Riferimenti normativi
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- Faustina Catalano
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1 Riferimenti normativi Legge regionale 5 novembre 2009 n. 64 e s.m. Disciplina delle funzioni amministrative in materia di progettazione, costruzione ed esercizio degli sbarramenti di ritenuta e dei relativi bacini di accumulo. Regolamento di attuazione dell art. 14 della L.R. 64/2009 approvato con D.P.G.R. 25 febbraio 2010, n.18/r.
2 Preambolo La recente normativa regionale in materia di invasi nasce in seguito al mutato quadro normativo, attualmente delineato da: D.Lgs. 112/1998; D. Lgs. 152/2006; L.R. 91/1998, che ha attribuito alle Province le competenze precedentemente assegnate agli Uffici regionali del Genio Civile.
3 Obiettivi Regolamentare le procedure autorizzative e le attività di vigilanza e controllo; Semplificare la documentazione progettuale per gli invasi di dimensioni limitate; Monitorare gli invasi ai fini della sicurezza del territorio, della pianificazione e gestione della risorsa idrica.
4 Competenze Province: tutte le funzioni amministrative (rilascio autorizzazioni, controllo, vigilanza, sanzioni, ecc.) Regione: Rilascio del certificato di convalida del calcolo di massima piena; Monitoraggio idrogeologico ed idraulico; Valutazione della conformità rispetto agli atti di pianificazione e programmazione regionale in materia di difesa del suolo.
5 ing. Anna Valoriani, Ufficio tecnico del Genio Civile di Arezzo Classificazione degli impianti Classe A: 2<h 5 m o 5.000<V m 3 ; Classe B: 5<h 7 m o <V m 3 ; Classe C: 7<h 10 m o <V m 3 ; Classe D: 10<h 15 metri e <V m 3 ; Classe E: 10<h 15 metri e <V m 3. Qualora l impianto abbia dimensioni identificative di due diverse classi, esso è assegnato alla classe di livello superiore.
6 Stati di rischio indotto Gli stati di rischio indotto, distinti in basso, moderato e alto, sono valutati considerando: grado e tipo di antropizzazione; caratteristiche strutturali e manutentive degli sbarramenti. L area significativa indagata a valle per le valutazioni di rischio in direzioni idraulicamente non trascurabili è valutata per una distanza L=V/(2*10 4 ) L [km], V [m 3 ]
7 Stati di rischio indotto (nuovi sbarramenti) BASSO: in caso di collasso dello sbarramento perdita di vite umane improbabile, perdite ambientali ed economiche trascurabili; MODERATO: in caso di collasso dello sbarramento perdita di vite umane improbabile, serie conseguenze ambientali o apprezzabili perdite economiche;
8 Stati di rischio indotto (nuovi sbarramenti) ALTO: In caso di collasso dello sbarramento perdite di vite umane e rilevanti danni economici; Presenza di problematiche connesse all instabilità dei versanti e/o dello sbarramento.
9 Stati di rischio indotto ( sbarramenti esistenti) BASSO: In caso di collasso dello sbarramento perdita di vite umane improbabile, perdite ambientali ed economiche trascurabili; Mancata manutenzione degli organi di scarico.
10 Stati di rischio indotto ( sbarramenti esistenti) MODERATO: In caso di collasso dello sbarramento perdita di vite umane improbabile, serie conseguenze ambientali o apprezzabili perdite economiche; Presenza di scarichi di fondo che attraversano lo sbarramento; Situazione geologica non sufficientemente conosciuta a monte del rilevato; Mancata manutenzione dello sbarramento.
11 Stati di rischio indotto ( sbarramenti esistenti) ALTO: In caso di collasso dello sbarramento perdite di vite umane e rilevanti danni economici; Presenza di infiltrazioni nel corpo diga; Problematiche di instabilità dei versanti e/o dello sbarramento medesimo; Assenza degli organi di scarico; Insufficiente dimensionamento degli organi di scarico.
12 Stati di rischio indotto Classificazione del rischio CLASSI DI INVASO A B C D E BASSO MODERATO ALTO
13 Classificazione del rischio Attribuzione della classe di rischio Provincia territorialmente competente, su proposta del richiedente l autorizzazione. Nuovi impianti: al rilascio dell autorizzazione alla costruzione. Impianti esistenti: al rilascio delle attestazioni di conformità, di regolarizzazione o di sanatoria.
14 Autorizzazione di nuovi impianti o alla modifica di impianti esistenti Allegati alla domanda di autorizzazione: Classe A: progetto definitivo; Classi B e C: progetto preliminare; Classi D ed E: progetto preliminare e progetto di gestione (art. 114 D.Lgs. 152/2006). Per gli impianti in classe B, C, D ed E, in caso di approvazione del progetto preliminare il soggetto richiedente procede alla redazione del progetto definitivo.
15 Autorizzazione alla costruzione La Provincia approva il progetto definitivo e rilascia l'autorizzazione alla costruzione, previa sottoscrizione di due distinti fogli di condizioni: per la costruzione; per la manutenzione e l'esercizio modalità di vigilanza e allerta, frequenza delle verifiche di funzionalità, modalità di controllo, specie e frequenza delle misure.
16 Collaudo L'esercizio dell'impianto è vincolato all'avvenuto collaudo, o al rilascio del certificato di regolare esecuzione per gli impianti in classe A. Il collaudo in corso d opera per le opere pubbliche viene effettuato nei casi previsti dal DPR 207/2010, per le opere private è la Provincia che stabilisce, al momento del rilascio dell autorizzazione alla costruzione, per quali di esse eseguirlo.
17 Rapporti tecnici Frequenza dei rapporti tecnici attestanti la funzionalità dell'impianto ed il perfetto stato di manutenzione e di efficienza di tutte le opere: Classe di rischio 1 Classe di rischio 2 Classe di rischio 3 5 anni; 3 anni; 2 anni; Classe di rischio 4 6 mesi per i primi 2 anni di esercizio e 1 anno per i successivi.
18 Poteri di controllo La Provincia effettua periodiche visite di controllo sullo stato di manutenzione e di esercizio: per gli impianti in classe di rischio 3 e 4; su segnalazioni di altri enti preposti alla salvaguardia della pubblica incolumità; se nel rapporto tecnico sono state evidenziate carenze nella sicurezza, o se il rapporto tecnico non è stato presentato nei tempi stabiliti.
19 Denuncia di esistenza Entro il 31 marzo 2012, i gestori degli impianti esistenti devono inoltrare alla Provincia apposita denuncia di esistenza, a cui deve essere allegata una dichiarazione giurata, a firma di professionisti abilitati, attestante la conformità delle opere al progetto autorizzato ed il rispetto delle prescrizioni riguardanti la manutenzione e l esercizio dell impianto.
20 Denuncia di esistenza La Provincia dichiara la conformità e regolarità dell impianto contestualmente all approvazione del foglio di condizioni per l esercizio e la manutenzione, e provvede alla classificazione dell impianto e del relativo rischio. La Provincia valuta altresì, in funzione dello stato di rischio indotto, se prescrivere interventi di adeguamento dell impianto esistente che, pur conforme al progetto autorizzato, contrasta con le disposizioni della legge e del regolamento.
21 Regolarizzazione degli impianti Per gli impianti esistenti regolarmente autorizzati per i quali non è possibile produrre la dichiarazione giurata, entro il 31 marzo 2012 dovrà essere presentata apposita domanda di regolarizzazione. Alla domanda di regolarizzazione sono allegati il progetto definitivo delle eventuali opere da adeguare e la proposta della classe di rischio. La Provincia dichiara la regolarizzazione dell impianto, approva i fogli di condizioni e classifica l invaso ed il rischio.
22 Autorizzazione in sanatoria Entro il 31 marzo 2012 i gestori degli impianti non autorizzati devono presentare alla Provincia apposita domanda di sanatoria, allegando il progetto definitivo dell impianto; La Provincia autorizza in sanatoria l impianto, contestualmente all approvazione del foglio di condizioni per l esercizio e la manutenzione, e provvede altresì alla classificazione dell impianto e del relativo rischio.
23 Chiusura dell invaso, demolizioni Il soggetto gestore delle opere, oppure il proprietario del fondo sul quale esse sorgono, è tenuto a comunicare alla Provincia la temporanea o definitiva chiusura dell esercizio dell invaso. In caso di cessazione definitiva, entro sei mesi dalla chiusura dell impianto deve essere presentata alla Provincia apposita richiesta di autorizzazione ai lavori di ripristino dei luoghi o di messa in sicurezza dell impianto, corredata, per le classi di rischio 3 e 4, del relativo progetto.
24 Sanzioni La Provincia commina sanzioni pecuniarie a chi: omette di inoltrare denuncia di esistenza, domanda di regolarizzazione o di sanatoria nei tempi previsti dal Regolamento; realizza nuove opere senza autorizzazione; viola le prescrizioni contenute nei provvedimenti di autorizzazione e nella legge.
25 Monitoraggio regionale Ai fini del monitoraggio le Province trasmettono alla Regione, entro il 30 gennaio di ogni anno, i dati essenziali sugli invasi, relativi a: Provvedimenti autorizzatori; Denunce di esistenza, provvedimenti di regolarizzazione e sanatoria; Provvedimenti di ripristino dello stato dei luoghi, messa in sicurezza o demolizione.
26 Distribuzione territoriale degli invasi in base al censimento effettuato dalle Province di Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca e Pisa. Grosseto 29% Lucca 4% Firenze 31% Livorno 4% Pisa 7% Arezzo 25%
27 ing. Anna Valoriani- Regione Toscana, Genio Civile di Arezzo Distribuzione percentuale delle classi di invaso in 5 delle 10 Province toscane. D 8% E 1% A 17% C 52% B 22%
28 Provincia di Livorno- Unità di Servizio Difesa del Suolo e delle Coste Risorse idriche e demanio idrico Database invasi in Incas - Gis Database invasi in Incas- Gis Incas- Gis è il portale della Provincia di Livorno dedicato alla gestione e consultazione delle informazioni sulle attività svolte dall Unità di Servizio Difesa del Suolo e delle Coste della Provincia di Livorno. Attraverso INCAS.gis è possibile visionare varie mappe dinamiche del territorio provinciale dedicate alle seguenti tematiche: Pozzi - Attingimenti - Pertinenze Idrauliche - Laghetti collinari - LRT 19/03 - Progetto ResMar - Piano delle Cave - Servizio di Piena - Lavori idraulici e di bonifica - Antincendio boschivo - Aree Produttive - Studi e Ricerche
29 Provincia di Livorno- Unità di Servizio Difesa del Suolo e delle Coste Risorse idriche e demanio idrico Database invasi in Incas - Gis Su ogni mappa dinamica sono riportati i vari elementi gestiti (invasi, pozzi, attingimenti ecc.). Tutti gli elementi sono georeferenziati e ad ognuno di essi corrisponde una scheda analitico - descrittiva. I dati contenuti nelle schede vengono attinti dal sistema gestionale Pratiche Web, database che contiene i dati del flusso di lavoro di ogni pratica del settore.
30 Provincia di Livorno- Unità di Servizio Difesa del Suolo e delle Coste Risorse idriche e demanio idrico Database invasi in Incas - Gis Censimento degli invasi del territorio Provinciale soggetti alla L.R. 64/09 Pratiche Genio Civile Regione Toscana Ricognizioni su territorio Foto aeree e satellitari (Google earth)
31 Provincia di Livorno- Unità di Servizio Difesa del Suolo e delle Coste Risorse idriche e demanio idrico Database invasi in Incas - Gis
32 Provincia di Livorno- Unità di Servizio Difesa del Suolo e delle Coste Risorse idriche e demanio idrico Database invasi in Incas - Gis
33 Provincia di Livorno- Unità di Servizio Difesa del Suolo e delle Coste Risorse idriche e demanio idrico Database invasi in Incas - Gis
34 Provincia di Livorno- Unità di Servizio Difesa del Suolo e delle Coste Risorse idriche e demanio idrico Database invasi in Incas - Gis
35 Provincia di Livorno- Unità di Servizio Difesa del Suolo e delle Coste Risorse idriche e demanio idrico Database invasi in Incas - Gis Grazie per l attenzione
il rischio prodotto sulle aree a valle dello sbarramento per effetto della costruzione dell impianto.
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