L alluvione del 1966 nel bolognese, la storia e le lezioni apprese

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1 L alluvione del 1966 nel bolognese, la storia e le lezioni apprese Maurizio Mainetti (Antonio Monni, Luca Muratori, Nicola Magagni, Francesca Carvelli) Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile Bologna, 4 novembre 2016

2 Alluvione 4-6 novembre 1966 L evento Le precipitazioni dell ottobre e del novembre 1966 furono particolarmente intense e persistenti provocando nel bacino del Reno la saturazione dei terreni. La piena del 4-5 novembre generata da piogge di grande intensità per due giorni consecutivi, provocò gravi esondazioni del Reno e dei suoi affluenti dovute soprattutto ai grossi volumi d acqua transitati negli alvei con ridotte sezioni fluviali ( di m 3 a Casalecchio), provocando sormonti delle arginature e conseguenti rotte. In particolare il colmo di piena a Casalecchio fu di grande valore con una portata pari a 1510 m 3 /sec e di lunga durata (livello sopra i 2,50 m per più di 5 ore). Per la prima volta venne utilizzato lo scolmatore di reno (Cavo Napoleonico) in condizioni di piena. Fonte dei dati: Adb Reno «Le Piene più significative del fiume Reno del XX secolo» a cura di E.Cerioni

3 Alluvione 4-6 novembre 1966 Gli effetti sul territorio RENO: esondazione a seguito di sormonto e successiva rotta in argine sinistro in località Castel Campeggi di Calderara di Reno, con allagamento di circa 3800 ettari gravi allagamenti a Sala Bolognese; In argine destro rotta in località Castiglia (Boschetto) di Castel Maggiore con allagamento di ulteriori 1600 ettari; SAMOGGIA: si sono verificate due rotte arginali una in sinistra in località Forcelli ed una in destra in località Lorenzatico con conseguenti allagamenti di circa 3000 ettari entrambi nel comune di San Giovanni in Persiceto, particolarmente colpito anche il comune di Sala Bolognese; SAVENA: a Castel dell Alpi la violenza della piena asportò 9 delle 13 briglie costruite a valle dello sbarramento in terra formatosi a seguito di una frana del 1951; SENIO: esondazioni a Castel Bolognese ed una falla per cedimento dell argine destro a Passo Donegallia con allagamento di circa 2200 ettari. Fonte dei dati: Adb Reno «Le Piene più significative del fiume Reno del XX secolo» a cura di E.Cerioni

4 Rotta Samoggia 1966 Lorenzatico (San Giovanni in Persiceto) Dx idraulica Rotta Samoggia 1966 Forcelli (San Giovanni in Persiceto) Sx idraulica Rotta Reno 1966 Boschetto (Castel Maggiore) Dx idraulica Rotta Reno 1966 Castel Campeggi (Calderara di Reno) Sx idraulica

5 Novembre 1966 Castel Maggiore Loc. Castiglia (Boschetto)

6 Novembre 1966 Castel Maggiore Loc. Castiglia (Boschetto)

7 Novembre 1966 Castel Maggiore Loc. Castiglia (Boschetto)

8 Novembre 1966 Castiglia rotta dell argine di Reno

9 Novembre 1966 Samoggia sormonto argine S. G. Persiceto

10 Novembre 1966 Teleferica per la scuola

11 Novembre 1966 Argine Reno

12 Novembre 1966 Argine Reno

13 Novembre 1966 Argine Reno

14 Novembre 1966 Argine Reno

15 Novembre 1966 Sala Bolognese

16 Novembre 1966 panoramica verso Padulle di Sala Bolognese

17 Novembre 1966 Sala Bolognese

18 Novembre 1966 Sala Bolognese

19

20 FIUME RENO PIENE PRINCIPALI DAL 1951 AD OGGI STAZIONI e Massimo Livello Raggiunto Livelli di Allerta Feb Gallo Gen 1 Feb Gen Mar Mar e Dic Dic Malalbergo Nov Set Nov Nov Feb VERGATO 5,47 nov.1990 CASALECCHIO CHIUSA 2,55 nov.1990 BAGNETTO 27,93 dic.2008 Att. 1,1 Pre. 2,5 All. 5,0 Att. 0,8 Pre. 1,6 All. 2,5 Att. 22,90 Pre. 25,50 All. 27,30 3,40 4,14 4,02 3,94 4,46 3,65 4,15 4,04 5,04 5,39 5,47 n.d. n.d. 1,91 2,23 2,04 1,98 2,30 1,81 2,11 1,95 2,20 2,48 2,55 2,65 3,12 26,26 27,83 27,29 26,27 27,03 27,38 27,06 27,93 26,68 27,05 27,35 n.d. n.d. CENTO 9,37 feb.2014 Att. 5,50 Pre. 7,00 All. 8,70 8,13 9,37 8,91 8,14 8,80 8,84 8,42 8,58 8,16 9,01 8,22 8,68 8,72 n.d. n.d. GALLO 13,76 dic.2008 PONTE BASTIA 12,04 giu.1994 Att. 9,30 Pre. 12,00 All. 13,70 Att. 8,30 Pre. 10,70 All. 13,00 13,59 13,19 12,84 11,92 12,47 12,85 unico colmo 13,76 12,50 11,70 12,60 n.d. n.d. 9,60 9,71 8,62 9,36 9,02 9,48 unico colmo 10,01 8,77 9,03 n.d. n.d. n.d.

21 Soluzioni proposte: ottimizzazione delle capacità idrauliche degli alvei attuali - manutenzione recupero e miglioramento della tenuta delle arginature e delle sezioni idrauliche degli alvei - rialzi degli argini e risezionamento degli alvei aumento della capacità di invaso dei sistemi idraulici - casse di espansione 21

22 : il sistema delle casse di espansione 22

23 TORRENTE SAMOGGIA: complessivi da progetto PSAI: 7.3 milioni di m 3 Rialzi Samoggia 1 lotto ultimato 2 lotto lavori in corso ultimazione prevista Ott Cassa Le Budrie 6.3 milioni di m 3 Stato attuale: 95% Cassa in esercizio sono in corso i lavori di completamento Allargamento argini Lavino Ultimato nel 2013 Cassa P.te Rivabella 1.0 milioni di m 3 In corso di realizzazione intervento di privati come area di cava LE BUDRIE Sistema Reno-Samoggia RIALZI SAMOGGIA PONTE RIVABELLA BAGNETTO BOSCHETTO TREBBO DI RENO BONCONVENT O BARLEDA Cassa del Trebbo 4 / 6 milioni di m 3 In corso di progettazione FIUME RENO: complessivi da progetto PSAI: 25.8 milioni di m 3 Cassa Bagnetto 17.0 milioni di m 3 stato attuale: 30% lavori in corso Sovralzo argini Reno (l.27 Km.) Da Trebbo a Dosso Ultimato anno 2004 Cassa Boschetto e Bonconvento 6.5 milioni di m 3 Stato Bonc.: 80% Stato Bosch. 95% Già disp.: 4 Mmc Cassa Barleda 0.5 milioni di m 3 stato al 50% In corso 2 lotto Per un totale del sistema integrato 23 Reno-Samoggia 23 di circa 33 milioni di m 3 di invaso possibile.

24 Società in cambiamento necessità di rivedere: procedure, tecnologie comunicazione PGRA Piano di gestione rischio alluvioni Sistema di allertamento Progetto LIFE PRIMES

25 Politiche di governo Nel 2008 viene disattivato il Fondo regionale di protezione civile Legge 119/2013: fondo emergenze nazionali finanziato con Legge di stabilità Piani di messa in sicurezza: vengono finanziati solo gli interventi di somma urgenza Presidenti delle Regioni nominati commissari di governo per l attuazione delle opere previste negli accordi di programma per gli interventi di mitigazione del rischio Riorganizzazione e sburocratizzazione Piano città metropolitane (piano contro le alluvioni in città presentato il 6 agosto 2015)

26 Il PGRA è un nuovo strumento di pianificazione previsto nella legislazione comunitaria dalla Direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e gestione del rischio di alluvioni, conosciuta anche come Direttiva Alluvioni, recepita nell ordinamento italiano con il D.Lgs. 49/2010. In base a quanto disposto dal D.Lgs. 49/2010, i Piani si compongono di due parti: Parte B «Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri recante indirizzi operativi inerenti la predisposizione della parte dei piani di gestione relativa al sistema di allertamento nazionale, statale e regionale, per il rischio idraulico ai fini di protezione civile di cui al decreto legislativo 23 febbraio 2010, n.49 di recepimento della Direttiva 2007/60/CE» Parte A

27 Migliorare le procedure di allertamento (previsione azione e strumenti) e le modalità di informazione alla popolazione. Ridurre il rischio mediante azioni di protezione civile (Verifica/adeguamento Pianificazione dell emergenza ai vari livelli). Promuovere una cultura del rischio che permetta il pieno coinvolgimento degli enti locali e sia da supporto alla formazione dei cittadini sulla prevenzione del rischio Elaborare i Piani di laminazione. Sviluppare il coordinamento delle azioni fra Enti diversi. Migliorare le modalità di acquisizione dati relativi all evento per ottimizzare l attivazione e la gestione degli strumenti finanziari esistenti. Semplificare le modalità e le procedure per l attivazione degli strumenti finanziari esistenti. OBIETTIVI RAGGIUNGIBILI MEDIANTE MISURE DI PREPARAZIONE (M4) RITORNO ALLA NORMALITA e ANALISI (M5)

28 Misura M41 SISTEMA DI ALLERTAMENTO: Analisi e aggiornamento dei documenti, procedure e delle tecnologie del sistema di allertamento regionale finalizzata alla revisione dello stesso, tenendo conto anche del percorso di omogeneizzazione promosso dal DPCN sul territorio nazionale. Misura: Verifica e miglioramento delle procedure di diramazione delle allerte a livello regionale anche attraverso la creazione di uno spazio web dedicato e l utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione. Passaggio al codice colore: allerta gialla allerta arancione allerta rossa fase di attenzione fase di preallarme fase di allarme Documento unico in fase previsionale con validità per le successive 24 ore ALLERTA METEO-IDROGEOLOGICA-IDRAULICA

29 Misure di Preparazione (M41) - Sistema di Allertamento EVENTO IN ATTO SOGLIE arancione rossa Azioni in funzione dello scenario in atto PIANI DI EMERGENZA REGIONALE PROVINCIALI COMUNALI Valutazione dell evoluzione dell evento in atto mediante i dati osservati a scala spaziale/temporale dei fenomeni in corso DOCUMENTO DI AGGIORNAMENTO ARPAE-CF

30 Misure di Preparazione (M41) Reti di monitoraggio Analisi e potenziamento delle reti di monitoraggio per la gestione in emergenza del rischio idraulico. La Regione Emilia Romagna possiede una rete di monitoraggio Idrometeopluvio in telemisura (rete RIRER), la cui gestione unitaria è a carico di ARPA Emilia Romagna (Servizio IdroMeteoClima, ARPA-SIMC) Le stazioni hanno uno o più sensori per misurare i seguenti parametri: precipitazione livello idrometrico temperatura dell aria vento radiazione solare pressione atmosferica umidità relativa dell aria altezza del manto nevoso

31 LIFE PRIMES Prevenire il rischio alluvioni rendendo le comunità resilienti Contributo UE Life 14CCA7IT/001280

32 Il sistema regionale di protezione civile Componenti istituzionali Regione Prefetture (Province) Unioni di Comuni Comuni Strutture operative Agenzia regionale di Protezione Civile e strutture tecniche collegate Volontariato di Protezione Civile Vigili del Fuoco, (Corpo Forestale dello Stato), Capitanerie di Porto Forze dell Ordine, Polizia Municipale Sanità regionale/118 ARPAE, Consorzi di Bonifica, AIPO (Agenzia Interregionale Fiume Po) Comunità Scientifica

33 Consiglio dei Ministri Dipartimento protezione civile LIVELLO NAZIONALE Commissione Grandi Rischi Comitato Operativo Comitato Nazionale del Volontariato LIVELLO REGIONALE Regione Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile LIVELLO PROVINCIALE Servizi d Area Agenzia regionale Prefetture-UTG LIVELLO COMUNALE Sindaco Autorità di protezione civile

34 La riforma nazionale della protezione civile v Legge n.119 del 15 ottobre 2013 (Riforma legge quadro n. 225/92) v Riforma costituzionale v Progetto di legge Braga Delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale e coordinamento della protezione civile

35 La nuova legge regionale sul riordino istituzionale L.R. 30 luglio 2015, n.13 (in applicazione della Legge 56/2014) Riforma del sistema di governo regionale e locale e disposizioni su città metropolitana di Bologna, Province, Comuni e loro Unioni La Regione pone le premesse di un nuovo modello di governo territoriale fondato sull'istituzione di enti di area vasta Ruolo strategico della città metropolitana di Bologna Valorizzazione delle Unioni dei Comuni e della fusione dei Comuni Semplificare e razionalizzare senza abbassare la qualità dei servizi a cittadini e imprese

36 Ambiente, sicurezza del territorio e lavoro: la riorganizzazione delle funzioni attraverso le Agenzie Arpa diventa Arpae Agenzia regionale per la prevenzione, l ambiente e l energia In capo all Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile sono unificate le funzioni di: q progettazione e realizzazione di interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico e di sicurezza idraulica q servizio di piena q nullaosta e sorveglianza idraulica q gestione dell idrovia ferrarese

37 La nuova Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile DIREZIONE AFFARI GIURIDICI, VOLONTARIATO E CONTRATTI BILANCIO, PIANIFICAZIONE FINANZIARIA E RISORSE PER LO SVILUPPO COORDINAMENTO PROGRAMMI SPECIALI E PRESIDI DI COMPETENZA COORDINAMENTO INTERVENTI URGENTI E MESSA IN SICUREZZA PREVENZIONE E GESTIONE DELLE EMERGENZE Area affluenti Po Area Romagna Area Reno e Po di Volano Ambiti territoriali Ambiti territoriali Ambiti territoriali

38 Funzioni servizi Area Affluenti Po, Area Bacino del Reno e Po di Volano ed Area Romagna coordinamento delle attività di presidio territoriale funzioni di polizia idraulica e di servizio di piena interventi programmati di messa in sicurezza del territorio interventi di difesa del suolo e della costa (progettazione, direzione lavori e monitoraggio tecnico) coordinamento e gestione del volontariato di protezione civile in materia sismica, la gestione delle procedure di rilascio delle autorizzazioni, di controllo sulle costruzioni e sugli interventi procedimenti in materia di polizia mineraria e di attività estrattiva e l aggiornamento del catasto delle attività estrattive

39 Volontariato di protezione civile q 15 mila uomini e donne q 9 coordinamenti provinciali q 6 associazioni regionali q 325 associazioni locali

40 Cosa è successo negli ultimi 4 anni in questa Regione Le nevicate del 2012 Il terremoto del 20 e 29 maggio 2012 Gli eccezionali eventi meteorologici, novembre 2012 Gli eccezionali eventi meteorologici e tromba d'aria, marzo e maggio 2013 Gli eventi atmosferici dal dicembre 2013 al 31 marzo 2014 Gli eventi alluvionali gennaio 2014 e tromba d'aria 2013 Gli eventi atmosferici del 13 e 14 ottobre 2014 province di Parma e Piacenza Gli eventi alluvionali del settembre 2015 province di Parma e Piacenza Gli eventi alluvionali del 27 febbraio-27 marzo 2016 in tutte le province Eventi alluvionali agosto settembre 2016

41 I piani e gli interventi di protezione civile (anni ) per un importo totale di Euro 89 milioni di euro Ordinanza 83/2013: eventi marzo-aprile 2013 Ordinanza 174/2014: eventi dicembre marzo piani di interventi 24 milioni di euro 1 piano di interventi 16 milioni di euro Ordinanza 202/2014: eventi 13 e 14 ottobre prov. Parma e Piacenza 1 piano di interventi 18 milioni di euro Ordinanza 232/2015: eventi 4-7 febbraio piani di interventi 21 milioni di euro Ordinanza 351/2016: eventi 27 febbraio-27 marzo 1 piano di interventi 9 milioni 200 mila euro FSUE 11 milioni di Euro per eventi ottobre e novembre 2014

42 .et assomiglio quella a uno dei fiumi rovinosi che, quando s adirano, allagano e piani, ruinano li alberi et li edifizi, lievono da questa parte terreno, pongono da quest altra:ciascuno fugge loro innanzi, ognuno cede al loro impeto, sanza potervi in alcuna parte obstare. E benchè sieno così fatti, non resta però che li uomini, quando sono tempi quieti, non vi potessino fare provvedimenti e con ripari et argini, in modo che crescendo poi o andrebbono per uno canale, o l impeto loro non sarebbe ne si licenzioso ne si dannoso. Similmente la fortuna la quale dimostra la sua potenzia dove non è ordinata virtù a resisterle.. Niccolò Machiavelli Grazie per l attenzione

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