Giornata della Trasparenza
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1 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA Giornata della Trasparenza Il Piano di prevenzione della corruzione, il Programma della trasparenza e il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici Prof. Saverio Regasto Delegato Affari giuridici Dott. Alberto Domenicali Responsabile della prevenzione della corruzione e Trasparenza Brescia -28 giugno 2013
2 Indice 1. Processo di formazione del piano triennale di prevenzione della corruzione 2. Struttura organizzativa e responsabilità 3. Identificazione e valutazione del rischio 4. Il programma triennale della trasparenza 5. Il codice di comportamento dei dipendenti pubblici 6. Prossimipassi
3 Il Piano triennale Unibs Individuazione del Responsabile per la prevenzione (L.190/2012 e circolare DFP 1/2013) con DR Dirigente Settore Risorse economiche; Gruppo lavoro interno formato dal Responsabile, DG, Delegato Rettore affari giuridici, Dirigente Settore Acquisti, Responsabile Affari legali, Responsabile RU, Responsabile Servizi studenti; Prima bozza del Piano, tenuto conto delle indicazioni della l. 190/2012, della circolare DFP 1/2013, in attesa del Piano nazionale anticorruzione, nel rispetto del termine 31 marzo 2013; Primo incontro in data 15 marzo 2013 del tavolo di lavoro CoDAUsul tema per predisposizione format; Recepimento indicazioni tavolo di lavoro; Approvazione CdA 18 marzo 2013;
4 Oggetto e finalità Il concetto di corruzione considerato va inteso in senso lato ossia in tutti i casi in cui vi sia abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati. Si estende a tutti gli ambiti di potenziale rischio di corruzione (attività amministrative, didattiche, scientifiche, assistenziali); Incontro con Spedali civili il 24/06/2013 per stabilire linee comuni di intervento.
5 Struttura organizzativa Responsabile prevenzione in primis, che si avvale della collaborazione dell Ufficio Affari legali; Per attività formativa e consulenza giuridica Delegato del Rettore agli Affari giuridici; I Dirigenti e Responsabili dei Servizi dell Ateneo hanno obblighi informativi periodici nei confronti del Responsabile, sui procedimenti amministrativi degli uffici e di segnalazione di eventuali anomalie.
6 Struttura organizzativa Possibilità di intervento da parte del Responsabile di chiedere informazioni ai dipendenti su comportamenti a rischio e ordinare ispezioni e verifiche interne sui procedimenti in corso e conclusi (regolarità, rispetto dei termini), nonché sulle circostanze di fatto e le ragioni giuridiche per l adozione del provvedimento finale. Si avvale di funzionari interni. Possibilità di ricevere segnalazioni ulteriori purché non anonime.
7 Le responsabilità Responsabilità suddivise tra i vari attori coinvolti sulla base dei compiti/doveri indicati nel Piano:
8 Identificazione del rischio Il Piano Unibsidentifica il rischio principalmente in alcune aree coerenti con le indicazioni della legge 190 e della circolare DFP; In linea di principio sono tutti gli ambiti dove il margine di discrezionalità (amministrativa) risulta più elevato e meno regolamentato da procedure specifiche; Soggetti coloro che intervengono con poteri decisionaliin ambiti di gestione delle risorse, assegnazione compiti e incarichi, processi di valutazione;
9 Identificazione del rischio Oggettivamente sono le procedure che riguardano: Pagamenti di forniture, emolumenti, compensi; Appalti per forniture di beni, servizi, lavori (Settore Acquisti, Dipartimenti, SBA); Procedure selettive delle RU, assegnazione benefit e provvidenze, compensi accessori, concessione nulla osta e permessi (già emanate disposizioni alle strutture), orari servizio; Valutazione delle prestazioni del personale; Assegnazione benefici agli studenti (compensi, borse studio, premi, tutorato, esenzione tasse, ecc ); Registrazione atti carriera studenti, convalida attività formative; Attività accademiche che coinvolgono gli studenti (valutazioni, esami, prove, ecc ).
10 Valutazione del rischio Valutazione effettuata in primis dal responsabile del Settore/Servizio interessato e discussa con il gruppo di lavoro interno; Gli elementi della valutazione del rischio hanno tenuto conto in particolare dello stato di partenza delle procedure tecnico/amministrative esistenti (regolamenti e disposizioni interne); Rischio più elevato nel settore Appalti/acquisizioni; Obiettivo ridurre lo stato del rischio rispetto alla fotografia iniziale.
11 Ulteriori misure da adottare Obblighi di trasparenza; Rotazione incarichi; Relazione attività svolta dal Responsabile della prevenzione; Pianificazione triennale delle attività da intraprendere.
12 Trasparenza l art. 1, comma 1 del d.lgs33/2013, la trasparenza è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l organizzazione e l attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull utilizzo delle risorse pubbliche; la legge 190/2012 prevede che l organizzazione amministrativa sia resa trasparente, con evidenza delle responsabilità per procedimento, processoe prodotto. Inoltre la legge prevede che nell ambito del piano di prevenzione della corruzione siano individuati specifici obblighi di trasparenza ulteriori rispetto a quelli previsti da disposizioni di legge.
13 Trasparenza Il nuovo Programma della trasparenza di Unibsper il rispecchia i contenuti e le previsioni del d.lgs33/2013 e si coordina con il Piano triennale di prevenzione della corruzione vedi sezione nella home page Amministrazione trasparente;
14 Trasparenza E stato esaminato nella riunione del Nucleo di valutazione del 28 maggio 2013 e prevede la pubblicazione di tutte le informazioni di cui allo schema allegato al d.lgs 33/2013; I referenti sono il responsabile della Trasparenza (Dirigente Settore risorse economiche), Responsabile UOC Risorse umane, Responsabile UOCC Affari legali, Comitato editoriale; La pubblicazione e l aggiornamento delle informazioni sono a carico dei singoli responsabili individuati per ciascuna informazione nel Programma.
15 Trasparenza -novità Le novità del d.lgs 33/2013 riguardano: Il formato dei documenti da pubblicare sempre pdf di facile accessibilità; Previsione di creazione di un apposita sezione all interno del sito ufficiale di Unibs, che ospiti la sezione Amministrazione trasparente; Il coordinamento della pubblicazione avverrà ad opera del Comitato editoriale; Accesso civico ogni interessato ha la possibilità di ottenere, nel caso non lo sia, la pubblicazione delle informazioni obbligatorie per legge; Qualità, completezza, aggiornamento costante delle informazioni da pubblicare; Conservazione delle informazioni pubblicate per almeno 5 anni; Motore di ricerca Magellano PA Bussola della trasparenza -verifica adeguamento alle disposizioni della trasparenza del sito web -
16 Codice di comportamento Nuovo codice di comportamento dei Pubblici dipendenti DPR 62/2013
17 Codice comportamento Il DPR 62/2013 introduce, con decorrenza 19 giugno 2013, il nuovo Codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Prevede l estensione, per quanto compatibili, a tutti i collaboratori o consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, ai titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche, nonché nei confronti dei collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore dell'amministrazione. A tale fine, negli atti di incarico o nei contratti di acquisizioni delle collaborazioni, delle consulenze o dei servizi, le amministrazioni inseriscono apposite disposizioni o clausole di risoluzione o decadenza del rapporto in caso di violazione degli obblighi derivanti dal presente codice.
18 I principi del Codice doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i pubblici dipendenti sono tenuti ad osservare (art. 1); il dipendente rispetta altresì i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza e agisce in posizione di indipendenza e imparzialità, astenendosi in caso di conflitto di interessi; il dipendente non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni di ufficio, evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all'immagine della pubblica amministrazione; il dipendente esercita i propri compiti orientando l'azione amministrativa alla massima economicità, efficienza ed efficacia. La gestione di risorse pubbliche ai fini dello svolgimento delle attività amministrative deve seguire una logica di contenimento dei costi, che non pregiudichi la qualità dei risultati.
19 I principi del Codice nei rapporti con i destinatari dell'azione amministrativa, il dipendente assicura la piena parità di trattamento a parità di condizioni, astenendosi, altresì, da azioni arbitrarie che abbiano effetti negativi sui destinatari dell'azione amministrativa o che comportino discriminazioni basate su sesso, nazionalità, origine etnica, caratteristiche genetiche, lingua, religione o credo, convinzioni personali o politiche, appartenenza a una minoranza nazionale, disabilità, condizioni sociali o di salute, età e orientamento sessuale o su altri diversi fattori. il dipendente dimostra la massima disponibilità e collaborazione nei rapporti con le altre pubbliche amministrazioni, assicurando lo scambio e la trasmissione delle informazioni e dei dati in qualsiasi forma anche telematica, nel rispetto della normativa vigente; ildipendentenonchiede,ne'sollecita,perse'operaltri,regalioaltreutilità; il dipendente non accetta, per se' o per altri, da un proprio subordinato, direttamente o indirettamente, regali o altre utilità, salvo quelli d'uso di modico valore; per regali o altre utilità di modico valore si intendono quelle di valore non superiore, in via orientativa, a 150 euro, anche sotto forma di sconto.
20 I principi del Codice La violazione degli obblighi previsti Codice integra comportamenti contrari ai doveri d'ufficio; Ferme restando le ipotesi in cui la violazione delle disposizioni contenute nel Codice, nonché dei doveri e degli obblighi previsti dal piano di prevenzione della corruzione, da' luogo anche a responsabilità penale, civile, amministrativa o contabile del pubblico dipendente, essa èfonte di responsabilità disciplinare accertata all'esito del procedimento disciplinare, nel rispetto dei principi di gradualità e proporzionalità delle sanzioni; L'amministrazione, contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro o, in mancanza, all'atto di conferimento dell'incarico, consegna e fa sottoscrivere ai nuovi assunti, con rapporti comunque denominati, copia del codice di comportamento.
21 Prossimi passi Rispetto del programma triennale degli interventi previsto in allegato al Piano di prevenzione della corruzione: Seguire l evoluzione normativa e recepire le indicazioni degli attori istituzionali (CiVIT, Autorità nazionale anticorruzione, Piano nazionale anticorruzione, disposizioni sulla Trasparenza, esiti lavoro del gruppo CoDAU); Attività informativa interna (Giornate della trasparenza); Attività formativa verso gli addetti ai settori più esposti; Mappatura laddove non presenti dei principali procedimenti amministrativi e dei tempi di conclusione da approvare con il nuovo regolamento sulla L. 241/90; Avvio attività di verifica interna anche in base alle segnalazioni raccolte; Messa a regime delle disposizioni sulla Trasparenza di cui al d.lgs33/2013 (vedi nuovo programma triennale); Contatti con l Azienda Ospedaliera universitaria per coordinare le attività di prevenzione (primo incontro svolto in data 24 giugno 2013).
22 UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA Grazie per l attenzione Potete contattarmi via Alberto Domenicali Università degli Studi di Brescia Dirigente - Settore risorse economiche alberto.domenicali@amm.unibs.it
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