Determinazione del Dirigente del Servizio Pianificazione e Gestione Rifiuti, Bonifiche, Sostenibilità Ambientale

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1 Determinazione del Dirigente del Servizio Pianificazione e Gestione Rifiuti, Bonifiche, Sostenibilità Ambientale / 2015 N. emanazione - protocollo / anno Oggetto: AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE N /2014 DEL 4/11/2014. PROVVEDIMENTO DI AGGIORNAMENTO AI SENSI DELL ART. 29 NONIES DEL D.LGS. 152/2006 E S.M.I. SOCIETÀ: SEDE LEGALE: SEDE OPERATIVA: CIDIU Servizi s.p.a. Via Torino n Collegno (TO) Strada Cassagna s.n. Loc. Commenda Druento (TO) P.IVA: POS. n Il Dirigente del Servizio PREMESSO CHE: con D.D. n /2014 del 4/11/2014 è stata riesaminata l Autorizzazione Integrata Ambientale (di seguito definita per brevità AIA), relativa all installazione (impianto di compostaggio e annessa discarica) sito in loc. Commenda nel comune di Druento e in capo a CIDIU Servizi S.p.a. (di seguito definita per brevità CIDIU). L impianto è attualmente autorizzato all esercizio delle seguenti attività: - trattamento di compostaggio di rifiuti lignocellulosici e fanghi da depurazione di cui al punto R3 dell allegato C alla parte IV del D.Lgs. 152/2006 per un quantitativo pari a 8200t/anno; - messa in riserva e attività accessorie (selezione, cernita e riduzione volumetrica) su rifiuti speciali non pericolosi di cui ai punti R13 ed R12 dell allegato C alla parte IV del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i ; - messa in riserva della FORSU per il successivo invio ad altri impianti di trattamento/recupero di cui al punto R13 dell allegato C alla parte IV del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i; in data 1 gennaio 2015 la Provincia di Torino è stata sostituita dalla Città Metropolitana di Torino che le è subentrata in tutti i rapporti attivi e passivi e ne esercita le funzioni a decorrere da tale data; con D.D. n /2015 del 25/02/2015 l AIA è stata aggiornata prendendo atto di alcune modifiche non sostanziali riguardanti lo spostamento delle aree A e B, utilizzate per la messa in riserva di vetro e metalli, dal piazzale esterno all area interna al capannone di maturazione e le conseguenti modifiche apportate al Piano di gestione delle acque meteoriche; in data 29/7/2015, con nota di prot. della Città Metropolitana di Torino (in seguito indicato per brevità come prot. C.M.T. ) n del 29/72015, CIDIU ha trasmesso una richiesta di aggiornamento dell AIA rilasciata relativamente a: pag. 1 di 6

2 - inserimento di tre nuovi codici CER per l attività di messa in riserva, - possibilità di utilizzare per l attività di compostaggio il digestato, - modifica di alcune prescrizioni gestionali relative sempre all attività di compostaggio, - possibilità di utilizzare le biocelle non in uso per stoccare il sopravaglio da ricircolare e il materiale in uscita dalle biocelle in attesa di essere trasportato in maturazione, - separazione dei punti di scarico dei percolati della discarica da quelli provenienti dall impianto, - modifiche al Piano di Sorveglianza e Controllo, - eliminazione di una prescrizione inerente la gestione delle acque meteoriche in quanto non applicabile, - modifica dei livelli di guardia delle acque sotterranee; in data 4/08/2015 con nota di prot. C.M.T. n , è stata data comunicazione di avvio del procedimento volto all aggiornamento dell AIA, come previsto all art. 29 nonies del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.. Con la medesima nota si è dato atto del pagamento degli oneri istruttori calcolati secondo quanto disposto all art. 33 del D.Lgs 152/2006; in data 5/08/2015, con nota di prot. C.M.T. n , è stato richiesto un parere di merito ad ARPA Dipartimento di Torino, a SMAT S.p.a. e all Ufficio Discariche e Bonifiche della Città Metropolitana nell ambito delle rispettive competenze, chiedendo di trasmettere le proprie osservazioni entro il 10/09/2015; in data 3/09/2015, con nota di prot , SMAT S.p.a. ha trasmesso il proprio parere favorevole indicando alcune prescrisioni e precisazioni che ritiene opportuno inserire nella modifica dell AIA; CONSIDERATO CHE: gli interventi comunicati da CIDIU relativamente all impianto di gestione rifiuti autorizzato con D.D. n /2014 del 4/11/2014, si configurano come modifiche non sostanziali: non rientrano, infatti, nella definizione riportata all art. 5 comma 1 lett. l-bis) del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.. Parimenti le modifiche proposte non rientrano tra le fattispecie progettuali per le quali la normativa vigente prevede l attivazione delle procedure in materia di Valutazione d Impatto Ambientale; con riferimento alle singole modifiche comunicate, dall istruttoria tecnico amministrativa è emerso quanto segue: in merito all introduzione dei codici CER scarti inutilizzabili per il consumo o per la trasformazione, scarti inutilizzabili per il consumo o per la trasformazione e scarti inutilizzabili per il consumo o per la trasformazione nell elenco dei rifiuti per cui è consentita l attività R13 di messa in riserva, si ritiene di poter accogliere tale richiesta nei termini indicati dal proponente. I rifiuti appena elencati, sui quali CIDIU effettuerà attività di trasferenza pag. 2 di 6

3 analogamente a quanto già in pratica sulla FORSU, dovranno essere conferiti e stoccati nell area di conferimento della FORSU, presente all interno dell area di ricezione, per poi essere avviati ad altri impianti di trattamento/recupero con le medesime procedure gestionali utilizzate per l attività di trasferenza della FORSU. per quanto riguarda la richiesta di introdurre il codice CER digestato prodotto dal trattamento anaerobico dei rifiuti urbani nell elenco dei rifiuti conferibili presso l impianto per lo svolgimento dell attività di compostaggio, si ritiene che tale modifica possa essre accettata. Si ritiene in merito necessario che il digestato in ingresso all impianto venga sottoposto ad analisi da parte del Gestore o da parte del produttore con frequenza trimestrale. Le analisi da effettuare devono riguardare almeno i seguenti parametri: umidità, sostanza organica, rapporto C/N e metalli (Cd, Hg, Ni, Pb, Cu, Zn, CrVI); la richiesta di modifica alle prescrizioni relative all attività di compostaggio riguarda due punti specifici: la riduzione della durata minima complessiva del processo da 99 a 90 giorni e la possibilità di trasferire il materiale dalle biocelle alla fase di maturazione quando, passati comunque 9 giorni solari di fase ACT, il grafico temperatura/tempo abbia un andamento discendente o costante, senza dover attendere che tale condizione perduri per almeno 3 giorni. Per quanto concerne la riduzione a 90 giorni della durata minima complessiva del processo, si ritiene che tale richiesta possa essere accolta purchè tutto il materiale rispetti tale tempistica. L indicazione di 99 giorni nasceva, infatti, dalla considerazione che, per costituire la singola andana in fase di maturazione, sono necessari più giorni e pertanto il materiale che la costituisce ha dei tempi di permanenza in impianto differenti. Relativamente invece al tempo di permanenza del materiale all interno delle biocelle, si ritiene accettabile la richiesta di CIDIU, fermo restando che il periodo minimo per la fase ACT deve essere comunque di 9 giorni. In merito invece alle modalità indicate dall azienda per ottemperare alla prescrizione riguardante la tracciabilità del materiale di ciascuna biocella nel locale di maturazione primaria, ovvero: - trascrizione su supporto informatico dei riferimenti a ciascuna biocella, costituente le andane, al variare del tempo nel locale di maturazione; - posizionamento di un cartello, per ogni andana, recante l indicazione delle biocelle che lo costituiscono (numero biocella e id di processo); si ritiene che la procedura messa in atto sia coerente con quanto richiesto in autorizzazione al punto 3.13 della Sezione 3. sulla richiesta di poter utilizzare le biocelle non in uso per stoccare il sopravaglio della vagliatura finale (da utilizzare nel processo come materiale strutturante di ricircolo) e il materiale in uscita dalle biocelle in attesa di essere trasportato in maturazione (qualora non vi sia spazio sufficiente nel locale adiacente per cause contingenti), si ritiene che questa modalità gestionale possa essere consentita esclusivamente in casi di emergenza e in ogni caso per un periodo non superiore a 2 giorni; pag. 3 di 6

4 in merito alla separazione dei punti di scarico dei percolati della discarica da quelli provenienti dall impianto (con i relativi limiti di scarico in fognatura differenziati) e l eliminazione della prescrizione contenuta al punto 5.13, della Sezione 5, allegato 1, all AIA vigente inerente la gestione delle acque meteoriche, la SMAT S.p.a. in qualità di gestore del Servizio Idrico Integrato, nel proprio parere di competenza ha accolto le modifiche proposte da CIDIU. In tale parere ha indicato alcune prescrizioni e precisazioni che ritiene opportuno inserire nell aggiornamento dell AIA e che sono recepite nel presente provvedimento attraverso la modifica della specifica Sezione 5 dell Allegato 1, riguardante le prescrizioni in materia di scarichi idrici, acque meteoriche ed emissioni sonore; per quanto riguarda le modifica al Piano di Sorveglianza e Controllo, l Ufficio Discariche e Bonifiche della Città Metropolitana, che ha partecipato all istruttoria del presente procedimento, non ha evidenziato criticità in merito; entro il termine richiesto non è pervenuta alcuna osservazione da parte dell ARPA Dipartimento di Torino; non determinando un aumento dei quantitativi massimi autorizzati, la modifica dell impianto non rende necessario l adeguamento delle fideiussioni già prestate a garanzia degli obblighi derivanti dall attività di gestione rifiuti in essere; RILEVATO che: il gestore ha provveduto al versamento degli oneri istruttori dovuti ai sensi dell art. 33 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.; per l adozione del presente provvedimento l art. 29 nonies del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. fissa il termine di sessanta giorni a decorrere dalla data di ricevimento della comunicazione, fatta salva l interruzione dei termini disposta dall art. 2 comma 7 della L. 241/90 s.m.i.. Il rilascio del presente provvedimento, avviene nel rispetto di detti termini e nel rispetto della cronologia di trattazione delle pratiche; ai fini dell adozione del presente provvedimento, e con riferimento al procedimento indicato in oggetto, non sono emerse situazioni, anche potenziali, di conflitto di interesse di qualsiasi natura sia di diritto che di fatto; RITENUTO pertanto di: aggiornare l AIA rilasciata a CIDIU Servizi S.p.a. e riesaminata con D.D. n /2014 del 4/11/2014 e s.m.i., relativa all installazione (impianto di compostaggio e annessa discarica) di Strada Cassagna s.n. Loc. Commenda a Druento, prendendo atto delle modifiche proposte dalla Società con nota del 29/7/2015 di prot. C.M.T. n ; prendere atto delle modifiche alle tipologie di rifiuto conferibili all impianto e delle variazioni tecniche e gestionali proposte da CIDIU sulle modalità di conferimento/trattamento, nonché delle nuove modalità di gestione degli scarichi descritte dettagliatamente in narrativa; pag. 4 di 6

5 prendere atto delle modifiche al punto 9 Analisi percolato della relazione integrativa di luglio 2014 (per quanto riguarda la discarica) e nel Piano di Sorveglianza e controllo (per quanto riguarda l impianto) così come dettagliato nella Relazione Tecnica allegata alla comunicazione del 29/7/2015 di prot. C.M.T. n ; prendere atto delle modifiche ai livelli di guardia indicati al paragrafo 2.4 del Piano di Sorveglianza e Controllo di marzo 2014, poi sostituito dal punto 6.1 Livelli di guardia della Relazione integrativa di luglio 2014, così come dettagliato nella Relazione Tecnica allegata alla comunicazione del 29/7/2015 di prot. C.M.T. n ; prescrivere, come richiesto da SMAT S.p.a. nel proprio parere di competenza, la trasmissione di una una planimetria aggiornata dell insediamento, con evidenziato anche il nuovo pozzetto prelievo campioni, nei termini indicati nell Allegato al presente provvedimento; sostituire, conseguentemente, alcune parti dell Allegato 1 alla DD n del 4/11/2014 e s.m.i. con quanto contenuto nell allegato che costituisce parte integrante del presente atto; confermare le prescrizioni e condizioni per l esercizio dell impianto già contenute nell AIA vigente e far salvo in ogni altra parte il contenuto del provvedimento n /2014 del 4/11/2014 e s.m.i.; VISTI: - il D.Lgs. 152/2006 e s.m.i, in particolare la parte II titolo IIIbis in materia di Autorizzazione Integrata Ambientale e la parte IV in materia di gestione rifiuti; - la legge 7 aprile 2014 n. 56 recante Disposizioni sulle Città Metropolitane, Province, sulle unioni e fusioni di Comuni così come modificata dalla Legge 11 agosto 2014, n. 114, di conversione del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90; - l art. 1 comma 50 Legge 7 aprile 2014 n. 56, in forza del quale alle Città Metropolitane si applicano, per quanto compatibili, le disposizioni in materia di comuni di cui al testo unico, nonché le norme di cui all art. 4 Legge 5 giugno 2003, n. 131; - la Legge Regionale 44/2000 di delega alle Province delle competenze per il rilascio delle autorizzazioni in materia ambientale; - l art. 48 dello Statuto Metropolitano; - la Relazione Previsionale e Programmatica della Provincia di Torino - Programma 97 Autorizzazioni alla costruzione di impianti e all esercizio delle attività di recupero e smaltimento dei rifiuti; trasporto transfrontaliero di rifiuti; vigilanza e controllo, che attribuisce tali funzioni al Servizio Pianificazione e Gestione Rifiuti, Bonifiche, Sostenibilità Ambientale; Atteso che la competenza all adozione del presente provvedimento spetta al dirigente ai sensi dell art. 107 del Testo Unico delle Leggi sull Ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. 18/8/2000 n. 267 e dell art. 45 dello Statuto Metropolitano; pag. 5 di 6

6 DETERMINA: 1. di aggiornare l AIA rilasciata a CIDIU Servizi S.p.a. e riesaminata con D.D. n /2014 del 4/11/2014 e s.m.i., relativa all installazione (impianto di compostaggio e annessa discarica) di Strada Cassagna s.n. Loc. Commenda a Druento, prendendo atto delle modifiche proposte dalla Società con nota del 29/7/2015 di prot. C.M.T. n ; 2. di prendere atto delle modifiche alle tipologie di rifiuto conferibili all impianto e delle variazioni tecniche e gestionali proposte da CIDIU sulle modalità di conferimento/trattamento, nonché delle nuove modalità di gestione degli scarichi descritte dettagliatamente in narrativa; 3. di prendere atto delle modifiche al punto 9 Analisi percolato della relazione integrativa di luglio 2014 (per quanto riguarda la discarica) e nel Piano di Sorveglianza e controllo (per quanto riguarda l impianto) così come dettagliato nella Relazione Tecnica allegata alla comunicazione del 29/7/2015 di prot. C.M.T. n ; 4. di prendere atto delle modifiche ai livelli di guardia indicati al paragrafo 2.4 del Piano di Sorveglianza e Controllo di marzo 2014, poi sostituito dal punto 6.1 Livelli di guardia della Relazione integrativa di luglio 2014, così come dettagliato nella Relazione Tecnica allegata alla comunicazione del 29/7/2015 di prot. C.M.T. n ; 5. di prescrivere, come richiesto da SMAT S.p.a. nel proprio parere di competenza, la trasmissione di una una planimetria aggiornata dell insediamento, con evidenziato anche il nuovo pozzetto prelievo campioni, nei termini indicati nell Allegato al presente provvedimento; 6. di sostituire, conseguentemente, alcune parti dell Allegato 1 alla DD n del 4/11/2014 e s.m.i. con quanto contenuto nell allegato che costituisce parte integrante del presente atto; 7. di confermare le prescrizioni e condizioni per l esercizio dell impianto già contenute nell AIA vigente e far salvo in ogni altra parte il contenuto del provvedimento n /2014 del 4/11/2014 e s.m.i.. L allegato al presente provvedimento ne costituisce parte integrante. Avverso il presente provvedimento è esperibile ricorso entro il termine perentorio di sessanta giorni a decorrere dalla data di ricevimento innanzi al TAR Piemonte. Il presente provvedimento non comportando spesa non assume rilevanza contabile. Torino, 14/09/02015 RM/rpg Il Dirigente del Servizio (Dott. Edoardo GUERRINI) pag. 6 di 6

7 ALLEGATO Il contenuto del presente allegato sostituisce interamente le seguenti parti dell Allegato 1 alla DD n del 4/11/2014 e s.m.i.: - la SEZIONE 1 - COMPOSTAGGIO; - la Tabella della SEZIONE 2 MESSA IN RISERVA E SELEZIONE DI RIFIUTI URBANI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA E RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI contenente le tipologie di rifiuti conferibili in impianto per l attività di messa in riserva e selezione; - i punti 3.2), 3.3), 3.9), 3.10) e 3.14) della SEZIONE 3 PRESCRIZIONI IN MATERIA DI GESTIONE RIFIUTI; - la SEZIONE 5 - PRESCRIZIONI IN MATERIA DI SCARICHI IDRICI, ACQUE METEORICHE ED EMISSIONI SONORE. SEZIONE 1 - COMPOSTAGGIO 1.1) DESCRIZIONE DELL IMPIANTO, MODALITA DI STOCCAGGIO E TRATTAMENTO L impianto di compostaggio è composto dalle strutture descritte nell AIA n del 10/11/2009 e s.m.i. Nel seguito viene riportata una breve descrizione del ciclo produttivo che viene attuato nella configurazione impiantistica cui si riferisce il presente provvedimento. Ricezione e trattamenti preliminari I rifiuti lignocellulosici vengono temporaneamente stoccati nella piazzola esterna scoperta destinata anche alla loro triturazione. Il materiale lignocellulosico triturato viene posizionato all interno del capannone di ricezione nell area appositamente individuata. Nello stesso capannone vengono posizionati i fanghi e/o il digestato destinati a trattamento per un quantitativo pari a circa 60t (corrispondenti a circa 150m 3 ). Il capannone di ricezione è, inoltre, destinato all attività di messa in riserva della FORSU che si attua con le modalità autorizzate con D.D.n del 22/11/2010. La miscela da avviare a compostaggio viene costituita tramite il miscelatore elettrico dotato di celle di carico presente nel locale ricezione: la miscela così costituita viene avviata al locale biocelle tramite l apposito nastro trasportatore. Trattamento in biocella La prima fase del processo di compostaggio viene condotta impiegando tre delle biocelle esistenti (di dimensioni 5,8x20x6m). Il materiale precedentemente sottoposto a miscelazione viene caricato all interno della biocella per mezzo di una pala gommata: il materiale permane all interno delle biocelle per un periodo minimo pari a 9 giorni solari, durante il quale si raggiunge l igienizzazione (mantenimento per tre giorni a 55 ) e si esaurisce la fase di fermentazione attiva (ACT). Il processo avviene controllando i seguenti parametri: concentrazione di ossigeno nell aria, temperatura del materiale, pressione nei tunnel e nelle condotte dell aria. Terminata la fase attiva, il materiale viene trasferito nell adiacente locale di maturazione primaria. In casi di emergenza e in ogni caso per un periodo non superiore ai 2 giorni è consentito al Gestore di utilizzare le biocelle non in uso per lo stoccaggio del sopravaglio della vagliatura finale (da utilizzare nel processo come materiale strutturante di ricircolo) e/o del materiale in uscita dalle pag. 1 di 12

8 biocelle in attesa di essere trasportato in maturazione (qualora non vi sia spazio sufficiente nel locale adiacente per cause contingenti) Maturazione La maturazione viene condotta all interno del locale di maturazione primaria. La miscela viene disposta in sette andane e rivoltata periodicamente attraverso una rivoltacumuli. La frequenza di rivoltamento è di 9 giorni per le prime quattro andane e di 18 giorni per le ultime tre. La durata minima complessiva del processo è pari a 90 giorni. Il processo viene gestito tramite il controllo della temperatura effettuando misure con apposite sonde ad infissione. Al termine del processo il materiale viene sottoposto a vagliatura e stoccato, suddiviso in lotti omogenei, all interno del locale di raffinazione o viceversa nel locale di maturazione secondaria. Trattamento arie di processo L aria proveniente dai locali ricezione e fronte biocelle viene avviata a trattamento negli scubber esistenti in cui subisce un lavaggio ad acqua (od eventualmente con reagenti). In seguito viene avviata ad un setto del biofiltro 1. L aria proveniente dal locale di maturazione primaria viene sottoposta a trattamento nel biofiltro 2. A monte di tale biofiltro e a valle del locale di maturazione primaria, è presente un filtro a maniche che attualmente non viene utilizzato, come da nota del 20/11/2013 di prot. prov.le n ) TIPOLOGIE DI RIFIUTI Le tipologie di rifiuti conferibili presso le aree sopra descritte per l attività di compostaggio sono esclusivamente quelle riportate nella tabella che segue. Codice Descrizione CER scarti di corteccia e sughero segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce scarti di corteccia e legno imballaggi in legno (limitatamente a legno non trattato) digestato prodotto dal trattamento anaerobico dei rifiuti urbani fanghi prodotti dl trattamento di acque reflue urbane legno diverso di quello di cui alla voce (limitatamente a legno non trattato) rifiuti biodegradabili (limitatamente a materiali lignocellulosici) legno, diverso da quello di cui alla voce Le operazioni di gestione rifiuti autorizzate in questa Sezione, con riferimento agli Allegati B e C alla parte IV del D.lgs. 152/2006 e s.m.i. sono le seguenti: R3 riciclaggio/recupero delle sostanze organiche non utilizzate come solventi (comprese le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche) R12 - scambio di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate da R1 a R11, riguardante la pag. 2 di 12

9 triturazione e vagliatura del materiale lignocellulosico (esclusi gli sfalci) per la produzione di due frazioni: - il sottovaglio, identificato con il medesimo CER del materiale sottoposto a vagliatura; - il sopravaglio, utilizzato come materiale biofiltrante per il reintegro dei biofiltri a servizio dell impianto. Per migliorare la granulometria del materiale biofiltrante può essere utilizzata anche la linea di raffinazione in alternativa alla vagliatura eseguita con un vaglio mobile in corrispondenza della piazzola di stoccaggio del verde. 1.3) POTENZIALITÀ IMPIANTO La potenzialità dell impianto nella configurazione di cui al presente allegato è pari a t/anno, ripartiti in t/anno di fanghi di depurazione e/o di digestato da FORSU e t/anno di materiale lignocellulosico. E fatta salva la possibilità di aumentare sino t/anno il quantitativo del verde a patto che diminuisca la quota di fanghi e/o di digestato da FORSU, in maniera tale da rispettare sempre il limite massimo totale di t/anno di rifiuti da sottoporre al trattamento. Ai fini del calcolo delle garanzie finanziarie la capacità massima di immagazzinamento è quella dell impianto nella configurazione autorizzata con l AIA n /2009 del 10/11/2009 e s.m.i. SEZIONE 2 MESSA IN RISERVA E SELEZIONE DI RIFIUTI URBANI DA RACCOLTA DIFFERENZIATA E RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI vedi tabella pagina successiva pag. 3 di 12

10 Codice Attività Aree Descrizione CER R12 R13 A B C D Verde rifiuti plastici (ad esclusione degli imballaggi) X X X scarti inutilizzabili per il consumo o per la trasformazione (*) X scarti inutilizzabili per il consumo o per la trasformazione (*) X scarti inutilizzabili per il consumo o per la trasformazione (*) X scarti di corteccia e sughero X X X segatura, trucioli, residui di taglio, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di X cui alla voce (escluso segatura) X X rifiuti non specificati altrimenti X X X scarti di corteccia e legno X X rifiuti plastici X X X limatura e trucioli di materiali plastici X X X imballaggi di carta e cartone X X X imballaggi in plastica X X X imballaggi in legno X X X X imballaggi metallici X X imballaggi in materiali compositi X X X imballaggi in materiali misti X X X imballaggi in vetro X X assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce X X X pneumatici fuori uso X X X vetro X X rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce X X X rifiuti organici, diversi da quelli di cui alla voce (limitatatmente a scarti in gomma) X X X miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di cui alla voce X X X pag. 4 di 12

11 Codice Attività Aree Descrizione CER R12 R13 A B C D Verde legno X X X vetro X X ferro e acciaio X X materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci e X X X materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce X X X rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci , e X X X rifiuti solidi prodotti da processi di filtrazione e vaglio primari X X X metalli ferrosi X X metalli non ferrosi X X plastica e gomma X X X vetro X X legno diverso da quello di cui alla voce X X X prodotti tessili X X X carta e cartone X X X vetro X X rifiuti biodegradabili di cucine e mense (*) X legno, diverso da quello di cui alla voce X X X X plastica X X X metallo X X rifiuti biodegradabili (*) X X rifiuti urbani non differenziati X X X rifiuti dei mercati (*) X X X rifiuti ingombranti X X X (*) questi rifiuti individuano anche la FORSU oggetto di attività di trasferenza all interno dell area di ricezione pag. 5 di 12

12 SEZIONE 3 PRESCRIZIONI IN MATERIA DI GESTIONE RIFIUTI È fatto obbligo di rispettare gli elaborati tecnici e gli intendimenti gestionali dichiarati nella documentazione trasmessa in data 4/6/2013 con nota di prot. prov.le n del 5/6/2013, nella successiva documentazione integrativa inviata in data 19/9/2013, con nota di prot. prov.le n del 20/9/2013, e nella documentazione tecnica trasmessa in data 29/7/2015 con nota di prot. C.M.T. n A conferma ed integrazione di quanto contenuto nei documenti sopra citati si prescrive il rispetto di quanto specificato di seguito. ATTIVITA DI COMPOSTAGGIO [ ] 3.2) il trattamento è consentito sulla miscela di fanghi e/o digestato da FORSU con materiale lignocellulosico o sul solo materiale lignocellulosico, con le modalità descritte alla precedente sezione ) i fanghi avviati a compostaggio devono essere sottoposti ad analisi per valutarne le caratteristiche qualitative. Il gestore dovrà quindi effettuare le analisi direttamente o tramite laboratorio esterno o viceversa acquisirle dal produttore. Le analisi vanno effettuate su di un campione rappresentativo del lotto da avviare a trattamento con frequenza almeno trimestrale 1 e dovranno prevedere almeno i seguenti parametri: Cadmio totale, Cromo totale, Mercurio totale, Nichel totale, Piombo totale, Rame totale, Zinco totale, Arsenico totale, Selenio totale, Solidi totali, Sostanza organica, Azoto totale, Carbonio organico totale, Carbonio totale, Fosforo totale, Zolfo elementare, PCB, Salmonella, Coliformi Totali, Escherichia Coli, Grado di umificazione. Il digestato avviato a compostaggio deve essere sottoposto ad analisi per valutarne le caratteristiche qualitative. Ilgestore dovrà quindi effettuare direttamente o tramite laboratorio esterno o viceversa acquisirle dal produttore. le analisi vanno effettuate su di un campione rappresentativo del lotto da avviare a trattamento con frequenza almeno trimestrale e dovranno prevedere almeno i seguenti parametri: umidità, sostanza organica, rapporto C/N e metalli (Cd, Hg, Ni, Pb, Cu, Zn, CrVI); [ ] 3.9) il materiale deve permanere all interno delle biocelle fino all esaurirsi della fase di fermentazione attiva (ACT) e in ogni caso per un periodo di tempo non inferiore a 9 giorni solari. Per ciascuna biocella devono essere redatti appositi grafici di temperatura (rilevata e registrata secondo quanto disposto al precedente punto) in funzione del tempo e il materiale deve essere trasferito nella fase di maturazione solo al contemporaneo verificarsi delle seguenti condizioni: - avvenuta igienizzazione del materiale alle condizioni di cui al precedente punto; - andamento discendente dei grafici temperatura/tempo, nella fase successiva al raggiungimento delle condizioni di igienizzazione; 1 Frequenza modificata con nota del 23/02/2015 di prot. C.M.T. n pag. 6 di 12

13 3.10) la temperatura deve essere controllata anche nella successiva fase di maturazione in andane rivoltate, al fine di garantire l ottenimento, a fine processo, di un materiale stabilizzato. A tal fine le misure di temperatura devono prevedere il rilevamento in tre punti ad altezze diverse (1m e 2m) per le andane da 1 a 4 e in sei punti ad altezze diverse (1m e 2m) per le andane da 5 a 7, registrando i dati rilevati. La frequenza di rilevamento della temperatura deve essere settimanale per tutte le andane 2 ; [ ] 3.14) al termine del processo di compostaggio, per ogni partita omogenea di materiale, deve essere effettuata un analisi per la verifica della rispondenza del prodotto ai requisiti fissati all allegato 2 del D.Lgs. 75/2010 così come modificato dal Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali del 10/7/2013 per la qualifica del materiale come: - ammendante compostato misto (ACM); - ammendante compostato verde (ACV); - ammendante compostato con fanghi (ACF); in funzione delle matrici utilizzate per la produzione del lotto. Ai fini della presente prescrizione si intende per partita omogenea il lotto di materiale riferito alla produzione mensile; [ ] 2 Frequenza modificata con nota del 23/02/2015 di prot. C.M.T. n pag. 7 di 12

14 SEZIONE 5 - PRESCRIZIONI IN MATERIA DI SCARICHI IDRICI, ACQUE METEORICHE ED EMISSIONI SONORE GESTIONE SCARICHI 5.1) È autorizzato ai sensi dell art. 110 del D.lgs. 152/2006 e s.m.i. lo scarico di acque reflue industriali in pubblica fognatura relativamente ai seguenti reflui: - percolato proveniente dall impianto di compostaggio punto di scarico identificato con la sigla PC1; - percolato proveniente dalla discarica punto di scarico identificato con la sigla PD2; 5.2) LIMITI QUALITATIVI ALLO SCARICO È obbligo del Gestore, rispettare i limiti di accettabilità con le seguenti prescrizioni: - Per lo scarico delle acque reflue industriali (percolati) provenienti dall impianto di compostaggio (PC1) è obbligo del Gestore, rispettare costantemente e rigorosamente i limiti di accettabilità in concentrazione fissati dalla tabella 3 scarico in rete fognaria - dell allegato 5 alla parte terza del D.Lgs. 152/06 per tutti i parametri ivi elencati ad eccezione di quelli seguenti per i quali è fissato il relativo limite in deroga: Parametro u.m. valore colore non percettibile con diluizione 1:500 ph ,5 Conducibilità 20 C µs/cm Solidi sospesi totali mg/l COD mg/l BOD5 mg/l Alluminio come Al mg/l 30 Ferro come Fe mg/l 300 Manganese cone Mn mg/l 20 Zinco come Zn mg/l 10 Cloruri mg/l Fluoruri mg/l 75 Fosforo totale mg/l 500 Solfati come SO4 mg/l Azoto ammoniacale come NH4 mg/l pag. 8 di 12

15 Parametro u.m. valore Azoto totale come N mg/l Idrocarburi totali mg/l 10 Fenoli mg/l 35 Aldeidi mg/l 20 Tensioattivi totali mg/l 15 Grassi e Oli animali/vegetali mg/l 100 Saggio di tossicità acuta non necessaria l esecuzione - Per lo scarico delle acque reflue industriali (percolati) provenienti dalla discarica (PD2) è obbligo del Gestore, rispettare costantemente e rigorosamente i limiti di accettabilità in concentrazione fissati dalla tabella 3 scarico in rete fognaria - dell allegato 5 alla parte terza del D.Lgs. 152/06 per tutti i parametri ivi elencati ad eccezione di quelli previsti, in funzione della tipologia di attività che origina lo scarico, dall art. 47, punto 5) Scarichi derivanti da attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani (R.S.U.) e/o di materiali inerti del Regolamento del Servizio Idrico Integrato, ai sensi dell'art. 107 del D.Lgs. 152/06 e successive modificazioni, per i quali è fissato il seguente limite: Parametro u.m. valore Conducibilità 20 C µs/cm COD mg/l BOD5 mg/l Alluminio come Al mg/l 4 Ferro come Fe mg/l 300 Cloruri mg/l Azoto ammoniacale come NH4 mg/l Azoto totale come N mg/l Tensioattivi totali mg/l 15 I valori limite in deroga di cui al presente paragrafo, potranno essere modificati o revocati in relazione alla necessità del Gestore del Servizio Idrico Integrato di garantire il rispetto delle normative vigenti in materia di scarichi di acque reflue urbane e smaltimento dei fanghi di depurazione. 5.3) POZZETTO DI ISPEZIONE È obbligo del Gestore mantenere in perfette condizioni di efficienza e di accessibilità, per l intera durata della presente autorizzazione, i due punti di prelievo dei campioni di controllo della pag. 9 di 12

16 qualità sia sullo scarico proveniente dalla discarica sia dall impianto di compostaggio, effettuando periodicamente operazioni di manutenzione e pulizia. Il Gestore deve inoltre trasmettere, entro 30 giorni dalla data di notifica del presente provvedimento, al Gestore del Servizio Idrico Integrato e al Servizio in intestazione una planimetria aggiornata dell insediamento con evidenziato anche il nuovo pozzetto prelievo campioni utilizzando le sigle identificative riportate al precedente punto 5.1). 5.4) MONITORAGGIO Sia per lo scarico di acque reflue industriali proveniente dalla discarica che dall impianto di compostaggio, dovrà essere effettuata con cadenza trimestrale, a cura di tecnico abilitato, l analisi del percolato con le modalità previste dalla relazione tecnica allegata all istanza per la modifica dell A.I.A. prot del 29/07/2015. I campioni prelevati dovranno essere di tipo medio. Dovrà essere effettuata, inoltre, con cadenza annuale, sia per lo scarico di acque reflue industriali proveniente dalla discarica che dall impianto di compostaggio, un analisi di autocontrollo dei reflui scaricati in rete fognaria, eseguita da tecnico abilitato, relativamente ai parametri n. 1, 8, 9, 10, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 24, 29, 30, 37, 38, 40, 41, 43, 44, 49 di cui alla Tab. 3 scarico in rete fognaria dell Allegato 5 alla parte terza del D. Lgs. 152/06 e successive modificazioni. Le misure dovranno essere effettuate su un campione rappresentativo dello scarico, secondo le metodiche definite nel manuale metodi analitici per le acque pubblicato dall APAT. Il prelievo dei campioni dovrà essere effettuato nelle condizioni di normale funzionamento dell impianto. Le date di tali prelievi dovranno essere comunicate con anticipo di almeno 30 giorni al Gestore del Servizio Idrico Integrato, in modo da poter eventualmente presenziare al campionamento. I risultati degli autocontrolli dovranno essere messi a disposizione degli Enti di controllo. 5.5) MISURATORE DI PORTATA Il Gestore è obbligato ad installare, entro 60 giorni dalla data di notifica del presente provvedimento, uno strumento di misura della portata dei reflui scaricati provenienti dalla discarica, da posizionare con modalità da concordare con la SMAT S.p.A., in modo da contabilizzare unicamente tali scarichi, onde garantire l affidabilità della misura. Entrambi gli strumenti (quello dedicato alla misura della portata dei reflui scaricati provenienti dalla discarica e quello dedicato alla misura della portata dei reflui scaricati provenienti dall impianto) dovranno essere costantemente mantenuti in condizioni di corretto funzionamento a cura ed onere del gestore. 5.6) CONDIZIONI DIVERSE DAL NORMALE ESERCIZIO Qualora il Gestore abbia motivate necessità di scaricare acque reflue industriali che non rispettano i limiti previsti dall Autorizzazione Integrata Ambientale, per i parametri non compresi nella tab. 5 dell allegato 5 al D. Lgs.152/06, come nei periodi di avviamento ed arresto dello stabilimento o in pag. 10 di 12

17 caso interventi programmati di manutenzione straordinaria degli impianti di trattamento acque reflue, dovrà richiedere preventivamente alla SMAT S.p.A. una deroga a detti limiti. La SMAT S.p.A., in accordo a quanto previsto dal Regolamento del Servizio Idrico Integrato, dopo aver effettuato le necessarie valutazioni tecniche, potrà concedere la deroga indicando altresì le diverse condizioni economiche per quanto attiene il corrispettivo relativo al Servizio di depurazione. In caso di situazioni di emergenza, quali ad esempio incendi, o improvvisi malfunzionamenti degli impianti di trattamento, dovrà essere immediatamente dato avviso al Gestore del Servizio Idrico Integrato ed alla Provincia, per predisporre congiuntamente gli interventi del caso. 5.7) APPROVVIGIONAMENTO IDRICO Sul pozzo da approvvigionamento da falda acquifera il Gestore dovrà installare un misuratore dei prelievi, entro 30 giorni dalla data di ritiro del presente atto, con modalità da concordare con la SMAT S.p.A., in modo che sia garantita l affidabilità della misura. 5.8) DENUNCIA ANNUALE DELLE ACQUE Ai sensi del Regolamento del Servizio Idrico Integrato, entro il 31 marzo di ogni anno, il Gestore dovrà presentare alla SMAT S.p.A. la denuncia delle acque scaricate nella fognatura nell anno precedente. Nella denuncia dovranno essere riportate le seguenti informazioni: a) quantitativo di acqua prelevato nell anno solare precedente; b) quantitativo di acqua scaricato. 5.9) COMUNICAZIONI DI VARIAZIONI Il Gestore è tenuto a dare comunicazione alla Provincia di Torino ed alla SMAT S.p.A. Divisione Fognatura e Depurazione, entro il tempo massimo di 30 giorni, delle modificazioni della rete fognaria interna e/o del ciclo produttivo se comportano una variazione alla composizione quali quantitativa delle acque di scarico. 5.10) VARIE a) È vietata la diluizione degli scarichi finali per rientrare nei limiti di accettabilità con acque prelevate allo scopo. b) In caso di sversamenti accidentali sui piazzali di transito contenenti sostanze elencate nella tabella 1/A dell allegato 1 alla parte terza del D.Lgs 152/2006, dovrà essere previsto il recupero e lo smaltimento degli stessi come rifiuti. GESTIONE ACQUE METEORICHE Il gestore deve garantire: 5.11) il rispetto degli intendimenti tecnici e gestionali dichiarati nella documentazione presentata al fine del conseguimento del presente provvedimento; 5.12) di non immettere le acque meteoriche in acque sotterranee; pag. 11 di 12

18 5.13) di eseguire idonea e periodica manutenzione dei sistemi di raccolta e accumulo utilizzati, al fine di garantirne un costante ed efficiente funzionamento, conservando la documentazione attestante l'avvenuto smaltimento dei residui, da esibire su richiesta degli organi di controllo; 5.14) di indicare in apposito registro, da conservare a cura della Ditta ed a disposizione dell'autorità di controllo le date e le modalità con cui sono state effettuate: le operazioni di pulizia e di lavaggio delle superfici scolanti tenendo conto delle tempistiche e delle modalità indicate nella documentazione presentata, gli eventuali interventi a seguito di sversamenti accidentali o incidenti potenzialmente pericolosi per l ambiente; 5.14) di comunicare tempestivamente alla Provincia di Torino, alla SMAT S.p.A. e all A.R.P.A., anomalie interne allo stabilimento che diano luogo o possano dar luogo a scarichi o imbrattamenti delle acque superficiali. In tali eventualità, l Azienda dovrà garantire procedure volte a contenere al massimo le immissioni in ambiente idrico; in ogni caso non dovranno essere provocati fenomeni di inquinamento tali da peggiorare l attuale situazione ambientale; 5.15) di mettere in atto tutti gli accorgimenti necessari a non peggiorare la qualità del corpo recettore dell immissione idrica oggetto del presente provvedimento; EMISSIONI SONORE 5.16) Per quanto riguarda le emissioni sonore, si dovrà far riferimento all'art.6 del D.P.C.M. 01/03/1991, fatta salva la classificazione in zone del territorio di Druento, qualora adottata. pag. 12 di 12

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