RT15006 Relazione Tecnica per un impianto di recupero rifiuti metallici non pericolosi

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1 RT15006 Relazione Tecnica per un impianto di recupero rifiuti metallici non pericolosi Committente Sede legale Sede operativa Dello Margio Ferro S.r.l. Via N. Paganini 16, Villa Di Briano (CE) Z.I., Pozzilli (IS). Il tecnico Sede legale Via Luigi Sturzo 72, Termoli CB Telefono e fax Cell Luogo, data Termoli 31/03/2015 1

2 1 Relazione illustrativa Il presente progetto consiste nella realizzazione di un impianto di trattamento per sottrarre i rifiuti costituiti da ferro acciaio alluminio e rame rispettivamente dalla qualifica di rifiuto e produrre rifiuto cessato, per il loro utilizzo diretto in impianti metallurgici e per la messa in riserva di rifiuti per i quali non esistono norme tecniche di riferimento o non rispondono ai requisiti per la cessazione di rifiuto. Il processo produttivo, che verrà descritto nel dettaglio di seguito, sarà realizzato in un sito già completamente realizzato. Nello specifico sono già stati ultimati e perfettamente funzionanti: il fabbricato industriale che costituisce la struttura principale nella quale verranno realizzate parti delle attività, i locali accessori (ufficio locale abitazione di uno dei soci, spogliatoio e servizi), gli impianti tecnologici (impianto elettrico, allaccio rete idrica consortile, allaccio fognatura consortile), la pavimentazione interna, la pavimentazione esterna che accoglierà la messa in riserva dei rifiuti ed il deposito dei materiali, la rete di raccolta delle acque meteoriche. Il presente progetto, quindi, sarà funzionale alla attività di gestione, prevedendo piccole opere mobili, (quali ad esempio pannelli di separazione tra un area di stoccaggio e l altra), un deposito di gasolio per autotrazione per i mezzi utilizzati nell impianto ed eventuali misure di mitigazione che si sono rese necessarie nella fase di studio. 1.1 Il committente La "Dello Margio Ferro Srl, è una società con sede a Villa di Briano, in via Paganini n 16, in provincia di Caserta, essa si occupa di compravendita di rottami ferrosi, rottami metallici, e commercio di materiali ferrosi e metalli in genere. Essa è inoltre iscritta nell Albo Gestori Ambientali per l attività di trasporto di rifiuti non pericolosi (Categoria 4-F). Negli ultimi anni ha acquisito importanti commesse che hanno reso possibile la presenza continua della struttura d Impresa in un ampio territorio dell Italia centrale, infatti, si è registrato un progressivo sviluppo dell attività imprenditoriale su scala locale, con ottime prospettive di sviluppo sul territorio delle regioni limitrofe. Tale potenzialità è sinergica alla necessità/opportunità di sviluppare all interno del proprio territorio imprese in grado di trattare rifiuti di natura metallica con lo scopo di recuperare questo bene prezioso e limitare la estrazione di minerale depauperando ulteriormente la risorsa naturale. Il Recupero dei Materiali Metallici, oggetto della attività dell impianto che si vuole realizzare è strategico per la crescita sostenibile del nostro paese sia perché la attività di recupero riduce il quantitativo di rifiuti che dovranno andare a smaltimento (rispondendo alle richieste di realizzazione di attività di recupero dei rifiuti che sia la norma Italiana sia i regolamenti europei richiedono al nostro stato con sempre maggiore pressione). Non ultimo il Regolamento del Consiglio del 31 Marzo 2011 n. 333/2011/UE, ed il regolamento 2

3 della commissione UE 715/2013/UE indica i requisiti per la raccolta del rottame metallico e del trattamento sottrarre i rifiuti costituiti da ferro acciaio alluminio e rame rispettivamente dalla qualifica di rifiuto per produrre rifiuto cessato, per il loro utilizzo diretto in impianti metallurgici. La sinergia tra una capacità imprenditoriale già inserita nel settore da almeno 15 anni e il mercato altomolisano in cui è rimasto un vuoto nell ambito della raccolta ed il recupero dei rifiuti metallici provenienti dalla dismissione di strutture industriali, dalla demolizione, dalla raccolta differenziata, dalla demolizione di veicoli fuori uso ecc. ha come risultato una opportunità localizzata nell area territoriale della Provincia di Isernia. La localizzazione, la disposizione degli spazi, e la realizzazione dei fabbricati già realizzati è già perfettamente funzionale alla futura attività che si intende svolgere e cautelativa nei riguardi dei potenziali danni ambientali che potrebbero trarre origine dalla stessa attività (e che verranno descritti di seguito). Il nuovo insediamento che destinerà spazi per uffici, depositi, ecc., è idoneo a supportare le potenzialità commerciali della collaudata struttura societaria, a garantire il rispetto formale di una programmazione logistica adeguata agli orientamenti normativi attuali. La localizzazione dell attività è stata realizzata in un ambito territoriale omogeneo ricadente nella zona industriale del Comune di Pozzilli secondo la zonizzazione prevista dal Consorzio per il Nucleo di Sviluppo Industriale di Isernia Venafro per la quale il committente ha ottenuto, con verbale del Commissario in data , formale assenso per l assegnazione del lotto. 1.2 Stato di fatto e consistenza del sito Il lotto individuato, contrassegnato sulla planimetria Agglomerato Industriale Pozzilli è censito in catasto al foglio n 35 p.lla n 1086, ed ha un estensione di 3638,2 mq. E facilmente raggiungibile perché posta a confine con la strada consortile, in un ambito urbanizzato nel quale sono presenti la rete idrica, la rete fognante e la rete elettrica Enel ed è distante 380 m dalla SS 85 Venafrana Caratteristiche costruttive Il sito è completamente perimetrato con rete, muro, piantumazione sulla massima parte del perimetro. L ingresso è realizzato con due cancelli telecomandati, gli stessi consentono un transito ordinato degli automezzi in un unico senso di marcia senza la necessità di manovra. La superficie esterna è completamente pavimentata con cemento industriale, particolare attenzione è stata posta nell impostazione delle quote del piazzale in funzione del normale deflusso delle acque meteoriche. All interno del perimetro è stato realizzato un corpo di fabbrica di 272 mq. che ospiterà parte del deposito dei materiali: le strutture sono state dimensionate con riferimento alla vigente normativa sismica. 3

4 Le pareti verticali sono state realizzate per i primi tre metri in c.a. mentre per l altezza rimanente sono stati impiegati pannelli prefabbricati intelaiati ad una struttura composta con carpenteria metallica. Gli infissi sono in alluminio preverniciato, del tipo a taglio termico, con vetrate isolanti costituite da vetrocamera con doppia lastra di vetro di sicurezza stratificato (8/9 mm) e trattato con speciali ossidi (vetrate a bassa emissività). Nel lotto insiste, inoltre, un fabbricato esistente su due livelli sviluppante una superficie complessiva di circa 100 mq che sarà destinato a servizi per personale tecnico e spazi logistici; lo stesso è stato precedentemente recuperato, riportandolo ad un antico splendore. E stato realizzato, inoltre uno spazio per spogliatoi ed uffici nella parte posteriore del capannone Sono stati realizzati interventi di sistemazione a verde, quali messa a dimora di siepi perimetrali ed alberature di specie autoctone, che minimizzano l impatto dell intervento sul territorio mentre nella parte rimanente del lotto saranno realizzate delle aiuole con tappeto erboso e messa a dimora di alberature autoctone lungo il confine. L immobile è dotato dei seguenti impianti tecnologici: Impianto elettrico; Impianto d illuminazione interna ed esterna; Impianto di messa a terra dell'attività; Impianto idrico; Impianto di scarico acque bianche e nere; Impianto telefonico. L intera area è dotata di rete di raccolta delle acque bianche e nere Impianto trattamento acque meteoriche e reflue L impianto è dotato di sistema per la raccolta ed il trattamento delle acque meteoriche. Esso consiste nella realizzazione di un sistema di raccolta delle acque meteoriche di piazzale attraverso l opportuna pendenza in pozzetti 80X80 aventi superiormente il chiusino in ghisa (vedere in dettaglio le cinque tavola 7 e 7a). La rete di raccolta percorre l intero piazzale, raccoglie l acqua dei pluviali del capannone e del fabbricato recuperato e viene convogliata nell impianto di trattamento delle acque di prima pioggia. L acqua di prima pioggia viene trattata dall impianto, passa attraverso un pozzetto di prelievo e viene convogliata nella condotta delle acque reflue del Consorzio per lo Sviluppo Industriale Isernia Venafro. L acqua di seconda pioggia o di dilavamento, attraverso un sistema di Bypass passa in un sistema di canalizzazione delle acque meteoriche e viene convogliata nella condotta delle acque meteoriche del Consorzio. Le acque dei servizi del fabbricato recuperato e degli spogliatoi sono convogliate nei collettori delle acque reflue consortili. 4

5 Il progetto Introduzione La presente Relazione Tecnica si riferisce ad un impianto di recupero di rifiuti metallici non pericolosi per il quale si sta richiedendo la Autorizzazione Ordinaria ex Art. 208 del D. Lgs. 152/06 alla Regione Molise, direzione seconda, area tutela ambientale Caratteristiche e requisiti impianto I rifiuti che si intendono trattare nell impianto sono costituiti da Rifiuti metallici ed alcuni RAEE non pericolosi (consistenti esclusivamente in lavatrici e scaldabagno). L attività svolta consiste nel trattamento dei rifiuti soprattutto costituiti da rottami metallici per il recupero dei materiali recuperabili. Verranno di seguito specificate le attività di trattamento e le tipologie di rifiuti che si intende trattare I rifiuti di ferro e acciaio recuperabili La gestione dei rifiuti costituiti da rottami ferrosi è realizzata conformemente al Regolamento Consiglio UE 333/2011/UE il quale introduce i requisiti per cessare la loro qualifica di rifiuto ( end of waste ) ed il loro successivo utilizzo come materia prima nei cicli produttivi. In allegato viene descritto il diagramma di flusso per l attività di recupero di tali tipologie di rifiuti. I Rottami ferrosi sono trasportati con i veicoli utilizzati per la raccolta vengono conferiti in impianto nell area di conferimento, scaricati direttamente dal mezzo e disposti inizialmente in cumuli per la messa in riserva R13. Ne vengono poi effettuate le attività che permettono la cessazione della qualifica di rifiuto ( End of Waste ) Conformemente a quanto previsto nell allegato 1 e 2 del suddetto Regolamento I rottami sono suddivisi per categorie, in base alle specifiche del cliente, alle specifiche settoriali o ad una norma, per poter essere utilizzati direttamente nella produzione di sostanze o oggetti metallici nelle acciaierie e nelle fonderie. In particolare nell impianto sono previste le seguenti categorie di materiali ferrosi: ferro 1 da demolizione speciale: consistente in putrelle, cassoni, materiali in ferro che possono arrivare interi (ed in questo caso vengono tagliati con la pressa nell impianto oppure arrivano in impianto già tagliati). ferro 2 da demolizione normale: consiste nei materiali provenienti dalla rimozione di tubi, rifiuti da demolizione, ecc. separati efficacemente dalle altre frazioni. ferro 3 da raccolta differenziata: brande, biciclette, filo spinato, rete metallica, ecc. in quest ultimo caso vengono stoccati solo quelle materie che contengono le impurita nelle percentuali previste nelle caratteristiche merceologiche del materiali ferrosi. ferro 4 leggero: lamierino, trinciature, sfridi, cadute d officina, derivati da ossitaglio, 5

6 Ghisa: i materiali costituiti da ghisa vengono stoccati nell area ad essi dedicata nell area esterna. Acciaio: consiste nella raccolta dei materiali ferrosi provenienti dalla demolizione delle auto, ed in questa tipologia vengono raccolte le carcasse di auto bonificate e pressate, eventuali elettrodomestici fuori uso bonificati dei materiali non ferrosi e pressati Si procede con la cernita per la eliminazione dei materiali estranei così come previsto al punto 2 dell allegato I del Regolamento Consiglio UE 333/2011/UE. La quantità totale di materiali estranei (sterili) è 2 % in peso. Sono considerati materiali estranei: 1) metalli non ferrosi (tranne gli elementi di lega presenti in qualsiasi substrato metallico ferroso) e materiali non metallici quali terra, polvere, isolanti e vetro; 2) materiali non metallici combustibili, quali gomma, plastica, tessuto, legno e altre sostanze chimiche o organiche; 3) elementi di maggiori dimensioni (della grandezza di un mattone) non conduttori di elettricità, quali pneumatici, tubi ripieni di cemento, legno o calcestruzzo; 4) residui delle operazioni di fusione, riscaldamento, preparazione della superficie (anche scriccatura), molatura, segatura, saldatura e ossitaglio cui è sottoposto l acciaio, quali scorie, scaglie di laminazione, polveri raccolte nei filtri dell aria, polveri da molatura, fanghi. L attuazione della seguente procedura di monitoraggio interno garantisce l ottenimento dei requisiti previsti dalla norma tecnica per la qualità del materiale (riportati nella tabella in allegato I al Regolamento Consiglio UE 333/2011/UE). Personale qualificato esegue un controllo visivo di ogni partita. Almeno ogni 6 mesi) e sotto attento controllo visivo si analizzano alcuni campioni rappresentativi dei materiali estranei, pesandoli dopo avere separato, magneticamente o manualmente (secondo i casi), le particelle di ferro e acciaio dagli oggetti. Per stabilire la giusta frequenza con cui eseguire il monitoraggio per campionamento si tiene conto dei seguenti fattori: 1) l evoluzione prevista della variabilità (ad esempio, in base ai risultati passati); 2) il rischio di variabilità insito nella qualità dei rifiuti utilizzati come materiale dell operazione di recupero e di ogni trattamento successivo; 3) la precisione del metodo di monitoraggio; e 4) la prossimità dei risultati al limite massimo del 2 % in peso di materiali estranei. Il processo che ha condotto alla scelta della frequenza del monitoraggio dovrebbe essere documentato nell ambito del sistema di gestione della qualità e dovrebbe essere accessibile per l audit. 6

7 Requisiti di base per i rifiuti: a) I rottami non contengono ossido di ferro in eccesso, sotto alcuna forma, tranne le consuete quantità dovute allo stoccaggio all aperto, in condizioni atmosferiche normali, di rottami preparati. Tale requisito verrà verificato attraverso il controllo visivo della presenza dell ossido di ferro da parte del personale qualificato. b) I rottami non presentano, ad occhio nudo, oli, emulsioni oleose, lubrificanti o grassi, tranne quantità trascurabili che non danno luogo a gocciolamento. Personale qualificato esegue un controllo visivo di ogni partita, prestando particolare attenzione alle parti in cui è più probabile che si verifichi un gocciolamento. c) Radioattività: Personale qualificato effettua il monitoraggio della radioattività di ogni partita. Ogni partita di rottami è corredata da un certificato stilato secondo le norme nazionali o internazionali in materia di procedure di monitoraggio e intervento applicabili ai rottami metallici radioattivi. Il certificato può essere incluso in altri documenti che accompagnano la partita. d) I rottami non presentano alcuna delle caratteristiche di pericolo di cui all allegato III della direttiva 2008/98/Ce. I rottami rispettano i limiti di concentrazione fissati nella decisione 2000/532/Ce e non superano i valori di cui all allegato IV del regolamento (Ce) n. 850/2004 (sostanze chimiche persistenti). La presente disposizione non vale per le caratteristiche dei singoli elementi presenti nelle leghe di ferro e acciaio. Personale qualificato esegue un controllo visivo di ogni partita. Se da un controllo visivo sorge il dubbio di un eventuale presenza di caratteristiche di pericolo, si adottano ulteriori opportune misure di monitoraggio, ad esempio campionamento e analisi. Il personale è formato a individuare le eventuali caratteristiche di pericolo dei rottami di ferro e acciaio e a riconoscere gli elementi concreti o le particolarità che consentono di determinare le caratteristiche di pericolo. La procedura di rilevamento dei materiali pericolosi è documentata nell ambito del sistema di gestione della qualità Esclusioni a) I rottami non contengono alcun contenitore sotto pressione, chiuso o insufficientemente aperto che possa causare un esplosione in una fornace metallurgica. Personale qualificato esegue un controllo visivo di ogni partita. b) Possono essere utilizzati a tal fine solo i rifiuti contenenti ferro o acciaio recuperabile. c) I rifiuti pericolosi non sono utilizzati in questo tipo di attività. 7

8 d) I rifiuti seguenti non sono utilizzati in questo tipo di operazione: i) limatura, scaglie e polveri contenenti fluidi quali oli o emulsioni oleose e ii) fusti e contenitori, tranne le apparecchiature provenienti da veicoli fuori uso, che contengono o hanno contenuto oli o vernici Controlli I controlli di accettazione (eseguiti a vista) di tutti i rifiuti pervenuti e dei documenti che li accompagnano sono effettuati da personale qualificato, che è formato a riconoscere i rifiuti non conformi ai criteri indicati nel presente punto Processi e tecniche di trattamento a) I rottami di ferro o acciaio sono separati alla fonte o durante la raccolta e sono stati tenuti divisi, oppure i rifiuti in entrata sono stati sottoposti a un trattamento per separare i rottami di ferro e acciaio dagli elementi non metallici e non ferrosi. b) Sono effettuati tutti i trattamenti meccanici (quali taglio, cesoiatura, frantumazione; selezione, separazione, pulizia, disinquinamento, svuotamento) necessari per preparare i rottami metallici al loro utilizzo finale direttamente nelle acciaierie e nelle fonderie Prescrizioni specifiche Ai rifiuti che hanno contenuto elementi pericolosi ma che sono stati bonificati prima dell ingresso all impianto si applicano le seguenti prescrizioni specifiche: a) il materiale in entrata proveniente da rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche o da veicoli fuori uso è stato sottoposto a tutti i trattamenti prescritti dalla normativa di settore al fine di prevenire stati di inquinamento. b) i cavi sono stati strappati o trinciati. Se un cavo contiene rivestimenti organici (materie plastiche), questi sono stati tolti ricorrendo alle migliori tecniche disponibili; c) i fusti e i contenitori sono stati svuotati e puliti I rottami di alluminio recuperabili I rottami sono suddivisi per categorie, in base alle specifiche del cliente, alle specifiche settoriali o ad una norma, per poter essere utilizzati direttamente nella produzione di sostanze o oggetti metallici mediante raffinazione o rifusione. Personale qualificato classifica ogni partita La quantità totale di materiali estranei è 5 % in peso oppure la resa del metallo è 90 %; Sono considerati materiali estranei: 1) metalli diversi dall alluminio e dalle leghe di alluminio; 2) materiali non metallici quali terra, polvere, isolanti e vetro; 3) materiali non metallici combustibili, quali gomma, plastica, 8

9 tessuto, legno e altre sostanze chimiche o organiche; 4) elementi di maggiori dimensioni (della grandezza di un mattone) non conduttori di elettricità, quali pneumatici, tubi ripieni di cemento, legno o calcestruzzo; oppure 5) residui delle operazioni di fusione dell alluminio e leghe di alluminio, riscaldamento, preparazione della superficie (anche scriccatura), molatura, segatura, saldatura e ossitaglio, quali scorie, impurità, loppe, polveri raccolte nei filtri dell aria, polveri da molatura, fanghi. Il produttore dei rottami di alluminio verifica la conformità controllando la quantità di materiali estranei o determinando la resa del metallo. Personale qualificato esegue un controllo visivo di ogni partita. A congrua cadenza (almeno ogni 6 mesi) si analizzano alcuni campioni rappresentativi di ogni categoria di rottami per determinare la quantità totale di materiali estranei o la resa del metallo. I campioni rappresentativi si ottengono in base alle procedure di campionamento di cui alla norma En La quantità totale di materiali estranei è determinata dal peso risultante dopo avere separato, manualmente o con altri mezzi (una calamita o basandosi sulla densità), le particelle e gli oggetti in alluminio dalle particelle e dagli oggetti costituiti da materiali estranei. La resa del metallo è misurata secondo la procedura descritta di seguito: 1) determinazione della massa (m1) dopo eliminazione e determinazione dell umidità (in conformità del punto 7.1 della norma En :2002); 2) eliminazione e determinazione del ferro libero (in conformità del punto 7.2 della norma En :2002); 3) determinazione della massa del metallo dopo fusione e solidificazione (m2) in base alla procedura per la determinazione della resa del metallo di cui al punto 7.3 della norma En :2002; 4) calcolo della resa del metallo m [%] = (m2/m 1) 100. Per stabilire la giusta frequenza con cui eseguire l analisi dei campioni rappresentativi si tiene conto dei seguenti fattori: 1) l evoluzione prevista della variabilità (ad esempio, in base ai risultati passati); 2) il rischio di variabilità insito nella qualità dei rifiuti utilizzati come materiale dell operazione di recupero e nell esecuzione di ogni trattamento successivo; 3) la precisione del metodo di monitoraggio; e 4) la prossimità dei risultati ai valori massimi per la quantità totale di materiali estranei o per la resa del metallo I rottami non contengono polivinicloruro (PVC) sotto forma di rivestimenti, vernici, materie plastiche. Personale qualificato esegue un controllo visivo di ogni partita I rottami sono esenti, alla vista, da oli, emulsioni oleose, lubrificanti o grassi, tranne quantità trascurabili che non comportano gocciolamento. Personale qualificato esegue un controllo visivo di ogni partita, prestando particolare attenzione alle parti in cui è più probabile che si verifichi gocciolamento Radioattività: Ogni partita di rottami è corredata da un certificato stilato secondo le norme 9

10 nazionali o internazionali in materia di procedure di monitoraggio e intervento applicabili ai rottami metallici radioattivi. Il certificato può essere incluso in altri documenti che accompagnano la partita I rottami non presentano alcuna delle caratteristiche di pericolo di cui all allegato III della direttiva 2008/98/Ce. I rottami rispettano i limiti di concentrazione fissati nella decisione 2000/532/Ce della Commissione e non superano i valori di cui all allegato IV del regolamento (Ce) n. 850/2004. La presente disposizione non vale per le caratteristiche dei singoli elementi presenti nelle leghe di alluminio. Personale qualificato effettua un controllo visivo di ogni partita. Se dal controllo visivo sorge il dubbio di un eventuale presenza di caratteristiche di pericolo, occorre adottare ulteriori opportune misure di monitoraggio, ad esempio campionamento e analisi. Il personale è formato a individuare le eventuali caratteristiche di pericolo dei rottami di alluminio e a riconoscere gli elementi concreti o le particolarità che consentono di determinare le caratteristiche di pericolo. La procedura di rilevamento dei materiali pericolosi è documentata nell ambito del sistema di gestione della qualità I rottami non contengono alcun contenitore sotto pressione, chiuso o insufficientemente aperto che possa causare un esplosione in una fornace metallurgica. Personale qualificato effettua un controllo visivo di ogni partita Rifiuti utilizzati come materiale dell operazione di recupero a) Possono essere utilizzati a tal fine solo i rifiuti contenenti alluminio o leghe di alluminio recuperabili. b) I rifiuti pericolosi non sono utilizzati c) I rifiuti seguenti non sono utilizzati in questo tipo di operazione: a) limatura, scaglie e polveri contenenti fluidi quali oli o emulsioni oleose; d) fusti e contenitori, tranne le apparecchiature provenienti da veicoli fuori uso, che contengono o hanno contenuto oli o vernici. I controlli di accettazione (effettuati a vista) di tutti i rifiuti pervenuti e dei documenti che li accompagnano sono effettuati da personale qualificato che è formato a riconoscere i rifiuti non conformi ai criteri indicati nel presente punto Processi e tecniche di trattamento 10

11 a) I rottami di alluminio sono stati separati alla fonte o durante la raccolta e sono stati tenuti divisi oppure i rifiuti in entrata sono stati sottoposti a un trattamento per separare i rottami di alluminio dagli elementi non metallici e non di alluminio. b) Sono stati portati a termine tutti i trattamenti meccanici (quali taglio, cesoiatura, frantumazione o granulazione; selezione, separazione, pulizia, disinquinamento, svuotamento) necessari per preparare i rottami metallici ad essere utilizzati direttamente. c) Ai rifiuti contenenti elementi pericolosi si applicano le seguenti prescrizioni specifiche: a) il materiale in entrata proveniente da rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche o da veicoli fuori uso è stato sottoposto a tutti i trattamenti prescritti dall articolo 6 della direttiva 2002/96/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio e dall articolo 6 della direttiva 2000/53/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio; d) i cavi sono stati strappati o trinciati. Se un cavo contiene rivestimenti organici (materie plastiche), questi sono stati tolti ricorrendo alle migliori tecniche disponibili; e) i fusti e i contenitori sono stati svuotati e puliti Recupero dei materiali costituiti da rame Qualità dei rottami di rame ottenuti dall'operazione di recupero a) I rottami sono suddivisi per categorie, in base alle specifiche del cliente, alle specifiche settoriali o ad una norma, per poter essere utilizzati direttamente nella produzione di sostanze od oggetti in impianti di fusione, raffinazione, rifusione o produzione di altri metalli. Il Personale qualificato classifica ogni partita. b) La quantità totale di materiali estranei è 2 % in peso. Sono considerati materiali estranei: - metalli diversi dal rame e dalle leghe di rame, - materiali non metallici quali terra, polvere, isolanti e vetro, - materiali non metallici combustibili, quali gomma, plastica, tessuto, legno e altre sostanze chimiche o organiche, - scorie, impurità, loppe, polveri raccolte nei filtri dell'aria, polveri da molatura, fanghi. Il Personale qualificato esegue un controllo visivo di ogni partita. Almeno ogni 6 mesi si analizzano alcuni campioni rappresentativi di ogni categoria di rottami di rame per determinare la quantità totale di materiali estranei o la resa del metallo. La quantità totale di materiali estranei è determinata dal peso risultante dopo avere separato, manualmente o con altri mezzi (tramite una calamita o basandosi sulla densità), le particelle metalliche e gli oggetti in rame/leghe di rame dalle particelle e dagli oggetti costituiti da materiali estranei. Per stabilire la giusta frequenza con cui eseguire l'analisi dei campioni rappresentativi si tiene conto dei seguenti fattori: - l'evoluzione prevista della variabilità (ad esempio, in base ai risultati passati), - il rischio di variabilità insito nella qualità dei rifiuti utilizzati come materiale dell'operazione di recupero e 11

12 nell'esecuzione del trattamento, - la precisione intrinseca del metodo di monitoraggio, nonché - la prossimità dei risultati ai valori massimi per la quantità totale di materiali estranei. Il processo che ha condotto alla scelta della frequenza del monitoraggio dovrebbe essere documentato nell'ambito del sistema di gestione e dovrebbe essere accessibile in sede di audit. c) I rottami non contengono ossido metallico in eccesso, sotto alcuna forma, tranne le consuete quantità dovute allo stoccaggio all'aperto, in condizioni atmosferiche normali, di rottami preparati. Il personale qualificato effettua un controllo visivo di ogni partita. d) I rottami sono esenti, alla vista, da oli, emulsioni oleose, lubrificanti o grassi, tranne quantità trascurabili che non comportano gocciolamento. il personale qualificato esegue un controllo visivo di ogni partita, prestando particolare attenzione alle parti in cui è più probabile che si verifichi gocciolamento. e) Radioattività: Il personale qualificato effettua il monitoraggio della radioattività di ogni partita. Ogni partita di rottami è corredata da un certificato stilato secondo le norme nazionali o internazionali in materia di procedure di monitoraggio e intervento applicabili ai rottami metallici radioattivi. Il certificato può essere incluso in altri documenti che accompagnano la partita. f) I rottami non presentano alcuna delle caratteristiche di pericolo di cui all'allegato III della direttiva 2008/98/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio. I rottami rispettano i limiti di concentrazione fissati nella decisione 2000/532/Ce della Commissione e non superano i valori di concentrazione di cui all'allegato IV del regolamento (Ce) n. 850/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio. La presente disposizione non vale per le caratteristiche dei metalli in lega presenti nelle leghe di rame. Il Personale qualificato effettua un controllo visivo di ogni partita. Se dal controllo visivo sorge il dubbio di un'eventuale presenza di caratteristiche di pericolo, occorre adottare ulteriori opportune misure di monitoraggio, ad esempio campionamento e analisi. Il personale è formato a individuare le eventuali proprietà pericolose dei rottami di rame e a riconoscere gli elementi concreti o le particolarità che consentono di determinare tali proprietà. La procedura di rilevamento dei materiali pericolosi è documentata nell'ambito del sistema di gestione. g) I rottami non contengono alcun contenitore sotto pressione, chiuso o insufficientemente aperto che possa causare un'esplosione in una fornace metallurgica. Il personale qualificato effettua un controllo visivo di ogni partita. h) I rottami non contengono PVC sotto forma di rivestimenti, vernici o residui di materie plastiche. Il personale qualificato effettua un controllo visivo di ogni partita. 12

13 Rifiuti utilizzati come materiale dell'operazione di recupero a) Possono essere utilizzati a tal fine solo i rifiuti contenenti rame o leghe di rame recuperabili. b) I rifiuti pericolosi non sono utilizzati in questa operazione c) I rifiuti seguenti non sono utilizzati in questo tipo di operazione: - limatura, scaglie e polveri contenenti fluidi quali oli o emulsioni oleose, e - fusti e contenitori, tranne le apparecchiature provenienti da veicoli fuori uso, che contengono o hanno contenuto oli o vernici. I controlli di accettazione (effettuati a vista) di tutti i rifiuti pervenuti e dei documenti che li accompagnano sono effettuati da personale qualificato che è formato a riconoscere i rifiuti non conformi ai criteri indicati nel presente punto Processi e tecniche di trattamento a) I rottami di rame sono stati separati alla fonte o durante la raccolta oppure i rifiuti in entrata sono stati sottoposti a un trattamento per separare i rottami di rame dagli elementi non metallici e non di rame. I rottami di rame ottenuti dalle suddette operazioni devono essere tenuti divisi da altri rifiuti. b) Sono stati portati a termine tutti i trattamenti meccanici (quali taglio, cesoiatura, frantumazione o granulazione; selezione, separazione, pulizia, disinquinamento, svuotamento) necessari per preparare i rottami metallici ad essere utilizzati direttamente. c) Ai rifiuti contenenti elementi pericolosi si applicano le seguenti prescrizioni specifiche: - il materiale in entrata proveniente da rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche o da veicoli fuori uso è stato sottoposto a tutti i trattamenti prescritti dall'articolo 6 della direttiva 2002/96/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio e dall'articolo 6 della direttiva 2000/53/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio, - i cavi sono stati trinciati o strappati. Se un cavo contiene rivestimenti organici (materie plastiche), questi sono stati tolti ricorrendo alle migliori tecniche disponibili, - i fusti e i contenitori sono stati svuotati e puliti, - le sostanze pericolose nei rifiuti non menzionati al punto 1 sono state eliminate efficacemente mediante un processo approvato dall'autorità competente Stoccaggio dei materiali ferrosi e non ferrosi I materiali di rame recuperati che hanno perso la qualifica di rifiuto verranno stoccati nell area ad essi dedicata all interno del capannone industriale. I materiali di alluminio recuperati che hanno perso la qualifica di rifiuto verranno stoccati nell area ad essi dedicata all interno del capannone industriale 13

14 I rifiuti metallici che non rispettano i requisiti della normativa tecnica di settore o vengono messi in riserva (R13) nell area rifiuti non ferrosi o rifiuti ferrosi rispettivamente I cavi I rifiuti costituiti da cavi con conduttore in alluminio o rame vengono scaricati dal mezzo che si è occupato del trasporto nell area di conferimento dell impianto e successivamente trasferiti all interno del capannone dove vengono trattati con la macchina per spellare i cavi (spellacavi utilizzata per 4h/g). Si ottengono cavi spellati con la separazione plastica e metallo o pezzi di cavo e metallo a seconda della tipologia del prodotto ottenuto: rifiuti spezzoni di cavi (R13) metallo conduttore, rame o alluminio R4 plastica R3, R13 I materiali metallici ottenuti vengono stoccati all interno del capannone in cumuli separati tra loro da pannelli jersei. I rifiuti costituiti da spezzoni di cavi ancora ricoperti di materiale plastico verranno messi in riserva in casse a tenuta all interno del capannone industriale Metalli non ferrosi I metalli non ferrosi verranno trasportati dai mezzi utilizzati per la raccolta e scaricati nell area di conferimento. Verrà qui effettuata la cernita per la eliminazione delle frazioni non conformi per poter successivamente realizzare la messa in riserva (R13). Per questi materiali non è stata emanata la norma tecnica che permetta di cessare la qualifica di rifiuto nella quale vengano dettati i requisiti di qualità dei rifiuti e della materia ottenuta. Su tutti i rifiuti metallici verranno effettuate le verifiche per il monitoraggio della radioattività. Ogni partita di rottami è corredata da un certificato stilato secondo le norme nazionali o internazionali in materia di procedure di monitoraggio e intervento applicabili ai rottami metallici radioattivi. Il certificato può essere incluso in altri documenti che accompagnano la partita. All interno del capannone industriale verranno predisposte aree idonee (separate da pannelli jersei) per stoccare materiali costituiti da metalli non ferrosi così suddivisi: Zinco Piombo Ottone Rifiuti costituiti da veicoli fuori uso bonificati In ingresso verranno conferiti rifiuti costituiti da veicoli fuori uso bonificati. Se per gli stessi verranno rispettati i criteri del Regolamento Consiglio UE 333/2011 UE relativamente alle operazioni di bonifica effettuate dal gestore dell impianto che ha precedentemente trattato tali rifiuti, e se i requisiti di qualità di 14

15 tali materiali sono rispettati, allora, successivamente alle necessarie verifiche, così come riportate nel precedente Regolamento, si potrà procedere alla cessazione della qualifica di rifiuto ed i veicoli fuori uso bonificati e trattati saranno stoccati nelle aree dedicate alle materie prime. Se invece non vengono rispettati i requisiti di qualità, essi verranno messi in riserva nell area esterna ad essi dedicata rifiuti ferro da demolizione auto. Per tali rifiuti verranno effettuate le verifiche ed i monitoraggi previsti per i metalli radioattivi descritti nei paragrafi precedenti e che sarà oggetto di specifica procedura nel sistema di gestione Rifiuti costituiti da motori bonificati e serbatoi di gas liquido I rifiuti costituiti da motori ottenuti dalle operazioni di bonifica in centri di trattamento veicoli fuori uso autorizzati es. D.Lgs. 209/2003 verranno conferiti in impianto solo se, il trattamento precedente ha garantito la eliminazione delle caratteristiche di pericolo e la presenza di materiali sgocciolanti e presenza di oli minerali esausti. Tali rifiuti verranno messi in riserva (R13) nell area Rifiuti di motori bonificati in un cassone scarrabile a tenuta per evitare qualsiasi rischio di spillamento di sostanze. Per tali rifiuti verranno effettuate le verifiche ed i monitoraggi previsti per i metalli radioattivi descritti nei paragrafi precedenti e che sarà oggetto di specifica procedura nel sistema di gestione. I rifiuti saranno stoccati in impianto fino ad ottenere il quantitativo ottimale per l invio successivo in impianti autorizzati per il recupero o il riutilizzo diretto in acciaierie. I serbatoi di gas liquido analogamente per i rifiuti di motori verranno conferiti in impianto solo se il trattamento precedente ha garantito la eliminazione delle caratteristiche di pericolo e la presenza di materiali sgocciolanti. Gli stessi verranno stoccati in una cassa a tenuta nell area esterna rifiuti ferrosi Rifiuti costituiti da RAEE non pericolosi Nell impianto verranno conferiti, inoltre, rifiuti costituiti da RAEE non pericolosi costituiti da lavatrici, cucine a gas e scaldabagni. Gli stessi verranno messi in riserva (R13) nell area RAEE in un cassone scarrabile a tenuta. Su tali rifiuti non è previsto nessun trattamento. Essi verranno stoccati per un tempo necessario al raggiungimento del quantitativo ottimale per l invio in centri autorizzati per il successivo recupero Tipologie dei rifiuti trattati Rottami metallici provenienti dall industria, commercio, artigianato, raccolta differenziata, dai Comuni e dai privati. CER Descrizione rifiuti metallici scaglie di laminazione rifiuti non specificati altrimenti (anche cascami metallici) scorie della produzione primaria e secondaria scorie e schiumature della produzione primaria e secondaria 15

16 rifiuti non specificati altrimenti (schiumature, granelle e colaticci di rame secondario) rifiuti non specificati altrimenti (anche cascami metallici) ferro da cernita calamita zinco solido rifiuti non specificati altrimenti limatura e trucioli di materiali ferrosi (anche Acciaio inox tornitura) polveri e particolato di materiali ferrosi limatura e trucioli di materiali non ferrosi (Acciaio inox tornitura) polveri e particolato di materiali non ferrosi rifiuti non specificati altrimenti (limitatamente a cascami metallici) imballaggi metallici veicoli fuori uso, non contenenti liquidi né altre componenti pericolose pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce (serbatoi per gas liquido, spezzoni di cavo di alluminio ricoperto, spezzoni di cavo di rame ricoperto) metalli ferrosi metalli non ferrosi, spezzoni di cavo di rame ricoperto Componenti non altrimenti specificati costituiti da motori auto bonificati neri e motori auto bonificati bianchi, spezzoni di cavo di rame ricoperto, ) Rame (rame I, rame II rame III, rame stagnato, caldaiette, rame granulato, frantumato, spezzoni di cavo di rame ricoperto), bronzo (bronzo e tornitura di bronzo), ottone (ottone di spezzoni barra, ottone di tornitura barra, ottone campagnolo) Alluminio (Alluminio profilo pulito, Alluminio profilo di raccolta pulito da cernire, Alluminio offset, Alluminio lastra dolce, Alluminio carter misto, Alluminio cerchi in lega, spezzoni di cavo di alluminio ricoperto, ) piombo zinco ferro e acciaio (Acciaio inox 304, Acciaio inox 316) stagno metalli misti (radiatori di ottone, radiatori di rame) cavi, diversi da quelli di cui alla voce , (spezzoni di cavo di alluminio ricoperto, spezzoni di cavo di rame ricoperto) materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti rifiuti della pirolisi, diversi da quelli di cui alla voce rifiuti di ferro e acciaio rifiuti di metalli non ferrosi metalli ferrosi metalli non ferrosi metallo Cavi in alluminio e rame CER Descrizione componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce (spezzoni di cavo di alluminio ricoperto, spezzoni di cavo di rame ricoperto) 16

17 metalli non ferrosi (spezzoni di cavo di alluminio ricoperto, spezzoni di cavo di rame ricoperto) Componenti non altrimenti specificati costituiti da spezzoni di cavo di rame ricoperto componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce (spezzoni di cavo di alluminio ricoperto, spezzoni di cavo di rame ricoperto) Rame (spezzoni di cavo di rame ricoperto), Alluminio (spezzoni di cavo di alluminio ricoperto, ) cavi, diversi da quelli di cui alla voce , (spezzoni di cavo di alluminio ricoperto, spezzoni di cavo di rame ricoperto) Raee non pericolosi apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da a componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci , e Criteri di gestione Il lavoro è organizzato su 6 giorni con il seguente orario 08:17 dal lunedì al venerdì e dalle 08 alle 12 il sabato mattina. A regime si prevede l attività di 6 addetti Modalità di stoccaggio e messa in riserva Caratteristiche dell area di messa in riserva L area di messa in riserva dei rifiuti e deposito dei materiali è costituita da un ampia area esterna con pavimentazione industriale ed idoneo sistema di raccolta e trattamento delle acque meteoriche. I rifiuti ed i materiali che hanno subito trattamento che non hanno alcuna possibilità di produrre spillamento di sostanze, verranno depositati in cumuli stabili sul suolo ed i cumuli sono suddivisi tra di loro da barriere verticali (tipo pannelli jersei), nelle aree interne o esterne a seconda della loro natura (ferro, acciaio e ghisa nell area a loro dedicata nell area esterna; rame, ottone, piombo, zinco e alluminio all interno del capannone industriale. I rifiuti che per la loro natura o per specifiche norme tecniche non possono essere depositati in cumuli in cumuli saranno così stoccati: motori bonificati: in cassoni scarrabili a tenuta nell area motori bonificati serbatoi di gas liquidi: saranno stoccati in casse a tenuta nell area rifiuti ferrosi 17

18 gli spezzoni di cavi rivestiti di materiale plastico di piccole dimensioni, già trattati con lo spellacavi saranno disposti in casse a tenuta nell area interna Rifiuti prodotti dall impianto Gli unici rifiuti prodotti dall impianto sono quelli costituiti dal sovvallo, o rifiuti della cernita. Essi sono caratterizzati dal codice CER Essi saranno raccolti in un cassone scarrabile che sarà posizionato in prossimità dell area di cernita e selezione Capacità di gestione e potenzialità dell impianto Trattamento giornaliero R4: 250 t/giorno Messa in riserva R13 giornaliero: 3'964 t Potenzialità di stoccaggio (deposito istantaneo): circa t Quantitativo di trattamento annuo: t/anno Messa in riserva R13 annuo: t/anno I quantitativi suddivisi per tipologia di rifiuti trattati: Alluminio trattamento giornaliero: potenzialità di Messa in riserva (R13) 1000t, potenzialità di trattamento 18 t/giorno, potenzialità di stoccaggio: 1000 t Rame: potenzialità di Messa in riserva (R13) 35t, potenzialità di trattamento (R4) 5 t/giorno, potenzialità di stoccaggio: 35 t Ottone: potenzialità di Messa in riserva (R13) 35 t, potenzialità di stoccaggio: 35 t Piombo: potenzialità di Messa in riserva (R13) 35 t, potenzialità di stoccaggio: 35 t Ferro, acciaio: potenzialità di messa in riserva (R13) 2800 t, potenzialità di trattamento (R4) 220 t/giorno, potenzialità di stoccaggio: 2800 t RAEE non pericolosi: potenzialità di messa in riserva 8 t, potenzialità di stoccaggio: 8 t Cavi: potenzialità di messa in riserva (R13) 35t, potenzialità di trattamento (R4) 4 t/giorno, potenzialità di stoccaggio, 35 t Veicoli fuori uso bonificati: potenzialità di messa in riserva (R13) 8t, potenzialità di trattamento (R4) 4t/giorno, potenzialità di stoccaggio: 8t. Motori fuori uso bonificati: potenzialità di messa in riserva (R13) 8t, potenzialità di trattamento (R4) 4t/giorno, potenzialità di stoccaggio: 8t Criteri di gestione 18

19 I rottami di ferro, acciaio e rame ingresso devono rispettare i requisiti delle norme tecniche di settore descritte precedentemente. Verranno effettuati ii controlli in ingresso, durante il processo e durante tutta la filiera. Alla fine del trattamento sarà rilasciata una dichiarazione di conformità sulla qualità dei materiali costituiti da rifiuto cessato. Tale dichiarazione seguirà i rottami e verrà fornita al detentore successivo. La dichiarazione sarà conservata per almeno un anno dal produttore o l importatore Radioattività Personale qualificato effettua il monitoraggio della radioattività di ogni partita. Ogni partita di rottami è corredata da un certificato stilato secondo le norme nazionali o internazionali in materia di procedure di monitoraggio e intervento applicabili ai rottami metallici radioattivi. Il certificato può essere incluso in altri documenti che accompagnano la partita. I rifiuti in ingresso non devono contenere materiale radioattivo, la scelta del fornitore deve prevenire tale possibilità. Nel caso in cui il gestore dell impianto dovesse trovare la presenza di materiale radioattivo dovrà procedere come descritto nella procedura allegata al presente Progetto Preliminare Ambientale ed alla Relazione Tecnica Sistema di gestione aziendale Verrà implementato un sistema di gestione atto a dimostrare la conformità ai criteri riportati per la cessazione della qualifica da rifiuto e per il mantenimento di un alta efficacia nelle operazioni di recupero. Tale sistema prevede una serie di procedimenti documentati riguardanti ciascuno dei seguenti aspetti: a) monitoraggio della qualità dei materiali ottenuti dall'operazione di recupero (che comprende anche campionamento e analisi con periodicità definita); b) efficacia del monitoraggio delle radiazioni per la potenziale presenza di metalli radioattivi; c) controllo di accettazione dei rifiuti; d) monitoraggio dei processi e delle tecniche di trattamento; e) osservazioni dei clienti sulla qualità dei materiali; f) registrazione dei risultati dei controlli effettuati; g) revisione e miglioramento del sistema di gestione; h) formazione del personale. Il sistema di gestione prevede inoltre gli obblighi specifici di monitoraggio indicati, per ciascun rifiuto cessato, negli allegati relativi Qualora uno dei trattamenti di cui agli allegati della norma tecnica di riferimento sia effettuato da un detentore precedente, il produttore si assicura che il fornitore applichi un sistema di gestione conforme alle disposizioni della stessa norma. Un organismo preposto alla valutazione della conformità o qualsiasi altro verificatore ambientale aventi i requisiti di legge si accerteranno che il sistema di gestione soddisfi le disposizioni del presente articolo. Tale accertamento sarà effettuato ogni tre anni. 2 Relazione tecnica a) Geologia E stata studiata mediante indagini geognostiche, geotecniche e sismiche l area del sito interessata dal presente progetto dal Dott. Errico Borrelli nel Gennaio 2011, un epoca precedente alla costruzione del fabbricato, alla realizzazione delle opere che ad oggi costituiscono lo stato di fatto. In esso è riportato che la 19

20 situazione geolitologica è caratterizzata da litotipi di genesi secondaria a grana fine che si definiscono: limi argillosi e/o argiolle limose con sabbia. Non sono state fatte analisi di stabilità dell area perché essa è completamente pianeggiante, e non si sono rilevati pregiudizi dal punto di vista idrogeologico, la realizzazione dei manufatti che costituiscono lo stato di fatto non hanno modificato del piano di campagna attuale. Le analisi di laboratorio eseguite su campioni indisturbati hanno fornito tutti i dati geotecnici necessari per luna ottimale progettazione dell opera. L indagine sismica appositamente effettuata ha caratterizzato dal punto di vista sismico il sito in studio. Le fondazioni insistono su terreni argilloso limosi a consistenza media, che si presentano idonei dal punto di vista fisico-meccanico. I risultati dello studio hanno tenuto conto non solo della realizzazione dello stato di fatto ma anche della attività che dovrà realizzarsi nel sito (recupero di rifiuti metallici). E stato espresso parere positivo per l esercizio dell impianto: esso consisterà nella movimentazione di materiali solidi posizionati sull area pavimentata, non si prevede nessuna azione che potrebbe interferire con il suolo. b) studio preliminare di inserimento urbanistico e vincoli Il sito è posizionato nell area industriale di Pozzilli in un lotto classificato come zona D nel quale valgono le norme e destinazioni urbanistiche del piano di industrializzazione del Consorzio per lo Sviluppo Industriale Isernia Venafro. La localizzazione dell impianto di recupero rifiuti in tale sito è conforme con quanto previsto dalle norme tecniche di settore in area industriale non esondabile. Il sito è distante 380 m dalla SS85 Venafrana, strada di grande scorrimento. La Strada Statale 85 Venafrana collega la provincia di Isernia con la Campania. Lungo la strada è localizzata la zona industriale di Pozzilli. Con la SS 85 si raggiunge Venafro (IS) e quindi il casello autostradale di S. Vittore (A1). Nella tratta molisana la strada si estende per 36 chilometri circa. La strada è interessata da un traffico passeggeri con auto private e autobus di linea ma soprattutto è interessata da un traffico commerciale di camion. La tratta Venafro-S.Vittore è caratterizzata da frequente congestione del traffico, data la presenza di indispensabili semafori in quanto si attraversa il centro abitato di Venafro. Non è da meno la tratta Venafro-Isernia con la presenza dello svincolo per Roccaraso dove, soprattutto in inverno, si riscontra un elevato tasso di congestionamento turistico. Nella parte finale funge da tangenziale est di Isernia. Classificazione funzionale: C2 (Dati forniti da portale Trail molise Unioncamere. scheda aggiornata al 04/09/2013). La frequenza giornaliera di transito dei mezzi pesanti da e verso l impianto in oggetto è circa pari a 10 autocarri con casse ribaltabili o scarrabili. Sulla base delle caratteristiche e della viabilità dell area non si ritiene che l incidenza sul traffico per la gestione dell impianto sia rilevante. L attività futura di recupero dei rifiuti metallici produrrà rifiuti cessati (R4) che verranno riutilizzati come materia prima nelle acciaierie. I potenziali destinatari sono i seguenti impianti: Acciaierie Venete, Riviera Francia, 9/11 - zona industriale sud, Camin (Padova). 20

21 Acciaierie Valbruna Vicenza - Sede e stabilimento produttivo: Viale della Scienza Z.I Vicenza Solo per menzionarne alcune. I materiali in uscita saranno quindi inviati prevalentemente nel Nord Italia, percorrendo le principali arterie viarie, prevalentemente la A1. c) Vincoli urbanistici, paesaggistici, ambientali. L area oggetto del presente progetto appartiene al Piano Territoriale Paesaggistico Ambientale di Area Vasta (P.T.P.A.A.V. ) n. 6 Medio Volturno Molisano DECRETO MINISTERIALE 11 febbraio 1976 (pubblicato su G.U. del 6 maggio 1976, n. 119) - Dichiarazione di notevole interesse pubblico dell'intero territorio del comune di Pozzilli: dalla analisi dei caratteri vegetazionale e faunistici è possibile evidenziare che a quote più basse è presente una vegetazione seminaturale costituita da uliveti, frutteti, seminativi ed incolti, Sporadica presenza di roverella (quercus pubescens) nelle zone più asciutte e dei salici (salix viminalis, salix fragilis, salix alba) e pioppi (popolus alba, popolus nigra, popolus canescens, popolus tremula) nelle zone più umide. (fonte carta dei caratteri vegetazionali e faunistici). La realizzazione del fabbricato è stata oggetto di parere paesaggistico. Il presente progetto non prevede la realizzazione di opere edili si ritiene, quindi, che lo stesso non produca variazioni rispetto alla parere positivo già acquisito per lo stato di fatto. d) Prossimità con aree SIC Il sito IT Sorgente Sulfurea ed il sito Sorgente sulfurea di Triverno possono essere presi in considerazione per la loro prossimità con il sito in esame in quanto distano, il primo 1,55 km ed il secondo 1,17 km. L analisi della possibile incidenza dell attività futura del sito sulle componenti ambientali è stata riportata nel Progetto preliminare Ambientale RT Il sito oggetto della presente relazione è distante circa 1000 m dal sito SIC e dal sito SIC Gli effetti principali sugli habitat e sulle specie di flora e fauna sono stati definiti a livello generale dalla destinazione d uso del territorio. Si può fondatamente ritenere che l attività oggetto della presente relazione non influisca negativamente né sugli habitat né sulle specie di flora e fauna ivi presente. d) censimento delle interferenze Possono essere definite interferenze per il progetto attuale: il traffico presente sulle arterie viarie sulle quali si immettono i veicolo che transitano da e verso l impianto. L incidenza della presenza del traffico che in qualche modo può ridurre l efficienza della resa sia per un fatto 21

22 logistico di percorrenza di tratti altamente congestionati, sia per un fatto economico di degrado dei mezzi pesanti per il transito su percorsi pesantemente trafficati. e) piano di gestione dei materiali I materiali in ingresso all impianto sono costituiti da Rifiuti provenienti da attività Commerciali, Artigianali, Agricole e Rifiuti Solidi Urbani. Il trattamento prevede la cessazione della qualifica di rifiuti per i rifiuti costituiti da Ferro, Ghisa, Acciaio, Alluminio, Rame e per tutti i materiali che rispettano i requisiti previsti dalla normativa tecnica del settore. I materiali in uscita verranno inviati presso gli impianti in grado di utilizzarli come materia prima prevenendo ulteriore depauperamento della risorsa naturale. Il flusso dei materiali è stato descritto in una sezione precedente. Capacità di stoccaggio: circa 4000t/giorno, circa t/anno. Capacità di trattamento: 250 t/giorno. f) strutture ed opere d arte La realizzazione del sito ha previsto, tra le altre attività, il recupero di un fabbricato storico in uno stato di forte degrado. Per lo stesso è stata seguita la procedura di verifica di compatibilità paesaggistica. g) impianti e sicurezza L attività oggetto della presente Relazione consiste nelle attività di recupero dei rifiuti metallici, alcuni RAEE non pericolosi (costituiti da lavatrici e scaldabagni) e veicoli fuori uso bonificati. Seguendo il diagramma di flusso dell attività è possibile evidenziare le seguenti fasi principali di attività: 1) Trasporto dei rifiuti presso l impianto: tale attività può essere realizzata con i mezzi ed il personale aziendale, oppure con mezzi e personale di altri trasportatori. Essa consiste nella preparazione dei colli negli eventuali imballaggi (es Big Bags) e nel successivo carico nei vani di carico degli autocarri con l uso di carrelli elevatori o gru a ragno. I rischi legati a tale attività sono i seguenti: 1.1 infortunio durante il carico per schiacciamento arti; 1.2 infortunio per uso carrello elevatore; 1.3 investimento durante l uso del carrello elevatore; 1.4 lesioni dorso lombari durante la movimentazione dei carichi; 1.5 caduta dal mezzo; 1.6 infortunio durante il carico con la gru a ragno, 1.7 ipoacusia per lo stazionamento in prossimità di veicoli con il motore acceso. Le rispettive misure di prevenzione e protezione consisteranno in: utilizzo di buone pratiche per il carico dei veicoli e durante la preparazione al trasporto (rischi 1.1, 1.2, 1.3), utilizzo di mezzi idonei (1.2, 1.3, 1.4), Utilizzo di idonei Dispositivi di Protezione Individuale: guanti antitaglio (1.1, 1.2); scarpe antisdrucciolo e con la protezione della suola e della punta (1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5); casco di protezione della testa (1.6); valutazione del rumore entro 90 gg dall inizio dell attività lavorativa (rischio 1.7) adottare le misure 22

23 tecniche, organizzative e procedurali per la riduzione della esposizione del lavoratori al rumore, utilizzo di dispositivi idonei per la protezione dell udito. 2) Conferimento dei rifiuti presso l impianto: I rifiuti verranno trasferiti nell impianto nell area di conferimento. Qui dopo una verifica della conformità della documentazione verranno scaricati a terra o con il ribaltamento della cassa o con l uso della gru a ragno. I rischi legati a tale attività sono i seguenti: 1.1 infortunio durante lo scarico per schiacciamento arti; 1.2 infortunio per uso carrello elevatore; 1.3 investimento durante l uso del carrello elevatore; 1.4 lesioni dorso lombari durante la movimentazione dei carichi; 1.5 caduta dal mezzo; 1.6 infortunio durante lo scarico con la gru a ragno; 1.7 ipoacusia per lo stazionamento in prossimità di veicoli con il motore acceso. Le rispettive misure di prevenzione e protezione consisteranno in: utilizzo di buone pratiche per lo scarico dei veicoli e durante la preparazione al trasporto (rischi 1.1, 1.2, 1.3), utilizzo di mezzi idonei (1.2, 1.3, 1.4), Utilizzo di idonei Dispositivi di Protezione Individuale: guanti antitaglio (1.1, 1.2); scarpe antisdrucciolo e con la protezione della suola e della punta (1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5); casco di protezione della testa (1.6). valutazione del rumore entro 90 gg dall inizio dell attività lavorativa (rischio 1.7) adottare le misure tecniche, organizzative e procedurali per la riduzione della esposizione del lavoratori al rumore, utilizzo di dispositivi idonei per la protezione dell udito. 3) Trattamento per cessazione qualifica di rifiuto: Il trattamento dei rifiuti costituiti da rottami metallici consiste nella eliminazione dei materiali non conformi per il rispetto dei requisiti previsti dalle norme tecniche di settore (Regolamento Commissione Ue 715/2013/Ue per i rottami di rame, Regolamento Consiglio Ue 333/2011/Ue per ferro acciaio ed alluminio). La eliminazione può essere manuale o con l uso di gru con ragno. I rottami vengono poi separati sulla base del futuro riutilizzo nelle aree a loro destinate. Per i rottami per i quali verrà effettuata la sola messa in riserva si prevede esclusivamente lo stoccaggio in aree ad essi destinate. I rischi legati a tale attività sono i seguenti: 1.1 infortunio durante la eliminazione dei materiali non conformi; 1.2 infortunio per uso carrello elevatore; 1.3 investimento durante l uso del carrello elevatore; 1.4 lesioni dorso lombari durante la movimentazione dei carichi; 1.5 caduta dal mezzo; 1.6 infortunio durante la movimentazione dei materiali con la gru a ragno. Le rispettive misure di prevenzione e protezione consisteranno in: utilizzo di buone pratiche per la movimentazione dei materiali (rischi 1.1, 1.2, 1.3), utilizzo di mezzi idonei (1.2, 1.3, 1.4), Utilizzo di idonei Dispositivi di Protezione Individuale: guanti antitaglio (1.1, 1.2); scarpe antisdrucciolo e con la protezione della suola e della punta (1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5); casco di protezione della testa (1.6). 4) Pulizia dei piazzali e delle aree di stoccaggio: verrà effettuata con una spazzola industriale di pulizia collegate con le forche del carrello elevatore. Periodicamente si procederà al lavaggio dei piazzali sia interni che esterni con normali detergenti. Le acque verranno raccolte e trattate 23

24 dall impianto di trattamento delle acque meteoriche inquinate ( prima pioggia ). I rischi evidenziati per questa attività sono i seguenti: 1.1 infortunio per uso carrello elevatore; 1.2 investimento durante l uso del carrello elevatore; 1.3 irritazioni ed allergie per uso di detergenti; 1.4 caduta dal mezzo. Le rispettive misure di prevenzione e protezione consisteranno in: utilizzo di buone pratiche per la movimentazione dei carrelli elevatori (rischi 1.1, 1.2), utilizzo di mezzi idonei (1.1, 1.2), utilizzo di buone pratiche per l uso di detergenti per il lavaggio dei piazzali. Utilizzo di idonei Dispositivi di Protezione Individuale: guanti antitaglio (1.1, 1.2); scarpe antisdrucciolo e con la protezione della suola e della punta (1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5); casco di protezione della testa (1.6). Ed inoltre la organizzazione di idonei interventi di formazione per fornire conoscenze, competenze ed addestramento sui rischi generici, sui rischi specifici, sui comportamenti corretti da tenere sul posto di lavoro, sui D.P.I., sull organizzazione della sicurezza aziendale, ecc.). La sicurezza per i lavoratori verrà gestita verificando, in seguito alla attivazione dell impianto, la valutazione dei rischi riportata nel sunto appena descritto. Costituiscono azioni di miglioramento che il committente intende mettere in atto interventi di sensibilizzazione periodici per il miglioramento della percezione del rischio e il coinvolgimento dei lavoratori nella organizzazione aziendale della sicurezza quale parte attiva. Per quanto riguarda la prevenzione dagli incidenti ambientali sarà predisposto un piano di emergenza che terrà conto dei potenziali rischi connessi con l attività in esame che verranno descritti sommariamente di seguito. a) dispersione di materiale sul piazzale per un errore nello scarico dei veicoli. Il rischio di inquinamento del suolo è limitato poiché tutta l area esterna è pavimentata ed impermeabile e i rifiuti che si trattano nell impianto sono rifiuti solidi non pericolosi e non contenenti materiali sgocciolanti. In caso di dispersione si procede velocemente con la raccolta utilizzando la spazzola industriale di pulizia installata sulle forche del carrello elevatore. b) investimento di un veicolo pesante su strutture fisse all interno dell impianto con possibile dispersione di oli minerali dal veicolo danneggiato nel caso di malore dell autista o distrazione. Tale evento è poco probabile grazie allo spazio di manovra lasciato libero nell area esterna. In caso di dispersione di oli minerali esausti dai veicoli si procede con la attuazione della procedura che prevede la perimetrazione dell area da trattare, con materiali plastici, l adsorbimento degli oli dispersi con idoneo materiale adsorbente, eliminazione del rifiuto prodotto dalle operazioni di bonifica e ripristino delle condizioni iniziali. Verranno evitati gli spillamenti nei tombini al fine di evitare la formazione di atmosfere esplosive: con l utilizzo di copritombini o con la perimetrazione della pozza di liquido. 24

25 c) In caso di fuga di gas (serbatoio per deposito di GPL che verrà installato nell area antistante il Capannone) ci si deve comportare in uno dei seguenti modi: Se si tratta di una perdita all impianto di utilizzazione, chiudere la valvola di prelievo del gas sul serbatoio e chiamare l installatore che ha realizzato l impianto; Se si tratta di una perdita di lieve entità dal serbatoio o dall impianto di erogazione, chiedere l intervento di personale qualificato; Se si tratta di una fuga consistente, disattivare l utilizzatore chiudendo tutte le valvole e i rubinetti dell impianto; curare che nessuno si avvicini al punto di fuga, lasciare che il gas fuoriesca fino ad esaurimento senza tentare interventi ed evitare di creare condizioni di innesco. Chiedere l intervento urgente di personale qualificato e, in caso di necessità, chiamare i Vigili del Fuoco. d) In caso di fuga di gasolio per autotrazione (che verrà installato nell area posteriore al capannone esistente) Nell impianto sarà installato un deposito di carburante per autotrazione di 3000 l dotato di bacino di contenimento pari al volume del deposito. In caso di perdita il combustibile liquido si accumulerà nel bacino di contenimento. Eventuali dispersioni esterne verranno perimetrate e verrà utilizzato un idoneo adsorbente. I rifiuti prodotti da questa operazione verranno eliminati correttamente. Verranno evitati gli spillamenti nei tombini al fine di evitare la formazione di atmosfere esplosive: con l utilizzo di copritombini o con la perimetrazione della pozza di liquido. h) idraulica Non è prevista nessuna realizzazione di opere idrauliche, gli allacci degli scarichi idrici ai collettori consortili sono stati già realizzati. i) strutture Il progetto qui descritto non prevede ulteriore realizzazione di opere edili oltre la realizzazione di un basamento in cemento per accogliere il serbatoio di gasolio per autotrazione. Tale realizzazione sarà conforme alla norma tecnica di prevenzione incendi e sarà oggetto di presentazione di SCIA nei tempi previsti dalla normativa vigente. j) prevenzione incendi L impianto non rientra tra le attività per le quali è prevista la visita periodica da parte dei vigili del fuoco (non rientra nell allegato 1 del D.Lgs.151/2011) poiché i quantitativi dei materiali combustibili non rientrano nei limiti previsti (5 t). Tuttavia l impianto è dotato di rete idrica antincendio. E prevista la installazione di un deposito di carburante per autotrazione da 3000 l ed un deposito per GPL da 2000 l i 25

26 quali saranno realizzati in conformità delle normative tecniche di settore e per i quali sarà presentata regolare SCIA al comando provinciale dei VVFF. k) emissioni in atmosfera L impianto non prevede attività che richiedono l autorizzazione alle emissioni in atmosfera l) decommissioning L impianto oggetto della presente relazione tecnica è stato già completamente realizzato a meno di: un deposito di carburante per autotrazione da 3000 l; un deposito di GPL per usi civili. A completamento della attività l attività di Decommissioning consisterà: rimozione di tutti i materiali costuiti da rifiuti cessati; eliminazione dei rifiuti in messa in riserva e deposito preliminare CER ; la bonifica dell impianto di raccolta, trattamento e smaltimento delle acque meteoriche bianche, acque meteoriche inquinate e acque reflue con eliminazione dei fanghi e dei residui presenti. Tutto il resto risulta essere un bene che può essere riutilizzato per altre attività che non comporta danno potenziale per l ambiente. Termoli 31/03/2015 Il Tecnico 26

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28 Diagramma di flusso con il dettaglio delle attività di recupero dei rifiuti 28

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