CONSIGLIO D EUROPA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL UOMO

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1 CONSIGLIO D EUROPA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL UOMO SECONDA SEZIONE EMİNE ARAÇ c. TURCHIA (Ricorso n o 9907/02) SENTENZA STRASBURGO 23 settembre 2008 Questa sentenza diventerà definitiva alle condizioni stabilite all articolo 44 2 della Convenzione. Può subire dei ritocchi di forma traduzione non ufficiale dal testo originale a cura dell'unione forense per la tutela dei diritti dell'uomo

2 Nel caso Emine Araç c. Turchia, La Corte europea dei diritti dell uomo (seconda sezione), riunita in una Camera composta da : Françoise Tulkens, presidente, Antonella Mularoni, Ireneu Cabral Barreto, Danutė Jočienė, Dragoljub Popović, Nona Tsotsoria, Işıl Karakaş, judici, e da Sally Dollé, cancelliere di sezione, Dopo avere deliberato in camera di consiglio il 2 settembre 2008, Rende la seguente sentenza, adottata in tale ultima data : PROCEDURA 1. Il caso trae origine da un ricorso (n o 9907/02) diretto contro la Repubblica di Turchia con il quale una cittadina di tale Stato, Emine Araç («la ricorrente»), ha adito la Corte il 22 ottobre 2001 in virtù dell'articolo 34 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell uomo e delle libertà fondamentali («la Convenzione»). 2. La ricorrente é rappresentata da M. Muller, T. Otty, avvocati del foro di Londra e Tuna del foro di Istanbul. Il Governo turco («il Governo») é rappresentato dal suo agente. 3. La ricorrente sostiene che i fatti di causa sollevano un inadempimento dello Stato convenuto ai suoi obblighi derivanti dall articolo 6 1 della Convenzione. 4. Il 19 settembre 2006, la Corte ha dichiarato il ricorso parzialmente irricevibile ed ha deciso di comunicare la doglianza di cui all articolo 6 1 della Convenzione al Governo. Come consentito dall articolo 29 3 della Convenzione, essa ha inoltre deciso di esaminare allo stesso tempo la ricevibilità ed il merito della causa. FATTO I. LE CIRCOSTANZE DEL CASO 5. La ricorrente è nata nel 1973 e risiede ad Istanbul. 2

3 6. Il 24 settembre 1998, la ricorrente, studentessa presso la facoltà di teologia di İnönü a Malatya, ha presentato domanda di iscrizione alla facoltà di teologia dell'università di Marmara. A tal fine, essa ha fornito, tra l altro, una foto di identità nella quale appariva coperta da un velo. 7. Il 1mo ottobre 1998, la facoltà di teologia dell'università di Marmara ha comunicato che la foto di identità fornita dall interessata non era conforme al regolamento in vigore e che in caso di non-conformità dei documenti richiesti, non sarebbe stato possibile dare seguito alla domanda di iscrizione. 8. In una data non precisata, la ricorrente ha introdotto un ricorso per l annullamento dinanzi al tribunale amministrativo di Istanbul. Essa ha richiesto, in particolare, l'annullamento del rifiuto da parte dell amministrazione per il mancato rispetto dei suoi diritti. 9. Con sentenza del 23 settembre 1999, il tribunale amministrativo ha rigettato il ricorso della ricorrente, considerando il rifiuto conforme al regolamento in vigore. Il Tribunale ha ritenuto in particolare che parte ricorrente avesse presentato una foto di identità non conforme al detto regolamento, secondo il quale «le foto devono mostrare il viso ed essere state scattate in un tempo non superiore a sei mesi, di modo che la persona in questione sia facilmente identificabile ; la testa ed il collo devono inoltre apparire scoperti» (articolo 4 1 f) delle linee guida al concorso per l accesso all'università, adottata dal Consiglio dell insegnamento superiore il 17 aprile 1998). 10. Su ricorso della ricorrente, il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del 23 settembre 1999, giudicando quest ultima conforme alla legge ed alle regole di procedura. Nelle parti rilevanti di tale sentenza così si legge : «Riassunto della domanda : (...) Opinione di Serpil K. Erdoğan, giudice istruttore presso il Consiglio di Stato : lei è del parere che conviene rigettare il ricorso in appello e confermare la sentenza di primo grado. Opinione di H. Hüseyin Tok, procuratore (savcı) presso il Consiglio di Stato : i documenti presentati con la memoria di appello non corrispondono a quelli previsti all'articolo 49 1 del codice di procedura amministrativa e, alla luce delle argomentazioni giuridiche e legali sulle quali era fondata la sentenza di primo grado, tali documenti non possono essere considerati come comportanti l annullamento della sentenza appellata (...)» II. IL DIRITTO E LA PRATICA INTERNI RILEVANTI 11. L'articolo 42 della Costituzione dispone che : «Nessuno può essere privato del suo diritto all educazione ed all istruzione. 3

4 Il contenuto del diritto all istruzione é definito e regolamentato dalla legge. L'educazione e l insegnamento sono assicurati sotto la sorveglianza ed il controllo dello Stato, conformemente ai principi ed alle riforme di Atatürk e secondo le regole della scienza e della pedagogia contemporanee. Non possono essere create istituzioni per l educazione o l insegnamento in contrasto con tali principi. (...)» DIRITTO I. SULLA DEDOTTA VIOLAZIONE DELL'ARTICOLO 6 DELLA CONVENZIONE 12. La ricorrente ritiene che la procedura dinanzi al Consiglio di Stato non sia stata equa. Essa invoca l articolo 6 1 della Convenzione, che così dispone nella sua parte rilevante : «Ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente (...) da un tribunale (...), il quale sia chiamato a pronunciarsi (...) sulle controversie sui suoi diritti e doveri di carattere civile (...)» 13. Il Governo contrasta tale tesi. A. Sulla ricevibilità 14. Il Governo eccepisce, a titolo principale, l inapplicabilità dell articolo 6 1 al caso di specie, dal momento che la controversia sottoposta alla giurisdizione amministrativa non ha avuto ad oggetto diritti e doveri di carattere civile. La ricorrente ha introdotto un azione al fine di ottenere l annullamento del regolamento adottato dalle autorità universitarie che ha carattere di diritto pubblico. Inoltre, il Governo ricorda che nella sua decisione André Simpson c. Regno Unito (n o 14688/89, decisione della Commissione del 4 dicembre 1989, Decisioni e rapporti (DR) 64, p. 196), la Commissione ha concluso per l inapplicabilità dell articolo 6 a procedimenti concernenti le leggi sull educazione. In particolare, essa ha considerato che «il diritto a non vedersi rifiutare una istruzione elementare» rientra nel campo del diritto pubblico, considerato che tale diritto non presenta alcuna analogia con il diritto privato ed alcuna ripercussione su diritti e doveri di carattere civile. 15. La ricorrente sostiene che l articolo 6 si applica al caso di specie. 16. Secondo la costante giurisprudenza della Corte, i termini «controversie su (dei) diritti e doveri di carattere civile» coprono ogni 4

5 procedimento il cui esito è determinante per (tali) diritti e doveri» (Ringeisen c. Austria, sentenza del 16 luglio 1971, serie A n o 13, p. 39, 94). L'articolo 6 1 non si accontenta pertanto di un legame tenue né di ripercussioni lontane: i diritti ed i doveri di carattere civile devono costituire l oggetto od uno degli oggetti della contestazione e l esito del procedimento deve avere un influenza diretta su tale diritto (Le Compte, Van Leuven e De Meyere c. Belgio, sentenza del 23 giugno 1981, serie A n o 43, p. 21, 46). 17. Nel caso di specie, sembrerebbe chiaro che la «controversia» é sorta a seguito della decisione presa il 1mo ottobre 1998 dalla facoltà di teologia dell'università di Marmara, che non ha dato seguito alla domanda di iscrizione presentata dalla ricorrente, la quale aveva fornito una foto di identità non conforme al regolamento in vigore (paragrafo 7 più sopra). In maniera seria e grave, tale controversia riguardava l esistenza stessa del diritto, rivendicata dalla ricorrente, di proseguire gli studi universitari che aveva cominciato presso la facoltà di teologia dell Università di İnönü. L'esito del procedimento giudiziario poteva condurre all'annullamento della decisione impugnata, vale a dire il rifiuto della richiesta di iscrizione; essa era in tal modo direttamente determinante per il diritto in questione. É sufficiente di conseguenza determinare se il diritto di Araç a proseguire i suoi studi di teologia riveste un carattere civile ai sensi dell articolo La Corte ricorda che nonostante avesse concluso per l autonomia della nozione di «diritti e doveri di carattere civile», essa ha ugualmente giudicato che, in tale campo, la legislazione dello Stato coinvolto non é senza rilevanza (König c. Germania, sentenza del 28 giugno 1978, serie A n o 27, p. 30, 89). É infatti al riguardo non soltanto della qualificazione giuridica, ma anche del contenuto materiale e degli effetti che gli conferisce il diritto interno dello Stato in causa, che un diritto deve essere considerato o meno di carattere civile ai sensi di tale espressione all interno della Convenzione. Inoltre, spetta alla Corte, nell esercizio del suo controllo, tener conto anche dell oggetto e dello scopo della Convenzione (Perez c. Francia [GC], n o 47287/99, 57, CEDH 2004-I). 19. La Corte osserva di primo acchito che ai sensi dell articolo 42 della Costituzione turca (paragrafo 11 più sopra), la ricorrente, che era studentessa presso la facoltà di teologia dell Università di İnönü, poteva in maniera fondata sostenere che il diritto turco gli riconosceva il diritto di iscriversi alla facoltà di teologia di Marmara se avesse soddisfatto le condizioni richieste dalla legge. Tuttavia, la sua iscrizione é stata rifiutata non in ragione della carenza di una di tali condizioni, ma a causa del mancato rispetto di una formalità richiesta dal regolamento in questione. 20. Secondo il Governo, il regolamentare l iscrizione nelle istituzioni di insegnamento superiore si analizza come una competenza derivante dal diritto pubblico. Agli occhi della Corte, tale aspetto del diritto pubblico non basta ad escludere il diritto in causa dalla categoria dei diritti di carattere 5

6 civile, ai sensi dell articolo 6 1. Essa ricorda inoltre che l'intervento del potere pubblico per mezzo di una legge o di un regolamento non gli avesse impedito, in vari casi (in particolare König; Le Compte, Van Leuven e De Meyere; Benthem c. Paesi Bassi, sentenza del 23 ottobre 1985, serie A n o 97 ; Feldbrugge c. Paesi Bassi, sentenza del 29 maggio 1986, serie A n o 99), di concludere per il carattere privato, e dunque civile, del diritto controverso. Infatti, procedimenti che dipendono dal «diritto pubblico» nel diritto interno possono rientrare nel campo di applicazione dell articolo 6 1 quando il loro esito è determinante per dei diritti e doveri di carattere civile. 21. Inoltre, nella sua sentenza Kök c. Turchia (n o 1855/02, 36, 19 ottobre 2006), la Corte ha concluso per l applicabilità dell articolo 6 ad una controversia riguardante l'annullamento del rifiuto da parte dell amministrazione di una domanda di ammissione alla specializzazione in medicina. In più, essa ha ritenuto che quando uno Stato accorda dei diritti che sono suscettibili di ricorso giudiziario, tali diritti possono essere, per principio, considerati come diritti di carattere civile ai sensi dell articolo 6 1 (vedi, nello stesso senso, Tinnelly & Sons Ltd e altri e McElduff e altri c. Regno Unito, sentenza del 10 luglio 1998, Raccolta di sentenza e decisioni 1998-IV, p. 1656, 61). 22. È allo stesso modo importante sottolineare che Araç non era stata considerata per i suoi rapporti con il potere pubblico in quanto tale, nell utilizzo dei poteri discrezionali, ma per la sua vita personale quale semplice utilizzatrice di un servizio pubblico. Essa contesta quindi il regolamento in vigore, che considera come pregiudizievole del suo diritto a proseguire gli studi all interno di una istituzione di insegnamento superiore. 23. Inoltre, nella sua giurisprudenza recente, lasciando la porta aperta all applicazione dell articolo 6 al diritto all insegnamento, la Corte ha sempre esaminato la conformità dei procedimenti che traevano origine dalle regolamentazioni dell insegnamento superiore, alle condizioni previste all articolo 6 1 (vedi, ad esempio, Mürsel Eren c. Turchia (dec.), n o 60856/00, 6 giugno 2002 ; D.H. e altri c. Repubblica Ceca (dec.), n o 57325/00, 1mo marzo 2005 ; Mahmut Tig c. Turchi (dec.), n o 8165/03, 24 maggio 2005). 24. Pertanto, avuto riguardo dell importanza del diritto della ricorrente a proseguire i suoi studi superiori (per quanto riguarda il ruolo essenziale e l importanza del diritto di accesso all insegnamento superiore, vedi Leyla Şahin c. Turchia [GC], n o 44774/98, 136, CEDH ), la Corte non dubita che la limitazione in questione, stabilita dal regolamento per cui è causa, rientra tra i diritti della persona della ricorrente e riveste pertanto un carattere civile. 25. Alla luce di ciò che precede, ed essendo stabilito che la regolarità di un procedimento su un diritto di carattere civile può essere oggetto di un ricorso giudiziario, che è stato esercitato dalla ricorrente, si conviene nel 6

7 concludere che nel caso di specie è sorta una «controversia» relativa ad un «diritto di carattere civile» ed è stata decisa da una giurisdizione amministrativa. L'articolo 6 1 si applica dunque al caso di specie. 26. La Corte constata che tale doglianza non é manifestamente infondata ai sensi dell articolo 35 3 della Convenzione. Essa rileva inoltre che non si scontra con nessun altro motivo di irricevibilità. Si conviene dunque nel dichiarare la parte restante del ricorso ricevibile. B. Sul merito 27. La Corte ricorda di avere già esaminato una doglianza simile a quella introdotta dalla ricorrente e di aver concluso per la violazione dell articolo 6 1 della Convenzione per quanto riguarda il mancato rispetto del diritto ad un procedimento in contraddittorio dinanzi al Consiglio di Stato, tenuto conto della natura delle osservazioni del procuratore generale presso il Consiglio di Stato e dell impossibilità per l interessato di replicare per iscritto (vedi, mutatis mutandis, Göç c. Turchia [GC], n o 36590/97, 58, CEDH 2002-V ; Meral c. Turchia, n o 33446/02, 32-39, 27 novembre 2007). Essa ha esaminato il presente caso e ritiene che il Governo non abbia fornito alcun fatto o argomento convincente che possa condurre ad una conclusione differente nel caso di specie. 28. Pertanto, vi é stata violazione dell articolo 6 1. II. SULL'APPLICAZIONE DELL ARTICOLO 41 DELLA CONVENZIONE 29. Ai sensi dell articolo 41 della Convenzione, «Se la Corte dichiara che vi è stata violazione della Convenzione o dei suoi protocolli e se il diritto interno dell Alta Parte contraente non permette se non in modo imperfetto di rimuovere le conseguenze di tale violazione, la Corte accorda, se del caso, un equa soddisfazione alla parte lesa.» A. Danno 30. La ricorrente reclama euro (EUR) per il danno materiale che avrebbe subito. Essa ritiene di aver subito un pregiudizio morale ma si rimette alla saggezza della Corte per la riparazione di quest ultimo. 31. Il Governo contesta tali pretese. 32. La Corte non riscontra un nesso di causalità tra la violazione constatata e il danno materiale sostenuto, e rigetta tale domanda. Essa ritiene tuttavia che la ricorrente abbia subito un certo pregiudizio morale, 7

8 che la semplice constatazione di violazione è sufficiente a compensare (Meral, cit., 58). B. Spese e costi 33. La ricorrente richiede un totale di 4 426,60 sterline (GBP) e di 6 710,40 nuove livre turche (TRY) per spese ed onorari che ha comportato il suo ricorso. La sua richiesta comprende : gli onorari degli avvocati del Kurdish Human Rights Project : K. Yıldız, 712,50 GBP (4 ore e 15 minuti di lavoro) ; L. Claridge, 2 437,50 GBP (16 ore e 45 minuti di lavoro) e H. Tuna, TRY (13 ore e 30 minuti di lavoro) ; i costi di traduzione : 625,40 TRY e 1 228,60 GBP ; le altre spese : 48 GBP e 145 TRY. 34. La ricorrente ha depositato delle fatture relative alle spese di traduzione e ad altre spese per la procedura dinanzi alle giurisdizioni interne. I suoi difensori richiedono la distrazione delle somme concesse a tale titolo sul proprio conto bancario nel Regno Unito. 35. Il Governo si difende dalla richiesta avanzata dai rappresentanti della ricorrente, che giudica eccessiva. Esso sostiene che possono essere rimborsate soltanto le spese che sono state realmente provate; la ricorrente o i suoi rappresentanti devono produrre dei documenti a sostegno di ogni domanda per spese e costi. Inoltre, i riepiloghi o un ammontare complessivi non possono essere ritenuti rilevanti e dare prova delle spese allegate. Queste ultime devono raggiungere un ammontare ragionevole e devono essere state necessarie. Ogni domanda afferente le spese deve fondarsi su fatture ed ogni voce di spesa deve poggiarsi su documenti giustificativi. 36. La Corte ricorda che ai sensi dell articolo 41 della Convenzione, possono essere rimborsate soltanto le spese per le quali é stato dimostrato che sono state realmente sostenute, che corrispondevano ad una necessità e che sono di ammontare ragionevole (Nikolova c. Bulgaria [GC], n o 31195/96, 79, CEDH 1999-II). 37. Nel caso di specie, alla luce degli elementi forniti dalla ricorrente, la Corte non é convinta del fatto che tutte le spese liquidate dagli avvocati del Kurdish Human Rights Project siano state necessariamente sostenute, considerato che al riguardo non è stata prodotta alcuna fattura relativa al pagamento degli onorari. Pertanto, considerate le somme già riconosciute in casi simili (voir Meral, précité, 1) ed il lavoro svolto dinanzi ad essa, la Corte riconosce alla ricorrente EUR. 8

9 C. Interessi moratori 38. La Corte giudica appropriato calcolare il tasso degli interessi di mora sul tasso marginale di interesse della Banca centrale europea maggiorato di tre punti percentuali. PER QUESTI MOTIVI, LA CORTE, ALL UNANIMITÁ, 1. Dichiara la parte restante del ricorso ricevibile ; 2. Ritiene che vi é stata una violazione dell articolo 6 1 della Convenzione ; 3. Ritiene che la constatazione della violazione costituisce di per sé una equa soddisfazione per il danno morale subito dalla ricorrente ; 4. Ritiene a) che lo Stato convenuto debba versare alla ricorrente, entro tre mesi partire dal giorno in cui la sentenza sarà divenuta definitiva conformemente all'articolo 44 2 della Convenzione, EUR (millecinquecento euro) per spese e costi, oltre ogni importo che possa essere dovuto dal ricorrente a titolo di imposta dalla ricorrente, da convertire in livre turche al tasso applicabile alla data del regolamento ; b) che a partire dallo spirare del detto termine e sino al versamento, tale importo sarà maggiorato di un interesse semplice ad un tasso pari a quello marginale della Banca centrale europea applicabile durante tale periodo, aumentato di tre punti percentuali ; 5. Rigetta per il resto la domanda di equa soddisfazione. Redatta in francese, in seguito comunicata per iscritto il 10 luglio 2008 in applicazione dell articolo 77 2 e 3 del regolamento. Sally Dollé Cancelliere Françoise Tulkens Presidente 9

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