Criteri di centralizzazione nell intossicazione acuta da monossido di carbonio (CO)

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1 Criteri di centralizzazione nell intossicazione acuta da monossido di carbonio (CO) G. Vezzani, A. Pizzola, L. Caberti, L. Cantadori, M. Mordacci, D. Manelli, N. Nicolopoulou. U.O. Anestesia-Rianimazione, Terapia Iperbarica e Antalgica P.O. Vaio-Fidenza, AUSL Parma Ogni centro iperbarico deve adottare criteri diagnostici e protocolli di indicazione al trattamento iperbarico (HBO) in caso di intossicazione da CO che siano conformi ad una linea guida. Si propone di seguito l indicazione al trattamento secondo la linea guida SIAARTI/SIMSI di attuale presentazione: PZ. IN COMA PZ. CON MOMENTANEA PERDITA DI COSCIENZA PZ. CON SINTOMI NEUROPSICHIATRICI (cefalea, nausea, vomito, vertigini, modificazioni caratteriali, etc.) PZ. CON ACIDOSI METABOLICA SCOMPENSATA PZ CON DOLORE TORACICO E SEGNI ECG DI ISCHEMIA MIOCARDICA O ARITMIE PZ IN GRAVIDANZA BAMBINI IN ETA < 6 MESI PER LA PRESENZA DI HbF Fermo restando che il valore di COHb (Carbomonossiemoglobina) è indicativo solo per la diagnosi di intossicazione da monossido di carbonio e, non è di per sé indice di gravità dell intossicazione, si consiglia, in attesa di ulteriori approfondimenti scientifici e in via transitoria, il trattamento dei: PZ. ASINTOMATICI CON COHB > 25% BAMBINI ASINTOMATICI CON ETÀ < 12 ANNI CON: COHB > 10% PZ. ASINTOMATICI CON PREGRESSA ISCHEMIA MIOCARDICA CON COHB > 15% Se si valuta l andamento e la distribuzione dei casi di intossicazione da CO trattati con HBO negli anni 1999, 2004 e 2005, nelle varie regioni italiane, si notano andamenti non facilmente spiegabili con discrepanze notevoli da una regione all altra. Dalla tabella n 1 si evidenzia una drastica riduzione dei casi trattati nella regione lombardia con una riduzione del 59% dal 1999 al Rimane costante il numero dei casi trattati per la regione emilia-romagna, mentre per la regione veneto vi è una riduzione del 17%, costante il dato della regione toscana e della regione liguria, pur con un netto calo nel 2004, mentre la regione calabria ha avuto un calo del 41%. Costante il dato della regione lazio, anche se si può obiettare che sia un dato piuttosto basso, vista la popolazione, l estensione e il profilo orografico della regione e questo può valere anche per la regione toscana. Del tutto incomprensibile il dato della regione campana, dove sembra che nell anno 2005 non sia stato trattato neppure un paziente intossicato da CO. La regione campana è una delle più vaste

2 d Italia, la provincia di Salerno è in assoluto la provincia più vasta d Italia, il retroterra montuoso è enorme. Il dato rimane del tutto inspiegabile. Vi è un calo notevole anche nei trattamenti compiuti nella regione sarda con un decremento del 73%, così come rimane incomprensibile il dato della regione pugliese che pare non abbia trattato pazienti intossicati negli anni 2004 e Trentino A.A. e Sicilia hanno avuto un buon incremento, pur su numeri modesti di pazienti. La regione molisana non ha trattato pazienti negli anni 2004 e 2005, mentre nelle Marche il numero di pazienti trattati è pressoché costante negli anno 2004 e Nel Friuli l attivazione di una camera iperbarica ha portato al trattamento di 17 pazienti nel 2005 senza raffronto con gli anni precedenti. Nella tabella è riportato in grassetto il dato del Piemonte, regione vasta, popolosa e dal clima non sicuramente troppo mite. Eppure nel 1999 furono trattati solo 32 pazienti che nel 2004 e nel 2005 sono diventati 154 e 174. Il caso è paradigmatico: i pazienti c erano ma per vari motivi, legati ai centri iperbarici, ai Pronto Soccorso, a mancate convenzioni, etc., non venivano trattati, finchè l organizzazione è stata messa in grado di lavorare. Al momento non risulta attivo alcun impianto iperbarico né in Val d Aosta, né in Basilicata, né in Abruzzo, né in Umbria. Pertanto se plausibilmente gli intossicati in Val d Aosta possono affluire a Torino, nulla è noto sul destino degli intossicati delle altre regioni sprovviste di impianto iperbarico. E possibile che i casi gravi (paziente intubato) siano trasferiti presso centri iperbarici extraregionali, mentre rimane sconosciuto il destino probabilmente di decine di pazienti con intossicazioni di media gravità che non sono sottoposti a trattamento. E indubbio che il criterio primo per la efficace centralizzazione dell intossicato da CO, sia la corretta e puntigliosa informazione dei medici di Pronto Soccorso e dei medici di famiglia, dato per scontato che i colleghi abbiano il giusto orientamento diagnostico. Non è inutile sottolineare come tuttora siano posti in commercio apparecchi per emogasanalisi sprovvisti di CO-ossimetro e pertanto la diagnosi può tuttora sfuggire. E allora opportuno ricordare che nell eventuale consulenza del medico del centro iperbarico presso un Pronto Soccorso per sospetta intossicazione da CO, dovrà sempre essere eseguita la emogasanalisi, e per porre diagnosi sarà sufficiente la emogasanalisi venosa. Conclusione: Si ritiene che annualmente in Italia vi siano almeno 6000 intossicati, mentre mortalità e morbilità non sono valutabili. Dalla tab. 1 si vede che i casi trattati sono poco più di mille, pur ammettendo che il 10% dei pazienti possa giovare del trattamento con ossigeno normobarico, rimangono nontrattati almeno 2500 pazienti all anno, sul cui destino nulla è noto. Pertanto, per quanto possibile, è doveroso lavorare per favorire il trattamento e la centralizzazione verso i centri iperbarici in grado di trattare pazienti, indipendentemente dalle condizioni cliniche, 365 giorni all anno H/24. La centralizzazione, ovverosia l avvio del paziente intossicato presso un centro iperbarico attrezzato, sarà favorita da: 1. Adozione di chiare e semplici linee guida da parte dei medici del centro, al fine di fornire informazioni univoche ai medici di Pronto Soccorso o comunque ai colleghi che necessitano di consulenza. 2. Informazione specifica: necessità assoluta per i medici di Pronto Soccorso di eseguire emogasanalisi (anche solo venosa) al minimo sospetto di intossicazione da CO. 3. Informazione più generale (convegni mirati, dati epidemiologici etc.) sulla efficacia della HBO, sul timing di somministrazione della HBO, sul numero di somministrazioni.

3 Tab. 1 N. INTOSSICATI TRATTATI CON (HBO) ANNO REGIONE Lombardia Emilia- Romagna Veneto Toscana Liguria Calabria Lazio Campania Sardegna Piemonte Puglia Trentino A.A Sicilia Molise Marche Umbria 01 /// /// Friuli /// /// 17 Totale V. d Aosta, Abruzzo, Basilicata, non hanno inviato casi. Si ringrazia per la preziosa collaborazione la signora Marisa Belletti dell ASsociazione PAzienti Trattati in Iperbarismo (AS.PA.T. I.).

4 Sono stati interpellati telefonicamente 65 Centri Iperbarici. Hanno comunicato i dati 59 Centri. E stato richiesto il numero di pazienti trattati con OTI a causa di : EGA, MDD e CO per l anno

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