Maria Rosaria Ingenito Assessorato regionale all Agricoltura Settore SIRCA
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1 Maria Rosaria Ingenito Assessorato regionale all Agricoltura Settore RCA
2 Reflui zootecnici la nuova disciplina tecnica regionale I nitrati NO3- Cosa sono i nitrati (NO3 - ) Sono una forma minerale solubile dell azoto e rappresentano un importante fattore di crescita vegetale A cosa servono Allo sviluppo verde delle piante Dove sono Nei fertilizzanti (concimi, liquami, letami) e nel suolo. Quote eccessive di fertilizzanti, non asportati dalle colture, possono causare il passaggio dei nitrati dal terreno alle acque contaminandole
3 Reflui zootecnici la nuova disciplina tecnica regionale I nitrati NO3 - Surplus di nitrati inquinano Le acque superficiali eutrofizzazione (fioriture algali, morie di pesci e altri organismi) Le acque sotterranee tossicità per utilizzo idropotabile
4 Reflui zootecnici la nuova disciplina tecnica regionale I nitrati NO3 - Effetti sull uomo Nitrati Nitriti Tossicità Acuta (metaemoglobinemia, cianosi infantile) Cronica (i nitriti reagiscono nello stomaco in ambiente acido, trasformandosi in nitrosammine che sono mutagene e teratogene) Sulla base del rischio di insorgenza della metaemoglobinemia infantile fissato limite per potabilità a 50 mg/l di nitrati (Dir. CEE 80/778)
5 Reflui zootecnici la nuova disciplina tecnica regionale I nitrati NO3 - Effetti sugli allevamenti Ruminanti: specie più a rischio. I nitrati sono molto tossici in quanto vengono ridotti a nitriti nel rumine. La pecora è meno a rischio grazie alla sua spiccata capacità di ridurre il nitrito ad ammoniaca. I giovani ruminanti sono più suscettibili di intossicazione rispetto ad animali maturi. Monogastrici: i nitrati provocano fenomeni irritativi o, se molto concentrati, richiamano acqua con conseguente diarrea, vomito e coliche. Può prevalere l azione vasodilatatrice con conseguente ipotensione che nel cavallo può portare anche a morte dell animale (depressione miocardica). Causa riduzioni di performances produttive e riproduttive, con conseguente danno di tipo economico a causa del loro decorrere subclinico.
6 Reflui zootecnici la nuova disciplina tecnica regionale I capi allevati in Campania Il numero dei capi allevati, ad esclusione degli avicoli, è (gli avicoli ammontano a circa 3,8 milioni di capi)
7 PRODUZIONE di azoto per tipologia di animale azoto/capo/anno (kg) Capi ad ettaro in Zona ordinaria Capi ad ettaro in Zona vulnerabile Bufali Bovini Suino grasso 9, Ovicaprini 4, Avicoli 0, Cunicoli 0,
8 ESEMPI / 1 Azoto bufalino In Campania SAU necessaria in Zona Ordinaria SAU necessaria in Zona Vulnerabile circa t / anno ( capi in az.) circa ettari circa ettari SAU regionale Azoto bovino In Campania SAU necessaria in Zona Ordinaria SAU necessaria in Zona Vulnerabile ettari circa t / anno ( capi in az.) circa ettari circa ettari
9 ESEMPI / 2 Azoto bufali provincia di Caserta SAU necessaria in Zona ordinaria SAU necessaria in Zona Vulnerabile SAU prov. Caserta circa t / anno ( capi in 940 az. ) circa ettari circa ettari ettari Azoto bovini provincia di Salerno SAU necessaria in Zona ordinaria SAU necessaria in Zona Vulnerabile SAU prov. Salerno circa t / anno ( capi in az.) circa ettari circa ettari ettari
10 Letami DIVIETI autonomia di stoccaggio (giorni) bovini e bufalini Zona ordinaria Zona vulnerabile Accumuli in campo (dopo stoccaggio 90 giorni) (non oltre 6 mesi in ZO); (non oltre 3 mesi in ZVN) Frazioni palabili risultanti dai trattamenti Letami, liquami e materiali ad essi assimilati sottoposti a disidratazione e/o compostaggio Liquami bovini e bufalini da latte Liquami bovini e bufalini da carne Liquidi di sgrondo da stoccaggio di letami e materiali separati NO NO 90 (con prati e/o cereali autunno vernini) 120 in assenza 90 (con prati e/o cereali autunno vernini) 150 in assenza NO NO come i liquami come i liquami NO
11 DIVIETI pendenza dei terreni Letami e assimilati Liquami e assimilati Nessun divieto Zona ordinaria Vietata la distribuzione su terreni con pendenza media superiore al 10% (può essere aumentata al 20% con particolari prescrizioni) Zona vulnerabile Vietata la distribuzione con pendenza media maggiore del 5%, qualora il suolo non sia coperto da vegetazione o da colture che assicurano la copertura completa del suolo. Interramento entro le 48 ore successive alla distribuzione Vietata la distribuzione sui terreni con pendenza media superiore al 10% (può essere aumentata al 20% con particolari prescrizioni)
12 DIVIETI - fasce di rispetto corsi d'acqua, arenili e strade Letami e assimilati Zona ordinaria Zona vulnerabile 5 m dalle sponde dei corsi d'acqua 10 m dalle sponde dei corpi idrici superficiali individuati nell ambito del Piano di Gestione delle Acque della Regione Campania 5 m dalle sponde dall'arenile (per le acque marino costiere e per i laghi) 10 m dall inizio dell'arenile (per le acque marino costiere e per i laghi) Liquami e assimilati 10 m dalle sponde dei corsi d'acqua 10 m dalle sponde dei corpi idrici superficiali individuati nell ambito del Piano di Gestione delle Acque della Regione Campania 10 m dalle sponde dall'arenile (per le acque marino costiere e per i laghi) 30 m dall inizio dell'arenile (per le acque marino costiere e per i laghi) 10 metri dalle strade e 100 metri dagli immobili adibiti a civile abitazione (a meno che non sia interrati subito) 10 metri dalle strade e 100 metri dagli immobili adibiti a civile abitazione (a meno che non sia interrati subito)
13 DIVIETI altri divieti Letami e assimilati Zona ordinaria Sulle superfici non agricole Nei boschi Sui terreni gelati, innevati, saturi di acqua Sui terreni interessati alla distribuzione dei fanghi di depurazione e dei reflui oleari Zona vulnerabile dal 1 dicembre fino alla fine del mese di febbraio (salvo deroga) in tutti i casi previsti per le ZO Liquami e assimilati in tutti i casi precedenti previsti per i letami quando possono venire a diretto contatto con i prodotti destinati al consumo umano in orticoltura, a coltura presente, nonché su colture da frutto a meno che il sistema di irrigazione non consenta di salvaguardare integralmente la parte aerea delle piante dopo l impianto della coltura nelle aree adibite a parchi o giardini pubblici, o campi da gioco, utilizzate per la ricreazione o destinate in genere ad uso pubblico su colture foraggere nelle tre settimane precedenti lo sfalcio del foraggio o il pascolamento dal 1 dicembre fino alla fine del mese di febbraio (salvo deroga) in tutti i casi previsti per le ZO
14 Integrazioni rispetto al DM 7 aprile 2006 Definizioni 1.Piccoli allevamenti di tipo familiare 2.Inserimento della digestione anaerobica nella definizione di trattamento Deroga Possibilità di richiesta della deroga al divieto temporale di spandimento Accumulo 1.Il letame (esclusi gli assimilati) si può accumulare solo dopo uno stoccaggio di almeno 3 mesi. 2.L accumulo è consentito fino a 6 mesi per il letame. 3.L accumulo è consentito fino a 9 mesi per le lettiere esauste degli avicoli (per le quali è obbligatoria la copertura della massa dal 1 dicembre fino alla fine del mese di febbraio).
15 Integrazioni rispetto al DM 7 aprile 2006 Contenitori per lo stoccaggio Le dimensioni devono tenere conto: a) della quantità di liquami prodotti in 90 giorni per le aziende con allevamenti di bovini da latte, bufalini, equini ed ovicaprini e superfici coltivate con prati di media e lunga durata e/o con cereali autunno vernini; b) 120 giorni per le aziende con allevamenti e/o ordinamento colturale diversi da quelli di cui al punto precedente; c)eventuali acque di lavaggio convogliate nei contenitori; d) acque meteoriche. Il volume così calcolato deve essere incrementato del 5% per far fronte ad eventuali impedimenti all utilizzazione agronomica dovuti ad avverse condizioni climatiche nelle settimane immediatamente successive la fine del periodo di divieto ed al volume delle acque meteoriche convogliate.
16 Integrazioni rispetto al DM 7 aprile 2006 Caratteristiche tecniche dei contenitori Deve essere assicurata l impermeabilizzazione. 1.Contenitori artificiali: l impermeabilità deve essere assicurata dalle caratteristiche costruttive e dalle caratteristiche stesse del materiale; 2.Contenitori a terra: il fondo e le pareti dei contenitori devono essere impermeabilizzati con manto naturale o artificiale posto su un adeguato strato di argilla di riporto. 3.Paddock impermeabilizzati con materiale naturale: le caratteristiche della superficie interessata dalla presenza degli animali dovrà garantire un coefficiente di permeabilità (K) inferiore a 10-7 cm/s. Rispetto delle caratteristiche tecniche dei contenitori 1.È accertato della competente Amministrazione comunale in sede di rilascio di certificato di agibilità o usabilità dell opera, sulla base di un apposita relazione tecnica sul manufatto corredata da relazione geologica-geotecnica e da una relazione di collaudo finale, a firma del direttore dei lavori, comprovante la conformità dell opera eseguita. 2.Controllo periodico attestato da una relazione di collaudo
17 Integrazioni rispetto al DM 7 aprile 2006 Registro delle utilizzazioni 1.Il Registro delle utilizzazioni è composto da fogli numerati, datato e vidimato dagli uffici regionali competenti, o dalle Organizzazioni Professionali agricole, o dagli Ordini, o dai Collegi professionali, o dai Comuni. 2.Prima di ogni uscita dall azienda, al di fuori della viabilità aziendale, del mezzo di trasporto contenente gli effluenti, le acque reflue o i materiali assimilati derivanti dai trattamenti degli effluenti zootecnici, è obbligatorio riportare sul Registro delle utilizzazioni il numero del documento di trasporto cui l uscita stessa si riferisce. 3. Sul Registro devono essere annotate in maniera completa, entro e non oltre 15 giorni da ciascuna uscita, le seguenti informazioni: la data in cui avviene lo spandimento; la quantità di effluente e/o di acque reflue e/o di materiali derivanti dai trattamenti degli effluenti zootecnici, distinta in materiale palabile e non palabile, espressa in metri cubi o tonnellate; l indicazione di foglio e particella dell appezzamento ad uso agricolo su cui è effettuato lo spandimento; le modalità di trasporto e distribuzione. Il Registro deve essere tenuto a disposizione delle autorità preposte al controllo per cinque anni.
18 Integrazioni rispetto al DM 7 aprile 2006 Documento di trasporto 1. Acquistabile presso i rivenditori autorizzati. 2. Se il produttore non è utilizzatore, si avvale di trasportatori esterni ed effettua i conferimenti ad un utilizzatore terzo, il documento di trasporto, dovrà essere compilato in ogni sua parte, in quattro copie, per ciascun trasporto. 3. Se il produttore è anche utilizzatore e trasportatore, il documento di trasporto va redatto in due copie, di cui una rimane in azienda prima della partenza e l altra accompagna l automezzo durante il trasporto. 4. Il documento di trasporto deve essere conservato per cinque anni ed esibito in caso di controllo. 5. Nella fase di trasporto è vietata la miscelazione degli effluenti di allevamento e/o delle acque reflue e/o dei materiali derivanti dai trattamenti degli effluenti zootecnici fra di loro o con altri materiali, con altri sottoprodotti o con rifiuti di cui al Dlgs 152/2006 e ss.mm.ii.
19 Obblighi di presentazione del Piano di Utilizzazione Agronomica (PUA) e della Comunicazione previsti dalla disciplina tecnica regionale in Zona Ordinaria (condizione operativa 340 Kg/ha*anno) azoto al campo prodotto (kg/anno) Capi bufalini corrispondenti Comunicazione PUA Registro Meno di 6 NO NO NO kg azoto Tra 6 e 18 NO NO kg azoto 3000 Tra 18 e 55 NO NO kg azoto Tra 55 e 111 (semplificata) NO kg azoto Più di 111 (completa) NO Aziende con più di 500 UBA (bovini) Più di 500 (completa) (completo)
20 Obblighi di presentazione del Piano di Utilizzazione Agronomica (PUA) e della Comunicazione previsti dalla disciplina tecnica regionale in Zona Vulnerabile (condizione operativa 170 Kg/ha*anno) azoto al campo prodotto (kg/anno) Capi bufalini corrispondenti Comunicazione PUA Registro Meno di 6 NO NO NO kg azoto Tra 6 e 18 NO NO kg azoto 3000 Tra 18 e 55 NO NO kg azoto Tra 55 e 111 (completa) (semplificato) kg azoto Più di 111 (completa) (completa) Aziende con più di 500 UBA (bovini) Più di 500 (completa) (completa)
21 CONTENUTI dell Allegato tecnico 1. Criteri per l emanazione della deroga al divieto temporale di spandimento. 2. Effluenti di allevamento e materiali assimilati. Elenco dei trattamenti 3. Acque reflue Contenuti di azoto in acque reflue 4. Piano di Utilizzazione agronomica. 5. Modulistica Modello di comunicazione dello spandimento degli effluenti zootecnici Modello di comunicazione dello spandimento delle acque reflue Registro delle utilizzazioni
22 Zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola
23 grazie per l attenzione grazie per l attenzione
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