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2 Sommario PREMESSA... 2 IMPIANTI ELETTRICI... 2 Quadro normativo... 2 Regole tecniche di Sicurezza sul Lavoro:... 2 Regole tecniche Impianti Elettrici:... 2 Norme UNI:... 3 Norme CEI:... 3 Dati di progetto e per l esecuzione... 4 Protezione contro i contatti indiretti... 4 Protezione contro i contatti diretti... 4 Dimensionamento delle protezioni contro le sovracorrenti... 5 Verifica della caduta di tensione... 5 IMPIANTO FOTOVOLTAICO... 6 Descrizione tecnico-generale dell impianto... 6 Specifiche tecniche generatori fotovoltaici... 7 Specifiche tecniche inverter... 8 Specifiche tecniche sistema protezione di interfaccia... 9 Contributo dell impianto di produzione alla corrente di cortocircuito... 9 Cadute di tensione... 9 Protezione dei cavi... 9 Organi di manovra e protezione lato cc...10 Interruttore di manovra-sezionatore...10 Portafusibili...10 Descrizione e requisiti dei cavi solari (unipolari - corrente continua)...11 Caratteristiche cavi (multipolari - corrente alternata)...12 Protezione contro gli effetti delle scariche atmosferiche dirette ed indirette...13 Collaudo...14 RELAZIONE TECNICA PAG. 1/14

3 PREMESSA Le opere di cui alla presente relazione consistono nella realizzazione dell impianto fotovoltaico nell ambito dei lavori di Ristrutturazione di una struttura adibita a civile abitazione sita in Fraz. Cheillon nel Comune di VALPELLINE in provincia di Aosta (AO). Per la natura dell intervento e la struttura in oggetto, in base ai dati forniti dalla committenza, risulta applicabile la D.G.R. 272/2016 recante Approvazione, ai sensi del titolo iii, capo ii, della l.r. 13/2015 (legge europea regionale 2015), dei requisiti minimi di prestazione energetica nell'edilizia, Delle prescrizioni specifiche degli edifici e relative metodologie di Calcolo, nonché i casi e le modalità per la compilazione della relazione Tecnica attestante il rispetto dei medesimi requisiti e prescrizioni, in Sostituzione di quelli approvati con deliberazione n. 488 in data 22 marzo 2013 ed il D.Lgs. 3 Marzo 2011 n.28 e s.m.i. (Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell uso dell energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE) per quanto riguarda l obbligatorietà ad installare impianti di produzione di energia elettrica che sfruttino fonti rinnovabili (Fotovoltaico). Pertanto, visto quanto sopra sarà previsto a servizio del fabbricato n.1 impianto fotovoltaico avente una potenza di picco pari a 5,00[kWp]. IMPIANTI ELETTRICI Gli impianti elettrici inerenti l intervento di cui in premessa sono così identificabili: Impianto Fotovoltaico. Allo scopo di una maggior comprensione di quanto in analisi si dettaglia, per ciascun tipo di impianto, la caratterizzazione realizzativa di cui al caso in oggetto. QUADRO NORMATIVO Il progetto è stato svolto nel rispetto del seguente principale quadro normativo: Regole tecniche di Sicurezza sul Lavoro: REGOLA D.Lgs. 09/04/08 n. 81 D.Lgs 03/08/2009 n 106 Regole tecniche Impianti Elettrici: Testo unico per la sicurezza sul lavoro DESCRIZIONE Disposizioni integrative e correttive del D.Lgs 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro REGOLA Legge 186 del 1968 D.M. 22/01/08 n.37 DESCRIZIONE Componenti elettrici ed impianti a regola d arte Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n.248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli edifici e successive integrazioni e modifiche RELAZIONE TECNICA PAG. 2/14

4 DPR 380/2001, capo V Norme per la sicurezza degli impianti DEVAL D.M. 236/89 L.R. n.17 del 28/04/1998 Norme UNI: Guida per le connessioni alla rete elettrica di Deval Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adottabilità e la visibilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche Norme in Materia di Illuminazione Esterna UNI REGOLA Di pertinenza DESCRIZIONE Norme CEI: REGOLA CEI 64-8 CEI CEI CEI CEI CEI 0-21 CEI 0-2 CEI CEI EN CEI CEI DESCRIZIONE Impianti elettrici con tensione inferiore a 1000V Quadri elettrici Quadretti elettrici Impianti di terra Edilizia ad uso residenziale e terziario - Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici Criteri particolari per edifici scolastici Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici Cavi elettrici non propaganti l incendio Gradi di protezione degli involucri (codici IP) Apparecchiature di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT) Di pertinenza RELAZIONE TECNICA PAG. 3/14

5 DATI DI PROGETTO E PER L ESECUZIONE Gli ambienti oggetto della presente NON risultano essere soggetti a controllo dei VVF e pertanto non rientranti nel campo di applicazione del D.P.R. 151/11; All interno degli ambienti, in base ai dati forniti dalla committenza e dalla documentazione fornita, non risultano essere presenti aree soggette al rischio di esplosione per la presenza di polveri e/o gas; Il datore di lavoro, nel predisporre il piano di gestione delle emergenze di cui ai D.P.R. 151/11 e D.Lgs. 81/08, dovrà conformare la programmazione degli impianti di sicurezza, la dislocazione dei sistemi di sicurezza mobili (estintori, cassetta di pronto soccorso, ecc.), la segnaletica di sicurezza e la relativa illuminazione di sicurezza, alle specifiche necessità dell'attività in essere in relazione alla propria valutazione dei rischi secondo il D.M. 10/03/1998 e successive varianti/integrazioni; Si ricorda che in base agli art. 17 e 18 del D.Lgs. 81/08 il datore di lavoro/titolare è tenuto ad effettuare l analisi dei rischi che si possono o si presentano nella propria attività ed a prendere tutte le misure precauzionali per fare sì che tali rischi vengano annullati o perlomeno attenuati. PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI La protezione contro i contatti indiretti verrà realizzata mediante la connessione all impianto di terra esistente a servizio dell abitazione unitamente all installazione di dispositivi a corrente differenziale installati a monte delle linee terminali. I dispersori esistenti dovranno essere costituiti da puntazze in acciaio zincato infisse ad intimo contatto con il suolo, unitamente al collegamento dell impianto di terra ai ferri di armatura della struttura portante. La protezione dai contatti indiretti sarà attuata per mezzo di interruzione automatica del circuito di guasto con adozione di interruttori differenziali ad alta sensibilità (0,03A) di tipo AC e collegamento delle masse e masse estranee poste all interno del locale al nodo equipotenziale di locale. La protezione a monte dei quadri sarà assicurata da dispositivi a massima corrente e con cavi sotto guaina. Si fa presente che data la tipologia di impianto la tensione di contatto massima ammissibile è da assumersi pari a 50V, pertanto in fase di realizzazione dell'impianto di terra si dovrà porre particolare attenzione a non superare il valore di resistenza di terra determinato dalla seguente relazione: Dove: R a 50/I d R a = somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse; 50 = valore della tensione di contatto limite (V) nei luoghi ordinari I d = Valore della corrente che fa intervenire le protezioni (corrente differenziale per dispositivi a corrente differenziale). PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI La protezione sarà realizzata mediante isolamento e con adozione di grado di protezione pari ad almeno IPXXD, per le superfici orizzontali a portata di mano, e IPXXB per le altre superfici. Tutte le parti attive saranno completamente protette con un isolamento che possa essere rimosso soltanto mediante l uso di attrezzo. RELAZIONE TECNICA PAG. 4/14

6 DIMENSIONAMENTO DELLE PROTEZIONI CONTRO LE SOVRACORRENTI Secondo quanto previsto dalle norme, le sezioni delle condutture dovranno essere determinate in modo che la corrente di impiego di ogni circuito risulti inferiore alla relativa portata dei cavi nelle condizioni di posa previste. Tutti i circuiti dovranno essere protetti dal sovraccarico mediante dispositivi posti all inizio delle condutture, in grado di soddisfare le condizioni I b < I n < I z I f < 1,45 I z Come risulta dagli elaborati di progetto e dal fatto che gli interruttori automatici impiegati dovranno essere conformi alle norme CEI EN e CEI EN Per quanto concerne la protezione contro i cortocircuiti, ai fini della protezione interessa solo la massima corrente di cortocircuito subito a valle degli interruttori. Si è pertanto proceduto al calcolo della massima corrente presunta di corto circuito e sono state adottate apparecchiature di protezione aventi potere di interruzione, definito come estremo, I cu, secondo le indicazioni della CEI EN , non inferiore alla correte di cortocircuito trifase simmetrico calcolata. E stata inoltre effettuata specifica verifica sul diagramma dell energia specifica passante della protezione adottata in modo da determinare l effettiva protezione della conduttura ad essa sottoposta, verificando per ciascuna conduttura l esito positivo della seguente disuguaglianza: I 2 t < K 2 S 2. VERIFICA DELLA CADUTA DI TENSIONE La caduta di tensione, assumendo le contemporaneità di cui alla norma CEI 17-13, dovrà risultare inferiore al 4%. Non sono previste prescrizioni più restrittive per quanto attiene la caduta di tensione. RELAZIONE TECNICA PAG. 5/14

7 IMPIANTO FOTOVOLTAICO DESCRIZIONE TECNICO-GENERALE DELL IMPIANTO Il progetto in essere è relativo all installazione di un impianto a pannelli fotovoltaici a servizio di una struttura adibita a civile abitazione. L impianto troverà collocazione sul terreno di pertinenza dell edificio dove i pannelli fotovoltaici verranno installati su apposita struttura di sostegno ancorata ad una parete in c.l.s di contenimento/sostegno di una strada carrabile di proprietà comunale (Al fine di poter posizionare tale struttura e di conseguenza l impianto sarà tassativo ottenere via libero e parere favorevole da parte dell amministrazione comunale di Valpelline ad ancorarsi sulla predetta parete di sostegno, essendo anch essa di proprietà pubblica). I pannelli costituenti il sistema di produzione fotovoltaico saranno di tipo monocristallino e presentano ognuno una potenza di picco pari a 335Wp. In sede progettuale è stato predisposto l impiego di 15 pannelli fotovoltaici disposti su 2 stringhe da 7 e 8 pannelli ciascuna. Le stringhe, faranno capo all unico inverter previsto. La potenza di picco complessiva dell impianto di produzione sarà di 5025Wp. I pannelli fotovoltaici, come riscontrabile nello schema elettrico allegato al progetto verranno connessi al primo dei due quadri di campo previsti e che sarà collocato esternamente alla struttura. Dall analisi relativa allo studio del sito di installazione è emerso che la producibilità dell impianto fotovoltaico può essere stimata nell ordine dei 1300kWh/kWp. Essendo la potenza dell impianto fotovoltaico a progetto pari a 5,02kWp, la produzione annua dello stesso sarà presumibilmente di circa 6532kWh. RELAZIONE TECNICA PAG. 6/14

8 SPECIFICHE TECNICHE GENERATORI FOTOVOLTAICI RELAZIONE TECNICA PAG. 7/14

9 SPECIFICHE TECNICHE INVERTER RELAZIONE TECNICA PAG. 8/14

10 SPECIFICHE TECNICHE SISTEMA PROTEZIONE DI INTERFACCIA Il dispositivo di interfaccia (DDI) ha il compito di separare il sistema fotovoltaico dal resto dell impianto utilizzatore su comando del sistema protezione di interfaccia (SPI). Il DDI si deve aprire in caso di mancanza di tensione di rete, oppure a seguito dell apertura dell interruttore generale. Tale bobina deve determinare l apertura del DDI sia in caso di intervento o guasto interno alle protezioni, sia per mancanza dell alimentazione ausiliaria. Per potenze superiori a 6kW, la norma CEI 0-21 prescrive che il dispositivo di interfaccia sia esterno all inverter e che un alimentazione ausiliaria alimenti l SPI per almeno 5 sec dall avvenuta mancanza di rete del gestore. Monitoraggio mono-fase e tri-fase Alimentazione ausiliaria 24Vdc o 230Vac Settaggi tramite joystick frontale, per navigazione menù e data logger Protezione con password per accesso settaggi 4 ingressi digitali, 2 uscite relè Led di allarme bi-funzione Data logger di registrazione ultimi 10 eventi per Allarmi, Teledistacco, Comando Locale, Segnale Esterno Comunicazione RS-485 Certificazione in accordo a CEI 0-21: ed ev1: CONTRIBUTO DELL IMPIANTO DI PRODUZIONE ALLA CORRENTE DI CORTOCIRCUITO Il contributo alla corrente di corto circuito dell inverter è di 18/18A. CADUTE DI TENSIONE Le cadute di potenziale percentuali si mantengono entro il limite del 4%. PROTEZIONE DEI CAVI Le condutture saranno protette contro le sovracorrenti (correnti di sovraccarico e correnti di cortocircuito). La protezione può essere realizzata mediante fusibili e/o interruttori automatici magnetotermici. Il dispositivo di protezione può essere previsto per assicurare: solo la protezione contro il cortocircuito; solo la protezione contro il sovraccarico; congiuntamente la protezione contro il cortocircuito e sovraccarico. I parametri da considerare ai fini della scelta del cavo e del dispositivo di protezione sono i seguenti: Corrente di impiego I b che rappresenta la massima corrente che, in condizioni di normale funzionamento, percorre la linea; Portata della conduttura I z che rappresenta la corrente che determina una temperatura del cavo pari a quella massima ammessa per l isolante ; RELAZIONE TECNICA PAG. 9/14

11 Corrente nominale I n del dispositivo di protezione (per i dispositivi con corrente regolabile I n corrisponde al valore regolato) che rappresenta il valore di corrente che il dispositivo deve poter portare in servizio ininterrotto ad una temperatura ambiente specificata; Potere di interruzione I cn del dispositivo di protezione; Corrente di intervento I f e di non intervento I nf del dispositivo di protezione; Integrale di Joule (I 2 x t) del dispositivo di protezione; Integrale di Joule sopportabile dal cavo. ORGANI DI MANOVRA E PROTEZIONE LATO CC Gli organi di manovra presenti nell'impianto lato cc sono tutti dispositivi atti a garantire la sicurezza degli impianti e si distinguono in: Interruttore di manovra-sezionatore; Fusibili; SPD (limitatori di sovratensione). INTERRUTTORE DI MANOVRA-SEZIONATORE Tale dispositivo dovrà essere di tipo modulare e conforme alla norma ed idoneo per l impiego in corrente continua, utilizzabile in reti fino a 1000V c.c. (categoria di utilizzazione DC-21A secondo i dettami della norma CEI 82-25). Il sezionatore dovrà essere conforme alla norma CEI EN e garantire il completo sezionamento del lato corrente continua di un impianto fotovoltaico. PORTAFUSIBILI Il fusibile sezionabile dovrà essere del tipo utilizzabile per tensioni fino a V in corrente continua con categoria di utilizzo DC-20B. Le principali caratteristiche dei sezionatori portafusibili sono: Manopola con apertura a 90 per agevolare l inserimento del fusibile orizzontale anche indossando guanti o usando il pollice; Ingombro da aperto di soli 17mm aggiuntivi rispetto alla posizione di chiuso; Morsetti da 25mmq con gabbie dei morsetti zigrinate per un miglior serraggio del cavo; Compatibile al 100% con avvitatori elettrici; Viti Pozidriv per cacciaviti a taglio e a croce; Lucchettabile da aperto con comuni lucchetti in commercio, per garantire la sicurezza delle operazioni di manutenzione; Piombabile da chiuso per impedire eventuali utilizzi impropri; RELAZIONE TECNICA PAG. 10/14

12 Camere di raffreddamento e feritoie di aereazione per favorire lo smaltimento del calore. Per la protezione contro le sovracorrenti sul lato cc, si ricorrerà a fusibili. Nel caso a progetto verranno impiegati fusibili di tipo gr e tensione nominale di 1000V cc, maggiore della massima tensione a vuoto del generatore calcolata alla minima temperatura. DESCRIZIONE E REQUISITI DEI CAVI SOLARI (UNIPOLARI - CORRENTE CONTINUA) Per il collegamento da porre in essere fra i pannelli generatori e il quadro di campo, verranno utilizzati cavi di tipo solare, appositamente progettati per l impiego in impianti fotovoltaici, dato che i cavi tradizionali non resistono ai raggi UV e alle alte temperature Tra i requisiti posseduti dal cavo solare sono da evidenziare: Conduttore: rame elettrolitico, stagnato, classe 5 secondo IEC (DIN VDE 0295) (CEI 20-29) Isolante: HEPR 120 C (tipo mescola E16/E18-CEI EN 50363) Guaina: EVA 120 C (tipo mescola EM4/EM8- CEI EN 50363) Certificazione VDE e TUV: VDE-Reg. N 7985certificazione TUV N R Durata di vita attesa fino a 30 anni in condizioni di stress meccanico, esposizione a raggi UV, presenza di ozono, umidità, particolari temperature. Verifica del comportamento a lungo termine conforme alla norma IEC Max. tensione di funzionamento: 2 kv CC (Tensione di prova 6 kv CA/10 kv CC); Intervallo di temperatura di utilizzo: da -40 C a +120 C; Resistenza all ammoniaca: verificata tramite test interni Ottimo comportamento in caso di incendio: in relazione alla propagazione della fiamma e all emissione di fumi, gas tossici e corrosivi, assenza di alogeni, materiale reticolato HEPR (gomma etilen-propilenica ad alto modulo) per isolamento e EVA (etilen vinilacetato) per guaina Compatibilità ambientale: in termini di facilità di riciclaggio e smaltimento del cavo, risparmio energetico; Resistenza ai raggi UV e all ozono: installazione possibile sia all interno che all esterno RELAZIONE TECNICA PAG. 11/14

13 PARAMETRI ELETTRICI Tensione nominale Max tensione di funzionamento in sistemi PV Max tensione di funzionamento in AC Max tensione di funzionamento in DC Tensione di prova CARATTERISTICHE CAVI (MULTIPOLARI - CORRENTE ALTERNATA) I cavi multipolari utilizzati in corrente alternata saranno del tipo FG7OR 0.6/1kV FG7OR 0.6/1kV: cavo unipolare o multipolare, isolato in gomma di qualità G7 con guaina in PVC (non propagante l incendio). Tutti i cavi multipolari presenti negli elaborati grafici dovranno corrispondere a questa tipologia di cavo. 0.6/1kV CA Fino a 2kV CC 0.7/1.2kV 0.9/1.8kV 6kV in CA e 10kV in CC Portata Secondo DIN VDE 0298 Parte 4 IEC Max temperatura ambiente consentita Temperatura minima consentita Max temperatura del conduttore Temperatura di cortocircuito Resistenza alle basse temperature Sforzo di trazione applicabile Raggio di curvatura minimo PARAMETRI TERMICI +120 C (posa fissa e posa mobile). Interpretazione conforme alla direttiva IEC Temperatura in uso continuo 120 C per 20000h (=2,3 anni). Massima temperatura in uso continuo 90 C (=30 anni) -40 C (posa fissa e mobile) +120 C +250 C (sul conduttore max 5sec.) Prova di piegatura a basse temperature secondo la direttiva CEI EN Resistenza all impatto conforme alla direttiva CEI EN PARAMETRI MECCANICI 15N/mmq in funzione e 50N/mmq in fase di installazione 3 x D (D=diametro del cavo) Rispondenza normativa: Costruzione e requisiti: CEI IEC CEI UNEL 35375; Determinazione del piombo: CEI 20-52; Non propagazione dell incendio: CEI II; Non propagazione della fiamma: CEI EN (CEI EN ); Gas corrosivi o alogenidrici: CEI EN ; Direttiva Bassa Tensione: 73/23 e 93/68/CEE; Direttiva RoHS: 2002/95/CE; Tra i requisiti posseduti dal cavo tipo FG7OR si evidenziano: Tensione nominale U o/u: 0,6/1 kv Temperatura massima di esercizio: 90 C Temperatura massima di corto circuito: 250 C Buona resistenza agli oli e ai grassi industriali. Buon comportamento alle basse temperature Condizioni di posa: RELAZIONE TECNICA PAG. 12/14

14 Temperatura minima di posa: 0 C Raggio minimo di curvatura consigliato: 4 volte il diametro del cavo Massimo sforzo di trazione consigliato: 5 kg per mm² di sezione del rame Adatti per posa fissa sia all'interno che all'esterno su passerelle, in tubazioni, canalette o sistemi similari, possono essere direttamente interrati; Isolante in gomma HEPR ad alto modulo, che conferisce al cavo elevate caratteristiche elettriche, meccaniche e termiche (norme CEI CEI 20-34); Guaina in PVC speciale di qualità Rz, colore grigio. Per quanto riguarda lo stipamento dei cavi, in conformità alla Norma CEI 64-8, la percentuale della sezione dei cavidotti occupata dai cavi dovrà essere inferiore al 50%. PROTEZIONE CONTRO GLI EFFETTI DELLE SCARICHE ATMOSFERICHE DIRETTE ED INDIRETTE La probabilità dell insorgere di sovratensioni determinate da scariche atmosferiche in prossimità dell impianto PV potrebbe danneggiare i componenti del sistema a progetto. Per far fronte a questo tipo di inconveniente si è deciso in sede progettuale di installare nell impianto a progetto un sistema di SPD (Surge Protective Device). Gli SPD, le cui specifiche tecniche sono già state elencate all interno degli elaborati grafici, verranno installati nei punti indicati negli schemi di progetto e connessi al sistema di messa a terra dell edificio. Per un corretto impiego degli SPD si devono considerare i seguenti parametri: Tensione di esercizio U c (tensione nominale) Valore efficace massimo della tensione che può essere applicata ai morsetti dell SPD in modo continuativo. Non deve mai essere inferiore alla tensione verso terra (U0) del sistema elettrico su cui l SPD viene installato. Per esempio, in un sistema TT o TN a U0 /U =230/400V è opportuno scegliere U c =260V; Corrente di esercizio I c - Minima corrente che fluisce attraverso l SPD quando è sottoposto alla tensione di esercizio U c. Dev essere contenuta, al fine di evitare tensioni di contatto pericolose sulle masse o interventi intempestivi delle protezioni differenziali installate a monte dell SPD. A tal fine è necessario tenere conto della sommatoria delle correnti I c dei vari SPD installati; Sovratensione temporanea UT - Massimo valore efficace di tensione che l SPD può sopportare per un determinato tempo (specificato dal fabbricante). Deve essere superiore alle sovratensioni temporanee che normalmente si verificano sugli impianti in seguito a distacchi repentini dei carichi, guasti monofasi, presenza di armoniche, effetti di ferrorisonanza o altro; Corrente nominale di scarica In - Valore di cresta utilizzato per le prove di funzionamento degli SPD di Classe I e di Classe II; Corrente d impulso I imp - Valore di cresta utilizzato nella prova degli SPD di classe I (in pratica un valore I imp =10kA si può ritenere adeguato); RELAZIONE TECNICA PAG. 13/14

15 Massima corrente di scarica I max - Valore di cresta che un SPD di Classe II può sopportare almeno una volta senza subire danni. Deve essere sempre maggiore di I n: le norme prescrivono I max 1,2 In (un valore I max =10kA si può ritenere adeguato); Tensione di intervento (tensione di innesco) U i - Valore di tensione raggiunto il quale l SPD inizia la propria azione limitatrice; Tensione residua U res - Valore di picco della tensione che si manifesta ai morsetti dell SPD durante o immediatamente dopo il passaggio della corrente limitatrice; Livello di protezione Up - Valore della tensione massima che si localizza ai capi dell SPD. Deve essere inferiore alla tenuta ad impulso del circuito o dell apparato che s intende proteggere con l SPD. Lo scaricatore di corrente da fulmine ha lo scopo di riversare a terra le alte energie di una scarica diretta sulla linea entrante; lo scaricatore di sovratensione invece, serve per poter abbassare la tensione residua, lasciata dallo scaricatore di corrente da fulmine, o indotta sulle linee stesse da scariche remote, a valori ammissibili per poter salvaguardare l isolamento della componente da proteggere. Gli SPD scelti a progetto potranno per loro costruzione essere inseriti nei relativi quadri senza ulteriori protezioni meccaniche addizionali. N.B.: Il conduttore che realizza il collegamento fra l SPD e la barra equipotenziale presente nel quadro dove è alloggiato lo stesso SPD, dovrà essere di sezione pari a quella indicata negli schemi elettrici e dovrà seguire il percorso più breve e rettilineo possibile. Il valore della sovratensione indotta dal fulmine tra i conduttori di una stringa dipende dal modo in cui sono collegati i moduli. La sovratensione sarà maggiore nei conduttori che formano spire ad ampio raggio. Di conseguenza la riduzione dell area della spira nella quale si concatena il flusso del campo magnetico diventa un mezzo efficace per ridurre le sovratensioni indotte. La sovratensione verso terra è massima quando il conduttore attivo si trova distante dal conduttore di protezione (PE), mentre si riduce se il PE fa parte dello stesso condotto, come nel caso a progetto. COLLAUDO Sarà onere dell Appaltatore sottoporre la documentazione delle prove di primo impianto alla D.L. per l accettazione e l eventuale successiva sottoscrizione. Tutti gli impianti dovranno essere collaudati ai sensi della normativa vigente, con restituzione di idonea scorta documentale cartacea e su supporto magnetico secondo il criterio AS BUILT. RELAZIONE TECNICA PAG. 14/14

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