LA BLUE TONGUE IN PIEMONTE: È ANCORA NECESSARIA UNA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE DI RICHIAMO
|
|
- Gaetana Neri
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 LA BLUE TONGUE IN PIEMONTE: È ANCORA NECESSARIA UNA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE DI RICHIAMO Ultima modifica: 16 marzo 2010
2 La malattia La bluetongue è una malattia causata da virus, trasmessa da insetti vettori (Culicoides spp), che colpisce i ruminanti domestici e selvatici e si presenta con forme particolarmente gravi, in grado di causare elevata mortalità, negli ovini. Il sierotipo 8 ha caratteristiche di particolare aggressività anche nei confronti dei bovini e fa registrare danni rilevanti al patrimonio zootecnico. Questo sierotipo è presente nel Nord Europa dal 2006 e con una progressiva diffusione epidemica, ha interessato i Paesi confinanti con l Italia (vedi oltre Francia e Svizzera). La bluetongue in Piemonte nei primi mesi del Nel 2008 il Piemonte è stato esposto ad una situazione di rischio elevato di introduzione della bluetongue sierotipo 8 dovuta all epidemia in corso in Francia, in particolare nei dipartimenti di approvvigionamento dei quasi capi importati annualmente e nei dipartimenti confinanti con la nostra Regione. Alla fine del 2008 sono stati diagnosticati in provincia di Cuneo, in un area circoscritta, montana, 16 casi di infezione in aziende più esposte al rischio di contagio per la posizione prossima all area boschiva e per le modalità estensive di allevamento. Inoltre, nella primavera 2009 è stato rilevato un ulteriore caso in un azienda della provincia di Torino, prossima al Parco della Mandria. È stato così necessario disporre misure restrittive e di contenimento dell infezione, come prevedono la normativa nazionale e quella comunitaria: nelle province di Cuneo e Torino, dove si è manifestata la circolazione virale, oltre ai divieti di spostamento degli animali, è stato subito avviato un piano di vaccinazione di emergenza (Leggi i provvedimenti regionali); nelle altre province, a basso rischio per l assenza di circolazione virale, è stata prevista l effettuazione di un programma di vaccinazione
3 La campagna di vaccinazione L estesa campagna di vaccinazione effettuata, con lo scopo di conferire una buona protezione ai ruminanti e contenere la diffusione della malattia, consentendo la libera movimentazione degli animali, ha interessato i bovini e gli ovini (i caprini su base volontaria) degli allevamenti di tutte le province piemontesi. Complessivamente sono stati vaccinati bovini (con 2 interventi vaccinali) e ovi-caprini, per un totale di inoculazioni ( inoculazioni nei bovini e negli ovicaprini). Trattandosi di un vaccino inattivato, non erano attesi inconvenienti significativi alla vaccinazione; tuttavia è stato predisposto un protocollo per segnalare gli eventuali casi indesiderati alla valutazione del Centro regionale di farmacovigilanza veterinaria, che risiede presso la Facoltà di Medicina veterinaria di Grugliasco. La valutazione delle reazioni alla vaccinazione segnalate. Il Centro di Referenza Regionale per la Farmacovigilanza Veterinaria si è fatto carico, nell ambito della massiccia operazione di vaccinazione, di raccogliere, valutare catalogare ed archiviare tutte le segnalazioni di reazioni avverse
4 avvenute in concomitanza con le vaccinazioni. La classificazione ha rispettato i criteri stabiliti dalla Commissione europea per la valutazione delle reazioni indesiderate da farmaco. Contemporaneamente l Istituto Zooprofilattico Sperimentale, sede e sezioni, ha attivato la disponibilità a esami diagnostici di approfondimento, totalmente gratuiti per gli allevatori che segnalavano inconvenienti. Per quanto riguarda le segnalazioni inviate al Centro di Referenza Regionale per la Farmacovigilanza Veterinaria, si segnala l acquisizione di 82 segnalazioni spontanee di possibili reazioni avverse provocate dall intervento vaccinale. Tra le 82 segnalazioni ricevute, 2 risultano classificate come PROBABILI e 7 come POSSIBILI. Le correlazioni risultate probabili riguardano esclusivamente la specie bovina: in particolare, 1 soggetto è deceduto per reazione allergica, mentre 3 soggetti hanno manifestato per alcune ore sintomi clinici quali tremori, inappetenza e rialzo termico, poi regrediti. Tra le segnalazioni di correlazione POSSIBILE, si contano 4 aborti e 1 mortalità riguardanti la specie bovina, 1 aborto nella specie caprina ed alcuni casi di mortalità accompagnata da sintomi clinici, quali rialzo termico e tremori, in un gregge di ovini. Tutte le rimanenti 73 segnalazioni ricevute sono state classificate come NON CLASSIFICABILI oppure IMPROBABILI. Nella categoria NON CLASSIFICABILE rientrano i casi in cui la mancanza di indagini diagnostiche predisposte ha impedito la corretta analisi. La maggior parte delle reazioni sono state classificate come IMPROBABILI perché le informazioni sono state sufficienti per escludere una responsabilità del vaccino nell insorgenza della reazione. In particolare in tali segnalazioni sono state rilevate: intervalli di tempo estremamente dilatati, per cui la reazione si collocava in un periodo sufficientemente distante dall intervento vaccinale, tale da poter escludere con certezza il suo coinvolgimento;
5 tipologia delle reazioni in nessun modo correlabili con l intervento vaccinale come ad esempio la rilevazione di eventi di chiara origine traumatica; quadri anatomo-patologici refertati dall Istituto Zooprofilattico dichiaratamente non compatibili e/o correlabili all intervento; rilevazioni tramite le opportune indagini diagnostiche delle reali cause della reazione avvenuta. È in corso di valutazione, congiuntamente con il Ministero della Salute, la possibilità di assicurare, limitatamente ai casi accertatamente originati dall inoculazione del vaccino, un ristoro agli allevatori per i danni diretti. I nuovi casi di positività del Nel corso dell anno 2009, per poter individuare l eventuale presenza residua di episodi di circolazione virale, sono state controllate, con cadenza quindicinale, 392 aziende sentinella, distribuite nelle diverse province. I capi sentinella (10-15 per azienda) sono stati sottoposti complessivamente a più di esami. Dislocazione degli allevamenti sentinella nelle diverse province ( in azzurro il patrimonio zootecnico sensibile)
6 Con la ripresa dell attività estiva dei vettori, il sistema sentinella regionale ha segnalato alcuni nuovi casi di circolazione virale: 5 nell area nord-orientale della provincia di Torino, nel mese di settembre, e due ulteriori, a novembre, in aziende sentinella della provincia di Asti, finora mai interessata dall infezione. In tutti i casi si tratta di aziende situate a ridosso di zone boschive, che praticano il pascolo o hanno accesso all esterno. I nuovi casi hanno comportato l estensione delle misure restrittive alla provincia di Asti e reso necessaria l effettuazione del richiamo vaccinale sui capi giovani, nelle aree colpite. Tutti i casi di circolazione virale rilevata negli ultimi mesi del 2009 riguardano aziende situate in zone a bassa densità zootecnica e con caratteristiche particolarmente favorevoli alla sopravvivenza dei vettori. Sono episodi diagnosticati precocemente, insorti a fine stagione epidemica e non rappresentano sicuramente un indicatore di una epidemia estiva di larga portata. Tuttavia testimoniano una certa presenza del vettore infetto, che in aree particolari ha trovato possibilità di trasmettere l infezione sui capi non protetti, appositamente non vaccinati, per il loro ruolo di rilevatore sentinella.
7 Positività 2009 nelle Province di Torino e Asti È necessaria una nuova campagna di vaccinazione di richiamo. Una nuova campagna di vaccinazione è pertanto necessaria per consolidare lo stato immunitario dei ruminanti allevati che sono ancora esposti al rischio di infezione, sia per la situazione epidemiologica dei Paesi confinanti, sia per la recente presenza del vettore infetto in due province del Piemonte. L esperienza degli altri Paesi europei (vedi Francia e Svizzera) conferma l efficacia della vaccinazione, che ha prodotto nette diminuzioni dell incidenza della malattia dove era presente, anche in forma epidemica. È importante assicurare ancora per il 2010 la copertura vaccinale di una percentuale superiore all 80% dei ruminanti allevati, per poter puntare all eradicazione della malattia. Ormai la popolazione adulta è già stata vaccinata nel 2009, pertanto sarà sufficiente fare 1 sola inoculazione di richiamo. Solo nei territori dove c è stata recente circolazione virale, gli animali giovani, mai vaccinati, verranno sottoposti a due interventi vaccinali, per assicurare una buona immunità di base.
8 Le modalità di vaccinazione. L avvio della campagna è avvenuto a metà febbraio, con termine entro la fine di aprile. Nel mese di maggio verranno effettuate le vaccinazioni di richiamo ai vitelli allevati nelle ASL TO4 e di Asti. Sono sottoposti all intervento di vaccinazione i capi bovini ed ovini di età superiore ai 3 mesi. La vaccinazione nei caprini è generalmente volontaria: è obbligatorio vaccinare i caprini di almeno 3 mesi, allevati insieme con gli ovini. Non saranno vaccinati gli animali della specie bovina, ovina e caprina: - di età inferiore ai tre mesi; - macellati ad un età non superiore ai sei mesi; - macellati entro due mesi dalla data prevista per la vaccinazione; - degli allevamenti di solo ingrasso che risultino già vaccinati nei territori di origine; - capi sentinella del piano di sorveglianza sierologica nazionale. La somministrazione del vaccino può essere effettuata da un medico veterinario della ASL o aziendale. Per ragioni di spesa, il numero degli interventi praticati da medici veterinari liberi professionisti non può essere superiore al 50%. Ogni ASL programma gli interventi tenendo conto della disponibilità dei medici veterinari e delle esigenze degli allevatori. Il vaccino (BTVPUR AlSap 8 di Merial per ovini e bovini) è fornito gratuitamente dal Ministero della Salute ed è distribuito a cura del Servizio Veterinario della ASL. Vaccino BTVPUR AlSap 8 di Merial Si tratta di un vaccino inattivato la cui innocuità ed efficacia è certificata dalla registrazione del presidio, ratificata presso l European Medicines Agency (EMEA). Modalità d uso. Il vaccino deve essere conservato ad una temperatura tra i 2 e gli 8 C. La dose standard (1 ml) è inoculata a partire dall età di tre mesi.
9 La somministrazione vaccinale deve essere eseguita nel rispetto delle norme di asepsi, di norma sostituendo l ago della siringa almeno per ogni allevamento. La somministrazione viene effettuata per via sottocutanea e secondo le indicazioni della ditta produttrice e nel rispetto delle buone pratiche di vaccinazione. In particolare si richiama l attenzione sull importanza del corretto contenimento degli animali da parte dell allevatore, per evitare traumi e stress. Gli animali sottoposti a vaccinazione devono essere in buono stato di salute e si consiglia di rimandare la vaccinazione per i capi a cui si somministrano altri farmaci. Inoltre è da ricordare che il vaccino deve essere somministrato ad un intervallo adeguato dall inoculazione di altri vaccini per altre patologie, prevedendo un adeguata programmazione di tutti gli interventi previsti in azienda. Secondo le prove effettuate dalla casa produttrice, è possibile il verificarsi di reazioni locali nel punto di inoculo e un transitorio e lieve aumento della temperatura. Dopo la vaccinazione non è previsto alcun tempo di sospensione per l utilizzo di carne e latte. Il protocollo di segnalazione delle reazioni avverse anno Anche per la presente campagna si è ritenuto importante monitorare gli eventuali effetti indesiderati conseguenti la vaccinazione, predisponendo un apposito protocollo. Ogni reazione avversa, così sono definiti gli inconvenienti conseguenti la somministrazione di un farmaco, dovrà essere prontamente segnalata, a cura dell allevatore o del medico veterinario che la abbiano rilevata, al Servizio Veterinario dell ASL, Area di igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche. Nella pagina seguente si fornisce lo schema di intervento ed alcune indicazioni orientative per una prima valutazione dei sintomi più frequenti correlabili alla vaccinazione.
10 POSSIBILE/EVENTUALE SINTOMATOLOGIA LEGATA A REAZIONE AVVERSA DIRETTA DOVUTA AD INTERVENTI VACCINALI TEMPI INTERCORRENTI CLASSIFICAZIONE TRA INTERVENTO POSSIBILE VACCINALE E SINTOMATOLOGIA MANIFESTAZIONE DEI SINTOMI SINTOMATOLOGIA LOCALE - Edema o pomfi nel punto di inoculo Entro 2 3 ore SINTOMATOLOGIA SISTEMICA ABORTO (in concomitanza con sintomatologia sistemica) - Rialzo termico - Inappetenza - Tremori - Abbattimento sensorio - Disorientamento - Dispnea - Shock morte Nota:generalmente si manifesta una sintomatologia lieve che prevede solo i primi tre sintomi sopra elencati. Nota: non è stata segnalata minaccia di aborto quale possibile effetto collaterale avverso a seguito di interventi vaccinali con vaccino spento. Eventuali casi di aborto dovranno essere oggetto di approfondimenti diagnostici. Entro 8 ore Entro 48 ore
11 È previsto che siano prelevati materiale e campioni disponibili ed inviati all IZS del Piemonte che effettuerà gli approfondimenti diagnostici utili a chiarire l origine dell evento. Tutte le segnalazioni e le relative informazioni, riportate su una apposita scheda, compilata dal veterinario che ha seguito il caso, verranno inoltrate al Centro regionale di Farmacovigilanza veterinaria che provvederà alla classificazione, valutazione ed al successivo inoltro al Ministero della Salute e all EMEA. La bluetongue sierotipo 8 nei Paesi confinanti. Territori soggetti a restrizione a fine 2009 per i differenti sierotipi di bluetongue Fonte: L ultimo aggiornamento a marzo 2010 è disponibile all indirizzo
12 Francia A partire dal 2006 la malattia, dopo il suo inaspettato ingresso nei Paesi Bassi ed in Belgio, si è diffusa in tutta Europa e in particolare in Francia in forma epidemica, propagandosi da nord verso sud e da est verso ovest, facendo registrare oltre quasi focolai alla fine del Risorse sul web Nell area sicurezza alimentare del sito della Comunità Europea sono disponibili tutte le presentazioni, dal 2007 al 2010, che gli Stati membri mettono a disposizione per descrivere la situazione epidemiologica delle malattie oggetto di notifica internazionale. Nello specifico, è possibile visualizzare per la Francia: - Novembre Novembre 2009 La prima campagna di vaccinazione contro la bluetongue in Francia è stata necessariamente facoltativa ed orientata prioritariamente ai capi da esportare, in quanto non vi era ancora una disponibilità di fornitura di vaccino sufficiente: la malattia ha avuto pertanto ancora modo di espandersi rapidamente nel Dal 2009 la strategia adottata, in linea con altri Stati europei gravemente colpiti dalla patologia, come la Germania, è stata quella di vaccinare obbligatoriamente tutto il patrimonio zootecnico francese sensibile, ottenendo una copertura dell 89% di bovini e del 89,77% dei piccoli ruminanti. Ciò ha consentito di limitare notevolmente il numero dei focolai, ridotti, a fine anno, a circa 80. Merita segnalare che la campagna di vaccinazione è stata effettuata anche contro il sierotipo 1, di più recente insorgenza in Francia, limitandone in modo efficace la diffusione. Anche per il 2010 è stato pianificato un programma vaccinale obbligatorio contro la bluetongue sierotipi 1 e 8, al fine di preservare e consolidare la situazione sanitaria favorevole raggiunta negli ultimi mesi del Svizzera. La bluetongue è stata diagnosticata per la prima volta in Svizzera nell ottobre del Da quel momento, sono stati registrati nuovi casi di circolazione virale, ma la malattia non ha assunto dimensioni epidemiche: complessivamente sono stati
13 diagnosticati 33 casi nel 2008 e 34 nel 2009, questi ultimi nel periodo precedente la conclusione della seconda campagna di vaccinazione. Nel secondo semestre del 2009 non è più stato rilevato alcun episodio di circolazione del virus della bluetongue. La situazione epidemiologica svizzera, complessivamente favorevole, in particolare se raffrontata con quella francese, è il risultato dell efficacia della strategia adottata: due campagne di vaccinazione condotte successivamente nel 2008 (78% animali vaccinati) e 2009 (87% animali vaccinati), obbligatorie ed estese a tutto il patrimonio zootecnico sensibile, che hanno consentito di limitare il fronte di avanzamento epidemico al confine con la Francia realizzando un efficace contenimento dell infezione. La strategia è confermata ancora per il 2010 con l effettuazione di una nuova campagna di vaccinazione obbligatoria, per mantenere un adeguata protezione immunitaria del patrimonio zootecnico sensibile, puntando all eradicazione. Ulteriori informazioni di maggior dettaglio, anche relative agli studi di efficacia ed innocuità della campagna, sono disponibili sul sito Ufficio federale di veterinaria:
Blue Tongue situazione epidemiologica in Italia e aspetti normativi. Treviso 30 aprile 2008
Blue Tongue situazione epidemiologica in Italia e aspetti normativi Treviso 30 aprile 2008 Situazione epidemiologica Analisi del rischio introduzione e circolazione 1 Flussi animali da zone a rischio Consistenza
DettagliREGIONE PIEMONTE Assessorato alla Sanità Direzione Sanità Pubblica
REGIONE PIEMONTE Assessorato alla Sanità Direzione Sanità Pubblica Marzo 2010 La bluetongue (BT), malattia della lingua blu o febbre catarrale ovina, è una malattia di origine virale che colpisce bovini,
DettagliBLUE TONGUE: LA PROFILASSI VACCINALE IN SARDEGNA
Gli indicatori macrostrutturali di qualità dei servizi e delle prestazioni sanitarie BLUE TONGUE: LA PROFILASSI VACCINALE IN SARDEGNA di Fausto Sulis, Renato Uleri, Cristiana Patta e Sandro Rolesu Il 1
DettagliBlue tongue aggiornamenti epidemiologici LEBANA BONFANTI IZSVE
Blue tongue aggiornamenti epidemiologici LEBANA BONFANTI IZSVE Blue tongue - 2015 In data 21 Agosto 2015 è stato segnalato un sospetto clinico di BT in un allevamento nella regione di Allier, nella Francia
DettagliZONA DI PROTEZIONE E ZONA DI SORVEGLIANZA
Pag. 1 di 6 ZONA DI PROTEZIONE E ZONA DI 3.1 MISURE SANITARIE PREVISTE IN PRESENZA DI CIRCOLAZIONE VIRALE... 2 3.1.1 COMPETENZE DEL LIVELLO CENTRALE Autorità Centrale... 2 3.1.1.1 Definizione della zona
DettagliINGRESSO DELL INFEZIONE IN ITALIA
INGRESSO DELL INFEZIONE IN ITALIA ANNO 2000 SARDEGNA-> L unica ipotesi accettabile è l arrivo dall Africa attraverso i venti. CALABRIA -> Tramite ingresso di animali dalla Sardegna (BTV2). Per il BTV9
DettagliDipartimento di Prevenzione Servizio di Sanità Animale
Seminario Nazionale SIVAR ROMA 17 NOVEMBRE 2015 LA BLUE TONGUE IN ITALIA: PRESENTE E STRATEGIE FUTURE Dott. Sergio Masala ANNO 2006 Ottobre : focolai Blue Tongue in provincia di Cagliari IDENTIFICAZIONE
DettagliSorveglianza e Prevenzione della BlueTongue in Emilia-Romagna. Anno 2003
Sorveglianza e Prevenzione della BlueTongue in Emilia-Romagna. Anno 2003 Vengono riportati i risultati delle attività svolte nel 2003 dai Servizi Veterinari A.USL dell'emilia-romagna nell'ambito del Piano
DettagliAllevamento Bovino e Biosicurezza in Regione Emilia Romagna
MODENA 7 giugno 2011 Allevamento Bovino e Biosicurezza in Regione Emilia Romagna SNatalini@regione.emilia-romagna.it romagna.it Consistenza e caratteristiche del patrimonio bovino in Emilia-Romagna Stato
DettagliOrdinanza dell UFV concernente la vaccinazione contro la febbre catarrale ovina (malattia della lingua blu) nel 2008
Ordinanza dell UFV concernente la vaccinazione contro la febbre catarrale ovina (malattia della lingua blu) nel 2008 del 23 maggio 2008 L Ufficio federale di veterinaria (UFV), visto l articolo 239g dell
DettagliProposta campionamento a seguito di positività per Blue tongue in Regione Veneto
Proposta campionamento a seguito di positività per Blue tongue in Regione Veneto In data 31 agosto 2016 è stato confermato da parte del CRN un sospetto Blue tongue in un gregge che effettua il pascolo
DettagliDECRETO N. 28 del 16 settembre Oggetto: Profilassi vaccinale obbligatoria contro la febbre catarrale degli ovini Adempimenti Anni
L Assessore del 16 settembre 2013 Oggetto: Profilassi vaccinale obbligatoria contro la febbre catarrale degli ovini Adempimenti Anni 2013-2014. VISTO lo Statuto Speciale della Sardegna e le relative norme
DettagliOrdinanza dell UFV concernente la vaccinazione contro la febbre catarrale ovina (malattia della lingua blu) nel 2010
Ordinanza dell UFV concernente la vaccinazione contro la febbre catarrale ovina (malattia della lingua blu) nel 2010 del 13 gennaio 2010 L Ufficio federale di veterinaria (UFV), visto l articolo 239g dell
DettagliISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DEL LAZIO E DELLA TOSCANA M. ALEANDRI
ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DEL LAZIO E DELLA TOSCANA M. ALEANDRI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE n. 338.. del 8 agosto 2016 OGGETTO: Acquisto di 30.000 dosi di vaccino sierotipo 4 per la
DettagliAllegato A Data ultimo aggiornamento: 12 marzo 2014
Zone di restrizione definite ai sensi del Reg. 1266/2007 della Commissione Europea e delle note della Direzione Generale della Sanità animale e dei Farmaci veterinari Allegato A REGIONE PROVINCIA SIEROTIPO
DettagliNormativa Blue Tongue. Direttiva 2000/75/CE D. Lgs. 225/2003 Reg. 1266/2007/CE Reg. 289/2008/CE
Piano vaccinale Si vaccinano gli animali sopra 1 mese e mezzo di età, Il vaccino spento richiede due somministrazioni L animale è immunizzato e può essere movimentato verso zone indenni dopo 15 giorni
DettagliBLUE TONGUE - PIANO DI VACCINAZIONE PER LA BLUE TONGUE SIEROTIPO 4 (BTV4) IN REGIONE LOMBARDIA
BLUE TONGUE - PIANO DI VACCINAZIONE PER LA BLUE TONGUE SIEROTIPO 4 (BTV4) IN REGIONE LOMBARDIA 1) INTRODUZIONE Il sistema di sorveglianza nei confronti della Febbre Catarrale degli ovini (Blue Tongue),
DettagliREGIONE PIEMONTE PROGETTO PIEMONTESE DI ELIMINAZIONE DEL MORBILLO
REGIONE PIEMONTE PROGETTO PIEMONTESE DI ELIMINAZIONE DEL MORBILLO Il Piano Nazionale Vaccini 1999-2000 prevede, per la vaccinazione antimorbillo, il raggiungimento del 95% di copertura entro i 2 anni d
DettagliSCHMALLENBERG: DISPOSIZIONI NORMATIVE E MISURE DI CONTROLLO IN ITALIA
SCHMALLENBERG: DISPOSIZIONI NORMATIVE E MISURE DI CONTROLLO IN ITALIA MINISTERO DELLA SALUTE Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti Direzione Generale
DettagliSENATO DELLA REPUBBLICA XVI LEGISLATURA
SENATO DELLA REPUBBLICA XVI LEGISLATURA Doc. XVIII n. 90 RISOLUZIONE DELLA 9ª COMMISSIONE PERMANENTE (Agricoltura e produzione agroalimentare) (Estensore ALLEGRINI) approvata nella seduta del 18 aprile
DettagliPROCEDURA PER LA MOVIMENTAZIONE INTRAREGIONALE DI ANIMALI SENSIBILI ALLA BLUE TONGUE NON VACCINATI IN AREE OMOGENEE DI CIRCOLAZIONE VIRALE.
PROCEDURA PER LA MOVIMENTAZIONE INTRAREGIONALE DI ANIMALI SENSIBILI ALLA BLUE TONGUE NON VACCINATI IN AREE OMOGENEE DI CIRCOLAZIONE VIRALE. 1. CAMPO DI APPLICAZIONE Con Dispositivo Dirigenziale del Ministero
DettagliIl Morbo di Aujeszky
Ordine dei Medici Veterinari di Verona Isola della Scala -Verona 22 marzo 2007 Il Morbo di Aujeszky Situazione italiana e programmi di eradicazione 100 nm Loris ALBORALI Istituto Zooprofilattico Sperimentale
DettagliBLUE TONGUE in Italia Aspetti normativi e strategie di controllo. Dr. Silvio Borrello
BLUE TONGUE in Italia Aspetti normativi e strategie di controllo Dr. Silvio Borrello 1 Impatto della Bluetongue La principale criticità derivante dalla diffusione della Bluetongue nel bacino del Mediterraneo
DettagliRegione Autonoma della Sardegna Assessorato dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale
Decreto n. 23 Regione Autonoma della Sardegna Assessorato dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale Oggetto: movimentazione da vita degli animali delle specie sensibili alla Blue Tongue all interno
DettagliAttività di controllo per una filiera alimentare sicura
Conferenza stampa 7 aprile 2015 Attività di controllo per una filiera alimentare sicura Dott. Silvio Borrello 1 Controlli su animali e prodotti derivati provenienti dall UE Perché? Per tenere traccia e
DettagliDELIBERAZIONE N. 18/16 DEL
Oggetto: Piano regionale di controllo e di sorveglianza della Tubercolosi, Brucellosi e Leucosi bovina e della Brucellosi ovi-caprina, anno 2015. L Assessore dell Igiene e Sanità e dell Assistenza Sociale
DettagliDirezione Generale Sanità Pubblica Veterinaria Alimenti e Nutrizione Ufficio VI REGIONI E PROVINCE AUTONOME ASSESSORATI SANITA SERVIZI VETERINARI
Ministero della Salute Direzione Generale Sanità Pubblica Veterinaria Alimenti e Nutrizione Ufficio VI REGIONI E PROVINCE AUTONOME ASSESSORATI SANITA SERVIZI VETERINARI CEA IZS-TORINO COVEPI IZS-TERAMO
DettagliBollettino epidemiologico WND 29 luglio 2014, n. 2. West Nile Disease in Italia nel 2014
Bollettino epidemiologico WND 29 luglio 2014, n. 2 West Nile Disease in Italia nel 2014 Sommario 1 Introduzione 2 Situazione epidemiologica 3 Sorveglianza equidi 4 Sorveglianza uccelli di specie bersaglio
DettagliALLEGATO II DECISIONE 2008/185/CE E FUTURA ACQUISIZIONE DI QUALIFICA DI TERRITORIO UFFICIALMENTE INDENNE Verona, 27/04/2017
ALLEGATO II DECISIONE 2008/185/CE E FUTURA ACQUISIZIONE DI QUALIFICA DI TERRITORIO UFFICIALMENTE INDENNE Verona, 27/04/2017 Il Veneto è inserito nell elenco delle regioni in cui si applicano programmi
DettagliSBV. Ministero della Salute. il virus di Schmallenberg. Aprile 2012
Aprile 2012 Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA, DELLA SICUREZZA ALIMENTARE E DEGLI ORGANI COLLEGIALI PER LA TUTELA DELLA SALUTE DIREZIONE GENERALE DELLA SANITÀ ANIMALE
DettagliBollettino epidemiologico 2016
Bollettino epidemiologico 2016 1 Situazione epidemiologica 2 Piano di sorveglianza 3 Risultati delle attività di sorveglianza 4 Definizione di caso negli equidi 28 luglio 2016 n. 4 1 Situazione epidemiologica
DettagliMeningite Cosa c è da sapere.
Meningite Cosa c è da sapere www.salute.gov.it Ecco dieci cose da sapere sulla meningite in Italia, soprattutto sulla forma più aggressiva, quella di natura batterica, e sulle vaccinazioni disponibili
DettagliCONTROLLO DELLA MALATTIA DI AUJESZKY NEGLI ALLEVAMENTI ITALIANI : UN RISCHIO o UN OPPORTUNITA
Ordine Medici Veterinari di Verona 10 maggio 2011 CONTROLLO DELLA MALATTIA DI AUJESZKY NEGLI ALLEVAMENTI ITALIANI : UN RISCHIO o UN OPPORTUNITA Loris Alborali, Mariagrazia Zanoni, Paolo Cordioli Istituto
DettagliAllevare la sicurezza.
Allevare la sicurezza. TBC, brucellosi e leucosi negli allevamenti della Regione. La prevenzione, i risultati, i prossimi obiettivi. Ottimi risultati, ma non abba ssiamo la guardia. ( ) La tubercolosi
DettagliDipartimento di prevenzione
ARTICOLAZIONE TERRITORIALE E SEDI CHIVASSO CIRIE' (temporaneamente BORGARO) CUORGNE' GASSINO IVREA LANZO SETTIMO Presentazione P.A.I.S.A. 20 Ivrea 8//20 DISTRIBUZIONE DEL PERSONALE AMM.VI OPERATORI TEC.
DettagliREGIONE CAMPANIA Assessorato alla Sanità
REGIONE CAMPANIA Assessorato alla Sanità Osservatorio Epidemiologico Regionale L epidemia influenzale da A/H1N1 nella Regione Campania Rapporto n. 19 Napoli 1 APRILE 20 Il rapporto è visibile e scaricabile
DettagliDirezione Sanità Settore Prevenzione Veterinaria
Direzione Sanità Settore Prevenzione Veterinaria prevenzione.veterinaria@regione.piemonte.it Data 07/06/2010 Protocollo n. 17390 /DB2002 Class. 014.140.010 Ai Responsabili di Area A e C dei Servizi Veterinari
DettagliLA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA. la legge 23 dicembre 1978, n.833 e successive modifiche ed integrazioni;
Prot. n. (VET/02/24708) VISTI: LA GIUNTA DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA la legge 23 dicembre 1978, n.833 e successive modifiche ed integrazioni; il D.Lgs 502/92 e successive modifiche ed integrazioni; il
DettagliSituazione epidemiologica della malattia di Aujeszky in Umbria dal 1997 al 2011
Situazione epidemiologica della malattia di Aujeszky in Umbria dal 1997 al 2011 Premessa La malattia d Aujeszky è una patologia contagiosa del suino sostenuta da un Herpesvirus (Suid Herpesvirus1). La
DettagliASL MILANO 1 DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICA U. O.C. Igiene e Sanità Pubblica Area tematica Malattie Infettive e strutture sanitarie
ASL MILANO 1 DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICA U. O.C. Igiene e Sanità Pubblica Area tematica Malattie Infettive e strutture sanitarie Morbillo: situazione nel territorio dell Asl Milano 1 al 30 giugno
DettagliMeningite Cosa c è da sapere.
Meningite Cosa c è da sapere www.salute.gov.it Ecco dieci cose da sapere sulla meningite in Italia, soprattutto sulla forma più aggressiva, quella di natura batterica, e sulle vaccinazioni disponibili
DettagliPiano Regionale per il monitoraggio permanente dell'influenza aviare. Risultati dei controlli anno 2007
Piano Regionale per il monitoraggio permanente dell'influenza aviare. Risultati dei controlli anno 2007 La presenza e la circolazione naturale nei volatili selvatici, in particolar modo negli anatidi,
DettagliATTIVITA DI CONTROLLO PER LA BRUCELLOSI OVINA E CAPRINA
PIANO 1/2010 ATTIVITA DI CONTROLLO PER LA BRUCELLOSI OVINA E CAPRINA Articolo 1: Obiettivi Le misure sanitarie previste per il controllo della brucellosi ovi-caprina sul territorio regionale hanno le seguenti
DettagliMonitoraggio dell andamento delle forme gravi e complicate di influenza confermata
Rapporto della sorveglianza integrata dell influenza Stagione 217/218 Il presente rapporto integra i risultati di differenti sistemi di sorveglianza dell influenza (casi gravi, Sismg, InfluWeb, InfluNet-Epi,
DettagliPRINCIPALI PROBLEMI SANITARI RELATIVI A MALATTIE DEL BESTIAME SOGGETTE A MISURE UFFICIALI
PRINCIPALI PROBLEMI SANITARI RELATIVI A MALATTIE DEL BESTIAME SOGGETTE A MISURE UFFICIALI LE LE GRANDI OPERAZIONI DI DI BONIFICA SANITARIA DEGLI ALLEVAMENTI MALATTIE A DICHIARAZIONE INTERNAZIONALE OBBLIGATORIA
DettagliMercoledì 10 dicembre 2014 pag. 25
Mercoledì 10 dicembre 2014 pag. 25 Mercoledì 10 dicembre 2014 pag. 23 Martedì 9 dicembre 2014 http://www.avinews.it/2014/12/09/convegno-confagricoltura-umbria-su-patologia-ruminanti-blue-tongue/ CONVEGNO
DettagliCon il presente documento si forniscono le istruzioni operative per l applicazione delle linee guida nel territorio della Regione Piemonte.
ISTRUZIONI OPERATIVE PER L APPLICAZIONE DELLE LINEE GUIDA MINISTERIALI IN MATERIA DI CONTROLLO E DI CERTIFICAZIONE NEI CONFRONTI DELLA PARATUBERCOLOSI BOVINA PREMESSA La Regione Piemonte con Deliberazione
Dettaglida PT0 nella BDN saranno apportate direttamente dal Servizio Veterinario della AUSL.
ALLEGATO A Indicazioni tecniche e operative in attuazione delle Linee guida per l adozione dei Piani di controllo e per l assegnazione della qualifica sanitaria degli allevamenti nei confronti della Paratubercolosi
DettagliMalattia d Aujeszky 1 MALATTIA D AUJESZKY
1 MALATTIA D AUJESZKY Malattia d Aujeszky La malattia La malattia d Aujeszky è una patologia contagiosa del suino sostenuta da un Herpesvirus (Suid herpesvirus 1). La malattia colpisce primariamente il
DettagliINFLUENZA AVIARIA IN ITALIA:
CENTRO REGIONALE EPIDEMIOLOGIA VETERINARIA STITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLE VENEZIE INFLUENZA AVIARIA IN ITALIA: 1999 2003 Stefano Marangon Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie
DettagliReport sulla Bluetongue nella Regione Lazio nel 2015
Ufficio di staff Osservatorio Epidemiologico Roma, 1/2/2016 Report sulla Bluetongue nella Regione Lazio nel 2015 1) Situazione epidemiologica in Europa 2) Situazione epidemiologica in Italia 3) Situazione
DettagliMinistero della Salute
0026280-16/11/2016-DGSAF-MDS-P Trasmissione elettronica N. prot. DGSAF in Docspa/PEC Ministero della Salute DIREZIONE GENERALE DELLA SANITA ANIMALE E DEI FARMACI VETERINARI Ufficio III Centro Nazionale
DettagliNUOVA INFLUENZA UMANA - A/H1N1 Aggiornamento al 24 Agosto 2009
NUOVA INFLUENZA UMANA - A/H1N1 Aggiornamento al 24 Agosto 29 Dagli ultimi Comunicati emessi dal Ministero del Lavoro delle Politiche Sociali dello Stato no, dall Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
DettagliDal mese di maggio non è più stato possibile definire nuovi focolai in quanto l epidemia si è estesa sull intero territorio regionale.
Focolai di morbillo in Piemonte: la situazione al 9 luglio 10 A distanza di soli 2 anni dalla precedente, si sta manifestando in Piemonte una nuova epidemia di morbillo, che è esordita a gennaio 10, a
DettagliSALUTE VERONA 6 FEBBRAIO Riunione annuale veterinaria su scambi intracomunitari di bovini (Italia Francia)
SALUTE VERONA 6 FEBBRAIO 2014 Riunione annuale veterinaria su scambi intracomunitari di bovini (Italia Francia) Marco Farioli Regione Lombardia D.G. Salute U.O. Veterinaria SALUTE CONTESTO ZOOTECNICO LOMBARDO
DettagliInfluenza Aviaria. La malattia
1 INFLUENZA AVIARIA La malattia Influenza Aviaria L influenza aviaria è causata da virus appartenenti alla famiglia Orthomyxoviridae, genere Influenzavirus A. Si distinguono stipiti a bassa patogenicità
DettagliAGGIORNAMENTO SULL ANDAMENTO DEL MORBILLO IN EMILIA-ROMAGNA 1 GENNAIO 31 MAGGIO 2014
AGGIORNAMENTO SULL ANDAMENTO DEL MORBILLO IN EMILIA-ROMAGNA 1 GENNAIO 31 MAGGIO 2014 MORBILLO Il presente rapporto mostra i risultati del Sistema di Sorveglianza Integrata del Morbillo e della Rosolia
DettagliSBV. Ministero della Salute. il virus di Schmallenberg. Marzo 2015
Marzo 2015 Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA, DELLA SICUREZZA ALIMENTARE E DEGLI ORGANI COLLEGIALI PER LA TUTELA DELLA SALUTE DIREZIONE GENERALE DELLA SANITÀ ANIMALE
DettagliREGOLAMENTO (CE) N. 708/2008 DELLA COMMISSIONE
L 197/18 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 25.7.2008 REGOLAMENTO (CE) N. 708/2008 DELLA COMMISSIONE del 24 luglio 2008 che modifica il regolamento (CE) n. 1266/2007 per quanto riguarda le condizioni
DettagliDIREZIONE GENERALE SERVIZIO ATTIVITA SPERIMENTALI E MALATTIE RARE
DIREZIONE GENERALE SERVIZIO ATTIVITA SPERIMENTALI E MALATTIE RARE Servizio Comunicazione viale Duca degli Abruzzi, 15 25124 Brescia Tel. 030/3838315 Fax 030/3838280 E-mail: servizio.comunicazione@aslbrescia.it
DettagliPRISA 2012: PROGRAMMAZIONE BENESSERE ANIMALE. Galline ovaiole (D.Lgs , n. 267: attuazione delle Direttive 1999/74/CE e 2002/4/CE)
PRISA 2012: PROGRAMMAZIONE BENESSERE ANIMALE Riferimenti normativi Galline ovaiole (D.Lgs. 29.07.2003, n. 267: attuazione delle Direttive 1999/74/CE e 2002/4/CE) La normativa vigente (art. 3 D.Lgs 267/03)
DettagliVACCINAZIONI E REQUISITI DOCUMENTALI CONNESSI: LA STORIA E L'ATTUALITA'
LE NUOVE LINEE GUIDA PER L'ATTUAZIONE DEI CONTROLLI INERENTI LA MALATTIA DI AUJESZKY NEGLI ALLEVAMENTI SUINI DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA VACCINAZIONI E REQUISITI DOCUMENTALI CONNESSI: LA STORIA E L'ATTUALITA'
DettagliL efficacia dei sistemi di sorveglianza
L efficacia dei sistemi di sorveglianza Dr. Angelo Ferrari IZS Piemonte, Liguria e Valle d'aosta 9 Giugno 2010 Migliorare con l esperienza La pandemia influenzale A (H1N1) 2009: Modello di gestione delle
DettagliFEBBRE CATARRALE DEGLI OVINI: IL PIANO DI INTERVENTO DELLA REGIONE SARDEGNA
Febbre cattarrale degli ovini: il piano di intervento della Regione Sardegna FEBBRE CATARRALE DEGLI OVINI: IL PIANO DI INTERVENTO DELLA REGIONE SARDEGNA di Fausto Sulis, Renato Uleri, Cristiana Patta,
DettagliPiano di sorveglianza della West Nile Disease - Regione Marche - Anno 2010
C ERV Piano di sorveglianza della West Nile Disease - Regione Marche - Anno 2010 Documento elaborato dal Centro Epidemiologico Regionale Veterinario. Riferimenti normativi: DECRETO DIRIGENZIALE del 15
DettagliPIANI DI RISANAMENTO MALATTIE SOGGETTE A PROFILASSI DI STATO REGIONE CAMPANIA DAL 2007 AL 2012
PIANI DI RISANAMENTO MALATTIE SOGGETTE A PROFILASSI DI STATO REGIONE CAMPANIA DAL 2007 AL 2012 VetMare 2013 20-21 giugno 2013 Regione Campania Settore veterinario Dott. Angelo Ferraro PATRIMONIO ZOOTECNICO
DettagliPROTOCOLLO D INTESA. Veterinario di fiducia
PROTOCOLLO D INTESA Veterinario di fiducia Oggi 11 gennaio 2012, in Roma FNOVI (Federazione Nazionale degli Ordini dei medici Veterinari Italiani), ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani)
DettagliIL DIRIGENTE DELL UNITA ORGANIZZATIVA VETERINARIA
DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA N. 1637 DEL 24.2.2010 Oggetto: modifica del D.D.U.O. 1531/2005 Disciplina dello spostamento di animali per ragioni di 473/2005 Piano di controllo e sorveglianza nei confronti
DettagliIl piano nazionale di sorveglianza della malattia di West Nile in Italia per gli aspetti veterinari. Paolo Calistri
Il piano nazionale di sorveglianza della malattia di West Nile in Italia per gli aspetti veterinari Paolo Calistri West Nile Disease La West Nile Disease (WND) è una malattia infettiva ad eziologia virale,
DettagliINFLUENZA UMANA PANDEMICA - A/H1N1p Aggiornamento al 29 Ottobre 2010
INFLUENZA UMANA PANDEMICA - A/H1N1p Aggiornamento al 29 Ottobre 2010 Si comunica che a seguito degli ultimi comunicati emessi dall Organizzazione Mondiale della Sanità e del Centro Europeo di Prevenzione
DettagliPiano di sorveglianza della malattia vescicolare del suino e della malattia di Aujeszky
Piano di sorveglianza della malattia vescicolare del suino e della malattia di Aujeszky Nota del Ministero della Salute prot. 3414 del 2302/2011: «DECRETO 30 dicembre 2010 - Modifiche ed integrazioni al
DettagliMinistero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
Comunicato stampa n. 524 22 novembre 2009 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali UFFICIO STAMPA Influenza A/H1N1 Il punto della situazione al 22 novembre 2009 Aggiornamento ore 17.00
DettagliMinistero della Salute
0016188-31/07/2014-DGSAF-COD_UO-P Ministero della Salute DIREZIONE GENERALE DELLA SANITA ANIMALE E DEI FARMACI VETERINARI Ufficio III Centro Nazionale di lotta ed emergenza contro le malattie animali Unità
DettagliWest Nile Disease. Situazione epidemiologica. N Ottobre 2008 ore 17:00
West Nile Disease N. 13 7 Ottobre 2008 ore 17:00 Situazione epidemiologica 7 Ottobre 2008 Ad oggi sono stati segnalati 20 cavalli che hanno avuto sintomatologia clinica riferibile a West Nile disease (WND)
DettagliNUOVA INFLUENZA UMANA - A/H1N1 Aggiornamento al 01 Settembre 2009
NUOVA INFLUENZA UMANA - A/H1N1 Aggiornamento al 1 Settembre 29 Dagli ultimi Comunicati emessi dal Ministero del Lavoro delle Politiche Sociali dello Stato no, dall Organizzazione Mondiale della Sanità
DettagliBrucellosi bovina. Premessa
Premessa Brucellosi bovina La brucellosi bovina è un infezione causata principalmente da B. abortus ma può essere sostenuta anche da B. melitensis; si presenta con decorso lento e sintomi clinici spesso
DettagliDECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA' N DEL 20/10/2005 Identificativo Atto n. 1136
DECRETO DIREZIONE GENERALE SANITA' N. 15371 DEL 20/10/2005 Identificativo Atto n. 1136 Oggetto: INFLUENZA AVIARIA. FERMO PROGRAMMATO OBBLIGATORIO DELL'ALLEVAMENTO DEL TACCHINO DA CARNE Il Dirigente della
DettagliPROTOCOLLO PER LA GESTIONE DI UN ALLEVAMENTO IN CUI SI SOSPETTI LA VACCINAZIONE
Pagina 1 di 6 PROTOCOLLO PER LA GESTIONE DI UN ALLEVAMENTO IN CUI SI SOSPETTI LA VACCINAZIONE NON AUTORIZZATA CON VACCINO RB51. Pagina 2 di 6 La vaccinazione con vaccino vivo RB51 non determina la comparsa
DettagliMinistero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali DIPARTIMENTO DELLA PREVENZIONE E DELLA COMUNICAZIONE DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA SETTORE SALUTE UFFICIO V - MALATTIE INFETTIVE
DettagliMonitoraggio dell andamento delle forme gravi e complicate di influenza confermata
Rapporto della sorveglianza integrata dell influenza Stagione 217/218 Il presente rapporto integra i risultati di differenti sistemi di sorveglianza dell influenza (casi gravi, Sismg, InfluWeb, InfluNet-Epi,
Dettaglidel 10 aprile 2017 Scopo e oggetto contagiosa (Lumpy skin disease) in Svizzera.
Ordinanza dell USAV che istituisce provvedimenti per evitare l introduzione della dermatite nodulare contagiosa (Lumpy skin disease) da taluni Stati membri dell Unione europea del 10 aprile 2017 L Ufficio
DettagliProblemi emergenti di vaccinologia veterinaria
Problemi emergenti di vaccinologia veterinaria Francesco Meliota Fatro S.p.A. Roma, 18 dicembre 2007 Il mercato mondiale dei vaccini veterinari circa il 25% del mercato dei farmaci veterinari, ma: prodotti
DettagliScheda unica di segnalazione di sospetta reazione avversa
DIPARTIMENTO ASSISTENZA FARMACEUTICA Scheda unica di segnalazione di sospetta reazione avversa Dott.ssa Elisa Iori Responsabile di farmacovigilanza Assicura la qualità dei dati delle schede Gestisce il
DettagliIl «decreto-legge prevenzione vaccinale» a seguito della conversione in Legge da parte del Parlamento (28 luglio 2017)
Il «decreto-legge prevenzione vaccinale» a seguito della conversione in Legge da parte del Parlamento (28 luglio 2017) 2 Perché sono importanti i vaccini? L introduzione delle vaccinazioni è stato l intervento
DettagliBrucellosi ovina e caprina
1 BRUCELLOSI OVINA E CAPRINA La malattia Brucellosi ovina e caprina La brucellosi ovina e caprina è una malattia batterica, sostenuta principalmente da Brucella melitensis e sporadicamente da Brucella
DettagliLa malattia della lingua blu in Svizzera
Dipartimento federale dell economia DFE Ufficio federale di veterinaria UFV Settembre 2010 La malattia della lingua blu in Svizzera Aggiornamento del rapporto dettagliato sulla situazione e- pizootica
DettagliWest Nile Disease. Situazione epidemiologica. N Novembre 2008 ore 16:00. hanno permesso di evidenziare ulteriori 98 focolai d infezione.
West Nile Disease N. 45 24 Novembre 28 ore 6: Situazione epidemiologica 24 Novembre 28 I focolai confermati fino ad oggi sono 7, distribuiti in 8 province (Figura e Tabella ). Le seguenti azioni di sorveglianza
DettagliMinistero della Salute. Mixomatosi Aspetti legislativi e di polizia veterinaria. Verso una revisione della normativa?
Ministero della Salute Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario Mixomatosi Aspetti
DettagliLINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA PARATUBERCOLOSI NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA CARNE (linea vacca-vitello)
LINEE GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA PARATUBERCOLOSI NEGLI ALLEVAMENTI DI BOVINE DA CARNE (linea vacca-vitello) A. Zona parto a. Obiettivo gestionale: ambiente pulito ed asciutto predisporre all interno
DettagliPROGETTO REGIONALE DI CONTROLLO DELLA RINOTRACHEITE INFETTIVA BOVINA (IBR) NEL TERRITORIO DELLA REGIONE TOSCANA - DGR 423/2008
Allegato A PROGETTO REGIONALE DI CONTROLLO DELLA RINOTRACHEITE INFETTIVA BOVINA (IBR) NEL TERRITORIO DELLA REGIONE TOSCANA - DGR 423/2008 Il Progetto si applica ad allevamenti da produzione e/o riproduzione
DettagliIl Piano BVD in provincia di Trento -Stato dell arte-
Il Piano BVD in provincia di Trento -Stato dell arte- Dr. Enrico Francione Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie Folgaria, 04-03-2015 Vet Neve - La diarrea virale del bovino (BVD-MD) è una
Dettagli1 BRUCELLOSI BOVINA. Brucellosi bovina
1 BRUCELLOSI BOVINA Brucellosi bovina La malattia La brucellosi bovina è un infezione causata principalmente da B. abortus ma può essere sostenuta anche da B. melitensis. È caratterizzata da aborti epizootici
DettagliSCHEDA DI INDAGINE EPIDEMIOLOGICA PER PESTI SUINE
ALLEGATO 14: fac - simile scheda di indagine epidemiologica SCHEDA DI INDAGINE EPIDEMIOLOGICA PER PESTI SUINE sospetto n.: data codice allevamento conferma n.: data Pag. 66 di 75 L'INDAGINE EPIDEMIOLOGICA
Dettaglidel 10 aprile 2017 (Stato 12 aprile 2017)
Ordinanza dell USAV che istituisce provvedimenti per evitare l introduzione della dermatite nodulare contagiosa (Lumpy skin disease) da taluni Stati membri dell Unione europea del 10 aprile 2017 (Stato
DettagliMinistero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
Comunicato n. 546 29 novembre 2009 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali UFFICIO STAMPA Influenza A/H1N1 Il punto della situazione al 29 novembre 2009 Aggiornamento ore 17.00 Aggiornamenti
DettagliVACCINI E PREVENZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE: COSA I GENITORI DEVONO SAPERE
VACCINI E PREVENZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE: COSA I GENITORI DEVONO SAPERE GENOVA 25 SETTEMBRE 2004 Epidemiologia delle infezioni prevenibili con vaccinazione: la realtà ligure, la situazione nell area
DettagliPROCEDURA PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA DI RILEVAZIONE DATI IN FOCOLAI DI BRUCELLOSI BOVINA/OVICAPRINA & TUBERCOLOSI - ALLEVAMENTO
PROCEDURA PER LA COMPILAZIONE DELLA SCHEDA DI RILEVAZIONE DATI IN FOCOLAI DI BRUCELLOSI BOVINA/OVICAPRINA & TUBERCOLOSI - ALLEVAMENTO 1. Premessa La seguente procedura contiene le istruzioni che devono
DettagliMalattia Vescicolare del Suino
1 MALATTIA VESCICOLARE DEL SUINO La malattia Malattia Vescicolare del Suino La malattia vescicolare del suino (MVS) è una malattia infettiva e contagiosa ad eziologia virale (genere Enterovirus appartenente
DettagliDi seguito è possibile scaricare una serie di brochoure informative: - Vaccinazione HPV. - Brochure Vaccino Antipneumococco
Progetto VaccinarSì La società SItI (SOcietà Italiana di Igiene) sta realizzando il progetto "VaccinarSì" anche attraverso la promozione di un sito web rintracciabile all'indirizzo www.vaccinarsi.org.&
DettagliLA TUBERCOLOSI NEGLI ANIMALI
PROGRAMMA FORMATIVO FAD LA TUBERCOLOSI NEGLI ANIMALI Obiettivi: La tubercolosi è, a tutt oggi, un problema di notevole importanza sia per l uomo che per molte specie animali. La malattia è causata da micobatteri
Dettagli