Il Vangelo secondo Giovanni. Unità Pastorale Beata Teresa di Calcutta Reggio Emilia 15 gennaio 2016

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1 Il Vangelo secondo Giovanni Unità Pastorale Beata Teresa di Calcutta Reggio Emilia 15 gennaio 2016

2 1. La formazione dei Vangeli Un piccolo ripasso: la formazione dei Vangeli passa attraverso tre fasi, in ogni Vangelo.

3 Introduzione ai Vangeli La formazione dei Vangeli Anno 0 Anno 30 Anno 65 Anno 100 PERSONA DI GESU PREDICAZIONE DEGLI APOSTOLI GLI EVANGELISTI Gesù è la Parola di Dio fatta uomo e comunica agli uomini un messaggio di salvezza. Annuncia il Regno di Dio, muore e risorge, affinché gli uomini abbiano fede in lui. Il Vangelo s identifica da subito con Gesù stesso. Egli non ha scritto nulla affidando il suo messaggio ai suoi discepoli. Gli apostoli, con l aiuto dello Spirito, approfondiscono la loro esperienza con Gesù, comprendono con maggior chiarezza ciò che Dio ha voluto comunicare agli uomini inviando il proprio Figlio. Con entusiasmo e coraggio iniziano ad annunciare il messaggio di Gesù. Nella predicazione tengono presenti le necessità, le difficoltà e la mentalità dei propri ascoltatori. La predicazione apostolica dà origine a diverse tradizioni su Gesù; alcune in ambienti giudaici, altre in ambienti pagani. Gli evangelisti, che un antica tradizione chiama Matteo, Marco, Luca e Giovanni, mettono per iscritto la predicazione fatta a viva voce dagli apostoli. Ogni evangelista ha una sua personalità, un proprio modo di scrivere, un suo vocabolario. Ciascuno di loro si propone finalità precise in riferimento ai destinatari. Utilizzano totalmente o in parte le tradizioni e gli scritti già presenti. La redazione dei vangeli conclude una fase durata circa 70 anni. Il Vangelo, poiché predicazione, si richiama al genere letterario della narrazione. I Vangeli non vanno letti come fossero una biografia di Gesù.

4 1. La questione sinottica Un piccolo ripasso.

5 I Vangeli sinottici I primi tre vangeli, Matteo, Marco e Luca, sono detti sinottici, aggettivo che significa sguardo d insieme. Disponendo su colonne affiancate i tre testi, a colpo d occhio, è possibile notare le somiglianze e le differenze tra un testo e l altro. I tre testi procedono parallelamente riguardo l attività di Gesù secondo uno schema generale comune: La predicazione di Giovanni Battista. Il ministero di Gesù in Galilea. Il viaggio di Gesù verso Gerusalemme. Il racconto della passione, morte e risurrezione. Gli scritti presentano una comunanza di materiale da far pensare che uno abbia copiato l altro, o che per lo meno, lo abbia conosciuto. D altra parte si notano numerose differenze e discordanze di parole, espressioni, fatti ed episodi riportati dall uno e omessi dall altro, o disposti in ordine diverso. Le ipotesi formulate sull origine del fenomeno, si possono raggruppare in tre categorie: Ipotesi dei documenti scritti: somiglianze e discordanze dipendono dal fatto di aver utilizzato, ognuno in maniera diversa, degli scritti già esistenti, in particolare due fonti, di cui di una non si sa nulla e l altra è costituita dalla prima versione aramaica del Vangelo di Matteo. Ipotesi della mutua dipendenza: I tre vangeli sono interdipendenti; in particolare Matteo e Luca dipendono da Marco. Ipotesi della tradizione orale: differenze somiglianze sono dovute alla sola predicazione orale, adattata all ambiente e ai destinatari. Il vangelo di Matteo propone la sua predicazione ai Giudei della Palestina, quello di Marco la predicazione di Pietro ai pagani di Roma, quello di Luca la predicazione mista di Paolo ai giudei e ai pagani. Nessuna di queste tre ipotesi spiega sufficientemente le somiglianze e discordanze dei tre vangeli.

6 I Vangeli sinottici MATTEO MARCO LUCA 330 Versetti 330 Versetti 330 Versetti Tradizione Triplice 178 Versetti 178 Versetti (Mc. 6,45-8, 21) (Mt. 14,22-16,12) 100 Versetti 230 Versetti 53 Versetti 661 Versetti 100 Versetti 230 Versetti Fonte Q dei Detti di Gesù 330 Versetti 1068 Versetti Tradizione Duplice Tradizione Semplice 500 Versetti 1160 Versetti

7 I Vangeli sinottici Fonti (Orali o Scritte) M Q Mc L M = Fonti proprie di Matteo Mc = Fonti proprie di Marco L = Fonti proprie di Luca Q = Fonte comune a Matteo e Luca Vangeli MATTEO MARCO LUCA Il Vangelo di Marco è il più antico. Matteo e Luca hanno presente il Vangelo di Marco e lo utilizzano indipendentemente l uno dall altro quando scrivono il proprio. Esiste una fonte che Matteo e Luca utilizzano per il loro Vangelo che Marco non conosceva o non ha utilizzato (Fonte Q ) che è soprattutto, ma non solo, una raccolta dei detti di Gesù. Matteo e Luca dispongono di fonti proprie, diverse per ciascuno dei due (es. Vangeli dell infanzia).

8 Confronto con i Vangeli Sinottici

9 Confronto con i Vangeli Sinottici Il quadro geografico e cronologico: i sinottici riportano un solo viaggio di Gesù a Gerusalemme, in Giovanni sono quattro.

10 Confronto con i Vangeli Sinottici Il quadro geografico e cronologico: i sinottici riportano un solo viaggio di Gesù a Gerusalemme, in Giovanni sono quattro. Il contenuto: nei sinottici sono narrate una trentina di opere di Gesù, nel vangelo di Giovanni sono solo sette, definiti segni, di cui cinque in esclusiva.

11 Confronto con i Vangeli Sinottici Il quadro geografico e cronologico: i sinottici riportano un solo viaggio di Gesù a Gerusalemme, in Giovanni sono quattro. Il contenuto: nei sinottici sono narrate una trentina di opere di Gesù, nel vangelo di Giovanni sono solo sette, definiti segni, di cui cinque in esclusiva. Lo stile: nei sinottici si trovano detti brevi e incisivi, parabole, dispute con i farisei. In Giovanni si trovano discorsi lunghi, a volte astratti, dialoghi di Gesù che terminano in monologo, insegnamenti sulla fede e l amore.

12 Confronto con i Vangeli Sinottici Il quadro geografico e cronologico: i sinottici riportano un solo viaggio di Gesù a Gerusalemme, in Giovanni sono quattro. Il contenuto: nei sinottici sono narrate una trentina di opere di Gesù, nel vangelo di Giovanni sono solo sette, definiti segni, di cui cinque in esclusiva. Lo stile: nei sinottici si trovano detti brevi e incisivi, parabole, dispute con i farisei. In Giovanni si trovano discorsi lunghi, a volte astratti, dialoghi di Gesù che terminano in monologo, insegnamenti sulla fede e l amore. La figura di Gesù: nei sinottici Gesù è presentato più come Figlio dell uomo, profeta e taumaturgo, le cui opere annunciano la venuta del Regno di Dio. In Giovanni, è presentato soprattutto come Figlio di Dio venuto per rivelare il Padre.

13 Schema generale del Vangelo Il libro dei Segni Il libro della Gloria Il Prologo Sezione Introduttiva Le nozze di Cana (Gv. 2,1-11) 1 pasqua Gv. 2,13 1 Il figlio del funzionario Reale (Gv. 4,46-54) Festa Gv. 5,1 2 L infermo della Piscina (Gv. 5,1-18) 2 Pasqua Gv. 6,4 3 La condivisione dei Pani (Gv. 6,1-13) Capanne Gv. 7,1 4 Gesù cammina sulle Acque (Gv. 6,16-21) Dedicazione Gv. 10,23 5 Schema delle sei feste Il giorno del Messia Il cieco nato (Gv. 9) 3a Pasqua Gv. 11,55 La risurrezione di Lazzaro (Gv. 11,1-45) 6 1,1-18 2,1 11,54 11,55 19,42 1, ,1-31 Il disegno creatore La scelta nei confronti del Messia (Gv. 11,55-12,50) La Cena: la nuova comunità umana (Gv. 13,1-17,26) Consegna, morte e sepoltura di Gesù. La manifestazione della gloria (Gv. 18,1-19,42) L ora finale: la Pasqua del Messia Il primo giorno Epilogo La nuova creazione Da Giovanni Battista a Gesù Il giorno in cui avviene l episodio di Cana (2,1), è il giorno sesto dall inizio del vangelo. L attività di Gesù si sviluppa nel giorno della creazione dell uomo (sesto) e culmina nell ora finale di tale giorno. Tutta l attività di Gesù è anticipazione del frutto della sua morte. Il giorno sesto : L opera del Messia L ora comincia sei giorni prima della Pasqua, in modo che la morte di Gesù coincida nuovamente con il giorno sesto, culmine dell opera creatrice.

14 Confronto Sinottici Giovanni: schema geografico e cronologico Feste a Gerusalemme VANGELI SINOTTICI Infanzia (Mt. e Lc) Battesimo al Giordano Galilea Viaggio a Gerusalemme Viaggio a Tiro, Sidone Ministero a Gerusalemme Galilea (Mt e Mc.) Feste a Gerusalemme VANGELO DI GIOVANNI Betània c.1 1 Pasqua c.2-3 Cana Cafarnao cap.2 Festa? + 2 Pasqua cap. 5 Cana Cafarnao cap.4 Galilea Cafarnao cap.6 Tabernacoli Dedicazione Betania cap Pasqua cap Galilea cap. 21

15 Principali caratteristiche del Vangelo di Giovanni

16 Principali caratteristiche del Vangelo di Giovanni Uno sviluppo progressivo della rivelazione di Cristo come Messia e come Figlio di Dio, a cui corrisponde un atteggiamento d accoglienza, la fede, o di rifiuto, l incredulità.

17 Principali caratteristiche del Vangelo di Giovanni Uno sviluppo progressivo della rivelazione di Cristo come Messia e come Figlio di Dio, a cui corrisponde un atteggiamento d accoglienza, la fede, o di rifiuto, l incredulità. L ora come momento discriminante: divide l esistenza di Gesù in prima dell ora e a partire da essa. Nella prima parte (Gv. 1-11), la vita pubblica è tempo di preparazione; Nella seconda parte (Gv ), venuta l ora, vi è la Pasqua e il dono dello Spirito.

18 Principali caratteristiche del Vangelo di Giovanni Uno sviluppo progressivo della rivelazione di Cristo come Messia e come Figlio di Dio, a cui corrisponde un atteggiamento d accoglienza, la fede, o di rifiuto, l incredulità. L ora come momento discriminante: divide l esistenza di Gesù in prima dell ora e a partire da essa. Nella prima parte (Gv. 1-11), la vita pubblica è tempo di preparazione; Nella seconda parte (Gv ), venuta l ora, vi è la Pasqua e il dono dello Spirito. Gerusalemme come luogo privilegiato: Gesù è a Gerusalemme in almeno cinque feste giudaiche.

19 Principali caratteristiche del Vangelo di Giovanni Uno sviluppo progressivo della rivelazione di Cristo come Messia e come Figlio di Dio, a cui corrisponde un atteggiamento d accoglienza, la fede, o di rifiuto, l incredulità. L ora come momento discriminante: divide l esistenza di Gesù in prima dell ora e a partire da essa. Nella prima parte (Gv. 1-11), la vita pubblica è tempo di preparazione; Nella seconda parte (Gv ), venuta l ora, vi è la Pasqua e il dono dello Spirito. Gerusalemme come luogo privilegiato: Gesù è a Gerusalemme in almeno cinque feste giudaiche. Uno scenario processuale: Da qui l abbondanza di termini giuridici come accusare, difendere, testimoniare, giudicare, condannare, salvare.

20 L autore del quarto Vangelo

21 L autore Come succede per la maggior parte dei libri della Bibbia, non sappiamo esattamente chi ha scritto questo vangelo; dietro a qualsiasi libro biblico c'è sempre una comunità di fede.

22 L autore Come succede per la maggior parte dei libri della Bibbia, non sappiamo esattamente chi ha scritto questo vangelo; dietro a qualsiasi libro biblico c'è sempre una comunità di fede. Nella conclusione del quarto vangelo leggiamo: è questo il discepolo che rende testimonianza su quei fatti e li ha scritti e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera (Gv 21,24).

23 L autore Come succede per la maggior parte dei libri della Bibbia, non sappiamo esattamente chi ha scritto questo vangelo; dietro a qualsiasi libro biblico c'è sempre una comunità di fede. Nella conclusione del quarto vangelo leggiamo: è questo il discepolo che rende testimonianza su quei fatti e li ha scritti e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera (Gv 21,24). La stesura del Vangelo è dunque attribuita a un discepolo anonimo, conosciuto come il discepolo che Gesù amava.

24 Il discepolo amato Troviamo nel vangelo quattro riferimenti a questo discepolo: 1. nell'ultima cena (Gv 13,23-26) 2. ai piedi della croce, accanto alla madre di Gesù (Gv 19,26-27) 3. nel racconto della risurrezione, il discepolo amato, avvisato da Maria Maddalena, corre con Pietro al sepolcro di Gesù: vide e credette (Gv 20,2-10) 4. sul lago di Galilea, riconosce il Signore risuscitato (Gv 21, ). Il redattore, altre due volte cita un discepolo anonimo (Gv 1,35; 18,15).

25 Chi è questo discepolo amato? Fin dal III secolo la tradizione della Chiesa riconosce che Giovanni è l'autore del quarto vangelo. Ireneo di Lione, discepolo di Policarpo di Smirne, attesta: Giovanni, il discepolo del Signore, quello che ha reclinato il capo sul suo petto, ha scritto il vangelo durante la sua permanenza a Efeso.

26 Chi è questo discepolo amato? Fin dal III secolo la tradizione della Chiesa riconosce che Giovanni è l'autore del quarto vangelo. Ireneo di Lione, discepolo di Policarpo di Smirne, attesta: Giovanni, il discepolo del Signore, quello che ha reclinato il capo sul suo petto, ha scritto il vangelo durante la sua permanenza a Efeso. Oggi si tende a mettere in dubbio questo dato che sembrava acquisito. Appare infatti molto strano che il leader della comunità fosse uno dei dodici apostoli, visto che nel vangelo i Dodici poche volte appaiono ed in situazioni poco decisive per la sua redazione.

27 Chi è questo discepolo amato? Un'ipotesi molto probabile è che la redazione di questo vangelo, attribuita all'apostolo Giovanni, abbia la sua origine in una scuola o comunità giovannea.

28 Chi è questo discepolo amato? Un'ipotesi molto probabile è che la redazione di questo vangelo, attribuita all'apostolo Giovanni, abbia la sua origine in una scuola o comunità giovannea. Queste considerazioni ci portano a concludere che questo vangelo non è stato scritto in una sola volta, né da un'unica persona, ma è il risultato di un lungo processo redazionale, frutto della rilettura fatta dalla comunità in situazioni nuove.

29 Chi è questo discepolo amato? Un'ipotesi molto probabile è che la redazione di questo vangelo, attribuita all'apostolo Giovanni, abbia la sua origine in una scuola o comunità giovannea. Queste considerazioni ci portano a concludere che questo vangelo non è stato scritto in una sola volta, né da un'unica persona, ma è il risultato di un lungo processo redazionale, frutto della rilettura fatta dalla comunità in situazioni nuove. Ciò spiega perché siano state conservate le due conclusioni del Vangelo: Gv 20,30-31; e 21,24-25.

30 Perché fu scritto questo vangelo? Nella prima conclusione viene presentato in maniera chiara l'obiettivo del Vangelo: Molto altri segni ancora fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono ancora stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome (Gv 20,30-31).

31 Perché fu scritto questo vangelo? Nella prima conclusione viene presentato in maniera chiara l'obiettivo del Vangelo: Molto altri segni ancora fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono ancora stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome (Gv 20,30-31) Il Vangelo è stato scritto per raccontare alcuni SEGNI realizzati da Gesù, che sono diventati importanti nella storia della comunità, per portare la comunità stessa,, e i lettori, a credere in Gesù Cristo e, in suo nome, entrare nella VITA. Lo scopo dunque, è coniugare FEDE e VITA, partendo da SEGNI concreti.

32 Perché fu scritto questo vangelo? È importante ricordare inoltre che l'annuncio della Buona Notizia, narrata sotto forma di vangelo, nacque nella comunità giovannea come memoria di Gesù per opera dello Spirito/Paraclito (cfr. Gv 14,26). Fu scritto come una forma di resistenza, soprattutto in due situazioni decisive nella vita di quella comunità:

33 Perché fu scritto questo vangelo? È importante ricordare inoltre che l'annuncio della Buona Notizia, narrata sotto forma di vangelo, nacque nella comunità giovannea come memoria di Gesù per opera dello Spirito/Paraclito (cfr. Gv 14,26). Fu scritto come una forma di resistenza, soprattutto in due situazioni decisive nella vita di quella comunità: 1. contro gli attacchi venuti dall'esterno, soprattutto dalla Sinagoga giudaica, dallo Gnosticismo e dall'impero romano

34 Perché fu scritto questo vangelo? È importante ricordare inoltre che l'annuncio della Buona Notizia, narrata sotto forma di vangelo, nacque nella comunità giovannea come memoria di Gesù per opera dello Spirito/Paraclito (cfr. Gv 14,26). Fu scritto come una forma di resistenza, soprattutto in due situazioni decisive nella vita di quella comunità: 1. contro gli attacchi venuti dall'esterno, soprattutto dalla Sinagoga giudaica, dallo Gnosticismo e dall'impero romano 2. per incoraggiare la comunità che si va disgregando al suo interno e rischia di perdere la sua identità.

35 Schema generale del Vangelo Il libro dei Segni Il libro della Gloria Il Prologo Sezione Introduttiva Le nozze di Cana (Gv. 2,1-11) 1 pasqua Gv. 2,13 1 Il figlio del funzionario Reale (Gv. 4,46-54) Festa Gv. 5,1 2 L infermo della Piscina (Gv. 5,1-18) 2 Pasqua Gv. 6,4 3 La condivisione dei Pani (Gv. 6,1-13) Capanne Gv. 7,1 4 Gesù cammina sulle Acque (Gv. 6,16-21) Dedicazione Gv. 10,23 5 Schema delle sei feste Il giorno del Messia Il cieco nato (Gv. 9) 3a Pasqua Gv. 11,55 La risurrezione di Lazzaro (Gv. 11,1-45) 6 1,1-18 2,1 12,19 12,20 19,42 1, ,1-31 Il disegno creatore La scelta nei confronti del Messia (Gv. 11,55-12,50) La Cena: la nuova comunità umana (Gv. 13,1-17,26) Consegna, morte e sepoltura di Gesù. La manifestazione della gloria (Gv. 18,1-19,42) L ora finale: la Pasqua del Messia Il primo giorno Epilogo La nuova creazione Da Giovanni Battista a Gesù Il giorno in cui avviene l episodio di Cana (2,1), è il giorno sesto dall inizio del vangelo. L attività di Gesù si sviluppa nel giorno della creazione dell uomo (sesto) e culmina nell ora finale di tale giorno. Tutta l attività di Gesù è anticipazione del frutto della sua morte. Il giorno sesto : L opera del Messia L ora comincia sei giorni prima della Pasqua, in modo che la morte di Gesù coincida nuovamente con il giorno sesto, culmine dell opera creatrice.

36 Simbolismi nel Vangelo di Giovanni Il Vangelo di Giovanni si muove in un intricata trama di simbolismi: nel indichiamo solo alcuni: 1. Sei feste ebraiche; 2. Sette segni; 3. Il sesto giorno.

37 Simbolismi: i segni Nel Vangelo di Giovanni troviamo solo sette miracoli, chiamati segni. La loro funzione è quella di introdurre alla fede: Gv 20: 30 Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. 31 Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

38 Simbolismi: i segni Tuttavia i segni sono solo il punto di partenza della fede, e non possono sostituirla: Gv 2: 23 Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. 24 Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti 25 e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull'uomo. Egli infatti conosceva quello che c'è nell'uomo. Gv 20: 28 Gli rispose Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!". 29 Gesù gli disse: "Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!".

39 Simbolismi: i segni Tali segni sono: 1 SEGNO: LE NOZZE DI CANA 2 SEGNO: PAROLA DI VITA 3 SEGNO: LA GUARIGIONE DEL PARALITICO 4 SEGNO: LA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI 5 SEGNO: GESU' CAMMINA SULLE ACQUE 6 SEGNO: IL CIECO NATO 7 SEGNO: LA RIANIMAZIONE DI LAZZARO

40 Simbolismi: i segni Nel Vangelo di Giovanni troviamo solo sette miracoli, chiamati segni. La loro funzione è quella di introdurre alla fede, ma non possono sostituirla. 1 SEGNO: LE NOZZE DI CANA 2 SEGNO: PAROLA DI VITA 3 SEGNO: LA GUARIGIONE DEL PARALITICO 4 SEGNO: LA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI 5 SEGNO: GESU' CAMMINA SULLE ACQUE 6 SEGNO: IL CIECO NATO 7 SEGNO: LA RIANIMAZIONE DI LAZZARO

41 Simbolismi: le feste ebraiche Le feste ebraiche sono l occasione per rileggere tutto l AT alla luce dell evento Cristo: egli è il compimento perché dà senso e significato ai segni delle feste ebraiche.

42 Simbolismi: le feste ebraiche Cap. 6: festività di Pasqua (seconda). Parallelismo Manna ed Eucarestia. Cap. 5: festività non specificata: sabato. Il Gesù fa, compie opere anche di sabato come anche il Padre opera sempre, e l opera di Gesù è guarigione, dare vita. Cap. 7-9: festività delle Capanne festa legata al tema della luce (la colonna nel deserto e dell acqua. Gesù ridà la vista al cieco che si lava alla piscina di Siloe e dichiarerà: io sono la luce del mondo. Cap. 10: festività della Dedicazione del Tempio. Gesù si presenta come il Consacrato, il Cristo, la porta del Tempio dalla quale entrano le pecore.

43 Simbolismi: Il sesto giorno Il giorno in cui avviene l episodio di Cana (2,1), è il giorno sesto dall inizio del vangelo. L attività di Gesù si sviluppa nel giorno della creazione dell uomo (sesto) e culmina nell ora finale di tale giorno. Tutta l attività di Gesù è anticipazione del frutto della sua morte.

44 Simbolismi: Il sesto giorno Giovanni imposta la sua opera nel segno di una nuova creazione. Gesù è l uomo completo secondo il disegno di Dio, poiché ha in pienezza lo Spirito. Il vangelo inizia con le stesse parole del libro della Genesi: In principio (Gv. 1,1 ; Gen. 1,1). Giovanni utilizza il simbolismo dei numeri sei e sette. Tutta l attività di Gesù è posta in un giorno sesto dall inizio del Vangelo, stesso giorno in cui nella Genesi Dio crea l uomo.

45 Conclusione: il Prologo 1 In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. 2 Egli era, in principio, presso Dio: 3 tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto. 4 In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; 5 la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta. 6 Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. 11 Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. 12 A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio.

46 Conclusione: il Prologo 14 E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. 16 Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. 17 Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. 18 Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

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