Comune di PONTERANICA Corso base di PROTEZIONE CIVILE Ponteranica (Bg) 6 Novembre 2012
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- Evelina Patti
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1 Comune di PONTERANICA Corso base di PROTEZIONE CIVILE Ponteranica (Bg) 6 Novembre
2 PARTECIPARE A QUESTO CORSO: 1. Non è un premio; 2. Non è di demerito; 3. Non significa essere valutati; 4. Non si viene promossi o bocciati; 5. Non si fa Per lavorare insieme abbiamo bisogno di: Uno standard minimo di competenza; Un linguaggio comune; Una cultura comune. 2
3 IL VOLONTARIO NON E UN PROFESSIONISTA MA E PROFESSIONALE 3
4 Il corso propone: Visione - cosa stiamo costruendo; Missione - cosa offriamo; Valori - lealtà, appartenenza, responsabilità e professionalità. 4
5 VISIONE L autostima ci obbliga a guardarci in faccia davanti allo specchio per verificare se possiamo sostenere lo sguardo di chi ci stà di fronte Tu avrai superato il più difficile test se l uomo nello specchio è tuo amico 5
6 MISSIONE GARANTIRE UN SERVIZIO NEL RISPETTO DELL UOMO E DELL AMBIENTE 6
7 VALORI 1. Far sentire a tutti la voce del nostro cliente; 2. Capacità di partecipare in modo strutturato e sistematico al raggiungimento degli obiettivi strategici; 1. ASCOLTO 2. COLLABORAZINE 3. AFFIDABILITA 4. LEALTA 5. APPARTENEZA 6. RESPONSABILITA 7. PROFESSIONALITA 8. CHIAREZZA & TRASPARENZA 9. CONFRONTO 3. Costante rispetto degli impegni assunti; 4. Esprimere a viso aperto; 5. Volontà e capacità di sentirsi parte integrante della squadra condividendone lo stile e gli obiettivi; 6. Sapersi prendere carico dei risultati da conseguire e saper riconoscere, correggendoli, i propri errori; 7. Saper fare, voler fare, saper stare in campo dinamicamente; 8. Comunicare in modo chiaro ed inequivocabile, ognuno deve informare ed essere informato adeguatamente e tempestivamente; 9. Metodo per trovare soluzioni compatibili ai problemi e alle esigenze dell attività attraverso il dialogo e la progettualità fra l Associazione, Enti, Istituzioni che operano 7 sul territorio.
8 Un vincente dice: 1. Non mi sono spiegato chiaramente; 2. Ho fatto un errore e vi pongo rimedio; 3. Apparentemente abbiamo differenti opinioni; 4. Io sono OK, ma posso fare meglio; 5. Cercherò di spiegarmi in modo differenti; 6. C è sempre da imparare qualcosa di nuovo e interessante. Un perdente dice: 1.Tu mi hai frainteso; 2.Non è colpa mia; 3.Non intendo cambiare opinione; 4.>Non sono peggio di tutti; 5.Come ho ripetutamente detto; 6.Ma lei sa quanti anni di esperienza ho io?. 8
9 LA QUALITA E UN CONCETTO ASTRATTO LA QUALITA DIPENDE DALLA SITUAZIONE LA QUALITA PERSONALE E ALLA BASE DI OGNI ALTRA QUALITA 9
10 PROFESSIONALITA SPECIFICA Cultura e competenze comuni 10
11 Avete deciso di appartenere ad un gruppo di volontariato. Riceverete una serie di informazioni da rispettare. Lavoro d associazione Come regola, partecipate alle riunioni e siete preparati. Vi assumete la vostra parte di lavoro. 11
12 Chi è la Protezione Civile? - Il Corpo dei Vigili del Fuoco (Componente Fondamentale); - la Croce Rossa Italiana; - le Forze Armate; - le Forze di Polizia; - il Corpo Forestale dello Stato; - i Servizi Tecnici Nazionali (Servizio Dighe, Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia, ect); - gli Istituti Nazionali di Ricerca; - le strutture del Servizio Sanitario Nazionale; - le organizzazioni di Volontariato; - il Corpo Nazionale Soccorso Alpino CNSA (CAI); gli Enti pubblici e privati (Comuni, Comunità Montane, Province, Regione, etc.) 12
13 Legge 225/92: Attività (art. 3) PREVISIONE PREVENZIONE SOCCORSO SUPERAMENTO EMERGENZA 13
14 Dopo il 1992, alcuni cambiamenti D. Lgs. 112/98: Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali Riforma del titolo V della Costituzione (2001) L.R. 16/04: testo unico delle disposizioni regionali in materia di Protezione Civile 14
15 Il sistema nazionale di Protezione Civile Ministero dell Interno Presidenza del Consiglio Dipartimento della Protezione Civile Prefetto Sindaco Vigili del Fuoco S.S.U.Em 118 Volontari Forze dell Ordine Esercito Evento Regione Provincia Comunità Montane Comuni 15
16 Sistema nazionale: flussi informativi EMERCOM CESI DICOMAC SALA OPERATIVA REGIONALE Regione 118 VVF FdO Prefettura Provincia CCS COM COC/UCL PCA EMERCOM: Comitato Emergenza CE.SI: Centro Situazioni DICOMAC: Direzione Comando e Controllo CCS: Centro Coordinamento Soccorsi COM: Centro Operativo Misto COC: Centro Operativo Comunale UCL: Unità di Crisi Locale PCA: Posto Comando Avanzato FdO: Forze dell Ordine VVF: Vigili del fuoco ARPA EVENTO 16
17 Funzioni previste dal Metodo Augustus per Centro Coordinamento Soccorsi CCS Centro Operativo Misto COM 1 tecnico scientifico, pianificazione 2 sanità, assist. sociale veterinaria 3 mass-media e informazione 4 volontariato 5 materiali e mezzi 6 trasporto, circolazione e viabilità 7 telecomunicazioni 8 servizi essenziali 9 censimento danni persone cose 10 strutture operative S.a.R. 11 enti locali 12 materiali pericolosi 13 assistenza alla popolazione colpita 14 coordinamento centri operativi 15 beni culturali 17
18 Funzioni di supporto a livello comunale Centro Operativo Comunale COC 1. Tecnico scientifica e di pianificazione 2. Sanità Assistenza sociale e veterinaria 3. Volontariato 4. Materiali e mezzi 5. Servizi essenziali ed attività scolastica 6. Censimento danni a persone e cose 7. Strutture operative locali - viabilità 8. Telecomunicazioni 9. Assistenza alla popolazione 18
19 L Unità di Crisi Locale (UCL) SINDACO supportato da: TECNICO COMUNALE POLIZIA LOCALE FORZE DELL ORDINE VOLONTARIATO L UCL è il modo in cui il Comune, in prima battuta, copre le 9 funzioni di supporto 19
20 POSTO DI COMANDO AVANZATO (PCA) è una struttura tecnica operativa di supporto al Sindaco per la gestione dell emergenza si costituisce per rispondere all esigenza di gestire direttamente sul luogo dell emergenza tutte le attività di soccorso e per individuare le priorità direttamente sul campo è composta da VVF, 118, Forze dell Ordine a cui si aggiungono secondo necessità Polizia Locale, ARPA.. il primo coordinamento viene assegnato ai VVF (nella figura del ROS) in quanto responsabili della valutazione della sicurezza immediata del luogo dell incidente la struttura si costituisce in un luogo sicuro e il sito prescelto può variare a fronte dell evoluzione dell emergenza in atto 20
21 La Sala Operativa regionale La Sala Operativa regionale rappresenta, nelle situazioni di emergenza il riferimento principale di assistenza a: - Comuni - Province ed esercita il ruolo di interazione tra il livello regionale e il livello nazionale (Dipartimento della Protezione Civile - Presidenza del Consiglio dei Ministri) 21
22 Sala Operativa Flussi informativi MEDIA Enti gestori servizi essenziali Volontariato e Colonna Mobile Regionale Team Emergenza Sala Situazioni Province Comunità Montane Comuni Sala Decisioni Task Force Regione Dipartimento Protezione Civile Corpo Forestale CCS in Prefettura Direzione Reg. 22 VVF
23 Centro Funzionale Monitoraggio Rischi (CFMR) Il CFMR è parte fondamentale della catena di comunicazioni predefinite tra le Autorità di Protezione Civile, creata allo scopo di allertare per tempo la popolazione investita da potenziali eventi calamitosi. (Direttiva Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di allertamento per rischio idrogeologico ed idraulico, d.p.c.m ) 23
24 Il Centro Funzionale Monitoraggio Rischi Il Centro Funzionale Monitoraggio Rischi è ubicato presso la Sala Operativa dell U.O. Protezione civile, si avvale di strutture decentrate in ARPA e: svolge la funzione di supporto tecnico al Presidente della Regione Lombardia, responsabile dell attivazione del sistema di allertamento a livello regionale, garantisce il raccordo con le Strutture nazionali di protezione civile, predispone le valutazioni in ordine alla intensità e gravità degli eventi meteorologici in arrivo nonché le valutazioni in ordine ai conseguenti effetti al suolo più probabili. In questo modo viene garantita la funzione di previsione e prevenzione di cui all art. 3 della 225/92 in capo al sistema nazionale e regionale di protezione civile. 24
25 L Unita di Crisi regionale L Unità di Crisi Regionale si riunisce in Sala Operativa e comprende: servizio tecnico h24 (operatori tecnici esperti di protezione civile) servizio di reperibilità della DG Protezione Civile, Prevenzione e Polizia locale servizio di reperibilità di altre DG regionali (tecnici) Arpa Lombardia Volontariato di Protezione Civile - altri enti/strutture operative 25
26 Il sistema regionale delle comunicazione in emergenza SITO DI DORSALE TRATTA IN PONTE RADIO PLURICANALE ANELLO NORD TRATTA IN PONTE RADIO PLURICANALE ANELLO SUD CENTRALE OPERATIVA REGIONALE: PL e PC SISTEMA FASE 1 RIPETITORE SATELLITE DELLA PROTEZIONE CIVILE STAZZONA POIRA SONDRIO EDOLO RIPETITORE MASTER DELLA PROTEZIONE CIVILE CH 9 CH 13 GIUMELLO APRIC A TAMBIONE PASPARDO BISBINO SITI RETE LO MBARDIA OVEST SITI RETE LO MBARDIA EST CAMPO DEI FIORI CORNIZZOLO BARRO CURNO GREMALTO BALDO CORNIZZOLO CAMPO dei FIORI POIRA GREMALTO BALDO PIRELLI VIGNATE MILANO VIA TAR AMELLI LODI PAVIA S.COLOMBANO CREMONA PORTO MANTOVANO 26
27 La Scuola Superiore di Protezione Civile FINALITA : rilevare il fabbisogno formativo nel campo della protezione civile coordinare e monitorare l erogazione delle attività formative progettare, aggiornare e raccogliere metodi e strumenti didattici definire e aggiornare un elenco qualificato di progettisti, coordinatori e docenti assicurare la definizione e il rispetto di standard formativi e didattici attestare il conseguimento dei risultati previsti dai corsi 27
28 La Scuola Superiore di Protezione Civile 1804 ore di formazione 3016 partecipanti formati (da settembre 2004 ad oggi) 28
29 La Scuola Superiore di Protezione Civile n titolo CORSO DI FORMAZIONE PER EMERGENCY MANAGER IL RUOLO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E DEL SINDACO IN QUALITA' DI AUTORITA' DI PROTEZIONE CIVILE (l.r. 16/2004) APPLICAZIONE DELLA METODOLOGIA QUA-TER (QUALITA' NEL TERRITORIO) luogo gg ore part gg ore part gg ore part gg ore part MILANO SONDRIO LECCO MILANO CREMONA MANTOVA BRESCIA BERGAMO COMO VARESE LODI PAVIA , SERIATE UN SISTEMA DI GESTIONE DEI RISCHI TERRITORIALI: LA METODOLOGIA QUA-TER MILANO 0, VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ANTISISMICO DELLE STRUTTURE ESISTENTI BRESCIA CORSO DI FORMAZIONE PER PROFESSIONISTI E TECNICI PER LA REDAZIONE DEI PIANI DI EMERGENZA CORSO FORMATIVO PER PERSONALE SERVIZIO PSICOLOGICO DI EMERGENZA CONVENZIONATO CON REGIONE LOMBARDIA CORSO PER IL PERSONALE PSICOLOGICO DI EMERGENZA CONVENZIONATO CON LA REGIONE LOMBARDIA - 2^ FASE TECNICHE SATELLITARI AVANZATE PER IL CONTROLLO DEGLI INCENDI NELLO SPAZIO RURALE MILANO 8, MILANO MILANO 7, POTENZA 5, CORSO PER LA GESTIONE DEL FLUSSO DELL'INFORMAZIONE NELLE ATTIVITA' DI PROTEZIONE CIVILE MILANO CORSO FORMAZIONE FORMATORI CORSO PER PERSONALE ALTAMENTE SPECIALIZZATO IN MATERIA DI INCENDI BOSCHIVI (DIRETTORI DELLE OPERAZIONI DI SPEGNIMENTO) TOTALE PER ANNO MILANO SALMON ARM - BRITISH COLUMBIA - CANADA ,
30 Informazione Gli strumenti numero verde Sala Situazioni: sito: Quaderni di Protezione Civile Newsletter di Protezione Civile 30
31 La Pianificazione regionale direttiva regionale per la pianificazione di emergenza degli EE.LL. direttive regionale grandi rischi direttive temporali e valanghe direttiva centro funzionale monitoraggio rischi naturali 31
32 Superamento emergenza ATTIVITA PRINCIPALI: 1. PRONTO INTERVENTO 2. RIMBORSI CALAMITÀ 32
33 Il Volontariato di Protezione Civile In base alle proprie specializzazioni (r.r. 3/2001) L albo si articola nelle seguenti specialità: Logistica e soccorso in genere; Unità cinofile; Subacquei e soccorso nautico; Intervento idrogeologico; Antincendio boschivo; Tele-radiocomunicazioni; Nucleo di pronto intervento (di cui all art.6 c.2 lr.16/2004); Impianti tecnologici e servizi essenziali; Unità equestri; 33
34 Il Volontariato di Protezione Civile In NORMALITA sensibilizzazione della cittadinanza e delle Associazioni corsi di formazione ed aggiornamento per volontari organizzazione di esercitazioni per volontari iniziative per la scuola iniziative in favore delle popolazioni colpite dalle calamità realizzazioni di intese fra Volontariato ed Enti pubblici e privati censimento delle risorse elaborazione di protocolli di intervento equipaggiamento dei volontari In EMERGENZA rapporti fra le varie strutture di volontariato e coordinamento del loro intervento raccordo con le altre funzioni collegate 34
35 Data base volontariato/sistema di registrazione nelle aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse una scheda che contiene il codice identificativo a barre rapida registrazione dell operatore nonché il suo costante e continuo controllo di accesso all area. presso la segreteria dell area All operatore viene consegnato un badge con il codice a barre. controllo in tempo reale 35
36 La CMR: funzioni e compiti Funzione 1 Direzione Funzione 2 Logistica generale Funzione 3 Sanità e Assistenza Sociale Funzione 4 Servizi Essenziali e Impiantistica Generale Funzione 5 Radiocom. alternative 36
37 Le colonne mobili provinciali Ottobre Terremoto Molise Comune di Ripabottoni Un nuovo modello di intervento ha preso forma, basato sulla collaborazione Colonna regionale Colonne Provinciali. Sono state attivate quelle di Milano, Bergamo, Brescia e Varese, le altre non sono intervenute solo perché l emergenza sismica rientrava, e se ne apriva un altra in casa nostra, di carattere idrogeologico 37
38 la colonna mobile nazionale delle regioni In sede di Conferenza delle Regioni, nell ambito della Commissione Ambiente e Protezione Civile, è stata individuata come strategica la costituzione di una Colonna mobile nazionale delle Regioni chiamata a concorrere alle emergenze di rilievo nazionale e internazionale. Il progetto COLONNA MOBILE NAZIONALE DELLE REGIONI, è stato affidato alla sottocommissione CONCORSO DELLE REGIONI ALLE EMERGENZE NAZIONALI E INTERNAZIONALI coordinata dalla Regione Emilia Romagna. 38
39 Caratteristiche e principi del progetto principio di modularità possono essere attivati singoli moduli o sottoinsiemi di moduli, squadre specialistiche, squadre professionali, insiemi parziali di moduli e squadre, in relazione a specificità e tipologia dell evento in esame. principio di standardizzazione dei mezzi e dei materiali Occorre pervenire alla progressiva standardizzazione dei mezzi e delle attrezzature e delle modalità di utilizzo Ponteranica 2012 degli nov-dic. stessi. 39
40 La Protezione Civile europea La P.C. Europea nasce con la decisione del Consiglio Europeo 2001/792/EC Euratom del 23 ottobre 2001, Establishing a Community Mechanism to facilitate reinforced cooperation in civil protection assistance interventions con la COMMISSION DECISION del 29/12/2003 Laying down rules for the implementation of Council Decision 2001/792/EC, Euratom, establishing a Community mechanism to facilitate reinforced cooperation in civil protection assistance interventions vengono definiti i ruoli delle strutture centrali, le modalità per la costituzione della Task Force Europea e la selezione degli esperti specialisti ed il programma di formazione degli stessi. 40
41 Il Community Mechanism come opera All interno della Comunità Europea. Su richiesta dello Stato interessato, che mantiene il comando delle operazioni. In un Paese terzo, su richiesta e/o autorizzazione dello stesso, che mantiene il comando delle operazioni. in contesti di pace (NO interventi in aree di crisi, che comprendono anche attivazione di strutture militari) In ogni caso, coordinamento degli interventi da parte del Monitoring and Information Centre (da Bruxelles), in accordo con la Commissione Europea e lo Stato che detiene la Presidenza del Consiglio d Europa nel semestre, Ponteranica che 2012 ne nov-dic. assume il comando. 41
42 Il Community Mechanism attivazione Fino ad oggi il Community Mechanism è stato attivato nei seguenti casi: Alluvione in Europa Estate 2002 Disastro Prestige Novembre 2002 Incendi boschivi in Francia e Portogallo Estate 2003 Alluvione in Francia Autunno 2003 Terremoto in Algeria Maggio 2003 Terremoto a Bam (Iran) Dicembre 2003 Terremoto in Marocco Febbraio 2004 Tsunami in Asia Meridionale Dicembre 2004 Terremoto in Pakistan Autunno 2005 Incendi boschivi in Grecia Estate
43 ESERCITAZIONI/ADDESTRAMENTO 43
44 luglio 2007 Valtellina 2007 L esercitazione nazionale ha simulato una situazione meteorologica simile a quella verificatasi nel 1987, ha interessato le province di Brescia, Bergamo, Como, Lecco e Sondrio, coinvolgendo complessivamente 27 comuni. La risposta operativa per fronteggiare gli effetti dell evento ha richiesto l impiego di risorse e poteri straordinari per cui l emergenza si è configura in un evento di tipo c), ai sensi del comma 2 lettera c) della L 225/1992. CCS COM COMUNI AFFERENTI Bergamo Piazza Brembana Zogno Lenna, Piazza Brembana Zogno, San Giovanni Bianco, San Pellegrino Terme, Camerata Cornello Brescia Edolo Sonico, Saviore dell Adamello, Cevo, Cedegolo, Sellero, Berzo Demo Como Gravedona Gera Lario, Gravedona, Domaso, Sorico, Montemezzo, Trezzone Lecco (UCL Cortenova) Dervio Colico, Dervio, Dorio, Cortenova Sondrio Bormio Valdisotto, Valfurva, Bormio 44
45 luglio 2007 Valtellina
46 ESERCITAZIONE NAZIONALE VALTELLINA luglio 2007 PROVINCIA DI SONDRIO DESCRIZIONE SCENARIO COMUNI DI VALFURVA, BORMIO E VALDISOTTO (frana del Ruinon frana complessa) Lo scenario, che prevede l attivazione del piano particolareggiato di livello provinciale della Prefettura sulla frana del Ruinon, fa riferimento ad un evento che presuppone il completo collasso del corpo di frana. Tale evento comporta la formazione di uno sbarramento dell alveo del torrente Frodolfo, la formazione di un invaso a monte e il successivo rischio di collasso dello sbarramento con propagazione di un onda di piena. (scenario E del piano provinciale) Nel corso dell esercitazione verranno verificate e integrate le procedure descritte sia nel Piano provinciale che nei Piani comunali. Sono utilizzate soglie di preallarme e allarme stabilite sulla base di dati sia geotecnici che di interferometria radar da terra facenti capo ad una rete di monitoraggio di ARPA Lombardia. 46
47 ESERCITAZIONE NAZIONALE VALTELLINA luglio 2007 PROVINCIA DI SONDRIO DESCRIZIONE SCENARI TALE EVENTO DETERMINEREBBE l interruzione della strada provinciale Bormio Valfurva nonché infrastrutture a ridosso della frana e limitrofe al corso d acqua, per un tratto significativo a valle della frana; l isolamento della frazione di Santa Caterina rispetto la Valtellina, Santa Caterina resta raggiungibile solo attraverso il passo del Gavia; l interruzione della fornitura di energia elettrica alla frazione di Santa Caterina Valfurva; il coinvolgimento diretto, (collasso dell ammasso di frana a seguito della formazione di un invaso a monte), di numerosi frazioni per oltre 2000 residenti; nei periodi turistici le persone coinvolte aumentano in modo significativo; sono inoltre coinvolti fabbricati ad uso industriale, attività artigianale ed attività commerciali (Levissima). 47
48 ESERCITAZIONE NAZIONALE VALTELLINA luglio 2007 PROVINCIA DI SONDRIO DESCRIZIONE SCENARI AZIONI OPERATIVE PREVISTE ATTIVAZIONE DEI CENTRI OPERATIVI (U.C.L./C.O.C., C.O.M., C.C.S.) ALLESTIMENTO AREE DI AMMASSAMENTO SOCCORRITORI EVACUAZIONE POPOLAZIONE ATTIVITÀ SANITARIA E VETERINARIA ATTIVITÀ DI RECUPERO / SOCCORSO INTERVENTI TECNICI INTERVENTI SU VIABILITA E INFRASTRUTTURE CENSIMENTO DANNI COINVOLGIMENTO AREE PRODUTTIVE ATTIVITA DI MONITORAGGIO E PRESIDIO SUL TERRITORIO VALUTAZIONE RISCHIO Ponteranica RESIDUO 2012 nov-dic. 48
49 ESERCITAZIONE NAZIONALE VALTELLINA luglio 2007 PROVINCIA DI SONDRIO DESCRIZIONE SCENARI STRUTTURE / ENTI COINVOLTI DIPARTIMENTO DI PROTEZIONE CIVILE REGIONE LOMBARDIA PREFETTURA DI SONDRIO PROVINCIA DI SONDRIO COMUNI DI VALFURVA, BORMIO, VALDISOTTO COMUNITA MONTANA ALTA VALTELLINA POLIZIA POLSTRADA - POLIZIA FERROVIARIA COMANDO PROVINCIALE CARABINIERI DI LECCO COMANDO PROVINCIALE VV.F. DI LECCO CORPO FORESTALE DELLO STATO SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO GUARDIA DI FINANZA FORZE ARMATE 118 LECCO / ASL ARPA VOLONTARIATO LOCALE E COMUNALE VOLONTARIATO NAZIONALE ANPAS, ANA, ANC, PROCIV ETC CRI AEM ENEL TERNA SNAM RETE GAS ENEL GAS GESTORI SERVIZI ESSENZIALI Ponteranica (RETE ELETTRICA, 2012 nov-dic. IDRICA, GAS) GESTORI TELEFONICI MOBILI E FISSI 49
50 ESERCITAZIONE NAZIONALE VALTELLINA luglio 2007 PROVINCIA DI SONDRIO CRONOPROGRAMMA GENERALE GIOVEDI 19 LUGLIO: AVVIO ESERCITAZIONE ORE CON EMISSIONE DI AVVISO DI CRITICITA (ELEVATA CRITICITA ): ATTIVAZIONE FASE DI ALLARME ENTI LOCALI AVVIO AZIONI DI PRESIDIO E MONITORAGGIO ATTIVAZIONE DEL VOLONTARIATO COMUNALE / LOCALE SUPERAMENTO SOGLIA DI ALLARME GEOTECNICO ATTIVAZIONE DEI CENTRI OPERATIVI ( UCL/COC COM CCS) ALLESTIMENTO DELL AREA PROVINCIALE DI AMMASSAMENTO SOCCORRITORI CHIUSURA CENTRI OPERATIVI ORE VENERDI 20 LUGLIO: AVVIO ESERCITAZIONE CON APERTURA CENTRI OPERATIVI ORE 8.00: AVVIO AZIONI DI PRESIDIO, MONITORAGGIO E DI SOPRALLUOGO MANUTENZIONE DELLA PISTA DI EMERGENZA DI COLLEAMENTO CON SANTA CATERINA COINVOLGIMENTO DI STRUUTTURA COMUNALE CON PERSONE DIVERSAMENTE ABILI COME OSPITI MONITORAGGIO NOTTURNO VISIVO CON FOTOCELLULE DEL CORPO FRANA (PARTE BASSA) CHIUSURA CENTRI OPERATIVI ORE SABATO 21 LUGLIO AVVIO ESERCITAZIONE CON APERTURA CENTRI OPERATIVI ORE 8.00: COLLASSO DEL CORPO FRANA AVVIO AZIONI DI SOPRALLUOGO ATTIVAZIONE GRUPPO ELETTROGENO NELLA FRAZIONE DI SANTA CATERINA DA PARTE DI ENEL EVACUAZIONE SU BASE VOLONTARIA DI PERSONE RESIDENTI IN FRAZIONI A RISCHIO ATTIVITA DI RISTORO ACCOGLIENZA E FORMATIVA PRESSO I CENTRI DI ACCOGLIENZA CHIUSURA CENTRI OPERATIVI E CONCLUSIONE ATTIVITA ESERCITATIVE ORE
51 MODELLO DI INTERVENTO IPOTIZZATO SISTEMA SALA OPERATIVA REGIONALE DI.COMA.C. CCS PREFETTURA - PROVINCIA Area di Check point soccorritori Comune di Lecco LOCALITÀ BIONE UCL/COC CORTENOVA COM Comune di Dervio SEDE COMUNALE Area di Ammassamento soccorritori Comune di Colico EX COLLEGIO SACRO CUORE UCL/COC COLICO UCL/COC DORIO UCL/COC DERVIO 51
52 Con quali rischi abbiamo a che fare in Lombardia ANTROPICO Incidente Incidente ICMESA ICMESA - Seveso Seveso IDROGEOLOGICO Frana Frana Valpola Valpola Circa Circa vittime vittime INCENDI BOSCHIVI SISMICO Valtellina Coinvolti Coinvolti circa circa Ha Ha Terremoto Terremoto di di Salò Salò M Richter Richter GRANDI EVENTI EXPO 2015 EXPO
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