LIMES & IRAN. d. CURZIO NITOGLIA 19 marzo iran.htm

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1 LIMES & IRAN d. CURZIO NITOGLIA 19 marzo iran.htm * L ultimo numero della Rivista Italiana di Geopolitica Limes (n. 1Ñ, 2012) Ö intitolato Protocollo Iran. Vale la pena di studiarne alcuni saggi, che mi sembrano molto interessanti in quanto approfondiscono le tematiche affrontate dalla informazione alternativa, che ho citato nei precedenti articoli sulla questione iraniana e siriana. Particolarmente interessante Ö l intervista concessa alla succitata Rivista da MATTEW KROENIG (giü consigliere del Pentagono sull Iran e membro attuale del Council Foreign Relations). Il titolo parla da sá: Washington deve colpire adesso, o sarä tardi (p. 39). Kroenig esordisce: àse

2 Washington non colpirü nell immediato futuro, presto si troverü a fronteggiare una situazione ben piâ pericolosa dell attuale. [ ]. La resa dei conti diverrebbe a quel punto inevitabile, ma assumerebbe la forma del conflitto nucleare. Uno scenario funesto, nettamente peggiore di uno strike preventivo, limitato e convenzionale. [ ]. Un attacco americano libererebbe la comunitü internazionale da una minaccia insidiosa. [ ]. Contenere un Paese dotato dell atomica Ö di gran lunga piâ dispendioso di un operazione militare dalla durata di pochi giorniã (p. 39). Secondo Kroenig gli Usa hanno la capacitü di compiere una àmissione lampo: l aviazione colpirebbe in notturna e in maniera chirurgica i siti nucleari, la macchina militare si occuperebbe di assorbire la risposta del nemico e la politica di raffreddare in fretta la crisiã (p. 40). Inoltre il Pentagono àha ricevuto da pochi mesi gli ordigni nucleari bunker-buster di ultima generazione il cosiddetto Massive Ordinance Penetrator che, sono in grado di penetrare le installazioni fortificate e abbattere sino a 60 metri di cemento armatoã (p. 41). Secondo Kroenig Israele non ha da solo le forze sufficienti per sconfiggere l Iran e Netanyahu lascerebbe fare tutto all America se Obama fosse pronto ad agire (p. 41). Ma la Casa Bianca non ha ancora optato per il raid e siccome l Iran non ha ancora le capacitü di affrontare una guerra, questo Ö il momento migliore per distruggere il suo potenziale bellico e indurlo a scendere a patti, accettando veramente la via diplomatica (p. 43). Quindi per Kroenig l attacco aereo americano all Iran nel futuro prossimo Ö il male minore (p.

3 44). JOHN HULSMAN (membro del Council Foreign Relations) spiega che il 2012 sarü l anno decisivo e che a decidere non sarä Washington, ma Gerusalemme (p. 31). Infatti se ànetanyahu pensa che l aviazione israeliana non possa finire il lavoro e che vi sia il supporto degli Usa per bombardare a tappeto gli obiettivi, quest anno presenta le condizioni ideali in tal senso. Un presidente democratico politicamente indebolito, in lotta per la sopravvivenza contro sfidanti repubblicani che hanno fatto del supporto incondizionato a Israele il perno del dibattito elettorale sulla politica estera, difficilmente si opporrü ad un azione di forza israeliana. [ ]. A Netanyahu non puç sfuggire che premere sull America nel 2013 specialmente se Obama viene riconfermato sarü molto piâ difficile rispetto ad oraã (p. 35). ROBERTO TOSCANO (diplomatico e scrittore) scrive che àobama oggi risulta sempre meno in grado di dire no a Netanyahu. In altre parole, quello che ritenevamo impossibile, assurdo, catastrofico, oggi Ö diventato possibileã (p. 48). ERIC TERZUOLO (diplomatico e professore presso il Dipartimento di Stato americano) sostiene anche lui che àalla fine deciderä Israeleã (p. 51). Infatti àqualsiasi presidente americano dovrü adattare la propria politica

4 verso l Iran a quella di Israele. [ ]. Per capire cosa vorranno e potranno fare gli Stati Uniti rispetto alla minaccia nucleare iraniana, bisogna pertanto chiedersi cosa farü Israeleã (p. 57). La conclusione mi pare ovvia. Il 2012 sembra essere veramente l anno della guerra almeno per due ragioni assai valide: 1Ä) l Iran adesso non ha capacitü militari offensive ná deterrenti. Invece tra non molto potrebbe avere la deterrenza della bomba atomica e risulterebbe piâ difficilmente attaccabile, come la Corea del Nord. Quindi bisogna non perdere tempo. 2Ä) Inoltre nel novembre 2012 vi sono le elezioni presidenziali americane e in Usa il presidente ha bisogno del voto dell elettorato ebraico. Perciç quest anno l America non puç dir di no a Israele. Tuttavia c Ö pur sempre la grande incognita del libero arbitrio umano, che difficilmente Ö prevedibile con certezza nei suoi dettagli. Infine non bisogna dimenticare che l uomo propone e Dio dispone. Dunque possiamo emettere un giudizio probabile, ma non assolutamente certo sulla imminenza di una grande guerra in Medio Oriente. Continuiamo a seguire gli avvenimenti facendo sempre il nostro dovere quotidiano e soprattutto cerchiamo di vivere in grazia di Dio, non abbiate paura di chi puç uccidere il vostro corpo, ma di chi uccide la vostra anima e la getta nella Geenna di fuoco. Nos cum prole pia, benedicat Virgo Maria! d. CURZIO NITOGLIA 19 marzo 2012

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