progress Laboratorio di CHIMICA Il testo è stato curato da Maria Antonietta Calò IISS E.Majorana BR

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1 Bookin progress Laboratorio di CHIMICA Il testo è stato curato da Maria Antonietta Calò IISS E.Majorana BR 1

2 Il laboratorio costituisce un momento importante per l apprendimento della chimica poiché consente di verificare in pratica quanto previsto dalla teoria. ATTENZIONE L attività sperimentale se non condotta con attenzione può essere pericolosa pertanto prima di andare in laboratorio occorre conoscere alcune regole!! CAUSE DI INCIDENTI Ú Ú Ú Ú Ú Distrazione Incoscienza Insipienza Troppa sicurezza di sè Cause Impreviste FONTI POTENZIALI DI PERICOLO Le sostanze Chimiche Avvelenamenti ed intossicazioni, irritazioni, ustioni, esplosioni, ecc. La Vetreria Ferite da taglio, schegge, ustioni,ecc Apparecchi Elettrici Scosse, incendi, ecc. 2

3 21_AIE602_VU_lab di chimica_rev.01_layout 1 14/07/16 15:45 Pagina 3 Book in progress NORME DI COMPORTAMENTO NEL LABORATORIO E OBBLIGATORIO essere consapevole dell'operazione che ci si accinge ad eseguire. Quindi, si deve leggere o ascoltare attentamente le istruzioni di lavoro e nel dubbio chiedere gli opportuni chiarimenti; indossare il camice (meglio se antiacido), che deve essere indossato chiuso, mantenuto pulito ed in ordine indossare calzature chiuse tenere legati e raccolti i capelli, usare gli occhiali protettivi in particolar operazioni (è pericoloso l'uso di lenti a contatto), usare i guanti antiacido quando si usano acidi concentrati; usare propipette o pipette a siringa per il prelievo di liquidi leggere sempre l etichetta dei prodotti chimici prima di usarne il contenuto, comprendere il pericolo che ne deriva e usare le opportune precauzioni tenere puliti ed in ordine i banchi di lavoro soprattutto alla fine dell'esercita-zione; tenere sgombri i pavimenti ed i passaggi tra i banchi e verso le porte. Pertanto, è vietato portare gli zaini o le cartelle nei laboratori, inoltre i cassetti e gli armadietti dei banchi vanno tenuti chiusi. lavorare sotto la cappa aspirante se si utilizzano sostanze pericolose, etichettare correttamente tutti i contenitori in modo da poterne riconoscere in ogni momento il contenuto. L etichetta deve assolutamente riportare: - Il nome del reagente - La sua concentrazione - La data di preparazione - Il nome di chi lo ha preparato e la classe di appartenenza mantenere la più scrupolosa pulizia personale. Le mani devono essere accuratamente lavate dopo il contatto con qualsiasi sostanza, comunque, sempre alla fine del periodo di lavoro; smaltire i rifiuti seguendo le direttive dell insegnante. riferire all insegnante qualunque situazione anomala o infortunio, anche se lieve E VIETATO eseguire esperimenti non autorizzati muoversi bruscamente (correre, ecc.); con un comportamento esuberante si può urtare contro le apparecchiature o rovesciare recipienti; bere o mangiare nel laboratorio o usare la vetreria per tale scopo fumare; indossare cappelli, sciarpe, ecc. tenere nelle tasche forbici, spatole di acciaio, provette di vetro; l aspirazione con la bocca per il riempimento di pipette, l'abbandono sul banco (o dove capita) di strumenti o sostanze chimiche. Dopo l'uso, questi dovranno essere depositati negli appositi armadi. toccare con le mani bagnate le apparecchiature elettriche sotto tensione indirizzare verso il compagno vicino un recipiente di reazione E IMPORTANTE maneggiare con cura la vetreria usare sempre le pinze quando si maneggiano oggetti caldi non mettere il naso direttamente su recipienti da cui si sviluppano gas o vapori conoscere la posizione della cassetta di pronto soccorso avvisare l insegnate se si è allergici bonificare ed asciugare subito le superfici dei banchi o dei pavimenti su cui siano cadute, eventualmente, sostanze chimiche 3

4 21_AIE602_VU_lab di chimica_rev.01_layout 1 14/07/16 15:45 Pagina 4 LE ETICHETTE DELLE SOSTANZE CHIMICHE Le analisi chimiche si realizzano mediante l uso dei reattivi che vengono preparati miscelando, diluendo, solubilizzando o usando come tali le diverse sostanze (acidi, basi, sali, composti della chimica organica, ecc.) che in commercio vanno sotto il nome generico di "prodotti chimici", opportunamente confezionati ed etichettati. L'etichetta rappresenta la carta d'identità dei prodotti chimici; quindi, saperla leggere è condizione indispensabile per poter conoscere a fondo il composto chimico che si sta maneggiando. Per esempio, l'etichetta di una confezione di acido solforico, fornisce molte informazioni su questo composto chimico. E da notare che, oltre alle indicazioni riguardanti le caratteristiche chimiche e fisiche, ve ne sono altre, rese obbligatorie dalle direttive CEE. Per esempio, i "simboli di pericolosità ai fini dell'impiego" e le frasi di rischio. I VECCHI SIMBOLI DI PERICOLO ED I NUOVI PITTOGRAMMI I simboli di pericolo su fondale arancione vengono sostituiti da nuovi pittogrammi che altro non sono che una rappresentazione grafica di un particolare pericolo che comunica immediatamen-te l informazione relativa al pericolo associato alla sostanza o miscela PERICOLI CHIMICO-FISICI ESPLOSIVO E 4 Classificazione: sostanze o preparazio-ni che possono esplodere a causa di una scintilla o che sono molto sensibili agli urti o allo sfregamento. Precauzioni: evitare colpi, scuotimenti, sfregamenti, fiamme o fonti di calore. Esempio: Nitroglicerina, Tricloruro di azoto

5 Bookin progress O apple COMBURENTE Classificazione: sostanze che si comportano da ossidanti rispetto alla maggior parte delle altre so-stanze o che liberano facilmente ossigeno atomico o molecolare, e che quindi facilitano l'incendiarsi di sostanze combustibili. Precauzioni: Esempio: evitare il contatto con materiali combustibili. Ossigeno, Acqua ossigenata, Nitrato di potassio F F+ apple INFIAMMABILE Classificazione: Sostanze o preparazioni: che possono surriscaldarsi e successivamente infiammarsi al contatto con l'aria ad una temperatura normale senza impiego di energia solidi che possono infiammarsi facilmente per una breve azione di una fonte di fiamma e che continuano ad ardere liquidi che possiedono un punto di combustione compreso tra i 21 C ed i 55 C. gas infiammabili al contatto con l'aria a pressione ambiente gas che a contatto con l'acqua o l'aria umida creano gas facilmente infiammabili in quantità pericolosa. Precauzioni: evitare il contatto con materiali ignitivi (come aria ed acqua). Esempio: Benzene, Acetone, Etanolo ESTREMAMENTE INFIAMMABILE Classificazione: sostanze o preparazioni liquide il cui punto di Precauzioni: Esempio: combustione è inferiore ai 21 C evitare il contatto con materiali ignitivi (come aria ed acqua). Idrogeno, Acetilene, Etere etilico SIMBOLO NON ESISTENTE PRECEDENTEMENTE CONTENITORI SOTTO PRESSIONE Classificazione: bombole o altri contenitori di gas sotto pressione, compressi, liquefatti, refrigerati, Precauzioni: Esempio: disciolti. trasportare, manipolare e utilizzare con la necessaria cautela. Ossigeno, Acetilene 5

6 PERICOLI PER LA SALUTE T prodotti tossici acuti TOSSICHE Classificazione: sostanze o preparazioni che, per inalazione, ingestione o penetrazione nella pelle, possono implicare rischi gravi, acuti o cronici, e anche la morte. Precauzioni: Esempio: deve essere evitato il contatto con il corpo. Cloruro di bario, Monossido di carbonio, Metanolo T+ apple prodotti tossici a lungo termine ESTREMAMENTE TOSSICHE Classificazione: sostanze o preparazioni che, per inalazione, ingestione o assorbimento attraverso la pelle, provocano rischi estrememente gravi, acuti o Precauzioni: Esempio: cronici, e facilmente la morte. deve essere evitato il contatto con il corpo, l'inalazione e l'ingestione, nonché un'esposizione continua o ripetitiva anche a basse concentrazioni della sostanza o preparato. Cianuro Xi Xn apple NOCIVO Classificazione: sostanze o preparazioni che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono implicare rischi, per la salute, di gravità limitata e raramente la morte. Precauzioni: i vapori non devono essere inalati ed il contatto con la pelle deve essere evitato. Esempio: Diclorometano, Cisteina C apple CORROSIVO Classificazione: questi prodotti chimici causano la distruzione di tessuti viventi e/o materiali inerti. Precauzioni: non inalare ed evitare il contatto con la pelle, gli occhi e gli abiti. Esempio: acido cloridrico, acido fluoridrico PERICOLO ECOTOSSICOLOGICO N apple NOCIVO PER L AMBIENTE Classificazione: il contatto dell'ambiente con queste sostanze o preparazioni può provocare danni Precauzioni: Esempio: all'ecosistema a corto o a lungo periodo. le sostanze non devono essere disperse nell'ambiente. Fosforo, Cianuro di potassio 6

7 Bookin progress FRASI DI RISCHIO R R1 Esplosivo allo stato secco. R34 Provoca ustioni. R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione R35 R36 Provoca gravi ustioni. Irritante per gli occhi. R3 R4 R5 R6 R7 R8 R9 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione. Forma composti metallici esplosivi molto sensibili. Pericolo di esplosione per riscaldamento. Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria. Può provocare un incendio. Può provocare l'accensione di materie combustibili. Esplosivo in miscela con materie combustibili. R37 R38 R39 R40 R41 R42 R43 Irritante per le vie respiratorie. Irritante per la pelle. Pericolo di effetti irreversibili molto gravi. Possibilità di effetti cancerogeni - Prove insufficienti. Rischio di gravi lesioni oculari. Può provocare sensibilizzazione per inalazione. Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle. R10 R11 Infiammabile. Facilmente infiammabile. R44 Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato. R12 Estremamente infiammabile. R45 Può provocare il cancro. R14 R15 R16 R17 Reagisce violentemente con l'acqua. A contatto con l'acqua libera gas estremamente infiammabili. Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti. Spontaneamente infiammabile all'aria. R18 Durante l'uso può formare con aria miscele esplosive/infiammabili. R19 R20 R21 R22 R23 R24 R25 R26 R27 Può formare perossidi esplosivi. Nocivo per inalazione. Nocivo a contatto con la pelle. Nocivo per ingestione. Tossico per inalazione. Tossico a contatto con la pelle. Tossico per ingestione. Molto tossico per inalazione. Molto tossico a contatto con la pelle. R46 R47 R49 R50 R51 R52 R53 R54 R55 R56 R57 R58 R59 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie. Può provocare malformazioni genetiche R48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata. Può provocare il cancro per inalazione. Altamente tossico per gli organismi acquatici. Tossico per gli organismi acquatici. Nocivo per gli organismi acquatici. Può provocare a lungo termine effettivi negativi per l'ambiente acquatico. Tossico per la flora. Tossico per la fauna. Tossico per gli organismi del terreno. Tossico per le api. Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente. Pericoloso per lo strato di ozono. R28 Molto tossico per ingestione. R60 Può ridurre la fertilità. R29 A contatto con l'acqua libera gas tossici. R61 Può danneggiare i bambini non ancora nati. R30 Può divenire facilmente infiammabile durante l'uso. R62 Possibile rischio di ridotta fertilità. R31 R32 A contatto con acidi libera gas tossico. A contatto con acidi libera gas altamente tossico. R63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati. R33 Pericolo di effetti cumulativi. R64 Possibile rischio per i bambini allattati al seno. 7

8 R65 R66 Nocivo: può causare danni polmonari se ingerito. L esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolatura della pelle. R67 R68 L inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini. Possibilità di effetti irreversibili Frasi di rischio combinate R14/15 Reagisce violentemente con l'acqua liberando gas facilmente infiammabili. R15/29 A contatto con l'acqua libera gas tossici e facilmente infiammabili. R20/21 Nocivo per inalazione e contatto con la pelle. R20/21/22 Nocivo per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione. R21/22 Nocivo a contatto con la pelle e per ingestione. R23/24 Tossico per inalazione e contatto con la pelle. R23/25 Tossico per inalazione e ingestione. R23/24/25 Tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione. R24/25 Tossico a contatto con la pelle e per ingestione. R26/27 Altamente tossico per inalazione e contatto con la pelle. R26/28 Altamente tossico per inalazione e per ingestione. R26/27/28 Altamente tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione. R27/28 Altamente tossico a contatto con la pelle e per ingestione. R36/37 Irritante per gli occhi e le vie respiratorie. R36/38 Irritante per gli occhi e la pelle. R36/37/38 Irritante per gli occhi, le vie respiratorie e la pelle. R37/38 Irritante per le vie respiratorie e la pelle. R38/26/27/28 Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione R39/23 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione R39/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle. R39/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione. R39/23/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle. R39/23/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione. R39/24/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per ingestione. R39/23/24/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione. R39/26 Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione. R39/27 Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per a contatto con la pelle. R39/28 Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione. R39/26/27 Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle. R39/26/28 Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione. R39/27/28 Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per ingestione. R39/26/27/28 Altamente tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione. R40/20 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione. R40/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle R40/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per ingestione. R40/20/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione e a contatto con la pelle. R40/20/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione ed ingestione. R40/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle e per ingestione R40/20/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione. 8

9 Bookin progress R42/43 Può provocare sensibilizzazione per inalazione e contatto con la pelle. R48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione. R48/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata contatto con la pelle. R48/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione. R48/20/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a contatto con la pelle. R48/20/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e ingestione. R48/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e per ingestione. R48/23 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione. Le frasi di rischio R vengono sostituite con indicazioni di pericolo (Hazard statements) composto dalla lettera H seguita da 3 numeri, il primo indica il tipo di pericolo (H2= pericoli chimico-fisici, H3= pericoli per la salute, H4= pericoli per l ambiente, i due numeri successivi corrispondono all ordine sequenziale di definizione. PERICOLI CHIMICO - FISICI H200 Esplosivo instabile. H201 Esplosivo; pericolo di esplosione di massa. H202 Esplosivo; grave pericolo di proiezione. H203 Esplosivo; pericolo di incendio, di spostamento d'aria o di proiezione. H204 Pericolo di incendio o di proiezio-ne. H205 Pericolo di esplosione di massa in caso d'incendio. H220 Gas altamente infiammabile. H221 Gas infiammabile. H222 Aerosol altamente infiammabile. H223 Aerosol infiammabile. H224 Liquido e vapori altamente in-fiammabili. H225 Liquido e vapori facilmente infiam-mabili. H226 Liquido e vapori infiammabili. H228 Solido infiammabile. H240 Rischio di esplosione per riscal-damento. H241 Rischio d'incendio o di esplosione per riscaldamento. H242 Rischio d incendio per riscalda-mento. H250 Spontaneamente infiammabile all'a-ria. H251 Autoriscaldante; può infiammarsi. H252 Autoriscaldante in grandi quantità; può infiammarsi. H260 A contatto con l'acqua libera gas infiammabili che possono infiammarsi spontaneamente. H261 A contatto con l'acqua libera gas in-fiammabili. H270 Può provocare o aggravare un incendio; comburente. H271 Può provocare un incendio o un'e-splosione; molto comburente. H272 Può aggravare un incendio; comburente. H280 Contiene gas sotto pressione; può esplodere se riscaldato. H281 Contiene gas refrigerato; può provocare ustioni o lesioni criogeniche. H290 Può essere corrosivo per i metalli 9

10 PERICOLI PER LA SALUTE H300 Letale se ingerito. H301 Tossico se ingerito. H302 Nocivo se ingerito. H304 Può essere letale in caso di inge-stione e di penetrazione nelle vie respira-torie. H310 Letale a contatto con la pelle. H311 Tossico per contatto con la pelle. H312 Nocivo per contatto con la pelle. H314 Provoca gravi ustioni cutanee e gra-vi lesioni oculari. H315 Provoca irritazione cutanea. H317 Può provocare una reazione allergi-ca della pelle. H318 Provoca gravi lesioni oculari. H319 Provoca grave irritazione oculare. H330 Letale se inalato. H331 Tossico se inalato. H332 Nocivo se inalato. H334 Può provocare sintomi allergici o asmatici o difficoltà respiratorie se inalato. H335 Può irritare le vie respiratorie. H336 Può provocare sonnolenza o vertigini. H340 Può provocare alterazioni geneti-che <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun'altra via di esposi-zione comporta il medesimo pericolo>. H341 Sospettato di provocare alterazioni genetiche <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun'altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo>. H350 Può provocare il cancro <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun'altra via di esposizione comporta il medesimo rischio>. H351 Sospettato di provocare il cancro <indicare la via di esposizione se è accer-tato che nessun'altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo>. H360 Può nuocere alla fertilità o al feto <indicare l'effetto specifico, se no-to><indicare la via di esposizione se è ac-certato che nessun'altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo>. H361 Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto <indicare l'effetto specifico, se no-to> <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun'altra via di esposi-zione comporta il medesimo pericolo>. H362 Può essere nocivo per i lattanti al-lattati al seno. H370 Provoca danni agli organi <o indi-care tutti gli organi interessati, se noti> <indicare la via di esposizione se è accer-tato che nessun'altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo>. H371 Può provocare danni agli organi <o indicare tutti gli organi interessati, se noti> <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun'altra via di esposi-zione comporta il medesimo pericolo>. H372 Provoca danni agli organi <o indica-re tutti gli organi interessati, se noti> in caso di esposizione prolungata o ripetuta <indicare la via di esposizione se è accer-tato che nessun'altra via di esposizione comporta il medesimo pericolo>. H373 Può provocare danni agli organi <o indicare tutti gli organi interessati, se noti> in caso di esposizione prolungata o ripetuta <indicare la via di esposizione se è accertato che nessun'altra via di espo-sizione comporta il medesimo pericolo>. PERICOLI PER L AMBIENTE H400 H410 H411 H412 H413 Molto tossico per gli organismi acquatici. Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata. Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata. Nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata. Può essere nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata. 10

11 Bookin progress INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI SUI PERICOLI EUH001 EUH006 EUH014 EUH018 EUH019 EUH044 EUH029 EUH031 EUH032 EUH066 EUH070 EUH071 EUH059 Esplosivo allo stato secco. Esplosivo a contatto o senza contatto con l aria. Reagisce violentemente con l'acqua. Durante l'uso può formarsi una miscela vapore-aria esplosiva / infiam-mabile. Può formare perossidi esplosivi. Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato. A contatto con l'acqua libera un gas tossico. A contatto con acidi libera un gas tossico. A contatto con acidi libera un gas altamente tossico. L'esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolature della pel-le. Tossico per contatto oculare. Corrosivo per le vie respiratorie. Pericoloso per lo strato di ozono. ELEMENTI DELL ETICHETTA E INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI PER TALUNE SOSTANZE E MISCELE EUH201 EUH201A EUH202 EUH203 EUH204 EUH205 EUH206 EUH207 EUH208 EUH209 EUH209A EUH210 EUH401 Contiene piombo. Non utilizzare su oggetti che possono essere masticati o suc-chiati dai bambini. Attenzione! Contiene piombo. Cianoacrilato. Pericolo. Incolla la pelle e gli occhi in pochi secondi. Tenere fuori dalla portata dei bambini. Contiene cromo (VI). Può provocare una reazione allergica. Contiene isocianati. Può provocare una reazione allergica. Contiene componenti epossidici. Può provocare una reazione allergica. Attenzione! Non utilizzare in combinazione con altri prodotti. Possono formarsi gas pericolosi (cloro). Attenzione! Contiene cadmio. Durante l'uso si sviluppano fumi pericolosi. Leggere le informazioni fornite dal fabbricante.rispettare le disposizioni di sicurezza. Contiene <denominazione della sostanza sensibilizzante>. Può provocare una reazione allergica. Può diventare facilmente infiammabile durante l'uso. Può diventare infiammabile durante l'uso. Scheda dati di sicurezza disponibile su richiesta. Per evitare rischi per la salute umana e per l'ambiente, seguire le istruzioni per l'uso. 11

12 FRASI DI PRUDENZA S S 1 Conservare sotto chiave S 36 Usate indumenti protettivi adatti S 2 Conservare fuori della portata del bambini S 37 Usare guanti adatti. S 3 S 4 S 5 S 6 S 7 S 8 S 9 S 12 S 13 S 14 S 15 Conservare in luogo fresco Conservare lontano da locali di abitazione Conservare sotto (liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante) Conservare sotto (gas inerte da indicarsi da parte del fabbricante) Conservare il recipiente ben chiuso Conservare al riparo dall'umidità Conservare il recipiente in luogo ben ventilato Non chiudere ermeticamente il recipiente Conservare lontano da alimenti o mangimi e da bevande Conservare lontano da (sostanze incompatibili da precisare da parte del produttore) Conservare lontano dal calore S 38 S 39 S 40 S 41 S 42 S 43 S 44 S 46 In caso di ventilazione insufficiente, usare un apparecchio respiratorio adatto. Proteggersi gli occhi/la faccia. Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati da questo prodotto, usare... (da precisare da parte del produttore). In caso di incendio c/o esplosione non respirare i fumi. Durante le fumigazioni/polimerizzazioni usare un apparecchio respiratorio adatto termine (i) appropriato (i) da precisare da parte del produttore. In caso di incendio usare..(mezzi estinguenti idonei da indicarsi da parte del fabbricante. Se l'acqua aumenta il rischio precisare "Non usare acqua". In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli etichetta). In caso d'ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta. S 16 S 17 S 18 Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumare Tenere lontano da sostanze combustibili Manipolare ed aprire il recipiente con cautela S 47 S 48 Conservare a temperatura non superiore a.. gradi centigradi C (da precisare da parte del fabbricante). Mantenere umido con... (mezzo appropriato da precisare da parte del fabbricante). S 20 Non mangiare nè bere durante l'impiego S 49 Conservare soltanto nel recipiente originale. S 21 S 22 S 23 Non fumare durante l'impiego Non respirare le polveri Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosoli/termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del produttore S 50 S 51 S 52 Non mescolare con... (da specificare da parte del fabbricante). Usare soltanto in luogo ben ventilato. Non utilizzare su grandi superfici in locali abitati. S 24 S 25 S 26 S 27 S 28 S 29 S 30 S 33 S 35 Evitare il contatto con la pelle Evitare il contatto con gli occhi In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua consultare un medico Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed abbondantemente con (prodotti idonei da indicarsi da parte del fabbricante) Non gettare i residui nelle fognature Non versare acqua sul prodotto Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche Non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con le dovute precauzioni S 53 S 56 Evitare l'esposizione-procurarsi speciali istruzioni prima dell'uso. Smaltire questo materiale e relativi contenitori in un punto di raccolta rifiuti pericolosi o speciali autorizzato. S 57 Usare contenitori adeguati per evitare l'inquinamento ambientale. S 59 S 60 S 61 Richiedere informazioni al produttore/fornitore per il recupero/riciclaggio. Questo materiale e il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi. Non disperdere nell'ambiente. Riferirsi alle Istruzioni speciali schede informative in materia di sicurezza. S 62 Non provocare il vomito: consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta. 12

13 Bookin progress Frasi di rischio combinate S 1/2 S 3/7 S 3/9/14 Conservare sotto chiave e fuori della portata dei bambini. Tenere il recipiente ben chiuso in luogo fresco. Conservare in luogo fresco e ben ventilato lontano da materiali incompatibili (da precisare da parte del fabbricante). S 7/47 S 20/21 S 24/25 Tenere il recipiente ben chiuso e a temperatura non superiore a... gradi centigradi C (da precisare da parte del fabbricante). Non mangiare, nè bere, nè fumare durante l'impiego. Evitare il contatto con gli occhi e con la pelle. S 3/9/14/49 S 3/9/49 S 3/14 S 7/8 S 7/9 Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato lontano da materiali incompatibili (da precisare da parte del fabbricante). Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato. Conservare in luogo fresco lontano da materiali incompatibili (da precisare da parte del fabbricante). Conservare il recipiente ben chiuso e al riparo dall'umidità. Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato. S 29/56 S 36/37 S 36/37/39 Non gettare i residui nelle fognature. Usare indumenti protettivi e guanti adatti. Usare indumenti protettivi e guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia. S 36/39 Usare indumenti protettivi adatti e proteggersi gli occhi/la faccia. S 37/39 Usare guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia. S 47/49 Conservare soltanto nel contenitore originale a temperatura non superiore a gradi centigradi C (da precisare da parte del fabbricante). Le frasi di prudenza S vengono sostituite con consigli di prudenza (Precautionary statements), corrisponde un codice alfa-numerico composto dalla lettera P seguita da tre numeri, il pri-mo numero indica il tipo di consiglio P1=carattere generale, P2=prevenzione, P3=reazione, P4=conservazione, P5=smaltimento i due numeri successivi corrispondono all ordine sequenziale di definizione P101 In caso di consultazione di un medico, tenere a disposizione il contenitore o l'etichetta del prodotto. P102 Tenere fuori dalla portata dei bambini. P103 Leggere l etichetta prima dell uso. P201 Procurarsi le istruzioni prima dell uso. P202 Non manipolare prima di avere letto e compreso tutte le avvertenze. P210 Tenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere /superfici riscaldate - Non fumare. P211 Non vaporizzare su una fiamma libera o altra fonte di ignizione. P220 Tenere/conservare lontano da indumenti/.../ materiali combustibili. P221 Prendere ogni precauzione per evitare di miscelare con sostanze combustibili... P222 Evitare il contatto con l aria. P223 Evitare qualsiasi contatto con l acqua. Pericolo di reazione violenta e di infiammazione spontanea. P230 Mantenere umido con... P231 + P232 Manipolare in gas inerte. Tenere al riparo dall umidità. P231 Manipolare in gas inerte. P232 Proteggere dall umidità. P233 Tenere il recipiente ben chiuso. 13

14 P234 Conservare soltanto nel contenitore originale. P235 + P410 Tenere in luogo fresco. Proteggere dai raggi solari. P235 Conservare in luogo fresco. P240 Mettere a terra / a massa il contenitore e il dispositivo ricevente. P241 Utilizzare impianti elettrici/di ventilazione/d illuminazione a prova di esplosione. P242 Utilizzare solo utensili antiscintillamento. P243 Prendere precauzioni contro le scariche elettrostatiche. P244 Mantenere le valvole di riduzione libere da grasso e olio. P250 Evitare le abrasioni /gli urti/.../gli attriti. P251 Recipiente sotto pressione: non perforare né bruciare, neppure dopo l uso. P260 Non respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/ i vapori/gli aerosol. P261 Evitare di respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli aerosol. P262 Evitare il contatto con gli occhi, la pelle o gli indumenti. P263 Evitare il contatto durante la gravidanza/l allattamento. P264 Lavare accuratamente... dopo l uso. P270 Non mangiare, né bere, né fumare durante l uso. P271 Utilizzare soltanto all aperto o in luogo ben ventilato. P272 Gli indumenti da lavoro contaminati non dovrebbero essere portati fuori dal luogo di lavoro. P273 Non disperdere nell ambiente. P280 Indossare guanti/indumenti protettivi/proteggere gli occhi/proteggere il viso. P281 Utilizzare il dispositivo di protezione individuale richiesto. P282 Utilizzare guanti termici/schermo facciale/proteggere gli occhi. P283 Indossare indumenti resistenti al fuoco/alla fiamma/ignifughi. P284 Utilizzare un apparecchio respiratorio. P285 In caso di ventilazione insufficiente utilizzare un apparecchio respiratorio. P301 + P310 IN CASO DI INGESTIONE: contattare immediatamente un CENTRO ANTIVELENI o un medico. P301 + P312 IN CASO DI INGESTIONE accompagnata da malessere: contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico P301 + P330 + P331 IN CASO DI INGESTIONE: sciacquare la bocca. NON provocare il vomito. P301 IN CASO DI INGESTIONE P302 + P334 IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: immergere in acqua fred-da/avvolgere con un bendaggio umido. P302 + P350 IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: lavare delicatamente e abbondantemente con acqua e sapone. P302 + P352 N CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: lavare abbondantemente con acqua e sapone. P302 IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE P303 + P361 + P353 IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE (o con i ca-pelli): togliersi di dosso immediatamente tutti gli indumenti contaminati. Sciacquare la pelle/fare una doccia. P303 IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE (o con i capelli) P304 + P340 IN CASO DI INALAZIONE: trasportare l'infortunato all aria aperta e mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione. P304 + P341 IN CASO DI INALAZIONE: se la respirazione è difficile, trasportare l'infortunato all aria aperta e mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione. P304 IN CASO DI INALAZIONE P305 + P351 + P338 IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI: Sciacquare accuratamente per parecchi minuti. Toglie-re le eventuali lenti a contatto se è agevole farlo. Continuare a sciacquare. P305 IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI P306 + P360 IN CASO DI CONTATTO CON GLI INDUMENTI: sciacquare immediatamente e abbondantemente gli indumenti contaminati e la pelle prima di togliersi gli indumenti. P306 IN CASO DI CONTATTO CON GLI INDUMENTI P307 + P311 In caso di esposizione, contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico. P307 IN CASO DI ESPOSIZIONE P308 + P313 In caso di esposizione o di possibile esposizione, consultare un medico. 14

15 Bookin progress P308 In caso di esposizione o di possibile esposizione P309 + P311 In caso di esposizione o di malessere, contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico. P309 In caso di esposizione o di malessere P310 Contattare immediatamente un CENTRO ANTIVELENI o un medico. P311 Contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico. P312 In caso di malessere, contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico. P313 Consultare un medico. P314 In caso di malessere, consultare un medico. P315 Consultare immediatamente un medico. P320 Trattamento specifico urgente (vedere... su questa etichetta). P321 Trattamento specifico (vedere...su questa etichetta). P322 Interventi specifiche (vedere...su questa etichetta). P330 Sciacquare la bocca. P331 NON provocare il vomito. P332 + P313 In caso di irritazione della pelle, consultare un medico. P332 In caso di irritazione della pelle P333 + P313 In caso di irritazione o eruzione della pelle, consultare un medico. P333 In caso di irritazione o eruzione della pelle P334 Immergere in acqua fredda/ avvolgere con un bendaggio umido. P340 T P335 + P334 Rimuovere dalla pelle le particelle. Immergere in acqua fredda/avvolgere con un bendaggio umido. P335 Rimuovere dalla pelle le particelle. P336 Sgelare le parti congelate usando acqua tiepida. Non sfregare la parte interessata. P337 + P313 Se l irritazione degli occhi persiste, consultare un medico. P337 Se l irritazione degli occhi persiste P338 Togliere le eventuali lenti a contatto se è agevole farlo. Continuare a sciacquare. P340 Trasportare l'infortunato all aria aperta e mantenerlo a riposo in posi-zione che favorisca la respirazione. P341 Se la respirazione è difficile, trasportare l'infortunato all aria aperta e mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione. P342 + P311 In caso di sintomi respiratori, contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico. P342 In caso di sintomi respiratori P350 Lavare delicatamente e abbondantemente con acqua e sapone. P351 Sciacquare accuratamente per parecchi minuti. P352 Lavare abbondantemente con acqua e sapone. P353 Sciacquare la pelle/fare una doccia. P360 Sciacquare immediatamente e abbondantemente gli indumenti contaminati e la pelle prima di togliersi gli indumenti. P361 Togliersi di dosso immediatamen-te tutti gli indumenti contaminati. P362 Togliersi di dosso gli indumenti conta-minati e lavarli prima di indossarli nuo-vamente. P363 Lavare gli indumenti contaminati prima di indossarli nuovamente. P370 + P376 In caso di incendio bloccare la perdita, se non c è pericolo. P370 + P378 In caso di incendio, estinguere con... P370 + P380 + P375 In caso di incendio, evacuare la zona. Rischio di esplosione. Utilizzare i mezzi estinguenti a grande distanza. P370 + P380 Evacuare la zona in caso di incendio. P370 In caso di incendio P371 + P380 + P375 In caso di incendio grave e di grandi quantità, evacuare la zona. Rischio di esplosione. Utilizzare i mezzi estinguenti a grande distanza. P371 In caso di incendio grave e di grandi quantità P372 Rischio di esplosione in caso di incendio. P373 NON utilizzare mezzi estinguenti se l incendio raggiunge materiali esplosivi. P374 Utilizzare i mezzi estinguenti con le precauzioni abituali a distanza ragio-nevole. P375 Rischio di esplosione. Utilizzare i mezzi estinguenti a grande distanza. P376 Bloccare la perdita se non c è pericolo. P377 In caso d incendio dovuto a perdita di gas, non estinguere a meno che non sia possibile bloccare la perdita senza pericolo. P378 Estinguere con.. P380 Evacuare la zona. P381 Eliminare ogni fonte d accensione se non c è pericolo. P390 Assorbire la fuoriuscita per evitare danni materiali. 15

16 P391 Raccogliere la fuoriuscita. P401 Conservare... P402 + P404 Conservare in luogo asciutto e in recipiente chiuso. P402 Conservare in luogo asciutto. P403 + P233 Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato. P403 + P235 Conservare in luogo fresco e ben ventilato. P403 Conservare in luogo ben ventilato. P404 Conservare in un recipiente chiuso. P405 Conservare sotto chiave. P406 Conservare in recipiente resistente alla corrosione/provvisto di rivestimento interno resistente. P407 Mantenere un intervallo d aria tra gli scaffali/i pallet. P410 + P403 Conservare in luogo ben ventilato e proteggere dai raggi solari. P410 + P412 Proteggere dai raggi solari. Non esporre a temperature superiori a 50 C/122 F. P410 Proteggere dai raggi solari. P411 + P235 Conservare in luogo fresco a temperature non superiori a... C... F. P411 Conservare in luogo fresco a temperature non superiori a... C/... F. P412 Non esporre a temperature supe-riori a 50 C/122 F. P413 Conservare le rinfuse di peso superiore a...kg/...lb a temperature non superiori a... C/.. F. P420 Conservare lontano da altri materiali. P422 Conservare sotto... P501 Smaltire il prodotto/recipiente in... 16

17 Bookin progress CENNI SUGLI INTERVENTI DA SEGUIRE IN CASO DI INCIDENTE RIFERIRE SEMPRE ALL INSEGNANTE QUALSIASI INFORTUNIO ANCHE SE LIEVE In genere, l'operazione di pronto soccorso in caso di incidente si effettua in due tempi; 1) Intervento di emergenza effettuato da una persona anche non esperta. 2) Intervento, eventuale, successivo del medico (TEL. 118). In ogni caso vi sono delle norme di buon senso e di logica da seguire: a) Avvisare immediatamente l insegnate b) Allontanare il malcapitato dal pericolo facendo attenzione alla propria ed alla altrui incolumità. c) Richiedere l'immediato intervento del medico ma nel frattempo agire prontamente, soprattutto se l'infortunato sanguina, è ustionato, ha ingerito sostanze tossiche, ha inalato vapori velenosi, è in stato di shock, d) Togliere gli indumenti impregnati di sostanze tossiche o corrosive. e) Mettere l'infortunato in posizione comoda ed adeguata. f) Praticare se necessario la respirazione forzata. g) In caso di perdita dei sensi non far ingerire nulla perché c'è il rischio di soffocamento. SOSTANZE CHIMICHE NEGLI OCCHI Gli occhi sono molto delicati per loro natura in caso di incidente è necessario intervenire nel minor tempo possibile. Cercare di togliere quanto prima la sostanza estranea dall'occhio lavandolo con molta H 2 O fredda: successivamente a seconda della natura della sostanza agire come segue: Acido negli occhi: lavare ripetutamente con una soluzione al 2% di borace (borato di sodio Na 2 B 4 O 7 ) e successivamente con molta H 2 O. Basi negli occhi: lavare ripetutamente con una soluzione all' 1-2% di acido borico e successivamente con H 2 O. Frammenti di vetro negli occhi: lavare brevemente, bendare con bendaggio leggero per tenere l'occhio chiuso. In tutti i casi, chiedere l'intervento immediato di un medico. USTIONI Da calore secco (oggetti caldi, fiamme). Per piccole ustioni senza lacerazione della pelle, raffreddare con acqua, spalmare la parte colpita con pomate apposite (esempio Foille) ed applicare una fasciatura leggera. Per ustioni più gravi, immergere la parte ustionata in H 2 O fredda per qualche tempo per calmare il bruciore, togliere tutto ciò che potrebbe causare problemi per il possibile gonfiarsi della parte colpita (anelli, scarpe, orologio, etc), bendare leggermente senza applicare pomate, non rompere le bolle eventualmente formatesi, non applicare cerotti sulla pelle, chiamare il medico. Da acidi Lavare abbondantemente con H 2 O la parte colpita: togliere gli indumenti inquinati usando i guanti: lavare con una soluzione all' 1-2% di bicarbonato di sodio ed ancora con H 2 O, quindi bendare. Se la ferita è estesa, chiamare un medico. Da basi Come per il caso degli acidi ma lavare con una soluzione all' 1-2% di acido borico o con 0,5% di acido acetico. TAGLI In caso di piccole ferite, cercare di togliere eventuali frammenti lasciando sanguinare per qualche secondo la ferita. Disinfettare e bendare. Se la ferita è grave, chiamare un medico e nel frattempo controllare l'emorragia comprimendo i lembi della ferita ed applicando a monte un laccio emostatico che va allentato di tanto in tanto. INGESTIONE DI SOSTANZE TOSSICHE Può accadere che del liquido arrivi alla bocca perché schizza da qualche recipiente o perché si sta usando una pipetta aspirando con la bocca anziché utilizzando la propipetta in gomma, azione che, si ribadisce, è assolutamente vietata. Se non si è ingerito il liquido, sputare immediatamente e sciacquare la bocca con abbondantissima acqua. Se lo si è ingerito, chiamare il medico e nel frattempo agire a seconda dei casi: Ingestione di acido: bere molta H 2 O, seguita da latte di magnesio (sospensione di ossido di magnesio in acqua), non far vomitare l'infortunato perché l'acido risalendo alla bocca potrebbe causare ulteriori gravi ustioni. 17

18 Ingestione di basi: bere molta H 2 O, seguita da succo di limone o arancio, o soluzioni diluite di acido citrico: come sopra, non far vomitare l'infortunato. Ingestione di sali di metalli pesanti: bere latte o chiara d'uovo. Avvelenamento da gas, portare l'infortunato in luogo aperto e ventilato o erogargli ossigeno. ASSORBIMENTO CUTANEO DI SOSTANZE TOSSICHE In caso di contatto, lavare la parte colpita con un getto di H 2 O fredda e con sapone, risciacquando a lungo. STATO DI SHOCK Spesso l'infortunato cade in uno stato di shock che si manifesta con stato di debolezza fisica, pallore, respiro affannoso, sudorazione fredda, vertigini, nausea, visione confusa, ansia e paura. In attesa del medico, che va urgentemente chiamato, far distendere l'infortunato con i piedi leggermente alzati e col capo piegato di lato, coprirlo, e non lasciarlo solo ma parlargli cercando di rassicurarlo. SVENIMENTO Quasi sempre lo svenimento è dovuto al temporaneo calo di afflusso di O 2 al cervello. Slacciare gli abiti dell'infortunato attorno al collo ed al petto, coprirlo, girargli il capo di lato assicurandosi che la lingua non ostruisca il passaggio dell'aria in gola. Se l'infortunato smette di respirare, praticargli la respirazione artificiale. 18

19 Bookin progress " La sottostante dichiarazione va firmata e riconsegnata all insegnate. Con la presente dichiaro di avere preso visione e letto attentamente le Norme per la prevenzione degli infortuni nel laboratorio di chimica, alle quali mi impegno ad attenermi. Il genitore deve avvisare l insegnante se l alunno soffre di patologie come allergie, ecc. Data.. Nome.... Cognome... Classe.. Sez. Firma dello studente Firma del genitore (per presa visione

20 20

21 Bookin progress I SIMBOLI E LE SIGLE DI PERICOLOSITA DEI PRODOTTI COMMERCIALI Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO 1. Riconoscere i simboli e le sigle di pericolosità OSSERVAZIONI 1. Riportare i simboli e le eventuali frasi di rischio dei prodotti usati per la pulizia di casa, esplicitando il loro significato 21

22 MATERIALE DEL LABORATORIO DI CHIMICA Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO 1. Conoscere i nomi degli oggetti di uso comune nel laboratorio 2. Conoscere il loro impiego 3. Conoscere il materiale con cui sono realizzati OSSERVAZIONI Degli oggetti riportati inserire il nome ed il loro uso, come gli esempi riportati Provette: sono tubi di vetro o plastica, di varia misura con o senza scala graduata. Servono come contenitori per piccoli volumi di campione su cui effettuare delle analisi Becher: bicchieri dotati di beccuccio nella parte superiore per facilitare il travaso dei liquidi. Sono di diversa capacità ( ml) e sono graduati ma data la forma bassa e larga NON sono adatti per misure di volume perché si commetterebbe un errore elevato. Servono per riscaldare e travasare liquidi, sciogliere un soluto in un solvente. Beuta (matracci conici): nella parte superiore terminano con un collo cilindrico che può essere smerigliato in modo da poter apporre un tappo. Sono di diversa capacità ( ml). Servono come contenitori per liquidi e quando si vogliono ridurre le perdite di liquido per evaporazione. CONTINUA TU 22

23 Bookin progress 23

24 APPROFONDIMENTO Generalmente il vetro è il materiale più utilizzato per la produzione della vetreria di laboratorio. Non può essere utilizzato vetro comune perché: 1. E poco resistente agli agenti chimici; 2. Ha un coefficiente di dilatazione grande; 3. Possiede scarsa resistenza alla variazione di temperatura. La vetreria utilizzata, quindi, nei laboratori di chimica è di regola costituita da vetro Pirex o Duran 50 che ha le seguenti caratteristiche: 1. Ottima resistenza agli acidi e basi; 2. Buona resistenza meccanica; 3. Modesto coefficiente di dilatazione. 4. Buona resistenza al calore e quindi alle alte temperature Il vetro Pyrex è costituito da: ossido di silicio (SiO 2 ) 80%, ossido di alluminio (Al 2 O 3 ) 2,25%, ossido ferrico (Fe 2 O 3 ) 0,05%, ossido di sodio (Na 2 O) 3,5%, ossido di potassio (K 2 O) 1,1%, anidride borica (B 2 O 3 ) 1,3% Il vetro Duran 50 è costituito da: ossido di silicio (SiO2) 80,6%, ossido di alluminio (Al2O3) 2,3%, ossido di sodio (Na2O) 3,6%, ossido di potassio (K2O) 0,7%, anidride borica (B2O3) 12,8% 24

25 Bookin progress LA RELAZIONE DI LABORATORIO Di seguito sono riportate, nell'ordine, le varie sezioni in cui si articola una relazione, di ognuna delle quali viene brevemente illustrato il significato. 1. Intestazione titolo della esperienza svolta, nome, gruppo, classe e data 2. Obiettivo deve esprimere chiaramente la finalità del lavoro svolto fornendo, insieme al titolo, una presentazione completa dell attività 3. Introduzione teorica deve spiegare in modo chiaro e sintetico i concetti teorici alla base dell esperienza di laboratorio effettuata 4. Materiale occorrente - viene segnalato tutto il materiale che sarà utilizzato nell'esperimento, suddividendolo in: vetreria reagenti, specificando quantità o concentrazione e riportando i simboli di pericolo, le frasi di rischio e di prudenza riferiti alle sostanze pure strumenti, specificando portata e sensibilità 5. Procedimento - si descrivono le principali tappe dell'attività da svolgere per raccogliere le informazioni necessarie al raggiungimento dell'obiettivo. 6. Schema disegno illustrativo del montaggio dell apparecchiatura 7. Tabelle e dati sperimentali - i dati sono tutte le informazioni ricavate nel corso dell'esperimento. Essi possono scaturire da: Osservazioni qualitative, quali per esempio, quelle riguardanti i cambiamenti di colore, gli odori, la formazione di precipitati, lo sviluppo di gas, ecc. Osservazioni quantitative ottenute attraverso l'uso degli strumenti di misura, come, per esempio, la determinazione della massa, del volume, della temperatura, ecc. I dati devono essere completi, accurati, bene organizzati e tabulati, cioè sistemati in una tabella. Inoltre, quando si riportano i dati quantitativi occorre esprimere l'unità di misura 8. Elaborazione dati trascrivere tutti i calcoli effettuati, indicando sempre le unità di misura ed evidenziando il risultato finale 9. Grafici - quando i dati dell'esperimento si riferiscono a coppie di grandezze variabili legate tra loro, è opportuno costruire un grafico. 10. Conclusioni - qui si risponde alla domanda "è stato raggiunto l'obiettivo dell'esperimento?". La risposta deve scaturire dall'interpretazione dei dati ottenuti e dalla conoscenza dei concetti teorici che sono alla base dell esperienza effettuata. 25

26 COSTRUZIONE DI UN GRAFICO Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA Spesso, nelle esercitazioni di chimica si ricorre alla rappresentazione grafica su carta millimetrata. La relazione fra due grandezze si può visualizzare mediante i grafici, i quali, facendo corrispondere punti di un piano a coppie di numeri, costituiscono un mezzo molto efficace di indagine di un fenomeno. Per costruire un grafico occorre tenere presente alcune regole: Sull'asse delle ascisse si riportano i valori della variabile indipendente, sull'asse delle ordinate quelli della variabile dipendente. Su ciascun asse deve essere riportato il nome della grandezza (o un simbolo per esso) e la sua unità di misura. Quest'ultimo è generalmente posto fra parentesi, ad esempio: v (m/s) L unità di misura sui due assi deve riflettere la precisione delle misure, cioè non deve consentire una precisione di lettura superiore a quella con cui si è effettuata la misura. Le unità di misura vanno scelte in modo tale che i valori possano essere letti velocemente e con facilità L intervallo dei valori deve coprire, se possibile, tutto lo spazio a disposizione sulla carta millimetrata Il grafico deve essere eseguito con una matita Sulle scale del grafico vanno riportate poche ma significative tacche corrispondenti a numeri semplici. Non vanno riportati i valori da rappresentare. Le coppie dei valori vanno riportati con dei puntini. Insieme al grafico vanno riportate le condizioni in cui sono state effettuate le misure Dopo aver riportato sul grafico i valori di x e y, unendo i punti ottenuti è possibile capire quale relazione ci sia tra le grandezze. Una linea retta passante per l origine rappresenta una relazione di proporzionalità diretta y=ax Se il grafico rappresenta una retta è necessario scegliere delle unità di misure tali che la retta risulti inclinata circa di 45 y x Un ramo di iperbole rappresenta una relazione di proporzionalità inversa y=a/x y x

27 Bookin progress Una linea retta non passante per l origine rappresenta una funzione del tipo y=ax+b y x Una parabola avente il vertice passante per l origine rappresenta una funzione del tipo y=ax y x Occorre inoltre ricordare che i grafici ricavati dai dati sperimentali non sono mai perfetti, nel senso che i punti trovati si discostano quasi sempre dalla curva teorica; pertanto, per ottenere una linea continua che si avvicini il più possibile a quella prevista teoricamente, bisogna interpolare i dati cioè tracciare una linea che medi graficamente l'errore sperimentale. E importante che i grafici vengano fatti tempestivamente poiché essi possono indicarci se le misure sono state eseguite correttamente e permetterci eventualmente di ripeterle. RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI In una esperienza sono state eseguite misure di massa e di volume (con strumenti con sensibilità 0,1) ottenendo i seguenti risultati: m(g) V(ml) 13,2 10,5 26,5 21,0 38,8 30,8 53,1 42,1 Riportare i dati sul grafico 1 In una esperienza sono state eseguite misure di concentrazione e di densità ( con strumenti rispettivamente con sensibilità 0,1 e 0,001) ottenendo i seguenti risultati: C% Densità a 20 C 20,0 1,081 30,0 1,127 40,0 1,176 60,0 1,287 Riportare i dati sul grafico 2 27

28 GRAFICO 1 > Riportare in un sistema di assi cartesiani sull'asse delle ascisse il volume e sull'asse delle ordinate la massa. > Tracciare sul piano cartesiano i punti relativi ad ogni singola misura > Tracciare una retta che intercetti il maggior numero di punti 28

29 Bookin progress GRAFICO 2 > Riportare in un sistema di assi cartesiani sull'asse delle ascisse la concentrazione e sull'asse delle ordinate la densità. > Tracciare sul piano cartesiano i punti relativi ad ogni singola misura > Tracciare una retta che intercetti il maggior numero di punti 29

30 CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Che tipo di relazione esiste tra le due grandezze relative al grafico 1? 2. La grandezza indipendente su quale asse cartesiana deve essere rappresentata? 3. Che tipo di relazione esiste tra le due grandezze relative al grafico 2?

31 Bookin progress TECNICHE DI RISCALDAMENTO Nel laboratorio di chimica spesso occorre fornire dell energia sotto forma di calore. Il riscaldamento è effettuato direttamente quando si applica al recipiente una sorgente diretta di calore (fiamma o piastra riscaldante) o indirettamente quando si immerge il recipiente in un bagno riscaldante. L apparecchio più utilizzato nel laboratorio di chimica è il becco Bunsen o lampada Bunsen, il cui nome deriva dal chimico tedesco Robert Wilhelm Bunsen ( ) che lo inventò. Esso è costituito da un tubo avvitato su un piedistallo di ghisa. Il gas, introdotto dal tubo B giunge all ugello E attraverso il foro D; il flusso viene regolato per mezzo di una valvola a spillo C. All altezza dell ugello vi sono due aperture G, diametralmente opposte, attraverso le quali viene risucchiata aria nell interno del tubo F. L afflusso di aria può essere regolato attraverso la ghiera H. Girando il regolatore in modo che i fori della ghiera coincidano con quelli del becco Bunsen, si ottiene una fiamma più calda (ossidante) poco luminosa con un cono azzurro interno nel quale il gas non brucia. Nella fiamma si distinguono zone a diverse temperatura (vedi figura); quella più calda si trova a circa 1/3 dell altezza dove si raggiunge una temperatura di circa 1550 C. Girando il regolatore nella posizione a fori completamente chiusi, l'accesso dell'aria viene impedito e si ottiene una fiamma meno calda (riducente) e molto luminosa a causa delle particelle di carbonio incombuste. Nelle posizioni intermedie del regolatore si ha naturalmente un passaggio graduale dalle proprietà ossidanti a quelle riducenti. Vi sono becchi Bunsen di sicurezza muniti di valvola che interrompe l'erogazione del gas nel caso di accidentale spegnimento della fiamma. Accensione corretta del Bunsen 1. Aprire a metà la valvola di regolazione del gas del Bunsen 2. Chiudere completamente le prese d aria 3. Aprire la manopola di erogazione del gas presente sul banco 4. Accendere il gas avvicinando l accendigas all estremità superiore del tubo 5. Regolare il flusso del gas e l apertura delle prese d aria ATTENZIONE Precauzioni per evitare incidenti: usare una fiamma bassa e leggermente ossidante coprire la fiamma sempre con treppiede e reticella non lasciare incustodito il posto di lavoro con il Bunsen acceso spegnere subito il Bunsen una volta terminata l operazione di riscaldamento non avvicinare mai sostanze infiammabili stare attenti ai capelli ed a non ustionarsi 31

32 CARATTERISTICHE DEGLI STRUMENTI DI MISURA Portata: è il massimo valore della grandezza in esame che lo strumento può misurare. E anche detta fondo scala (abbr.: F.S.). Esempi: la portata di una bilancia pesa persone è in genere 120 o 150 kg, la portata di una bilancia da cucina è in genere di 1 o 5 kg. Sensibilità: è la minima variazione della grandezza in esame che lo strumento può rilevare e segnalare. Esempi: la bilancia pesa persone, non può in genere misurare variazioni di massa inferiori al chilogrammo o, al meglio, inferiori a 500 grammi ed ha quindi una sensibilità di 1Kg o 500 gr, la bilancia da cucina invece riesce generalmente a misurare variazioni anche pari a 100 o 10 gr e la sua sensibilità è di conseguenza pari a questi valori. Negli strumenti analogici, la sensibilità corrisponde in genere alla divisione più piccola (tacca) della scala prescelta. Negli strumenti digitali la sensibilità corrisponde alla minima variazione dell ultima cifra indicata sul display. Sensibilità e portata sono generalmente in contrapposizione, cioè se uno strumento ha una elevata sensibilità, non avrà una elevata portata e viceversa. Bilancia pesapersone Portata 150 Kg Sensibilità 100g Bilancia da cucina Portata 5,0Kg Sensibilità 1g. Accuratezza: E la caratteristica che quantifica la capacità dello strumento di fornire una misurazione vicina al valore reale della grandezza in esame. Quantifica in altre parole l affidabilità dello strumento, cioè quanto è attendibile il valore che esso ha fornito. L accuratezza dello strumento è strettamente legata alla sua qualità costruttiva e quindi al suo costo. E importante non confondere sensibilità ed accuratezza: uno strumento può essere molto sensibile cioè fornire una misura con un grande numero di cifre decimali, ma poco accurato cioè con un grosso errore sul valore rilevato; in tal caso la sua sensibilità è del tutto insignificante perché tutte le cifre decimali che esso fornisce saranno necessariamente inattendibili e quindi del tutto inutili. Precisione: è il grado di concordanza fra diverse misure successive della stessa quantità Prontezza: è la caratteristica che quantifica la velocità di risposta dello strumento cioè il tempo col quale lo strumento fornisce la misura. MISURA DELLA TEMPERATURA La misura della temperatura di un corpo è un operazione fondamentale e frequente nella pratica sperimentale. L importanza di tale misura deriva dal fatto che quasi tutti i fenomeni o le grandezze chimico-fisiche dipendono direttamente o indirettamente dalla temperatura. La temperatura può essere definita come lo stato termico di un corpo riferito alla sua capacità di trasferire calore ad altri corpi (Maxwell) Nel Sistema Internazione la scala di temperatura adottata è la scala Kelvin però nella pratica di laboratorio vi è quella Centigrada o Celsius, e quella Fahrenheit. Per la scala Celsius o Centigrada lo zero di riferimento è la temperatura di congelamento dell'acqua alla pressione di un'atmosfera. Come valore 100 è stata presa la temperatura di ebollizione dell'acqua alla pressione di 1 atmosfera. L'intervallo fra i due punti è stato suddiviso in 100 gradi, da qui il nome di centigrada La scala Kelvin (K). E' una scala teorica il cui punto di origine, lo zero Kelvin o zero assoluto, corrisponde alla temperatura di -273,15 C. in cui il volume e la pressione si annullano. 32

33 Bookin progress Nella scala Farenheit invece la temperatura di congelamento dell'acqua corrisponde a 32 gradi mentre quella di ebollizione a 212 gradi alla pressione atmosferica. L intervallo fra questi due punti è diviso in 180 gradi. Ne consegue che il grado Farenheit è più piccolo di quello centigrado. Formule di trasformazione fra le varie scale di temperatura misure C F K c ( C) - 1,8 c + 32 c + 273,15 f ( F) 0,556 f 17,8-0,556 f + 255,4 k (K) k 273,15 1,8 k 459,67 - Apparecchi di misura della temperatura Uno strumento per misurare la temperatura (termometro) deve sfruttare la variazione di una proprietà fisica, dipendente dalla temperatura, di una sostanza termometrica. I termometri possono essere basati sulla: - variazione di volume di un liquido (mercurio, alcool, toluene,ecc,) - variazione di pressione di un gas (a volume costante) - variazione della pressione di un vapore - variazione delle dimensioni di un solido (Termometri bimetallici). In alcuni casi vengono sfruttate le variazioni di tipo elettrico: - variazione della resistenza elettrica di un metallo e di un non metallo (Termometri a resistenza-termistori). - variazione della f.e.m. ai capi di un circuito termoelettrico costituito da due metalli differenti (Termocoppie). Termometro a mercurio da laboratorio Esso è costituito da un bulbo di vetro pieno di mercurio e connesso ad un capillare avente sezione interna rigorosamente costante (in forma e dimensioni) per tutta la lunghezza. Questa caratteristica fa sì che, all aumentare della temperatura, la dilatazione lineare del mercurio nel capillare sia direttamente proporzionale alla dilatazione di volume, che a sua volta è proporzionale alla temperatura. Nei termometri a mercurio il bulbo col capillare è fissato ad una scala interna, ed il tutto e racchiuso in una custodia di vetro. La sensibilità di un termometro a mercurio dipende dalla quantità di mercurio contenuto nel termometro e dalla sezione del capillare. Un termometro è tanto più sensibile quanto minore è la prontezza. Il termometro da laboratorio si usa mantenendo il bulbo immerso nel liquido di cui si vuole conoscere la temperatura. 33

34 ESERCITAZIONE SU MISURE DI TEMPERATURA Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA 1. Becher 150 ml 2. Spruzzetta nome scala sensibilità ghiaccio acqua potabile acqua calda REATTIVI PROCEDIMENTO 1. Misurare la temperatura del ghiaccio con i diversi termometri ed annotare i valori 2. Misurare la temperatura dell acqua potabile con i diversi termometri ed annotare i valori 3. Misurare la temperatura dell acqua calda con i diversi termometri ed annotare i valori SCHEMA 34

35 Bookin progress RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Scrivere correttamente la temperatura con le esatte cifre significative materiale Termometro 1 Termometro 2 T C T C Ghiaccio Acqua potabile Acqua calda CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Quale degli strumenti usati è più sensibile? 2. Trasformare le letture effettuate in C in K 3. La quantità di mercurio in un termometro più sensibile è maggiore o minore? Motiva la risposta. 35

36 MISURA DEL VOLUME L unità di misura del volume nel sistema internazione è il metro cubo, ma nella pratica di laboratorio si utilizza il litro (L), e il millilitro (ml) che è equivalente al centimetro cubo (cc). Il volume dei liquidi si misura di solito con recipienti di vetro tarati o graduati. I recipienti tarati recano incisi sulla superficie uno o due segni di riferimento, che individuano un esatto volume di liquido. Poiché il volume di una data massa di liquido varia con la temperatura tutti questi recipienti riportano sulla parete esterna, oltre al volume per cui sono tarati, anche la temperatura a cui la taratura è stata eseguita, di solito 20 C. I recipienti graduati permettono di misurare volumi di liquido corrispondenti al valore scelto su una scala graduata. VETRERIA VOLUMETRICA Cilindri: sono contenitori che servono per misurare quantità approssimate di volume, hanno diverse capacità e sensibilità, per limitare l errore relativo di misura si deve usare un cilindro di capacità non molto superiore al volume da misurare. Visto che la superficie di un liquido che bagna le pareti in un tubo di piccolo diametro ha una curvatura verso il basso (menisco concavo), per effettuare una corretta lettura si deve considerare la tacca corrispondente alla tangente al punto più basso del menisco. Il cilindro deve essere appoggiato su un piano orizzontale e gli occhi vanno posti all altezza della superficie del liquido, per evitare errori di parallasse. Lo svuotamento dei cilindri e dei becher deve essere fatto sempre con l aiuto di una bacchettina di vetro appoggiata al beccuccio. Pipette: tutte le pipette servono per trasferire volumi limitati di liquido e sono tarate o graduate; le prime possono essere a singola tacca e quindi a svuotamento totale o a doppia tacca in cui il volume da prelevare è quello compreso tra fra le due tacche. Modalità d uso della pipetta I liquidi vengono aspirati nelle pipette applicando un piccolo vuoto. É vietata l aspirazione a bocca ed è obbligatorio l uso di propipette. Vi sono pipette dette a siringa che sono già provviste del dispositivo di riempimento. Funzionamento della propipetta (palla di Peleo) 1. Si inserisce la pipetta nell imboccatura inferiore della propipetta; questa operazione deve essere fatta con cautela ruotando la pipetta perchè una forzatura eccessiva potrebbe determinare il cedimento del vetro e causare lesioni alle mani 36

37 Bookin progress 2. Si svuota l aria premendo la valvola superiore (A) e comprimendo la sfera in gomma. 3. Si introduce la punta della pipetta nel liquido da prelevare assicurandosi che sia sempre immersa per evitare l aspirazione di aria. 4. Si aspira il liquido nella pipetta premendo la valvola S; durante questa operazione si deve evitare che il liquido entri nella propipetta 4. Si eroga il liquido premendo la valvola laterale E. Propipetta a soffietto Si inserisce la pipetta nell adattatore (3) della propipetta, Si comprime il soffietto aspirante (1) Si porta verso l alto la levetta di comando (2) per il riempimento Si porta la levetta di comando (2) verso il basso per lo svuotamento Si schiaccia sul soffietto di espulsione goccia (4) per lo svuotamento totale. Modalità di prelievo: Si aspira una piccola quantità di liquido da prelevare Si avvinano (si sciacquano) le superfici interne della pipetta Si ripete l operazione per 2 volte. Si riempie quindi la pipetta fino a poco oltre la tacca di riferimento scelta Ci si accerta che non ci siano bolle d aria nel liquido o schiuma sulla superficie. Si porta lentamente il menisco del liquido a coincidere esattamente con il segno della tacca di riferimento Si lascia infine che il liquido scorra liberamente nel recipiente di trasferimento. Burette: sono tubi di vetro graduati forniti ad una estremità di rubinetto e sono utilizzate per prelievi di volumi esatti con uno sgocciolamento controllabile. Per facilitare la lettura del volume, alcune burette sono dotate, per tutta la lunghezza, di una striscia di smalto bianco con al centro una sottile linea blu, chiamata linea di Schellbach. Questa permette di effettuare letture molto precise poiché in corrispondenza del menisco del liquido, per un effetto ottico, si ha l immagine di una doppia punta che individua la tacca di misura. Le burette hanno varie portate e diverse sensibilità e lo zero della scala è posto in alto; per poter essere utilizzata, la buretta deve essere fissata verticalmente con una pinza ad un asta di sostegno. Modalita d uso della buretta 1. Assicurarsi che il rubinetto sia chiuso correttamente 2. Introdurre 5-10 ml di liquido con l ausilio di un imbuto a gambo corto, ruotare la buretta in modo da bagnare le pareti e quindi svuotarla. 3. Ripetere questo procedimento altre due volte (avvinamento). 4. Riempire con un imbuto fino ad arrivare quasi all orlo. 5. Aprire il rubinetto in modo che il liquido riempia il tratto finale della buretta 6. Eliminare eventuali bolle d aria (l aria occupa un volume e di conseguenza si commette un errore) posizionando la buretta quasi orizzontalmente e aprendo il rubinetto fino alla scomparsa delle bolle. 7. Portare il livello del liquido sullo zero (azzeramento dello strumento) 8. Erogare il liquido agendo sul rubinetto in modo da far uscire il liquido lentamente 9. Per le letture occorre posizionare lo sguardo all altezza del menisco per evitare l errore di parallasse. Nel caso di liquidi trasparenti si legge il livello in corrispondenza del fondo del menisco in caso contrario ci si riferisce al bordo superiore. Se è presente la linea di Schellbach la lettura viene fatta al punto di incontro delle due frecce 10. Terminato l uso svuotare e lavare la buretta con acqua e fissarla al sostegno con il rubinetto verso l alto in posizione aperta. 37

38 Matracci: sono recipienti con collo lungo e stretto sul quale è inciso un segno di riferimento che permette di individuare il volume esatto per cui sono tarati. Sul matraccio è riportata l indicazione della capacità (da 5 ml a 2L ), la temperatura di taratura ed eventualmente la tolleranza. Vengono usati per preparare soluzioni a concentrazione nota. Pulizia della vetreria Lavare la vetreria immediatamente dopo l uso perché i residui e le incrostazioni si induriscono con il tempo e diventano difficili da eliminare. La maggior parte della vetreria può essere pulita semplicemente utilizzando lo scovolino con una piccola quantità di soluzione saponosa e sciacquandola con acqua di rubinetto; prima dell utilizzo si risciacqua almeno due volte con un po di acqua distillata (un singolo risciacquo con molta acqua distillata è meno efficace di più risciacqui con piccole quantità di acqua distillata). Una superficie di vetro pulita viene bagnata dall acqua in modo uniforme, senza raccogliersi in piccole gocce, ciò può essere utilizzato per controllare lo stato di pulizia della vetreria. 38

39 Bookin progress ESERCITAZIONE SU MISURE DI VOLUME Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE 1. Spruzzetta 2. Sostegno 3. Pinza a ragno 4. Becher da 150 ml STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI acqua PROCEDIMENTO 1. Misurare 10 ml di acqua con il cilindro da 50 ml utilizzando la spruzzetta leggere ed annotare il volume; ripetere poi prelevando 20 ml e 40 ml 2. Ripetere le stesse misure con un cilindro da 100 ml ed annotare i valori 3. Riempire la buretta da 50 ml con acqua utilizzando la spruzzetta 4. Mettere sotto la buretta un becher da 150 ml 5. Prelevare prima10 ml ed annotare il valore poi 20 ml 7. Riempire nuovamente la buretta 8. Prelevare 40 ml ed annotare il valore 9. Ripetere i prelievi di 10 ml, 20 ml con una buretta da 25 ml 39

40 SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Scrivere correttamente il volume con le esatte cifre significative Cilindro da 50 ml Cilindro da 100 ml Buretta da 25 ml Buretta da 50 ml V ml V ml V ml V ml CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Quale degli strumenti di misura usati è più sensibile? 2. Per commettere un errore minore nel prelievo di 5mL di acqua quale strumento di misura utilizzeresti? 3. A cosa serve la linea di Schellbach? 3. A che cosa è dovuto l errore di parallasse 40

41 Bookin progress MISURE DI MASSA Per massa di un corpo si intende la quantità di materia di cui è costituito e viene determinata con una bilancia. L unità di misura della massa nel sistema internazionale (SI) è il kilogrammo (kg). Il grammo (g) è la millesima parte di un kg ed è la misura più usata in un laboratorio chimico insieme ai mg (millesima parte del g). Per peso si intende la forza con la quale un corpo di massa m è attratto dalla terra; l'unità di misura nel sistema internazionale (SI) è il newton (N), ovvero la forza che viene impressa su un corpo avente la massa di 1kg e l'accelerazione di 1m/s 2 L'espressione della forza peso è F = m x g dove g è l'accelerazione di gravità pari a 9,8 m / s 2. Lo strumento di misura è il dinamometro. BILANCE ELETTRONICHE apple apple ANALITICHE: sono utilizzate per pesate accurate, hanno una portata di g ed una sensibilità uguale a 0,0001g 0,00001 g TECNICHE: sono utilizzate per pesare quantità relativamente grandi e che non richiedono una elevata accuratezza, hanno una portata di 1-2 Kg ed una sensibilità uguale a 0,1g 0,001g La bilancia possiede dei piedini regolabili ed un indicatore a bolla che consentono di mantenerla a livello. L operazione di pesata prevede prima la determinazione della massa del contenitore (determinazione della tara); si aggiunge poi la sostanza da pesare e si esegue una seconda lettura. La differenza tra le due masse corrisponde alla massa della sostanza. La maggior parte delle bilance però possiede un tasto per la tara che serve ad azzerare la massa del contenitore permettendo poi di leggere direttamente la massa della sostanza da pesare. Quando si vuole effettuare una misura con una bilancia analitica, al fine di ridurre al minimo gli errori, è buona norma non toccare mai con le mani il contenitore da pesare, dal momento che le impronte digitali ne modificherebbero la massa; non effettuare misure di massa su materiali caldi. Inoltre gli sportelli di vetro della bilancia analitica devono rimanere chiusi durante le letture per evitare le oscillazioni causate dalle correnti d aria. 41

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43 Bookin progress ESERCITAZIONE SU MISURE DI MASSA Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI Sale cucina da PROCEDIMENTO 1. Accendere la bilancia tecnica sensibilità 0,1g, aspettare che compaia sul display lo zero 2. Verificare che il piattello della bilancia sia perfettamente pulito 3. Poggiare sul piattello il vetrino d orologio 4. Pigiare il tasto tara ed aspettare che si azzeri 5. Pesare 0,5 g ed annotare il valore 6. Pesare alla stessa bilancia 10 g e 90 g annotare i valori 7. Ripetere le operazioni con la bilancia tecnica con sensibilità 0,01g ed annotare i valori 8. Ripetere le operazioni con la bilancia analitica ed annotare i valori 43

44 SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Scrivere il valore della massa con le esatte cifre significative Bilancia tecnica (s=0,1g) Bilancia tecnica (s=0,01g) Bilancia tecnica (s=0,0001g) m m m CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Quale degli strumenti usati è più sensibile? 2. Dovendo pesare con precisione 0,05 g quale bilancia useresti? 3. La sensibilità cosa indica? 44

45 Bookin progress DETERMINAZIONE DELLA DENSITA DEI LIQUIDI Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA Definizione di densità Unità di misura della densità... MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI 1. Acqua 2. Alcool denaturato Scrivere il significato... Frasi di rischio: R11 (scrivere il significato)... Frasi di prudenza: S 7-16 (scrivere il significato)... ATTENZIONE Non usare fiamme libere 45

46 PROCEDIMENTO 1. Determinare la massa del becher vuoto con la bilancia e prendere nota del valore 2. Riempire la buretta con acqua distillata o alcool, avvinare e azzerare. 3. Prelevare 10 ml di liquido (acqua o alcool) con la buretta anche se il prelievo non corrisponde al volume previsto l importante è conoscerne esattamente il valore. 4. Determinare la massa del becher con il liquido 5. Ricavare la massa del liquido sottraendo alla massa totale quella del becher e riportare il valore ottenuto in tabella 6. Aggiungere nello stesso becher altri 10 ml di liquido (in totale il volume di liquido risulta essere di 20 ml) 7. Pesare nuovamente il becher, ricavare la massa dei venti millilitri di liquido e riportare in tabella 8. Aggiungere al becher altri 10 ml di liquido (in totale il volume risulta essere 30mL) 9. Pesare nuovamente il becher e ricavare la massa dei trenta millilitri di liquido. SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Massa del becher vuoto = Esprimere i dati e la densità con le corrette cifre significative Misura Massa becher più acqua o alcool (g) Massa acqua o alcool (g) Volume (ml) Densità acqua o alcool d=m/v (g/cm 3 ) Prima Seconda Terza Determinare la densità media d 20 C media =.... Valore esatto d acqua = 0,998 g/ml a 20 C Valore esatto d alcool = 0,790 g/ml a 20 C Er% =. 46

47 Bookin progress GRAFICO > Riportare in un sistema di assi cartesiani sull asse delle ascisse il volume (ml o centimetri cubi) e sull asse delle ordinate la massa (in grammi). Ricordare che ogni quadratino deve rappresentare un valore uguale o maggiore alla sensibilità dello strumento > Tracciare sul piano cartesiano i punti relativi ad ogni singola misura > Tracciare una retta che intercetti il maggior numero di punti e passi per l origine degli assi. 47

48 CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Nell ambito degli errori sperimentali, come si presenta il rapporto massa-volume nelle diverse determinazioni? 2. Riportando i valori di massa e di volume in un sistema di assi cartesiani, quale curva si ottiene? 3. Quale tipo di relazione si può ipotizzare tra massa e volume? 4. Occorre specificare la temperatura a cui si determina la densità? Motiva la risposta 5. Una sostanza pura liquida può essere identificata dal valore della sua densità? Motiva la risposta. 6. La densità di una sostanza pura è una grandezza intensiva o estensiva? Motiva la risposta. 7. Esamina i valori della densità che hai calcolato e confrontali con quella degli altri gruppi: i risultati sono uguali? Come spieghi le eventuali differenze? APPROFONDIMENTO L ALCOOL DENATURATO La formula dell alcool etilico è: CH 3 CH 2 OH L'alcool denaturato è reso inadatto all uso alimentare e farmaceutico industriale mediante l'aggiunta di sostanze che ne alterano il gusto, l odore ed il colore (caratteristiche organolettiche). 48

49 Bookin progress OSSERVAZIONI SULLA DENSITA DEI LIQUIDI 1 Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA La densità di una sostanza varia con la temperatura. Perché, come? Come varia la densità dell acqua in relazione al diverso stato di aggregazione? MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI 1. Acqua colorata con colorante alimentare rosso 2. Cubetti di ghiaccio 3. Alcool denaturato Frasi di rischio (riferite alla sostanza pura): R11 Frasi di prudenza (riferite alla sostanza pura): S 7-16 F+ ATTENZIONE Non usare fiamme libere PROCEDIMENTO 1. Prelevare 100 ml del Liq. A con il cilindro 2. Travasare nel becher n 1 3. Prelevare 100 ml del Liq. B con il cilindro 4. Travasare nel becher n 2 5. Prendere un cubetto di ghiaccio con una spatola e metterlo nel primo becher 6. Osservare quanto accade e trascrivere nell apposito spazio 7. Ripetere lo stesso procedimento per l altro becher 49

50 SCHEMA CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Scrivi le osservazioni relative al comportamento del ghiaccio nel Liq. A 2. Motiva quanto osservato ed individua la sostanza 3. Scrivi le osservazione relative al comportamento del ghiaccio nel Liq. B 4. Motiva quanto osservato ed individua la sostanza 50

51 Bookin progress APPROFONDIMENTO L'acqua è indispensabile per la vita dell uomo e di ogni essere vivente, è un composto chimico costituito da idrogeno e ossigeno la cui formula chimica è H 2 O. L'atomo di ossigeno è il vertice di un angolo di 104,5 in cui i due atomi di idrogeno costituiscono le estremità. L importanza dell acqua è legata alla sua grande diffusione, alla sua capacità solvente nei confronti di molte sostanze ed alla possibilità di esistere nei tre stati di aggregazione Temperatura ( C) Densità (g/ml) 100 0, ,9718 (60 0, , , , , , , (10 0, (4 0, , , , , nelle condizioni di temperatura e pressione che si verificano in natura. Generalmente quando una sostanza passa dallo stato liquido allo stato solido (solidificazione) diminuisce di volume perché, abbassandosi la temperatura, le molecole si avvicinano sempre di più; l'acqua invece si comporta in modo diverso dagli altri liquidi, poiché solidificandosi cristallizza in forme esagonali creando degli spazi forzati tra le molecole che occupano così un volume maggiore; perciò la densità (rapporto tra massa e volume) del ghiaccio sarà minore rispetto a quella dell'acqua allo stato liquido. L'acqua raggiunge la sua massima densità a 4 C, avvicinandosi poi alla temperatura di solidificazione (0 C) la densità diminuisce. Poiché quindi il ghiaccio è meno denso dell'acqua esso galleggia. Questo fenomeno ha una notevolissima importanza per la vita degli organismi acquatici perché lo strato di ghiaccio che d'inverno si forma sulla superficie dei laghi, dei fiumi, dei mari, impedisce agli strati sottostanti di solidificarsi essendo il ghiaccio un buon isolante termico e permette quindi la vita dei fondali. 51

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53 Bookin progress OSSERVAZIONI SULLA DENSITA DEI LIQUIDI 2 Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI acqua fredda acqua calda colorata con colorante alimentare liquido Avvertenze L acqua calda può provocare ustioni PROCEDIMENTO 1. Riempire il becher con acqua fredda 2. Riempire fino all orlo il matraccio con acqua calda e colorata e chiudere con il tappo 3. Immergere completamente il matraccio nel becher, togliere subito il tappo 4. Osservare quanto accade e prendere nota SCHEMA 53

54 CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Scrivi le tue osservazioni sull esperienza 2. Perché l acqua calda sale in superficie? 3. Perché alla fine la colorazione diventa uniforme? 4. 54

55 Bookin progress OSSERVAZIONI SULLA MISCIBILITA DEI LIQUIDI Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI acqua eventualmente colorata con colorante alimentare liquido olio Alcool denaturato F Frasi di rischio (riferite alla sostanza pura): R 11 Frasi di prudenza (riferite alla sostanza pura): S 7-16 Avvertenze Non usare fiamme libere PROCEDIMENTO 1. Con la pipetta a siringa prelevare 20 ml di acqua (colorata) 2. Versare lungo le pareti, con delicatezza, in un cilindro da 100 ml 3. Ripeter lo stesso procedimento prima con l olio e poi con l alcool 4. Osservare quanto accade ed annotare 5. Tappare il cilindro 6. Agitare delicatamente 7. Osservare quanto accade ed annotare 55

56 SCHEMA CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Scrivi le osservazioni relative alla prima parte dell esperienza. 2. Perché i liquidi si sono stratificati secondo quell ordine (vedi tabella)? Densità di alcuni liquidi (a 0 C, 1 atm) Nome Densità (g/cm³) Acqua 1.00 Acqua di mare Alcool (etilico) Benzina 0.68 Glicerina Mercurio 13.6 Olio d'oliva 0.92 Olio di paraffina Scrivi le osservazioni relative alla seconda parte. 4. Motiva quanto accaduto 56

57 Bookin progress DETERMINAZIONE DELLA DENSITA DI SOLIDI 1 Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI 1. parallepipedo PROCEDIMENTO 1. Pesare il parallelepipedo ed annotare il valore 2. Misurare con un righello lunghezza, larghezza ed altezza 3. Annotare i valori SCHEMA 57

58 RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Esprimere i dati e la densità con le corrette cifre significative Massa parallelepipedo = cm lunghezza larghezza altezza Determinare Volume parallelepipedo = Densità di alcuni solidi (a 20 C, 1 atm) Nome Densità (g/cm³) Alluminio 2.70 Argento Cemento Ferro 7.86 Legno (densità media) 0.75 Nichel 8.9 Oro 19.3 Ottone Piombo Platino Rame 8.96 Sughero Tungsteno 19.3 Zinco 7,11 d 20 C =. Confrontare la densità ottenuta con quelli della tabella e determinare il metallo del campione esaminato. Er% =. CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Esamina i valori della densità che hai calcolato e confrontali con quella degli altri gruppi: i risultati sono uguali? Motiva

59 Bookin progress 59

60 DETERMINAZIONE DELLA DENSITA DI SOLIDI 2 Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità 1. Acqua 2. n 3 cilindretti di... REATTIVI ATTENZIONE Le apparecchiature in vetro, se si rompono, possono causare ferite PROCEDIMENTO 1. Pesare i 3 campioni dello stesso metallo alla bilancia tecnica ed annotare il valore in tabella 2. Riempire il cilindro con acqua fino a 30 ml 3. Registrare sulla tabella il livello del liquido iniziale 4. Introdurre il campione più piccolo con molta cautela nel cilindro avendo l accortezza che non fuoriesca nessuna gocciolina di acqua e non si formino bolle di aria 5. Registrare il nuovo volume del liquido nell apposita tabella 6. Gettare l acqua e recuperare il campione 7. Ripetere le operazioni dal punto 2 con gli altri due cilindretti. SCHEMA 60

61 Bookin progress RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Esprimere i dati e la densità con le corrette cifre significative Campione Massa in grammi Volume iniziale in cm 3 Volume finale in cm 3 Volume cilindretto in cm 3 Densità d=m/v (g/cm 3 ) piccolo medio grande Determinare Densità di alcuni solidi (a 20 C, 1 atm) d 20 C =. Confrontare la densità ottenuta con quelli della tabella e determinare il metallo del campione esaminato. Er% =. Nome Densità (g/cm³) Alluminio 2.70 Argento Cemento Ferro 7.86 Legno (densità media) 0.75 Nichel 8.9 Oro 19.3 Ottone Piombo Platino Rame 8.96 Sughero Tungsteno 19.3 Zinco 7,11 61

62 GRAFICO > Riportare in un sistema di assi cartesiani sull asse delle ascisse la concentrazione in % m/v e sull asse delle ordinate la densità relativa. Ricordare che ogni quadratino deve rappresentare un valore uguale o maggiore alla sensibilità dello strumento > Tracciare sul piano cartesiano i punti relativi ad ogni singola misura > Tracciare una retta che intercetti il maggior numero di punti > Verificare che il valore del punto di intersezione con l asse y coincida con la densità assoluta dell acqua distillata. 62

63 Bookin progress CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Considerando gli errori sperimentali, come si presenta il rapporto massa-volume del solido in esame? 2. Quale tipo di relazione si può ipotizzare tra massa e volume? 3. Esamina i valori della densità che hai calcolato e confrontali con quella degli altri gruppi: i risultati sono uguali? Motiva 4. Dovendo misurare il volume di un solido irregolare solubile in acqua come potresti risolvere il problema?

64 DENSITA RELATIVA La densità relativa di un corpo ad una determinata temperatura è il rapporto fra le densità di due sostanze di ugual volume, di cui una presa come riferimento numericamente corrisponde al rapporto tra le masse in quanto i volumi si elidono m t A d = t 0 La sostanza di riferimento è generalmente l acqua la cui densità è riferita a 4 C (temperatura della sua massima densità) o a 20 C La densità relativa è una grandezza adimensionale. m B Densimetri La densità relativa può essere determinata con i densimetri o aerometri. Essi sono costituiti da un cilindro di vetro graduato, di sezione costante e terminante con una ampolla zavorrata nella parte inferiore, in modo che il baricentro sia spostato verso il basso (per facilitarne l affondamento e la posizione verticale nel liquido), alcuni sono dotati di termometro. I densimetri si basano sul principio di Archimede e infatti, immersi in un liquido, ricevono una spinta dal basso verso l alto proporzionale al volume della parte immersa e alla densità del liquido, e cioè in definitiva al peso del liquido spostato. La misura della densità si ha leggendo direttamente la scala graduata dello strumento nel punto di affioramento. Vi sono densimetri per liquidi più pesanti dell acqua e meno pesanti dell acqua con scale 0,800-0,900; 0,900-1,000; 1,000-1,100 ecc E opportuno comunque che le determinazioni coi densimetri avvengano alla temperatura di taratura; in caso contrario occorre apportare una correzione nel seguente modo: 1) operando a temperature superiori a quella di taratura, bisogna sommare alla lettura il valore di 0,0002 per ciascun grado di temperatura superiore. 2) operando a temperature inferiori a quella di taratura, bisogna sottrarre alla lettura il valore di 0,0002 per ciascun grado di temperatura inferiore. I densimetri sono a scala razionale quando la scala, segnata sullo strumento, dà direttamente la densità del liquido in esame rispetto all acqua distillata alla temperatura di (4 C, 15 C, o di 20 C) di taratura. I densimetri sono a scala empirica quando le divisioni dell asta graduata o i gradi sulla scala hanno valori convenzionali come ad esempio nella determinazione della concentrazione di zucchero nel mosto. Uso del densimetro 1. Riempire il cilindro densimetrico con la soluzione senza provocare schiuma 2. Prendere nota della temperatura 3. Introdurre il densimetro ed assicurarsi che non tocchi le pareti ma galleggi 4. Leggere evitando l'errore di parallasse 5. La densità corrisponde al vero se la temperatura della soluzione corrisponde a quella di taratura, altrimenti occorre apportare delle correzioni 6. Dopo l'uso pulire accuratamente il densimetro 64

65 Bookin progress DETERMINAZIONE DELLA DENSITA DI SOLUZIONI Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI Soluzioni di saccarosio al 20% 1L Soluzioni di saccarosio al 30% 1L Soluzioni di saccarosio al 40% 1L Soluzioni di saccarosio al 60% 1L Soluzioni di saccarosio a concentrazione incognita ATTENZIONE Le apparecchiature in vetro, se si rompono, possono causare ferite PROCEDIMENTO 1. Versare la soluzione di saccarosio al 20% nel cilindro densimetrico senza provocare schiuma 2. Prendere nota della temperatura 3. Introdurre il densimetro con la scala opportuna ed assicurarsi che non tocchi le pareti ma galleggi 4. Leggere evitando l'errore di parallasse. Annotare la lettura 5. La densità corrisponde al vero se la temperatura della soluzione corrisponde a quella di taratura, altrimenti occorre apportare delle correzioni. 6. Dopo l'uso pulire accuratamente il densimetro 7. Ripetere le operazioni per la soluzione incognita ed eventualmente per le altre concentrazioni 65

66 SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Esprimere i dati con le corrette cifre significative Temperatura della soluzione... Soluzioni Soluzione di saccarosio 20% Densità relativa letta Densità relativa corretta per la temperatura Soluzione di saccarosio 30% Soluzione di saccarosio 40% Soluzione di saccarosio incognita Determinare, dopo aver eseguito il grafico, la concentrazione della soluzione di saccarosio incognita. Soluzione incognita =...%m/v 66

67 Bookin progress GRAFICO > Riportare in un sistema di assi cartesiani sull asse delle ascisse la concentrazione in % m/v e sull asse delle ordinate la densità relativa. Ricordare che ogni quadratino deve rappresentare un valore uguale o maggiore alla sensibilità dello strumento > Tracciare sul piano cartesiano i punti relativi ad ogni singola misura > Tracciare una retta che intercetti il maggior numero di punti > Verificare che il valore del punto di intersezione con l asse y coincida con la densità assoluta dell acqua distillata. 67

68 CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Motivare l eventuale allontanamento dalla linearità di alcuni punti sperimentali. 2. Quale tipo di relazione si può ipotizzare tra la concentrazione di una soluzione e la densità? 3. Dare la definizione di densità relativa 4. Qual è il principio su cui si basa il densimetro APPROFONDIMENTO Lo zucchero comune, da tavola, è una molecola organica costituita da Carbonio, Idrogeno e Ossigeno; è detta saccarosio ed è formata dall'unione di due molecole il glucosio e il fruttosio 68

69 Bookin progress ESPERIENZA SULLA DENSITA DI SOLUZIONI Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI PROCEDIMENTO SCHEMA 69

70 CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Riporta le osservazioni della prima parte dell esperimento e motivare quanto accade 2. Riporta le osservazioni della seconda parte dell esperimento e motivare quanto accade 3. Riportare le osservazioni della terza parte dell esperimento e motivare quanto accade

71 Bookin progress TECNICHE DI FILTRAZIONE La filtrazione è una tecnica per separare una fase solida (precipitato) da una fase liquida (filtrato) in un sistema eterogeneo, mediante l utilizzo di carta da filtro che può avere differenti calibrature dei fori a secondo della natura del solido da filtrare. Esistono due tipi di filtrazione: filtrazione per gravità e filtrazione per aspirazione FILTRAZIONE PER GRAVITA La filtrazione per gravità è la tecnica più semplice. I filtri possono essere di due tipi: liscio e a pieghe Filtro liscio Se occorre recuperare la fase solida, si deve utilizzare un filtro liscio, che si ottiene seguendo la piegatura della figura. Una volta pronto si strappa dal lembo esterno del filtro l angolo superiore (4). In tal modo il filtro aderisce perfettamente alla parete dell imbuto e non si creano risucchi d aria. Prima di effettuare la filtrazione si bagna il filtro, tenendolo premuto contro la parete dell imbuto, con una piccola porzione del liquido (acqua distillata). Filtro a piega Se occorre raccogliere la fase liquida ed eliminare quella solida, la filtrazione si esegue con filtro a pieghe perché presenta la massima superficie filtrante, ed ha quindi una velocità di filtrazione molto elevata. Per ottenere un filtro a pieghe seguire il disegno. Fasi della filtrazione 1. Montare l apparecchiatura per la filtrazione come nella foto 2. Lasciare decantare la fase solida (cioè far depositare le particelle solide sul fondo del becher) 3. Trasportare la soluzione pian piano nel filtro aiutandosi con una bacchettina ed evitando che raggiunga il bordo del filtro 4. Lavare il solido nel becher con piccole quantità di acqua distillata 5. Far decantare e travasare il liquido di lavaggio 6. Trascinare tutto il solido sul filtro sempre aiutandosi con l acqua distillata e la bacchettina 7. Lavare il solido sul filtro con acqua distillata con la spruzzetta FILTRAZIONE PER ASPIRAZIONE In molti casi la filtrazione eseguita per gravità è lenta ed è necessario procede ad una filtrazione per aspirazione, per accelerare la separazione, utilizzando un imbuto speciale, il Buchner che è un imbuto di porcellana munito di una piastra piana bucherellata 71

72 Fasi della filtrazione Ritagliare un disco di carta da filtro con un diametro sufficiente a coprire tutti i fori della piastra L imbuto si applica alla beuta codata da vuoto attraverso un tappo di gomma forato Alla coda della beuta si collega un tubo di gomma da vuoto che si raccorda ad una pompa aspirante ad acqua applicata al rubinetto Regolare l aspirazione attraverso l apertura del rubinetto Bagnare il filtro con acqua distillata Trasportare la miscela da filtrare secondo le regole descritte sopra Completata la filtrazione staccare prima il tubo di gomma e poi chiudere il rubinetto Estrarre il filtro con l ausilio di una spatolina 72

73 Bookin progress SEPARAZIONE DI UN MISCUGLIO MEDIANTE FILTRAZIONE PER GRAVITA Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità APPARECCHI REATTIVI acqua distillata cloruro di sodio (NaCl) sabbia soluzione di nitrato di argento (AgNO 3 ) al 5% p/v Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 34-50/53 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S ATTENZIONE Non far cadere gocce di nitrato d argento sulla pelle. PROCEDIMENTO 1. Pesare circa 1,5 g di miscuglio in becher da 250 ml annotare il valore esatto 2. Aggiungere 50 ml di acqua e mescolare bene con una bacchettina per favorire la solubilizzazione del cloruro di sodio 3. Lasciare decantare (cioè lasciare depositare le particelle solide sul fondo del becher) 4. Preparare il filtro liscio, pesarlo ed annotare il valore 5. Preparare il sostegno con l anello dove inserire l imbuto, il filtro e il becher sotto l imbuto 6. La filtrazione deve avvenire lentamente, la miscela da filtrare deve essere versata in modo che scorra su una bacchettina di vetro e senza che la soluzione raggiunga il bordo del filtro. La maggior parte della sabbia deve rimanere nel becher 73

74 7. Aggiungere alla sabbia un po di acqua distillata (questa operazione viene detta lavaggio) ripetere per almeno 5 volte e trasportare man mano la sabbia sul filtro 8. Lavare per tre volte il solido contenuto nel filtro con poca acqua distillata 9. Raccogliere il filtrato (il liquido) dell ultimo lavaggio in un becher pulito 10.Aggiungere al becher qualche goccia di nitrato di argento. Se la soluzione rimane limpida (ciò indica che tutto il cloruro di sodio è stato eliminato) non occorre lavare, altrimenti continuare a lavare fino ad ottenere una soluzione limpida 11.Prelevare il filtro con le pinze e depositarlo su un vetrino di orologio 12.Mettere in stufa a 80 C per 1 ora cioè fino a quando non è perfettamente asciutto 13.Pesare il filtro ed annotare il valore SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Esprimere i dati con le corrette cifre significative Tabella dati sperimentali Peso miscuglio Peso filtro Peso filtro con sabbia Elaborazione dati Peso sabbia = peso filtro con sabbia- peso filtro Peso cloruro di sodio = Peso miscuglio-peso sabbia %sabbia = (peso sabbia/peso miscuglio) x100 % cloruro di sodio = % sabbia 74

75 Bookin progress CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Descrivi l aspetto del miscuglio di sale e sabbia: si tratta di un miscuglio omogeneo o eterogeneo? Perché? 2. In quale stato fisico si trovano le fasi che compongono il miscuglio? 3. Il miscuglio sale-acqua-sabbia è omogeneo o eterogeneo? Perché? 4. Per quale motivo la sabbia decanta? APPROFONDIMENTO Il comune sale da cucina è costituito dal cloruro di sodio (NaCl). E un solido cristallino incolore e inodore, dal sapore caratteristico. I suoi cristalli hanno un reticolo cubico ai cui vertici si alternano ioni sodio Na + e ioni cloruro Cl. 75

76 76

77 Bookin progress SEPARAZIONE MEDIANTE FILTRAZIONE PER ASPIRAZIONE Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità APPARECCHI REATTIVI acqua distillata acqua distillata carbone attivo F alcool denaturato Frasi di rischio (riferite alla sostanza pura): R 11 Frasi di prudenza (riferite alla sostanza pura): S 7-16 ATTENZIONE Non usare fiamme libere PROCEDIMENTO

78 SCHEMA CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. L alcool dopo la filtrazione come appare? 2. Qual è la funzione del carbone attivo?

79 Bookin progress SEPARAZIONE DI PRECIPITATI MEDIANTE CENTRIFUGAZIONE Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA La centrifugazione è una tecnica di aboratorio utilizzata per separare in un miscuglio eterogeneo la parte solida da quella liquida mediante l applicazione della forza centrifuga. La centrifugazione si usa soprattutto quando si fanno avvenire le reazioni in una provetta e la quantità di solido è minima. Si introduce nella centrifuga la provetta, avendo l accortezza di posizionare nell apposito alloggio le provette a due a due opposte e con quantità di liquido uguale. Questo perché i pesi siano equilibrati. In brevissimo tempo la parte solida si depositerà sul fondo e il liquido apparirà limpido e verrà separato mediante aspirazione con una pipetta Pasteur. MATERIALE APPARECCHI REATTIVI Argento nitrato circa 1N in ranvier Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 34-50/53 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Ferro Cloruro III circa 1N in ranvier Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 34 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S 7/ Acido cloridrico circa 1N in ranvier Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Idrossido di sodio circa 1N in ranvier Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 35 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S 26-37/39-45 ATTENZIONE Le sostanze pure sono corrosive evitare il contatto con la pelle 79

80 PROCEDIMENTO SCHEMA CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Riportare e motivare le osservazioni effettuate nella prima parte dell esperienza 2. Riportare e motivare le osservazioni effettuate nella seconda parte dell esperienza 3. Descrivere i componenti della centrifuga 4. Riportare in modo sequenziale le procedure per utilizzare la centrifuga 80

81 Bookin progress ESTRAZIONE LIQUIDO/LIQUIDO Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI Acqua n-esano Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R /20-51/ Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S / F Xn Miscuglio costituito da: iodio in scaglie Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 20/21-50 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Xn ioduro di potasssio Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 42/43-36/37/38 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Xn solfato di rame Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 22-36/38-50/53 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Xn ATTENZIONE Le sostanze pure sono irritanti evitare il contatto con la pelle 81

82 PROCEDIMENTO SCHEMA CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Riportare e motivare le osservazioni effettuate nella prima parte dell esperienza 2. Riportare e motivare le osservazioni effettuate nella seconda parte dell esperienza 3. Qual è il significato dei simboli di pericolosità delle sostanze pure? 4. 82

83 Bookin progress APPROFONDIMENTO Uso dell imbuto separatore 1. Chiudere il rubinetto e versare nell imbuto, infilato in un anello, i liquidi da separare 2. Chiudere l imbuto con il tappo ed estrarlo dall anello; tenendo chiuso il tappo con la mano destra e stretto il rubinetto con l altra agitare delicatamente 3. Rivolgere il gambo dell imbuto verso l alto e lontano da voi aprire lentamente il rubinetto per scaricare la pressione che si forma all interno dell imbuto 4. Ripetere l operazione per due o tre volte per completare l estrazione 5. Infilare di nuovo l imbuto nell anello e togliere immediatamente il tappo 6. Lasciare a riposo per permettere una separazione delle due fasi 7. Scaricare lentamente la fase inferiore attraverso il collo dell imbuto separatore 8. La posizione dello stato acquoso e quello organico dipende dalle relative densità; il solvente più denso costituirà lo strato inferiore 83

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85 Bookin progress CRISTALLIZZAZIONE Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA Le sostanze cristalline impure possono essere purificate per cristallizzazione sfruttando la diversa solubilità esistente tra la sostanza e le impurezze in essa contenute. Inoltre la maggior parte delle sostanze è più solubile nei solventi caldi piuttosto che in quelli freddi pertanto il processo avviene a caldo secondo le fasi schematizzare: (1) sciogliere la sostanza impura nella minima quantità di solvente alla temperatura di ebollizione (2) filtrare la soluzione calda per rimuovere le impurezze insolubili (3) aggiungere eventualmente una sostanza decolorante come il carbone attivo (4) ridurre il volume e raffreddare la soluzione in modo che la sostanza disciolta cristallizzi (5) separare i cristalli dalla soluzione (detta acqua madre) e lavare i cristalli con una piccola quantità di solvente freddo per rimuovere completamente le acque madri (6) essiccare i cristalli MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità 1 Acqua 2... Simbolo di pericolosità Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S ATTENZIONE Le sostanze le sostanze pure risultano nocive REATTIVI 85

86 PROCEDIMENTO SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Esprimere i dati con le corrette cifre significative g. di sostanza iniziale g. di cristalli Determinare la resa g.cristalli resa% = x 100 = g.sost.iniziale 86

87 Bookin progress CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Perché il miscuglio deve essere riscaldato dopo l aggiunta di acqua? 2. Che cosa rimane sul filtro dopo aver eseguito la filtrazione a caldo? 3. Perché per la filtrazione a caldo si usa un filtro a pieghe? 4. Perché la soluzione filtrata viene riscaldata? 5. Che cosa si ottiene dopo il raffreddamento della soluzione? 6. Che cosa rimane sul filtro in seguito alla seconda filtrazione? 7 Quale tecnica utilizzi per la seconda filtrazione? 8. La quantità di solfato rameico che si ottiene è maggiore, minore o uguale a quella iniziale? Spiega il risultato 9. Che aspetto hanno i cristalli? Si osservano forme geometriche regolari? Quali?

88 CROMATOGRAFIA SU CARTA DEGLI INCHIOSTRI Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI 1 Alcool etilico al 95% Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 11 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S7-16 F ATTENZIONE Non usare fiamme libere 88

89 Bookin progress PROCEDIMENTO 1. Tagliare un rettangolo dalla carta Whatman delle dimensioni tali che arrotolato formi un cilindro ed entri nel barattolo 2. Disegnare a 2 cm dalla base una linea (detta linea di base ) 3. Disegnare, ogni due centimetri sulla linea di base, un piccolo punto con le diverse penne ed inchiostri 4. Unire i lembi liberi e formare un cilindro 5. Versare nel barattolo l alcool fino all altezza di un centimetro dal fondo 6. Sistemare il cilindro di carta nel barattolo e chiudere 7. Aspettare che l alcool arrivi per capillarità fino a 2 cm dal bordo superiore 8. Estrarre il cilindro di carta e lasciare asciugare il cromatogramma all aria 9. Osservare quanto accaduto e prendere nota. 10. Preparare un altra cromatografia tracciando la linea di base con una penna e procedere come sopra. SCHEMA CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Riporta e motiva le osservazioni dell esperimento 89

90 CROMATOGRAFIA SU TLC DELLA CLOROFILLA Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI 1 Alcool etilico al 95% Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 11 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S7-16 F 2. Acetone Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S F Xi ATTENZIONE Non usare fiamme libere 90

91 Bookin progress PROCEDIMENTO SCHEMA 91

92 CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Descrivere il fenomeno osservato 2. Qual è la funzione dell alcool? 3. Che cos è e a cosa serve l eluente? 4. Perchè le macchie si posizionano ad altezze diverse? 5. Confronta i tuoi risultati con quelli ottenuti dagli altri gruppi: le macchie sono uguali in numero e colore? Sono collocate alla medesima distanza l una dall altra? 6. APPROFONDIMENTO La clorofilla è la molecola più importante per la fotosintesi in quanto contribuisce alla trasformazione dell'energia luminosa del Sole in energia chimica. La clorofilla appare come un pigmento di colore verde ma in realtà è composta da due molecole leggermente diverse: la clorofilla a e la clorofilla b. Nei cloroplasti vi sono altri pigmenti che collaborano al processo fotosintetico: i carotenoidi, di color giallo-arancio. 92

93 Bookin progress 93

94 DISTILLAZIONE SEMPLICE Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità APPARECCHI 1 Acqua REATTIVI 2. Permanganato di potassio KMnO 4 Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R /53 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Xn 3. Nitrato di argento al 5% Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 34-50/53 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S ATTENZIONE Ai corpi caldi ed agli apparecchi sotto tensione 94

95 Bookin progress PROCEDIMENTO 1. Mettere In una provetta un po di acqua potabile ed aggiungere alcune gocce di nitrato di argento (AgNO 3 ) 2. Annotare quanto osservato 3. Montare l apparecchio per la distillazione semplice come indicato in figura facendo attenzione che non vi siano tensioni tra le parti in vetro e che il flusso dell acqua di raffreddamento sia nella giusta direzione (dal basso verso l alto). Fissarlo bene ai sostegni con le relative pinze 4. Riempire a metà il pallone di distillazione con l acqua potabile ed aggiungere una punta di spatola di permanganato di sodio (KMnO 4 ) 5. Aggiungere delle palline di vetro, detti ebollitori, per regolare l ebollizione ed evitare surriscaldamenti 6. Scaldare il pallone facendo in modo che la distillazione risulti lenta e regolare 7. Evitare che il pallone vada a secchezza 8. Annotare la temperatura di ebollizione 9. Mettere In una provetta un po di distillato ed aggiungere alcune gocce di nitrato di argento AgNO 3 ) 10. Annotare quanto osservato SCHEMA 95

96 CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Descrivere e motivare le osservazioni relative all aggiunta di nitrato di argento all acqua potabile 2. Qual è la temperatura di distillazione? 3. Descrivere e motivare le osservazioni relative all aggiunta di nitrato d argento al distillato 4. Descrive le apparecchiature utilizzate per la distillazione e spiegare la loro funzione

97 Bookin progress 97

98 SUBLIMAZIONE DELLO IODIO Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE APPARECCHI REATTIVI 2. Iodio sublimato Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 20/21-50 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Xn ATTENZIONE I vapori di Iodio sono irritanti per gli occhi e per le vie respiratorie, l'esperienza va quindi condotta in locale ben ventilato e usando una quantità molto piccola di Iodio. 98

99 Bookin progress PROCEDIMENTO SCHEMA OSSERVAZIONI 1. Descrive i cambiamenti dello iodio osservati durante il riscaldamento. 2. Spiegare la formazione di cristalli di iodio sul fondo del vetrino d orologio

100 CURVA DI FUSIONE E DI SOLIDIFICAZIONE DEL TIOSOLFATO Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità 1... REATTIVI ATTENZIONE Alle fiamme ed agli oggetti caldi possibilità di ustionarsi 100

101 Bookin progress PROCEDIMENTO 1. Riempire il becher da 400 ml fino a ¾ con acqua potabile 2. Mettere nella provetta con l ausilio della spatola a cucchiaio il tiosolfato di sodio una quantità sufficiente a coprire completamente il bulbo del termometro 3. Inserire la provetta nel becher posizionato sulla fiamma e fissarla con la pinza al sostegno 4. Inserire nella provetta il termometro non deve toccare le pareti ed il fondo 5. Iniziare il riscaldamento con fiamma molto bassa ed agitare ogni tanto delicatamente con il termometro 6. Registrare i valori di temperatura ogni 30 sec. fino alla temperatura di 40 C ed annotarli nella tabella di riscaldamento (per la lettura non sollevare mai il termometro) 7. Da 40 C a 55 C. annotare la temperatura ogni 15 sec 8. Da 55 C fino a 60 C annotare la temperatura ogni 30 sec 9. Alla temperatura di circa 60 C togliere il provettone dal becher e immergerlo in becher con acqua a temperatura ambiente (inizia il raffreddamento) 10. Registrare i valori di temperatura ogni 30 sec. ed annotarli nella tabella di raffreddamento fino la temperatura di 55 C 11. Da 55 C a 40 C. annotare la temperatura ogni 15 sec 12. Registrare i valori fino alla temperatura di 20 C ogni 30 sec. SCHEMA 101

102 Esprimere i dati con le corrette cifre significative RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Tabella dati sperimentali riscaldamento Tempo (min.) Temperatura C Stato della materia Tempo (min.) Temperatura C Stato della materia Tabella dati sperimentali raffreddamento Tempo (min.) Temperatura C Stato della materia Tempo (min.) Temperatura C Stato della materia Determinare la temperatura di fusione e di solidificazione Tfusione =... Tsolidificazione =

103 Bookin progress GRAFICO > Riportare in un sistema di assi cartesiani sull asse delle ascisse il Tempo e sull asse delle ordinate la Temperatura. Ricordare che ogni quadratino deve rappresentare un valore uguale o maggiore alla sensibilità dello strumento > Tracciare sul piano cartesiano i punti relativi ad ogni singola misura > Tracciare una linea che passi per il maggior numero di punti 103

104 CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. La temperatura di fusione e di solidificazione risulta uguale? 2. Perché occorre riscaldare lentamente? 3. Perché durante la fusione di una sostanza pura la temperatura si mantiene costante, pur continuando a scaldare? 4. La temperatura di fusione di una sostanza pura è una grandezza intensiva o estensiva?

105 Bookin progress 105

106 CURVA DI RISCALDAMENTO E DI RAFFREDDAMENTO DELL ACQUA Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità 1... REATTIVI ATTENZIONE Alle fiamme ed agli oggetti caldi possibilità di ustionarsi 106

107 Bookin progress PROCEDIMENTO SCHEMA 107

108 Esprimere i dati con le corrette cifre significative RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Tabella dati sperimentali riscaldamento Tempo (min.) Temperatura C Stato della materia Tempo (min.) Temperatura C Stato della materia Tabella dati sperimentali raffreddamento Tempo (min.) Temperatura C Stato della materia Tempo (min.) Temperatura C Stato della materia Determinare la temperatura di fusione e di solidificazione del

109 Bookin progress GRAFICO > Riportare in un sistema di assi cartesiani sull asse delle ascisse il Tempo e sull asse delle ordinate la Temperatura. Ricordare che ogni quadratino deve rappresentare un valore uguale o maggiore alla sensibilità dello strumento > Tracciare sul piano cartesiano i punti relativi ad ogni singola misura > Tracciare una linea che passi per il maggior numero di punti 109

110 CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. La temperatura di fusione e di solidificazione risultano uguali?

111 Bookin progress UNO STRANO ESPERIMENTO Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità 1... REATTIVI 2... ATTENZIONE Alle fiamme ed agli oggetti caldi possibilità di ustionarsi 111

112 PROCEDIMENTO SCHEMA CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Descrive quanto osservato 2. Esponi la tua ipotesi scientifica al fenomeno osservato. 112

113 Bookin progress TRASFORMAZIONI FISICHE E CHIMICHE 1 Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità 1... REATTIVI 2... ATTENZIONE Alle fiamme ed agli oggetti caldi possibilità di ustionarsi 113

114 PROCEDIMENTO SCHEMA CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Quale delle esperienze osservate rappresenta un fenomeno chimico e quale quello fisico. Motiva le risposte. 2. Quale cambiamento hai osservato durante il riscaldamento dello zucchero? 3. Cosa si sviluppa durante il riscaldamento? 4. Cosa si è formato lungo le pareti della provetta? 5. La sostanza che rimane sul fondo della provetta dopo il riscaldamento cos è? 6. Da quali elementi è costituito lo zucchero? 114

115 Bookin progress TRASFORMAZIONI FISICHE E CHIMICHE 2 Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA Trasformazione fisica: processo che conduce a cambiamenti temporanei e reversibili della materia e che non comporta alcun cambiamento nella natura della sostanza. Nessuna nuova sostanza compare come risultato di una trasformazione fisica. In essa vengono modificate una o più proprietà fisiche di una sostanza quali lo stato di aggregazione, le dimensioni, la forma. Ne sono esempio: la fusione, la dissoluzione di un sale, ecc. Trasformazione chimica: processo nel quale cambia la natura chimica delle sostanze che vi prendono parte e che perciò conduce a trasformazioni permanenti della materia. Le reazioni chimiche sono trasformazioni che comportano una variazione della composizione chimica delle sostanze originarie (reagenti) con la formazione di nuove sostanze (prodotti) A + B Ë C + D Si può riconoscere una trasformazione chimica osservando i seguenti fenomeni: formazione di bollicine cambiamento di colore formazione o scomparsa di un solido riscaldamento o raffreddamento del recipiente di reazione MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI ATTENZIONE: Alle fiamme ed agli oggetti caldi possibilità di ustionarsi 115

116 PROCEDIMENTO 1. In una provetta mettere 20 gocce di reagente A 2. Aggiungere 20 gocce del reagente B ed agitare 3. Annotare quanto osservato Per i reagenti solidi mette una piccola quantità con la spatolina SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Reagente A Reagente B Osservazioni Fenomeno chimico o fisico Acido cloridrico HCl Nitrato d argento AgNO 3 Zinco granuli Zn Solfato di rame sol. CuSO 4 Acqua dist. Carbonato di calcio CaCO 3 Acido solforico sol. H 2 SO 4 Cloruro di bario BaCl 2 Cloruro ferrico FeCl 3 Ferrocianuro di potassio K 4 Fe(CN) 6 Nitrato d ammonio NH 4 NO 3 Acqua dist. Carbonato di sodio Na 2 CO 3 Acido cloridrico HCl Acqua dist. Zucchero C 12 H 22 O 11 Cloruro ferrico FeCl 3 Solfo cianuro di potassio KCNS 116

117 Bookin progress CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. La presenza di bollicine indica lo sviluppo di quale sostanza? 2. Cosa indica la formazione di un precipitato? 3. Quando la soluzione cambia colore cosa indica?

118 DISTINZIONE TRA ELEMENTO, MISCUGLIO E COMPOSTO Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI ATTENZIONE Alle sostanze infiammabili 118

119 Bookin progress PROCEDIMENTO..... Ferro Zinco SCHEMA Ferro Zolfo Miscuglio Solfuro di ferro Stato della materia Colore Densità 20 C Solubilità in acqua Reazione con HCl Saggio con la calamita 119

120 CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Dare la definizione di elemento e di composto 2. Il miscuglio ottenuto è omogeneo o eterogeneo? 3. Dovendo separare dal miscuglio lo zolfo dal ferro come faresti? 4. La formazione di solfuro di ferro è una trasformazione chimica o fisica? Motiva la risposta

121 Bookin progress VERIFICA DELLA LEGGE DI LAVOISIER 1 Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA Scrivere l enunciato della legge di Lavoiser MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI 1... Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R... Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R... Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S... ATTENZIONE

122 PROCEDIMENTO 1. Pesare il becher n 1 ed annotare la massa 2. Prelevare con pipetta a siringa 10 ml di Sodio solfato (Na 2 SO 4 ) e versare nel becher n 1 3. Pesare il becher n 1 con la soluzione ed annotare il valore 4. Pesare il becher n 2 ed annotare la massa 5. Prelevare con pipetta a siringa 10 ml di Bario cloruro (BaCl 2 ) e versare nel becher n 2 6. Pesare il becher n 2 ed annotare il valore 7. Versare il contenuto del becher n 2 nel becher n 1 stare attenti a non perdere nessuna goccia e sgocciolare bene il becher n 2 8. Annotare quanto osservato 9. Pesare il becher n 1 dopo la reazione ed annotare il valore SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI massa becher n 1 vuoto =... massa becher n 1 pieno con la soluzione di sodio solfato =... Massa soluzione di sodio solfato = massa becher n 1 pieno massa becher n 1 vuoto = = =... massa becher n 2 vuoto =... massa becher n 2 pieno con la soluzione di bario cloruro =... Massa soluzione di sodio solfato = massa becher n 2 pieno massa becher n 2 vuoto = = =... Massa dei reagenti = Massa soluzione di sodio solfato + Massa soluzione di sodio solfato = = =... Massa becher n 1 con i prodotti della reazione =... Massa dei prodotti di reazione = Massa becher n 1 con i prodotti della reazione - massa becher n 1 vuoto = =... Reazione Sodio solfato + Bario cloruro Bario solfato + 2 Sodio Cloruro Na 2 SO 4 + BaCl 2 BaSO NaCl 122

123 Bookin progress CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Descrivere l aspetto delle due soluzioni contenute nei due becher prima che abbia inizio la reazione 2. Che cosa accade quando le due soluzioni vengono a contatto? 3. La massa dei reagenti è uguale alla massa dei prodotti? Motivare la risposta

124 124

125 Bookin progress VERIFICA DELLA LEGGE DI LAVOISIER 2 Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA Sistema aperto Sistema chiuso MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI 1... Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R... Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R... Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S... ATTENZIONE

126 PROCEDIMENTO Sistema aperto 1. Pesare la beuta vuota ed annotare il valore 2. Pesare nella beuta massimo 1 g di sodio bicarbonato (NaHCO 3 ) annotare la massa della beuta 3. Mettere un becher da 150 ml sulla bilancia premere il tasto tara inserire nel becher una provetta conica, pesare ed annotare il valore della provetta 4. Prelevare nella provetta, con una pipetta a siringa, 10 ml di acido cloridrico (HCl) pesare ed annotare il valore 5. Inserire la provetta nella beuta far versare l acido cloridrico agitare ed annotare quanto osservato 6. Pesare il tutto ed annotare la massa Sistema chiuso 1. Pesare la beuta vuota con il tappo ed un elastico annotare il valore 2. Pesare nella beuta massimo 1 g di sodio bicarbonato (NaHCO 3 ) annotare la massa 3. Mettere un becher da 150 ml sulla bilancia premere il tasto tara inserire nel becher una provetta conica, pesare ed annotare il valore 4. Prelevare nella provetta, con una pipetta a siringa, 10 ml di acido cloridrico (HCl) pesare ed annotare il valore 5. Inserire la provetta nella beuta tappare e tenere il tappo con l elastico far versare l acido cloridrico agitare ed annotare quanto osservato 6. Pesare il tutto ed annotare la massa SCHEMA 126

127 Bookin progress RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Sistema aperto Massa beuta vuota =... Massa beuta con il sodio bicarbonato =... Massa del sodio bicarbonato = massa beuta con il sodio bicarbonato massa beuta vuota = = =... Massa della provetta vuota =... Massa della provetta piena con l acido cloridrico=... Massa soluzione di acido cloridrico = massa della provetta piena massa provetta vuota = = =... Massa dei reagenti = Massa del sodio bicarbonato + Massa soluzione di acido cloridrico = = =... Massa della beuta e della provetta con i prodotti della reazione =... Massa dei prodotti di reazione = Massa beuta e della provetta con i prodotti della reazione - massa beuta vuota - massa della provetta vuota = =... g Sistema chiuso Massa beuta vuota con il tappo e l elastico=... Massa beuta con il sodio bicarbonato =... Massa del sodio bicarbonato = massa beuta con il sodio bicarbonato massa beuta vuota con il tappo e l elastico = = =... Massa della provetta vuota =... Massa della provetta piena con l acido cloridrico=... Massa soluzione di acido cloridrico = massa della provetta piena massa provetta vuota = = =... Massa dei reagenti = Massa del sodio bicarbonato + Massa soluzione di acido cloridrico = = =... Massa della beuta con il tappo, l elastico ed i prodotti della reazione =... Massa dei prodotti di reazione = Massa beuta con il tappo, l elastico ed i prodotti della reazione - massa beuta vuota - massa della provetta vuota = =... Reazione Sodio bicarbonato + acido cloridrico Sodio cloruro + Anidride carbonica + acqua NaHCO 3 + HCl NaCl + CO 2 + H 2 127

128 CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Che cosa ci indica che è avvenuta una reazione? 2. Nella prima parte dell esperimento la massa dei reagenti e dei prodotti è rimasta costante, è diminuita o è aumentata? Motivare la risposta 3. Nella seconda parte dell esperimento la massa dei reagenti e dei prodotti è rimasta costante, è diminuita o è aumentata? Motivare la risposta 4. Spiegare i diversi risultati ottenuti nelle due fasi dell esperimento

129 Bookin progress VERIFICA DELLA LEGGE DI PROUST Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA Scrivere l enunciato della Legge di Proust MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI 1 Zinco in polvere o in granuli (Zn) Frasi di rischio nessuna 2. Acido cloridrico diluito (HCl 2N) Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S ATTENZIONE L acido cloridrico è abbastanza concentrato pertanto corrosivo L idrogeno che si sviluppa è infiammabile pertanto non vi devono essere fiamme libere 129

130 PROCEDIMENTO SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Massa becher vuoto =... Massa becher con lo Zinco =... Massa Zinco = Massa becher con lo Zinco - Massa becher vuoto = =... Massa becher con il composto =... Massa del composto = Massa becher con il composto - Massa becher vuoto = = =... Massa del cloro = Massa del composto - Massa Zinco = =... Reazione: zinco + acido cloridrico zinco cloruro + idrogeno Zn + 2 HCl ZnCl 2 + H 2 Il composto della reazione è costituito da cloruro di zinco Raccolta dei dati dell intera classe Gruppo Massa zinco (g) Massa composto (g) Massa Cloro (g) Rapporto = massa Zinco/ massa Cloro 130

131 Bookin progress CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Individuare i reagenti e descriverli. 2. Riportare le osservazioni relative alla reazione. 3. Che cosa viene allontanato dal becher durante il riscaldamento? 4. Descrivere il prodotto della reazione dopo l essiccazione. 5. Come si presenta il valore del rapporto tra la massa dello zinco e la massa del cloro?

132 VERIFICA DELLA LEGGE DELLE PROPORZIONI MULTIPLE Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI ATTENZIONE

133 Bookin progress PROCEDIMENTO SCHEMA 133

134 RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Reazioni 3 Cloruro rameoso (CuCl) + Alluminio (Al) Cloruro di alluminio (AlCl3) + 3 rame (Cu) 3 Cloruro rameico (CuCl 2 ) + 2 Alluminio (Al) 2 Cloruro di alluminio (AlCl 3 ) + 3 rame (Cu) Grammi di cloruro rameico ( o rameoso) =... Filtro =... Filtro + rame =... Grammi di rame = (Filtro + rame) filtro =... - Grammi di cloro = grammi cloruro rameico (o cloruro rameoso) grammi di rame = =... Determinazione della quantità di cloro per 100 g di rame derivanti dal cloruro rameico (o cloruro rameoso) grammi di rame: grammi di cloro = 100 : g cloro per 100g rame grammicloro 100 gcloro per 100g rammi rame = =... g grammi rame Dati dell intera classe Gruppi g di cloro per 100g di rame Cloruro rameico (CuCl 2 ) g di cloro per 100 g di rame Cloruro rameoso (CuCl) Rapporto g cloro CuCl2 z = g cloro CuCl 134

135 Bookin progress CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Descrivere l aspetto del cloruro rameico e del cloruro rameoso puro 2. Descrivere l aspetto della soluzione di cloruro rameico e del cloruro rameoso 3. Descrivere il cambiamento dopo l aggiunta dell alluminio 4. Quale sostanza si separa dalla soluzione? 5. Il rapporto tra il cloro ed il rame è uguale nei due composti? 6. Si può affermare che il cloruro rameico e rameoso hanno una composizione definita e costante? 7. Il rapporto tra il cloro derivante dal cloruro rameico e rameoso ottenuto dai gruppi è uguale? 8. Viene rispettata la legge delle proporzioni multiple?

136 SAGGI ALLA FIAMMA Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA I saggi alla fiamma si basano sulla proprietà che hanno alcuni elementi di emettere radiazioni luminose nel campo del visibile quando vengono opportunamente eccitati da una fonte di energia quali quella della fiamma d un becco bunsen. Per riscaldamento emettono radiazioni cromatiche caratteristiche i metalli alcalini (litio Li, sodio Na, potassio K) e alcalini-terrosi (calcio Ca, stronzio Sr, bario Ba) ed il rame (Cu). Il saggio alla fiamma è un tipo di analisi di laboratorio che permette di individuare la presenza di determinati elementi chimici in un campione di composizione ignota attraverso la colorazione che la fiamma assume. MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI Bario cloruro Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S 45 Calcio cloruro Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 36 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Stronzio cloruro Frasi di rischio nessuna Potassio cloruro Frasi di rischio nessuna Litio cloruro Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 20/21/22 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S 22-24/25 Rame cloruro Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 25 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S 24/ Sodio cloruro Frasi di rischio nessuna HCl 1N(8,3 ml di HCl conc. in 100 ml) Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S T+ Xi Xi T+ ATTENZIONE Alcuni sali sono tossici 136

137 Bookin progress PROCEDIMENTO 1. Prelevare nella provetta 10 ml di acido cloridrico diluito (HCl 1 N) 2. Pulire il filo di platino immergendolo nell acido cloridrico e portare sulla fiamma del bunsen 3. Ripetere l operazione più volte fino a quando non presenterà più colorazione in fiamma 4. Prelevare con la punta del filo bagnata di HCl, un cristallino di una delle sostanze presenti nella piastra 5. Inserire il filo di platino alla base della fiamma, cioè nella zona meno calda, dove si possono osservare le colorazioni di litio, sodio e potassio, i cui composti sono più volatili. Poi si porta il filo nelle zone più calde della fiamma ove volatilizzano i sali di calcio,stronzio e bario che sono meno volatili. 6. Ripetere il procedimento con i diversi composti SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Colore della Elemento fiamma Osservazioni... Litio (Li) Rosso carminio persistente Stronzio (Sr) Rosso scarlatto... Calcio (Ca) Rosso mattone aranciato... Sodio (Na) Giallo intenso... Rame (Cu) Verde smeraldo... Bario (Ba) Verde pisello... Potassio (K) Violetto

138 CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Perché è necessario pulire il filo tra una prova e l altra? 2. C è una relazione tra il colore del composto e la colorazione assunta dalla fiamma? 3. C è una relazione tra gli elementi costituenti la sostanza e la colorazione assunta dalla fiamma? 4. Perché si usa un filo di Nichel-cromo anziché un più economico filo di rame? 5. A cosa serve la soluzione di acido cloridrico HCl? 6. Composti diversi dello stesso elemento metallico danno colorazioni della fiamma diverse? 7 Quali sono i fenomeni a livello di struttura elettronica che sono responsabili della colorazione della fiamma?

139 Bookin progress ANALISI INCOGNITA Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI Miscuglio incognito HCl 1N (8,3 ml di HCl conc. in 100 ml) Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S ATTENZIONE Alcuni composti sono tossici PROCEDIMENTO 1. Prelevare nella provetta 10 ml di acido cloridrico diluito (HCl) 2. Pulire il filo di platino immergendolo nell acido cloridrico e portare sulla fiamma del bunsen 3. Ripetere l operazione più volte fino a quando non presenterà più colorazione in fiamma 4. Prelevare con la punta del filo bagnata di acido cloridrico (HCl), una piccola quantità di miscuglio incognito 5. Inserire il filo di platino a partire dalla base della fiamma fino alle zone più calde della fiamma ove volatilizzano i sali meno volatili. 6. Individuare dalla colorazione della fiamma gli elementi metallici presenti nel miscuglio ed annotarli 139

140 SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Colorazione della fiamma Elemento presente nel miscuglio CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI

141 Bookin progress REAZIONE DEGLI ELEMENTI DEL PRIMO E SECONDO GRUPPO CON L ACQUA Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S... ATTENZIONE L esperienza è eseguita sotto cappa dal docente perché le reazioni sono violente 141

142 PROCEDIMENTO SCHEMA 142

143 Bookin progress RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Completare la seguente tabella con l aiuto della tavola periodica Simbolo Gruppo Periodo Numero atomico Configurazione elettronica Numero di ossidazione Energia di ionizzazione primaria Acqua Sviluppo di gas Fiamma Fenolftaleina Sodio Potassio Magnesio RISULTATI SPERIMENTALI CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Descrivere l aspetto e le proprietà fisiche degli elementi prima della reazione con l acqua 2. I tre metalli reagiscono nello stesso modo con l ossigeno dell aria? 3. Perché il sodio e il potassio vengono conservati in un liquido apposito e non in acqua o a contatto con l aria? 143

144 4. Riportare le osservazioni relative alla reazione tra sodio e acqua. 5. Riportare le osservazioni relative alla reazione tra potassio e acqua.. 6. Il comportamento chimico del potassio è uguale a quello del sodio? Motivare la risposta. 7. Riportare le osservazioni relative alla reazione del magnesio con l acqua fredda e calda. 8. Il comportato chimico del magnesio è uguale a quello del sodio e del potassio? Motivare la risposta 9. A quali sostanze è dovuta la basicità delle soluzioni ottenute?

145 Bookin progress APPROFONDIMENTO Sodio Elemento metallico di colore argenteo, estremamente reattivo, di simbolo Na appartenente al gruppo dei metalli alcalino. Fu scoperto nel 1807 dal chimico britannico Humphry Davy. Proprietà e diffusione Il sodio metallico è estremamente morbido e può essere facilmente tagliato con un semplice coltello. Si ossida immediatamente per esposizione all'aria e reagisce violentemente con l'acqua, formando idrossido di sodio e liberando idrogeno. Fonde a circa 98 C, bolle a 892 C, ha densità relativa 0,97 g/cm 3 e peso atomico 22,9898. Il sodio non esiste in natura allo stato elementare ma si trova nelle acque salate sotto forma di cloruro di sodio, NaCl o, meno spesso, di carbonato, Na 2 CO 3, e di solfato, Na 2 SO 4. Il sodio è il sesto elemento piu' abbondante nella crosta terrestre, che contiene il 2,83% di sodio in tutte le sue forme ed è, dopo il cloro, il secondo elemento piu' abbondantemente dissolto in acqua di mare (1,05%). È, inoltre, uno dei costituenti principali dei tessuti delle piante e degli animali. Utilizzazione Il sodio viene utilizzato nell industria chimica come forte riducente e fuso come fluido refrigerante nei reattori nucleari. Tra i composti più importanti troviamo il cloruro di sodio, comunemente noto come sale, il carbonato di sodio, e il sodio bicarbonato, detto comunemente bicarbonato. L'idrossido di sodio, noto come soda caustica, trova impiego nella produzione di sapone, rayon, carta, nella raffinazione degli oli e nelle industrie tessili e della gomma. Il fluoruro di sodio, NaF, è usato come antisettico, come veleno per topi e scarafaggi, e nelle ceramiche; il nitrato di sodio, noto come salnitro, è usato come fertilizzante; il perossido, Na 2 O 2, è un agente sbiancante e ossidante; il tiosolfato di sodio, Na 2 S 2 O 3 5H 2 O, è usato in fotografia come fissante. Potassio Elemento metallico, morbido e reattivo, di simbolo K (dal latino kalium, "alcalino") è un metallo alcalino. Fu scoperto nel 1807 dal chimico britannico Humphry Davy Proprietà e diffusione Il potassio, ha colore bianco-argenteo, durezza 0,5 e può essere tagliato con un semplice coltello. Esiste in tre forme isotopiche naturali, con massa 39, 40 e 41. Il potassio fonde a circa 63 C, bolle a circa 760 C, ha densità relativa 0,86 g/cm 3 e peso atomico 39,102. Il metallo si ossida non appena viene esposto all'aria e reagisce violentemente con l'acqua, producendo idrossido di potassio e idrogeno gassoso. Siccome l'idrogeno prodotto brucia spontaneamente, il potassio viene sempre mantenuto in liquidi come la paraffina, con la quale non reagisce. La maggior parte del potassio si trova nella crosta terrestre sotto forma di minerale, come feldspati ed argilla e nel mare (0.75 g/litro). E un costituente dei tessuti di piante e animali, è un ottimo fertilizzante. Utilizzazione Il potassio metallico è usato nelle cellule fotoelettriche. Forma composti simili a quelli del sodio, con numero di ossidazione ±1. Tra i più importanti troviamo il bromuro di potassio (KBr), un solido bianco usato in fotografia, nelle incisioni, in litografia e in medicina come sedativo. Il cromato di potassio (K 2 CrO 4 ), di colore giallo, e il bicromato di potassio (K 2 Cr 2 O 7 ), un solido cristallino rosso, sono potenti ossidanti. Lo ioduro di potassio (KI), un composto bianco molto solubile in acqua, è usato in fotografia e in medicina per il trattamento dei reumatismi o contro l'iperattività della tiroide. 145

146 146

147 Bookin progress ANALOGIE TRA LE PROPRIETA CHIMICHE DEGLI ELEMENTI DI UNO STESSO GRUPPO Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI Litio cloruro LiCl Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 20/21/22 Xi Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S 22-24/25 Sodio cloruro NaCl Frasi di rischio nessuna Potassio cloruro KCl Frasi di rischio nessuna Magnesio cloruro MgCl 2 Frasi di rischio nessuna Calcio cloruro CaCl 2 Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 36 Xi Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Stronzio cloruro SrCl 2 Frasi di rischio nessuna 147

148 Bario cloruro BaCl 2 Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S 45 Sodio carbonato anidro Na 2 CO 3 Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 36 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Xi ATTENZIONE Utilizzare con cautela poiché alcune soluzioni possono essere nocive PROCEDIMENTO 1. Contrassegnare 7 provette con etichette con il nome dei elementi 2. Mettere in ogni provetta circa 1 ml della soluzione contenente il relativo elemento 3. Aggiungere ad ogni provetta goccia a goccia il sodio carbonato (Na 2 CO 3 ), riportare quanto osservato SCHEMA 148

149 Bookin progress RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Completare la seguente tabella con l aiuto di una tavola periodica Simbolo Gruppo Periodo Numero atomico Configurazione elettronica Numero di ossidazione Energia di ionizzazione primaria Sodio di Carbonato Litio Sodio Potassio Magnesio Calcio Stronzio Bario RISULTATI SPERIMENTALI Osservazioni CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Qual è il comportamento degli elementi del primo gruppo? 2. Qual è il comportamento degli elementi del secondo gruppo? 3. Vi è un comportamento simile negli elementi che appartengono allo stesso periodo?

150 APPROFONDIMENTO Magnesio Elemento chimico, metallico, simbolo Mg, scoperto da Joseph Black che riconobbe il magnesio come elemento nel 1755, mentre Sir Humphrey Davy lo isolò elettroliticamente nel 1808 da una miscela di magnesia e ossido di mercurio. Il magnesio è un metallo bianco argento ed e' molto luminoso appartiene alla famiglia dei metalli alcalino-terroso, la sua densità è pari a 1,74 g/cm 3, fonde a 650 C e bolle a ºC. chimicamente è molto attivo, si lega alla maggior parte dei metalloidi ed a quasi tutti gli acidi. Il magnesio e' l'ottavo elemento più importante e costituisce circa il 2% in peso della crosta terrestre ed è presente in quantità rilevante in molti minerali rocciosi, come dolomite, magnetite, olivine e serpentina. Inoltre è contenuto nell'acqua di mare, nelle brine sotterranee e negli strati salati. Il magnesio è responsabile di molti processi metabolici essenziali, come la formazione dell urea, la trasmissione degli impulsi muscolari, la trasmissione nervosa e la stabilità elettrica cellulare. I composti di magnesio, principalmente ossido di magnesio, sono usati come materiali refrattari nelle linee di fornaci per la produzione di ferro e acciaio, dei metalli non ferrosi, di vetro e cemento. L'utilizzo principale di questo elemento è come additivo nelle leghe con l'alluminio. Queste leghe alluminiomagnesio sono utilizzate soprattutto nelle lattine per le bevande. Le leghe di magnesio sono usate anche per alcuni componenti strutturali delle automobili e dei macchinari. 150

151 Bookin progress VARIAZIONE DEL NUMERO DI OSSIDAZIONE DI ALCUNI ELEMENTI DI TRANSIZIONE Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S

152 6.... Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S... ATTENZIONE Vanadio PROCEDIMENTO Manganese 1. In una provetta mettere 5 ml di sodio solfito (Na 2 SO 3 ) 2. Aggiungere con una pipetta a siringa 2 ml di acido solforico 0,1M 3. Aggiungere 4-5 gocce di permanganato (KMnO 4 ). Annotare quanto accade alle gocce di permanganato 4. In una seconda provetta mettere 5 ml di sodio solfito (Na 2 SO 3 ) 5. Aggiungere 2 ml di potassio idrossido (KOH) 6. Aggiungere goccia a goccia il permanganato di sodio (KMnO 4 ). Annotare quanto accade alle gocce di permanganato 7. In un altra provetta mettere 5 ml di sodio solfito (Na2SO3) 8. Aggiungere goccia a goccia il permanganato di sodio (KMnO 4 ). Annotare quanto accade alle gocce di permanganato SCHEMA 152

153 Bookin progress RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Completare la seguente tabella con l aiuto di una tavola periodica Vanadio Manganese Simbolo Gruppo Periodo Numero atomico Configurazione elettronica Numero di ossidazione Energia di ionizzazione primaria RISULTATI SPERIMENTALI Osservazioni Vanadio Soluzione acquosa Acido solforico Zinco Osservazioni Manganese Provetta n 1 Provetta n 2 Provetta n 3 CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Qual è il numero di ossidazione del vanadio nella soluzione iniziale? 2. La colorazione della soluzione del Vanadio dopo l aggiunta dell acido solforico a quale numero di ossidazione è dovuta? 3. Il manganese nella reazione avvenuta nella provetta n 1 a quale numero di ossidazione passa? 153

154 4. Il manganese nella reazione avvenuta nella provetta n 2 a quale numero di ossidazione passa? 5. Il manganese nella reazione avvenuta nella provetta n 3 a quale numero di ossidazione passa?. APPROFONDIMENTO Vanadio Il suo simbolo è V. È un elemento raro, tenero e duttile, che si trova sotto forma di composto in certi minerali. Si usa soprattutto in metallurgia, per la produzione di leghe. Ha una buona resistenza alla corrosione da parte degli alcali, dell'acido solforico e dell'acido cloridrico. Chimicamente manifesta un comportamento intermedio tra metallo e non-metallo, sia acido che basico. Gli stati di ossidazione più frequentemente assunti dal vanadio nei suoi composti sono +2, +3, +4 e

155 Bookin progress REAZIONI DI ALCUNI ELEMENTI DI TRANSIZIONE Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI Ferro Solfato oso (FeSO 4 ) 0,1M Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R Xn Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Cloruro ferrico (FeCl 3 ) 0,1M Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 34 Xn Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S 7/ Sodio idrossido (NaOH) 2N Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 35 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S 26-37/39-45 Ferricianuro di potassio K 3 [Fe(CN) 6 ] Frasi di rischio nessuna ATTENZIONE Alcune soluzioni sono irritanti e tossiche 155

156 PROCEDIMENTO 1. Contrassegnare due provette una con Fe 2+ l altra con Fe Nella provetta contrassegnata con Fe 2+ inserire 1 ml di ferro solfato oso (FeSO 4 ) mentre nell altra 1 ml di ferro cloruro ico (FeCl 3 ) 3. Aggiungere goccia a goccia sodio idrossido (NaOH) fino alla formazione di un precipitato. Annotare quanto osservato 4. Svuotare le provette lavarle ed inserire nuovamente le soluzioni di ferro 5. Aggiungere qualche goccia il ferricianuro di potassio K 3 [Fe(CN) 6 ]. Annotare quanto osservato. SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Completare la tabella con l ausilio di una tavola periodica Simbolo Gruppo Periodo Numero atomico Configurazione elettronica Numero di ossidazione Energia di ionizzazione primaria Ferro OSSERVAZIONI Fe 2+ Fe 3+ Sodio idrossido (NaOH) Potassio ferricianuro 156

157 Bookin progress CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Riportare le osservazioni relativa all aggiunta di sodio idrossido 2. Quali composti si sono formati nella reazione con idrossido di sodio? 3. Riportare le osservazioni relativa all aggiunta del ferricianuro di potassio 4. APPROFONDIMENTO Ferro Elemento di transizione, di simbolo Fe e numero atomico 26. Il ferro puro ha durezza compresa tra 4 e 5, è di colore argenteo, duttile e malleabile. A temperatura ambiente e, in generale a temperature inferiori a 768 C, esso si magnetizza in presenza di campi magnetici anche poco intensi, manifestando caratteristiche ferromagnetiche. Fonde a 1536 C, bolle a 3000 C, ha densità relativa 7,86 e peso atomico 55,847 ed esiste in quattro forme cristalline distinte. Il ferro arrugginisce in aria umida, ma non in aria secca. Si dissolve rapidamente in acidi diluiti, è chimicamente attivo ed esiste come ferro bivalente (II), o ferroso, e ferro trivalente (III), o ferrico. Il ferro è il metallo più abbondante sulla terra ed e' considerato essere il decimo elemento più abbondante nell'universo. Il ferro è inoltre l'elemento più abbondante che forma la terra (34,6% in massa); la concentrazione di ferro nei vari strati della terra varia da un massimo nel nucleo interno a circa 5% nella crosta esterna. La maggior parte di tale ferro si trova sotto forma di ossidi, come i minerali ematite, magnetite e taconite. Le sue applicazioni vanno da contenitori alimentati ad automobili famigliari, dai cacciaviti alle lavatrici, dalle navi da carico alle graffette per la carta. L'acciaio è la lega migliore del ferro nota ed alcuni di composti del ferro includono: ghisa, ferro di getto, acciaio al carbonio, ferro modellato, acciai legati, ossidi di ferro. Il ferro è essenziale per gli esseri viventi, dai microorganismi agli esseri umani. Esso e' una parte essenziale dell'emoglobina: l'agente che colora il sangue di rosso e trasporta l'ossigeno in tutto il corpo. 157

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159 Bookin progress ESEMPIO DI ELEMENTO ANFOTERO Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI 1. Alluminio Frasi di rischio nessuna 2. Acido cloridrico 2N (16,6 ml in 100 ml) Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Sodio idrossido 2N (8 g in 100 ml) Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 35 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S 26-37/ Ammonio idrossido 2M (26,3 ml in 100 ml) Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S 26-36/37/ Alluminio cloruro esaaidrato 1M (2,4 g in 100 ml) Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 36/38 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S 7/ Xi ATTENZIONE Non far venire in contatto la pelle con le soluzioni 159

160 PROCEDIMENTO 1. In due provette mettere un pezzetto di alluminio 2. Aggiungere in una provetta 2 ml acido cloridrico (HCl 2N), annotare le osservazioni 3. Nell altra provetta aggiungere 2 ml idrossido di sodio (NaOH 2N), annotare le osservazioni 4. In due altre provette mettere 1 ml di alluminio cloruro (AlCl 3 1M) 5. Aggiungere goccia a goccia idrossido di ammonio (NH 4 OH 2N) fino a formazione di un precipitato annotare le osservazioni 6. In una provetta aggiungere goccia a goccia acido cloridrico (HCl) annotare quanto osservato 7. In una provetta aggiungere goccia a goccia idrossido di sodio (NaOH) annotare quanto osservato SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Completare la tabella con l ausilio di una tavola periodica Simbolo Gruppo Periodo Numero atomico Configurazione elettronica Numero di ossidazione Energia di ionizzazione primaria Ferro OSSERVAZIONI Acido cloridrico (HCl) Sodio idrossido (NaOH) Ammonio idrossido (NH 4 OH) Alluminio idrossido con HCl Alluminio idrossido con NaOH 160

161 Bookin progress CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Quale gas si è sviluppato quando si è aggiunto l acido cloridrico? 2. Quali composti si sono formati quando si è aggiunto all alluminio rispettivamente acido cloridrico e idrossido di sodio 3. Dare la definizione di elemento anfotero 4. APPROFONDIMENTO L'alluminio è uno degli elementi più diffusi sulla terra. Non era conosciuto nell'antichità, solo nel 1854 il Francese Henri Sainte Claire Deville lo produsse per primo, a livello industriale, in quanto non esiste in natura allo stato puro lo si trova soprattutto in forma di minerale bauxite. L'alluminio è un metallo morbido e leggero con un colore argenteo vivo, dovuto ad uno strato sottile di ossidazione che si forma rapidamente quando è esposto all'aria. L'alluminio è un metallo reattivo ed è difficile estrarlo dal suo minerale, l'ossido di alluminio (Al 2 O 3 ). L'alluminio è usato in molte industrie per realizzare milioni di prodotti differenti. I componenti strutturali fatti di alluminio sono fondamentali per l'industria aerospaziale e molto importanti in altre aree di trasporto e costruzione in cui sono necessarie peso leggero, durevolezza, e resistenza. 161

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163 Bookin progress REAZIONI DEGLI ALOGENI Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI 1. Potassio cloruro KCl 0,1 M Frasi di rischio nessuna 2. Potassio ioduro KI 0,1 M Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 42/43-36/37/38 Xn Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Potassio bromuro KBr 0,1M Frasi di rischio nessuna 4. Argento nitrato AgNO3 0,1 M Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 34-50/53 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S ATTENZIONE Non far venire in contatto la pelle con le soluzioni 163

164 PROCEDIMENTO 1. Contrassegnare 3 provette con una etichetta con il nome dell alogeno contenuto nella soluzione 2. Mettere in ogni provetta circa 1 ml della soluzione contenente il relativo alogeno 3. Aggiungere ad ogni provetta circa 1 ml di Argento nitrato (AgNO 3 ) riportare quanto osservato SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Completare la tabella con l ausilio di una tavola periodica Cloro Bromo Iodio Simbolo Gruppo Periodo Numero atomico Configurazione elettronica Numero di ossidazione Energia di ionizzazione primaria RISULTATI SPERIMENTALI Acido cloridrico (HCl) 164

165 Bookin progress CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Che cosa ci indica che è avvenuta una reazione? 2. Descrivere i precipitati ottenuti 3. Come si può individuare la presenza di cloruri nell acqua?

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167 Bookin progress POLARITA DEI LIQUIDI Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S... ATTENZIONE

168 PROCEDIMENTO SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Sostanza Campo elettrostatico positivo negativo Polare Apolare Peso molecolare Punto di ebollizione Acqua n-esano Alcool etilico CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Descrivi quanto osservato 2. Spiega perché alcune sostanze sono polari ed altre apolari. 3. Quali liquidi vengono definiti polari e quali invece vengono definiti apolari?

169 Bookin progress MISCIBILITA DEI LIQUIDI Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S... ATTENZIONE Operare lontano dalle fiamme, tenere chiuse le provette per far diffondere i vapori dei reattivi 169

170 PROCEDIMENTO 1. Mettere su 4 provette una etichetta che indica il nome del liquido 2. Mettere nelle 4 provette circa 1 ml dei reattivi e chiudere 3. In ciascuna provetta aggiungere 1 ml di acqua chiudere ed agitare annotare quanto osservato 4. Svuotare le provette in apposito contenitore e lavarle 5. Mettere nelle 4 provette circa 1 ml dei reattivi e chiudere 6. In ciascuna provetta aggiungere 1 ml di acetone chiudere edagitare annotare quanto osservato 6. Ripetere con l alcool etilico e con il n-esano. SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Compilare la seguente tabella scrivendo miscibile o immiscibile Acqua Acqua Acetone Alcool etilico n-esano Acetone Alcool etilico n-esano

171 Bookin progress CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Quale relazione lega la miscibilità dei liquidi con la polarità? 2. Quali liquidi sono polari ed apolari? Perchè

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173 Bookin progress SOLUBILITA DEI SOLIDI NEI LIQUIDI Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità Acqua REATTIVI n-esano Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R /20-51/ Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S / Acetone Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Alcool etilico Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 11 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S 7-16 Iodio solido Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 20/21-50 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Sodio cloruro solido Frase di rischio nessuna Saccarosio solido Frase di rischio nessuna F+ F+ F+ Xn Xn Xn ATTENZIONE Operare lontano dalle fiamme, tenere chiuse le provette per non diffondere i vapori 173

174 PROCEDIMENTO 1. Contrassegnare 4 provette con il nome del solvente (del liquido) 2. Mettere circa 1 ml dei relativi solventi e chiudere 2. Prendere con la spatolina una piccola quantità di cloruro di sodio ed inserire nella provetta con l acqua chiudere ed agitare, annotare quanto osservato. Ripetere con l acetone, l alcool etilico ed il n-esano 3. Svuotare le provette in apposito contenitore, lavarle 4. Rimettere circa 1 ml dei relativi solventi e chiudere 5. Procedere nello stesso modo con lo iodio si raccomanda di non toccare con le mani e di prelevare solo una scaglietta piccola. 7. Ripetere con il saccarosio SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Compilare la tabella scrivendo solubile insolubile Acqua Acetone Alcool etilico n-esano Sodio cloruro Iodio Saccarosio 174

175 Bookin progress CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Il cloruro di sodio in quali liquidi si è solubilizzato? Motiva la risposta. 2. Lo iodio in quali liquidi si è solubilizzato? Perchè? Qual è il tipo di legame presente nella molecola? 3. Il saccarosio in quali liquidi si è solubilizzato? Perché?

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177 Bookin progress CONDUCIBILITA ELETTRICA DI SOLUZIONI Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S... ATTENZIONE

178 PROCEDIMENTO SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Conducibilità forte media bassa assente Intensità di corrente Legame Acqua Sol. di Sodio cloruro (NaCl) Sol. di Acido cloruro (HCl) Sol. di saccarosio 178

179 Bookin progress CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. In quale becher la conducibilità è forte? Perché? 2. In quale becher non si osserva passaggio di elettricità? Perché? 3. Quale relazione esiste tra il tipo di legame e la conducibilità? APPROFONDIMENTO Soluzione di saccarosio in acqua Il saccarosio che si presenta come un soluto molecolare e non ionizzato quando viene in contatto con l acqua, le sue molecole vengono disperse tra quelle del solvente. La soluzione è rappresentata da una miscela di molecole intere di soluto e di solvente tutte in un caotico movimento. Soluzione di sodio cloruro in acqua Quando il sodio cloruro composto ionico viene in contatto con le molecole dell acqua composto polare nasce una interazione tra le forze elettriche degli ioni e le parti negative o positive delle molecole polari dell acqua che portano in soluzione gli ioni del composto. Soluzione di acido cloridrico La molecola dell acido cloridrico che contiene un legame covalente fortemente polare a contatto con l acqua si ionizza completamente e gli ioni che si formano sono circondati da molecole di acqua che li separano. 179

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181 Bookin progress FORMAZIONE DELL OSSIDO E DELL IDROSSIDO DI MAGNESIO Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI 1. Nastro di magnesio Frasi di rischi nessuna 2. Fenolftaleina Frasi di rischio nessuna ATTENZIONE Alle ustioni evitare che si incendi il magnesio 181

182 PROCEDIMENTO SCHEMA 182

183 Bookin progress RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Massa del crogiolo vuoto con il coperchio =... Massa del crogiolo con il nastro di magnesio e il coperchio =... Massa del magnesio = massa del crogiolo con il nastro di magnesio e il coperchio Massa del crogiolo vuoto con il coperchio = =... Massa del crogiolo dopo il riscaldamento =... Massa dell ossido di magnesio = Massa del crogiolo dopo il riscaldamento Massa del crogiolo vuoto con il coperchio = =... Massa molare del magnesio = 24,32 g/mol massa dell' ossido di magnesio (g) =... n di moli di magnesio = = =...mol massa molare magnesio (g/mol) 24,32 Massa dell ossigeno combinato con il magnesio = Massa dell ossido di magnesio - Massa del magnesio = Massa molare dell ossigeno = 16,00 g/mol massa dell' ossigeno (g) =... n di moli di ossigeno = = =...mol massa molare dell' ossigeno (g/mol) 16,00 I valori trovati rappresentano le moli con cui il magnesio e l ossigeno sono presenti nel composto poiché gli indici devono essere costituiti da numeri interi occorre dividere le moli determinate con il numero di moli più piccolo Raccogliere dei dati dell intera classe Gruppi Mg (g) Moli Mg O 2 (g) Moli O 2 Rapporto moli Rapporti atomi

184 CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Quale composto si è formato nella reazione fra il magnesio e l ossigeno? 2. Descrivere quanto osservato durante l aggiunta della fenolftaleina 3. Quale composto si è formato quando all ossido di magnesio si è aggiunta l acqua?

185 Bookin progress PRODUZIONE DI ANIDRIDE CARBONICA 1 Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S... ATTENZIONE

186 PROCEDIMENTO 1. In una provetta mettere un po di sodio carbonato (Na 2 CO 3 ) ed in un altra l idrossido di bario 2. Aggiungere 3-4 gocce di acido cloridrico e inserire immediatamente con il tubo a squadra ed inserire l estremità libera nella provetta con l idrossido di bario. Annotare quanto osservato 3. Con la mano destra tenere la pinza di legno con la provetta contenente il sodio carbonato sulla parte alta della fiamma del bunsen mentre con la sinistra tenere la provetta con l idrossido di bario tenendo sempre il tubo a squadra immerso nella soluzione. Annotare quanto osservato SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Scrivere le seguenti reazione mediante le formule chimiche: Sodio carbonato + Acido cloridrico 2 Sodio cloruro + Anidride carbonica + Acqua Anidride carbonica + Bario idrossido Bario carbonato + Acqua

187 Bookin progress CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Descrivere quanto osservato durante l aggiunta dell acido cloridrico 2. Descrivere l aspetto della soluzione di idrossido di bario prima e dopo la reazione

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189 Bookin progress PRODUZIONE DI ANIDRIDE CARBONICA 2 Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO 1. Dimostrazione che nelle funzioni vitali del corpo umano avvengono reazioni chimiche con produzione di anidride carbonica 2. Dimostrare la formazione di un ossiacido dalla reazione di una anidride con l acqua 3. INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S... ATTENZIONE

190 PROCEDIMENTO Esperienza n Esperienza n SCHEMA 190

191 Bookin progress CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Perchè il blu di bromotimolo cambia colore? 2. Nella seconda esperienza si sviluppa un gas quale? Come è stato identificato? 3. In quali composti il lievito trasforma il saccarosio? 4. La reazione che avviene ad opera dei lieviti come viene denominata? 5. Conosci altri contesti in cui avviene lo stesso processo ad opera dei lieviti? 191

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193 Bookin progress FORMAZIONE DI UN SALE Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S... ATTENZIONE Alcuni reattivi sono corrosivi evitare il contatto con la pelle 193

194 PROCEDIMENTO SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Scrivere la reazione con le formule chimiche Sodio idrossido + Acido cloridrico Sodio cloruro + Acqua Massa becher vuoto =... Massa becher con sodio idrossido =... Massa sodio idrossido = Massa becher con sodio idrossido - Massa beher vuoto = = =... Massa del becher con il sodio cloruro =... Massa sodio cloruro = Massa del becher con il sodio cloruro - Massa becher vuoto = = =... 58,5 massa NaOH Quantità di NaCl teorico = 40 =

195 Bookin progress CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Perchè la soluzione quando aggiungiamo la fenolftaleina diventa rossa? 2. Quando la soluzione diventa incolore cosa indica? 3. Il solido che si forma è costituito da quale composto? 4. La massa del cloruro di sodio determinato sperimentalmente è uguale, minore o maggiore di quello teorico? 195

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197 Bookin progress REAZIONE DI SINTESI Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S... ATTENZIONE... PROCEDIMENTO

198 SCHEMA Scrivere la reazione di sintesi Massa capsula vuota =... Massa capsula piena =... RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Massa del rame = Massa capsula piena - Massa capsula vuota = =... Massa capsula con l ossido rameico =... Massa sperimentale ossido rameico = Massa capsula con l ossido rameico - Massa capsula vuota = = =... 2 PMCuO gcu Massa teorica ossido rameico = =... PMCu... massa sperimentale ossido rameico... Resa = 100 = 100 =... massa teorica ossido rameico... CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI

199 Bookin progress 199

200 REAZIONI DI SEMPLICE E DOPPIO SCAMBIO Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI Zinco in granuli (Zn) Frasi di rischio nessuna Acido cloridrico 2N (HCl) Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Rame in trucioli (Cu) Frasi di rischio nessuna Zinco solfato monoidrato 1M (ZnSO 4 H 2 O) Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 36/38-50/53 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Sodio carbonato 1M (Na 2 CO 3 ) Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 36 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Potassio ioduro1m (KI) Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 42/43-36/37/38 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Xi Xn Xi 200

201 Bookin progress Argento nitrato 1M (AgNO 3 ) Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 34-50/53 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Ferro cloruro ico 1M (FeCl 3 ) Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 34 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S 7/ Potassio solfo cianuro 0,1 M (KCNS) Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R 20/21/22-32 Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S 13 Xn ATTENZIONE Le soluzioni sono corrosive o nocive pertanto non far venire in contatto con la pelle PROCEDIMENTO 1. Mettere in una provetta una piccola quantità del reagente A ed aggiungere alcune gocce del reattivo B. Annotare quanto osservato 2. Seguire la tabella riportata nel riquadro dei dati SCHEMA Scrivere la reazione di sintesi RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Reagente A Reagente B Osservazioni Tipo di Reazione Reazione Zinco Acido cloridrico Rame Zinco solfato Sodio carbonato Acido cloridrico Potassio ioduro Argento nitrato Ferro cloruro ico Potassio solfocianuro 201

202 CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI

203 Bookin progress 203

204 REAZIONI DI DECOMPOSIZIONE Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S... ATTENZIONE Alcune sostanze sono nocive non farle venire a contatto con la pelle 204

205 Bookin progress PROCEDIMENTO Esercitazione con il permanganato di potassio eseguita dal docente 1 2 Esercitazione con il bario carbonato 1. Mettere nella provetta un poco di bario carbonato 2. Inserire il tappo con il tubo a squadra sulla provetta 3. Nell altra provetta mettere l idrossido di bario 4. Riscaldare per almeno 5 minuti la provetta lentamente sulla superiore della fiamma di un bunsen con l ausilio della pinza di legno mentre il tubo a squadra pesca nell idrossido di bario. Annotare quanto osservato SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Scrivere la reazione bilanciata della decomposizione del potassio permanganato Potassio permanganato potassio manganato + biossido di manganese + ossigeno Scrivere la reazione bilanciata della decomposizione del bario carbonato Bario carbonato Bario ossido + Anidride carbonica

206 CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Riportare le osservazioni relative alla reazione provocata dal calore sul permanganato di potassio 2. Durante la reazione del permanganato si produce un gas quale? come è avvenuta la sua identificazione? 3. Il composto che rimane al termine del riscaldamento ha le stesse caratteristiche del permanganato? 4. Riportare le osservazioni relative alla reazione provocata dal calore sul carbonato di bario 5. Durante la reazione del carbonato di bario si produce un gas quale? come è avvenuta la sua identificazione? 6. Il composto che rimane al termine del riscaldamento ha le stesse caratteristiche del carbonato di bario? 206

207 Bookin progress 207

208 DETERMINAZIONE DEL NUMERO DI AVOGADRO Nome Cognome Classe.. Sez. OBIETTIVO INTRODUZIONE TEORICA MATERIALE STRUMENTI DI MISURA nome portata sensibilità REATTIVI Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S Frasi di rischio (riferite alle sostanze pure) R. Frasi di prudenza (riferite alle sostanze pure) S... ATTENZIONE Alcune sostanze sono nocive non farle venire a contatto con la pelle 208

209 Bookin progress PROCEDIMENTO SCHEMA RACCOLTA ED ELABORAZIONE DATI Media dei diametri letti = Poiché si utilizza una soluzione di acido oleico molto diluite la macchia si può considerare corrispondente a singole molecole dell acido oleico disposte una accanto all altra r = Media dei diametri/2 L area sarà data da A = π r 2 = 3,14... = cm 2 Se il volume della soluzione dell acido oleico è di 0,1 ml, il volume dell acido oleico puro sarà dato da: V= 0,1/10 4 cm 3 L altezza dello strato di olio sarà dato da: h = V/A =... cm Considerando la struttura della molecola dell acido oleico uguale a quella di un cubo si ha: V cubo = V molecola = l 3 = h 3 =... cm 3 Il volume di una mole di acido oleico corrisponde al volume di una mole per N (numero di Avogadro) pertanto si ha: Volume di una mole N = Volume di una molecola Volume di una mole di acido oleico = massa molare dell' acido oleico densità =... cm 3 /mol La massa molare è 282 g e la densità 0,890 g/ cm 3 Volume di una mole... N = = Volume di una molecola... Il numero determinato rappresenta il nimero di molecole contenute in uma molecola di acido oleico e dovrebbe corrispondere a 6, Raggio Area Altezza Volume di una molecola Volume di una mole N numero di Avogadro 209

210 CONCLUSIONI ED OSSERVAZIONI 1. Il dato sperimentale si discosta da quello teorico? Se si individuare eventuali cause APPROFONDIMENTO Amedeo Avogadro di Quaregna nasce a Torino il 9 agosto 1776 e muore, sempre a Torino, il 9 luglio Era un Fisico o un Chimico? In realtà era un Avvocato. Laureatosi in Leggi Civili ed Ecclesiastiche, trasferì con entusiasmo e totale dedizione alla Chimica e alla Fisica le capacità di studio e di interpretazione dei dati sperimentali suoi e altrui. Definito giustamente «il Legislatore delle molecole», il suo grande merito sta nell'aver distinto chiaramente la natura delle particelle che costituiscono i corpi, distinguendo i concetti di atomo e molecola sino allora usati come sinonimi. Unico italiano ad avere legato il suo nome a una costante universale (il numero di Avogadro) espresse nel 1811 la sua legge fondamentale: «A parità di condizioni di pressione e temperatura, volumi eguali di gas contengono un egual numero di molecole». 210

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