Verona, 10 dicembre 2010
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- Renzo Spinelli
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1 L istruzione tecnica e professionale Verona, 10 dicembre
2 Sommario Il nuovo sistema formativo nazionale I nuovi istituti tecnici e professionali I raccordi con il sistema dell istruzione e formazione professionale delle Regioni Alcune questioni aperte 2
3 Alcune domande frequenti dal mondo della scuola: Perché cambiare? Che cosa fanno negli altri paesi europei? Che tipo di futuro ci aspetta? 3
4 1. Il nuovo sistema formativo nazionale 4
5 Le ultime riforme realizzate in Italia relativamente al secondo ciclo di istruzione Licei: 1923 Istituti tecnici: 1931 Formazione professionale: 1978 Istituti professionali:
6 Aspetti comuni del secondo ciclo 6
7 I riferimenti europei principali della riforma Il Quadro europeo delle qualificazioni per l apprendimento permanente (EQF) (2008) Le competenze chiave per un mondo in trasformazione (2009) Education and training 2020 (le strategie europee in materia di istruzione e formazione) (2009) Europa 2020 (2010) 7
8 L obiettivo principale del riordino riguarda il successo educativo degli studenti nella società del 21 secolo, attraverso l acquisizione i i di adeguate: Competenze culturali (per lo sviluppo dei saperi fondamentali) Competenze professionali (per l occupabilità) Competenze sociali (per la cittadinanza) 8
9 Il nostro punto di partenza non è dei migliori 9
10 L INDAGINE OCSE PISA paesi dell OCSE 10
11 Punteggi medi in Lettura Macroarea geografica (fonte: Invalsi) Nord Ovest; Nord Est; 504 OCSE; Centro; 488 Italia; Sud; Sud Isole;
12 Risultati in Lettura: Paesi OCSE Korea Finland Canada New Zealand Japan Australia Netherlands Belgium Norway Estonia Switzerland Poland Iceland United States Sweden Germany Ireland France Denmark United Kingdom Hungary Portugal Italy Slovenia Greece Spain Czech Republic Slovak Republic Israel Luxembourg Austria Turkey Chile Mexico ITALIA 12
13 Punteggi medi in Lettura Regione/Provincia autonoma (fonte: Invalsi) 540 Lombardia; Friuli Venezia Giulia; 513 Marche; 499 Emilia Romagna; 502 Liguria; 491 Piemonte; 496 Valle d'aosta; 514 Trento; 508 Veneto; Bolzano; 490 Puglia; 489 Toscana; 493 Umbria; 490 Abruzzo; 480 Lazio; 481 Italia; Basilicata; 473 Molise; 471 Sardegna; 469 Campania; 451 Sicilia; Calabria;
14 560 Punteggi medi in Lettura Tipo di scuola 540 Licei; OCSE; Istituti tecnici; 476 Italia; Istituti professionali; Formazione professionale;
15 % per livelli di competenza in Lettura Tipo di scuola 15
16 540 Trend Lettura - Italia Nord Nord Ovest Ovest Nord Nord Est Est Centro Centro Sud Sud Sud Sud Isole Isole Italia Italia PISA 2000 PISA 2000 PISA 2003 PISA 2006 PISA 2009 PISA
17 I principali riferimenti normativi nazionali Il DGLS 226/2005 L obbligo di istruzione (DM 139/2007) e la L.40/2007 L art.64 del DL 112 (2008) Il Regolamento dei licei (2010) Il Regolamento degli istituti tecnici (2010) Il Regolamento degli istituti professionali (2010) Gli accordi Stato-Regioni e Stato-Province autonome in materia di IeFP (istruzione e formazione professionale) ( ) 17
18 Sul piano ordinamentale, il riordino del secondo ciclo : - conferma sostanzialmente la struttura di offerta formativa esistente, t basata su 5 canali, di cui: - 3 statali (licei, istituti tecnici, istituti professionali), - 2 gestiti dalle Regioni (istruzione e formazione professionale e apprendistato in obbligo formativo) - ne riduce gli indirizzi e le articolazioni, da oltre 900 a poco più di 30, - ne razionalizza il monte ore annuo, - prevede una quota di autonomia (oraria) e di flessibilità (disciplinare) da gestire d intesa con le Regioni, le Province e/o con le scuole. 18
19 annualità Obbligo Obbligo di di istruzione Licei: 6 indirizzi università Primo ciclo Istituti tecnici: 11 indir. Istituti professionali: 6 indir. Offerta sussidiaria i IFTS ITS IeFP: 21 qualifiche + 21 diplomi apprendistato t Mondo del lavoro 19
20 Ambiti di intervento del riordino del secondo ciclo culturale curricolare didattico organizzativo 20
21 L articolazione dei percorsi di istruzione I vari percorsi sono strutturati in: - due bienni i (uno di base e uno di indirizzo) i - un quinto anno (a carattere orientativo per la scelta post-secondaria) Le materie di studio sono suddivise in: - un area generale comune - aree di indirizzo specifiche 21
22 La ratio della riforma del secondo ciclo dal punto di vista curricolare La recente normativa intende favorire soprattutto il passaggio da una scuola centrata su programmi di insegnamento, ad una scuola più orientata ai risultati di apprendimento degli studenti a partire: dall assunzione del paradigma delle competenze Dalla semplificazione dell offerta e dalla riduzione del numero degli indirizzi (rispetto a circa 930 finora esistenti) 22
23 I profili di riferimento dei nuovi ordinamenti Il profilo educativo, culturale e professionale (PECUP) generale del secondo ciclo di istruzione (dgls 226/2005) Il PECUP di ciascun ambito (licei, IT e IP) con la declinazione del profilo generale, delle competenze per indirizzo, articolazione o opzione (o degli obiettivi specifici di apprendimento per ambito disciplinare) Repertorio delle figure professionali e standard formativi minimi nazionali delle competenze tecnico-professionali relativi ai percorsi di qualifica e ai percorsi di diploma professionale PECUP regionali o provinciali per i percorsi IeFP 23
24 L insegnamento veicolare in lingua straniera (CLIL) In tutti i percorsi è previsto che, nel quinto anno di corso, una disciplina non linguistica sia studiata in lingua straniera secondo la modalità CLIL. Un decreto ministeriale fisserà i percorsi e i titoli per ottenere la specializzazione CLIL da parte degli insegnanti. 24
25 L obbligo come cerniera tra primo e secondo ciclo di istruzione Rappresenta uno snodo chiave del curricolo, a cui si riferiscono sia gli ordinamenti del primo che del secondo ciclo, in quanto base necessaria a tutti gli studenti per: - proseguire con successo gli studi, - costruire il proprio progetto personale e professionale, - svolgere un ruolo attivo nella società. 25
26 Raccordi assi culturali, discipline e competenze chiave Assi culturali O.I. Discipline Competenze chiave di cittadinanza Linguaggi Lingua italiana Lingua inglese Matematico Matematica Scientifico e Scienze naturali o tecnologico integrate Storia Storico-sociale Geografia o Diritto ed economia 26
27 La riforma è solo un punto di partenza in quanto apre un cantiere di lavoro che richiederà alle scuole un lavoro di assestamento per almeno 4-5 anni Dopo 3 anni dall entrata in vigore, è prevista comunque una verifica con la possibilità di aggiustamenti e revisioni sulla base dell esperienza Molto dipende da come le scuole e gli insegnanti si muoveranno o. 27
28 2. I nuovi Regolamenti degli istituti tecnici e degli istituti professionali 28
29 La struttura tt del percorso quinquennale AREA GENERALE COMUNE AREA INDIRIZZO SPECIFICA Primo biennio 660 ore 396 ore Secondo biennio e quinto anno 495 ore 561 ore Totale annuo ore 29
30 L area generale nel primo biennio Offre ai giovani una preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento degli assi culturali che caratterizzano l obbligo d istruzione su questi assi si innestano saperi e competenze proprie delle aree di indirizzo i che caratterizzano il settore o le tecnologie di riferimento. 30
31 L asse dei linguaggi Le competenze linguistiche e comunicative sono patrimonio comune a tutti i contesti di apprendimento e costituiscono una cornice di riferimento culturale generale per i saperi afferenti sia ai quattro assi culturali, li sia alle discipline i di indirizzo. i Insegnamenti di riferimento nel primo biennio: lingua e letteratura italiana, lingua inglese + informatica 31
32 L asse matematico E mirato all acquisizione di saperi e competenze che pongono lo studente nelle condizioni di: acquisire una corretta capacità di giudizio, sapersi orientare consapevolmente nel mondo contemporaneo applicando i principi ed i processi matematici di base, per sviluppare la coerenza logica delle argomentazioni proprie ed altrui. Insegnamento di riferimento nel primo biennio: matematica (+ informatica) 32
33 L asse storico sociale Contribuisce a riconoscere, nell'evoluzione dei processi produttivi, le componenti scientifiche, economiche, tecnologiche e artistiche che li hanno determinati nel corso della storia, con riferimento sia ai diversi contesti, locali e globali, sia ai mutamenti delle condizioni i i di vita. Insegnamenti di riferimento: storia,,geografia, g diritto ed economia L asse scientifico e tecnologico Rende gli studenti consapevoli dei legami tra scienza e tecnologia, della loro correlazione con il contesto culturale e sociale, con i modelli di sviluppo e la salvaguardia dell ambiente. Insegnamenti di riferimento: scienze integrate 33
34 Le 8 discipline comuni nel primo biennio (ore settimanali medie) Lingua e letteratura italiana (4 ore) Lingua inglese (3 ore) Storia (2 ore) Matematica (3 ore) Diritto ed economia (2 ore) Scienze integrate (Scienze della Terra e Biologia) (2 ore) Scienze motorie e sportive (2 ore) Religione cattolica o attività alternative (1 ora) 34
35 La dimensione i orientativa ti (dalle Linee guida degli IT, p.16) La disciplina i Scienze e tecnologie applicate introduce gli studenti al linguaggio, ai contenuti e ai metodi caratteristici dell indirizzo e, per questo motivo, il suo insegnamento è affidato al docente che svolge il maggior numero di ore di disciplina di indirizzo nel triennio; essa appartiene peraltro al primo biennio dove, insieme con le altre discipline di indirizzo, costituisce un area di avviamento all indirizzo. ( ) Partendo da tali considerazioni di contesto, questa disciplina colloca gli apprendimenti nel più generale percorso di orientamento dello studente, inserendolo organicamente nella struttura organizzativa del curricolo. 35
36 Le aree di indirizzo Hanno l obiettivo di far acquisire agli studenti competenze specifiche spendibili in vari contesti di vita e di lavoro, e finalizzate all assunzione di autonome responsabilità nei processi produttivi e di servizio. A tal fine, le discipline dell area di indirizzo: - sono finalizzate all acquisizione di strumenti concettuali e di procedure applicative funzionali ad essere esercitate in contesti di lavoro reali, a partire dai settori e territori, - si correlano a quelle dell area generale per potenziare la dimensione i culturale l del lavoro. 36
37 L uso della flessibilità negli istituti tecnici Gli spazi di flessibilità previsti dai Regolamenti consentono di articolare le aree di indirizzo in opzioni non comprese dal regolamento governativo. Gli studenti scelgono le opzioni a conclusione del primo biennio. Le opzioni possono essere previste solo se sono: - coerenti con il profilo professionale dell indirizzo di studi; - comprese entro le quote di flessibilità del 30% (168 ore) e del 35% (196 ore); - contenute in un apposito elenco nazionale, concordato con le Parti Sociali e aggiornato ogni 3 anni, che indica anche le classi di concorso dei docenti che possono essere utilizzati. 37
38 L uso della flessibilità negli istituti professionali Gli spazi di flessibilità sono riservati esclusivamente alle aree di indirizzo ed hanno un duplice ruolo: nel primo biennio e nel terzo anno, gli istituti professionali possono utilizzarli per svolgere, sulla base delle scelte compiute dalle Regioni nell esercizio esercizio della loro competenza esclusiva in materia, una funzione integrativa e complementare rispetto al sistema dell istruzione e della formazione professionale; nel secondo biennio e nel quinto anno, per articolare ulteriormente le aree di indirizzo e realizzare l alternanza, lt con l obiettivo di corrispondere alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro. 38
39 Nuovi modelli organizzativi i DIPARTIMENTI COMITATO TECNICO SCIENTIFICO per favorire la progettazione didattica e la progettazione formativa. Composti da docenti e di esperti del mondo del lavoro, delle professioni, della ricerca scientifica e tecnologica, delle università, delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica. Ha funzioni i consultive e di proposta per l utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità. UFFICIO TECNICO 39
40 2.1 I nuovi percorsi degli istituti tecnici 40
41 È il settore scolastico che ha avuto le più rilevanti modifiche con la riforma, in termini di accorpamento di indirizzi e introduzione di nuovi indirizzi Sono fortemente orientati alla preparazione p dei giovani alle nuove tecnologie e metodologie ( le scuole dell innovazione ), che richiedono un stretta collaborazione con il mondo delle imprese e una didattica laboratoriale. Il rilancio i di questi istituti è fortemente t sostenuto t dalle associazioni degli imprenditori data l importanza fondamentale di diplomati tecnici per il futuro dell Italia li nell economia mondiale 41
42 Rilanciare l istruzione tecnicoprofessionale Il Documento Italia 2020 riprende gran parte delle analisi e delle indicazioni elaborate dalla Commissione De Toni per il riordino dell istruzione i tecnica. In esso si sostiene che: L istruzione ione tecnica rappresenta una opportunità per i giovani e per le imprese, ma soprattutto una necessità per il Paese. La ripresa economica non potrà prescindere dalla rinascita del settore manifatturiero e del made in Italy che sono storicamente collegati agli istituti tecnici. 42
43 Lo stock di iscritti ai licei e agli istituti tecnici, a.s. 1990/' /'10 (valori %, totale iscritti alla scuola superiore di II grado = 100) quota % istituti tecnici licei* / / / / / / / / / / / / / / / / / / / /10 anni scolastici *Per evitare salti nella serie storica, sono stati inclusi anche gli studenti degli istituti psico-pedagogici pedagogici sin dal 1990/''91, benchè la riforma sia entrata in vigore nell'a.s.1998/'99. Fonte : elaborazioni Confindustria Education su dati MPI 43
44 Gli indirizzi del settore economico B1 Amministrazione, finanza e marketing Articolazioni: Relazioni internazionali per il Marketing Sistemi informativi aziendali B2 Turismo 44
45 Gli indirizzi del settore tecnologico C1 Meccanica, meccatronica ed energia Articolazioni: Meccanica e meccatronica ed Energia C2 Trasporti e logistica Articolazioni: Costruzione del mezzo, Conduzione del mezzo e Logistica C3 Elettronica ed elettrotecnica Articolazioni: Elettronica, Elettrotecnica e Automazione C4 Informatica e telecomunicazioni Articolazioni: Informatica e Telecomunicazioni 45
46 C5 Grafica e comunicazione C6 Chimica, materiali e biotecnologie Articolazioni: Chimica e materiali, Biotecnologie ambientali e Biotecnologie sanitarie C7 Sistema moda Articolazioni: Tessile, abbigliamento e moda e Calzature e moda C8 Agraria, agroalimentare e agroindustria Articolazioni: Produzioni e trasformazioni, Gestione dell ambiente e del territorio e Viticoltura ed enologia C9 Costruzioni, ambiente e territorio Articolazione: Geotecnico 46
47 2.22 I nuovi percorsi degli istituti professionali 47
48 È il settore scolastico che più dipende dalle scelte politiche del nuovo federalismo scolastico e formativo, in particolare per l offerta coordinata con i corsi di formazione professionale triennale eventualmente autorizzati dalle Regioni La revisione di questi percorsi su base quinquennale pone non pochi problemi di identità rispetto agli IT, anche se intende caratterizzarsi come risposta alla nuova domanda d professionale emergente a livello ll settoriale e territoriale, soprattutto nell ambito dei servizi. 48
49 Gli indirizzi i i del settore servizi i B1 - Servizi per l agricoltura e lo sviluppo rurale B2 - Servizi i socio-sanitari it i, Articolazioni : - Arti ausiliarie delle professioni sanitarie,odontotecnico - Arti ausiliarie delle professioni sanitarie, Ottico. B3 - Servizi per l enogastronomia e l ospitalità alberghiera, Articolazioni: Enogastronomia, Servizi di sala e di vendita, Accoglienza turistica B4 - Servizi commerciali. 49
50 Gli indirizzi del settore industria e artigianato C1- Produzioni industriali e artigianali Articolazioni: Industria Artigianato C2 - Manutenzione e assistenza tecnica 50
51 Articolazione delle Linee Guida (istituti tecnici e professionali) Risultati di apprendimento (competenze) in uscita al quinto anno (per SETTORE e INDIRIZZO) Conoscenze e abilità specifiche del primo biennio (per disciplina) Assi culturali dell Obbligo di istruzione Competenze chiave di Cittadinanza
52 Format di descrizione dei risultati di apprendimento relativi alla singola disciplina Denominazione della disciplina Risultati di apprendimento di riferimento della disciplina previsti al termine del percorso (desunti dal profilo dell indirizzo) Conoscenze da raggiungere al termine del biennio Abilità da raggiungere al termine del biennio Indicazioni metodologiche e didattiche 52
53 Che cosa resta da fare? Le linee guida per i trienni degli IT e IP (MIUR) I regolamenti per le opzioni degli IT e IP (MIUR) Le linee guida per l offerta sussidiaria relativa ai percorsi di IeFP (MIUR con le Regioni) La definizione degli indicatori per la valutazione e l autovalutazione l dei percorsi e le prove in uscita al primo biennio e per l esame di stato (Invalsi) 53
54 3. I raccordi con il sistema di istruzione e formazione professionale delle Regioni 54
55 L Accordo del 5 febbraio 2009 in sede di Conferenza Stato-Regioni per la definizione delle condizioni e delle fasi relative della messa a regime del sistema del secondo ciclo di Istruzione e Formazione Professionale * La questione della individuazione degli standard d e dei livelli lli essenziali delle prestazioni i 55
56 Nel quadro di intese tra il Ministero dell istruzione, dell università e della ricerca, il Ministero dell economia e delle finanze e le singole Regioni, per i giovani tra i 14 e i 18 anni, gli istituti professionali possono svolgere - in regime di sussidiarietà - un ruolo integrativo e complementare rispetto ai sistemi regionali di istruzione e formazione professionale per il rilascio di qualifiche triennali e diplomi professionali quadriennali indicati negli Accordi di cui all art.27, comma 2, del Decreto legislativo 17 ottobre 2005, n
57 Le difficili intese istituzionali Stato-Regioni Il confronto istituzionale, a livello tecnico, con il Ministero del Lavoro e il Coordinamento delle Regioni deve tuttavia assumere ancora in via definitiva iti il repertorio nazionale -delle qualifiche professionali triennali nell assolvimento del diritto-dovere all istruzione e alla formazione (cfr. decreto interministeriale MIUR MLSPS 29/05/09 pubblicato sulla G.U. n. 140 del 19/06/09) e quello -dei diplomi professionali quadriennali. 57
58 Figure professionali relative alle qualifiche dei percorsi di istruzione e formazione professionale di durata triennale di riferimento per il settore industria e artigianato OPERATORE PER L ABBIGLIAMENTO OPERATORE PER LE CALZATURE OPERATORE PER LE PRODUZIONI CHIMICHE OPERATORE EDILE OPERATORE ELETTRICO OPERATORE ELETTRONICO OPERATORE GRAFICO OPERATORE PER GLI IMPIANTI TERMOIDRAULICI OPERATORE PER LE LAVORAZIONI ARTISTICHE OPERATORE PER IL LEGNO OPERATORE PER IL MONTAGGIO E LA MANUTENZIONE DI IMBARCAZIONI DA DIPORTO OPERATORE PER LA RIPARAZIONE DEI VEICOLI A MOTORE OPERATORE MECCANICO OPERATORE PER I SISTEMI E DEI SERVIZI LOGISTICI 58
59 Figure professionali relative alle qualifiche dei percorsi di istruzione e formazione professionale di durata triennale di riferimento per il settore dell agricoltura e dei servizi: OPERATORE PER LA RISTORAZIONE OPERATORE PER I SERVIZI DI PROMOZIONE ED ACCOGLIENZA OPERATORE AMMINISTRATIVO - SEGRETARIALE OPERATORE PER I SERVIZI DI VENDITA OPERATORE PER LA TRASFORMAZIONE AGROALIMENTARE OPERATORE AGRICOLO 59
60 I 21 diplomi i dell IeFP (QUARTO ANNO) TECNICO AGRICOLO TECNICO ELETTRICO TECNICO PER LA CONDUZIONE E LA MANUTENZIONE DI IMPIANTI AUTOMATIZZATI TECNICO DI IMPIANTI TERMICI TECNICO DEI SERVIZI DI PROMOZIONE E ACCOGLIENZA TECNICO DEI SERVIZI DI SALA E BAR TECNICO DI CUCINA TECNICO DEI SERVIZI DI IMPRESA TECNICO COMMERCIALE DELLE VENDITE TECNICO ELETTRONICO TECNICO GRAFICO TECNICO DELLE LAVORAZIONI ARTISTICHE TECNICO DEL LEGNO TECNICO PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE TECNICO DELL ABBIGLIAMENTO TECNICO DELLA TRASFORMAZIONE AGROALIMENTARE TECNICO EDILE TECNICO DEI SERVIZI DI ANIMAZIONE TURISTICO-SPORTIVA E DEL TEMPO LIBERO TECNICO RIPARATORE DI VEICOLI A MOTORE TECNICO DEI TRATTAMENTI ESTETICI TECNICO DELL ACCONCIATURA 60
61 Le diverse soluzioni praticabili per i percorsi triennali di qualifica saranno decise dalle singole regioni nel quadro di intese con il MIUR e con il MEF. In linea di massima si possono prevedere: a) l affidamento dei percorsi solo agli enti e agenzie di formazione professionale accreditati b) la creazione di percorsi integrati, con una suddivisione tra enti/agenzie e Istituti professionali di Stato c) l affidamento dei percorsi solo agli istituti professionali di stato 61
62 Alcune considerazioni conclusive 62
63 Le misure di accompagnamento Il processo di riordino deve essere accompagnato da una serie di interventi di natura istituzionale, organizzativa e finanziaria che possono essere ricondotti ai punti seguenti: Orientamento dei giovani e delle famiglie Formazione dei docenti Nuove dotazioni tecnologiche e logistiche Nuova governance interna ed esterna (dal documento della Commissione De Toni, marzo 2008) 63
64 Come sono andate finora le iscrizioni ai nuovi percorsi dei tecnici e dei professionali? 64
65 A livello nazionale 65
66 A livello regionale 66
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