Scheda 2) La crisi idrica del 2015: insorgenza e sviluppi. 2.1) Precipitazioni

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1 Scheda 2) La crisi idrica del 2015: insorgenza e sviluppi 2.1) Precipitazioni Nell ultima decade di giugno 2015 l anticiclone africano ha fatto il suo ingresso nel bacino del Mediterraneo, avanzando profondamente fino al nord Europa. A causa di questo anomalo posizionamento della vasta cintura sub tropicale Italia si è trovata ad essere proprio nel centro del alta pressione. Da tale situazione sono scaturiti un rapido innalzamento della temperatura e una sensibile riduzione delle precipitazioni. Nel bacino del fiume Po le temperature sono risultate elevate sia nei valori massimi che minimi, attestandosi su valori superiori alle medie climatiche. Per quanto riguarda le precipitazioni sono pertanto risultate scarse e inferiori alla norma fino all ultima decade di agosto. Nei mesi precedenti gli afflussi meteorici sono risultati invece solo leggermente inferiori alla norma. Nella presente scheda sono raccolte le prime informazioni inerenti le precipitazioni osservate, messe a confronto su diverse durate di aggregazione sia con anni siccitosi notevoli che con valori medi di lungo periodo. Nel grafico di seguito rappresentato si riportano le altezze di afflusso giornaliero [mm] nel bacino del Po chiuso alle sezioni di Piacenza, Cremona Borgoforte e Pontelagoscuro a partire dal 1/7/ Po a Piacenza Po a Cremona Po a Boretto Po a Borgoforte Po a Pontelagoscuro 5 0 Ponendo l attenzione sul mese di luglio si evidenzia un solo giorno con precipitazioni significative, il 24 del mese. Gli afflussi cumulati mensili osservati [mm] di luglio ad agosto 2015 sono riportati nella seguente tabella:

2 Po a Piacenza Po a Cremona Po a Boretto Po a Borgoforte Po a Pontelagoscuro lug ago Inoltre, nella tabella e nella figura sottostanti sono riportati i valori medi degli afflussi mensili al bacino del Po chiuso a Pontelagoscuro, calcolati nel decennio e nel cinquantennio Sono altresì riportati i valori osservati nei mesi da aprile ad agosto Afflusso (Millimetri) ANNO AFFLUSSI MENSILI in millimetri Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Afflusso med. annuo Nell istogramma seguente sono messi a confronto gli afflussi mensili degli anni siccitosi notevoli, quali 2003, 2006, 2007 e 2012 con gli stessi afflussi registrati da aprile ad agosto 2015 (rosso).

3 Per mettere a confronto in maniera sintetica le medie storiche con le precipitazioni su durate da 1 a 24 mesi, è possibile utilizzare lo Standard Precipitation Index (SPI), in quanto consente di quantificare su scala adimensionale l anomalia positiva o negativa delle precipitazioni plurimensili osservate. L indice SPI risulta particolarmente adeguato per caratterizzare la presenza di periodi meteorologicamente siccitosi, potenzialmente impattanti sulla disponibilità delle risorse idriche; in particolare può risultare un utile strumento di indagine per le valutazioni sul regime idrologico. Inoltre, l indice SPI può essere utilizzato per lo studio dell andamento dei periodi secchi e umidi. Di seguito viene riportata la tabella di classificazione dell indice SPI, a seconda dello stato di disponibilità idrica; valori di SPI -1 corrispondono a periodi meteorologicamente siccitosi, mentre valori di SPI 1 individuano condizioni umide. SPI Classificazione 2,0 Estremamente Umido 1,50 1,99 Molto Umido 1,0 1,49 Moderatamente Umido -0,99 0,99 Normale -1,0-1,49 Moderatamente Secco -1,50-1,99 Molto Secco -2,0 Estremamente Secco L indice permette di considerare gli impatti di periodi meteorologicamente siccitosi o con abbondanza d acqua sulle differenti fonti di risorse idriche. Attraverso la scala temporale mensile viene valutato l effetto sui prelievi superficiali; a scala trimestrale l effetto valutato è quello sullo strato ipodermico

4 mentre la scala semestrale mostra l effetto sull intera falda acquifera, in quanto il bacino idrogeologico ha una memoria lunga, che può essere quindi sollecitata da lunghi periodi di penuria o abbondanza di precipitazioni. Di seguito viene riportato, sotto forma di grafico, l andamento dell SPI per l anno 2015, calcolato per le durate di 1, 3 e 6 mesi alla chiusura del bacino di Pontelagoscuro. 4.0 Pontelagoscuro - 1 mese SPI mese durante l'anno 2015 L andamento dell indice SPI ad 1 mese indica che le condizioni di afflusso nel bacino del Po chiuso a Pontelagoscuro sono state di normalità, con esclusione del mese di luglio nel quale si sono avute condizioni moderatamente secche.

5 Pontelagoscuro - 3 mesi SPI mese durante l'anno 2015 Inoltre, l andamento dell indice SPI a 3 mesi indica che le condizioni di afflusso nel bacino del Po chiuso a Pontelagoscuro rientrano nella normalità, ad esclusione del valore di gennaio che, risentendo degli ultimi due mesi dell anno 2014, presenta condizioni molto umide. 4.0 Pontelagoscuro - 6 mesi SPI mese durante l'anno 2015

6 Infine, il calcolo dell indice SPI a 6 mesi evidenzia condizioni di normalità per tutto il periodo. Nella figura che segue sono riportati gli andamenti storici dell SPI a 3 e 6 mesi (SPI3, SPI6), calcolati per il bacino del Po chiuso a Pontelagoscuro Il confronto dei valori dell SPI3 ed SPI6 di questa estate con gli storici dimostra che le condizioni di afflusso meteorico nei mesi che vanno da marzo ad agosto non sono risultate molto inferiori alla norma del periodo, fatta eccezione per il solo mese di luglio per la durata di 1 mese con conseguente impatto sulle derivazioni superficiali. Enti competenti e/o interessati Arpa Emilia Romagna Allegati tecnici alla scheda o link a siti tematici Scheda predisposta da Arpa Emilia Romagna Servizio Idrometeoclima Area Idrologia Data di redazione della scheda: 09/09/2015 Data di aggiornamento della scheda:

7 Scheda 2) La crisi idrica del 2015: insorgenza e sviluppi) 2.2) Laghi regolati: trend livelli ed erogazioni Nel seguito sono rappresentati gli andamenti a scala settimanale dei volumi invasati nei diversi sottobacini del F. Po (rappresentati dal cumulo degli invasi dei grandi laghi prealpini Maggiore, di Como, d'idro, d'iseo e di Garda) e dei volumi rilasciati (erogati) dagli stessi laghi, sia per le utilizzazioni idriche che per il mantenimento dei deflussi nell'alveo dei rispettivi emissari e del F. Po, nel periodo d'interesse. La corrispondenza tra sottobacini e laghi è rappresentata nella seguente tabella: Sezione di sottobacino del f. Po Laghi interessati Isola S. Antonio - Piacenza Maggiore Cremona Maggiore e Como Boretto Maggiore e Como Borgoforte Maggiore, Como, Idro e Iseo Pontelagoscuro Maggiore, Como, Idro, Iseo e Garda Per completezza, sono riportati anche gli andamenti delle stesse grandezze relative al lago pertinente (vale a dire immediatamente a monte) alla sezione considerata, al fine di fornire una valutazione dell'incidenza relativa di tale lago sul bacino complessivo. Tali andamenti sono inoltre messi a confronto con i valori medi nello stesso periodo per le annate dal 2003 al 2007, in cui si sono manifestate le più recenti situazioni di carenza idrica, e per le annate dal 2008 al 2014, nelle quali al contrario si sono presentati nel bacino afflussi idrici notevoli e non sono state registrate criticità idrologiche. Si precisa che i volumi sotto indicati tengono conto dei limiti operativi di gestione dei livelli idrici del lago, e non dei più ampi limiti teorici previsti dagli atti di concessione di regolazione del lago, in quanto tali limiti teorici sono stati fissati in base alle sole esigenze irrigue e idroelettriche esistenti all'epoca in cui tali limiti sono stati fissati. Nel tempo, ad influenzare il livello dei laghi sono venute emergendo nuove esigenze socioeconomiche quali il turismo, la navigazione, la pressione igienico-sanitaria delle comunità rivierasche, ecc. delle quali i gestori dei laghi debbono oggi tenere conto.

8 Dall'esame dei grafici di invaso si nota facilmente:come l'accumulo di acqua nei laghi non differisca sostanzialmente da quella delle annate più abbondanti ( ) fino alla fine del mese di giugno. Dopo tale data, la risorsa accumulata è rapidamente diminuita, al punto da raggiungere e oltrepassare i valori delle annate più critiche intorno 32-esima settimana (9 agosto) Analogamente, dall'esame dei grafici di erogazione si nota invece facilmente: - l'importanza del contributo del lago Maggiore, nettamente superiore a quello di tutti gli altri laghi; - il valore sostanzialmente nella norma delle erogazioni dal 1 aprile fino alla fine del mese di giugno; - la forte riduzione delle erogazioni a partire dai primi del mese di luglio, che non coincidono per poco con i valori minimi della media (anche per i contributi rilasciati a favore del F. Po); - la conferma dei più alti valori di erogazione, indice della massima esigenza irrigua, nel bimestre maggio - giugno, indipendentemente dalla situazione climatica. Grafici dell'andamento dei volumi invasati nei grandi laghi prealpini

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10 Grafici dell'andamento delle erogazioni dai grandi laghi prealpini

11 Enti competenti e/o interessati - Consorzi dei laghi (Enti regolatori dei grandi laghi prealpini) - Utilizzatori irrigui e idroelettrici - Enti locali rivieraschi - Enti di navigazione lacuale - Aziende turistiche Allegati tecnici alla scheda o link a siti tematici: - Scheda predisposta da Autorità di bacino del F. Po Data di redazione della scheda: 09/09/2015 Data di aggiornamento della scheda:

12 Scheda 2) La crisi idrica del 2015: insorgenza e sviluppi) 2.3) Disponibilità idrica complessiva presente nel bacino Nel seguito sono rappresentati gli andamenti dei volumi idrici, teoricamente disponibili, complessivamente accumulati nel bacino nelle diverse forme e nei diversi corpi idrici: laghi regolati, serbatoi alpini e manto nevoso; quest'ultimo è rappresentato attraverso l'indice SWE ("Snow Water Equivalent"). I valori sono rappresentati con riferimento ai sottobacini del F. Po sottesi dalle sezioni di riferimento (Isola S. Antonio, Piacenza, Cremona, Boretto, Borgoforte, Pontelagoscuro) e per le settimane dell'anno 13 (corrispondente alla data del 31 marzo), 26 (corrispondente alla data del 30 giugno), 31 (corrispondente alla data del 31 luglio) e 34 (corrispondente alla data del 23 agosto). La corrispondenza tra sottobacini del F. Po e sottobacini contribuenti è rappresentata nella seguente tabella; si ricorda che nel sottobacino sotteso dalla sezione di Isola S. Antonio non è presente alcuno dei grandi laghi regolati: Sezione di sottobacino del f. Po Isola S. Antonio Piacenza Cremona Boretto Borgoforte Pontelagoscuro Sottobacini interessati Bacino del F Po piemontese e Dora Baltea Bacino del F Po a Isola S. Antonio e Ticino Bacino del F Po a Piacenza e Adda Bacino del F Po a Cremona Bacino del F Po a Boretto e Oglio (con Chiese) Bacino del F Po a Borgoforte e Mincio Tali andamenti sono inoltre messi a confronto con quello medio nelle stesse date per le annate dal 2008 al 2014, nonché con quello dell'anno in cui è stata registrato il massimo valore di disponibilità alla data del 31 marzo. Si ricorda come i valori riportati siano in parte oggetto di ricostruzione a causa delle difficoltà legate alla raccolta dei dati di base necessari; in tal senso, nello specifico, non si sono potuti considerare i dati relativi alle annate critiche del 2003 e del 2005 Dai grafici sotto illustrati si evince come alla fine dell'inverno la situazione complessiva di risorsa accumulata nelle diverse parti del bacino non differisse sostanzialmente da quella di annate caratterizzate come "ordinarie". Qualche avvisaglia emergeva alla fine di giugno (settimana 26), dove la disponibilità si manteneva poco sotto al media degli anni più abbondanti, ma sempre nella norma.

13 Con il mese di luglio si osserva la manifestazione della carenza idrica, con il valore di disponibilità che scende al di sotto dei valori del 2007 già alla sezione di Piacenza (e anche del 2006, a Pontelagoscuro), per rimanere tale almeno fino al 20 agosto. Grafici dell'andamento della disponibilità di risorsa nei sottobacini del F. Po

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15 Enti competenti e/o interessati Allegati tecnici alla scheda o link a siti tematici Scheda predisposta da Autorità di bacino del F. Po Data di redazione della scheda: 09/09/2015 Data di aggiornamento della scheda:

16 Scheda 2) La crisi idrica del 2015: insorgenza e sviluppi) 2.4) Prelievi irrigui: stima dei volumi prelevati dalle derivazioni principali Nel seguito sono rappresentati gli andamenti a scala settimanale dei volumi complessivamente prelevati dalle principali grandi derivazioni irrigue nei diversi sottobacini del F. Po sottesi dalle sezioni di riferimento (Isola S. Antonio, Piacenza, Cremona, Boretto, Borgoforte, Pontelagoscuro). Per completezza, sono riportati anche gli andamenti delle stesse grandezze relative ai sottobacini affluenti alla sezione idrografica di F. Po considerata, al fine di fornire una valutazione qualitativa della sua incidenza sul bacino complessivo. La corrispondenza tra sottobacini del F. Po e sottobacini contribuenti è rappresentata nella seguente tabella: Sezione di sottobacino del f. Po Isola S. Antonio Piacenza Cremona Boretto Borgoforte Pontelagoscuro Sottobacini interessati Bacino del F Po piemontese e Dora Baltea Bacino del F Po a Isola S. Antonio e Ticino Bacino del F Po a Piacenza e Adda Bacino del F Po a Cremona Bacino del F Po a Boretto e Oglio (con Chiese) Bacino del F Po a Borgoforte e Mincio Tali andamenti sono inoltre messi a confronto con i valori medi nello stesso periodo per le annate dal 2008 al 2014, nelle quali non sono state registrate criticità per la disponibilità di acqua per l'agricoltura. Si evidenzia tuttavia come i valori riportati siano in parte oggetto di ricostruzione a causa delle difficoltà legate alla raccolta dei dati di base necessari. Dall'esame dei grafici si nota facilmente che: - i volumi di prelievo del 2015 appaiono anche superiori a quelli delle annate non critiche almeno fino alla metà del mese di luglio; - dopo tale data, la diminuzione dei prelievi diviene evidente e sempre più marcata; - risulta confermato l'effetto delle azioni disposte dalla Cabina di regia per la crisi idrica, in particolare quelle avviate con la seduta del 21 luglio; - emerge tuttavia un significativo ritardo tra l'adozione delle misure adottate e le loro effettive ricadute. Grafici dell'andamento dei prelievi nei sottobacini del F. Po

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19 Enti competenti e/o interessati - Consorzi dei laghi (Enti regolatori dei grandi laghi prealpini) - Consorzi di irrigazione - Altri utilizzatori irrigui Allegati tecnici alla scheda o link a siti tematici Scheda predisposta da Autorità di bacino del F. Po Data di redazione della scheda: 09/09/2015 Data di aggiornamento della scheda:

20 Scheda 2) La crisi idrica del 2015: insorgenza e sviluppi 2.5) Portate nel F. Po 2.5.1) Asta piemontese La scheda riportata un analisi degli andamenti delle portate nelle sezioni strumentate più significative misurate nell estate Nello specifico sono state considerate le sezioni di asta di Po rappresentative delle chiusure della parte più alta del bacino (Po a Torino), della parte di pianura comprensiva degli affluenti del settore nord-occidentale (Po a Valenza) ed infine della chiusura dell intera parte piemontese, comprensiva anche del Tanaro (Po a Isola S.Antonio). Inoltre sono stati analizzati i contributi di alcuni affluenti in punti rappresentativi dei soli deflussi naturali ed alle chiusure di bacino, per evidenziare l influenza delle pressioni presenti. Nella tabella 1, allegata, sono riportati i valori medi mensili di portata osservata nei mesi di giugno, luglio e agosto, i valori mensili medi storici e gli scostamenti, espressi in percentuale, che si ottengono dalla differenza tra la portata osservata ed il valore medio storico, normalizzata rispetto al valore medio storico. Valori negativi dello scostamento rappresentano portate inferiori alla media del periodo considerato, valori positivi corrispondono a portate superiori. Il calcolo degli scostamenti ha evidenziato che il mese di giugno, per la maggior parte dei bacini piemontesi, è rimasto tendenzialmente di poco sotto la media, fatta eccezione per Sesia e alto Tanaro sui quali si sono verificati scostamenti negativi di -51% e -44%. A luglio, invece, gli scostamenti sono risultati tutti negativi con valori più contenuti nelle sezioni in cui non si risente ancora dei prelievi (Chisone a San Martino, Dora Baltea a Tavagnasco, Stura di Lanzo a Lanzo, Toce a Candoglia) e più significativi sul Po e nei tratti terminali degli immissari a causa delle significative pressioni antropiche. Lungo il Po si passa da uno scostamento del -22% a Torino, ad un -60% a Isola S. Antonio. Ad agosto i valori di portata rientrano decisamente ad di sopra della media, il Po ad Isola S. Antonio presenta uno scostamento positivo (38%). Per completare il quadro delle analisi mensili sono stati calcolati gli indici di anomalia SRI (Standardized Runoff Index) per alcune delle sezioni considerate e riportati i relativi grafici in figura 1. Anche dall analisi dei valori dello Standard Runoff Index è confermato un mese di luglio secco con valori rientranti nella classe moderatamente secco e giungo ed agosto nella norma o moderatamente umidi. A valle dell analisi a scala mensile delle portate, per le stesse stazioni, si è scesi al dettaglio delle portate giornaliere per confrontare il loro andamento rispetto ad anni passati particolarmente siccitosi (2003,2006,2007) e rispetto al 2014, anno, invece, molto piovoso. Gli andamenti giornalieri sono stati riportati in forma grafica (figura 2) e confrontati con le medie mensili di riferimento.

21 L andamento dei valori giornalieri evidenzia una curva di esaurimento molto significativa nella terza decade di giugno. Il contributo della fusione nivale, evidente in alcune sezioni che misurano il deflusso naturale (Dora Baltea a Tavagnasco, Stura di Lanzo a Lanzo) ha consentito di mantenere nella prima decade di luglio portate di Po prossime ai valori medi stagionali con un comportamento simile all estate Nella seconda e terza decade del mese di luglio e nella prima decade di agosto invece si sono osservate portate paragonabili a quelle dell estati 2003 e Successivamente, le precipitazioni a carattere temporalesco che hanno interessato a più riprese il bacino, hanno prodotto deflussi superiori alla media del periodo. La fase critica delle disponibilità di risorse idriche superficiali è quindi stata relativamente breve (1 mese) e limitata al periodo che va all incirca dal 10 luglio al 10 agosto rispetto ad un periodo ben più lungo di assenza di precipitazioni (2 mesi) in cui, tra l altro, le temperature sono state ininterrottamente molto al di sopra dei valori medi del periodo. Enti competenti e/o interessati Arpa Allegati - Tabella 1: Portate medie mensili dei mesi di giugno luglio e agosto 2015 e calcolo dello scostamento rispetto ai valori storici di riferimento. - Figura 1: Standardized Runoff Index - Figura 2: Portate medie giornaliere e confronto con valori medi mensili - Figura 3: Ubicazione delle stazioni idrometriche analizzate Scheda predisposta da Arpa Piemonte Data di redazione della scheda: 09/09/2015 Data di aggiornamento della scheda:

22 Tabella 1 - Portate medie mensili dei mesi di giugno luglio e agosto 2015 e calcolo dello scostamento rispetto ai valori storici di riferimento -

23 Figura 1 - Standardized Runoff Index

24 Figura 2 - Portate medie giornaliere e confronto con valori medi mensili

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28 Figura 3 - ubicazione delle stazioni idrometriche analizzate

29 Scheda 2) La crisi idrica del 2015: insorgenza e sviluppi 2.5) Portate nel F. Po 2.5.2) Asta a valle di Isola S. Antonio Dopo alcuni anni con precipitazioni invernali abbondanti ed estati non troppo calde come quelle del 2013 e del 2014, nel 2015 si è osservata un estate caldissima, con temperature elevate e durevoli sia nei valori minimi che nei valori massimi. Questa condizione ha causato una brusca impennata dei consumi idrici di tutti i comparti,(civile, irriguo, idroelettrico), alla quale si è associata una notevole evapotraspirazione. In ultimo anche le riserve nivali sono state interessate dall ondata di calore che ha spinto l altezza dello zero termico ai massimi storici, oltre i m. s.l.m.m.. Dal punto di vista idrologico, tutte queste concause, in concomitanza all assenza di precipitazioni, ha comportato decrementi considerevoli delle portate dei corsi d acqua principale e secondario. Nel corso vallivo del Po si registra un andamento idrometrico di esaurimento a partire dalla metà di giugno fino alla prima decade di agosto. Il sistema fluviale è quindi pervenuto ad una magra significativa con ridotta disponibilità della risorsa idrica superficiale nel mese di luglio. Nella presente scheda sono raccolte alcune informazioni inerenti le portate osservate, messe a confronto su diverse durate di aggregazione sia con anni siccitosi notevoli che con valori medi di lungo periodo. Nel grafico di seguito rappresentato si riportano i valori delle portate giornaliere alle sezioni di Po di Piacenza, Cremona, Boretto, Borgoforte e Pontelagoscuro:

30 Po a Piacenza Po a Cremona Po a Boretto Po a Borgoforte Po a Pontelagoscuro 0 01/06/15 01/07/15 01/08/15 01/09/15 Ponendo l attenzione sui cinquanta giorni che vanno dal 25 giugno al 15 di agosto dell anno in corso, si osserva che le portate giornaliere a Pontelagoscuro sono andate via via decrescendo, attestandosi al di sotto dei 600 m 3 /s a partire dal 1 luglio, sotto 500 m 3 /s a partire dal 4 luglio e, nel periodo di massima magra, sotto i 400 m 3 /s dal 16 al 26 luglio Il valore minimo di portata giornaliera registrato in detto periodo è risultato pari a 361 m 3 /s il giorno 24 luglio Nel diagramma che segue vengono poi riportate le portate giornaliere a Pontelagoscuro registrate nel 2006, 2007 e nell anno corrente 2015.

31 Inoltre, nella tabella e nella figura sottostanti vengono riportati i valori delle portate medie mensili del Po chiuso a Pontelagoscuro, calcolati nel decennio , nel cinquantennio e messi a confronto con i valori mensili osservati da aprile ad agosto Portata (Metri cubi/secondo)

32 ANNO PORTATE MEDIE MENSILI (metri cubi/secondo) Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Q med annua La tabella che segue riporta i valori delle portate medie mensili osservate alle sezioni principali del Po nell anno 2015 a confronto con la media di lungo periodo, gli anni notevoli e l anno precedente PIACENZA VALORI DI PORTATA MEDIA MENSILE e VALORE MINIMO STORICO MENSILE Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre MINIMO STORICO CREMONA VALORI DI PORTATA MEDIA MENSILE e VALORE MINIMO STORICO MENSILE Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre MINIMO STORICO BORETTO VALORI DI PORTATA MEDIA MENSILE e VALORE MINIMO STORICO MENSILE Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre MINIMO STORICO BORGOFORTE VALORI DI PORTATA MEDIA MENSILE e VALORE MINIMO STORICO MENSILE Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre MINIMO STORICO PONTELAGOSCURO VALORI DI PORTATA MEDIA MENSILE e VALORE MINIMO STORICO MENSILE Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre MINIMO STORICO

33 Nel diagramma che segue è rappresentato l andamento delle portate medie mensili del Po a Pontelagoscuro durante l anno 2015 a confronto con la media di lungo periodo, l anno precedente ed il minimo storico. Po a Pontelagoscuro Portata [m³/s] MINIMO STORICO Nell istogramma seguente sono riportati gli scarti percentuali delle portate medie mensili osservate del Po a Pontelagoscuro nel 2015 rispetto alle medie di lungo periodo e ai minimi storici. PONTELAGOSCURO MINIMO STORICO LUNGO PERIODO Dall analisi dei dati sopra riportati si evince un andamento dei deflussi mensili maggiore o uguale alla norma da gennaio a maggio, mentre a giugno i valori osservati risultano inferiori alla media di lungo periodo. In luglio si registra la condizione più critica, con la portata mensile molto inferiore alla norma, mentre la ripresa delle precipitazioni, e la contemporanea diminuzione dei fabbisogni idrici riconduce la portata del mese di agosto a valori meno preoccupanti, benché ancora inferiori alla norma.

34 Per quanto riguarda l analisi dei minimi di portata si riscontra che nel mese più critico, quello di luglio, lo scarto percentuale sul minimo storico (237 m 3 /s), è risultato pari all 82%. Tuttavia l analisi statistica dei minimi annuali ha consentito di stimare un tempo di ritorno massimo alla sezione di Pontelagoscuro non trascurabile e pari a circa otto anni. Nei grafici sotto riportati vengono messi a confronto le portate minime del 2015 con le funzioni di distribuzione cumulata di tipo Weibull, elaborate in base alle serie storiche osservate alle sezioni principali del fiume Po.. Po a Piacenza 1-P Tr [anni] Q [m³/s]

35 Po a Cremona 1-P Tr [anni] Q [m³/s]

36 Po a Boretto 1-P Tr [anni] Q [m³/s]

37 Po a Borgoforte 1-P Tr [anni] Q [m³/s]

38 Po a Pontelagoscuro 1-P Tr [anni] Q [m³/s] Un utile strumento per l analisi delle siccità idrologiche, in particolare delle magre fluviali è il metodo dei run (Yevjevich 1967). Esso considera due variabili aleatorie: la prima è il numero di giorni consecutivi (durata della magra) durante i quali la portata fluviale risulta al di sotto di una soglia; la seconda è il volume idrico mancante, ottenuto dalla differenza tra la portata di soglia e quella transitante nel periodo siccitoso in esame. L analisi condotta con questo metodo alla sezione di Pontelagoscuro ha permesso di stimare una durata della magra paria 49 giorni ed una severità di 1.04*10 9 m 3. Il valore del tempo di ritorno secondario, derivante dall analisi bivariata di durata e severità, è risultato pari a 55 anni. Un ulteriore analisi delle portate si basa sull indice SFI, che consente di quantificare l anomalia della portata di un corso d acqua rispetto al suo valore medio, per scale temporali di aggregazione di 1, 3, 6, 12 e 24 mesi. I valori di

39 portata mensile vengono mediati sulle durate pari a 1, 3, 6, 12 e 24 mesi e a tali valori medi sono associati i corrispondenti indici SFI. Ad esempio, il valore di SFI relativo al mese di maggio per la durata di 3 mesi si riferisce alla portata media calcolata nei mesi di marzo, aprile, maggio. La finestra temporale è mobile sull anno e i grafici riportati nella scheda evidenziano l evoluzione temporale dell indice. Di seguito viene riportata la tabella di classificazione dell indice SFI, a seconda dello stato di disponibilità idrica; valori di SFI -1 corrispondono a periodi di siccità, mentre valori di SFI 1 individuano periodi umidi. SFI Classificazione 2,0 Estremamente Umido 1,50 1,99 Molto Umido 1,0 1,49 Moderatamente Umido -0,99 0,99 Normale -1,0-1,49 Moderatamente Secco -1,50-1,99 Molto Secco -2,0 Estremamente Secco I grafici successivi rappresentano l andamento dell SFI per l anno 2015, calcolato per differenti durate di aggregazione PONTELAGOSCURO - 1 mese SFI mese durante l'anno 2015 L andamento dell indice SFI ad 1 mese indica che il deflusso di Po a Pontelagoscuro ha fatto registrare condizioni di normalità fino al mese di giugno compreso; la stagione estiva è poi proseguita con condizioni di tipo estremamente secco per luglio, moderatamente secco per agosto.

40 PONTELAGOSCURO - 3 mesi SFI mese durante l'anno 2015 L andamento dell indice SFI a 3 mesi indica che il deflusso di Po a Pontelagoscuro ha fatto registrare condizioni di normalità fino al mese di luglio compreso; l indice di agosto mostra condizioni molto secche per i mesi giugnoluglio-agosto, mentre ad inizio anno l SFI indica condizioni di umidità per i mesi novembre e dicembre dell anno 2014 uniti nel calcolo al mese di gennaio PONTELAGOSCURO - 6 mesi SFI mese durante l'anno 2015 Il calcolo dell indice SFI a 6 mesi evidenzia condizioni di normalità per il periodo che va da marzo ad agosto 2015.

41 Dai dati sopra esposti si può concludere che gli effetti concomitanti delle elevate temperature, dell effetto dei prelievi e della scarsità di precipitazioni si sono ripercossi, a scala mensile, sull immediata disponibilità della risorsa idrica superficiale. Enti competenti e/o interessati Arpa Emilia Romagna link a siti tematici Scheda predisposta da ARPA Emilia Romagna Servizio Idrometeoclima Area Idrologia Data di redazione della scheda: 09/09/2015 Data di aggiornamento della scheda:

42 Scheda 2) La crisi idrica del 2015: insorgenza e sviluppi 2.6) Risalita del cuneo salino L interfaccia fiume-mare del delta del fiume Po ha caratteristiche idrografiche che dipendono sia dalla portata del Po che dalla marea dell Adriatico, determinando la risalita del cuneo salino lungo i rami deltizi. Ai sensi della Direttiva Quadro 2000/60/CE si possono individuare pertanto le acque di transizione, che variano al variare delle condizioni sopra citate. Attraverso le misure di portata e i dati di alta e bassa marea è possibile valutare la ripartizione delle portate giornaliere osservate e previste nei cinque rami del delta del Po (Pila, Gnocca, Goro, Maistra e Tolle) e stimare la lunghezza di risalita del cuneo salino sia in alta che bassa marea. Nella presente scheda si riportano i valori della risalita del cuneo salino che hanno caratterizzato la crisi idrica dell estate 2015 ed il confronto degli stessi con i valori degli anni precedenti, in particolare quelli siccitosi. Nella tabella sottostante si mostra un esempio di ripartizione delle portate previste alla sezione del Po a Pontelagoscuro nei cinque rami del Delta. Portate espresse in m 3 /s estratto dal Bollettino di previsione per il bacino del fiume Po.

43 Inoltre, nella tabella seguente è riportato un esempio di previsione della massima intrusione giornaliera del cuneo salino in bassa marea (cella verde) e alta marea (cella rossa) nei cinque rami del Delta, anche esso estratto dal Bollettino di previsione per il bacino del fiume Po.

44 Infine si riportano i valori ed i diagrammi di massima intrusione del cuneo salino, in bassa ed alta marea, espressi in chilometri, sulla base delle portate osservate alla sezione di Pontelagoscuro, negli anni dal 2003 al 2014 e nel periodo 1/6/ /08/2015.

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47 Come si evince dalle tabelle e dai grafici, la crisi idrica del 2015 è stata caratterizzata da una intrusione significativa del cuneo salino, che nel ramo di Goro ha raggiunto i valori massimi di 17 km in alta marea e di 12 Km circa in bassa marea. Confrontando questi valori con le annate siccitose precedenti 2003, 2006, 2007 e 2012, si può notare che il ramo di Goro è sempre stato il più interessato dalla risalita di acqua salmastra, con valori tra i 14 e i 25 km in bassa marea e tra i 19 e i 30 km in alta marea. Enti competenti e/o interessati Arpa Emilia Romagna Allegati tecnici alla scheda o link a siti tematici Scheda predisposta da: Arpa Emilia Romagna, Servizio Idrometeoclima, Area Idrologia Data di redazione della scheda: 09/09/2015 Data di aggiornamento della scheda:

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