GABRIELE ROSSETTI ( ) Poeta, critico e patriota

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1 GABRIELE ROSSETTI ( ) Poeta, critico e patriota Gl Itali tutti quai fratelli s amino, E ridendo d anatemi e miracoli, Dall Alpe all Etna,e da due mari esclamino: Sparisca quel Demon che molti ammalia E Cristo ad onta di cotanti ostacoli Richiami a vita nuova alfin l Italia! G. Rossetti Gabriele Rossetti nacque a Vasto il 28 febbraio Compì i suoi studi in maniera disordinata: studiò lettere sotto la guida del fratello maggiore, Andrea, filosofia con padre Gaetani del Collegio del Carmine, imparò l amore per l arte da Benedetto Betti e il disegno da Nicola Tiberi. In particolare coltivò la passione per la poesia e per il disegno. Nel 1804 lasciò per sempre Vasto e si trasferì a Napoli, dove poté dedicarsi completamente ai suoi interessi artistico-letterari. Già nel 1806 pubblicò la sua prima raccolta di versi. Intanto ebbe da parte della Direzione del Teatro San Carlo un importante incarico di scrivere libretti per musica e comporre drammi lirici, tra i quali ce ne fu uno intitolato Giulio Sabino. Nel 1807 ottenne l incarico di Conservatore del Museo Reale Borbonico che lo portò a dedicare particolare attenzione agli scavi di Ercolano e Pompei.

2 Tra il 1813 e il 1814 rivestì il ruolo di Segretario della Pubblica Amministrazione e le Belle Arti a Roma, nel governo provvisorio di Gioacchino Murat. Questo incarico lo portò ad interrompere per qualche mese la sua attività di Conservatore del Muse, che riprese alla fine del 1815 con una promozione ed un nuovo e prestigioso incarico, quello cioè di compilare il catalogo ragionato delle statue. Come forma di ringraziamento al Re egli compose un carme dal titolo La gratitudine alla Reggia ottenendone una risposta di soddisfazione. In quegli anni Rossetti, grazie alla fama di letterato e poeta, venne riconosciuto socio onorario di molte Accademia, come l Arcadia di Roma con il nome di Filidauro Labidiense, L Accademia Tiberina, i Pastori della Dora, la Pontaniana di Napoli e la Sebezia, della quale fu anche presidente della Classe di Letteratura e di Belle Arti. Dopo il 1815 e la Restaurazione la situazione politica mutò completamente. L Italia divenne terra di cospirazione. Nacque la Carboneria, società segreta che si proponeva come scopo la libertà e l unità italiana. Il Rossetti non partecipò direttamente all attività carbonara (il suo nome non compare nei Martirologi della Carboneria) ma venne in contatto con patrioti e personaggi appartenenti a quella società. Inoltre Rossetti aderì agli ideali liberali e unitari, fu un costituzionalista. I moti rivoluzionari del 1820 portarono alla promessa da parte di Ferdinando IV di una Costituzione che il Rossetti acclamò con un Canto Estemporaneo che comincia così: Ritratto di Gabriele Rossetti - Foto tratta da (a cura di Enrico Di Carlo) Gente d Abruzzo. Dizionario biografico, vol. 9, Andromeda Editrice, Castelli, 2007

3 Di sacro genio arcano Al soffio animatore Divampa il sacro ardore Di patria carità E fulge ormai nell arme La gioventù raccolta: Non sogno questa volta, Non sogno libertà Questi versi insieme ad altri, scritti qualche mese dopo in occasione della repressione e soppressione della costituzione da parte del re, lo costrinsero a fuggire da Napoli per evitare l arresto o addirittura la pena di morte, prevista per chiunque avesse aderito alla Carboneria e per chi avesse avuto rapporti di collaborazione con questa o svolto attività sovversiva. Si imbarcò su una nave alla volta di Malta. Prima di partire il Rossetti lasciò ad un certo Staffa un suo piccolo ritratto e tre manoscritti: Vetturia, Coriolano e Vettura, Discorso sulla educazione. A Malta Rossetti rimase tre anni e svolse attività di precettore privato di lingua e lettere latine e italiane. In quegli anni scrisse versi che verranno qualche anno dopo raccolti nel Veggente in solitudine. Nel 1824 si trasferì a Londra dove visse fino alla morte senza possibilità di tornare in Italia sebbene ne provasse sempre un gran desiderio. Qui si mantenne grazie all insegnamento della lingua italiana. Nel 1826 pubblicò il primo volume del Commento analitico sulla Divina Commedia. L anno successivo pubblicò il secondo volume del Commento analitico. Dello stesso anno è anche lo scritto Sullo spirito antipapale che produsse la Riforma, che suscitò reazioni in Inghilterra e in Germania. Nel 1831 ottenne il posto di Lingua e Letteratura Italiana al King s College di Londra. Nel 1833 pubblicò un Salterio, nel 1840 Il Mistero dell Amor Platonico,

4 Roma verso la metà del Secolo XIX, nel 1842 Ragionamenti sulla Beatrice di Dante. A causa di una bronchite trascorse il 1843 in Francia dove il clima era più salubre e mite. In quell anno raccolse i versi composti in gioventù nell opera Il Veggente in solitudine. Tornato a Londra il Rossetti cominciò ad avere gravi problemi alla vista, che gli procurarono la perdita di un occhio e un forte indebolimento dell altro. Questi mali furono la causa delle sue dimissioni dal posto di professore nel King s College. Una seconda paralisi lo portò quasi alla cecità totale, eppure qualche testimonianza ci dice che seppure abbattuto nel corpo e nello spirito egli continuò a leggere e a scrivere fin quasi all ultimo giorno della sua vita. Negli ultimi anni il Rossetti continuò a far pubblicare le sue opere anche per riceverne un sostentamento economico. Nel 1850 pubblicò Inni e Salmi ad uso dei Cristiani d Italia, nel 1852 compose l Arpa Evangelica, che fu l ultima sua opera. Morì nel 1854 a Londra e fu sepolto nella parte vecchia del cimitero di Highgate. A Vasto, nella piazza che porta il suo nome, è stata posta nel 1926 la statua del poeta. Statua di Gabriele Rossetti - Foto tratta da (a cura di Enrico Di Carlo) Gente d Abruzzo. Dizionario biografico, vol. 9, Andromeda Editrice, Castelli, 2007

5 Bibliografia Eleonora Mugoni, Rossetti Gabriele, in Gente d Abruzzo. Dizionario biografico, vol. 9, Andromeda Editrice, Castelli, 2007 Zulia Benelli, Gabriele Rossetti, notizie biografiche e bibliografiche, Studio bibliografico Adelmo Polla, Avezzano, 1898 Raffaele Aurini, Rossetti Gabriele, in Dizionario Bibliografico della Gente d Abruzzo, Andromeda Editrice, Colledara ( Te), 2002.