno uno di essi e forse può averli usati in parte come fonte oppure le affinità potrebbero essere dovute all'utilizzo di tradizioni comuni. Se notiamo bene il materiale comune, in realtà, presenta differenze notevoli (si veda il Battista, gli annunci della Passione... per esempio l'ultima Cena nei sinottici coincide con la Pasqua mentre in Giovanni avviene la sera prima). Le attestazioni più antiche dell'utilizzo del Vangelo di Giovanni risalgono al II secolo e derivano dai circoli gnostici. Per esempio: il vangelo di Verità e il vangelo di Filippo conoscono il Vangelo di Giovanni. Il Vangelo di Giovanni appare nei grandi onciali e sui papiri (p d.c.) Per quanto riguarda il canone, il Vangelo di Giovanni è indiscusso. La sua presenza appare sempre nei vari elenchi. (Canone Muratori 200 d.c.). Il lnguaggio è semplice e il vocabolario non è quello dei sinottici. Giovanni usa molto il linguaggio simblico ( Io sono...il pane della vita, la porta ecc...). TEMA CENTRALE: Il tema centrale e dunque lo scopo del Vangelo di Giovanni è specificato in cap. 20: Or Gesù fece in presenza dei discepoli molti altri segni miracolosi, che non sono scritti in questo libro; 31 ma questi sono stati scritti, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e, affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome : attestare che
2 Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, che è venuto affinché credendo in Lui si abbia vita. Infatti, quest ultimo concetto è sottolineato al centro del Vangelo, in 10:10 Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. Giovanni presenta Cristo come il rivelatore di Dio nel mondo. Gesù rivela Dio al mondo. Gesù è l'inviato di Dio: non pronuncia parole proprie, ma quelle del Padre, non compie la propria volontà, ma quella del Padre, non compie le proprie opere, ma quelle del Padre. L'invio del Figlio è l'amore del Padre in atto (3:16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna ). STRUTTURA: Non abbiamo più quello schema geografico che abbiamo negli altri Vangeli. Qui abbiamo un vai e vieni di Gesù tra Galilea e Gerusalemme. Per Giovanni non è importante questa successione del tempo e dei luoghi, ma altre cose sono importanti. A parte il Prologo (1:1-18) e l'epilogo (21 posto dopo la conclusione del Vangelo è un'aggiunta), Il Vangelo di Giovanni si divide in due grandi parti: PARTE 1 dal 1:19-12:50 > Rivelazione di Cristo al mondo (Libro dei segni): il contesto della prima parte è diverso rispetto agli altri vangeli: non ci sono istruzioni per la comunità, non abbiamo il bisogno di dimostrare la storia. Il Vangelo viene scritto per mostrare questa doppia natura di Cristo. Fino al cap. 11 la narrazione è dedicata ai segni, i miracoli di Gesù. Il primo segno è il miracolo di Cana. L ultimo segno importante è la resurrezione di Lazzaro. Ci sono in tutto 7 segni attraverso i quali Gesù si manifesta al mondo. Questi segni culminano nella risurrezione di Lazzaro e sono: L'acqua cambiata in vino (2:1-11) La guarigione del figlio dell'ufficiale (4:46-54) La guargione del paralitico di Betesda (5:1-9) Moltiplicazione dei pani (6:1-14) Gesù cammina sul mare (6:16-21) Guarigione del cieco dalla nascita (9:1-12) Rusurrezione di Lazzaro (11:1-46) PARTE 2 dal 13:1-20:31 > Rivelazione di Cristo ai discepoli (Libro della Passione) : a partire dal cap. 12 Gesù finisce i segni e inizia l ingresso a Gerusalemme per la Passione, (preannunciata anche dall unzione per la sepoltura, dall olio profumato di Maria). Poi al cap. 13 riferimenti alla morte (Gesù dice: ora è venuta la mia ora ), discorsi di Gesù, e dal cap.18 a seguire vi sono passione e resurrezione, Apparizioni ai discepoli (anche Luca li mostra) a più riprese: Emmaus, apparizione agli undici, a Tommaso, e quella finale sul Mar Tiberiade, con il ristabilimento di Pietro. IL PROLOGO (1:1-19) dà un impostazione centrale per il Vangelo, viene considerato a parte : Gesù è la Parola, preesistente di Dio che ha creato ogni cosa, che è presso Dio, prima dei tempi e questa Parola diventa carne. Questa è un affermazione teologica.
3 (Preesistenza e incarnazione della Parola). Per Giovanni il ministero di Gesù è il punto focale di uno schema in cui la Parola diventa carne (Prologo) e poi viene innalzata, la croce è questa tappa della glorificazione. PARTICOLARITA': ESCATOLOGIA AL PRESENTE: mentre gli altri Vangeli e scritti del Nuovo Testamento mettono molta enfasi su di un tipo di escatologia in cui la tensione è rivolta agli eventi futuri, il Vangelo di Giovanni richiama ad un certo realismo (se così lo si può definire) in cui la salvezza avviene già al presente (5:24 In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita., 17:3 Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo ), e soprattutto il giudizio avviene al presente (3:18 Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. ). Il giudizio non è più una conseguenza che si verifica alla fine dei tempi come nei Sinottici, ma si compie nel momento in cui ci si trova davanti al Figlio. E' nella fede data o rifiutata che si realizza il giudizio. LA FIGURA DI PIETRO: Nell ultimo capitolo, il cap. 21 (che per alcuni appunto sembra quasi un aggiunta successiva). vi è un discorso e un confronto tra le due figure centrali: Pietro e Giovanni, il discepolo amato. In modo simbolico Giovanni arriva prima rispetto a Pietro, è quello che sta sotto la croce. Giovanni vuole proporre una figura alternativa a quella di Pietro, come quella del discepolo amato, dove si vuole indicare che il discepolo amato ha una sua importanza tanto quanto Pietro ( Pietro viene anche rimproverato e poi ristabilito). LA PASSIONE: la passione non è intesa come un patire, un soffrire di Gesù, ma è la glorificazione di Gesù. ELEMENTO DI AUTO AFFERMAZIONE: Gesù non nasconde la Sua identità come nei Sinottici. I 7 Io sono : 1. Il pane della vita 6:35,48 2. La luce del mondo 8:12 3. La porta 10:7 4. Il buon pastore 10:14 5. La risurrezione 11:25 6. La via, la verità e la vita 14:16 7. La vita 15:1 Il Vangelo afferma l'umanità, ma anche la divinità di Gesù. AUTORE: La tradizione (soprattutto Ireneo) sostiene che sia Giovanni, il discepolo amato da Gesù. Ireneo dice che Papia abbia conosciuto Giovanni di Zebedeo, ma non dichiara esplicitamente da nessuna parte che sia lui l'autore del Vangelo. ALTRE IPOTESI: un altro Giovanni presente nell Asia Minore, (Presbitero Giovanni?). MARCO 10:35-40 ( Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, si avvicinarono a lui, dicendogli: «Maestro, desideriamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». 36 Egli disse loro:
4 «Che volete che io faccia per voi?» 37 Essi gli dissero: «Concedici di sedere uno alla tua destra e l'altro alla tua sinistra nella tua gloria». 38 Ma Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete voi bere il calice che io bevo, o essere battezzati del battesimo del quale io sono battezzato?» Essi gli dissero: «Sì, lo possiamo». 39 E Gesù disse loro: «Voi certo berrete il calice che io bevo e sarete battezzati del battesimo del quale io sono battezzato; 40 ma quanto al sedersi alla mia destra o alla mia sinistra, non sta a me concederlo, ma è per quelli a cui è stato preparato». ) dice che Giovanni sarebbe morto precocemente, forse è morto con suo fratello Giacomo (ATTI 12:2 e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. ), ma non è dimostrabile. Si perdono le sue tracce dopo l'assemblea di Gerusalemme. Sembra che il Vangelo sia stato oggetto di più redazioni, cioè non è stato composto tutto in una volta sola. (Scuola Giovannea > circolo teologico il cui fondatore è Giovanni, il discepolo prediletto). Ecco i motivi: 1. Ci sono delle sequenze che sono state aggiunte in un secondo momento come per esempio 6:1 Dopo queste cose Gesù se ne andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè il mare di Tiberiade che non si armonizza con il resto del contesto che si svolge a Gerusalemme (cap. 5). Se si invertono i capitoli 5 e 6 trova invece la sua coerenza. Un altro esempio l'abbiamo nel capitolo 7: I Giudei vogliono uccidere Gesù, ma sembra piuttosto il seguito di 5: Ci sono due conclusioni del Vangelo: la prima si trova in 20:30 Or Gesù fece in presenza dei discepoli molti altri segni miracolosi, che non sono scritti in questo libro, la seconda in 21:24-25 Questo è il discepolo che rende testimonianza di queste cose, e che ha scritto queste cose; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Or vi sono ancora molte altre cose che Gesù ha fatte; se si scrivessero a una a una, penso che il mondo stesso non potrebbe contenere i libri che se ne scriverebbero. Questo rende evidente che ci sonos tate almeno due redazioni. 3. Le glosse (= parola o gruppo di parole che non appartengono al testo originale, ma sono state aggiunte successivamente): vedi per esempio 4:2 (sebbene non fosse Gesù che battezzava, ma i suoi discepoli), e 4:44 poiché Gesù stesso aveva attestato che un profeta non è onorato nella sua patria.. Alcune chiariscono dei punti in particolare. 4. Parti aggiunte: per esempio la lavanda dei piedi presenta due interpretazioni (13:6-11 e 13:12-20) oppure 14:31 ma così avviene affinché il mondo conosca che amo il Padre e opero come il Padre mi ha ordinato. Alzatevi, andiamo via di qui. viene eseguito solo in 18:1 Dette queste cose, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Chedron, dov'era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli.. Forse i capitoli sono stati collocati in un secondo momento. A questo punto ci sono molte ipotesi: potrebbe essere opera di uno stesso autore che ha però elaborato a più riprese il suo testo, potrebbe esserci un vangelo primitivo che è stato oggetto di ampliamenti e revisioni oppure sono stati raccolti il racconto della Passione, i loghia e altri racconti di miracoli e poi è stata fatta una redazione finale. Le rielaborazioni riguardano per lo più la seconda parte del Vangelo. Giovanni conosce molto bene la geografia palestinese. Il linguaggio è tipico palestinese
5 (dualismo [= presenza di due essenze o principi opposti ed inconciliabili] > luce/tenebre, verità/menzogna... Il dualismo è tipico della gnosi). In sostanza, l'autore potrebbe essere Giovanni oppure un altro evangelista, mentre il redattore è un cristiano della 2 o 3 generazione che scrive in nome di Giovanni. LUOGO: Per la tradizione è Efeso, non ci sono notizie precise. L ipotesi maggiormente accreditata potrebbe essere di una prima fase redazionale in Siria, mentre una successiva nell Asia Minore. DESTINATARI: Il Vangelo secondo Giovanni si ripropone di fortificare la fede dei credenti indebolita dalla separazione con la Sinagoga. DATA: Si nota uno scontro tra i discepoli e la Sinagoga. Viene quindi datato dopo la rottura con la Sinagoga quindi dopo l'85 d.c. Giovanni doveva certamente essere già morto la gnosi si stava sviluppando, il greco era già in uso. Può esserci stata una prima stesura intorno al d.c., seguita da una seconda stesura alla fine del I secolo. Per riassumere schematicamente: DATA AUTORE LUOGO DESTINATARI - Redazione finale alla fine del I secolo Tradizione > Giovanni di Zebedeo, il discepolo amato Altre ipotesi > Cristiano di 2/3 generazione o Scuola Giovannea Siria e Asia Minore TEMA CENTRALE Gesù rivela Dio al mondo. STRUTTURA PARTICOLARITA' IL PROLOGO (1:1-19) Gesù è la Parola, preesistente di Dio che ha creato ogni cosa, che è presso Dio, prima dei tempi e questa Parola diventa carne. PARTE 1 dal 1:19-12:50 > Rivelazione di Cristo al mondo. Fino al cap. 11 la narrazione è dedicata ai segni, i miracoli di Gesù. PARTE 2 dal 13:1-20:31 > Rivelazione di Cristo ai discepoli ESCATOLOGIA AL PRESENTE, LA FIGURA DI PIETRO, LA PASSIONE, ELEMENTO DI AUTOAFFERMAZIONE, I SETTE SEGNI, I 7 IO SONO
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