Il monitoraggio dei Livelli di assistenza ed i Piani di rientro

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1 Il monitoraggio dei Livelli di assistenza ed i Piani di rientro Dr.ssa Beatrice Borghese Ufficio SiVeAS Direzione Generale della Programmazione Sanitaria Ministero della Salute Bari - 16 Maggio 2014

2 Agenda 2

3 I Piani di Rientro perché? 5.000, , , , ,00 0,00 Disavanzi prima delle coperture ( /000) Regioni non in Piano Regioni in Piano Mediane punteggi Griglia Regioni non in Piano Regioni in Piano VERIFICA PER ANNO Situazione delle regioni in ordine alle verifiche annuali degli adempimenti negli anni HANNO SUPERATO LA VERIFICA Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Puglia, Basilicata, Sicilia Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata,Calabria, Sicilia, Sardegna Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata,Calabria, Sardegna Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche Puglia, Basilicata NON HANNO SUPERATO LA VERIFICA Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Sardegna, Abruzzo, Molise Abruzzo, Molise, Sicilia Piemonte, Liguria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Sicilia Liguria, Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna 3

4 Agenda 4

5 Come nascono i Piani di rientro La regione interessata, [ ] anche avvalendosi del supporto tecnico dell'agenzia per i servizi sanitari regionali, procede ad una ricognizione delle cause ed elabora un programma operativo di riorganizzazione, di riqualificazione o di potenziamento del Servizio sanitario regionale, di durata non superiore al triennio. I Ministri della salute e dell'economia e delle finanze e la singola regione stipulano apposito accordo che individui gli interventi necessari per il perseguimento dell'equilibrio economico, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza e degli adempimenti [ ] La sottoscrizione dell'accordo è condizione necessaria per la riattribuzione alla regione interessata del maggiore finanziamento anche in maniera parziale e graduale, subordinatamente alla verifica della effettiva attuazione del programma. Legge 311/2004 (Legge finanziaria del 2005) articolo 1 comma

6 Piani di rientro: un ampia cornice normativa 6

7 La norma quadro L. 191/2009 (legge finanziaria 2010 e s.m.i.) Comesientra inpianodirientro ecosadevecontenere E definito quale standard dimensionale del disavanzo sanitario strutturale, rispetto al finanziamento ordinario e alle maggiori entrate proprie sanitarie il livello del 5 per cento, ancorché coperto dalla regione, ovvero il livello inferiore al 5% qualora gli automatismi fiscali o altre risorse di bilancio della regione non garantiscano con la quota libera la copertura integrale del disavanzo. Nel caso di raggiungimento o superamento di detto standard dimensionale, la regione interessata è tenuta a presentare, entro il successivo 10 giugno, un piano di rientro di durata non superiore al triennio, elaborato con l ausilio dell AIFA e dell AGENAS che contenga sia le misure di riequilibrio del profilo erogativo dei livelli essenziali di assistenza per renderlo conforme a quello desumibile dal vigente PSN e dal vigente DPCM di fissazione dei LEA, sia le misure per garantire l equilibrio di bilancio sanitario in ciascuno degli anni compresi nel piano stesso» ( art. 2, comma 77) Il piano di rientro, approvato dalla regione, è valutato dalla Struttura Tecnica di Monitoraggio (STEM). e dalla Conferenza Stato Regioni nei termini perentoridi30e45giornidalladatadiapprovazionedellaregione. (art.2comma78) Le regioni che risultano inadempienti per motivi diversi dall obbligo dell equilibrio di bilancio sanitario possono chiedere la sottoscrizione di un accordo, con il relativo piano di rientro, approvato dalla regione, ai sensi dell articolo 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n. 311 [ ] Legge 191/2009(Legge di stabilità 2010) articolo 2, comma 93 7

8 La norma quadro L. 191/2009 (legge finanziaria 2010 e s.m.i.) La procedura «Il Consiglio dei Ministri su proposta del MEF, di concerto con il MdS, sentito il Ministro per i rapporti con le regioni accerta l adeguatezza del piano anche in mancanza dei pareri della STEM e della CSR. In caso di riscontro positivo il Piano è approvato dal Consiglio dei Ministri ed è immediatamente efficace ed esecutivo per la regione. In caso di riscontro negativo, ovvero in mancanza di presentazione del piano, Il Consiglio dei Ministri, in attuazione dell art. 120 della costituzione, nomina il Presidente della Regione Commissario ad acta per la predisposizione, entro i successivi 30 giorni del piano di rientro e per la sua attuazione per l intera durata del piano. A seguito della nomina il Commissario ad acta: - Oltre alle misure già previste dal comma 174 art. 1 L. 311/2004 (blocco del turn over, divieto di effettuare spese non obbligatorie...) sono sospesi i trasferimenti erariali a carattere non obbligatorio e sempre in via automatica decadono i direttori generali, amministrativi e sanitari degli enti del SSR, nonché dell Assessorato competente. - Con riferimento all esercizio in corso alla data della delibera di nomina del Commissario ad acta sono incrementate in via automatica, in aggiunta a quanto già previsto dal comma 80, nelle misure fisse di 0,15 punti percentuali l aliquota all IRAP e di 0,30 punti percentuali l addizionale all IRPEF..»(art. 2 comma 79) 8

9 La norma quadro L. 191/2009 (legge di finanziaria 2010 e s.m.i.) Gli interventi previsti dai Piani sono vincolanti Per la regione sottoposta al Piano di rientro resta fermo l obbligo del mantenimento, per l intera durata del piano, delle maggiorazioni dell aliquota dell IRAP e dell IRPEF [.] Gli interventi individuati dal Piano sono vincolanti per la regione che è obbligata a rimuovere i provvedimenti, anche legislativi, e a non adottarne di nuovi che siano di ostacolo alla piena attuazione del Pdr. A tale scopo, qualora in corso di attuazione del piano o dei programmi operativi gli organi ordinari di attuazione del piano o il Commissario ad acta rinvengano ostacoli derivanti da provvedimenti legislativi regionali li trasmettono al Consiglio Regionale indicandone puntualmente i motivi di contrasto con il Piano di rientro. Il Consiglio regionale, entro i successivi 60 giorni, apporta le necessarie modifiche alle leggi regionali in contrasto, o le sospende o le abroga. Qualora il Consiglio regionale non provveda ad apportare le necessarie modifiche legislative entro i termini indicati, ovvero vi provveda in modo parziale o comunque tale da non rimuovere gli ostacoli all attuazione del piano il Consiglio dei Ministri adotta le necessarie misure anche normative per il superamento dei predetti ostacoli. Resta fermo quanto previsto dall art. 1 comma della legge 296/2006, in merito alla possibilità, qualora sia verificato che il rispetto degli obiettivi intermedi sia stato conseguito con risultati qualitativamente migliori, di riduzione delle aliquote fiscali nell esercizio successivo per la quota corrispondente al migliore risultato ottenuto; analoga misura si puòapplicareanchealbloccodelturn-overedaldivietodieffettuarespesenonobbligatorie.»(art.2comma80) 9

10 La norma quadro L. 191/2009 (legge finanziaria 2010 e s.m.i.) L affiancamento alle Regioni in Piano di rientro La verifica dell attuazione del piano di rientro avviene con periodicità trimestrale e annuale, ferma restando la possibilità di procedere a verifiche ulteriori.. I provvedimenti regionali di spesa e programmazione sanitaria, e comunque tutti i provvedimenti aventi impatto sul SSR indicati nel Piano, sono trasmessi alla piattaforma informatica del MdS,.. Il MdS di concerto con il MEF, nell ambito delle attività di affiancamento di propria competenza nei confronti delle regioni sottoposte al piano di rientro dai disavanzi esprime un parere preventivo esclusivamente sui provvedimenti indicati nel piano di rientro»(art. 2 comma 81) 10

11 La norma quadro L. 191/2009 (legge finanziaria 2010 e s.m.i.) L accesso alle risorse accantonate L APPROVAZIONE DEL PDR DA PARTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E LA SUA ATTUAZIONE COSTITUISCONO PRESUPPOSTO PER L ACCESSO AL MAGGIOR FINANZIAMENTO DELL ESERCIZIO IN CUISIÈVERIFICATAL INADEMPIENZAEDIQUELLI INCUISIÈVERIFICATALASTESSA. L erogazione del maggior finanziamento, dato dalle quote premiali e dalle eventuali ulteriori risorse finanziate dallo Stato non erogate in conseguenza di inadempienze pregresse, avviene per una quota pari al 40% Le restanti somme sono erogate a seguito della verifica positiva dell attuazione del piano.(art. 2 comma 82) Le regioni interessate dai piani di rientro, d intesa con il Governo, possono utilizzare nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica a copertura dei debiti sanitari le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate relative ai programmi di interesse strategico regionale di cui alla delibera CIPE.(art. 2 comma 90). 11

12 La norma quadro L. 191/2009 (legge finanziaria 2010 e s.m.i.) Il Commissariamento Qualora dall esito delle verifiche di cui al comma 81 emerga l inadempienza della regione, su proposta del MEF, di concerto con il MdS...., il Consiglio dei Ministri, sentite la STEM e la CSR diffida la regione interessata ad attuare il Piano, adottando altresì tutti gli atti normativi, amministrativi, organizzativi e gestionali idonei a garantire il conseguimento degli obiettivi in esso previsti. In caso di perdurante inadempienza, accertato dagli Organismi di monitoraggio, il Consiglio dei Ministri su proposta del MEF di concerto con il MDS nomina un Commissario ad Acta per l intera durata del Piano di rientro. Il Commissario adotta tutte le misure indicate nel piano nonché gli ulteriori atti e provvedimenti normativi, amministrativi organizzativi e gestionali..necessari alla completa attuazione del Piano. A seguito della delibera di nomina del Commissario: - Oltre alle misure già previste dal comma 174 art. 1 L311/2004 (blocco del turn over, divieto di effettuare spese non obbligatorie,..) in via automatica sono sospesi i trasferimenti erariali a carattere non obbligatorio, decadono i direttori generali, amministrativi e sanitari degli enti del SSR, nonché dell Assessorato competente; - Con riferimento all esercizio in corso alla data della delibera di nomina del Commissario ad acta sono incrementate in via automatica, in aggiunta a quanto già previsto dal comma 80, nelle misure fisse di 0,15 punti percentuali l aliquota all IRAP e di 0,30 punti percentuali l addizionale all IRPEF. (art. 2 comma 83) 12

13 La norma di riferimento DL 159/2007 Conv. in L. 222/2007 (modificato dal DL 154/2008) Il sub Commissario... Al fine di assicurare la puntuale attuazione del piano di rientro il Consiglio dei ministri, su proposta del MEF, di concerto con il MDS,, può nominare, anche dopo l inizio della gestione commissariale, uno o più sub commissari di qualificate e comprovate professionalità ed esperienza in materia di gestione sanitaria, con il compito di affiancare il commissario ad acta nella predisposizione dei provvedimenti da assumere in esecuzione dell incarico commissariale. Il commissario può avvalersi dei sub commissari anche quali soggetti attuatori e può motivatamente disporre, nei confronti dei direttori generali delle ASL, delle AO e degli IRCCS, e delle AOU, fermo restando il trattamento economico in godimento, la sospensione dalle funzioni in atto, che possono essere affidate ad un soggetto attuatore e l assegnazione ad altro incarico fino alla durata massima del commissariamento ovvero alla naturale scadenza del rapporto dell ente con il SSR. Gli eventuali oneri sono a carico della regione interessata che mette altresì a disposizione del commissario il personale, gli uffici ed i mezzi necessari all espletamento dell incarico (art. 4 comma 2 del DL 159/2007) 13

14 La norma quadro L. 191/2009 (legge finanziaria 2010 e s.m.i.) Il Commissariamento del Commissario Qualora il Presidente della Regione, nominato Commissario ad acta per la redazione e l attuazione del Piano ai sensidelcomma79nonadempiainparteointuttoall obbligodiredazionedelpianooagliobblighiderivantidal Piano, indipendentemente dalle ragioni dell inadempimento, il Consiglio dei ministri adotta tutti gli atti necessari ai fini della predisposizione del piano di rientro e della sua attuazione. Nei casi di riscontrata difficoltà in sede di verifica e monitoraggio dell attuazione del piano il Consiglio dei Ministri sentita la regione interessata nomina uno o più commissari ad acta di qualificate e comprovate professionalità ed esperienza in materia di gestione sanitaria per l adozione e l attuazione degli atti indicati nel piano e non realizzati(art. 2 comma 84) Dimissioni o impedimento del Commissario In caso di dimissioni o di impedimento del Presidente della regione il Consiglio dei ministri nomina un commissario ad acta, al quale spettano i poteri indicati in alcuni commi precedenti fino all insediamento del nuovo presidente o alla cessazione della causa dell impedimento.(art. 2 comma 84 bis) 14

15 La norma quadro L. 191/2009 (legge finanziaria 2010 e s.m.i.) La prosecuzione dei Piani di rientro Per le Regioni già sottoposte ai Piani di rientro e già commissariate alla data di entrata in vigore della presente legge restano fermi l assetto della gestione commissariale previgente per la prosecuzione del Piano di rientro, secondo programmi operativi, coerenti con gli obiettivi finanziari programmati, predisposti dal Commissario ad acta, nonché le relative azioni di supporto contabile e gestionale. È fatta salva la possibilità per la Regione di presentare un nuovo Piano di rientro.. A seguito dell approvazione del nuovo Piano cessano i commissariamenti secondo e le procedure definiti nel medesimo piano per il passaggio dalla gestione straordinaria alla gestione ordinaria regionale.(art. 2, comma 88) i programmi operativi costituiscono prosecuzione e necessario aggiornamento degli interventi di riorganizzazione, riqualificazione e potenziamento del piano di rientro, al fine di tenere conto del finanziamento del servizio sanitario programmato per il periodo di riferimento, dell'effettivo stato di avanzamento dell'attuazione del piano di rientro, (art. 2, comma 88bis) Le Regioni sottoposte ai Piani di rientro per le quali non viene verificato positivamente in sede di verifica annuale e finale il raggiungimento al 31 dicembre 2009 degli obiettivi strutturali del Piano di rientro [ ] non sottoposte a commissariamento, possono chiedere la prosecuzione del Piano di rientro, per una durata non superiore al triennio, ai fini del completamento dello stesso secondo programmi operativi [ ] La prosecuzione e il completamento del Piano di rientro sono condizioni per l'attribuzione in via definitiva delle risorse finanziarie, in termini di competenza e di cassa, già previste a legislazione vigente e condizionate alla piena attuazionedelpiano (D.L. 78/2010 articolo 11, comma 1). 15

16 La norma quadro L. 191/2009 (legge finanziaria 2010 e s.m.i.) Inadempienza per motivi diversi dall obbligo dell equilibrio di bilancio Le regioni che risultano inadempienti per motivi diversi dall obbligo dell equilibrio di bilancio sanitario possono chiedere la sottoscrizione di un accordo, con il relativo piano di rientro, Il piano è valutato dalla STEM e dalla CSR entro il termine perentorio di 15 e 30 giorni. Alla sottoscrizione del citato accordo si da luogo anche nel caso siadecorsoinutilmenteilpredettoterminedei30giorni(art.2commi92e93) La sottoscrizione dell accordo e la relativa attuazione costituiscono presupposto per l accesso al maggior finanziamento dell esercizio in cui si è verificata la inadempienza e di quelli interessati dal piano di rientro. L erogazione del maggior finanziamento avviene per una quota pari all 80% a seguito della sottoscrizione dell accordo. Le restanti somme sono erogate a seguito della verifica positiva dell attuazione del Piano (art. 2, comma 94) 16

17 La norma quadro L. 191/2009 (legge finanziaria 2010 e s.m.i.) Inadempienza per motivi diversi dall obbligo dell equilibrio di bilancio Gli interventi individuati dal Piano sono vincolanti per la regione che è obbligata a rimuovere i provvedimenti anche legislativi e a non adottarne di nuovi che siano di ostacolo alla piena attuazione del piano di rientro(art. 2comma95) La verifica dell attuazione del piano di rientro avviene con periodicità semestrale e annuale, ferma restando la possibilità di procedere a verifiche ulteriori.. I provvedimenti regionali di spesa e programmazione sanitaria, e comunque tutti i provvedimenti aventi impatto sul SSR indicati nel Piano, sono trasmessi alla piattaforma informatica del MdS,.. Il Ministero della salute di concerto con il MEF, nell ambito delle attività di affiancamento di propria competenza nei confronti delle regioni sottoposte al piano di rientro dai disavanzi esprime un parere preventivo esclusivamente sui provvedimenti indicati nel piano di rientro» (art. 2 comma 96) 17

18 La norma quadro L. 191/2009 (legge finanziaria 2010 e s.m.i.) Inadempienza per motivi diversi dall obbligo dell equilibrio di bilancio: icasidipugliaepiemonte Le regioni che avrebbero dovuto sottoscrivere, entro il 31/12/2009 un accordo con piano di rientro, per la riattribuzione del maggior finanziamento, possono formalmente chiedere di sottoscrivere il medesimo accordo corredando la richiesta di un adeguato piano di rientro entro il termine del 30 aprile In caso di mancata sottoscrizione dell accordo entro i successivi 90 giorni la quota di maggior finanziamento si intende definitivamente sottratta alla competenza della regione interessata (art. 2 comma 97) 18

19 Le ultime disposizioni La prosecuzione dopo il 2012 Si applicano, a decorrere dal 2013, le disposizioni di cui all'articolo 11, comma 1, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, qualora al termine del periodo di riferimento del Piano di rientro ovvero della sua prosecuzione, non venga verificato positivamente, in sede di verifica annuale e finale, il raggiungimento degli obiettivi strutturali del piano stesso, ovvero della sua prosecuzione.(art. 15 comma 20 del D.L. 95/12 c.d. spending review) Laderoga alblocco del turnover Nelle regioni sottoposte ai piani di rientro dai disavanzi sanitari, ai sensi dell'articolo 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e successive modificazioni, nelle quali sia scattato per l'anno 2012 il blocco automatico del turn-over ai sensi dell'articolo 1, comma 174, della medesima legge n. 311 del 2004, e successive modificazioni, ovvero sia comunque previsto per il medesimo anno il blocco del turn-over in attuazione del piano di rientro o dei programmi operativi di prosecuzione del piano, tale blocco può essere disapplicato, nel limite del 15 per cento e in correlazione alla necessità di garantire l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza, qualora i competenti tavoli tecnici di verifica dell'attuazione dei piani accertino, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il raggiungimento, anche parziale, degli obiettivi previsti nei piani medesimi. La predetta disapplicazione è disposta con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della salute e con il Ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport.(art. 4 bis del D.L.158/12). 19

20 I Piani di rientro: gli Accordi Un patto a tre (secondo quanto fissato dall articolo 8 dell Intesa Stato Regioni del 23 marzo 2005) sancito tra le regioni interessate, Ministero dell economia e finanze e Ministero della salute per: Individuare gli interventi necessari per il perseguimento dell equilibrio economico, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza e degli adempimenti di cui alla intesa 23 Marzo 2005 (quota premiale); stabilire le modalità con cui la regione procede ad una ricognizione delle cause ed elabora un programma operativo di riorganizzazione, di riqualificazione o di potenziamento del Servizio sanitario regionale, di durata non superiore al triennio. (PIANO DI RIENTRO); fissare le modalità con le quali si realizza l affiancamento alle Regioni interessate; fissare la procedura per il monitoraggio e la certificazione degli stati di avanzamento della realizzazione del Piano di rientro a cui è vincolato l erogazione del finanziamento; La sottoscrizione dell accordo consente alla regione interessata l accesso al maggior finanziamento con le seguenti modalità: Percentuale del maggior finanziamento, all atto della sottoscrizione dell accordo; Il rimanente alla verifica della effettiva attuazione del programma Tale accesso presuppone che siano scattate le aliquote ai livelli massimi di addizionale regionale IRPEF e IRAP

21 Caratteristiche del Piano di rientro: cosa fare Individuazione degli interventi necessari ad efficientare il sistema e l erogazione dei LEA Definizione dei provvedimenti da adottare per attuare gli interventi Elaborazione del cronoprogramma degli interventi Individuazione degli effetti economici e di sistema Definizione delle modalità di verifica degli interventi Elaborazione dello scenario tendenziale e programmatico Caratteristiche del Piano di rientro: l attuazione Predisposizione dei provvedimenti da adottare Acquisizione del parere dei Ministeri affiancanti in ordine alla coerenza con il Piano e con la normativa Adozione dei provvedimenti Verifica degli effetti 21 21

22 Caratteristiche del Piano di rientro: l attuazione Vincoli Gli interventi individuati dal piano di rientro sono vincolanti per la regione, che è obbligata a rimuovere i provvedimenti, anche legislativi, e a non adottarne di nuovi che siano di ostacolo alla piena attuazione del piano di rientro. Le verifiche annuali del Piano devono assicurare il conseguimento dell obiettivo finanziario dell equilibrio pena l aumento delle aliquote fiscali, blocco del turn over, il divieto di spese non obbligatorie Le verifiche dello stato di attuazione del Piano devono essere valutate positivamente. Deroghe Riduzione delle aliquote fiscali Deroga al blocco del turn over Poteri sostitutivi Presidente della Regione commissario ad acta Sub commissari 22 22

23 Contesto nazionale e Piani di rientro I Piani di Rientro dal Disavanzo delle Regioni sono stati attivati in 10 Regioni dal 28 febbraio 2007 al 31 dicembre 2010 ai sensi dell art. 1, comma 180, della legge 311 del 30 dicembre Successivamente, ai sensi del "Patto per la Salute del 3 dicembre 2009, art. 13 comma 14 e art. 2 comma 88 della legge 23 dicembre 2009, n. 191 è stata data la facoltà alle Regioni redigere Programmi Operativi per la prosecuzione dei Piani di Rientro. Regione Data stipula PdR LAZIO 28 Febbraio 2007 ABRUZZO 6 Marzo 2007 LIGURIA 6 Marzo 2007 CAMPANIA 13 Marzo 2007 MOLISE 27 Marzo 2007 SICILIA 31 Luglio 2007 SARDEGNA 31 Luglio 2007 CALABRIA 17 Dicembre 2009 PIEMONTE 29 Luglio 2010 PUGLIA 29 Novembre 2010 DGR approvazione Piano DGR n. 149 del 6/03/2007 DGR n. 224 del 13/03/2007 DGR n. 243 del 9/03/2007 ProgrammiOperativi /12 P.O DCA n. 96/09 P.O. 2011/12 -DCA n. 113/10 P.O DCA n. 77/10 P.O. 2011/12 -DCA n. 22/11 ProgrammiOperativi DCA n. 480/13 e s.m.i. In corso di valutazione PdR concluso in data 10 Aprile 2010 DCA n. 112/13 del DGR n. 460 P.O DCA n. 41/10 DCA n. 24/13 e s.m.i. del 20/03/2007 P.O. 2011/12 - DCA n. 22/11 e s.m.i. In corso di valutazione DGR n. 362 del 30/03/2007 DGR n. 312 del 1/10/2007 DGR n.30/33 del 2/08/2007 DGR n. 908 del 23/12/2009 DGR n del 2/08/2010 DGR n del 30/11/2010 PO 2010 DCA n. 17/10 e s.m.i. PO 2011/12 -DCA n. 80/11 e s.m.i. Trasmessa bozza di PO P.O. 2010/12 - DA n /10 D.A. n. 678/14 del PdR concluso in data 31 Dicembre 2010 Trasmessa bozza di PO D.G.R.n del Trasmessa bozza di PO Regioni in PdR Regioni in PdR commissariate Regioni che hanno concluso il PdR La popolazione residente nel 2013 Regioni in PdR è ~ 28 milioni (48% del totale della pop. nazionale) 23

24 I commissariamenti Regioni Nomine Abruzzo Commissario Presidente pro-tempore Regione Dott. Gianni Chiodi (Delibera Consiglio dei Ministri dell 11 dicembre 2009-Integrazione al mandato Delibera Consiglio dei Ministri del 20 gennaio 2012) Sub Commissario Dott. Giuseppe Zuccatelli (Delibera Consiglio dei Ministri del 7 giugno 2012) Calabria Commissario Presidente pro-tempore Regione Dott. Giuseppe Scopelliti (Delibera Consiglio dei Ministri del 30 luglio 2010) Sub Commissario Gen. Luciano Pezzi(Delibera Consiglio dei Ministri del 4 agosto 2010) Dott. Andrea Urbani (Delibera Consiglio dei Ministri del 19 ottobre 2013) Campania Commissario Presidente pro-tempore Regione On. Stefano Caldoro (Delibera Consiglio dei Ministri del 23 aprile 2010) Sub Commissario Dott. Mario Morlacco(Delibere del Consiglio dei Ministri del 3 marzo 2011 e del 23 marzo 2012) Lazio Commissario Presidente pro-tempore Regione On. Nicola Zingaretti (Delibera Consiglio dei Ministri del 21 marzo 2013) Sub Commissario Dott. Renato Botti (Delibera Consiglio dei Ministri del 17 dicembre 2013) Molise Commissario Presidente pro-tempore Regione Dott. Paolo di Laura Frattura (Conferma della nomina Delibera Consiglio dei Ministri del 21 marzo 2013) Sub Commissario Dott. Nicola Rosato(Delibera Consiglio dei Ministri del 7 giugno 2012)

25 Agenda 25

26 Caratteristiche dei Piani di Rientro: gli obiettivi La definizione degli obiettivi segue un percorso multi-livello che parte dall individuazione degli ambiti/aree rilevanti (Obiettivi Generali) procedendo con la definizione di Obiettivi Specifici da raggiungere attraverso la realizzazione di una serie di Interventi Operativi. Sanità pubblica Sanità Veterinaria e Sicurezza Alimentare Reti assistenziali per intensità di cure Riequilibrio Ospedale-Territorio Rete Emergenza-Urgenza Sanità penitenziaria Obiettivi Generali Assistenza farmaceutica Sicurezza e rischio clinico Formazione e comunicazione ai cittadini Flussi informativi Accreditamento Rapporti con gli erogatori Gestione del personale Comuni a tutti i Piani di Rientro Governance Razionalizzazione spesa Contabilità analitica Certificabilità dei bilanci del SSR Attuazione del decreto legislativo n. 118/2011 Attuazione del Piano dei pagamenti Obiettivi Specifici Intervento operativo Intervento operativo Intervento operativo Specifici del contesto regionale 26 26

27 I Piani di rientro, dal risanamento del SSR al contenimento dei costi I Piani di Rientro hanno come obiettivo primario un percorso di risanamento strutturale dei Sistemi Sanitari regionali ed il conseguente riequilibrio economico finanziario Delibere & Azioni Assistenza ospedaliera Assistenza ambulatoriale Assistenza farmaceutica Assistenza primaria Assistenza socio-sanitaria P R E S T A Z I O N I Costi per destinazione C O S T I Costi per natura Personale Beni & Servizi Convenzioni Altro Il disavanzo si misura qui Necessario ricordare che i consuntivi economici (e quindi costi e disavanzi) sono l effetto delle scelte di programmazione sanitaria e delle relative azioni attuate sui diversi livelli di assistenza 27 27

28 Con quale percorso? La garanzia dei Livelli essenziali di assistenza in condizioni di efficienza e appropriatezza è pertanto l unica strada possibile per ottenere un sistema sanitario in attivo Efficienza: ed in modo efficiente Migliore erogazione dei LEA Appropriatezza organizzativa: nel setting più appropriato Riduzione dei costi Appropriatezza clinica: Si fa solo ciò che serve 28 28

29 Secondo quale direzione? La pianificazione del rientro nasce necessariamente dal riequilibrio tra ospedale e territorio (ridurre le giornate di degenza ospedaliera con criteri di efficienza e appropriatezza e potenziare l assistenza sul territorio) Domanda Misura del bilanciamento ospedale/territorio Assistenza territoriale Ricorso all assistenza ospedaliera Efficienza del processo produttivo ospedaliero Assistenza ospedaliera Per ricoveri inappropriati Per ricoveri appropriati Per ricoveri appropriati Per ricoveri inappropriati..perché evitabili con un adeguata ass. territoriale..perché affrontabili con minore intensità di cura perché in eccesso rispetto alle reali esigenze Efficienza del processo diagnostico Efficienza del processo terapeutico Assistenza farmaceutica MMG/Case della Salute Assistenza ambulatoriale Assistenza protesica RSA/ADI Altro A tal fine, tutte le Regioni hanno previsto nei Piani di Rientro e nei successivi programmi operativi interventi volti alla riorganizzazione della rete ospedaliera e al potenziamento del territorio 29 29

30 Il monitoraggio dei Piani di Rientro: come si realizza Il monitoraggio dei Piani di Rientro si articola in tre fasi, accompagnando il percorso di risanamento effettuato dalle Regioni Fasi Attuative dei Piani Obiettivi Delibere Azioni Misura degli effetti Il Piano di rientro/po definisce ed articola gli obiettivi generali e specifici per il raggiungimento del risparmio atteso e per la riorganizzazione del Sistema Sanitario Regionale Gli obiettivi specifici sono attuati attraverso la deliberazione ed adozione di specifiche delibere Le delibere definiscono le azioni e i provvedimenti necessari. A sua volta sono emanati provvedimenti/atti e Azioni specifiche dagli enti interessati Sono definiti i parametri di misura e i metodi/sistemi di raccolta delle informazioni necessari alla quantificazione degli effetti generati dalle manovre. Monitoraggio formale Monitoraggio di attuazione Monitoraggio di sistema 30 30

31 Gli obiettivi del monitoraggio Il sistema di monitoraggio nel suo complesso risponde: all esigenza del livello centrale di conoscere come le regioni si stiano muovendo nel perseguimento degli obiettivi stabiliti sia in ottica di rientro dal disavanzo sia in ottica di riequilibrio e mantenimento della garanzia dei LEA; all esigenza del livello regionale di verificare se e come le proprie azioni stiano muovendo il sistema sanitario regionale verso gli obiettivi fissati, quali sono gli ambiti di intervento più o meno critici; se e eventualmente dove vi siano nodi procedurali sui quali dover intervenire; etc. MONITORAGGIO FORMALE MONITORAGGIO DI ATTUAZIONE Individuazione aree critiche MONITORAGGIO DI SISTEMA 31 31

32 Il monitoraggio formale Rappresenta il kick-offdelle attività di monitoraggio e affiancamento alle Regioni. Con l adozione degli atti di programmazione sanitaria regionale si avvia il processo di realizzazione degli interventi pianificati nei singoli Piani di Rientro/Programmi operativi Attività istruttoria al Provvedimenti e Pareri Provvedimenti Regionali Pareri Ministeriali In PdR/PO dal 2007 dal 2009 dal Provvedimenti pervenuti dalle Regioni in PdR 6793 Pareri formulati di concerto con il MEF e con la collaborazione degli uffici del MdS, e di enti collaborativi quali Agenas e AIFA Concerto del MDS e del MEF Riferimento provvedimento Valutazione provvedimento - Esito della valutazione Pareri Ministeriali La valutazione degli atti regionali è finalizzata non solo alla verifica del raggiungimento degli obiettivi dei PdR/PO, ma anche a fornire utili indicazioni alle Regioni per la predisposizione degli stessi. AFFIANCAMENTO Si esplica mediante ITA Incontri tecnici di affiancamento su tematiche di programmazione sanitaria particolarmente rilevanti (es. reti assistenziali, accreditamento, rischio clinico, etc.). Enti collaborativi Su indicazione dei Ministeri, in merito a tematiche di particolare rilevanza, le Regioni possono richiedere il supporto degli enti che collaborano con il SiVeAS nell attività di monitoraggio dei PdR/PO 32 32

33 Il monitoraggio di sistema Il Monitoraggio di sistema ha l obiettivo di consentire ai Ministeri coinvolti ed alle Regioni stesse di: Il Monitoraggio di sistema ha l obiettivo di consentire ai Ministeri coinvolti ed alle Regioni stesse di: 1. Avere indicazione circa l evoluzione del sistema, ovvero come il sistema si sta evolvendo sia in termini di garanzia dei LEA che sotto il profilo dell equilibrio economico finanziario, in seguito agli interventi previsti dal Piano di Rientro e a tutti gli altri fattori che ne determinano la dinamica 2. Individuare gli ambiti di intervento prioritari e nuove azioni da mettere in atto da parte delle Regioni qualora il percorso per il raggiungimento dell equilibrio economico finanziario non fosse conseguito rispetto a quanto programmato e/o la garanzia dei LEA venisse meno 33 33

34 Agenda 34

35 Alcuni risultati - Il disavanzo economico-finanziario Risultati di gestione del SSR prima delle coperture dal 2007 al 2012 Trend disavanzo del SSN Trend disavanzi Regioni in Piano di Rientro nel Nazionale Regioni non in PdR Regioni in PdR 1,8 Piemonte Puglia Calabria Lazio Abruzzo Molise Campania Sicilia 5 1,5 4 1,2 /Miliard di /Miliardi i 0,9 0, , , ) Anno Regioni comprese: Abruzzo; Campania; Lazio; Liguria; Molise; Sardegna; Sicilia 2) Anno Dalle precedenti: sono escluse le Regioni Liguria e Sardegna; è inclusa la Regione Calabria 3) Anno 2011 Oltre alle Regioni del 2010 sono ricomprese le Regioni Puglia e Piemonte Elaborazione DGPROG su fonte dati NSIS 35

36 Alcuni risultati - Erogazione dei LEA e Consuntivo CE I Livelli Essenziali di Assistenza e i risultati di gestione complessivi nelle Regioni in Piano di Rientro Trend Griglia LEA e Consuntivi CE prima delle coperture - Anni Consuntivo CE pro-c capite Standard LEA N.B. Regioni oggetto dell analisi: Emilia Romagna,Toscana, Umbria. Lombardia, Veneto, Marche, Piemonte, Basilicata, Liguria, Molise, Abruzzo, Lazio, Sicilia, Puglia, Campania, Calabria. Punteggio Griglia LEA Puglia PdR Non PdR Standard LEA Il grafico riporta i trend dei punteggi della Griglia LEA (in asse delle ascisse) e dei Consuntivi CE prima delle coperture (in asse delle ordinate) dal 2007 al Il grafico pone in evidenza come si posizionano complessivamente: le Regioni in PdR (valore medio) e la Regione Puglia, rispetto alle altre regioni non in PdR, sia da un punto di vista di erogazione dell assistenza, sia di gestione economico-finanziaria. Dal confronto emerge che le Regioni in PdR e la Puglia stessa: presentano punteggi della Griglia LEA inferiori alle Regioni non in PdR; fanno registrare un significativo miglioramento nei consuntivi nel periodo in esame rispetto alle Regioni non in PdR, mentre lo stesso non può dirsi in termini di erogazione dei LEA. Elaborazione SiVeAS su fonte dati Griglia LEA e NSIS 36

37 Alcuni risultati - Erogazione dei LEA e Consuntivo CE La distribuzione delle singole Regione sottoposte alla verifica degli adempimenti LEA per il 2012 Posizionamento Griglia LEA e Consuntivi CE prima delle coperture per Regione Anno 2012 Consuntivo CE pro-c capite Marche Regioni in PdR CE Positivo LEA Inadempienti CE Negativo LEA Inadempienti Regioni non in PdR Campania Abruzzo Basilicata Lombardia Puglia Calabria Sicilia Umbria Liguria Lazio Soglia Griglia LEA Toscana Piemonte Punteggio Griglia LEA Veneto CE Positivo LEA Adempienti Emilia Romagna CE Negativo LEA Adempienti Osservando il posizionamento delle singole Regioni, sottoposte alla verifica degli Adempimenti LEA, emerge un ampia variabilità dei dati di CE sia tra le Regioni in PdR che non in PdR. Viceversa prendendo in esame il punteggio della Griglia LEA, si denota una netta spaccatura tra le Regioni in PdR rispetto alle altre. Soltanto Piemonte e Lazio tra le Regioni in Piano superano la soglia di adempienza (160), posizionandosi con le Regioni non in PdR. Le altre si attestano a valori inferiori rispetto alla soglia. Le Regioni in PdR, con la sola eccezione dell Abruzzo e della Puglia, presentano valori a CE prima delle coperture negativi. Elaborazione SiVeAS su fonte dati Griglia LEA e NSIS 37

38 Alcuni risultati - L ospedalizzazione Il percorso intrapreso dalle Regioni tra il , nella riduzione del tasso di ospedalizzazione, evidenzia un progressivo contenimento della potenziale inappropriatezza. 80 Tasso di ospedalizzazione standardizzato per abitanti Accessi DH per abitanti DO Non PdR DH -10% 2011 PdR % % -28% Gli effetti rilevati tra le Regioni in PdR e quelle non in PdR, sono similari, più evidenti nelle Regioni in Piano di rientro. Il divario tra le Regioni in PdR e le altre Regioni è ascrivibile alla rilevante incidenza dei dimessi in Day Hospital (44% versus 27%), e trova ulteriore conferma osservando nel dettaglio la riduzione % dei ricoveri in Day Hospital dal 2007 al 2012 (-28% vs -35%) Dimessi DO per abitanti Le Regioni Non in PdR sono: Valle d Aosta, Lombardia, Prov. Auton. Bolzano, Prov. Auton. Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Basilicata Elaborazione SiVeAS su fonte dati NSIS 38

39 Alcuni risultati - L ospedalizzazione Considerando i 108 DRG a rischio di non appropriatezza se erogati in regime ordinario, di cui al Patto per la Salute , si evidenzia una rilevante riduzione del relativo tasso di ospedalizzazione nelle Regioni in Piano di Rientro. 60 Tasso di ospedalizzazione standardizzato per abitanti DRG a maggior rischio di inappropriatezza in Regime Ordinario Accessi DH per abitanti Non PdR PdR 2007 DO DH 2008 Confrontano il tasso di ospedalizzazione -37% delle Regioni in Piano di Rientro, infatti, il valore della degenza ordinaria è -32% sostanzialmente analogo a quello delle Regioni non in PdR % % La differenza ancora riscontrabile è attribuibile ai dimessi in Day Hospital, dove presumibilmente nelle Regioni non in PdR è già in atto un progressivo trasferimento verso setting ambulatoriali Dimessi DO per abitanti Le Regioni Non in PdR sono: Valle d Aosta, Lombardia, Prov. Auton. Bolzano, Prov. Auton. Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Basilicata Elaborazione SiVeAS su fonte dati NSIS 39

40 Alcuni risultati - L offerta ospedaliera La dotazione di posti letto fa registrare un trend in diminuzione per tutte le Regioni (ad eccezione della Valle d Aosta). Tuttavia non tutte nel 2012 rispettano lo standard di riferimento previsto pari a 3,7 p.l. per ab. ai sensi del articolo 15, comma 13, lett. c, del decretolegge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n Posti Letto per Abitanti - Anni Standard Nazionale. PL per ab. 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 4,9 4,5 4,5 4,3 3,8 4,1 4,2 3,9 4,0 4,2 4,5 4,2 4,0 3,8 4,0 3,7 4,8 4,4 4,1 3,8 3,5 3,5 5,2 4,9 4,2 3,9 3,9 3,6 6,2 4,3 4,0 3,6 3,8 3,2 3,3 3,5 4,4 4,5 4,1 3,7 3,3 2,8 3,0 0,0 Elaborazione SiVeAS su fonte dati NSIS 40 40

41 Alcuni risultati - L offerta ospedaliera Distinguendo nel dettaglio le dotazioni di posti letto per acuti e post-acuti, si rileva una dotazione prevalentemente superiore allo standard di 3 p.l. per ab. per gli acuti, a fronte di dotazioni per post-acuti in alcuni casi largamente inferiori al parametro di riferimento di 0,7 p.l. per ab ed allo 0,35 ritenuto adeguato dal Comitato LEA. 6,0 Posti letto per acuti per abitanti PL per ab. 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 3,4 3,0 3,8 3,7 3,6 3,2 3,9 3,4 3,6 3,6 3,7 3,1 3,2 3,6 4,1 3,2 4,2 4,4 3,9 3,8 3,5 3,7 3,5 3,2 3,1 3,2 3,2 3,1 5,1 3,5 3,6 3,3 3,4 2,9 2,9 2,9 3,9 3,9 4,4 3,0 3,0 2,9 2, Posti letto per post-acuti per abitanti PL per ab. 0,0 1,4 1,2 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0 0,9 1,1 0,5 0,0 0,8 0,7 0,6 0,6 1,3 1,2 0,6 0,6 0,3 0,3 0,4 0,6 0,9 0,9 0,3 0,3 0,3 0,4 0,5 0,6 1,1 0,7 0,6 0,5 1,0 0,8 0,3 0,3 0,4 0,4 0,4 0,6 0,5 0,3 0,4 0,4 0,1 0,7 0, Standard Nazionale Elaborazione SiVeAS su fonte dati NSIS 41 41

42 Alcuni risultati - L appropriatezza nei ricoveri di riabilitazione ospedaliera Il totale ricoveri per la riabilitazione ospedaliera per l anno 2012 è pari a e mostra una riduzione del 2,2% rispetto al 2011, cosi come le giornate di degenza (- 1,6%). L ammontare complessivo dei ricoveri è pari a , che corrisponde al 75,3% dei casi totali (nel 2011 era 74,7%), e registra una contrazione rispetto al 2011 (-1,4% rispetto al 2011). delta 2011 %su tot delta 2011 %su tot delta 2011 AMBITO OGGETTO DI ANALISI CASI GIORNATE DM ,82-1,4% -1,1% 0,00 75,3% 78,2% RICOVERI DI RIABILITAZIONE PRECEDUTI DA EVENTO ACUTO CASI GIORNATE DM ,98 1,1% 0,5% -0,01 62,3% 65,2% TOTALE RICOVERI DI RIABILITAZIONE ANNO 2012 CASI GIORNATE DM ,89-2,2% -1,6% 0,01 RICOVERI DI RIABILITAZIONE NON PRECEDUTI DA EVENTO ACUTO CASI GIORNATE DM ,05-12,0% -8,3% 0,04 13,0% 13,1% delta 2011 %su tot ALTRO CASI GIORNATE DM ,06-4,6% -3,5% 0,01 24,7% 21,8% Rispetto all anno precedente, si rileva un lieve aumento dei ricoveri per riabilitazione preceduti da evento acuto (+1,1%) ed una notevole riduzione dei ricoveri non preceduti da evento acuto (12%). In riduzione anche il trend delle giornate di degenza oggetto di studio (+18% nel triennio). La degenza media anche nel 2012 risulta più elevata nei ricoveri di riabilitazione preceduti da evento acuto (24,9) rispetto agli altri ricoveri di riabilitazione oggetto di studio (24,0). Fonte: Dati SDO Anno

43 Alcuni risultati - Variazione regionale casi e degenza media I ricoveri di riabilitazione ospedaliera oggetto di studio nell anno 2012 sono pari a (pari al 75,3% del totale ricoveri di riabilitazione): rispetto alla contrazione complessiva dell 1,4% dei casi rispetto al 2011 e del 1,1% delle giornate di degenza, il grafico approfondisce il trend regionale di casi e degenza media. Il grafico mostra il trend regionale di casi e degenza media. Le variazioni in diminuzione più rilevanti nel numero di ricoveri si rilevano in Lombardia, Lazio, Puglia, Molise, Toscana, Veneto, Marche, Calabria. La riduzione della degenza media è particolarmente significativa in Campania, Lazio, Valle d Aosta, Umbria, Sardegna e Piemonte. RICOVERI 10,00 9,00 8,00 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00 - LIGURIA PA BOLZANO TOSCANA VARIAZIONE POSIZIONAMENTO REGIONALE PER NUMERO DI RICOVERI E DEGENZA MEDIA ANNI VALORI STANDARDIZZATI PER ABITANTI UMBRIA PA TRENTO VDA VENETO EMILIA ROMAGNA SARDEGNA FVG LOMBARDIA VALORE MEDIO 2010: 25,35 VALORE MEDIO 2012: 23,96 ABRUZZO PUGLIA SICILIA PIEMONTE MOLISE CALABRIA MARCHE BASILICATA CAMPANIA RICOVERI DOMANDA SODDISFATTA: PRESTAZIONI RICEVUTE DAI CITTADINI RESIDENTI OVUNQUE SIANO STATE EROGATE LAZIO VALORE MEDIO 2010: 4,12 VALORE MEDIO 2012: 3,81 PUNTO DI PARTENZA POSIZIONAMENTO NELL ANNO 2010 PUNTO DI ARRIVO POSIZIONAMENTO NELL ANNO ,00 20,00 25,00 30,00 35,00 40,00 DEGENZA MEDIA Fonte: Dati SDO Anni Popolazione ISTAT Anno

44 Alcuni risultati - Potenziale inappropriatezza complessiva POTENZIALE INAPPROPRIATEZZA CLINICA ORGANIZZATIVA - INEFFICIENZA L applicazione della metodologia all ambito oggetto di analisi individua giornate di degenza ad elevato rischio di inappropriatezza suddivise in: giornate di degenza potenzialmente inappropriate relative a ricoveri con potenziale inappropriatezza clinica (30.723); giornate di degenza potenzialmente inappropriate, relative a ricoveri clinicamente appropriati ma con durata di degenza fuori dal range appropriato. 1 FILTRO SUL TOTALE RICOVERI P OTENZIALMENTE INAPPROPRIATI CL INICAMENTE FILTRO SUI RICOVERI CLINICAMENTE APPROPRIATI T OT ALE RICOVERI OGGETTO DI ANALISI A PPROPRIATI NELLA DURATA A PPROPRIATI CLINICAMENTE RICOVERI GIORNATE RICOVERI GIORNATE P OTENZIALMENTE INAPPROPRIATI NELLA DURATA RICOVERI GIORNATE RICOVERI GIORNATE P OTENZIALMENTE INAPPROPRIATI P E R DU RATA I N FERIORE A LLA SOGLIA MINIMA P OTENZIALMENTE INAPPROPRIATI P E R DURATA S UPERIORE A LLA SOGLIA MASSIMA DOMANDA OFFERTA L inappropriatezza complessiva è pari al 26,6% del totale giornate di degenza 2012, incidenza in diminuzione rispetto al 2011 (circa 28%): la riduzione in valore assoluto del numero di giornate potenzialmente inappropriate, pertanto, non è proporzionale alla contrazione dei ricoveri e delle giornate di degenza totali. RICOVERI GIORNATE RICOVERI GIORNATE OLTRE SOGLIA TOTALE POTENZIALE INAPPROPRIATEZZA GIORNATE 26,6% SUL TOTALE GIORNATE (28% nel 2011 e 27% nel 2010 ) Fonte: Dati SDO Anno

45 Alcuni risultati - I criteri di analisi 45

46 Alcuni risultati - Indicatori regionali INDICATORE LATO DOMANDA INDICATORE LATO OFFERTA INDICATORE LATO OFFERTA REGIONI %INAPPROPRIATEZZA CLINICA %INAPPROPRIATEZZA ORGANIZZATIVA %INEFFICIENZA % RICOVERI AD ALTRO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA CLINICA % RICOVERI AD ALTRO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA ORGANIZZATIVA % GIORNATE DI DEGENZA AD ALTO RISCHIO DI INEFFICIENZA REGIONI IN PDR Δ Δ VALORE ITALIA Δ Δ VALORE ITALIA VALLE D`AOSTA 12,8% 13,3% 10,8% 4,1% 5,5% 7,0% 7,8% 6,5% 7,7% LOMBARDIA 16,4% 15,5% 13,0% 9,5% 10,2% 9,2% 5,4% 6,7% 8,4% PROV. AUTON. BOLZANO 16,3% 14,5% 16,5% 12,1% 13,0% 14,2% 4,6% 3,8% 4,2% PROV. AUTON. TRENTO 19,2% 16,8% 16,2% 5,5% 6,5% 9,7% 3,5% 4,9% 5,6% VENETO 17,5% 14,8% 14,1% 7,6% 7,2% 7,4% 5,3% 6,1% 6,2% FRIULI VENEZIA GIULIA 26,4% 24,8% 25,9% 6,9% 4,5% 5,5% 12,8% 10,6% 11,3% LIGURIA 16,1% 14,3% 11,7% 18,7% 14,7% 15,0% 3,5% 2,9% 3,1% EMILIA ROMAGNA 18,9% 17,5% 13,7% 14,3% 16,4% 13,6% 8,7% 12,0% 12,0% TOSCANA 12,5% 11,7% 11,4% 20,6% 23,1% 24,7% 4,3% 4,3% 3,7% UMBRIA 15,3% 15,4% 11,8% 14,9% 14,4% 13,9% 6,5% 7,2% 7,8% MARCHE 11,8% 12,4% 11,5% 10,7% 7,6% 8,9% 9,2% 10,7% 10,9% BASILICATA 11,7% 10,7% 10,2% 10,8% 6,1% 9,3% 15,0% 14,7% 13,2% SARDEGNA 9,9% 11,0% 10,5% 10,4% 11,5% 10,5% 7,4% 6,1% 4,7% PIEMONTE 10,9% 9,9% 9,9% 5,5% 4,7% 6,0% 10,1% 9,9% 9,9% LAZIO 15,8% 13,5% 12,8% 7,6% 8,0% 9,1% 16,5% 17,7% 15,2% ABRUZZO 12,4% 9,5% 9,3% 8,9% 9,3% 9,2% 7,9% 8,5% 8,9% MOLISE 18,5% 18,8% 15,7% 11,6% 10,4% 8,4% 6,2% 11,9% 6,5% CAMPANIA 19,5% 18,5% 16,9% 5,6% 9,7% 9,6% 15,7% 15,4% 15,9% PUGLIA 18,4% 15,6% 15,0% 21,5% 19,5% 18,5% 11,1% 12,2% 11,6% CALABRIA 17,1% 16,7% 12,7% 20,2% 12,0% 7,9% 15,9% 12,0% 10,6% SICILIA 20,0% 17,3% 17,3% 17,1% 10,5% 9,5% 9,0% 9,1% 8,6% ITALIA 16,1% 14,7% 13,5% 10,7% 10,2% 10,5% 8,7% 9,3% 9,1% Δ Δ VALORE ITALIA LEGENDA Variazione positiva >0,25% Leggera variazione positiva da 0,10 a 0,25% Nessuna Variazione da -0,1 a +0,1 % Leggera variazione negativa da -0,25 a -0,10% Variazione negativa < -0,25% 46

47 Alcuni risultati - Variazione giornate di degenza La figura rappresenta la variazione percentuale del totale giornate di degenza e la variazione percentuale delle giornate di degenza potenzialmente inappropriate* nello stesso periodo. Fonte: Dati SDO Anno 2012 Popolazione ISTAT Anno

48 Alcuni risultati - L assistenza sanitaria territoriale Nel periodo , le Regioni che hanno sottoscritto un Piano di Rientro, hanno registrato un incremento dell assistenza territoriale per gli anziani, i malati affetti da disturbi psichici e i malati terminali. In lieve decremento sono risultate le attività territoriali rivolte ai disabili. In tutti gli ambiti si evidenzia un risultato di maggiore assistenza nelle Regioni non in piano di rientro (es. ass. residenziale per gli anziani e i malati terminali) Assistenza territoriale Utenti per ab. per tipologia di paziente e setting assistenziale DISABILI ANZIANI ADI MALATI PSICHIATRICI MALATI TERMINALI. Utenti per ab Regioni in PdR Regioni in PdR Regioni non in PdR Valore medio Italia Variazione % 2007/2012 % Regioni in PdR 2 - Ass. residenziale Ass. semiresidenziale Ass. domiciliare Ass. residenziale Ass. semiresidenziale ADI Ass. residenziale Ass. Ass.residenziale semiresidenziale e semiresidenziale * Assistenza res. /semires/domiciliare per Disabili = comprende l assistenza per disabili fisici, psichici, disabili in strutture riabilitative ex ar. 26 Elaborazione SiVeAS su fonte dati NSIS 48

49 Alcuni risultati - Domanda e offerta territoriale Nel periodo , nelle Regioni in Piano di Rientro, l incremento delle giornate di assistenza residenziale e semiresidenziale è risultato analogo all incremento che si è verificato nell offerta di posti letto Giornate territoriali di assistenza residenziale e semiresidenziale per ab. per target di assistito Giornate assist. res. e semir. per ab Regioni in PdR Regioni in PdR Regioni non in PdR Valore medio Italia Variazione % 2007/2012 % Regioni in PdR L incremento nelle giornate di assistenza ha interessato in particolar modo la popolazione anziana e i malati terminali - Anziani Disabili Malati psichiatrici Malati terminali Posti letto residenziali e semiresidenziali per ab. per target di assistito Anziani Disabili Malati psichiatrici Malati terminali Regioni in PdR Regioni in PdR Regioni non in PdR Valore medio Italia Variazione % 2007/2012 % Regioni in PdR L incremento nell offerta di posti letto nell ass. territoriale è stato fortemente influenzato dai principali provvedimenti disposti dalle normative nazionali e regionali Elaborazione SiVeAS su fonte dati NSIS 49

50 Alcuni risultati - Residenziale e semiresidenziale vs ADI Nella maggior parte delle Regioni in PdR, risulta ancora necessario potenziare l assistenza territoriale sia in regime residenziale e semiresidenziale che in regime domiciliare, in quanto presentano ancora valori contenuti rispetto alle altre realtà regionali Distribuzione regionale degli accessi in assistenza domiciliare e del numero di giornate di assistenza residenziale e semiresidenziale - Anno iale e di accessi in ab N. di giornate di assistenza residenzi semiresidenziale per a P.A. Trento P.A. Bolzano Lombardia Veneto FVG Liguria Emilia Romagna Piemonte Umbria Abruzzo Lazio Puglia Marche Basilicata Calabria Molise V. D'Aosta Campania Sicilia Sardegna Accessi operatori in assistenza domiciliare per ab Nel grafico accanto sono riportati i posizionamenti regionali rispetto alle giornate di ass. resid. /semires. e agli accessi in assistenza domiciliare. Le Regioni in Piano di rientro, ad eccezione del Piemonte, e del Molise si concentrano nel quadrante inferiore sinistro del grafico, corrispondente a pochi accessi e poche giornate erogate. -Il Piemonte presenta una maggiore erogazione di attività residenziale/semires. mentre - il Molise un numero maggiore di accessi in ADI. Da tenere presente che le fonti informative al momento utilizzabili non forniscono dati omogenei. Elaborazione SiVeAS su fonte dati NSIS 50

51 Alcuni risultati - Residenziale e semiresidenziale vs ADI Focus anziani Se si confronta la medesima analisi con gli standard della Griglia LEA si evince che le Regioni in Piano di Rientro, seppure ci sia stato un miglioramento rispetto agli anni precedenti, si posizionano ancora al di sotto dei valori di riferimento. Distribuzione regionale della % di utenti anziani trattati in ADI e pl in RSA - Confronto valori Griglia Lea - Anno ,00 45,00 40,00 Bolzano Trento Val. rif. 4% n. pl in RSA per ab. - Ann no ,00 30,00 25,00 20,00 15,00 Piemonte Toscana Liguria Lombardia E-R Veneto Val. rif. 10 FVG 10,00 Umbria Puglia Abruzzo Sicilia Calabria Lazio Marche Valle d'aosta Sardegna Campania Basilicata Molise 5,00-0,00% 1,00% 2,00% 3,00% 4,00% 5,00% 6,00% 7,00% % utenti anziani trattati in assistenza domiciliare - Anno 2012 Elaborazione SiVeAS su fonte dati NSIS 51

52 Alcuni risultati - Residenziale e semiresidenziale per disabili Nel periodo , l offerta di posti letto in strutture per disabili riabil. ex art. 26, fisici e psichici, a livello nazionale, ha fatto registrare una riduzione del 61% per il regime residenziale e del 42% per il regime semiresidenziale posti letto residenziali per ab. 0,90 0,80 0,70 0,60 0,50 0,40 0,30 0,20 0,10 - Posti letto residenziali per ab. Anno 2012 Valore mediano Italia 2007: 0,54 Valore mediano Italia 2012: 0,21 L offerta di assistenza residenziale per disabili riab. ex. art. 26, fisici e psichici delle Regioni in PdR, per il 2012, si posiziona al di sopra del valore mediano Italia pari a 0,21 pl per ab., ad eccezione di Calabria, Sicilia e Piemonte. 0,70 posti letto e semiresidenziali per ab. 0,60 0,50 0,40 0,30 0,20 0,10 - Posti letto semiresidenziali per ab. Anno 2012 Valore mediano Italia 2007: 0,38 Valore mediano Italia 2012: 0,22 L offerta di assistenza semiresidenziale per disabili riab. ex. art. 26, fisici e psichici delle Regioni in PdR per il 2012, si posiziona al di sopra del valore mediano Italia pari a 0,22 pl per ab. per Abruzzo, Campania, Piemonte, Lazio e Molise, Sicilia mentre Puglia, Calabria e Piemonte fanno registrare valori inferiori al valore mediano. Elaborazione SiVeAS su fonte dati NSIS 52

53 Alcuni risultati - L assistenza farmaceutica Nel periodo , si riscontra, a livello medio Italia, che a fronte di un aumento dei consumi farmaceutici territoriali di classe A-SSN, pari al 12%, si è registrata una riduzione della spesa farmaceutica netta pro capite di farmaci di classe A-SSN del 22%. Ciò è dovuto alla messa in atto di interventi di razionalizzazione dei consumi e della spesa (ad esempio incentivazione all utilizzo dei farmaci generici, ricorso alla distribuzione diretta e per conto che molte Regioni hanno adottato, introduzione di meccanismi di pay-back, e di formule di compartecipazione alla spesa). La spesa, infatti, passa da 102 della P.A. di Bolzano (-33% rispetto al valore medio Italia di 165) a 192 della Regione Sicilia (+27% rispetto al valore medio Italia). 40% Scostamento % spesa netta pro capite da media nazionale Anno % 20% 10% 0% -10% -20% -30% -40% Sardegna Sicilia Calabria Campania Lazio Puglia Elaborazione SiVeAs su fonte dati Rapporto Osmed 2011 e NSIS Abruzzo Molise Marche FVG Basilicata Lombardia Umbria Val d Aosta Piemonte P.A. Trento Liguria Veneto Toscana E. Romagna P.A. Bolzano DDD per ab. ab die Euro TREND CONSUMI FARMACEUTICI TERRITORIALI CLASSE A-SSN ( ) 1.037, , ,6 984,6 984,0 980,8 963,3 952,2 934,5 927,7 926,2 923,7 911,8 891,8 880,5 861,1 862,9 821, TREND SPESA FARMACEUTICA NETTA PRO CAPITE CLASSE A-SSN - ( ) 215,9 213,9 207,8 204,1 194,4 190,9 181,8 186,4 183,8 167,5 170,7 165,8 165,3 163,1 161,8 151,3 147,4 133, Regioni in PdR Regioni non in PdR Valore medio Italia 53

54 Alcuni risultati - Il blocco del turn over del personale Il SiVeAS, al fine di dare applicazione della normativa prevista dal D.L. n. 158/2012, che prevede la possibilità, nelle Regioni sottoposte a PdR, di disapplicare il blocco del turn over nel limite del 15% in correlazione alla necessità di garantire l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza, ha sviluppato una metodologia per valutare le richieste di deroghe al blocco del turn over. Personale cessato % del personale cessato Percorso "Deroghe con carattere di urgenza" 143 Numero deroghe richieste 384 Percorso "Altre deroghe" 241 La regione Campania, avvalendosi di tale possibilità, ha presentato la richiesta per 384 deroghe, delle quali 143 con carattere d urgenza. Di queste, solo 275 erano potenzialmente concedibili (15% dei cessati 2011). Con Decreto interministeriale 10/01/2014 sono state concesse le prime 208 deroghe con carattere di urgenza. È in istruttoria presso gli Affari Regionali il decreto per la concessione di ulteriori 43 deroghe. di cui considerate urgenti 65 di cui non urgenti 176 di cui concesse 143 di cui concesse 65 di cui concesse 43 Deroghe concesse 251 Percorso 1 Deroghe con carattere di urgenza Percorso 2 Altre Deroghe Elaborazione SiVeAS 54

55 Esempio: lo schema Lea nei verbali delle riunioni di monitoraggio dei PdR Regione Puglia SINTESI Livelli di assistenza 2009* 2010* 2011* 2012 **Atto progr. Valori di rif. Fonte Assistenza Ospedaliera Valore Tasso Valore Tasso Valore Tasso Valore Tasso Valore Tasso TENDENZA NEL PERIODO Valore annuale Totale dimissioni (195,3) (213,1) (197,3) (175,7) 160 L. n. 135 del 7 N. di dimissioni in DO (156,3) (152,7) (142,5) (134,1) agosto 2012 N. di dimissioni in DH (39,0) (60,3) (54,8) (41,6) Incidenza dimissioni in DH sul totale dimessi 20% 28% 28% 24% 25% Valore I semestre Totale dimissioni (102,69) (93,54) N. di dimissioni in DO (74,36) (70,54) N. di dimissioni in DH (28,33) (23,00) Incidenza dimissioni in DH sul totale dimessi 28% 24% 25% POSTI LETTO*** Pubbl Totale n. PL (3,90) (3,61) (3,41) (3,14) (3,37) 3,7 *1.000 ab (3,61) PrivatoN. PL acuti (3,50) (3,21) (3,04) (2,80) (2,96) 3,0 *1.000 ab. L. n. 135 del (2,92) agosto 2012 N. PL post acuzie (0,40) (0,40) (0,37) (0,34) (0,41) 0,7 *1.000 ab (0,68) INAPPROPRIATEZZA Tasso ospedalizzazione 108 DRG (Patto per la salute ) 34,96 35,33 29,50 25,80 23 Griglia LEA valore I semestre 15,68 13,66 T.O. over 75 anni per ab. Anziani (481,4) (501,8) (463,8) (409,3) 381,70 valore I semestre (240,1) (219,4) Degenza media pre-operatoria 2,16 2,17 2,17 2,03 1,81 Emergenza-urgenza valore I semestre 2,14 2,15 V.N. Rapp. SDO 2012 Intervallo Allarme-Target dei mezzi di soccorso 75 percentile tempi tra ricezione della chiamata e arrivo del mezzo di soccorso Griglia LEA (minuti) Assistenza Territoriale Assistenza domiciliare % anziani assistiti in ADI 2,05 1,80 2,00 2,20 4% Assistenza residenziale e semiresidenziale N. PL in RSA (N. PL in RSA per ab. Anziani) (2,0) (2,0) (4,6) (5,0) 10 N. PL residenziali e semiresidenziali per riab., disabili fisici e psichici (N. PL res. e semires. per riab. disabili fisici e psichici (0,8) (0,8) (0,8) (0,9) 0,6 per ab.) N. Posti letto Hospice (sul totale deceduti per tumore per 100) 58 (0,6) 58 (0,6) 96 (1,0) 114 (1,2) 1 N. PL residenziali per pazienti di Salute Mon. Sistema Mentale (N. PL residenziali per pazienti di (3,0) (3,1) (3,6) (4,3) 3,6 Valore Salute Mentale per ab.) mediano Italia Prevenzione Screening oncologici quota di residenti che hanno effettuato test di screening oncologici (tumori mammella, cervice uterina, colon retto) in programmi organizzati (punteggio griglia Lea) Griglia LEA Punto e) Erogazione dei LEA *Dati presenti nella banca nazionale al: 12/07/2013 **Piano di Rientro ***Dati rilevati al 1 gennaio dell'anno successivo la rilevazione (Es dati al ) ****Dati provvisori in quanto non pervenuti i dati di diverse strutture private punteggio provvisorio Scostamenti >=9 Normale 7-8 Minimo Rilevante ma in Griglia LEA miglioramento 0-4 Non accettabile >=160 Adempiente Banca dati nazionale del Ministero della Salute (SIS) NB Il Benchmark comprende le Regioni che non hanno mai sottoscritto un Piano di Rientro dal disavanzo sanitario. Nello specifico sono ricomprese: Valle d Aosta, Lombardia, I dati al 2011 P.A. e 2012 Trento sono da considerarsi e Bolzano, ancora provvisori FVG, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Basilicata. Griglia LEA stabile LEGENDA incremento verso il valore di riferimento decremento verso il valore di riferimento Puglia 55 55

56 Esempio: la lettura grafica dello schema Lea assistenza ospedaliera : Puglia la maggior parte degli indicatori di assistenza ospedaliera, ivi comprese le misure di appropriatezza ed efficienza prese in considerazione, presentano valori ancora non compresi all interno degli intervalli di riferimento. Tasso di ospedalizzazione Puglia Tasso ospedalizzazione 108 DRG 2012 Puglia 2009 STANDARD STANDARD la dotazione totale di posti letto, in diminuzione a partire dal 2009, è pari a 3,6 posti letto per residenti al 1 gennaio 2013, e pertanto in linea al valore di riferimento in relazione a quanto previsto dall articolo 15, comma 13, lettera c) del D.L , sia per l assistenza per acuzie che per post-acuzie. PL - Totali 2009 Puglia PL - Acuti Puglia 2009 PL - Post-acuti Puglia STANDARD STANDARD 2012 STANDARD 56

57 Esempio: la lettura grafica dello schema Lea Per quanto concerne l assistenza territoriale si evidenzia una quota di anziani assistiti a domicilio inferiore all atteso, come da valore definito adeguato dal Comitato LEA. I posti letto per RSA risultano ancora al di sotto dello standard di riferimento, mentre quelli per disabili residenziali e semiresidenziali rientrano abbondantemente nello standard fissato Puglia Anziani assistiti in ADI Puglia Posti letto RSA 2012 Puglia PL res. e semires. Disabili Puglia STANDARD STANDARD STANDARD Per la prevenzione e nello specifico relativamente all indicatore afferente agli screening oncologici, nel periodo dal 2009 al 2012 non si rilevano variazioni significative, rilevando pertanto un valore minimo rispetto allo standard di riferimento della Griglie LEA. Screening oncologici Puglia

58 Verifica adempimenti - Risultati 2012 riepilogo regionale (1/3) 58

59 Risultati 2012 riepilogo regionale (2/3) (*) Alla luce di quanto emerso in corso della riunione di verifica del Piano di rientro del 17 aprile 2014, la Regione Piemonte viene considerata ADEMPIENTE CON IMPEGNO. 59

60 Risultati 2012 riepilogo regionale (3/3) N.B. Alcuni adempimenti sono suddivisi in più sezioni; la valutazione di inadempienza o di adempienza con impegno in almeno una sezione, comporta l estensione della relativa valutazione a tutto l adempimento. 60

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