Gestione Associata di servizi comunali
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1 Gestione Associata di servizi comunali
2 Anno di Avvio Unioni Comunità Montane Aggregazioni di comuni
3 LIMITI PROVINCIALI LIMITI COMUNALI COMUNI CHE ATTUANO LA GESTIONE ASSOCIATA DI SERVIZI UNIONI DI COMUNI
4 Popolazione 4 6 % Pop unioni Pop. In Unioni Pop. In Gestione Associata 90 Unioni di Comuni Gestione Associata % Pop Gestione Associata % Pop Totale
5 Comuni % Unioni di Comuni % Gestione Associata % Totale N Comuni Unioni N Comuni Gestione Associata Unioni di Comuni Gestione Associata
6 Servizi Gestiti * * N.B. N.B. : : Si Si fa fa riferimento riferimento ai ai servizi servizi previsti previsti nei nei progetti progetti tenendo tenendo conto conto anche anche dei dei presentati presentati da da Unioni Unioni di di Comuni Comuni già già esistenti esistenti
7 Tipologia Dei Servizi Più Gestiti Sistemi Informativi Protezione Civile Gestione Tributi Assistenza/Servizi alla Persona Ufficio Tecnico Biblioteche/Musei Segreteria Organizzazione Urbanistica/Gestione del Territorio
8 Fino al la ha incentivato unicamente la gestione associata dei servizi comunali resi da un unione di comuni. Con il nuovo provvedimento approvato dalla giunta regionale vengono incentivate,previa preliminare progettazione, anche le gestioni di servizi attuate da: comunità montane aggregazioni di comuni con ente capofila
9 Le forme di incentivazione per la gestione associata previste nella delibera si distinguono in: Contributo straordinario per progettazione ed avvio gestioni associate Contributo ordinario per le gestioni associate avviate
10 contributo straordinario per progettazione (All 1 lett A2) fino al 50% delle spesa nei limiti massimi stabiliti, con maggiorazione del 10% in caso di progetto presentato da un unione o comunità montana. contributo straordinario per l avvio (All 1 lett B) fino al 50% delle spesa nei limiti massimi stabiliti, per l acquisto delle strumentazioni informatiche Hw e Sw necessarie per la gestione associata dei servizi e per dotazioni strumentali (arredi, opere murarie, adeguamento impianti). contributo ordinario (All 2) finalizzato a sostenere gli enti locali nelle spese necessarie per l organizzazione e lo svolgimento delle gestioni associate.
11 Per individuare i servizi da incentivare abbiamo: Utilizzato l elenco delle funzioni/servizi contenuto nel DPR n. 194/96 Distinto ogni servizio in più puntuali attività ed assegnato un peso variabile da 1 a 5 ai servizi prescelti
12 I servizi da gestire in forma associata per beneficiare dei contributi devono essere almeno 4 da scegliere tra tutti quelli elencati nell allegato A (All 1 A3 - punto 5). Tabella Servizi di amministrazione generale Peso Segreteria Organizzazione 2 Gestione economico finanziaria 3 Gestione tributi 5 Demanio e patrimonio 3 Ufficio tecnico 4 Anagrafe, stato civile, elettorale 4
13 ALTRI SERVIZI Urbanistica e gestione del territorio 5 Assistenza e servizi alla persona 5 Sistemi informativi 5 Biblioteche,musei 4 Protezione civile 4 Assistenza scolastica 3 URP e comunicazione 3 Servizi cimiteriali 2 Parchi e servizi per la tutela ambientale 2 Asili nido, servizi per l'infanzia e per i minori 2 Impianti ed iniziative sportive 1 Servizi e manifestazioni turistiche 1 Viabilità 1 Illuminazione pubblica 1
14 Esempi di calcolo dei contributi Caso Unione A Comuni partecipanti: 4 Comuni di minor dimensione demografica: 4 Popolazione complessiva: 4200 Popolazione utile: 5000 Densità demografica: 70 ab. Kmq Servizi associati: 5 [2 amm. Gen(segreteria, tributi) e altri 3(viabilità,urbanistica, protezione civile)] Ufficio unico: 2 servizi (segreteria,protezione civile) Spese di progettazione: euro Spese per l avvio: euro ( per sistemi informativi; per dotazioni strumentali)
15 Esempi di calcolo dei contributi Caso Aggregazione di comuni A Comuni partecipanti: 6 Comuni di minor dimensione demografica: 0 Popolazione complessiva: Popolazione utile: Densità demografica: 350 ab. Kmq Servizi associati: 7 [4 amm. Gen(segreteria, tributi, finanze, uff.tecnico) e altri 3(ass. scolastica,sistemi informativi, Urp)] Ufficio unico: 4 servizi (segreteria,finanza, tributi, ufficio tecnico) Spese di progettazione: euro Spese per l avvio: euro ( per sistemi informativi; per dotazioni strumentali)
16 Esempi di calcolo dei contributi Caso Aggregazione di comuni B Comuni partecipanti: 3 Comuni di minor dimensione demografica: 3 Popolazione complessiva: Popolazione utile: Densità demografica: 200 ab. Kmq Servizi associati: 4 [2 amm. Gen(segreteria, uff.tecnico) e altri 2(sistemi informativi, Urp)] Ufficio unico: 4 servizi (segreteria, ufficio tecnico, sistemi informativi, Urp) Spese di progettazione: euro Spese per l avvio: euro ( per sistemi informativi; per dotazioni strumentali)
17 Tabella contributi Progetti Contributo progetta zione Contributo avvio Contributo annuale base Maggiora zioni Contributo annuale ordinario Totale contributo Unione A Aggregazione A Aggregazione B
18 COMITATO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO TECNICO-SCIENTIFICO PER L ATTUAZIONE DELLA DELEGA DI CUI ALL ARTICOLO 2 DELLA LEGGE 5 GIUGNO 2003, N.131 Competenza sulle forme associative (tre ipotesi): la scelta delle soluzioni associative e di cooperazione riservata all autonomia normativa degli enti locali; spetta alla Regione il potere di individuare le regole e la tipologia delle forme associative; impostazione di tipo oggettivo facente leva sulle funzioni dei comuni e sulle relative modalità di esercizio: il fondamento della competenza legislativa statale, in tema di disciplina delle forme associative, si rinviene nell articolo 2, comma 4, lettera c) della legge di delega n. 131/2003, - valorizzare i principi di sussidiarietà, di adeguatezza e di differenziazione nella allocazione delle funzioni fondamentali in modo da assicurarne l esercizio da parte del livello di ente locale che, per le caratteristiche dimensionali e strutturali, ne garantisca l ottimale gestione anche mediante l indicazione dei criteri per la gestione associata tra i Comuni; -
19 COMITATO DI INDIRIZZO E COORDINAMENTO TECNICO-SCIENTIFICO PER L ATTUAZIONE DELLA DELEGA DI CUI ALL ARTICOLO 2 DELLA LEGGE 5 GIUGNO 2003, N.131 Comunità Montane far rientrare le comunità stesse, in virtù della loro natura associativa e dell allocazione in esse di funzioni di livello sovracomunale, nelle forme di cooperazione fra enti locali, quale species qualificata del genus unione di comuni, a tal fine valorizzando anche la definizione contenuta nell art. 27 del T.U.E.L. ai comuni il potere di individuare gli ambiti territoriali delle comunità; allineamento della loro disciplina a quella delle unioni di comuni, prevedendo che il presidente della comunità montana sia necessariamente, e non più facoltativamente, scelto tra i sindaci dei comuni associati.
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