Miglioriamo la salute risparmiando l ambiente I progetti integrati per la riduzione dei determinanti ambientali di malattia nell ASL 11 di Empoli
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1 III Giornate mediche per l ambiente Genova 2008 Miglioriamo la salute risparmiando l ambiente I progetti integrati per la riduzione dei determinanti ambientali di malattia nell ASL 11 di Empoli Dr.ssa Maria Grazia Petronio
2 Oggi la sfida contro l inquinamento e gli effetti sulla salute è paragonabile a quella che abbiamo combattuto tra metà 800 e metà 900 Quando una clamorosa riduzione della mortalità è stata ottenuta soprattutto grazie ad un complesso di modifiche ambientali: -disponibilità di cibo sano -acqua potabile -allontanamento rifiuti e reflui -abitazioni meglio disegnate e più salubri -...ma anche scolarizzazione, democrazia ect.
3 Alcune considerazioni iniziali Le cure sanitarie rappresentano solo uno tra i fattori capaci di influenzare lo stato di salute Tuttavia, si continua a cercare la risposta ai problemi di salute unicamente negli investimenti per la crescita dei servizi sanitari, soprattutto quelli dedicati alle cure e alla riabilitazione o alla correzione degli stili di vita e non alla prevenzione primaria Anche quando è evidente che il bisogno di intervento è prevalentemente legato allo stato dell'ambiente, oltre che alle condizioni sociali ed economiche
4 Razionale Portare un contributo alla riduzione dei determinanti ambientali di malattia, mettere salute e benessere al centro della problematica della sostenibilità, integrando competenze ambientali, igienistiche, politiche
5 Tutela dell Ambiente Salute/comfort Risparmio Energetico Bioedilizia Riduzione rifiuti
6 Progetti integrati di salute per la riduzione dei determinanti ambientali di malattia nell ASL 11 di Empoli
7 Progetti di formazione/intervento Nelle scuole, nella ASL, nell ARPAT, negli Enti pubblici e privati,nella comunità locale Progetti di ricerca/intervento contributo alla pianificazione/programmazione territoriale
8 Se spengo, non spreco e non spendo! Aderenti Operatori coinvolti ARPAT 831 ARPA Veneto 1200 ARPA Piemonte 1500 ARPA Marche 283 Amici della Terra - Toscana 250 Azienda USL 11 Empoli 360 Provincia di Pisa - Settore Ambiente Agenzia per lo Sviluppo Circondario Empolese- Valdelsa Provincia di Firenze - Settore Ambiente 6 Istituti scolastici studenti e insegnanti Totale 9.167
9 Attuazione del progetto Azioni di informazione sui comportamenti suggeriti per il risparmio energetico negli uffici denominati Pillole di sostenibilità! Adozione di buone pratiche di risparmio energetico negli uffici, scuole durante la settimana in questione Monitoraggio dei consumi elettrici e per il riscaldamento attraverso letture dei contatori Rilevazione dei comportamenti adottati durante la settimana in questione
10 Risultati del consumo elettrico dal 10% al 40% emissioni di CO2 di circa 115 Kg
11 Il comfort termico nei nostri uffici Durante l'inverno con l'utilizzo che abitualmente viene fatto del riscaldamento pensi che la temperatura sia confortevole 65% troppo alta 35% troppo bassa 0% Se in inverno la temperatura non è confortevole ti è mai capitato di: dover aprire le finestre per una sensazione eccessiva di calore dover accendere una stufa elettrica se presente per una sensazione eccessiva di freddo 96,8% 3,2%
12 Valutazione performance edifici Boiler senza timer Ore/sett. accensione (h) di 1 boiler Cons. sett. in kwh 1 boiler 168 h 201,6 kwh Cons. Sett. in kwh 3 boiler 604,8 kwh Spesa in euro sett. 3 boiler (costo al kwh medio = 0, ) 75,0 Consumo sett. in kwh, 3 boiler 302,4 kwh Spes in euro sett. 3 boiler 37,5 Boiler con timer 66 h 79,2 kwh 237,6 kwh 29,46 118,8 kwh 14,73 Differenze 102 h 122,4 kwh 367,2 kwh 45,54 83,6 kwh 22,77 Euro Differenza nei consumi e nelle spese in presenza ed in assenza di un timer installato sui 3 boiler del presidio di San Romano
13 La scuola che tutela l ambiente Educazione, scambio e diffusione di buone pratiche nel territorio del Comprensorio del Cuoio e del Circondario Empolese Valdelsa Laboratori -Performance ambientale edifici -Rifiuti -Consumi energetici
14 Meno spreco più eco Settimana UNESCO 2008 Riduzione dei rifiuti Aumento della raccolta differenziata
15 Ridurre e gestire meglio i rifiuti. Una buona pratica tra sanità e ambiente Progetto predisposto da ARPAT e ASL11 di Empoli
16 Obiettivo attuazione di buone pratiche finalizzate alla riduzione della produzione quali-quantitativa dei rifiuti RSU ed assimilati e all ottimizzazione quali-quantitativa della raccolta differenziata ai fini di un effettivo recupero di materia attraverso la riduzione dei consumi (di carta, energia, materiale plastico, prodotti usa e getta) l uso di materiali e prodotti a ridotto impatto ambientale l aumento della percentuale di raccolta differenziata e suo miglioramento qualitativo
17 Progetti di ricerca/intervento contributo alla pianificazione/programmazione territoriale
18 PAC Piani d azione comunali per la riduzione dell inquinamento atmosferico Relazione sulla qualità dell aria e i rapporti con la salute (mortalità evitabile) nell anno 2006 nei comuni di Empoli, Montelupo Fiorentino e S. Croce S/A a supporto della redazione dei Piani d Azione Comunali
19 Obiettivo Portare all attenzione degli amministratori locali gli aspetti sanitari del problema dell inquinamento atmosferico Rifocalizzare il ruolo dell ASL nell ambito del tema dell inquinamento atmosferico in ambito locale
20 Empoli: stima degli eventi sanitari cronici che si sarebbero potuti evitare nell anno 2006 se la concentrazione del PM10 fosse stata di 20µg/m3 anziché di 35 µg/m3 Numero assoluto di eventi Mortalità totale - 7,1% - 10,3% Mortalità per cause cardiopolmonari - 15,2% Carcinoma polmonare - 1,3% Altre cause Numero assoluto di casi di morte Eventi sanitari evitabili in numero assoluto Eventi sanitari che si sarebbero comunque verificati in numero assoluto
21 Assi strategici individuati per la redazione dei PAC: quadro di sintesi Asse 1. Aumentare le conoscenze e favorire la diffusione delle informazioni acquisite sugli inquinanti atmosferici e i loro effetti sulla salute 2. Diminuire la produzione di inquinamento atmosferico causata dall utilizzo dei veicoli a motore Azione Monitoraggio, dati e studi ambientali -Creazione di un data base integrato e georeferenziato di dati e informazioni disponibili presso i Comuni, l ARPAT e l USL (Sistema Epidemiologico Integrato SEI) Informazione, educazione ambientale, partecipazione -Attivazione di forme di sensibilizzazione e di educazione dell intera società a stili di vita e di consumo maggiormente sostenibili -Valorizzazione delle potenzialità offerte dagli strumenti di costruzione partecipata delle strategie Mobilità e traffico -Definizione strategica di linee generali per la costruzione di un piano della mobilità e della logistica a livello di area -Definizione di uno schema progettuale di dettaglio che individui i percorsi ciclabili e ciclo-pedonali
22 Assi strategici individuati per la redazione dei PAC: quadro di sintesi Asse 3. Diminuire quantità e pericolosità degli inquinanti atmosferici emessi 4. Incentivare pratiche edilizie ad alta efficienza energetica Azione Attività industriali -Definizione di norme tecniche specifiche per la riduzione dell inquinamento atmosferico -Definizione di un indice qualiquantitativo che consenta di gestire le nuove autorizzazioni in funzione del quadro emissivo generale, e degli obiettivi di riduzione stabiliti Edilizia e sistemi insediativi -Definizione di un Regolamento per l edilizia sostenibile -Specificazione delle Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (in base alla Legge Regionale 61/2003)
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24 Progetto integrato per la definizione del Regolamento per l edilizia sostenibile Comuni di: Capraia e Limite, Castelfiorentino, Castelfranco di Sotto, Cerreto Guidi, Certaldo, Empoli, Fucecchio, Gambassi T., Montaione, Montespertoli Montopoli V., Montelupo F., San Miniato, Santa Croce sull A., Vinci
25 Il progetto ha previsto due fasi principali: la formazione degli operatori che hanno partecipato al gruppo di lavoro; l organizzazione del percorso per la redazione del regolamento di edilizia sostenibile. La durata del percorso, tuttora in atto, è stata stabilita in tre anni nel periodo
26 IL GRUPPO DI LAVORO ASL: 2 medici, 3 tecnici, 1 specializzanda medico, 1 stagista biologo ARPAT: 2 ingegneri, 1 architetto, 1 biologa, 1 perito tecnico Comuni: 5 architetti, 4 geometri Uff. Urbanistico, tecnico e Ambiente Ag. Sviluppo Circondario: 2 laureati
27 Finalità Disciplinare le trasformazioni edilizie secondo criteri di compatibilità ambientale, eco-efficienza efficienza energetica, confort abitativo, salubrità degli ambienti interni, incentivando il risparmio e l uso l razionale delle risorse primarie, la riduzione dei consumi energetici, l utilizzo l di energie rinnovabili, la salute dei cittadini
28 Contenuti Il soddisfacimento dei requisiti può essere obbligatorio oppure incentivato: - nel primo caso il rispetto del requisito costituisce condizione vincolante alla realizzazione dell intervento edilizio; - nel secondo caso, tramite uno specifico sistema di punteggi, si introducono incentivazioni progressive.
29 Campo di applicazione Stesura del Regolamento per l edilizia sostenibile definizione del carattere prescrittivo o incentivante dei vari requisiti, con riferimento ad interventi di Insediamento, Lotto, Esistente e Manutenzione e Restauro
30 La struttura del Regolamento 54 articoli (Norme) suddivisi nelle seguenti sezioni: - disposizioni generali - disciplina tecnica degli edifici - prestazioni del contesto - prestazioni dell edificio edificio - efficienza degli impianti - utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili
31 REGOLAMENTO PER L EDILIZIA BIO-ECO- SOSTENIBILE: INDICE PARTE PRIMA: DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Contenuti e finalità del regolamento dell edilizia sostenibile Art. 2 Relazione tra il regolamento per l edilizia sostenibile e il regolamento edilizio Art. 3 Relazione tra il regolamento per l edilizia sostenibile e gli atti di pianificazione comunale Art. 4 Efficacia, aggiornamento e procedure applicative del regolamento per l edilizia sostenibile
32 PARTE SECONDA: NORME E REQUISITI RELATIVI ALLE PRESTAZIONI DEL CONTESTO Art. 5 Analisi preliminare del sito Art. 6 Orientamento dell insediamento per una migliore efficienza energetica Art. 7 Riduzione effetto isola di calore e controllo del micro-clima esterno Art. 8 Riduzione dell esposizione all inquinamento elettromagnetico alta frequenza Art. 9 Riduzione dell esposizione all inquinamento elettromagnetico bassa frequenza Art. 10 Riduzione dell esposizione all inquinamento acustico Art. 11 Riduzione dell inquinamento luminoso Art. 12 Riduzione dell esposizione all inquinamento atmosferico Art. 13 Gestione delle acque meteoriche ricadenti sui fabbricati e sulle loro pertinenze Art. 14 Riduzione dei consumi delle acque potabili Art. 15 Gestione delle acque reflue domestiche e delle acque meteoriche Art. 16 Recupero acque nere e grigie per impianti di scarico nei servizi igienici Art. 17 Riutilizzo e riciclabilità dei materiali edili Art. 18 Recupero delle strutture Art. 19 Organizzazione del cantiere Art. 20 Gestione dei rifiuti Art. 21 Gestione del verde
33 PARTE TERZA: NORME E REQUISITI RELATIVI ALLE PRESTAZIONI DELL EDIFICIO Art. 22 Orientamento dell edificio e degli ambienti interni per una migliore efficienza energetica Art. 23 Adozione di sistemi per la protezione dal sole Art. 24 Utilizzo di sistemi di isolamento termico dell edificio Art. 25 Confort termico Art. 26 Efficienza delle prestazioni dei serramenti Art. 27 Utilizzo di materiali ecosostenibili Art. 28 Isolamento acustico di facciata Art. 29 Isolamento acustico superfici di calpestio Art. 30 Isolamento acustico pareti interne Art. 31 Isolamento acustico dei sistemi tecnici Art. 32 Realizzazione di tetti verdi Art. 33 Sistemi di illuminazione naturale per una migliore efficienza energetica e per il confort visivo Art. 34 Adozione di sistemi di ventilazione naturale Art. 35 Riduzione di sostanze inquinanti (radon, f. minerali, VOC) Art. 36 Gestione del rischio amianto
34 PARTE QUARTA: NORME E REQUISITI RELATIVI ALL EFFICIENZA DEGLI IMPIANTI Art. 37 Adozione di sistemi di produzione di calore ad alto rendimento Art. 38 Regolazione locale della temperatura dell aria Art. 39 Adozione di sistemi a bassa temperatura Art. 40 Adozione di impianti centralizzati di produzione calore e contabilizzazione energia Art. 41 Risparmio energetico nella climatizzazione estiva Art. 42 Efficienza dell illuminazione artificiale interna Art. 43 Efficienza di sistemi di ventilazione meccanica Art. 44 Minimizzazione dell inquinamento elettromagnetico interno (50 Hz) Art. 45 Indirizzi per la corretta localizzazione degli impianti
35 PARTE QUINTA: NORME E REQUISITI RELATIVI ALL UTILIZZO DELLE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI Art. 46 Disposizioni comuni Art. 47 Utilizzo di impianti solari termici Art. 48 Utilizzo di impianti solari fotovoltaici Art. 49 Utilizzo di impianti a biomasse Art. 50 Sfruttamento energia geotermica Art. 51 Sfruttamento energia eolica Art. 52 Utilizzo di sistemi solari passivi GLOSSARIO APPENDICE
36 La struttura del Regolamento Articolo 22 - Raccolta e conferimento dei rifiuti solidi urbani a. Ogni intervento deve facilitare la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani predisponendo spazi idonei all interno dei fabbricati e negli isolati urbani. b. Nel caso di nuovo Insediamento, è obbligatorio prevedere superfici, distanziate dalle abitazioni, che abbiano la funzione potenziale di raccolta dei rifiuti o altre soluzioni che siano in accordo con i sistemi di raccolta adottati dal gestore del servizio pubblico, senza creare disagi alle persone. A tal fine dovranno essere prodotti gli elaborati e la documentazione prevista dagli strumenti di verifica di cui al punto 3.1 della scheda tecnica associata a tale articolo. c. Nel caso di Lotto, valgono le seguenti indicazioni generali: - nella cucina delle abitazioni, o nelle sue vicinanze se vi sono locali accessori, predisporre spazi destinati a raccogliere i vari contenitori della raccolta differenziata; - nei condomini, predisporre area condominiale per il deposito dei rifiuti in attesa del conferimento al servizio pubblico. d. Nel caso dell Esistente, in caso di sostituzione ed ampliamento, valgono le indicazioni generali relative al Lotto. e. Il presente articolo non si applica nel caso della Manutenzione e del Restauro.
37 Il modello generale delle schede tecniche FINALITÀ APPLICABILITÀ STRUMENTI DI VERIFICA PRESTAZIONI INDICAZIONI TECNICHE ARGOMENTI CORRELATI RIFERIMENTI NORMATIVI E TECNICI SCALA DI PRESTAZIONE
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39 In sintesi: attivazione di processi di integrazione reale Integrazione e interdisciplinarietà (tra tematiche, tra professionalità e competenze, tra operatori, tra scuole, tra strumenti, etc.) Processi rocessi condivisi (da chi li ha percorsi, dal basso verso l alto, tutti hanno elaborato e portato esperienze spostandosi da una situazione di lavoro ad una di sistema!) Ottica di sistema Ottica di sistema (ricognizione e contestualizzazione situazione nazionale e regionale, revisione ed analisi critica delle esperienze, incontri con enti, professionisti ed esperti, etc.)
40 I progetti integrati esposti in questa relazione possono essere esportati e tutti i materiali sono disponibili mg.petronio@usl11.toscana.it Grazie per l attenzione
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