Per pendenze inferiori non si parla più di scale ma di gradonate e piani inclinati.
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- Ricardo Scarpa
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3 SCALA La scala in architettura è una struttura di collegamento verticale fra i diversi piani di un edificio con percorso breve (a differenza della più lunga scalinata). La scala è formata da un insieme di strutture orizzontali o sub-orizzontali posizionate a quote differenti chiamate gradini. La dimensione dell'elemento parallela al verso della scala è chiamata pedata, mentre la distanza verticale tra due elementi successivi è chiamata alzata. Il parametro che differenzia i vari tipi di scala è essenzialmente il rapporto tra l'alzata e la pedata, ossia la pendenza: tra i 90 e i 75 gradi sono chiamate scale a mano tra i 75 e i 45 gradi sono chiamate scale industriali tra i 45 e i 25 gradi sono chiamate scale comuni Per pendenze inferiori non si parla più di scale ma di gradonate e piani inclinati. Un insieme di gradini compone una rampa, mentre la rampa stessa collega tra di loro due pianerottoli. I pianerottoli possono essere di arrivo o di partenza se permettono lo smistamento verso altre zone dell'edificio oppure di riposo se servono solo a collegare più rampe. L'interpiano è la differenza di quota tra due pianerottoli di arrivo. Progettazione del gradino La larghezza della rampa è funzione del numero di persone che vi possono transitare contemporaneamente e dell'uso a cui è adibita. L'alzata in genere è compresa tra i 13 e i 20 cm mentre la pedata viene calcolata tramite relazioni empiriche basate sul lavoro svolto dall'utente nell'affrontare il dislivello. Infatti al variare della pendenza, l'utente tende a modificare la lunghezza del passo di modo tale che il lavoro svolto per superare un gradino sia uguale al lavoro svolto per compiere lo stesso passo su un piano. Questo comporta che l'aumento della pedata corrisponde ad una riduzione dell'alzata e viceversa. Le formule usate sono 2A + P = 65cm e P + 4A / 3 = 52cm. Progettazione della rampa La rampa può avere asse rettilineo o curvo e collega due strutture di riposo chiamate pianerottoli.
4 Nel caso di rampa rettilinea é buona norma non superare il numero di gradini per non indurre una sensazione di vuoto nell'utente e per spezzare il lavoro dell'utente senza intralciare il movimento degli altri utenti. Se la scala è ad asse curvilineo è bene che la pedata non scenda sotto i 10 cm sul bordo interno. Il corrimano deve avere un interasse tra le sbarre non inferiore ad una decina di cm e non deve essere più basso di 90 cm. Tipologie costruttive Storicamente le scale degli edifici erano costruite in legno o in pietra ed erano incastrate tra due muri portanti. La scarsa resistenza dei materiali impediva di avere larghezze del gradino rilevanti, mentre gli elevati costi costruttivi costringevano a ridurre lo spazio disponibile per le scale. Dovendo comunque superare il dislivello tra i piani, i costruttori aumentavano a dismisura il valore delle alzate. Con l'avvento del cemento armato, nuove tecniche costruttive sono state sviluppate. una prima suddivisione di base le divide in scale a gradini portanti o a gradini portati. Nelle prime i gradini sono progettati e costruiti come delle piccole travi o mensole sporgenti da muri o da travi a gomito. Nelle seconde la rampa è concepita come un solaio, vincolato ai pianerottoli o ai muri laterali, e calcolato come una piastra. Il piano di calpestio è composto da lastre di pietra butterate ad elevata resistenza all'usura (marmo,granito,ecc...).
5 Mi occupo di sicurezza (prevenzione e protezione ) da circa un decennio, lavoro presso l Ente di categoria del settore delle costruzione denominato Comitato Paritetico Territoriale per la Prevenzione Infortuni l Igiene e l Ambiente di Lavoro della provincia di Varese voluto e costituito dalle Organizzazioni Sindacali dei lavoratori : FeNEAL/UIL FILCA/CISL FILLEA/CGIL e dalle Organizzazioni Datoriali : Associazione Costruttori Edili della provincia di Varese ( ACEV ); Associazione Artigiani aderenti alla Confartigianato e Confederazione Nazionale dell Artigianato ( CNA ). Nello svolgimento delle normali attività lavorative sia sotto il profilo della verifica degli ambienti lavorativi ( cantieri ), sia sotto il profilo di docenza presso i corsi organizzati in ambito del D.Lgs. 626/94 e D.lgs. 494/94 ho potuto appurare come una situazione produttiva tecnicamente e progettualmente non complessa, diventi sotto l aspetto della tutela dell incolumità fisica dei lavoratori un ostacolo estremamente complesso da superare. Tali metodologie devono essere indicate nel PSC prima e nel POS dopo ma chiunque può andare a verificare come, n questi documenti, la fase definita come realizzazione scala in cementoarmato abbia gradi di descrizione talmente generici da non avere di fatto alcuna valida protezione. Progettare sicurezza significa creare situazioni lavorative prive di rischio dove la produzione passi in secondo piano dando maggior risalto alla salute fisica dell operatore. Spesso per raggiungere tale scopo si mettono in campo strutture di protezione ( ponteggi, parapetti ecc. ) e modalità di buona tecnica, procedure e metodologie lavorative, che devono essere applicate da tutte le figure coinvolte nel processo produttivo. Partendo da questa considerazione in ogni operazione lavorativa il fattore di rischio della stessa deve essere ridotto a livelli di soglia tollerabili attraverso opportune misure collettive di sicurezza. Di fatto, di fronte ad una frammentazione continua delle imprese e alla mancanza in cantiere di coordinamento tra le stesse, i concetti sopra descritti ( strutture di protezione e metodologie lavorative ) non vengono adeguatamente rispettate andando a favorire un ambiente dove insicurezza e disorganizzazione fanno da padroni, ovvio che in quest ottica, l infortunio più o meno grave risulta presente. E importante, per chi si occupa di prevenzione e protezione, poter analizzare il problema lavorativo e proporre sistemi validi sia da un punto di vista teorico ( inserendo idonee metodologie all interno del PSC e del POS ) sia da un punto di vista economico. Analizzando una scala in cementoarmato ad andamento classico ( rampa di salita pianerottolo rampa d arrivo al piano ) otteniamo le seguenti macro fasi: Tracciamento della scala; Casseratura della scala; Posa dei ferri e allestimento dei gradini; Getto della scala; Disarmo della scala; Intonacatura della scala Posa dei rivestimenti dei gradini; Posa della ringhiera o parapetto Partendo dalla casseratura della scala otteniamo un rischio di caduta variabile in relazione alla rampa, se parte cioè da quota zero o se risulta essere la prosecuzione di una rampa; se siamo al pianerottolo intermedio o al piano d arrivo al piano superiore. I rischi di caduta risultano ulteriormente aggravati più l anima della scala risulta grande e quindi, in grado di favorire la caduta su più rampe. La casseratura si prepara prima con la realizzazione del fondo (pannelli d armatura), la realizzazione della spalla laterale, la posa del ferro, l impostazione dei gradini. Durante tutte
6 queste fasi non è possibile inserire i parapetti guardiacorpo ma soltanto realizzare un parapetto totalmente in legno fissato sulla spalla ( ovviamente solo dopo aver realizzato tale spalla ). Effettuata l operazione di getto,si procede al disarmo della scala e quindi all eliminazione del parapetto in legno. Terminato il disarmo della scala si installano i parapetti anche di tipo guardia corpo sui gradini al fine di evitare il rischio di caduta nel vuoto durante i vari e molteplici transiti. Per la realizzazione dell intonacatura i parapetti guardiacorpo devono essere asportati per poter stendere il materiale di finitura ( gesso o stabilitura) sulla struttura della scala. Terminata l operazione di intonacatura i parapetti andranno rimessi. Anche per la realizzazione del rivestimento della scala ( es. posa marmi ) dovranno essere asportati i parapetti ( visto che sono agganciati al gradino ) e rimessi al termine dei lavori. Come ultima fase i parapetti andranno asportati per l ultima volta al fine di permettere l installazione della ringhiera cioè del parapetto definitivo. Sotto il profilo della sicurezza complessiva è evidente che le fasi lavorative svolte sulla scala sono state svolte senza alcuna valida misura tecnica che consenta lo svolgimento. Ammesso di eseguire le operazioni come descritta ( comunque senza adeguata sicurezza ) anche sotto il profilo economico è evidente una dispersione di manodopera per installare e disinstallare più volte le medesime protezioni. Il proposito, nel corso della mia attività professionale, è stato anche quello di creare una protezione o un insieme di protezione che potessero tutelare l incolumità dei lavoratori durante tutte le fasi lavorative della scala o almeno duranti le fasi comprese tra il disarmo e la posa della ringhiera definitiva. La scelta di non concentrarsi sulle prime fasi è dovuta principalmente all estesa metodologia tecnica con la quale ogni impresa procede all esecuzione del manufatto e in base ad ogni precisa scelta è possibile ottenere protezione anche con sistemi alternativi oltre che con il sistema che andrò a proporre. Sicuramente con un maggior studio del sistema che stò presentando e migliori procedure standardizzate, sarà possibile ottenere sicurezza su tutto il processo produttivo ma, almeno per ora, sarei portato ad analizzare quelle fasi importanti dove sicuramente ora esiste poco di alternativo se non quasi nulla. DESCRIZONE DEL PARAPETTO SISTEMA DI SICUREZZA PER LA PROTEZIONE DELLA RAMPA E DEI PIANEROTTOLI DI UN CORPO SCALA L oggetto della richiesta di brevetto si colloca tra le attrezzature di sicurezza collettive atte ad evitare rischi di caduta nel vuoto. L oggetto, di seguito definito semplicemente come ritrovato o sistema si costituisce come un insieme di più parti, che, assemblate in modo appropriato, costituiscono il sistema anticaduta che si intende brevettare.
7 Gli elementi che costituiscono il ritrovato sono: Aste verticali di sostegno all intera struttura; Aste orizzontali o comunque non verticali, generalmente inclinate con la stessa inclinazione della scala, che costituiranno il parapetto, con sistema idoneo per il fissaggio con le aste verticali e eventuale regolazione dell escursione; Lamiere con telaio di sostegno o prive di telaio di sostegno ( autoportanti ), generalmente inclinate con la stessa inclinazione della scala, di tipo telescopico o di tipo fisso, che costituiranno la tavola fermapiede e saranno posizionate lateralmente ai gradini della scala; Sistemi di fissaggio e/o regolazione della distanza e/o blocco tra le aste verticali e la struttura della scala. Il ritrovato risulta essere un insieme degli elementi descritti sopra e più precisamente si specifica che ci saranno due aste verticali ( costituite da più elementi adeguatamente assemblati tra loro ), queste due aste saranno unite da una serie di aste, di seguito chiamati correnti che potranno essere orizzontali o inclinati parallelamente ai gradini e quindi alla scala. Inoltre, oltre ai correnti, sarà presente un altro elemento d unione posizionato in aderenza alla parte esterna del gradino, in grado di essere più alto di almeno 20 cm dal gradino e al contempo in grado di eliminare lo spazio creato tra la battuta e l alzata del gradino ( come meglio evidenziato nella figura.. ) sarà di cambiare lunghezza in base alle esigenze, di seguito definito tavola fermapiede. Il ritrovato verrà assemblato all interno della scala ( anima della scala ) in modo da realizzare, una volta completato, un valido parapetto di protezione. Per permetterne un uso su più fasi lavorative ( protezione durante la realizzazione della scala, protezione durante il disarmo, protezione durante i passaggi degli operatori, protezione durante la posa dei marmi e/o dei rivestimenti della scala, protezione durante la posa della ringhiera definitiva e/o altra forma di parapetto previsto nel progetto dell immobile, il ritrovato viene dotato di dispositivi in grado poter regolare la distanza del parapetto e della tavola fermapiede dalla scala, permettendo, con tali distanze, un idoneo spazio proprio per la posa dei rivestimenti e la posa in opera della ringhiera definitiva della scala sempre in condizione di assoluta sicurezza contro il pericolo di caduta di personale nel vuoto.
8 E opportuno evidenziare che il ritrovato potrà essere anche realizzato con gli orizzontali cioè con i correnti e la tavola fermapiede in legno che andranno a sostituire le parti descritte e rivendicate come aste orizzontali o comunque non verticali e la tavola fermapiede in metallo di tipo modulabile. Quest ultima semplificazione potrebbe permettere una maggior falicità d uso del principio del ritrovato in relazione alle variabili architettoniche a cui le scale risultano sottoposte.
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Le scale struttura di collegamento verticale superare i dislivelli legno ferro pietra cemento armato da una o più rampe
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