La misura dell'inflazione e il rischio deflazione alla luce della recente evoluzione dei prezzi al consumo in Italia e in Europa

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1 La misura dell'inflazione e il rischio deflazione alla luce della recente evoluzione dei prezzi al consumo in Italia e in Europa 3,3 3,2 3,3 3,1 3,2 3,2 2, ,5 2,3 2,2 1, ,6 1,1 1,1 1,1 1,2 1,2 1,2 0,9 0,8 0,7 0,7 0,7 0,5 0,4 0,6 A M G L A S O N D G F M A A M G L A S O N D G F M A Federico Polidoro (polidoro@istat.it) Servizio prezzi al consumo Istat

2 Indice 1. Aspetti generali e calcolo degli indici 2. Aspetti normativi dell indagine 3. L organizzazione della rilevazione 4. Il disegno campionario dell indagine e il paniere 5. Il ribasamento e la revisione annuale dei piani comunali di campionamento 6. La recente evoluzione dell inflazione in Europa (inflazione, deflazione e disinflazione) 2

3 Aspetti generali e calcolo degli indici L indagine statistica sui prezzi al consumo misura le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di beni e servizi rappresentativi di tutti quelli destinati al consumo finale delle famiglie e acquistabili sul mercato attraverso transazioni monetarie 3

4 Aspetti generali e calcolo degli indici più comunemente, l indagine statistica sui prezzi al consumo misura l inflazione (il cui fenomeno opposto è la deflazione) in macroeconomia, indica un incremento generalizzato e continuativo del livello dei prezzi nel tempo (mentre la deflazione sta a indicare una diminuzione generale e continuativa del livello generale dei prezzi) 4

5 Aspetti generali e calcolo degli indici l incremento del livello generale dei prezzi espresso in termini percentuali è il tasso d inflazione che viene misurato in economia attraverso l utilizzo di numeri indice e le variazioni calcolate su di essi 5

6 Aspetti generali e calcolo degli indici cosa è un numero indice? è un rapporto statistico che serve per confrontare le intensità di uno stesso fenomeno in due situazioni o circostanze o tempi diversi 6

7 Aspetti generali e calcolo degli indici cosa è un numero indice? a 1 I 1 = x 100 a 0 base La situazione o circostanza rispetto alla quale è fatto il confronto è detta la situazione baseo la circostanza baseo tempo base o semplicemente base 7

8 Aspetti generali e calcolo degli indici cosa misura un numero indice? p t1 I t1 = x 100 p t0 se le intensità poste a confronto sono ad es. dei prezzi e la circostanza è il tempo, il numero indice misura, se espresso in termini percentuali lavariazione del prezzonel tempot 1 rispettoaltempot 0 postoilprezzoaltempot 0 =100 8

9 Aspetti generali e calcolo degli indici l indice Istat dei prezzi al consumo indicatore economico costruito al fine di misurare le variazioni nel tempo nel livello generale dei prezzi di beni e servizi che le famiglie acquistano ovvero nel costo di acquisto di un paniere fisso di prodotti e servizi di qualità costante e rappresentativi delle spese per consumi delle famiglie 9

10 Aspetti generali e calcolo degli indici Cosa è un indice dei prezzi al consumo (IPC) è un indice di prezzo puro che riflette esclusivamente le variazioni di prezzo nel tempo non è un indice del costo della vita (ICV o COLI) che misura le variazioni nel costo da sostenere per lo stesso standard di vita (utilità costante) 10

11 Aspetti generali e calcolo degli indici A cosa serve l indice Istat dei prezzi al consumo indicatore macroeconomico misura dell inflazione dei prezzi con riferimento alle famiglie misura di riferimento per il rinnovo di contratti di diversa natura, per la rivalutazione dei canoni d affitto, ecc. 11

12 Aspetti generali e calcolo degli indici Il sistema degli indici dei prezzi al consumo in Italia L indice nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività(nic) L indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati(foi) L indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA o HICP; trattato di Maastricht di febbraio 1992 EICPeMUICP) 12

13 Aspetti generali e calcolo degli indici Il sistema degli indici dei prezzi al consumo in Italia: elementi comuni nella definizione del campo di osservazione esclusione degli autoconsumi, dei fitti figurativi delle abitazioni utilizzate dai proprietari esclusione delle spese sostenute dalle famiglie per l acquisto di beni di investimento esclusione di beni o servizi di consumo intermedio (strumenti e attrezzature per l attività professionale) o per il pagamento di tasse di concessione governativa, bolli, imposte dirette, contributi sociali Il sistema degli indici dei prezzi al consumo in Italia: altri elementi di omogeneità la rilevazione dei prezzi (il caso particolare delle riduzioni temporanee di prezzo) la metodologia di calcolo (la sostanziale applicazione dei regolamenti europei agli indici nazionali) la classificazione del paniere dei prodotti (il problema dei concorsi pronostici nel paniere NIC e FOI, non nell IPCA, dei ticket, solo nell IPCA) 13

14 I tre indici differiscono per i seguenti elementi: 1)la popolazione di riferimento: NIC e IPCA si riferiscono all intera collettività; Il FOI si riferisce invece ad una sotto-popolazione composta da circa 7,6 milioni di famiglie (su un complesso di 22,8 milioni); 2)l aggregato economico di riferimento: NIC e FOI si riferiscono ai consumi finali effettivi delle famiglie; L IPCA si riferisce alla spesa per consumi monetari finali sostenuta dalle famiglie; 3) il concetto di prezzo: Aspetti generali e calcolo degli indici NIC e FOI misurano le variazioni del prezzo pieno di vendita. L IPCA considera invece il prezzo effettivamente pagato dal consumatore (es.: medicinali. Per NIC e FOI si considera il prezzo pieno del prodotto, per l IPCA la quota effettivamente a carico delle famiglie e cioè il contributo al SSN mediante ticket); l IPCA tiene conto, inoltre, delle riduzioni temporanee di prezzo (saldi, sconti ecc.) 14

15 Aspetti generali e calcolo degli indici L indagine sui prezzi al consumo è finalizzata al calcolo di indicatori per la misurazione del fenomeno dell inflazione A questo scopo, l Istat calcola indici che misurano mensilmente le variazioni nel tempo dei prezzi di un paniere di prodotti rappresentativi di tutti quelli destinati al consumo finale delle famiglie presenti sul territorio economico nazionale e acquistabili attraverso transazioni monetarie: 1. per ogni prodotto del paniere viene costruito uno specifico indice, che misura la variazione dei prezzi del prodotto nel tempo; 2. l aggregazione di questi indici di prodotto, ponderati con pesi che misurano l importanza del prodotto nei consumi delle famiglie, consente di calcolare l indice generale, con il quale si misura l inflazione. Per il calcolo dell inflazione viene simulata la variazione della spesa di una grande famiglia composta da circa 60 milioni di persone per il solo effetto della variazione dei prezzi di acquistodi un paniere dibenieservizi che viene fissato all iniziodiogniannoemantenutofissoper12mesi. 15

16 Aspetti generali e calcolo degli indici Costruzione degli indici in base di calcolo Nell ambito della rilevazione territoriale, per ogni comune capoluogo di provincia le quotazioni di prezzo relative a ciascuna posizione rappresentativa vengono trasformati in indici temporali e successivamente aggregati, dando luogo all indice provinciale di posizione rappresentativa. Fatte salve poche eccezioni, la metodologia di calcolo degli indici delle posizioni rappresentative i cui prezzi sono rilevati a livello locale, prevede due passaggi: 1) calcolo dei microindici mediante il rapporto tra il prezzo del mese corrente della referenza osservata in un determinato punto vendita ed il prezzo osservato della stessa referenza nello stesso punto vendita nel mese di base; 2) calcolo dell'indice elementare di posizione rappresentativa per capoluogo mediante media geometrica dei microindici. 16

17 Aspetti generali e calcolo degli indici Formalmente il microindice- per capoluogo - della n-esima referenza è dato da: m, a i ph ( n) ( n) base, a p ( n) m, a i Ih = i h Prezzo della referenza ndel prodotto hregistrato nella provincia i, nel mese mdell anno a Prezzo della referenza ndel prodotto hregistrato nella provincia i, nel periodo base L indice elementare di posizione rappresentativa per capoluogo - è: i I m, a h N( h, i) = i I n= 1 m, a h ( n) 1 N( h, i) Numero delle referenze del prodotto hrilevate nella provincia i, nell anno a 17

18 Costruzione degli indici in base di calcolo Aspetti generali e calcolo degli indici A partire dagli indici provinciali di posizione rappresentativa, il calcolo dell indice generale nazionale avviene attraverso le seguenti fasi: Aggregazioni orizzontali 1) si aggregano tra loro gli indici provinciali di posizione rappresentativa per costruire l indice regionale di posizione rappresentativa. I coefficienti di ponderazione utilizzati si basano sulla dimensione di ciascun capoluogo di provincia in termini di popolazione residente nella provincia. 2) si aggregano tra loro gli indici regionali di posizione rappresentativa per costruire l indice nazionale di posizione rappresentativa. I coefficienti di ponderazione utilizzati si basano sul peso di ciascuna regione in termini di consumi delle famiglie. 18

19 Costruzione degli indici in base di calcolo Aspetti generali e calcolo degli indici Formalmente, l indice regionale di posizione rappresentativa è dato da: R I m, a h = i i R i R π i I iπ m, a h Indice del capoluogo i della regione R del prodotto h Popolazione residente nella provincia i Popolazione residente nella regione R Formalmente, l indice nazionale di posizione rappresentativa è dato da: 20 m, a Rπ h I h = 20 R I R= 1 Rπ h R= 1 m, a h Indice della regione R del prodotto h Spesa per consumo del prodotto h delle famiglie della regione R Spesa per consumo del prodotto h del totale delle famiglie 19

20 Aspetti generali e calcolo degli indici Aggregazione verticale 3) si aggregano tra loro gli indici nazionali di posizione rappresentativa per costruire l indice nazionale generale. I coefficienti di ponderazione utilizzati si basano sul peso di ciascuna posizione rappresentativa in termini di consumi delle famiglie. Formalmente, l indice nazionale generale è dato da: I m, a = H H h= 1 π h I π h h= 1 m, a h Indice nazionale del prodotto h Spesa per consumi del prodotto h delle famiglie Spesa totale per consumi delle famiglie 20

21 Costruzione degli indici in base riferimento Con l operazione di concatenamento le serie annuali vengono riportate ad una base di riferimento comune, che attualmente è rappresentata dall anno 2010 per gliindicinicefoiedall anno2005perl indiceipca Formalmente : Aspetti generali e calcolo degli indici I m, a BR = I 12, a 1 BR m, a base, a I I 12, a = I base, a BR I I I m, a base, a Indice generale del mese m dell anno a in base di riferimento Indice generale del mese di dicembre dell anno a-1 in base di riferimento Variazione dell indice generale del mese m rispetto alla base di calcolo 21

22 il calcolo dei pesi: variabili e fonti la popolazione(la popolazione residente in affitto) i consumi delle famiglie (contabilità nazionale e indagine sui consumi delle famiglie) altre fonti interne all Istat (consumo apparente) o esterno (AC Nielsen, Banca d Italia) la COICOP95 Rev.1 Aspetti generali e calcolo degli indici le attività annuali di ribasamento: ogni anno in occasione del mese di dicembre viene effettuato l aggiornamento del campione d indagine e del sistema ponderale. I pesi sono pertanto riferiti ogni anno al mese di dicembre dell anno precedente e la base di calcolo è il dicembre dell anno precedente 22

23 Aspetti normativi dell indagine La rilevazione dei prezzi al consumo è regolata dai seguenti atti: Regio Decreto Legge del 20/2/1927, n 222 (convertito nella Legge n 2421 del 18/12/1927) L Istituto centrale (ora nazionale) di statistica promuove la formazione di indici del costo della vita in tutti i comuni con più di abitanti ed in altri, preferibilmente scelti tra i capoluoghi di provincia, o tra quelli con più di abitanti che abbiano uffici di statistica idonei(art. 1); dirama le istruzioni affinché la raccolta dei dati avvenga con uniformità di criteri e con rigore di metodo (art. 2); promuove i provvedimenti opportuni per l organizzazione dei servizi di statistica locale e per la vigilanza sulla esecuzione dei lavori concernenti il calcolo degli indici (art. 3); è sancito inoltre l obbligo di costituire apposite Commissioni... (art. 4), con il compito di controllare i prezzi rilevati dagli Uffici e le elaborazioni dei dati applicando le disposizioni dettate dall Istat inizialmente e in prosieguo di tempo (art. 5). 23

24 Aspetti normativi dell indagine La legge n 621/75, che modifica il regio decreto relativamente ai comuni cui spetta l obbligo di condurre l indagine sui prezzi al consumo ( tra i comuni di cui all art. 1 devono intendersi compresi tutti i comuni capoluoghi di provincia e quelli con oltre abitanti che abbiano un ufficio di statistica idoneo ) Il D.lgs n 322 del 6 settembre 1989, che, tra le altre cose, attribuisce all Istat, che è l unico soggetto a cui è demandata la produzione degli indici dei prezzi al consumo con carattere di ufficialità, il compito di indirizzare e coordinare le attività statistiche degli enti facenti parte del Sistema statistico nazionale; fornire assistenza tecnica; predisporre le nomenclature e le metodologie di base per la classificazione e la rilevazione dei fenomeni di carattere demografico, economico e sociale...; pubblicare e diffondere i dati...; promuovere lo sviluppo informatico a fini statistici degli archivi gestionali e delle raccolte di dati amministrativi (art. 15). Il Regolamento comunitario n. 2494/95 istitutivo dell indice armonizzato europeo dei prezzi al consumo ha lo scopo di stabilire le basi statistiche necessarie per pervenire al calcolo degli indici comparabili dei prezzi al consumo a livello comunitario. Il regolamento 2494/95 è stato poi seguito da altri 20 regolamenti di implementazione delle misure di armonizzazione che sono ora in corso di riunificazione in un testo unico 24

25 Aspetti normativi dell indagine La normativa vigente affida all Istituto Nazionale di Statistica il compito di promuovere il calcolo di indici dei prezzi al consumo in tutti i comuni capoluoghi di provincia e in quelli con oltre abitanti che abbiano un ufficio di statistica idoneo gli attori coinvolti e le funzioni affidate Istat produzione degli indici dei prezzi al consumo con carattere di ufficialità Indirizzare e coordinare le attività statistiche fornire assistenza tecnica, predisporre le nomenclature e le metodologie di base per la classificazione e la rilevazione, pubblicare e diffondere i dati promuovere lo sviluppo informatico ai fini statistici; Ucs realizzano la rilevazione in ambito locale, curano l elaborazione, la diffusione e l archiviazione dei dati, contribuiscono alla promozione e allo sviluppo informatico ai fini statistici 25

26 L organizzazione della rilevazione la rilevazione dei prezzi al consumo due diverse modalità: centralizzata territoriale Istat 22,6%* Uffici comunali di statistica 76,9%* * incidenza calcolata in riferimento al peso che ciascuna posizione rappresentativa ha all interno dell indice NIC nell anno

27 Perché la rilevazione centralizzata? Viene effettuata direttamente dall Istat ed è relativa ad un sottoinsieme specifico di prodotti. In particolare: Istat 20%* prodotti caratterizzati dall uniformità del prezzo sul territorio nazionale; soggetti a normative e/o regolamentazioni nazionali o regionali; Uffici comunali di statistica 80%* rappresentativi di mercati aventi peculiarità dal lato della domanda e dell offerta; prodotti con caratteristiche qualitative complesse per cui la rilevazione sul territorio sarebbe troppo onerosa e difficilmente controllabile; prodotti legati alla filiera turistica. L organizzazione della rilevazione 27

28 L organizzazione della rilevazione I numeri dell indagine nel comuni (copertura territoriale 83,3%) + 11 per un sottoinsieme di prodotti (6,2% del paniere NIC) per una copertura territoriale che sale al 91,5% della popolazione provinciale punti vendita abitazioni (per la rilevazione degli affitti) quotazioni di prezzo rilevate ogni mese territorialmente dagli Uffici comunali di statistica quotazioni di prezzo rilevate ogni mese centralmente dall Istat 28

29 La frequenza di rilevazione L attività di rilevazione ha periodicità mensile e va effettuata Nell arco di questo periodo, a seconda della specifica frequenza di rilevazione di ogni prodotto, il calendario di rilevazione è: Prodotti bimensili L organizzazione della rilevazione Nei primi 15 giorni lavorativi del mese Ortofrutta Prodotti ittici (*) Combustibili per autotrazione e riscaldamento Prodotti mensili (***) Altri alimentari freschi, alimentari lavorati, beni non durevoli, semi durevoli, durevoli, servizi, canoni di affitto e oneri accessori Tariffe (gas, acqua, trasporti, etc.) 1 e 10 giorno lavorativo del mese di riferimento Nei primi 15 giorni lavorativi del mese (****) In vigore al 15 del mese di riferimento (*) Il calendario reale andrà determinato tenendo conto del martedì/venerdì più vicino tenendo ferme le distanze tra 1 e 10 giorno lavorativo (***) Il piano di rilevazione delle referenze deve essere equamente ripartito su tutto l arco temporale che va dall 1 al 21 del mese di riferimento, le referenze di ciascuna posizione rappresentativa devono essere distribuite ad intervalli uniformi su tutto il periodo di rilevazione (****) E importantecheinogniunitàdirilevazionesiasempremantenutalastessadatadiosservazionedelprezzoinmodotaledaavere,tra due registrazioni successive, sempre 30 giorni 29

30 Il disegno campionario dell indagine e il paniere l impianto territoriale (non viene qui affrontato il disegno campionario delle rilevazione centralizzata) della rilevazione dei prezzi al consumo segue un disegno di campionamento (dato un paniere di prodotti identificato dall Istat) a tre stadi di selezione le unità ai diversi stadi di campionamento Comuni (selezione definita ex legis) punti vendita (selezione effettuata dai Comuni in base agli standard dettati da Istat) Referenze (selezione effettuata in base al criterio della «più venduta) PIANO DI CAMPIONAMENTO COMUNALE 30

31 Il disegno campionario dell indagine e il paniere Il piano di campionamento comunale: aspetti metodologici e operativi per la selezione dei punti vendita e delle referenze piano di rilevazione comunale è il campione comunale delle unità di rilevazione e dei prodotti cioè la selezione dei punti di raccolta dei dati e delle referenza (nelle quali si specificano i prodotti del paniere) 31

32 Il disegno campionario dell indagine e il paniere Il piano di campionamento comunale Formazione e aggiornamento dei piani di rilevazione a cura degli Uffici comunali di statistica Approvazione dei piani di rilevazione a cura delle Commissioni Comunali di controllo e, in decisiva valutazione, dall Istat 32

33 Il disegno campionario dell indagine e il paniere Il piano di campionamento comunale Le norme tecniche per la formazione e l aggiornamento dei piani di rilevazione predisposte dall Istat Le norme tecniche riguardano indirizzi generali requisiti di rappresentatività 33

34 Il disegno campionario dell indagine e il paniere Il piano di campionamento comunale indirizzi generali individuazione delle unità di rilevazione in relazione alle variabili: tipologia e articolazione territoriale della rete distributiva locale abitudini di consumo delle famiglie importanza demografica del comune e distribuzione territoriale della popolazione residente, tenuto conto delle zone censuarie requisiti di rappresentatività individuazione delle unità di rilevazione sulle quali insiste maggiormente la domanda da parte dei consumatori Il campione deve inoltre riflettere L importanza relativa dei prodotti nell ambito del paniere La variabilità dei prezzi dei prodotti 34

35 Il disegno campionario dell indagine e il paniere Il piano di campionamento comunale La tipologia distributiva Tradizionale: Minimercato, Negozio tradizionale, Cooperativa di consumo, Mercato rionale Moderno: Grande magazzino, Supermercato, Impresa con succursali o con catene di negozi, Ipermercato, Grande magazzino specializzato Altro: Unità diverse, Esercizi non classificabili altrove, Hard discount: Hard discount 35

36 Il disegno campionario dell indagine e il paniere Il piano di campionamento comunale Distribuzione sul territorio: il tipo zona censuaria Centro storico Zona agricola Zona edificata periferica Zona compresa tra quella periferica e il centro storico Zone di pregio particolare site nella zona edificata periferica o nella zona agricola 36

37 Il disegno campionario dell indagine e il paniere Il concetto di referenza Il piano di campionamento comunale dato il paniere dei prodotti data la descrizione del prodotto l individuazione e selezione del prodotto più vendutoin termini di valore delle vendite referenza le caratteristiche che identificano univocamente la referenza marca varietà quantità 37

38 Il disegno campionario dell indagine e il paniere Il concetto di referenza Il piano di campionamento comunale la varietà: è l ulteriore descrizione necessaria al rilevatore ad identificare correttamente il prodotto elementare. Nel caso dell ortofrutta si tratta di vera e propria varietà naturale (mele golden, delicious, annurche); in altri casi di caratteristiche tecniche (i modelli di lavatrici); in altri casi di specifiche ulteriori rispetto alla descrizione Istat; la marca: è data dalla denominazione del produttore. La necessità di diversificare la selezione sul territorio in termini di marche (integrazione del criterio del più venduto); la quantità rilevata: è la quantità standard (package) con la quale il prodotto viene presentato e venduto sul mercato. 38

39 Il disegno campionario dell indagine e il paniere il paniere dei prodotti l insieme dei beni e servizi dei quali viene misurata mensilmente la dinamica dei prezzi al consumo paniere della spesa rappresentativo dei prodotti maggiormente acquistati dal complesso delle famiglie italiane Nel 2014, per il NIC e il FOI un campione di 614 beni e servizi denominati posizioni rappresentative alcune delle quali di natura composita, per cui, complessivamente, articolato in 1447 prodotti 39

40 Il disegno campionario dell indagine e il paniere indice generale il paniere 2013 per NIC e FOI e la sua struttura gerarchica (per il calcolo dell inflazione nazionale, ripartizionale, regionale e comunale) 12 divisioni di spesa 43 gruppi di prodotto 101 classi di prodotto 233 sottoclassi di prodotto livello di pubblicazione degli indici 324 segmenti di consumo 614 posizioni rappresentative rilevazione territoriale rilevazione centralizzata prodotti 40

41 Il ribasamento e la revisione annuale dei piani comunali di campionamento Ribasamento Le operazioni che, con cadenza annuale, vengono effettuate per la revisione del paniere dei beni e servizi, dei piani comunali di campionamento e della estensione territoriale della rilevazione Le operazioni di ribasamento coinvolgono sia l Istat per quanto riguarda l aggiornamento della composizione e della ponderazione del paniere sia gli Uffici Comunali di statistica per quanto riguarda l aggiornamento dei piani locali di campionamento 41

42 Il ribasamento e la revisione annuale dei piani comunali di campionamento durante il periodo del ribasamento gli Uffici Comunali di Statistica rivedono i loro piani di campionamento in modo tale da far sì che il numero, la tipologia e la distribuzione sul territorio dei punti vendita nei quali verrà effettuata nell anno a venire la rilevazione riflettano il più fedelmente possibile la realtà della struttura locale dei consumi 42

43 La recente evoluzione dell inflazione in Europa (inflazione, deflazione e disinflazione) HICP. Zona Euro, Germania, Francia e Italia Variazioni percentuali tendenziali Euro area (18 countries) Germany (until 1990 former territory of the FRG) France Italy 2009M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M M03 43

44 La recente evoluzione dell inflazione in Europa (inflazione, deflazione e disinflazione) PROSPETTO 6. INDICI DEI PREZZI AL CONSUMO IPCA, PER AGGREGATI SPECIALI Aprile 2014, pesi e variazioni percentuali (base 2005=100 Aggregati speciali Pesi apr-14 apr-14 mar-14 apr-13 Inflazione mar-14 apr-13 mar-13 mar-13 acquisita Beni alimentari (incluse bevande alcoliche) e tabacchi, ,2 0,1 0,5 0,2 0,1 di cui: Alimentari lavorati ,1 0,7 1,0 0,2 0,5 Alimentari non lavorati ,2-0,7-0,3 0,3-0,3 Energia, di cui: ,3-2,8-3,6-2,1-2,2 Elettricità, gas e combustibili solidi ,1-3,2-3,2-2,1-2,9 Combustibili liquidi, carburanti e lubrificanti ,3-2,4-4,1-2,1-1,6 Altri beni, di cui: ,1 0,8 0,7 1,1 1,9 Beni durevoli ,2 0,4 0,2 0,0 0,5 Beni non durevoli ,1 1,4 1,4 0,1 1,1 Beni semidurevoli ,4 0,8 0,7 2,3 3,5 Beni ,3-0,1-0,2 0,2 0,6 Servizi relativi all'abitazione ,1 3,2 3,3 0,2 2,6 Servizi relativi alle comunicazioni ,3-8,8-7,1 2,2-6,4 Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona ,0 1,0 0,9 0,9 0,7 Servizi relativi ai trasporti ,2 2,8 0,8 0,2 1,3 Servizi vari ,0 1,5 1,5 0,0 1,2 Servizi ,8 1,3 0,9 0,5 0,8 Indice generale ,5 0,5 0,3 0,3 0,7 Indice generale al netto dell energia e degli alimentari freschi (Componente di fondo) ,9 1,0 0,9 0,7 1,2 Indice generale al netto dell energia, degli alimentari (incluse bevande alcoliche) e tabacchi ,9 1,1 0,9 0,7 1,3 Indice generale al netto dell energia ,7 0,9 0,8 0,6 1,0 44

45 La recente evoluzione dell inflazione in Europa (inflazione, deflazione e disinflazione) DEFLAZIONE O DISINFLAZIONE? 45

46 Grazie per l attenzione polidoro@istat.it 46

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