Processo edilizio e sistema edilizio

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1 Processo edilizio e sistema edilizio L attività edilizia è quella che porta alla costruzione di nuovi edifici, al recupero di vecchi edifici, al cambio di destinazione d uso, alla demolizione di vecchi edifici, ecc. E molto complessa e vasta e per questo noi tratteremo in pratica solo di nuovi edifici. Tale attività è caratterizzata da una serie di regole e norme relative al sistema edilizio e al processo edilizio Per sistema edilizio si intende l insieme delle parti che compongono un opera edilizia. E l insieme strutturato di unità ambientali/elementi spaziali (sistema ambientale o sub-sistema ambientale) e di unità tecnologiche/elementi tecnici corrispondenti (sistema tecnologico o sub-sistema tecnologico). Per processo edilizio si intende la sequenza organizzata di fasi che portano dal rilevamento delle esigenze della committenza utenza di un bene edilizio al loro soddisfacimento attraverso la progettazione, la produzione, la costruzione e la gestione del bene stesso (UNI 10838). Le regole e norme si raccolgono nella cosiddetta normativa tecnica, che quindi riguarda sia il sistema edilizio che il processo edilizio. Il sistema edilizio si scompone in: sistema (o sub-sistema) ambientale sistema (o sub-sistema) tecnologico Le norme si applicano chiaramente ad entrambi i sub-sistemi ed alle loro parti. 1

2 Normativa tecnica Le norme edilizie, elaborate dagli enti legalmente predisposti, contengono un gran numero di definizioni e procedure da seguire nell attività edilizia. Le definizioni in esse contenute e le procedure si usano nella predisposizione delle varie fasi di progettazione, nella redazione dei capitolati e degli elaborati progettuali, nelle relazioni tecniche di accompagnamento, nelle fasi di verifica e di controllo del progetto. Le norme sono, in definitiva, un modo per unificare, a livello locale, regionale, nazionale ed europeo, le definizioni dei termini di base nel settore dell edilizia, con lo scopo di uniformare, dal punto di vista delle terminologie, dei parametri e delle procedure, tutta l attività di programmazione, di progettazione e di esecuzione degli interventi edilizi. Tutti parlano oggi di NORME TECNICHE riferendosi alle norme in generale. Tuttavia, nel linguaggio normativo, con il termine norme tecniche (per es. norme UNI) si dovrebbero designare per la precisione le prescrizioni che non hanno carattere di obbligatorietà, ma sono spesso volontariamente rispettate dagli operatori; con il termine regola tecnica invece le prescrizioni con valore obbligatorio emanate dagli enti predisposti. Comunque, va bene parlare generalmente di norme tecniche. 2

3 Normativa tecnica (segue) Il termine norma tecnica si riferisce dunque nella prassi anche a prescrizioni obbligatorie. Le prescrizioni possono essere riferite a diversi tipi di contenuti, riguardando: tutte le costruzioni in generale (norme per le costruzioni in zona sismica, ), le costruzioni in base alla destinazione d uso (norme per l edilizia residenziale, l edilizia scolastica, ospedaliera, ), le costruzioni in rapporto ai requisiti (norme di sicurezza, d igiene, di fruibilità,...). Le regole possono essere emanate a livello nazionale (a volte vengono inserite regole comunitarie armonizzate), a livello regionale o a livello locale. Le leggi statali valgono in tutto il territorio nazionale (ad eccezione di leggi che riguardano le zone sismiche o le comunità montane); le leggi regionali hanno potestà in alcuni ambiti, relativi soprattutto al trasferimento delle funzioni amministrative in materia di urbanistica, viabilità, acquedotti e lavori pubblici di interesse regionale. Elaborano regole tecniche, sotto diverse forme giuridiche, Comandi dei Vigili del Fuoco, USL, IACP, Centri di Ricerca. La normazione tecnica è delegata a: Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Ente nazionale italiano di unificazione (UNI), Comitato elettrotecnico italiano (CEI). 3

4 Normativa tecnica (segue) Per quanto riguarda il livello locale si fa riferimento soprattutto ai Regolamenti Edilizi comunali (RE). L art. 25 della legge 47/85 Norme in materia di controllo dell attività urbanistico-edilizia, dà mandato alle Regioni di definire criteri ed indirizzi per garantire l unificazione ed il coordinamento dei contenuti dei RE comunali. L Emilia Romagna, per prima in Italia, con la legge regionale n. 33 del 1990, detta le direttive comuni in materia di regolamentazione edilizia. L ultima legge regionale del 2000 sostituisce i Regolamenti Edilizi con i Regolamenti Urbanistici ed Edilizi (RUE). Obiettivo è in senso generale il perseguimento della qualità nelle costruzioni. LIVELLO REGIONALE-NAZIONALE Le regole tecniche, in rapporto alla loro forma giuridica, sono elaborate da commissioni di esperti e sono contenute in leggi statali o regionali, in Decreti del Presidente della Repubblica (DPR), o in Decreti Ministeriali (DM). La forma più diffusa è quella del DM. Le competenze dei diversi Ministeri interessati nel settore dell edilizia riguardano: la sicurezza nelle costruzioni, aspetti fisico-tecnici, edilizia residenziale: Min. Lavori Pubblici, la salute e l igiene: Min. della Sanità, il risparmio energetico e le caratteristiche dei prodotti: Min. dell Industria, la prevenzione degli infortuni sul lavoro: Min. del Lavoro, la prevenzione antincendio: Min. degli Interni, le opere pubbliche per la viabilità: Min. dei Trasporti 4

5 Normativa tecnica (segue) Le norme (regole) tecniche possono in definitiva essere distinte in tre grandi classi: norme di primo livello, prevalenti sulle altre disposizioni ed in grado di innovare l ordinamento: leggi, decreti-legge, decreti legislativi delegati, leggi regionali, decreti ministeriali; norme di secondo livello, che comprendono i regolamenti settoriali dei vari ministeri, regolamenti comunali, regolamenti di istituti autonomi, contratti collettivi di lavoro, capitolati, ; norme di terzo livello, norme tecniche in senso stretto non aventi carattere giuridico (cogenti): norme del CNR, norme UNI, norme CEI. Fanno parte di questa categorie anche le norme elaborate dalle imprese produttrici o da consorzi di imprese (Marchi di Qualità). Le norme della terza classe, che sono raccomandate (non cogenti), diventano obbligatorie qualora siano inserite all interno delle norme di primo e secondo livello (per es. all interno dei capitolati), o qualora la loro continua osservanza produca la formazione di una consuetudine. Il Testo Unico per l Edilizia (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia), approvato dal C.d.M. il 17 maggio 2001, raccoglie tutte le disposizioni da osservare per il progetto. Le norme che riguardano i materiali in parte stabilite obbligatoriamente per legge (norme cogenti), in parte sono riportate nei contratti d appalto, o nei capitolati speciali d appalto per specifica richiesta del committente (norme raccomandate). 5

6 Enti di normazione - UNI Gli enti normazione operanti in Italia sono il CNR, l UNI, l ICITE e il CEI. Essi sono stati riconosciuti dalle autorità governative e lavorano in modo indipendente, in convenzione tra loro o di concerto con il Ministero dell Interno, il Ministero dei Lavori Pubblici ed il Ministero dell Industria. L UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione, nato nel 1921, è il principale organo e svolge attività normativa in tutti i settori tecnici, esclusi i settori elettrotecnico ed elettronico, per i quali opera il Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI). In base allo statuto i suoi compiti sono: elaborare e pubblicare norme terminologiche, dimensionali, qualitative, di collaudo dei prodotti impiegati nei settori di sua competenza; costituire archivi di norme nazionali ed estere allo scopo di fornire le informazioni richieste dai settori produttivi; promuovere iniziative di carattere culturale nel campo normativo organizzando riunioni, convegni e corsi di istruzione; intrattenere rapporti con l Organizzazione Internazionale di Standardizzazione (ISO), con il Comitato Europeo di Normazione (CEN) e con gli Enti Formatori degli altri paesi, in particolare quelli dei Paesi maggiormente industrializzati (BSI, AFNOR, DIN, ANSI, ); concedere il diritto d uso del marchio UNI ai prodotti muniti del certificato di conformità alle norme UNI. 6

7 Sistema ambientale (o sub-sistema ambientale del sistema edilizio) L unità ambientale si identifica con un raggruppamento di attività compatibili spazialmente e temporalmente, definite in relazione a determinati modelli di comportamento dell utenza. L elemento spaziale si identifica con una porzione di spazio fruibile destinata ad accogliere, interamente o parzialmente, una o più unità ambientali. L insieme strutturato di unità ambientali (da utilizzarsi in fase metaprogettuale) o di elementi spaziali (da utilizzarsi in fase progettuale vera e propria) determina un sistema ambientale riferito alla corrispondente fase operativa del processo edilizio. 7

8 Reg. Ed Tipo Em. Rom. - scomposizione del sistema ambientale Il sistema ambientale riguarda in sostanza l insieme degli spazi interni dell edificio, nei quali si svolgono funzioni principali e secondarie ed inoltre vi sono ambiti di collegamento e per il posizionamento degli impianti. SPAZIO CHIUSO SPAZIO APERTO INFRASTRUTTURE A RETE SPAZI DI FRUIZIONE DELL UTENZA PER ATTIVITÀ PRINCIPALE FUNZIONE A: camera, soggior., cucina, ecc. FUNZIONE B: ufficio, negozio, officina, ecc. FUNZIONE C: laboratorio, magazzino, ecc. FUNZIONE D: stalla, magazzino, fienile, ecc. FUNZIONE E: camera, sala da pranzo portico, loggia, terrazza, balcone scoperto, balcone coperto, tettoia, fienile, autosilos SPAZI DI FRUIZIONE DELL UTENZA PER ATTIVITÀ SECONDARIA bagno, ripostiglio, archivio, magazzino e deposito senza permanenza di persone, retro del negozio, spogliatoio, ecc. AMBIENTE ESTERNO COMPLESSO EDILIZIO INSEDIATIVO ORGANISMO EDILIZIO SPAZI DI CIRCOLAZIONE E COLLEGAMENTO DELLA SINGOLA UNITÀ IMMOBILIARE: corridoio, disimpegno, atrio, scala interna, ecc. COMUNI A PIÙ UNITÀ IMMOBILIARI: androne, atrio, pianerottolo, scala, rampa, ecc. DELLA SINGOLA UNITÀ IMMOBILIARE: ballatoio, portico, viale di accesso, passaggio scoperto, scala, rampa, ecc. COMUNI A PIÙ UNITÀ IMMOBILIARI: portico, rampa, ecc. LOCALI E VANI TECNICI centrale termica vano tecnico (o motore) ascensore montacarichi PERTINENZA DELL ORGANISMO EDILIZIO DELLA SINGOLA UNITÀ IMMOBILIARE: autorimessa pertinenziale, cantina, soffitta, centrale termica, posto auto coperto, ecc. COMUNI A PIÙ UNITÀ IMMOBILIARI: lavatoio, soffitta comune, centrale termica, ecc. DELLA SINGOLA UNITÀ IMMOBILIARE: posto auto scoperto, tettoia, giardino, cortile, ecc. COMUNI A PIÙ UNITÀ IMMOBILIARI: deposito bici comune, cortile, posti auto comuni, terrazza, ecc. Layout funzionale di una biblioteca 8

9 Sistema tecnologico (o sub-sistema tecnologico del sistema edilizio) L unità tecnologica si identifica, invece, con un raggruppamento di funzioni, compatibili tecnologicamente, necessarie per l ottenimento di prestazioni ambientali. L elemento tecnico è un elemento che si identifica con un prodotto edilizio, più o meno complesso, capace di svolgere, completamente o parzialmente, funzioni proprie di una o più unità tecnologiche. L insieme strutturato di unità tecnologiche o di elementi tecnici, rispettivamente secondo la fase operativa metaprogettuale del processo edilizio, determina un sistema tecnologico (UNI 7867 Parte IV). Per applicare le norme si deve presupporre una precisa individuazione degli elementi su cui applicarle. Per questo l UNI, ente di unificazione italiano, ha predisposto la classificazione del sistema tecnologico secondo la norma La classificazione dell UNI 8290 Parte I, benché riferita all edilizia residenziale, è concettualmente estendibile ad organismi edilizi con altre destinazioni d uso. 9

10 Dall UNI 8290 (1) Classi di unità Unità tecnologiche Classi di elementi tecnici tecnologiche Struttura portante Insieme delle unità tecnologiche e degli elementi tecnici appartenenti al sistema edilizio aventi funzione di sostenere i carichi del sistema edilizio stesso e di collegare staticamente le sue parti. Struttura di fondazione Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di trasmettere i carichi del sistema edilizio stesso al terreno. Struttura di elevazione Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di sostenere i carichi verticali e/o orizzontali, trasmettendoli alle strutture di fondazione Struttura di contenimento Insieme degli elementi tecnici funzionalmente connessi con il sistema edilizio aventi funzione di sostenere i carichi derivanti dal terreno. Strutture di fondazione dirette Strutture di fondazione indirette Strutture di elevazione verticali Strutture di elevazione orizzontali ed inclinate Strutture di elevazione spaziali Strutture di contenimento verticali Strutture di contenimento orizzontali Chiusura Insieme delle unità tecnologiche e degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di separare e di conformare gli spazi interni del sistema edilizio stesso rispetto all esterno. Chiusura verticale Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio stesso rispetto all esterno. Chiusura orizzontale inferiore Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio stesso dal terreno sottostante o dalle strutture di fondazione. Chiusura orizzontale su spazi esterni Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio stesso da spazi esterni sottostanti. Chiusura superiore Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante Pareti perimetrali verticali Infissi esterni verticali Solai a terra Infissi orizzontali Solai su spazi aperti Coperture Infissi esterni orizzontali 10

11 Dall UNI 8290 (2) Partizione interna Insieme delle unità tecnologiche e degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di dividere e conformare gli spazi interni del sistema edilizio stesso. Partizione interna verticale Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio aventi funzione di dividere ed articolare gli spazi interni del sistema edilizio stesso. Partizione interna orizzontale Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio aventi funzione di dividere ed articolare gli spazi interni del sistema edilizio stesso. Partizione interna inclinata Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio con giacitura prossima all orizzontale aventi funzione di articolare gli spazi interni connessi del sistema edilizio stesso, collegando spazi posti a quote diverse. Pareti interne verticali Infissi interni verticali Elementi di protezione Solai Soppalchi Infissi interni orizzontali Scale interne Rampe interne Partizione esterna Insieme delle unità tecnologiche e degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di dividere e conformare gli spazi esterni connessi con il sistema edilizio stesso. Partizione esterna verticale Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio aventi funzione di dividere ed articolare gli spazi esterni connessi con sistema edilizio stesso. Partizione esterna orizzontale Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio aventi funzione di dividere ed articolare gli spazi esterni connessi con sistema edilizio stesso. Partizione esterna inclinata Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio con giacitura prossima all orizzontale aventi funzione di articolare gli spazi esterni connessi del sistema edilizio stesso, collegando spazi posti a quote diverse. Elementi di protezione Elementi di separazione Balconi e logge Passerelle Scale esterne Rampe esterne 11

12 Dall UNI 8290 (3) Impianto di fornitura servizi Insieme delle unità tecnologiche e degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di consentire l utilizzazione di flussi energetici, informativi e materiali richiesti dagli utenti e di consentire il conseguente allontanamento degli eventuali prodotti di scarto. Impianto di climatizzazione Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di creare e mantenere negli spazi interni del sistema edilizio stesso determinate condizioni termiche, di umidità e di ventilazione. Impianto idrosanitario Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di addurre, distribuire e consentire l utilizzazione di acqua nell ambito degli spazi interni del sistema edilizio stesso e degli spazi esterni connessi. Impianto di smaltimento liquidi Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di allontanare le acque usate e le acque meteoriche fino alle reti esterne di allontanamento. Impianto di smaltimento aeriformi Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di allontanare flussi aeriformi raccolti dagli spazi interni del sistema edilizio stesso Impianto di smaltimento solidi Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di allontanare rifiuti solidi, accumulandoli per la rimozione. Impianto di distribuzione gas Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di addurre, distribuire domestici. Impianto elettrico Insieme degli elementi ed erogare combustibili gassosi per usi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica per usi domestici. Impianto di telecomunicazioni Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di distribuire ed erogare flussi informativi telefonici, citofonici e televisivi, nonché di comandare a distanza apparecchiature elettromeccaniche. Impianto fisso di trasporto Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di trasportare persone o cose Alimentazione Gruppi termici Centrali di trattamento fluidi Reti di distribuzioni e terminali Reti di scarico condensa Canne di esalazione Allacciamenti Macchine idrauliche Accumuli Riscaldatori Reti di distribuzione acqua fredda e terminali Reti di distribuzione acqua calda e terminali Reti di ricircoli dell acqua calda Apparecchi sanitari Reti di scarico acque fecali Reti di scarico domestiche Reti di scarico meteoriche Reti di ventilazione secondaria Alimentazione Macchine Reti di canalizzazione Canne di caduta Canne di esalazione Allacciamenti Reti di distribuzione e terminali Alimentazione Allacciamenti Apparecchiature elettriche Reti di distribuzione e terminali Alimentazione Allacciamenti Reti di distribuzione e terminali Alimentazione Macchine Parti mobili 12

13 Dall UNI 8290 (4) Impianto di sicurezza Insieme delle unità tecnologiche e degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di tutelare gli utenti e/o il sistema edilizio stesso a fronte di situazioni di pericolo. Impianto antincendio Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione prevenire, eliminare, limitare o segnalare incendi. Impianto di messa a terra Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di collegare ad un conduttore posto a potenziale nullo determinati punti elettricamente definiti. Impianto parafulmine Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione proteggere gli utenti ed il sistema edilizio stesso da scariche elettriche atmosferiche. Impianto antifurto ed antintrusione Insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione prevenire, eliminare o segnalare intrusioni umane o di animali, indesiderate. Allacciamenti Rilevatori e trasduttori Reti di distribuzione e terminali Allarmi Reti di raccolta Dispersori Elementi di captazione Rete Dispersori Alimentazione Rilevatori e trasduttori Rete Allarmi Attrezzatura interna Insieme delle unità tecnologiche e degli elementi tecnici connessi con il sistema edilizio aventi funzione di consentire o facilitare l esercizio di attività degli utenti negli spazi interni del sistema edilizio stesso. Pareti contenitore (da definire) Arredo domestico Insieme di elementi tecnici connessi con il sistema edilizio, quali mobilio o suppellettili, destinati ad attrezzare gli spazi interni. Blocco servizi Insieme di elementi tecnici connessi con il sistema edilizio, specializzati per fornore in forma aggregata servizi richiesti da particolari attività degli utenti. (da definire) Attrezzatura esterna Insieme delle unità tecnologiche e degli elementi tecnici aventi funzione di consentire o facilitare l esercizio di attività degli utenti negli spazi esterni connessi con il sistema edilizio stesso. (da definire) Arredi esterni collettivi Insieme di elementi tecnici destinati ad attrezzare gli spazi aperti dei complessi insediativi residenziali. Allestimenti esterni Insieme di elementi tecnici destinati ad attrezzare e delimitare gli spazi aperti connessi con il sistema edilizio stesso. Recinzioni Pavimentazione esterna 13

14 Modelli funzionali e alternative tecniche conformi I modelli funzionali definiscono le parti o strati funzionali degli elementi tecnici sopra elencati. Gli strati principali, che in opportune successioni vengono rappresentati nei modelli funzionali fondamentali, sono detti primari. Si tratta di strati e di elementi ancora non dimensionati, direttamente finalizzati ad accentuare le funzioni previste per ogni classe di elemento tecnico. L uso dei modelli funzionali consente di definire le parti funzionali delle varie sottoclassi di elementi tecnici. I modelli funzionali sono nella fase progettuale il primo strumento concettuale per procedere successivamente a definire in modo corretto le soluzioni tecniche. Inoltre consentono di classificare le tipologie di soluzioni disponibili in rapporto alle possibilità offerte dal mercato e dalla tecnologia. Infine facilitano la ricerca dei motivi funzionali che portano ad una o a all altra soluzione. Nel caso di pareti verticali, per esempio, i modelli funzionali sono: parete isolata all esterno parete ventilata parete ventilante isolamento interno parete isolata nell intercapedine parete leggera parete omogenea parete trasparente 14

15 Modelli funzionali e alternative tecniche conformi Per progettare completamente l elemento tecnico si deve compiere un secondo passo, quello di tradurre un modello funzionale in alternativa tecnica conforme. La trasformazione di un modello funzionale in alternativa tecnica conforme, e quindi in soluzione tecnica avviene tramite la scelta di specifici materiali in base allo studio di compatibilità, di resistenza (meccanica e non) e di collegamento e di ogni altro problema indotto dal controllo di interazione reciproca tra uno strato funzionale ed il successivo. Un alternativa tecnica conforme ad un dato modello funzionale è una sequenza ordinata di elementi e strati funzionali merceologicamente classificati, tale da assicurare il corretto funzionamento di ogni singolo elemento o strato. Nelle alternative tecniche conformi compaiono anche gli strati e gli elementi funzionali integrativi, sia dovuti al materiale scelto, sia dovuti ai problemi di collegamento e interazione tra gli strati funzionali primari. Soluzioni tecniche conformi di chiusura verticale esterna: parete monostrato ( a sin.), multistato isolata nell intercapedine (al centro), parete ventilata (a destra). 15

16 Requisiti degli elementi tecnici secondo UNI In sostanza la classificazione del sistema tecnologico è l equivalente, in campo tecnico-normativo, di quello che Mandolesi faceva con la scomposizione dell organismo costruttivo in elementi di fabbrica e elementi tecnici funzionali. Le unità tecnologiche della Uni corrispondono agli elementi di fabbrica e gli elementi tecnici agli elementi tecnici funzionali. Le unità tecnologiche (e quindi gli elementi tecnici) che compongono il sistema tecnologico sono caratterizzate da un insieme di requisiti (in ingl. requirements) legati al loro funzionamento. Questi requisiti li connotano e devono guidare la progettazione delle varie soluzioni. I requisiti a cui devono rispondere gli elementi tecnici, che rappresentano la messa in pratica della suddivisione del sistema edilizio in unità tecnologiche, sono molto vari. La risposta ai requisiti accade in termini di prestazioni degli elementi. Questo sistema concettuale (con ricadute operative molto forti) di concepire gli elementi tecnici in rapporto alle loro prestazioni, in risposta a requisiti, porta a definire la cosiddetta normativa tecnica esigenziale-prestazionale. 16

17 Normativa tecnica La normativa, applicata al sistema tecnologico, si divide in descrittiva-oggettuale ed esigenziale-prestazionale. La normativa oggettuale definisce le caratteristiche (oggettuali) chimico, fisiche, meccaniche, nonché geometrico-dimensionali di materiali, semilavorati o componenti, attraverso prescrizioni normative che si articolano in: norme di accettazione, di materiali, semilavorati e/o componenti, con la descrizione delle qualità e caratteristiche oggettive degli stessi, norme di esecuzione, consistenti nella descrizione della corretta modalità di posa in opera, ovvero di realizzazione di sub-sistemi e sistemi edilizi ed impiantistici, norme di controllo, consistenti nella descrizione dei metodi e tipi di controllo, da eseguirsi per la verifica delle proprietà richieste. 17

18 Normativa tecnica La normativa esigenziale-prestazionale definisce il comportamento in esercizio (in opera) atteso della soluzione tecnologica, le cui caratteristiche devono soddisfare il sistema esigenziale atteso dall utenza, prescrizioni normative che si articolano in: requisiti, che costituiscono la richiesta rivolta ad un dato elemento edilizio affinché questo abbia determinate caratteristiche tali da soddisfare determinate esigenze, in condizioni d uso prefissate ed in presenza di determinati fattori esterni, specifiche di prestazione, che consistono nell associare ad ogni requisito dei livelli di soddisfacimento, con parametri tecnico-scientifici, ovvero l indicazione dei valori che devono essere assicurati, e dei metodi di verifica o criteri di valutazione, attraverso procedure unificate di calcolo, prove sperimentali standardizzate in opera e/o in laboratorio, o criteri di giudizio tendenzialmente univoci. Il modo di procedere descrittivo dice che cosa si deve fare garantendo, se fatto correttamente, il raggiungimento del risultato; quello prestazionale dice unicamente il risultato che si deve raggiungere non garantendo nulla se non il livello dello stesso. Concepire gli elementi tecnici del sistema tecnologico attraverso requisiti vuol dire adottare un sistema normativo di tipo ESIGENZIALE-PRESTAZIONALE 18

19 Normativa oggettuale-descrittiva e normativa esigenziale-prestazionale Per quanto l evoluzione della normativa, possiamo affermare che in edilizia ha subito tre grandi trasformazioni, così schematizzabili: 1 Normativa oggettuale-descrittiva produzione prevalentemente artigianale 2 Normativa esigenziale-prestazionale prima industrializzaz. settore edilizio 3 Normativa processuale di qualità macroimpresa a struttura policentrica Il passaggio da una organizzazione artigianale del lavoro ad un assetto organizzativo basato su elementi tipici dell industrializzazione, ha determinato il riconoscimento dell importanza della progettazione, come luogo di sperimentazione e ricerca dell innovazione tecnologica, e la necessità di superare la tradizionale normativa tecnica basata sulla definizione della regola d arte a favore di una diversa normativa in grado di supportare l innovazione tecnologica e non di contrastarla. Tale normativa (prestazionale) non si basa sulla definizione delle descrizioni del prodotto da realizzare (normativa oggettuale), ma sull esplicitazione dei requisiti da soddisfare. 19

20 Requisiti degli elementi tecnici secondo UNI L UNI 8290 (seconda parte) riporta un lungo elenco di requisiti per gli elementi. Li riportiamo tutti in ordine alfabetico. Solo di alcuni (in grassetto) diamo la definizione. Affidabilità: capacità di mantenere sensibilmente invariata nel tempo la propria qualità in condizioni d uso determinate. Anigroscopicità, asetticità, assenza dell emissione di odori sgradevoli e di sostanze nocive Assorbimento acustico: attitudine di un oggetto a trasformare parte dell energia di una radiazione sonora su di esso incidente in altre forme di energia Assorbimento luminoso, attitudine all integrazione impiantistica, attrezzabilità, comodità d uso e manovra, comprensibilità delle manovre Controllo (non inteso come regolazione o verifica ma come complesso di operazioni mediante le quali le variabili essenziali che definiscono gli stati di un sistema vengono mantenuti entro limiti assegnati): del contenuto energetico intrinseco, del fattore solare, del flusso luminoso, del rumore prodotto, dell aggressività dei fluidi, della combustione, della condensazione interstiziale e superficiale, dell inerzia termica, della portata, della pressione di erogazione, della scabrosità, della temperatura dei fluidi e della uscita dei fumi, delle dispersioni di fluidi e gas, delle dispersioni di calore per rinnovo d aria e per trasmissione, delle tolleranze. 20

21 Requisiti degli elementi tecnici secondo UNI a parte Efficienza: capacità costante di rendimento nel funzionamento. Facilità d intervento, idrorepellenza (attitudine a non essere penetrato dai fluidi liquidi, impermeabilità ai fluidi aeriformi, Impemeabilità ai liquidi (attitudine a non essere permeato da fluidi liquidi) Integrazione, Isolamento acustico (attitudine a fornire un adeguata resistenza al passaggio dei rumori), isolamento elettrico, Isolamento termico (attitudine a fornire un adeguata resistenza al passaggio di calore in funzione delle condizioni climatiche), limitazione dei rischi di esplosione, Manutenibilità (possibilità di conformità a condizioni prestabilite entro un dato periodo di tempo in cui è compiuta l azione di manutenzione), pulibilità, Reazione al fuoco, grado di partecipazione di un materiale combustibile ad un fuoco al quale è sottoposto, recuperabilità, regolabilità, 21

22 Requisiti degli elementi tecnici secondo UNI a parte Resistenza: agli attacchi biologici al fuoco (attitudine a conservare, entro limiti determinati, per un intervallo di tempo determinato, le prestazioni fornite) al gelo alle intrusioni all irraggiamento: attitudine a non subire mutamenti di aspetto e caratteristiche chimico-fisiche a causa dell esposizione all energia raggiante. meccanica (attitudine a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l azione di determinate sollecitazioni) Riparabilità, smaltimento dei gas nocivi, sostituibilità Stabilità: chimico-reattiva morfologica Tenuta: agli aeriformi all acqua (attitudine ad impedire l ingresso dell acqua) alla grandine alla neve alle polveri ventilazione 22

23 Qualità e normativa esigenziale-prestazionale L applicazione della normativa esigenziale-prestazionale porta necessariamente a coinvolgere il concetto di qualità per gli edifici, che si traduce in qualità del sistema ambientale e (degli spazi) e qualità del sistema tecnologico (dei prodotti e degli elementi tecnici). La qualità edilizia è la misura del grado di rispondenza delle prestazioni dell'organismo edilizio e/o delle sue parti alle esigenze, espresse attraverso i requisiti ambientali e tecnologici che ne hanno guidato la progettazione e la costruzione. La qualità ambientale è la misura del grado di rispondenza delle prestazioni dell'organismo edilizio e/o delle sue parti ai requisiti ambientali. La qualità tecnologica la misura del grado di rispondenza delle prestazioni ai requisiti tecnologici. Le prescrizioni relative al sistema edilizio hanno dunque l obiettivo di garantire la qualità delle costruzioni in relazione alle esigenze degli utilizzatori. L attività di progettazione mette quindi in continua relazione tre fattori fondamentali: ESIGENZE-REQUISITI-PRESTAZIONI 23

24 Qualità L'insieme delle proprietà e delle caratteristiche di un prodotto o di un servizio che conferiscono ad esso la capacità di soddisfare esigenze espresse o implicite. (UNI ISO 8402). Qualità edilizia (UNI 10838) Insieme delle proprietà e delle caratteristiche dell organismo edilizio o di sue parti che conferiscono ad essi la capacità di soddisfare, attraverso prestazioni, esigenze espresse o implicite. La qualità edilizia viene normalmente articolata in: qualità funzionale-spaziale qualità ambientale tecnologica qualità tecnica qualità operativa qualità utile qualità manutentiva 24

25 La qualità in edilizia La qualità dei prodotti per l edilizia, intesa in senso generale, è stata in realtà da sempre uno degli aspetti più indagati e formalizzati della tecnica o arte del costruire. In epoca artigianale la qualità era garantita dalla messa in opera a regola d arte e da processi produttivi consolidati nel tempo con l esperienza. Poi, con lo sviluppo industriale, ci si è sempre più concentrati sull idea di offrire una garanzia di qualità DEI PRODOTTI, in rapporto alla loro produzione. La relazione tra forma, funzione e caratteristiche dei materiali ha predominato sulla componente organizzativa dell impresa e sull abilità degli esecutori, che venivano lasciati in secondo piano e considerati come un fatto acquisito. La qualità veniva vista come conformità del prodotto, ciò significava considerare i prodotti per l edilizia come manufatti di qualità. Poi, più recentemente, diciamo alcuni decenni fa, si è parlato di prodotti derivanti da specifici processi produttivi di qualità, ovvero processi che, oltre al prodotto finito, dovevano garantire la correttezza e l adeguatezza dei processi stessi di fabbricazione. Oggi il sistema di controllo della qualità dei prodotti è cambiato ulteriormente e si è ampliato. Vengono riconosciute infatti la centralità del progetto, anche degli stessi componenti e sistemi per l edilizia e l importanza della corretta installazione dei componenti e di esecuzione delle lavorazioni di cantiere, ovvero, la centralità del controllo delle modalità di assemblaggio dei prodotti rispetto alle loro qualità intrinseche. 25

26 La qualità in edilizia La qualità dei prodotti per l edilizia è sicuramente oggi più avanzata rispetto alla qualità nella progettazione e nei processi costruttivi. Tutto ciò, sia per la vicinanza del sistema produttivo al settore manifatturiero (dove si sono sviluppate prima metodologie del controllo di qualità), sia per la spinta delle Direttive Europee, sia, e soprattutto, per effetto di una consolidata tradizione di controllo dell idoneità tecnica dei prodotti. Tuttavia si può parlare di qualità riferendosi all intero processo, sia per quello che riguarda il prodotto, sia per quello che riguarda la sua installazione o messa in opera. Si può parlare di qualità di progettazione e di qualità di esecuzione o gestione e controllo. Tutto ciò porta ad un articolazione normativa, sia di prodotto che di processo, molto complessa. Non si può non affrontare un discorso strutturato sulla qualità dei prodotti per l edilizia e della loro certificazione, senza soffermarsi sul ruolo globale della normativa tecnica in edilizia e sui concetti di qualità, controllo e certificazione del processo intero. 26

27 Direttiva 89/106/CEE A parte i requisiti precedentemente esposto della UNI a parte, i requisiti di riferimento per i prodotti sono racchiusi in 6 famiglie, citate dalla Direttiva CE 89/106. La Direttiva 89/106/CEE (relativa al ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati Membri concernenti i prodotti da costruzione), modificata dalla Direttiva 93/68/CEE, è di grande importanza culturale perché definisce i requisiti essenziali della costruzione a cui tutti i materiali ed i prodotti devono fare riferimento quando vengono messi in opera. Tali materiali devono essere già pensati, all atto della loro produzione, per essere idonei alla costruzione futura. La Direttiva dice inoltre che, per poter circolare liberamente nella Comunità europea, i prodotti devono essere dotati di marcatura CE, che attesta la loro idoneità all impiego previsto. Ai fini della Direttiva: per materiale da costruzione s'intende qualsiasi prodotto fabbricato per essere permanentemente incorporato nelle opere di costruzione; i materiali da costruzione sono nella direttiva denominati prodotti; le opere di costruzione, che comprendono edifici ed opere d'ingegneria civile, sono invece denominate genericamente opere. 27

28 Direttiva 89/106/CEE e marcatura CE I prodotti devono essere inglobati, montati, applicati o installati nelle opere in modo tale che queste possano soddisfare, se adeguatamente progettate e costruite, i requisiti essenziali previsti dalle norme e citati nella Direttiva. I requisiti essenziali applicabili alle opere e suscettibili di influenzare le caratteristiche tecniche di un prodotto sono enunciati in termini di obiettivi nell'allegato I della Direttiva. Gli Stati membri presumono idonei al loro impiego i prodotti che consentono alle opere in cui sono utilizzati, se adeguatamente progettate e costruite, di soddisfare i requisiti essenziali, e qualora essi rechino la marcatura CE, che indica il soddisfacimento delle disposizioni della Direttiva. La marcatura CE attesta: che sono conformi a norme nazionali in cui sono state trasposte le norme armonizzate, i cui estremi sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee (gli Stati membri pubblicano gli estremi di tali norme nazionali), oppure che sono conformi ad un benestare tecnico europeo rilasciato secondo una certa procedura; oppure che sono conformi a specificazioni tecniche nazionali, che gli Stati membri considerano conformi ai requisiti essenziali, nella misura in cui non esistano specificazioni armonizzate, e di cui redigono un elenco. 28

29 Requisiti degli elementi tecnici (prodotti) secondo la Comunità europea Direttiva 89/106 CEE - REQUISITI ESSENZIALI (ALLEGATO I) I prodotti devono essere idonei alla realizzazione di opere pronte all'uso, nell'integralità e nelle relative parti, tenendo conto dell'aspetto economico, e a tal fine devono soddisfare requisiti essenziali, laddove siano stabiliti, per un periodo di tempo economicamente adeguato o ragionevole. I requisiti come norma presuppongono azioni prevedibili. 1. Resistenza meccanica e stabilità L'opera deve essere concepita e costruita in modo che le azioni a cui può essere sottoposta durante la costruzione e l'utilizzazione non provochino: il crollo intero o di parti; deformazioni di importanza inammissibile; danni ad altre parti dell'opera od alle attrezzature principali o accessorie in seguito a una deformazione di primaria importanza degli elementi portanti; danni accidentali sproporzionati alla causa che li ha provocati. 29

30 Requisiti degli elementi tecnici (prodotti) secondo la Comunità europea Direttiva 89/106 CEE - REQUISITI ESSENZIALI (ALLEGATO I) I prodotti devono essere idonei alla realizzazione di opere pronte all'uso, nell'integralità e nelle relative parti, tenendo conto dell'aspetto economico, e a tal fine devono soddisfare requisiti essenziali, laddove siano stabiliti, per un periodo di tempo economicamente adeguato o ragionevole. I requisiti come norma presuppongono azioni prevedibili. 2. Sicurezza in caso di incendio L'opera deve essere concepita e costruita in modo che, in caso di incendio: la capacità portante dell'edificio possa essere garantita per un periodo di tempo determinato; la produzione e la propagazione del fuoco e del fumo all'interno delle opere siano limitate; la propagazione del fuoco ad opere vicine sia limitata; gli occupanti possano lasciare l'opera o essere soccorsi altrimenti; sia presa in considerazione la sicurezza delle squadre di soccorso. 30

31 Direttiva 89/106 CEE - REQUISITI ESSENZIALI (ALLEGATO I) (segue) 3. Igiene, salute e ambiente L'opera deve essere concepita e costruita in modo da non compromettere l'igiene o la salute degli occupanti o dei vicini e in particolare in modo da non provocare: sviluppo di gas tossici; presenza nell'aria di particelle o di gas pericolosi; inquinamento o tossicità dell'acqua o del suolo; difetti nell'eliminazione delle acque di scarico, dei fumi e dei rifiuti solidi o liquidi; formazione di umidità su parti o pareti dell'opera. 4. Sicurezza nell'impiego L'opera deve essere concepita e costruita in modo che la sua utilizzazione non comporti rischi di incidenti inammissibili, quali scivolate, cadute, collisioni, bruciature, folgorazioni, ferimenti a seguito di esplosioni. 31

32 Direttiva 89/106 CEE - REQUISITI ESSENZIALI (ALLEGATO I) (segue) 5. Protezione contro il rumore L'opera deve essere concepita e costruita in modo che il rumore cui sono sottoposti gli occupanti e le persone situate in prossimità si mantenga a livelli che non nuocciano alla loro salute e tali da consentire soddisfacenti condizioni di sonno, di riposo e di lavoro. 6. Risparmio energetico e ritenzione di calore L'opera ed i relativi impianti di riscaldamento, raffreddamento ed aerazione devono essere concepiti e costruiti in modo che il consumo di energia durante l'utilizzazione dell'opera sia moderato, tenuto conto delle condizioni climatiche del luogo, senza che ciò pregiudichi il benessere termico degli occupanti. 32

33 La qualità dei prodotti per l'edilizia La qualità dei prodotti per l edilizia è prevalentemente perseguita attraverso la qualificazione, che può avvenire secondo due approcci metodologici distinti: sulla base di requisiti scelti e imposti dal committente, tramite i documenti progettuali, soprattutto attraverso le specifiche tecniche di capitolato; sulla base di requisiti fissati da regolamenti o norme che trattano le caratteristiche dei prodotti. Siccome oggi tutti i prodotti da costruzione sono chiamati a fornire caratteristiche di base per rispondere a regolamenti e direttive di origine comunitaria, al committente è riservato il ruolo di esprimere solo le caratteristiche di qualità addizionali dei prodotti sulla base del progetto definito. 33

34 Conformità del prodotto Se tutte le procedure di prova e verifica di qualità previste sono state condotte in modo corretto, allora si può dire che quel prodotto è CONFORME alle prescrizioni tecniche che gli erano state richieste. La conformità viene determinata a livello di prodotto singolo, di elemento tecnico complesso, di progetto intero; essa viene valutata in modo specifico per ogni livello di verifica nelle varie fasi del processo edilizio. Se il prodotto passa quella verifica, allora è ritenuto conforme. Le ben note ISO 9001, ISO 9002, ISO 9003 (ora Vision 2000), sono norme che regolano il controllo della qualità edilizia nel processo edilizio a tutti i livelli. Le aziende, i produttori, le società di servizio e progettazione che vogliono progettare, costruire e gestire in qualità seguono le norme ISO 9000, cioè si sottopongono ad una serie di procedure che garantiscono il rispetto della qualità, cioè il controllo della qualità. In tal modo possono ottenere da enti riconosciuti il Certificato di Qualità. In sintesi: le ISO 9000 certificano il processo nel suo complesso (e quinid l impresa costruttrice o l azienda produttrice) il marchio CE certifica il prodotto singolo 34

35 Controllo della qualità nell attività edilizia La necessità di determinare sia qualitativamente che quantitativamente le condizioni di uso e di sollecitazione introduce un assoluta relatività nella definizione delle prestazioni che dipendono, volta per volta, da contesti specifici d impiego e dagli effetti delle azioni esterne. La qualità non è quindi valutabile in assoluto, ma solo in relazione ai parametri che la determinano e agli obiettivi per cui è stato realizzato e progettato il bene edilizio. L obiettivo principale del controllo della qualità è quello di garantirla: definito che cosa si vuole dall oggetto edilizio in termini di prestazione, la normativa deve indicare come si debba procedere per verificare se ciò che viene offerto corrisponde alla qualità richiesta. Il controllo della qualità non è facile per due motivi: il primo riguarda la carenza di conoscenze di tipo tecnico-scientifico relative alla vita e alla gestione dell oggetto costruito, e quindi la mancanza di strumenti normativi corrispondenti; il secondo sta nel fatto che alcuni momenti del processo edilizio non possono essere valutati in modo deterministico, con la difficoltà di specificare parametri oggettivi (per es. numerici, come la resistenza meccanica di un materiale) per leggere la qualità. 35

36 Metodi di controllo e verifica nell attività edilizia La qualità quindi può essere determinata o tramite variabile, cioè carattere di un requisito misurabile rispetto ad una scala continua suscettibile di assumere valori diversi, oppure attraverso attributo, inteso come carattere non misurabile, di un requisito sul quale è dato univocamente un giudizio di appartenenza ad una categoria o a più categorie alternative. (UNI 7867 parte II) Per poter disporre di strumenti normativi di controllo della qualità bisogna, prima, individuare dei metodi di verifica della rispondenza tra le prestazioni e i requisiti delle parti e dell insieme dell organismo edilizio da realizzare (procedure di prova e parametri di controllo) per poi definire i valori e le fasce di valori che si vogliono riscontrare per ciascun parametro di controllo. I metodi di verifica possono usare: prove naturali (per es, prove d invecchiamento naturale), prove seminaturali ( simulazioni, sollecitazioni accelerate, ), calcoli, giudizio, metodi statistico-oggettivi (per es. percentuali di soddisfazione tra gli utenti ). 36

37 Metodi di controllo e verifica nell attività edilizia CLASSIFICAZIONE DEI METODI DI PROVA SUI PRODOTTI DA COSTRUZIONE Si hanno quando l elemento oggetto della prova è sottoposto a sollecitazioni indotte da agenti naturali (caldo, freddo, Metodi irraggiamento solare, agenti atmosferic eccetera) finalizzati a testare il comportamento in esercizio dello stesso; tali metodi Naturali richiedono un tempo molto lungo per la lettura dei risultati, dovendo aspettare la comparsa degli effetti; Metodi seminaturali Metodi di calcolo Metodi di gradimento statistico soggettivi Prevedono l uso di agenti artificiali in grado di simulare azioni reali, con il vantaggio di una notevole accelerazione nell ottenimento dei risultati, si basano essenzialmente sullo svolgimento di prove di laboratorio; Si basano sull elaborazione di dati sperimentali, derivanti da campagne di rilevamento o da prove di altra natura, sono utili, ad esempio, per la previsioni delle prestazioni ambientali e tecnologiche; Sono usati per valutare le condizioni ambientali complessive offerte dagli spazi costruiti delimitati da subsistemi di componenti; ad esempio possono essere usati per esprimere giudizi sull illuminazione naturale ed artificiale, sull isolamento acustico, sulla temperatura e umidità degli ambienti interni eccetera; tali metodi si esplicano attraverso il giudizio di gradimento espresso da campioni di utenti e possono avere una notevole utilità per la progettazione o per la sperimentazione di soluzioni innovative. Il controllo della qualità dell organismo edilizio avviene dunque nel processo in modo molto complicato: in sintesi prima a livello di materiali e componenti, poi a livello di progetto vero e proprio, come assemblaggio degli elementi precedenti e progetto degli spazi, quindi a livello di messa in opera e costruzione - all inizio, durante e alla fine - considerando l edificio nella sua interezza. 1. verifiche progettuali 2. verifiche in laboratorio 3. verifiche in opera 37

38 Metodi di controllo e verifica nell attività edilizia Le prove possono essere fatte in opera od in laboratorio ed essere di tipo distruttivo o non distruttivo. prove distruttive, che non consentono ulteriori utilizzazioni dell elemento, nemmeno per altre prove, vengono effettuate essenzialmente su tipi (prototipi o elementi di produzione industriali), che vengono sottoposti a test di laboratorio; prove tipiche sono quelle relative alla resistenza all urto, alle sollecitazioni meccaniche, al fuoco eccetera, le quali per fornire i dati relativi, prevedono la ripetizione o l intensificazione delle sollecitazioni fino alla rottura o alla distruzione dell elemento di prova; prove non distruttive, sono costituite da prove di controllo a posteriori realizzate in opera, finalizzate a verificare il comportamento in esercizio di materiali, componenti, sistemi costruttivi; tali tipi di prove assumo un importanza crescente in relazione all aumentare degli interventi di recupero, che richiedo una importante attività di diagnosi, non solo statico-strutturale, finalizzata ad accertare la qualità reale e potenziale del manufatto edilizio esistente, e conseguentemente l impegno tecnicoeconomico dell intervento di recupero. 38

39 I sistemi di certificazione dei prodotti Oggi la pratica prevalente, dei sistemi di certificazione, rimane quella tradizionale, basata sul controllo di qualità dei prodotti, ovvero sulla valutazione della qualità intrinseca oggettuale degli stessi, che può essere controllata e certificata attraverso diverse modalità, quali: omologazione, che consiste nell approvazione da parte di un ente terzo delle caratteristiche di un determinato prodotto, attività strettamente correlata alla certificazione cogente, ovvero alla verifica di requisiti e caratteristiche imposte per legge, come ad esempio la verifica dei requisiti di sicurezza, di salute eccetera, certificato di conformità, di tipo consensuale, ovvero il riconoscimento da parte di un soggetto terzo della conformità del prodotto a specifiche richieste, ad esempio capitolari, certificato di idoneità tecnica, finalizzato ad esprime un giudizio sull idoneità di impiego di un determinato materiale, componente o sistema, attestando l idoneità a determinati impieghi dichiarati, marchio di qualità, rilasciati in Italia, in larghissima parte da enti privati, che attestano la rispondenza a norme e/o specifiche di determinati prodotti, per meglio qualificare i prodotti sul mercato, ad esempio i Marchi di Qualità rilasciati da associazioni di categoria quali l ANDIL, autocertificazione, che costituisce una dichiarazione del produttore su determinate caratteristiche del proprio prodotto, dichiarazione che si basa su dare evidenza oggettiva dei controlli di qualità svolti. 39

40 Norme armonizzate e benestare tecnico Per norme armonizzate si intendono le specificazioni tecniche (norme e benestare tecnico) adottate dal CEN o CENELEC o da entrambi su mandato della Commissione, conferito conformemente alla direttiva 83/189/CEE, sulla base di un parere formulato dal comitato permanente della costruzione. A livello di norme armonizzate sono stati preparati dalla Commissione, per esempio, gli Eurocodici sul progetto e l esecuzione di strutture. La Commissione Europea ha delegato agli Organismi di normazione (Comitati Tecnici del CEN -Comitato Europeo di Normazione) il compito di tradurre in requisiti tecnici specifici di ciascun prodotto da costruzione i sei "requisiti essenziali" stabiliti dalla Direttiva. I requisiti essenziali sono precisati in documenti (documenti interpretativi) destinati a stabilire i collegamenti necessari tra i requisiti stessi ed i mandati di normalizzazione, i mandati di orientamento per il benestare tecnico europeo oppure il riconoscimento di altre specificazioni tecniche. Per tener conto di eventuali differenze di condizioni geografiche o climatiche o di abitudini di vita, nonché dei diversi livelli di protezione esistenti sul piano nazionale, regionale o locale, ciascun requisito essenziale può infatti dar luogo alla fissazione di classi di prestazione in documenti interpretativi e in specificazioni tecniche. 40

41 Norme armonizzate e benestare tecnico La domanda per il rilascio di un benestare può essere presentata da un fabbricante o da un suo mandatario stabilito nella Comunità presso uno solo degli organismi competenti per il benestare. Gli organismi competenti per il benestare designati dagli Stati membri sono riuniti in una Organizzazione. Quest'ultima nell'esercizio dei propri compiti è tenuta ad uno stretto coordinamento con la Commissione che consulta il comitato sui problemi importanti. Marchi di organismi di certificazione in Europa 41

42 Attestato di conformità Nel caso in cui esistano norme nazionali in cui sono state trasposte le norme armonizzate, o specificazioni tecniche nazionali, nel caso manchino norme armonizzate, un fabbricante può chiedere l attestato di conformità del proprio prodotto. Nella determinazione delle procedure per il rilascio dell'attestato di conformità di un prodotto con le specificazioni tecniche devono essere applicati i seguenti metodi di controllo della conformità. prove del tipo iniziale del prodotto effettuate dal fabbricante o da un organismo riconosciuto; prove di campioni prelevati nella fabbrica secondo un determinato piano di prova prescritto dai fabbricante o da un organismo riconosciuto; prove per sondaggio (audit-testing) di campioni prelevati nella fabbrica, sul mercato o su un cantiere da parte del fabbricante o di un organismo riconosciuto; prova di campioni prelevati su un lotto già fornito o da fornire, effettuata da fabbricante o da un organismo riconosciuto; controllo della produzione nella fabbrica; ispezione iniziale della fabbrica e del controllo di produzione nella stessa da parte di un organismo riconosciuto; sorveglianza, valutazione e stima permanenti del controllo di produzione nella fabbrica da parte di un organismo riconosciuto. 42

43 Attestato di conformità (segue) L attestato di conformità di un prodotto alle norme o al benestare può avere due forme: una dichiarazione di conformità da parte del fabbricante, un certificato di conformità da parte di un organismo riconosciuto. La dichiarazione CE di conformità contiene in particolare il nome e l'indirizzo del fabbricante o del suo mandatario stabilito nella Comunità, la descrizione del prodotto (tipo, identificazione, impiego, ecc.), le disposizioni a cui risponde il prodotto, le condizioni particolari di utilizzazione del prodotto, il nome e l'indirizzo dell'organismo riconosciuto, se del caso, il nome e la qualifica della persona autorizzata a firmare la dichiarazione a nome del fabbricante o del suo mandatario. Il certificato CE di conformità contiene il nome e l'indirizzo dell'organismo di certificazione, il nome e l'indirizzo del fabbricante o del suo mandatario stabilito nella Comunità, la descrizione del prodotto (tipo, identificazione, impiego, ecc.), le disposizioni a cui risponde il prodotto, le condizioni particolari di utilizzazione del prodotto, il numero del certificato, le eventuali condizioni di durata di validità del certificato, il nome e la qualifica del fabbricante. 43

44 Oggi solo alcuni prodotti per l edilizia sono dotati di tale marcatura, ma il numero è in continuo aumento: 46 norme sono già state citate nella Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea ed è pertanto già partito il periodo transitorio (21 mesi) consentito per la coesistenza della norma europea armonizzata e dei regolamenti nazionali vigenti nei diversi Paesi della Ue. L'elenco sotto riportato cita alcune delle norme citate in Gazzetta ufficiale per le quali è già stata predisposta la versione in lingua italiana e che pertanto sono già state pubblicate come norme Uni En. Esempi di norme già pubblicate in lingua italiana che riguardano direttamente l edilizia Uni En 197-1:2001 Cemento - Parte 1: Composizione, specificazioni e criteri di conformità per cementi comuni. Data di entrata in vigore della norma europea armonizzata: 01/04/01 UNI EN 13251:2002 Geotessili e prodotti affini - Caratteristiche richieste per l'impiego nelle costruzioni di terra, nelle fondazioni e nelle strutture di sostegno. Data di entrata in vigore della norma europea armonizzata: 01/10/01 UNI EN 934-4:2002 Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione -Parte 4: Additivi per malta per cavi di precompressione - Definizioni, requisiti, conformità, marcatura ed etichettatura. Data di entrata in vigore della norma europea armonizzata: 01/05/02 44

45 Esempi di norme in fase di traduzione (non hanno ancora la denominazione UNI EN, ma solo EN) EN :2000 Appoggi strutturali - Parte 7: Appoggi sferici e cilindri di PTFE. Data di entrata in vigore della norma europea armonizzata: 01/10/01 EN :2001 Sistemi fissi di lotta contro l'incendio - Componenti di impianti di estinzione a gas - Parte 13: Requisiti e metodi di prova per valvole di intercettazione e valvole di non ritorno. Data di entrata in vigore della norma europea armonizzata: 01/01/02 EN 12859:2001 Blocchi di gesso - Definizioni, requisiti e metodi di prova Data di entrata in vigore della norma europea armonizzata: 01/04/02 Varie EN 13162:2001 su Isolanti termici per edilizia: Prodotti di lana minerale ottenuti in fabbrica Prodotti di polistirene espanso ottenuti in fabbrica Prodotti di polistirene espanso estruso ottenuti in fabbrica Prodotti di poliuretano espanso rigido ottenuti in fabbrica Prodotti di resine fenoliche espanse ottenuti in fabbrica Prodotti di vetro cellulare ottenuti in fabbrica Prodotti di lana di legno ottenuti in fabbrica Prodotti di perlite espansa ottenuti in fabbrica Prodotti di sughero espanso ottenuti in fabbrica Prodotti di fibre di legno ottenuti in fabbrica EN 1125:1997/ A1:2001 Accessori per serramenti - Dispositivi antipanico per uscite di sicurezza azionati mediante una barra orizzontale - Requisiti e metodi di prova - Data di entrata in vigore della norma europea armonizzata: 01/04/02 EN 12839:2001 Prodotti prefabbricati di calcestruzzo - Elementi per recinzioni - Data di entrata in vigore della norma europea armonizzata: 01/03/02 EN 459-1:2001 Calci da costruzione - Parte 1: Definizioni, specifiche e criteri di conformità - Data di entrata in vigore della norma europea armonizzata: 01/08/02 EN 934-2:2001 Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione - Additivi per calcestruzzo - Definizioni, requisiti, conformità, marcatura ed etichettatura - Data di entrata in vigore della norma europea armonizzata: 01/05/02 45

46 Conformità del prodotto Presentazione di un prodotto (Lecablock) certificato non CE, ma come appartenente al marchio Lecablocco. Questo dimostra uno sforzo per la ricerca di qualità, anche se non esiste ancora per questo tipo di blocchi, una certificazione europea. 46

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